UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 11 maggio 2016

Mercoledì 11 maggio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 maggio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Università, le liste per il Consiglio nazionale
AL VOTO PER SALVARE GLI ATENEI SARDI
«Salviamo le università sarde». È il leit-motiv dell'Unione degli universitari, in vista del rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti universitari. Si vota il 18 e 19 maggio. «Stiamo costruendo un'impresa, attraversando tutta l'isola, ripetendo sempre lo stesso messaggio, punto cardine della nostra campagna: salviamo le università sarde, andiamo tutti a votare», sottolinea Francesco Pitirra, unico candidato sardo per il Consiglio nazionale.
«I giovani sardi meritano di potersi formare in questo territorio, meritano di poter sperare in una terra che garantisca loro istruzione, università, e un domani anche l'accesso al mondo del lavoro. Per questo chiediamo a tutti gli studenti sardi, così come sta accadendo in questo mese, di unirsi attorno a questo progetto ambizioso. Se ancora una volta lasceremo passare il treno, perderemo l'occasione di avere una voce che rappresenti le istanze della compagine studentesca sarda in un consiglio nazionale, presso il ministero dell'istruzione.
Le liste sono state presentate poche settimane fa a Giurisprudenza. Con UniCa 2.0 ci sono Giovanni Esposito (in corsa per il consiglio di amministrazione) Laura Mereu, Alice Salimbeni e Luca Arisci. Per il Senato accademico la scelta è tra Carlo Sanna, Roberto Vacca, Andrea Sedda, Bruno Concas, Alberto Mureddu, Francesco Stochino, Daniele Scano e Rossella Putzolu. Mattia Sarais, Gianluca Ambu e Daniele Desogus scendono in campo per il Cus.
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Sconfiggere l'obesità, ora c'è pure una app
Domani alle 17, nella sala conferenze del Cus Cagliari (via Is Mirrionis, 3) si terrà il seminario del Centro obesità dell'Azienda ospedaliera universitaria, dal dipartimento di Matematica e dal corso di laurea in Scienze motorie. Gli specialisti presenteranno una app che permette sia di svolgere un'attività personalizzata, sia l'interazione tra l'utente (in particolare, pazienti affetti da obesità e patologie metaboliche) e gli operatori. L'approccio e gli studi curati dal dipartimento di Matematica (responsabile Salvatore Carta, con la collaborazione di Fabrizio Mulas), dal Centro obesità dell'Aou (guidato da Fernanda Velluzzi) e da Scienze Motorie (coordinatore Andrea Loviselli) sono un gol prezioso a favore di pazienti, studenti e delle buone pratiche.
Il team del Centro obesità, sfruttando una piattaforma web appositamente realizzata dai ricercatori seguiti da Carta, illustrerà i benefici derivanti dalla pratica regolare di un'attività fisica individualizzata e monitorizzata.
 
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Continuità territoriale: ci provano i computer
Un modello matematico potrebbe salvare la continuità territoriale: un assetto migliore nei collegamenti aerei tra l'Isola e gli scali di Roma e Milano è possibile secondo i docenti di ingegneria dei trasporti, che oggi presenteranno (inizio alle 15, nell'aula magna della facoltà di piazza d'Armi a Cagliari) i lavori e le ricerche del Dipartimento nel corso del seminario “Il trasporto aereo in Sardegna”. Nicoletta Rassu illustrerà il suo studio su Ct1 e Ct2, mentre il docente di Trasporti Roberto Devoto analizzerà il rapporto tra i vettori low cost e l'area cagliaritana.
All'incontro, durante il quale si parlerà delle contromisure per migliorare «l'accessibilità dell'isola che si rivela una problematica in grado di frenarne l'economia», come spiega la locandina, parteciperanno anche il direttore del Dipartimento di ingegneria Antonello Sanna, il presidente dell'Ordine degli ingegneri Gaetano Nastasi, il docente della Bicocca Andrea Giuricin e il direttore dell'Enac per la Sardegna Marco Di Giugno. (m. r.)
 
