Domenica 29 maggio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 maggio 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
L’UNIONE SARDA
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
CASTELLO. Convegno
I settant’anni della Repubblica
In occasione del 70° anniversario della Repubblica, mercoledì alle 9,30, a Palazzo Regio, si terrà l’incontro dal titolo “Costruire la democrazia,la fondazione della repubblica”. L’iniziativa è promossa dal Comitato sardo grandi eventi, dal Cnr-Istituto di storia dell’Europa mediterranea, dal Dipartimento di storia dell’Università di Cagliari, dal Dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni, dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” e dalla Fondazione memoriale Giuseppe Garibaldi. Interverranno Giorgio Sanna (Provincia), il sindaco Massimo Zedda, la prefetta Giuliana Perrotta, Francesco Feliziani (Ufficio scolastico regionale), la rettora Maria Del Zompo, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale. Relatori: Marcello Verga, Cecilia Novelli e Aldo Accardo, presiede Francesco Atzeni.
 
 
L’UNIONE SARDA
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 40 - Edizione CA)
SANT’ANTIOCO
Studentessa premiata dalla Camera dei Deputati
con una borsa di studio per un master
I sacrifici e l’abnegazione riposti nello studio le sono valsi un fiero riconoscimento: Silvia Pitasi, 23enne di Sant’Antioco, ha ricevuto dalla Camera dei Deputati l’attestato di “professionista accreditato”, con annessa borsa di studi per il master online “Global Marketing, Comunicazione & Made in Italy”. «Un’opportunità da cogliere al volo» ammette la giovane che ha conseguito una laurea triennale da 110 e lode in Lingue e culture per la mediazione linguistica, perfezionata nel lungo periodo di studi (Erasmus) in Francia, e avvalorato da una magistrale binazionale nelle Marche. Infine l’inaspettata mail della Fondazione “Italia-Usa” per il premio della Camera dei Deputati. (a. s.)
 
L’UNIONE SARDA
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Nel patto per lo sviluppo fondi anche per ferrovie, strade, metano e ricerca»
Pigliaru: per il trasporto aereo sono in arrivo 120 milioni

