Lunedì 9 maggio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 maggio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 9 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Mentre il 20 per cento degli studenti universitari si iscrive in un ateneo della Penisola
I LAUREATI SARDI CON LA VALIGIA
Cresce il numero dei giovani che trovano lavoro all’estero
Chiamatela fuga dei cervelli, o meglio dei talenti. Funziona così. C’è un primo esodo ed è quello che svuota le università del Sud facendo ingrossare quelle del Nord. Poi ce n’è un altro, ancora più preoccupante: il viaggio di sola andata dei laureati che varcano le frontiere perché il lavoro qui non c’è. Davanti a questa doppia emigrazione gli atenei dell’Isola si difendono con le unghie e con i denti: a Cagliari le matricole sono addirittura in aumento dell’8,6%, mentre Sassari soffre e ne perde il 4%, ma si registra un aumento costante dei nuovi iscritti nelle facoltà del resto d’Italia, arrivati quasi a quota 20% sul totale. Ed è difficile poi contenere il secondo effetto: tra i nuovi dottori sardi cresce, anche se di poco, l’esercito di chi il posto l’ha trovato solo all’estero. Con conseguenze immaginabili in termini di competenze, sviluppo futuro e cali demografici più volte annunciati.
L’ESODO L’allarme è arrivato nei giorni scorsi dal Censis che in uno studio realizzato per Confcooperative ha fatto questi conti: la fuga dei giovani - studenti e laureati - verso il Centro-Nord o all’estero è costata in dieci anni al Mezzogiorno 3,3 miliardi di euro di investimenti in capitale umano e 2,5 miliardi in meno di tasse per gli atenei del Sud. Certo, la Sardegna vive in una condizione particolare ed è difficile paragonare il flusso dell’emigrazione studentesca con quello delle altre regioni. Essere un’isola porta vantaggi e svantaggi che sostanzialmente si annullano. Secondo gli ultimi dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti la Sardegna sta più o meno a metà strada nella classifica sulla “permanenza in regione”: oltre l’80 per cento delle matricole con residenza nell’Isola resta qui a portare avanti il corso di studi. Una graduatoria guidata - e non è una sorpresa - da Lombardia e Lazio, che superano il 90%. I nuovi iscritti negli atenei sardi sono poco meno di 5.700 con Cagliari che sfiora quota 4 mila. Sono quasi settemila invece gli studenti sardi appena approdati nelle università: di questi oltre 5.600 sono residenti nell’Isola, gli altri 1.300 sono ben distribuiti nelle aule di tutta Italia, la maggior parte nel Lazio, in Piemonte, Lombardia e Toscana, più o meno uno su cinque. Tendenza ormai consolidata, visto che negli ultimi cinque anni la quota di “emigrati” è cresciuta dal 15 a quasi il 20%. Pochissime invece le matricole che dall’Italia decidono di seguire lezioni a Cagliari e Sassari, appena una cinquantina. Con una percentuale così bassa di “immigrati” la sfida dei due atenei sardi dev’essere proprio combattuta mantenendo alta la qualità dell’offerta per evitare la fuga - per chi può - verso la Penisola.
L’ADDIO DEI DOTTORI Poi resta aperta un’altra questione. Riuscirà la Sardegna a conservare il patrimonio di conoscenze e competenze dei nuovi laureati? Oppure vedrà scappare i migliori talenti? La recente indagine di AlmaLaurea (il consorzio che mette insieme una settantina di università, comprese Cagliari e Sassari) offre una serie di cifre utili per capire a cosa stiamo andando incontro. Il campione preso in considerazione è quello dei nuovi dottori che lavorano dopo un anno dalla laurea. In Italia va come raccontato dal Censis, con un forte spostamento verso il Centro-Nord della forza lavoro qualificata. In Sardegna resta invece alta - in un mercato chiuso - la percentuale di chi ha trovato un posto vicino a casa, ma allo stesso tempo cresce intorno al 6% (la media italiana è di poco superiore al 4%) la pattuglia dei laureati che saluta l’Isola e va all’estero a lavorare. Un arrivederci o più spesso un addio.
 Alessandro Ledda
 
 
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2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 9 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
La rettora Maria Del Zompo
CAGLIARI, MATRICOLE IN AUMENTO: «SEGNALE DI FIDUCIA»
Iscritti in calo nelle università italiane ma Cagliari è in piacevole controtendenza: oltre 300 matricole in più in un anno. «Ci stiamo facendo conoscere di più - commenta il rettore Maria Del Zompo - da famiglie, imprese e istituzioni. Il confronto con molti atenei continentali è alla pari. Abbiamo apprezzato il segnale di fiducia da parte dei ragazzi e delle famiglie e abbiamo incrementato l’apertura verso l’esterno con iniziative anche verso le scuole come l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato». Sulla fuga dei talenti, «il fatto che ci si sposti per trovare occupazione e stipendi migliori sulla base del titolo di studio e della competenza è normale e auspicabile». Il problema «è la difficoltà del nostro sistema economico di attrarre un numero di laureati paragonabile a quello in partenza. Dobbiamo essere soddisfatti che i nostri laureati reggano il confronto a livello internazionale con i loro colleghi». (a. le.)