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
SAGGIO Presentazione stamane a Cagliari del quinto volume dell'Edizione nazionale
Quegli articoli anonimi? Erano di Antonio Gramsci
« Si sente la guerra. Fino a ieri c'era chi faceva la guerra, e chi chiacchierava della guerra. C'era una guerra sanguinosa al fronte e un mercato di parole all'interno. La guerra era per la borghesia un qualcosa di esteriore, di retorico, un pretesto per la lotta politica, un pretesto per fare della cattiva letteratura. La guerra non era diventata brivido carnale (…) i borghesi questo brivido lo hanno sentito solo quando il fatto della guerra ha traboccato oltre i confini, ha travolto individui della loro classe nella loro nazione (…) le ideologie sono diventate sangue e carne anche per loro, e strazio e spasimo».
Così il 3 novembre 1917 Antonio Gramsci descrive il clima politico in Italia nei giorni successivi alla rotta di Caporetto, in un articolo che emerge dal buio della censura di Stato, che lo aveva colpito ottant'anni fa, e ora pubblicato in “Antonio Gramsci. Scritti (1910-1926), Il 1917” (Istituto dell'Enciclopedia Italiana 2015, pp. 810). Curato da Leonardo Rapone, con la collaborazione di Maria Luisa Righi e il contributo di Benedetta Garzarelli, il volume verrà presentato oggi a Cagliari al polo umanistico di Sa Duchessa (ore 16, aula 1B edificio di Psicologia, piazza d'Armi) da Giuseppe Vacca, direttore dell'Istituto Gramsci e da Claudio Natoli, docente dell'Ateneo cagliaritano. Coordinati da Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, i lavori approfondiranno l'analisi del quinto volume dell'“Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci”, corposo lavoro che raccoglie tutti gli scritti gramsciani del 1917, quelli stampati e quelli la cui pubblicazione fu vietata dalla censura.
Istituita dal Ministero dei beni e delle attività culturali nel 1996, la collana è frutto della collaborazione scientifica tra la Fondazione Istituto Gramsci e l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani; gode inoltre del sostegno della Fondazione di Sardegna, che hanno reso possibile la pubblicazione dei volumi.
Il piano generale dell'opera consta di venticinque volumi, corredati da un apparato critico e note di commento, diviso in tre sezioni tematiche: “Scritti” (1910-1926), “Quaderni dal carcere” (1929-1935), “Epistolario” (1906-1937). Un'imponente operazione culturale che rende merito alla poliedrica personalità di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, la cui figura è stata oggetto di migliaia di opere e studi specialistici e rimane di stretta attualità perché costituisce ancora oggi una preziosa occasione per poter osservare con rigore critico il presente.
Come ha affermato lo storico Eric Hobsbawm, il pensatore di Ales rimane «un uomo vivo per tutti coloro che credono in un mondo migliore e più giusto, dove i poveri hanno la possibilità di diventare veri esseri umani». Il volume comprende 289 testi riconducibili all'attività svolta da Antonio Gramsci come redattore della stampa socialista, principalmente sulle pagine del quotidiano socialista “Avanti!”.
Fra le novità di questa seconda edizione di scritti gramsciani spicca la soluzione del problema dell'individuazione degli articoli riconducibili a Gramsci, molti dei quali anonimi, perché rispondevano alla regola etica secondo cui un giornale proletario non doveva «servire da vetrina a nessuno». Se fino a oggi gli era stato attribuito solo il 20 per cento di un'imponente mole di scritti non firmati, ora, grazie a un rigoroso lavoro di analisi dei testi, viene restituita a Gramsci la paternità di numerosi articoli, tra cui 63 note di critica a spettacoli, non solo teatrali, ma anche operette e musica da camera, «caratterizzate da una prosa tagliente, ironica, a volte beffarda; da una scrittura leggera, ma allo stesso tempo di fulminante efficacia polemica».
Articoli fondamentali per meglio comprendere la figura del Gramsci intellettuale e giornalista perché, precisano i curatori, «denotano una capacità di scavare dentro accadimenti spesso a prima vista irrilevanti, per sferzare il costume e il tenore morale della società torinese e italiana».
Luca Lecis
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
MATEMATICA ED ECONOMIA
Interessante workshop a Cagliari con l'obiettivo di legare mondo scientifico e mercato del lavoro. Un focus sulle opportunità di tirocinio per studenti e neolaureati: dal settore dell'intelligence a quello bancario europeo. Appuntamento venerdì prossimo alle 9 nell'aula magna della Facoltà di Economia con il workshop “Mathematical tools for Economic and Financial modeling”, organizzato dalla professoressa Beatrice Venturi del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università.
 
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ORTO BOTANICO
Due mostre di fotografia e pittura sul cibo, i diritti e la giustizia
L'Aifo, Associazione italiana amici di Raul Follereau e l'Orto botanico universitario presentano le mostre fotografiche “Se questo è cibo” di Marcello Carrozzo (Sala espositiva) e di pittura botanica “Nel cuore della natura” di Giuliana Sordi (Museo botanico). Potranno essere visitate da domani al 28 ogni giorno dalle 9 alle 18. Entrambe saranno presentate lunedì alle 11.
Terra casa comune: custodire l'ambiente, costruire giustizia e fratellanza è il tema fondante entro il quale si collocano entrambe le mostre. Sempre lunedì alle 11 le riflessioni di Francesco »Colizzi, autore del romanzo “L'aggiustatore di destini”.
 