Il presidente Pigliaru per ora preferisce non tirare le somme. A domanda “quanti soldi ci saranno complessivamente nel Patto per lo sviluppo?”, risponde: «Molti». Certo è che nell’accordo che la Regione e il Governo sigleranno a breve, ci sono - da qui al 2020 - risorse per la continuità territoriale (120 milioni di euro), per il trasporto ferroviario, per la metanizzazione.
«Stiamo chiedendo, e ci saranno, risposte concrete sul pacchetto insularità», sottolinea il governatore a margine del convegno sull’energia organizzato dal Centro per un futuro sostenibile di Francesco Rutelli nei giorni scorsi.
Il fatto è che Renzi ha annunciato a novembre scorso il Masterplan per il Mezzogiorno, dentro il quale sono compresi 16 Patti (8 per con le Regioni, 8 con le Città metropolitane, Cagliari compresa, per la quale sono previsti - sottolineano fonti del Comune - 168 milioni). Il finanziamento per gli investimenti è un mix di fondi strutturali Fesr e Fse, Pon nazionali, soldi non ancora spesi della precedente programmazione, fondi regionali, denari del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Di quest’ultimo - spiega Pigliaru - «La Sardegna ha una quota del 12,6%: l’importo si aggira intorno ai 1500 milioni di euro».
Dunque, «c’è il cofinanziamento per la continuità territoriale, la Ct1, per i collegamenti con Roma e Milano, la Ct2, per quelli con gli aeroporti minori e i voli internazionali», sottolinea Pigliaru, «saranno 30 milioni l’anno per quattro anni, e queste risorse arriveranno insieme ai chiarimenti sugli aspetti normativi, ormai imminenti. Quindi, avremo i soldi per il trasporto aereo e la chiarezza su come possiamo spenderli».
Ancora, il ferro. Il presidente ironizza: «Vi abbiamo fatto divertire col treno veloce? Bene, ora ci sarà un grande investimento sulla rete, molto importante, misurato per rendere più celere il percorso Cagliari-Sassari e Sassari-Olbia e sistemare la rete, che attualmente versa in condizioni indecenti e inaccettabili. Con un forte impegno di Rfi, e anche la Regione farà la sua parte».
Il terzo punto è il metano. Ovvero la dorsale che unisce il sud e il nord dell’Isola, e per questa grande infrastruttura si parla di una disponibilità da Roma di circa 400 milioni, e poi c’è la clausola di garanzia particolarmente cara alla Giunta. Funzionerà così la metanizzazione in Sardegna (unica regione italiana ancora sprovvista del gas naturale): due rigassificatori (cioè impianti di ricezione, stoccaggio e trasformazione del Gnl) a Sarroch e a Porto Torres, da cui partirà una
dorsale - sul tracciato già disegnato a suo tempo per il Galsi - con relativi gasdotti secondari. Quando le navi metaniere arrivano al terminale, il gas liquido viene scaricato e stoccato in appositi serbatoi, da qui inviato all’impianto di rigassificazione, riconvertito allo stato gassoso con un processo di vaporizzazione e convogliato nella rete. «Un sistema light», lo ha definito il presidente, «che ci accompagnerà nella transizione verso le rinnovabili, un sistema che promuoverà la libera concorrenza tra i fornitori e assicurerà ai sardi tariffe equiparate al resto d’Italia. L’eventuale differenza di costi dovuta all’insularità, sarò a carico dello Stato. Questa è la clausola sociale legata al diritto di cittadinanza».
Ancora, prosegue Pigliaru, nel Patto per lo sviluppo «c’è un importante pezzo di contratto Anas sulla manutenzione delle strade». Cifre esatte da quantificare, si parla comunque di una settantina di milioni di euro nel 2017, sicuri interventi sulla Sassari-Alghero e risorse «importanti» sulle strade provinciali, «che in questo momento di passaggio per gli enti, ne hanno un grande bisogno».
Il governatore va avanti a spiegare i numerosi tasselli che compongono l’intesa, già condivisa in sede tecnica con Roma. Parla di «grossi investimenti nella Sanità, 100 milioni per Sassari, per il completamento dell’azienda ospedaliera universitaria, e altri soldi per i blocchi aggiuntivi del Policlinico di Cagliari, perché in questa faticosa riforma che stiamo portando avanti ci devono essere gli hub e spoke, quindi Sassari e Cagliari devono essere le eccellenze e servire l’intera Sardegna».
Poi l’istruzione, «tanti soldi per le scuole, per le infrastrutture, 25 milioni per lo studentato universitario di Sassari e, ci tengo particolarmente, ci saranno 30 milioni per la ricerca di base delle università, che in questi anni hanno sofferto tagli pesanti».
Insomma, mancherebbe soltanto la firma. Quando sarà? «Presto, ma la data è ancora da fissare», conclude Pigliaru, «mancano soltanto le ultime certificazioni amministrative».
Cristina Cossu

L’UNIONE SARDA
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 50 - Edizione CA)
SASSARI  Ateneo in Vietnam
L’Università di Sassari in Vietnam per un progetto di cooperazione internazionale che coniuga la creazione di infrastrutture sanitarie con la formazione di alto livello. La prossima tappa sarà l’avvio dei lavori dell’International Institute for Biomedical Research and Biotechnology, a Huè, ma non meno importante è stato il "Festival della Scienza" con il master dell’Università di Sassari in "Medical Biotechnology". È già stata avviata la IV edizione del master diretto da Pier Luigi Fiori. Le attività sono cominciate nel 2001, su impulso di Piero Cappuccinelli, con la firma di un accordo con la Huè University of Medicine and Pharmacy. ( c. fi. )