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 9 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Posto fisso, soltanto uno su 7 ce la fa
Un po’ come quella storia della gazzella e del leone. I laureati sardi che hanno trovato un lavoro - solo uno su tre dopo un anno dalla discussione della tesi - hanno capito che per guadagnarsi la pagnotta bisogna svegliarsi presto e muoversi in fretta. Un mese, non di più, per spedire il curriculum e poi la chiamata arriva dopo cinque mesi. Così dicono le statistiche dei dottori del 2014. Poi comincia la lotta per farsi largo cercando di non finire nella giungla della flessibilità. Perché il premio del posto fisso - cifre di AlmaLaurea alla mano - arriva solo per il 41% dei “fortunati” di Cagliari e per il 38,7% di quelli di Sassari, più o meno uno su sette del totale. Sembrerà strano, ma comunque è un buon dato, visto che la media nazionale è del 36%. Qua e là, però, emergono segnali preoccupanti, come l’aumento degli “sfiduciati”, i laureati che dopo dodici mesi dalla fine degli studi «non lavorano e non cercano». A guardare invece chi ce l’ha fatta, la gran parte degli ex studenti trova spazio nel settore dei servizi, soprattutto nel commercio e nella sanità. Crolla il mito del posto pubblico: solo uno su cinque - si parla sempre, è bene ricordarlo, dei laureati occupati - se l’è aggiudicato. Altri comparti: l’agricoltura regge solo nella Sardegna del nord - a Cagliari è quasi nulla - mentre l’industria prosegue il suo periodo nero e assume solo il 10% dei laureati occupati di Cagliari e neanche il 5% dei sassaresi. Una curiosità, si lavora meno nel capoluogo di regione: 29,6 ore medie settimanali contro le 30,1 di Sassari, sotto la percentuale nazionale che sfiora quota 32. (a. le.)
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 9 maggio 2016 / Spettacoli e Società (Pagina 34 - Edizione CA)
VIDEOLINA. Da oggi alle 18.30
Perché siamo tutti “Figli d’Europa”
Appuntamento questo pomeriggio alle 18.30 con la prima puntata di “Figli d’ Europa”, il nuovo programma di Videolina realizzato con il contributo della Legge Regionale 3/2015 che si propone di spiegare le funzioni e le istituzioni dell’Unione Europea. L’intento della trasmissione, curata e condotta da Maria Carmela Solinas per la regia di Luisanna Pala, è proprio questo: ripercorrere le tappe storiche che hanno portato all’unificazione, ma soprattutto approfondire le relazioni internazionali tra la Sardegna e l’Unione Europea, le opportunità dei fondi strutturali come strumento di crescita e di sviluppo per le realtà locali e per le imprese.
Nel corso delle puntate, che andranno in onda ogni lunedì e martedì alle 18.30 (e in replica il venerdì alle 22), si darà spazio anche ai progetti che enti, imprese, scuole e università hanno realizzato in ambito europeo. Tra gli ospiti delle prime puntate: l’assessore regionale alla programmazione Raffaele Paci, il sindaco di Putifigari Giancarlo Carta, lo storico Federico Francioni.
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 9 maggio 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 30 - Edizione CA)
SASSARI
In arrivo l’ambasciatore Usa
L’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John Phillips, alla sua prima visita ufficiale in Sardegna, incontrerà gli studenti dell’Università di Sassari dopodomani alle 11.30 in aula magna per parlare di un tema di grande attualità: le elezioni presidenziali Usa2 016, su cui sono puntati i riflettori di tutto il mondo.