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Recuperata (in parte) l'area verde che appartenne ai frati cappuccini
LE MERAVIGLIE DELL'ORTO
Inaugurato il nuovo parco: da sabato sarà aperto
Alberi da frutto (un nespolo, un paio di mandorli, un susino...), piante aromatiche (lavanda, elicriso, santolina, salvia, rosmarino), una spalletta punteggiata di fragole, un Orto già dotato di impianto di irrigazione e pronto a ospitare progetti didattici da parte delle scuole, panchine, un prato su cui si potranno organizzare letture e piccoli concerti: da ieri la città ha a disposizione un nuovo parco. E che parco.
È stato inaugurato ieri pomeriggio l'Orto dei cappuccini, tra viale Merello e viale Sant'Ignazio, splendido spazio verde con cinque secoli di storia, miracolosamente scampato alla voracità edilizia che nel Novecento ha cambiato il volto della città, abbandonato per decenni e ora, finalmente, recuperato e restituito alla cittadinanza. Niente taglio del nastro ma un'inaugurazione partecipata: i cancelli, la cui apertura era prevista per le 17,30, sono stati spalancati un quarto d'ora in anticipo perché all'ingresso si era formata una fila, nemmeno si fosse a un concerto pop.
L'INTERVENTO Recupero e riqualificazione sono il frutto di un intervento del Comune, costato poco meno di 200 mila euro e durato circa sei mesi. Un intervento ancora parziale: dei circa 12 mila metri quadri dell'area è finora accessibile solo la zona pianeggiante, circa 8 mila metri quadri; il resto (ora delimitato da una recinzione realizzata con pali di legno e una corda) potrà essere fruibile solo dopo la messa in sicurezza dei costoni di calcare che delimitano l'antico orto e sono esposti al rischio di crolli. Sarà un intervento complesso e costoso, dell'ordine di diverse centinaia di migliaia di euro. Già recuperati, invece, gli antichi, aggraziati muretti a secco che delimitavano i vari quadranti in cui era suddiviso l'orto.
MONUMENTI APERTI Dopo l'inaugurazione di ieri, il nuovo parco resterà chiuso fino a sabato e domenica, quando aprirà alle visite guidate nell'ambito della manifestazione Monumenti aperti. Saranno i volontari delle associazioni UniCa 2.0, Itzokor, l'Isola che vorrei e Specus a raccontare a cittadini e turisti la lunga storia dell'Orto dei cappuccini. Una storia vecchia di oltre quattro secoli, a far data dal 1595, quando fu fondato il convento oggi affacciato su viale Sant'Ignazio. L'orto rimase a disposizione dei cappuccini fino al 1867 quando, in virtù delle leggi di soppressione degli ordini religiosi, divenne proprietà del Comune. Sotto i costoni di roccia si trovano antiche cisterne, un pozzo e grotte che durante la Seconda guerra mondiale sono state utilizzate come rifugi antiaerei e in seguito, durante gli anni in cui l'emergenza abitativa era più dura, anche come alloggi da parte di intere famiglie.
L'APERTURA Da lunedì prossimo, l'Orto sarà accessibile dalla mattina alla sera, come tutti gli altri parchi della città. Vicino all'ingresso sul viale Merello, un piccolo parcheggio sarà a disposizione per garantire l'accesso ai portatori di disabilità.
PIANI FUTURI Il resto è futuro. Il Comune sta lavorando per trovare le risorse che consentiranno la sistemazione della parte alta dell'Orto e il restauro della stradina che permetterà di aprire un nuovo accesso nel viale Sant'Ignazio, a vantaggio degli studenti del polo economico-giuridico dell'università e per intercettare i flussi turistici attratti dall'Anfiteatro romano e dall'Orto botanico. «Abbiamo anche avviato un'interlocuzione con l'Ateneo - racconta l'assessore all'Urbanistica e al Verde urbano, Paolo Frau - per cercare di collegare l'Orto con i giardini delle facoltà, creando uno straordinario percorso verde nel cuore della città».
Marco Noce
 