L’UNIONE SARDA
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 50 - Edizione CA)
ALGHERO. Siglato protocollo d’intesa con una delegazione di Huai’an
Dal turismo alla ricerca, santa alleanza con la Cina
La medicina cinese è interessata alle piante officinali della Sardegna. Rosmarino, corbezzolo, lentischio, ginepro, mirto e lavanda, per estrarre gli oli essenziali dalle proprietà farmacologiche quasi miracolose. E la longevità dei sardi ne sarebbe una prova. L’altro ieri una delegazione proveniente dalla municipalità di Huai’an, territorio su cui gravitano otto milioni di persone, ha compiuto un tour tra Alghero e Sassari per gettare le basi di una futura proficua collaborazione in diversi ambiti. L’incontro è stato organizzato dall’imprenditore Roberto Sechi e Laura Luiu, con la società Link Consulting. Dalla ricerca al turismo, passando per le eccellenze della enogastronomia. Gli uomini d’affari cinesi sono interessati all’isola a 360 gradi.
PATTO TRA LE UNIVERSITÀ In totale una trentina di persone tra cui il presidente del governo che è anche il capo del partito e i rappresentanti di alcuni settori, tra cui esteri, commercio e relazione esterne e poi i vertici della più grande università del posto che conta duecentomila iscritti e, ancora, diversi facoltosi imprenditori curiosi di visitare il Nord-Ovest. I Dipartimenti di chimica farmaceutica di Sassari e Huai’an hanno firmato un protocollo d’intesa, davanti al rettore Massimo Carpinelli, «finalizzato allo sviluppo di progetti legati a innovazione, ricerca e anche creazione di eventi ad hoc».
PORTO CONTE RICERCHE La cordata di imprenditori ha avuto modo di visitare anche il promontorio di Capo Caccia, le Grotte di Nettuno, prima di fare tappa a Porto Conte Ricerche. Qui l’amministratore unico del polo tecnologico, Sergio Uzzau, ha illustrato i progetti scientifici e ha accompagnato la delegazione in un tour dei laboratori che offrono supporto tecnologico e progettuale ai centri di ricerca e alle imprese locali, nei diversi settori delle biotecnologie applicate alla ricerca industriale. Nella lunga giornata in terra sarda c’è stato pure il tempo per un pranzo a base di fregola ai frutti di mare, per un meeting con il Pd locale e, infine, una puntata alla Camera di Commercio di Sassari per un colloquio con il presidente Gavino Sini che si è soffermato sugli aspetti burocratici in vista di un ipotetico scambio commerciale tra i due territori. Propositi che hanno trovato grande apertura dagli imprenditori cinesi che, nella loro zona di provenienza, hanno a disposizione un mercato immenso e in crescita.
Caterina Fiori

L’UNIONE SARDA
6 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 48 - Edizione CA)
TORTOLÌ. Sperimentazione
Voli ipersonici, l’aeroporto sarà capolinea
L’aeroporto di Tortolì diventerà uno dei capolinea, insieme allo scalo di Grazzanise in Campania, del corridoio aereo tirrenico per la sperimentazione dei voli ipersonici, quelli con velocità fino a cinque volte quella del suono.
Per i ricercatori è manna dal cielo. «Si tratta -è il commento del professore Giacomo Cao presidente del Dass, distretto aerospaziale della Sardegna - di una infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana».
Il progetto è stato illustrato il 23 maggio presso la sala funzionale della presidenza del Consiglio alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. La tecnologia ipersonica verrà utilizzata nell’immediato futuro al fine di ridurre drasticamente i tempi per raggiungere punti antipodali sulla superficie terrestre in tempi molto ristretti. Ad esempio Roma - Sydney in due ore.