L’ambasciatore Phillips, nominato nel 2013 dal Presidente Barack Obama, è nato e cresciuto in Pennsylvania, dove i suoi nonni emigrarono dall’Italia agli inizi del ’900. Tra i 100 avvocati più influenti d’America, secondo il National Law Journal, Phillips ha fondato uno dei primi studi legali di interesse pubblico, il Center for Law in the Public Interest di Los Angeles, un importante punto di riferimento legale per i casi di tutela ambientale, diritti civili e dei consumatori, e di frodi e responsabilità aziendali.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 9 maggio 2016 / Olbia Pagina 14
Oggi Festa d’Europa, un convegno celebra la cultura del mondo
di Angelo Mavuli
TEMPIO L’Istituto superiore di Scienze Religiose Euromediterraneo celebra oggi la Festa d’Europa.con un convegno nell’aula magna. Intenso il programma che prevede, dalle 9,30 in poi, interventi di monsignor Sebastiano Sanguinetti, don Raimondo Satta, direttore dell’istituto, Paolo Fois professore emerito dell’università di Sassari, Fabrizio Todde del coordinamento nazionale di Eurodek, Gianna Masu dell’Iem-Issr e infine di Valerio De Cesaris dell’università per stranieri di Perugia. Una presenza significativa quest’ultima, a sigillare un recentissimo importante accordo intercorso fra l’Euromediterraneo e l’università per Stranieri di Perugia. Una collaborazione che prevede per gli studenti dell’Euromediterraneo che hanno conseguito la laurea magistrale in Scienze religiose, di essere ammessi direttamente al Corso di laurea magistrale in Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo. «Questo – ha spiegato il direttore – consentirà di conseguire, in soli due anni accademici, un’ulteriore laurea magistrale statale». Un accordo di cooperazione che apre orizzonti insperati per i giovani neolaureati e che sancisce anche, tramite l’Euromediterraneo, la presenza importante a Tempio dell’università per stranieri di Perugia. «Ai giovani studenti della Gallura e dell’ Anglona – afferma ancora don Satta – viene offerta un’ulteriore opportunità che apre prospettive lavorative in ambito internazionale, per l’inserimento nel mondo della diplomazia, dei consolati e delle Ong». L’Euromediterraneo, diventato punto di riferimento culturale non solo in Gallura ed Anglona ma anche in tutta l’isola per una serie di iniziative importanti e che da circa un anno ha avviato anche un servizio che fornisce informazioni sui programmi europei per i giovani orientati alla mobilità, alla formazione e al lavoro. La celebrazione della Festa d’Europa sarà l’occasione quindi per salutare l’importante opportunità di lavoro che si offre al territorio in un momento particolarmente difficile dal punto di vista occupazionale.



7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 9 maggio 2016 / Ediz. nazionale - Pagina 21
 Il tempo della crisi di Gianni Puglisi Sellerio 136 pagine 10 euro
La verità sull’Italia Detta senza pudore Non un diario, non uno sfogo, non un programma politico ma, piuttosto, un modo per Puglisi, rettore dell’Università IULM e docente di Letterature comparate, "di dire con libertà alcune cose, senza timore e senza pudore". Una dichiarazione d’intenti tutt’altro che scontata, questa, in un’Italia in cui "il conformismo è da sempre la divisa" nazionale. L’obiettivo dell’autore è puntato sulla crisi pervasiva che stiamo vivendo ormai da diversi anni, e prende in esame temi come il potere ("Errori ed orrori del potere"), i diritti e la diversità ("La diversità vince"); sono però due gli argomenti su cui l’attenzione di Puglisi si focalizza in maniera particolare: la bellezza, fondante per un Paese come il nostro, e la sicurezza, una questione impossibile da evitare in un momento storico come il presente.
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 9 maggio 2016 / Ediz. nazionale - Pagina 12
Il presidente ungherese in visita all’Ossario
STINTINO Sarà il presidente della repubblica ungherese Janos Ader a inaugurare il 17 maggio la stele commemorativa che sarà installata sull’isola dell’Asinara, in prossimità della piccola cappella austro-ungarica di Cala Reale. Per l’occasione, il sindaco Antonio Diana ha esteso l’invito a partecipare agli incontri ai sindaci della rete metropolitana. Il monumento, alla realizzazione del quale hanno lavorato alcuni artisti ungheresi, è stato installato nei giorni scorsi a Cala Reale. L’opera riproduce una parte del “piccolo blasone d’Ungheria” presente nella bandiera ungherese. La visita del presidente della repubblica di Ungheria si inserisce all’interno del progetto “commemorazioni di pace” che vede impegnati nella valorizzazione della memoria storica dell’Asinara il Comune di Stintino, capofila dell’iniziativa, il Comune di Porto Torres, il Parco nazionale e l’Università di Sassari. Un progetto nel quale il Comune di Stintino crede fermamente e un esempio sono i due convegni a carattere internazionale, organizzati negli ultimi due anni. L’isola dell’Asinara tra il 1915 e il 1916 fu il teatro di episodi dolorosi. La Sardegna non fu toccata direttamente dalla Grande Guerra ma ospitò uno degli episodi più tristi di quel periodo. Una vicenda che è ancora poco nota e che si svolse tra Fornelli e Cala Reale sino all’estrema punta nord dell’isola, furono allestiti campi di profughi serbi e di prigionieri di guerra austro-ungarici. Sull’isola ne arrivarono circa 27mila. Qui morirono a migliaia, decimati dalle malattie, e i loro resti riposano nell’ossario realizzato a Campu Perdu, nei pressi di Cala Reale. Durante il suo viaggio, il presidente Janos Ader visiterà Stintino, con tappa al nuovo museo della Tonnara dove sarà inaugurata la mostra storico-scientifica “Vita e morte dei prigionieri austro-ungarici sull’isola dell’Asinara (1915-1916). Una crisi umanitaria”. È previsto il trasferimento all’Asinara, quindi una prima tappa a Cala Reale, alla cappella austro-ungarica e alla stele commemorativa. Un passaggio al cimitero storico di Campo Faro e poi la visita all’Ossario di Campu Perdu, dove sono raccolti i resti dei prigionieri deceduti durante la prigionia sull’isola dell’Asinara. La visita al sito di Tumbarino chiuderà il viaggio sull’isola.


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