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca di Nuoro (Pagina 41 - Edizione CA)
NUORO. Soddu rassicura gli studenti, i docenti annunciano altri corsi
«Fondazione o Consorzio, l'Università vuol crescere»
L'incontro promosso ieri da GiurInsieme, associazione di studenti universitari nuoresi, per chiedere rassicurazioni alle istituzioni sul futuro dello studio accademico in città, si è trasformato in una giornata di annunci da parte dell'Università e del Comune. Il direttore della facoltà di Agraria Antonio Pazzona ha parlato di un «rilancio del corso di studi in Scienze forestali e ambientali già in atto», mentre la docente Gabriella Ferranti del dipartimento di Giurisprudenza ha annunciato «la partenza a luglio in città di una Summer school sui diritti umani fondamentali». Il sindaco Andrea Soddu e il commissario del Consorzio universitario Fabrizio Mureddu, invece, hanno aperto alla proposta di «una consulta di studenti che possa dialogare con il consorzio».
IL CONFRONTO Questa la riposta alle perplessità dei giovani che frequentano i corsi di laurea in città sul futuro degli studi a Nuoro. La polemica era scoppiata nei giorni scorsi. Un gruppo di studenti univeristari riunitisi in un comitato spontaneo aveva raccolto oltre 150 firme (mai consegnate ufficialmente al Comune) per chiedere un ripristino della democraticità nel sistema decisionale dopo la scelta da parte del Comune di abbandonare la Fondazione. «Le migliori rassicurazioni sulla volontà di fare crescere l'università a Nuoro - ha risposto ieri il sindaco Andrea Soddu - sono date dal fatto che le Università aumenteranno la loro offerta».
INCONTRO IN REGIONE L'obiettivo è far crescere il numero di studenti. Su questo argomento, ieri il primo cittadino nel pomeriggio a Cagliari ha incontrato il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru e l'assessore agli enti locali Cristiano Erriu. «La forma di governo nella strategia di investire sull'università - ha ricordato Soddu - è stata tracciata dalla Regione che non ha riconosciuto la Fondazione, per questo il Consiglio comunale ha dovuto andare avanti con il consorzio». Un'operazione che lo stesso sindaco ha definito di «ingegneria politica, quello che conta è che noi vogliamo incentivare al massimo l'università».
MENSA E ALLOGGI Gli studenti hanno chiesto, così com'era previsto nella Fondazione, la presenza nel Consorzio di un loro rappresentante, e la proposta perseguibile è quella di una Consulta di studenti. Richieste sono arrivate anche sulla mensa, chiusa in città dall'aprile di un anno fa. Servizi che l'Ersu dovrebbe ripristinare a breve mentre ci sarà da attendere quanto agli alloggi. Il Comune chiederà alla Regione che l'università venga portata nel centro storico di Nuoro, cambiando la destinazione del finanziamento per il recupero del mulino Gallisai.
Fabio Ledda
 
 
 
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 45 - Edizione CA)
ALGHERO. Questa mattina l'incontro all'università di Sassari
L'ambasciatore Usa sbarca in Riviera
Un cordiale benvenuto in terra sarda, poi il dono di alcuni libri che riguardano le tradizioni e la cultura algherese. L'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia e presso la Repubblica di San Marino, John Phillips, ha incontrato ieri il sindaco di Alghero, Mario Bruno, per un breve colloquio nella sala di rappresentanza di via Columbano. Ad accoglierlo, insieme al primo cittadino, anche la giunta e il presidente del Consiglio comunale Matteo Tedde. Nominato nel 2013 dal presidente Barack Obama, John Phillips è nato e cresciuto in Pennsylvania, dove i suoi nonni emigrarono dall'Italia agli inizi del '900. Il sindaco, prima della partenza, ha voluto donargli delle pubblicazioni sul corallo e sulla storia della città. L'ambasciatore ha firmato il libro degli ospiti, lasciando una lungo e affettuoso pensiero legato alla sua prima visita in Sardegna. Prima del suo incarico in Italia aveva avuto modo di
 
 
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Tedde (FI) sul Policlinico
«A Sassari incarichi affidati senza un bando»
«Un affidamento milionario, senza bando». Aveva sollevato dubbi sulla commissione di gara, respinti dai vertici dell'azienda; ora il consigliere regionale di FI Marco Tedde attacca su un'altra fase del procedimento per la costruzione della nuova ala del Policlinico di Sassari, gestito dall'Azienda mista.
«Il 18 aprile il commissario dell'Aou ha affidato senza gara la direzione dei lavori dell'ampliamento del complesso ospedaliero universitario», scrive l'ex sindaco di Alghero. Costo dell'incarico: 3,5 milioni di euro. L'appalto per la progettazione della struttura sanitaria (con un finanziamento di 95 milioni complessivi) prevedeva che chi se la fosse aggiudicata avrebbe potuto anche incassare la direzione dei lavori. A vincere, nel febbraio 2015, era stato il gruppo formato da Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop., con mandanti Metassociati Srl di Macomer, Studio Professionisti Associati Srl di Cagliari e C. F. Moller. Scritto e fatto. «Il giorno dopo la decisione del commissario», scrive Tedde, «il 19 aprile, veniva pubblicato nella Gazzetta ufficiale il nuovo codice degli appalti, che introduce il divieto di procedere ad assegnazioni dirette e l'obbligo della gara per importi rilevanti, abbondantemente superati dall'affidamento effettuato dal commissario dell'Aou di Sassari». Il vicecapogruppo di FI in consiglio regionale punta il dito contro quella che considera una curiosa coincidenza di tempi: «È evidente che l'atto è formalmente legittimo, in quanto adottato il giorno prima che il divieto venisse introdotto. Tuttavia i tempi entro i quali la procedura amministrativa si è conclusa insospettiscono non poco per la scarsa trasparenza e per l'inopportunità di affidare circa 3 milioni e mezzo di soldi pubblici senza gara il giorno prima che entrasse in vigore una norma che lo vietava».
Evidentemente, aggiunge Tedde, «è stata fatta una corsa contro il tempo per fare l'ennesima forzatura per sottrarre l'affidamento al nuovo Codice da parte di chi è stato nominato da Pigliaru per un breve periodo di tempo ed occuparsi dell'ordinario ed, invece, è in carica da oltre due anni». (e. f.)
 