L’aeroporto di Tortolì svolgerà un ruolo importante nei lavori di sperimentazione e collaudo che andranno a svolgere i principali attori italiani del settore dei voli ipersonici. In prima fila ci sono il Distretto aerospaziale della Sardegna, Scarl, l’Agenzia spaziale italiana, il Cluster tecnologico nazionale aerospaziale, i distretti aerospaziali di Piemonte, Campania e Puglia, Finmeccanica, Thales, Alenia Space Italia. Il tutto avverrà il coordinamento del Centro studi militari aeronautici (Cesma).
Nino Melis
L’UNIONE SARDA
7 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Sport (Pagina 61 - Edizione CA)
VERSO RIO 2016.
Parla il tecnico sardo che migliora le prestazioni di atleti di alto livello in giro per l’Europa
Migliaccio, come ottenere un posto ai Giochi
Occorre essere davvero un mago per riuscire a plasmare la testa, il cuore e, soprattutto, i muscoli di cinque nuotatori ucraini e farli arrivare alle Olimpiadi di Rio. Oppure devi chiamarti Gian Mario Migliaccio, 45 anni, cagliaritano, dottore di Scienza dello sport (già direttore scientifico della Scuola regionale dello sport del Coni) e responsabile dell’area di Scienza dello sport per una società inglese, la Sport Science Lab. Insieme al suo staff, in cui lavorano anche altri due sardi (Marco Cosso, di Sassari, e Alberto Bazzu, di Osidda, entrambi laureati in Scienze motorie), Migliaccio ha lavorato sulle prestazioni degli atleti «con metodi sulla base di evidenze scientifiche», dice, e ha trasformato cinque "ragazzi" della nazionale Ucraina in potenziali campioni, portandoli ai Giochi 2016.
«Il mio lavoro consiste nello stabilire i margini di miglioramento di ogni atleta», spiega Migliaccio, «questo risultato viene ottenuto attraverso una serie di test durante i quali gli atleti vengono sottoposti a una valutazione che include tutti gli aspetti: metabolismo energetico, forza e potenza, nutrizione, prevenzione infortuni, esami sulla qualità del sonno, etc.». Una volta disegnato il profilo per ognuno degli atleti, «progettiamo gli allenamenti su base scientifica per ottenere i miglioramenti nelle aree dove abbiamo riscontrato i margini più ampi», dice ancora. «Ogni mese, poi, eseguiamo i test per verificare se i parametri stanno andando nei modi e nei tempi previsti».
Se Gian Mario Migliaccio non è un mago, è certamente un professionista molto bravo. Perché con la Sport Science Lab nel 2014 è stato chiamato in Ucraina, con l’obiettivo di portare a Rio almeno un atleta. Invece, a Rio Migliaccio ne accompagnerà cinque. Non solo atleti ucraini, però, sono finiti tra le sue mani: il giovane e talentuoso Emanuele Aru, diciassettenne triatleta della Villacidro Triathlon (campione italiano di cross triathlon, il prossimo mese parteciperà agli europei in Svizzera) è stato uno dei primi a seguire la sua metodologia quando ha partecipato al progetto scientifico "Laboratorio dello sport" del Coni Sardegna.
In Ucraina, Migliaccio ha aperto una strada vincente per chi pratica sport individuale ad alto livello. «Tutte le città sono state avviate allo stesso metodo scientifico, con nuovi preparatori, selezionati e formati da noi, e tecnici di nuoto che hanno seguito un percorso biennale di formazione avanzata», dice. «In Russia abbiamo applicato lo stesso sistema con una società di Mosca. In Europa lavoriamo, inoltre, in Gran Bretagna, Francia, Estonia e Croazia». In Italia, invece, questa metodologia pensata, studiata e realizzata in Sardegna comincia a farsi avanti soltanto adesso. Finalmente.
Mauro Madeddu