 
 
 
11 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca di Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
ORISTANO. A Donigala docenti e studenti per capire le tecniche di riabilitazione
IL SANTA MARIA BAMBINA CONQUISTA L'UNIVERSITÀ CINESE
Il circuito di riabilitazione del Santa Maria Bambina ha conquistato anche i cinesi. Sono arrivati addirittura dall'università di Pechino per vedere all'opera le attrezzature e i macchinari dell'istituto di Donigala. Ennesimo riconoscimento sul campo per un centro d'eccellenza nella riabilitazione che però rischia di essere notevolmente ridimensionato per via delle scelte della Regione in materia di sanità.
LA VISITA Il gruppo di quaranta studenti e docenti di medicina è arrivato nei giorni scorsi al Santa Maria Bambina, accompagnato da una delegazione dell'ateneo di Sassari. Una full immersion tra i laboratori e i reparti di degenza dell'istituto. «Sono rimasti molto colpiti dal robot Lokomat, utilizzato per la riabilitazione degli arti inferiori - spiegano dalla Fondazione Santa Maria Bambina - e dal robot Armeo per la riabilitazione degli arti superiori». Ancora, hanno potuto vedere da vicino il laboratorio per l'analisi del passo, la piscina riabilitativa, le palestre e tutti i reparti di degenza che ospitano pazienti colpiti da ictus, in coma e in stato vegetativo o di minima coscienza.
GLI STUDI «L'incontro è stato molto interessante - sottolineano - gli studenti, ma anche i docenti cinesi erano affascinati e incuriositi dalle nostre attrezzature». Tante le domande che sono state rivolte agli operatori (con l'interprete d'ordinanza al seguito) per conoscere meglio il funzionamento degli strumenti e capire i risultati che si possono ottenere. Si sono soffermati anche sulle tecniche del personale che, con esperienza ormai decennale, è in grado di ottenere grossi miglioramenti anche nei casi dei pazienti più gravi. E non si esclude che la visita dei giorni scorsi possa essere il punto di partenza per altri scambi e incontri formativi.
LA SITUAZIONE L'attenzione degli universitari cinesi conferma il livello d'eccellenza raggiunto dall'istituto di Donigala nella riabilitazione. Qualità che però non basta a evitare le difficoltà che il centro vive dopo la decisione della Regione di bloccare i nuovi ricoveri di neuroriabilitazione (il cosiddetto codice 75) in vista dell'apertura del nuovo reparto al San Martino (che però è ancora chiuso, secondo la Asl 5 dovrebbe aprire entro l'estate). Al momento si tratta con la Regione per trovare una soluzione, la proposta è creare “una casa dei risvegli”, mentre proseguono tutte le altre attività di riabilitazione, anche di quella ad alta intensità.
Valeria Pinna
 
 
 
 
12 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
L'opinione di Bachisio Porru, ex presidente dell'associazione dei dirigenti di istituto
Ma i presidi difendono le verifiche
Le due professoresse di Nuoro e una di Orgosolo sospese lunedì per sei giorni dalla preside dell'istituto agrario “Brau” di Nuoro per «essersi rifiutate di somministrare l'addestramento delle prove Invalsi ai propri studenti», ieri non erano in classe a fare lezione. Rimarranno lontano dalla cattedra per tutta la settimana. La decisione della dirigente dell'istituto nuorese, Innocenza Giannasi, ha scatenato la protesta dei sindacati, ma trova l'appoggio di Bachisio Porru, per vent'anni preside di un liceo cittadino, e che per due mandati ha ricoperto la carica di presidente regionale dell'associazione presidi. «Un sistema che non viene valutato nella sua qualità non è serio, che si tratti della scuola, della sanità o di qualsiasi altro sistema - dice Porru - e le prove Invalsi sono lo strumento con cui il Ministero valuta la qualità dell'insegnamento a vari livelli. Viene il legittimo dubbio che qualcuno non voglia essere valutato». Nel 2004, ben dodici anni fa, nella nostra Isola, venne sperimentalmente avviato il Sivadis - il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici - su base volontaria che dopo la sperimentazione partirà entro il 2016. Quell'anno in Sardegna su 417 scuole presenti hanno aderito, su base volontaria, meno di cinquanta dirigenti. A Nuoro uno di quelli che si fece valutare, fu proprio Bachisio Porru, «il primo che va valutato il dirigente scolastico e con esso a cascata tutti quelli che hanno ruolo importante nella formazione scolastica». Anche perché la qualità della scuola in Sardegna non eccelle. «Qualche anno fa - ricorda Porru - una ricerca dell'Università di Sassari aveva verificato che nell'isola siamo agli ultimissimi posti nella valutazione internazionale».
Insomma ben lontani dai risultati di Finlandia e della Corea del Sud nazioni che sono primissimi posti nella valutazione nazionale dei loro studenti. ( f. le. )
 
 
 
 
13 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 maggio 2016 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
CITTADELLA DEI MUSEI
L'arte incisoria sarda: oggi il convegno e il via all'esposizione “Segni in progress”
Una mostra e un convegno dedicati alla storia dell'incisione in Sardegna. Nella Cittadella dei Musei di Cagliari, aula Roberto Coroneo, oggi alle 11, si svolgerà “Segni in progress. L'incisione in prospettiva”: un incontro con artisti e storici dell'arte per riflettere sulle dinamiche storiche e l'attualità del linguaggio incisorio. Un percorso che può essere seguito anche attraverso le opere di oltre cinquanta artisti isolani (dai primi del Novecento a oggi), alla Sala Mostre, visitabile fino al 20 maggio.
Ideato e organizzato dalla storica dell'arte Beatrice Dotzo, figlia d'arte - il padre Giovanni è stato tra i maggiori esponenti della scuola incisoria di Felice Melis Marini- l'appuntamento riunisce alcuni tra i nomi più noti e apprezzati dell'arte incisoria nell'Isola -Roberto Putzu e Angelino Fiori (che hanno curato l'allestimento della mostra), Paola Dessì, Angelo Liberati, Giovanna Secchi, Wanda Nazzari per citarne solo alcuni- e ospita due dei maggiori studiosi della materia: Paolo Bellini, direttore della rivista Grafica d'Arte, già professore dell'Università Cattolica di Milano, e Vincenzo Gatti, già docente dell'Accademia Albertina di Torino.
Secondo la curatrice, l'arte incisoria nell'Isola ha raggiunto livelli d'eccellenza, e tuttora, come attesta la giovane età di vari artisti presenti in mostra, è vitale e in continua evoluzione. Convegno ed esposizione sono l'esito di un progetto, finanziato dal Comune di Cagliari, che la professoressa Dotzo ha realizzato alla Media Regina Elena, dove insegna Lettere, e in cui per due anni i ragazzi della sezione A -oggi in seconda- hanno seguito un laboratorio d'incisione con i maestri Salvatore Atzeni e Gianni Atzeni. Gli studenti di via Stoccolma, che hanno lavorato sul paesaggio e sulle creature fantastiche, hanno prodotto delle linoleografie in mostra accanto alle opere di Stanis Dessy, Giuseppe Biasi, Mario Delitala. Con loro espongono i propri lavori (calcografie) alcuni allievi dell'artistico “Foiso Fois” di Cagliari, guidati dalla professoressa Isabella Mei, e un gruppo di studenti dell'Accademia di Belle Arti di Sassari, seguiti dai docenti Alessandra Cabras, Anna Maria Congiu, Elisa Ottaviani e Mario Tomasello.
Franca Rita Porcu
 
 
 