L’UNIONE SARDA
8 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Graziella Delitala, storica direttrice della Biblioteca universitaria
UNA DONNA DIVISA IN TRE
Lavoro, casa e politica: una normale vita senza tregua

Maria Francesca Chiappe
Le sue amiche dicevano: non studio più, mi sposo . Lei no. «Ho sempre pensato che avrei lavorato». Si è iscritta in Giurisprudenza «ma non volevo fare l’avvocata né la notaia semmai la magistrata ma all’epoca non si poteva». Finché le hanno parlato di un concorso sulle biblioteche popolari e scolastiche. «Sono andata e mi è piaciuto». Ha lavorato per un anno da volontaria, cioè gratis, alla Biblioteca universitaria: ancora non sapeva che quella sarebbe stata la sua strada. «Nel 1956 ho vinto il concorso» e poi è diventata direttrice. «Avevo 33 anni, in effetti era piuttosto presto».
Già, ma Graziella Delitala ha sempre fatto tutto di corsa. E certo hanno influito i suoi natali in Libia da madre sassarese (sorella del padre di Enrico Berlinguer) e padre di Orani: ufficiale di commissariato cambiava destinazione ogni due-tre anni con la famiglia al seguito. Imperia, Napoli, Sassari. Sempre in giro. Fino a quando «mio padre partì per la guerra di Abissinia». Trasferimento ad Addis Abeba e poi, «quando è scoppiata la guerra e non potevamo rimpatriare», Mogadiscio «dove ho fatto il liceo classico». Maturità a tempo di record: «Avevo 17 anni». Alla fine del 1946 «è arrivata una nave per portar via i profughi. Eravamo circa duemila, parecchi sardi, siamo sbarcati a Napoli, come i migranti oggi, dopo un viaggio pesante: 22 giorni. Nel porto c’erano navi affondate, sulla città i segni del bombardamento ma era tale la felicità di essere in Italia...». Si è trasferita a Roma dagli zii, poi è rientrata a Sassari «dove ho ritrovato le amiche dell’infanzia e i parenti». Infine, Cagliari: «Mio padre era stato trasferito nel capoluogo». Era il 1953: «Non sono stata veloce negli studi universitari, ho finito nel 1955, facevo la spola in treno, Cagliari-Sassari e ritorno, era lunga».
Alla Biblioteca universitaria, dove ha gestito importanti cambiamenti tecnologici, ha fatto una carriera-lampo ma si schermisce: «In verità nessuno ardeva dal desiderio di venire in Sardegna». Si è sposata nel 1961, ha avuto due figli ma dice di non sapere se ha saputo conciliare biblioteca e famiglia. In teoria lavorava solo la mattina, «in pratica anche la sera e spesso anche di notte» perché suonava sempre l’allarme. «Sono stata sempre tripartita». Divisa in tre? «Lavoro, famiglia e politica». Col partito comunista. «La mia era una famigilia antifascista e repubblicana però i miei erano su posizioni vicine a quelle del partito sardo d’azione. Io ho fatto una scelta più radicale. Ho preso la tessera nel 1955». Ma anche prima si era data da fare: «Ho raccolto firme contro la bomba atomica, tra il 1949 e il 1950», dopo si è impegnata moltissimo sul referendum per il divorzio. Eppure non ha mai pensato di candidarsi: «Ho svolto un ruolo di base, ho lavorato in sezione, solo una volta sono stata consigliera di circoscrizione». Ha seguito il Pci in tutte le trasformazioni, Pds, Ds, «poi basta, non mi convinceva più». E ora? «Oggi la politica è autoreferenziale, senza una progettualità alta». Tra l’altro, essendosi laureata con una tesi sulla Costituzione, «il diritto di sciopero», vorrebbe discutere della riforma che sarà sottoposta a referendum in ottobre: «È una cosa importantissima, da approfondire, ci sono passaggi da condividere e altri meno, non si può chiedere di prendere o lasciare su un tema come questo».
Del suo lavoro alla Biblioteca universitaria sottolinea l’importanza dell’organizzazione: «Inizialmente mi sembrava solo di interesse culturale e anche sociale, poi ne ho apprezzato il meccanismo e la struttura». Ha un solo rammarico: non aver potuto finire tutto quello che aveva progettato. Tranne una cosa: «Prima della pensione, con un tour de force incredibile, ho organizzato una mostra sulla storia della Biblioteca» di cui conserva a casa la pubblicazione.
Per due anni è stata sovrintendente ai Beni librari, «per preparare il passaggio dal ministero alla Regione». È andata in pensione dopo 40 di lavoro. «Ho fatto molti viaggi, Australia, Sud Africa, Brasile, Cuba», alcuni anche da sola («ho perso mio marito nel 1989»). E ora, a 87 anni, si gode la città: «Di Cagliari mi piace il mare e lo skyline». Uscire la mattina senza impegni è un vero regalo».
 


LA NUOVA SARDEGNA
9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 maggio 2016 / Pagina 44 - Sport
Oggi al Cus Cagliari la manifestazione di solidarietà, mentre cominciano le gare nelle varie discipline
Ateneika corre per le donne e lancia Pink Run
CAGLIARI Sport, integrazione e parità di genere: la quarta edizione di Ateneika lancia stamani al Cus Cagliari, Pink Run, corsa solidale al femminile. Alle 19 il via a tre giri di campo di corsa o al passo, iscrizione gratuita e raccolta fondi da destinare all’associazione Donne al Traguardo onlus (www.donnealtraguardo.it), impegnata nel dare una mano a quante sono in difficoltà. Le partecipanti indossano una maglia rosa. Insomma, la manifestazione che mette al via 1.600 iscritti delle sei facoltà, oltre cento volontari, per dieci giorni di gare in dieci discipline, ha colto un altro splendido assist. "Lo sport anche come inclusione contro le violenze, specie quelle contro le donne" ha detto il rettore Maria Del Zompo alla cerimonia inaugurale. In serata, musica con Chiara Effe, Sara Loreni e Giorgieness. Il Paese delle meraviglie, con Università e Cus Cagliari, conduce Ateneika verso una settimana di gare e sfide. La sfilata di venerdì, con accensione del braciere da parte dei ragazzi Special Olimpics, inno e bandiere, ha avuto migliaia di partecipanti. Una cerimonia suggestiva e toccante, seguita dall’intero quartiere. Da ieri prime battaglie nel calcio a 5, oggi si prosegue, nel volley e nel tennis. In campo a Sa Duchessa anche per il basket 3vs3 (domani 5vs5) e calcio a 5 femminile (alle 16 e alle 17 girone A, alle 18 e alle 19 girone B. Oggi, la cittadella riparte dalle 14. Mercoledì in pista per l’atletica. Con la musica a scandire la notte: fino a domenica prossima, oltre 50 ore di esibizioni live con 23 artisti tra i più quotati.
LA NUOVA SARDEGNA
10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 maggio 2016 / Pagina 33 Cultura e spettacoli
Riapre a Cagliari il complesso dell’ex Manifattura Tabacchi
Un tempo sigarette oggi innovazione e arte
di Stefano Ambu
CAGLIARI Sigari e sigarette una volta. Ieri e oggi visite guidate per far sapere a tutti che cosa c’è dietro quei cancelli. Domani invece spazio al polo della creatività tra arte, tradizione e digitale: sarà proprio chi ha voglia di inventare e fare qualcosa a dover dire alla Regione come vuole utilizzare gli spazi appena ristrutturati. La star è la Ex Manifattura Tabacchi: vista sul porto, posizione centralissima e sale e cortili per 22mila metri quadri tra la parte bassa di viale Regina Margherita e via XX settembre. Grazie ai lavori effettuati in questi anni più della metà dell’area, circa 12mila quadrati, è già pronta. Ancora qualche mese per le autorizzazioni necessarie e per la messa in sicurezza e l’ex Manifattura potrà davvero riaprire i cancelli. Questo è stato garantito ieri dal governatore della Regione Francesco Pigliaru nel corso di una visita insieme al sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Riapertura sì, ma non per una toccata e fuga. Per avere idea di che cosa potrebbe succedere lì dentro fra qualche mese bisogna tornare indietro di qualche anno e ripensare a quei pochi giorni in cui la struttura ospitava la Festarch, la manifestazione internazionale dedicata all’architettura. Ma che si allargava alla cultura e all’arte con concerti (di notte si sentiva il piano di Ludovico Einaudi), presentazioni di libri o di progetti e , dibattiti e mostre. Erano i tempi della archistar. E ad esempio si parlava, con i disegni di Gilles Clement, del futuro di Tuvixeddu tra giardini verticali, teatri a scomparsa e un mare di papaveri. Nove anni fa. Sì, i tempi sono cambiati. Ma l’idea che in quegli spazi possano nascere idee che cambino, migliorino o creino sviluppo a Cagliari, Sassari, Nuoro o in qualsiasi altra parte della Sardegna c’è ancora. La regia guarda decisamente, come impostazione, al presente e al futuro. Ma tecnologia e digitale- queste le intenzioni- dovranno essere anche messe al servizio di tutto ciò che si fa o si è sempre fatto in Sardegna. Non è un caso che per il momento il maxi-spazio sarà gestito in via sperimentale da Sardegna Ricerche. Per capire però che cosa ci sarà in concreto dentro questo gioiello architettonico che nella storia ha oscillato tra sacro e profano (nato come convento e poi diventato fabbrica di tabacco) bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Martedì l’ex Manifattura ospiterà u incontro tra il vice presidente della Giunta, Raffaele Paci, con artisti e operative culturali per discutere delle prospettive future. «In questi tre mesi - ha spiegato Pigliaru - chiederemo agli operatori culturali di portare il loro contributo di idee». A una condizione: «Il progetto di fabbrica della creatività va concepito come complementare con uno spazio importante per la creatività digitale. Come la ex Manifattura, appunto». Serve, insomma «un progetto che contempli creatività e innovazione allo stesso tempo, in una dimensione in cui tradizionale e moderno si fondono: questa è l’idea attorno alla quale vogliamo costruire il dibattito più ampio possibile». Massimo Zedda ha detto di condividere «il progetto di un luogo aperto frequentato e vissuto da cittadini e turisti con spazi dedicati a musica, cinema, fotografia, danza, artigianato, design, cioè tutto quello che era previsto nel progetto della fabbrica della creatività, più innovazione tecnologica». Oggi si continua con le visite guidate. Martedì spazio alle idee e alle proposte.


 

Questionario e social

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