redazioneweb@unica.it
 

 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
 


14 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 11 maggio 2016 / Nuoro - Pagina 31
Soddu agli studenti: «Daremo un futuro alla nostra Università»
di Francesco Cabras
NUORO Qualunque sia la forma di governance scelta, sia essa Fondazione o Consorzio, il polo universitario nuorese non corre il pericolo di sgretolarsi. Anzi, l’intenzione è quella di rilanciarlo e potenziarlo. A dare rassicurazioni in questo senso è il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, invitato all’assemblea straordinaria convocata dagli studenti universitari, che alla luce della discussione politica in atto sugli strumenti di governo della sede nuorese sono preoccupati circa la permanenza o meno in città dei corsi di studio e dei servizi connessi, come biblioteca e laboratori. Più che un’assemblea studentesca si è trattato in realtà di un incontro per fugare dubbi e paure degli organizzatori (gli studenti, appunto), nessuno dei quali si è seduto al tavolo di rappresentanza. A coordinare gli interventi è stata la docente Gabriella Ferranti, presidente del corso di studi in Scienze dei servizi giuridici e del dipartimento di Giurisprudenza, che in premessa ha tenuto a sottolineare che «la gestione del sistema universitario è un qualcosa che non riguarda l’Università e i suoi studenti, ma l’Università e i rapporti sul piano amministrativo». Gli studenti, da sempre spettatori del balletto dei finanziamenti da parte della Regione, che ogni anno sembrano a rischio, hanno però (e giustamente) timori e chiedono chiarimenti, oltre che un coinvolgimento diretto nelle decisioni che li riguardano. E le loro ultime preoccupazioni nascono dalla recente delibera dell’amministrazione comunale sulla revoca dell’adesione alla Fondazione universitaria, confermando il Consorzio quale strumento di governance. «Cosa comporterà questa scelta?», ha domandato al sindaco la presidente dell’associazione Giurinsieme, Maria Francesca D’Antoni. «Avremo ancora la possibilità di studiare a Nuoro? – ha chiesto ancora – e potremo usufruire di biblioteche e laboratori e le aule saranno sempre riscaldate?». «I timori degli studenti sono infondati – ha risposto il primo cittadino -. Fondazione e Consorzio sono strumenti neutri, che non influiranno sulla permanenza dei servizi. Ciò che conta è la volontà politica che sta alla base e assicuro che abbiamo l’obiettivo politico di mantenere e rafforzare il polo universitario a Nuoro». La studentessa Alice Murgia (vice presidente di Giurinsieme) ha insistito sulla questione, chiedendo lumi sul destino del Consorzio dopo la recente riforma degli enti locali varata dalla Regione, che ne avrebbe disposto lo scioglimento. «Non è così – ha risposto il commissario del Consorzio universitario, Fabrizio Mureddu –. La riforma prevede lo scioglimento di quelli con funzioni comunali, il nostro si occupa invece di servizi sovracomunali ed è operativo a tutti gli effetti». A conferma dei propositi di rafforzamento del Polo universitario, è intervenuta la professoressa Ferranti. «L’Università nuorese ha un futuro – ha sottolineato la docente –, come dimostra la decisione di organizzare in questa sede il Laboratorio sulla tutela dei diritti umani fondamentali, il primo in Sardegna e che ha visto oltre cento iscritti». E sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il docente Antonello Pazzona, direttore del Dipartimento di agraria. «C’è un progetto di rilancio del corso in Scienze forestali – ha detto il professore agli studenti - e di potenziamento dei corsi di studio. Non abbiamo dubbi sulla permanenza del Dipartimento in città». Per il rilancio non sono certo sufficienti solo nuovi corsi di studio, ma anche che l’Università sia attrattiva dal punto di vista della socialità e delle strutture. «È necessario che l’Università abbia un’unica sede e non tre come ora – ha spiegato il sindaco –. A Nuoro manca una comunità studentesca nonostante gli 840 iscritti». L’intenzione del Comune è quella di accorpare tutti i corsi di studio nell’ex mulino Gallisai, al posto del Museo dell’Identità come invece avevano previsto le precedenti amministrazioni. Il progetto per il Museo è già finanziato dalla Regione con fondi Cipe, ma l’attuale giunta sta chiedendo di dirottare i fondi per farne una sede universitaria.
 
 
 
 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 11 maggio 2016 / Nuoro - Pagina 31
Le richieste: mensa, alloggi e una rappresentanza nella gestione
Gli studenti universitari nuoresi possono dormire sonni tranquilli? Non proprio, perché nonostante le rassicurazioni sul futuro dei corsi di studio, tanti sono ancora i problemi che rimangono sul tavolo. A cominciare dalla mensa e dal problema alloggi. Colpa anche di una doppia gestione dei servizi, in capo all’Ersu di Cagliari e Sassari. A differenza degli studenti che frequentano le facoltà “cagliaritane”, quelli dei corsi di studio che dipendono da Sassari da oltre un anno non usufruiscono di un servizio mensa, come ha spiegato Antonio Marras. «La questione – ha risposto il sindaco – è di competenza dell’Ersu. Ci è stato chiesto di individuare una struttura pubblica dove ospitare la mensa, ma trovare un locale adatto è difficile». Più lontano da una soluzione è quello degli alloggi per i quali bisognerà attendere a lungo, per mancanza di edifici a norma. Un’altra questione riguarda la rappresentanza degli studenti nell’organo di gestione dell’università. «Quando verrà il momento non sarà certo tralasciata – ha concluso Andrea Soddu – la componente studentesca». (f.c.)
 
 
 
 
16 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 11 maggio 2016 / Sassari - Pagina 33
«Italia e Usa, due nazioni che saranno sempre amiche»
di Roberto Sanna
SASSARI «La Sardegna è una regione dinamica e con grande potenziale, nella quale il turismo è una delle più grandi industrie e capisco anche perché... Io incoraggio le istituzioni e le compagnie private a investire sempre di più nella tecnologia e nell’innovazione e stiamo valutando la nostra collaborazione con la Regione in un contesto che abbraccia anche il Mediterraneo». L’ambasciatore degli Usa in Italia John Phillips illustra così i motivi della sua prima visita istituzionale in Sardegna, che lo vedrà questa mattina a Sassari incontrare nell’aula magna dell’università un gruppo di studenti per parlare delle elezioni presidenziali statunitensi. Un viaggio istituzionale che «fa parte dei miei compiti in qualità di ambasciatore degli Usa: incrementare il dialogo e la collaborazione tra i popoli e incentivare gli investimenti e gli scambi economici». L’incontro con gli studenti dell’università di Sassari riguarda il tema le elezioni negli Usa, un avvenimento che interessa tutto il mondo: sentite la responsabilità di questo passaggio? «È un momento importante nella nostra democrazia ed è molto sentito emotivamente. Ci sono due cose da ricordare a proposito. La prima è che il processo elettorale all’inizio, nelle primarie, si gioca con molta enfasi tra i candidati, che cercano di segnare punti a loro favore rispetto agli altri e di coinvolgere i loro “tifosi”. Ma le vere elezioni si giocano al centro del campo, dove sono la maggior parte dei voti e dove si trovano gli elettori indecisi e quelli indipendenti. I candidati alle elezioni generali e i partiti costruiscono la loro piattaforma basandosi su ciò che secondo loro la maggioranza degli elettori vuole. Per questo dovremo aspettare la fine dell’estate o addirittura l’autunno per vedere le loro carte. La seconda è che chiunque siederà alla Casa Bianca, farà il massimo per curare gli interessi e la sicurezza degli Usa. E questa è una notizia importante per l’Italia, un paese col quale abbiamo una solida e storica amicizia basata anche sulla collaborazione reciproca per la sicurezza. Gli americani amano l’Italia in tutti i suoi aspetti: la storia, l’arte, la moda, il cibo, le auto». Quale eredità lascia Barack Obama dopo otto anni? «Ci sono due aspetti da considerare. Il primo è il consolidamento della posizione degli Usa nel mondo, con un grande lavoro nell’Europa centrale e in Asia. Ha anche avuto un ruolo importante nella trattativa con l’Iran per la questione nucleare e l’apertura del dialogo diplomatico con Cuba. Ha svolto un grande lavoro nella lotta al terrorismo ed è stato la guida di tutte le nazioni nello storico accordo di Parigi per la salvaguardia dell’ambiente. C’è poi l’aspetto interno. A cominciare dal supporto alla “middle class” ancora sotto pressione dalla Grande depressione e per il quale ha studiato un piano a lungo termine. Ha salvato l’industria automobilistica, ha promosso la più importante riforma della sanità degli ultimi cinquant’anni, ha reso più accessibile l’ingresso all’università. La sua eredità resterà sicuramente nel tempo». Il vostro sistema elettorale risulta spesso incomprensibile agli europei: avete mai pensato di modificarlo? «È effettivamente complicato. Le elezioni generali hanno delle regole base: si tengono il primo martedì di novembre e possono votare tutti i cittadini con i pieni diritti. Ma sono i singoli stati a determinare le modalità, come per esempio il numero delle urne e gli orari. Le primarie sono ancora più complicate, perché sono regolate dai partiti e dalle leggi dei singoli stati. Quindi c’è il sistema collegiale elettorale, che è stato concepito per fare in modo che i piccoli stati non siano irrilevanti per l’esito finale. Il Collegio elettorale riflette la composizione del Congresso, per questo nessuno stato ha meno di tre voti. La California ne ha 55 e ha il 12 per cento della popolazione, il Wyoming comunque ne ha 3. I piccoli stati contano e i candidati non possono ignorarli: si spiega così il fatto che per tre volte, nel 1876, nel 1888 e nel 2000 ha vinto il candidato che ha preso meno voti dell’avversario». Dopo la vittoria di Obama qual è l’importanza di Internet in una strategia mirata a coinvolgere una fetta sempre maggiore dell’elettorato? «Ha un ruolo sempre maggiore. Prima del 2008 veniva usato principalmente con le email, Obama nel 2008 è stato il primo a sfruttare i social media per agganciare l’elettorato. Ora tutta la campagna si svolge sui social media e Trump ha utilizzato Twitter per raggiungere i suoi supporter e farsi pubblicità sui media». La presenza di Hillary Clinton può far aumentare il peso dell’elettorato femminile? «Le donne hanno già un peso significativo, negli Usa vanno al voto più donne che uomini. Ma non è un voto di genere, resta legato ad altri fattori quali l’appartenenza al partito o i punti di vista sulle singole questioni. Nelle primarie del 2008 Hillary Clinton ha conquistato oltre la metà del voto femminile contro Obama, che però ha poi facilmente battuto MacCain e Romney conquistando il 56% dei voti delle donne. Storicamente le donne preferiscono il candidato democratico e se è vero che Hillary Clinton non gode di un supporto incondizionato, il gradimento di Donald Trump da parte delle donne è molto basso. Indubbiamente il voto delle donne nelle prossime elezioni può essere un fattore determinante».
 
 

 


redazioneweb@unica.it

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie