Mercoledì 4 maggio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 maggio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Studio del dipartimento di Fisica
SCOPERTO UN NUOVO METALLO
È stato pubblicato sulla rivista scientifica “Nature communications”, il risultato della scoperta dei fisici dell'Università cittadina coordinati da Vincenzo Fiorentini. Per la prima volta è stata appurata l'esistenza di un materiale metallico e ferroelettrico. L'oggetto degli studi sono stati i metalli usati in elettronica e ottica, ma anche negli strumenti ecografici, negli schermi dei tablet e nei touchscreen.
I ferroelettrici sono materiali usati in elettronica e ottica (memorie non volatili, generatori di ultrasuoni per ecografia e altri). Non sono mai metallici, cioè conduttori, ma è valido anche il discorso contrario: nessun metallo è ferroelettrico.
Così si pensava. Invece i fisici dell'Ateneo, usando simulazioni quantistiche, hanno predetto un materiale che è intrinsecamente metallico e ferroelettrico. È il primo esempio in assoluto di materiale con queste proprietà.
Il team che ha realizzato e pubblicato la ricerca è composto da Alessio Filippetti (professore “Rientro dei cervelli” in città dal 2003 al 2007, poi al Cnr e chiamato di recente come associato), Vincenzo Fiorentini (associato del dipartimento di Fisica cittadino), Francesco Ricci (dottorando del dipartimento di Fisica, ora all'Università di Lovanio, Belgio), Pietro Delugas (ora alla Sissa di Trieste), Jorge Iniguez (ricercatore Luxembourg Ist, visiting professor a Cagliari dal 2013 al 2015).
La scoperta potrebbe essere utile in optoelettronica, in accoppiamenti capacitivi (ad esempio, gli schermi dei tablet), o in memorie non-volatili. Conclude Fiorentini: «Bisogna vedere se qualcuno riuscirà a produrre questo materiale in laboratorio».
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Restano le due università e il Brotzu, nasce l'Azienda regionale per le urgenze
ASL UNICA, ECCO IL PIANO
Accelerazione di Pigliaru, ora il confronto in Consiglio
Una sola Azienda sanitaria e non più otto, un solo bilancio, un'organizzazione accentrata per forniture, appalti, personale. La Giunta regionale ha varato ieri il disegno di legge sull'Azienda sanitaria unica regionale: «L'attuale sistema - spiega Pigliaru - manca di coordinamento, comporta costi insostenibili e si espone a interessi localistici». Ora la palla passa al Consiglio: «Se il testo verrà stravolto - avverte il governatore - la reazione sarà durissima».  MELONI A PAGINA 2
 
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Pronta la legge che cancella le otto Aziende: «Servizi migliori a costi inferiori»
UN'ASL GRANDE COME UN'ISOLA
La Giunta accelera la riforma
E oplà, una sola azienda sanitaria anziché otto. Possibile? Secondo Francesco Pigliaru sì, e anche giusto: «Nella situazione che abbiamo ereditato è la scelta migliore», dice il governatore descrivendo ai giornalisti il disegno di legge appena varato dalla sua Giunta. Quello che, se il Consiglio regionale sarà d'accordo, cancellerà le otto «repubbliche indipendenti» della sanità (sempre parole di Pigliaru) e le ricondurrà sotto un unico scettro. Si chiamerà Asur, che sta per Azienda sanitaria unica regionale.
 COME FUNZIONERÀ Un solo bilancio anziché otto, una sola organizzazione dei servizi. Gestione accentrata del personale, degli appalti, degli acquisti, delle reti informatiche. Un solo manager, potentissimo, che dovrà gestire qualche miliardata di euro. Troppo? «Questa operazione nasce da precise analisi», ragiona ancora Pigliaru, che da tempo meditava questa riforma: «Serve una regia forte dei servizi ai cittadini, un indirizzo comune. La sanità sarda non poteva andare avanti così, con difetti di coordinamento e di controllo che rendono inadeguata la struttura, e con costi crescenti e tendenzialmente insostenibili».
Non insiste troppo sui risparmi il presidente («ma alcune voci si ridurranno del 30%», calcola), per non dare l'idea di tagliare sulla salute: «Non dobbiamo smettere di spendere, ma ridurre gli sprechi e usare i soldi dove servono». Senza parlare apertamente di clientelismo, fa presente che «non si poteva andare avanti con undici diversi bilanci, undici diverse politiche del personale che si esponevano al forte rischio di scambi localistici, a scapito dell'efficienza».
 IL NUOVO SISTEMA Pigliaru parla di undici bilanci perché, oltre alle otto Asl, l'attuale organizzazione contempla le aziende miste (ospedaliero-universitarie) di Cagliari e Sassari, e l'azienda ospedaliera Brotzu. Nel nuovo assetto immaginato dalla Giunta, queste ultime non scompaiono. E prenderà vita l'Areus (Azienda regionale dell'emergenza e urgenza della Sardegna), che il Consiglio regionale aveva istituito con legge, salvo poi rinviarne l'avvio reale - dopo i veti pigliareschi - alla semplificazione delle Asl. Si passa quindi da undici a cinque grandi poli.
Ma ovviamente il più forte sarà l'Asur. Enorme e forse poco maneggevole, si articolerà inizialmente in otto Aree socio-sanitarie locali, corrispondenti alle attuali Asl. «Ma non dite che resta tutto come prima», avverte l'assessore alla Sanità Luigi Arru: «Avranno autonomia limitata, senza bilancio né personalità giuridica». Inoltre i direttori delle Aree non saranno equiparabili agli attuali manager (o commissari): sia per i poteri che per i compensi, non superiori al 70 per cento di quelli del sommo manager dell'Asur. I loro mandati, variabili tra tre e cinque anni, non saranno mai più di due consecutivi nella stessa Area.
L'organizzazione delle Aree sarà però molto importante, perché passa da lì uno dei risultati a cui l'assessore tiene di più: «Vogliamo uniformare i servizi ai cittadini, rendere omogenee le buone pratiche, fare in modo che la qualità delle risposte ricevute dalle persone non dipenda dal luogo di residenza». «Come dicono gli americani», lo interrompe Pigliaru, «il mio destino non deve dipendere dal mio codice di avviamento postale».
 IL FUTURO Arru pensa a un sistema a raggiera, hub and spoke , cioè il mozzo e i raggi, come in una ruota: fuor di metafora, i centri territoriali per l'assistenza più semplice, i grandi ospedali o i centri d'eccellenza per i casi più gravi. «Finora si voleva fare tutto dappertutto», riflette l'assessore: e invece le risposte più accurate arrivano dai centri che fanno i grandi numeri, che accumulano le esperienze collettive e il confronto tra specialisti. «Lo confermano tutti gli studi», chiosa Arru.
Ovviamente le pari opportunità di cura per tutti i sardi presuppongono un ottimo sistema dell'emergenza, da completare con l'elisoccorso per cui - fa sapere Arru - è quasi pronto il capitolato d'appalto: a regime ci saranno due basi, al nord e al sud della Sardegna, da cui si potrà raggiungere entro venti minuti tutta l'Isola.
 L'ITER Fin qui le idee della Giunta: ora il disegno di legge deve raccogliere l'approvazione del Consiglio, e si sa che nella maggioranza di centrosinistra non mancano i perplessi. Però non c'è molto tempo per litigare: i commissari delle Asl scadono il 30 giugno, per quella data - almeno secondo le previsioni di legge - la nuova era dev'essere pronta a partire. Pigliaru e Arru sono sicuri di poter nominare già il primo luglio il supermanager dell'Azienda unica, scegliendo tra le migliori professionalità «in Sardegna e in Italia». Sulla sanità non è mai semplice trovare intese, anzi in genere è un tema che scatena la guerra dentro i vari schieramenti. Stavolta, quantomeno, il calendario dice che dovrà essere una guerra lampo.
 Giuseppe Meloni

 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Il governatore: reazioni durissime se si stravolge il testo
PIGLIARU AVVERTE GLI ALLEATI «NIENTE MARCE INDIETRO»
Dell'ipotesi di fare una sola Azienda sanitaria in Sardegna aveva iniziato a parlare una decina d'anni fa Renato Soru, ma era troppo impegnato a far passare un rigido Piano paesaggistico per andare anche alla guerra delle Asl. Nella legislatura a guida Cappellacci la questione era riemersa, ma in realtà ci credevano davvero solo i Riformatori sardi. Il resto del centrodestra non li ha seguiti su quella strada e anzi, alla fine ha rinunciato a riformare la sanità.
Pigliaru è il primo governatore che intende legare il suo nome a una rivoluzione apparsa finora impossibile: troppo ramificati gli interessi nella sanità, per consentire semplificazioni draconiane. Ma di fronte alla difficoltà di tappare il secchio bucato della spesa sanitaria (non ci sono riusciti neanche i commissari nominati dal centrosinistra), il presidente si è convinto che l'Asl unica sia l'unica via.
Molti nella sua coalizione ne sono assai meno convinti: qualcuno lo dice apertamente, altri brontolano. Ma sul punto si gioca quasi una questione di fiducia. «Non temo che il disegno di legge venga stravolto in Consiglio, sono sicuro che lo voterà una maggioranza ampia», ha detto ieri Pigliaru ai giornalisti. Aggiungendo però: «Siamo pronti ad accettare correzioni in meglio, ma se il testo venisse stravolto per seguire piccoli interessi localistici, privilegi, furbizie per tornare a su connotu , la reazione sarebbe durissima». Fino alle dimissioni? Il governatore si guarda bene dal dirlo, ma chissà.
«Ci confronteremo anche con l'opposizione, a partire da chi da tempo sostiene l'Asl unica», ha aggiunto alludendo ai Riformatori, il cui capogruppo Attilio Dedoni ha infatti apprezzato la svolta: «Sembra che finalmente sia la volta buona per mettere un freno agli sprechi nella sanità sarda. Avanti tutta sull'Asl unica contro il partito della conservazione». Ma Dedoni non si fida del centrosinistra, e così il coordinatore del suo partito, Michele Cossa: «Bene che Pigliaru adotti il progetto dei Riformatori, ma nonostante i proclami di questa Giunta trombona la riforma resterà nel cassetto per le divisioni nella maggioranza».
Forza Italia invece boccia il progetto: «Mortifica le eccellenze sanitarie isolane», protesta Edoardo Tocco, «un inutile centro di potere che diventa unico luogo di decisioni verticistiche». (g. m.)


 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 32 - Edizione CA)
ORISTANO. Finanziata dallo scienziato Graziano Pinna
Borsa di studio per gli universitari
In memoria di Antonello Pinna, fratello maggiore del neuroscienziato Graziano, ma anche un omaggio alla città che gli ha conferito il premio “Stella d'argento oristanesi nel mondo”. È lo spirito che anima l'istituzione della borsa di studio per volontà dello studioso oristanese, professore associato presso la University of Illinois di Chicago.
La borsa di studio di tremila euro, finanziata da Pinna, è destinata a uno studente italiano o straniero, diplomatosi al liceo scientifico “Mariano IV d'Arborea” e iscritto al primo anno di un corso di studi universitari, in Italia o all'estero. L'assegnazione della borsa di studio è prevista per un solo anno. Il beneficiario sarà individuato attraverso la graduatoria che terrà conto della situazione economica e del merito. Le domande di ammissione dovranno pervenire entro il 30 luglio 2016 agli indirizzi: gpinna@psych.uic.edu e graziano_pinna@yahoo.com. Il bando è pubblicato sul sito del liceo scientifico.
Scomparso il 30 aprile 1992 all'età di 27 anni per un incidente stradale e diplomatosi nel liceo scientifico Mariano IV, Antonello Pinna è ancora vivo nei ricordi del fratello Graziano: «È stato un ragazzo di viva intelligenza, dedito allo studio, con molteplici interessi e predilezione per le scienze informatiche, l'ingegneria meccanica dell'aviazione e la fotografia».
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Convegno internazionale
Il puro e l'impuro:  un viaggio ragionato nell'immaginario  dei mondi antichi
“Hagnos, miasma e katharsis. Viaggio tra le categorie del puro e dell'impuro nell'immaginario del mondo antico”. È il tema di grande suggestione del convegno internazionale che da oggi (9 e 15) e fino al 6 maggio si terrà, articolandosi in una sezione mattutina e una pomeridiana (dalle 15) nell'aula Coroneo della Cittadella dei Musei di Cagliari. Organizzato da Eikonikos, laboratorio permanente di Iconografia e iconologia del mondo Classico della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell'Università di Cagliari, in collaborazione con l'Università di Grenoble Alpes, è curato da Marco Giuman e Romina Carboni (Università di Cagliari) e Maria Paola Castiglioni (Grenoble).
L'appuntamento non si presenta solo come opportunità di approfondimento e dialogo sulla religione, sui riti e sulle credenze che caratterizzarono la civiltà greca e romana. Il convegno è stato pensato anche come omaggio a Simonetta Angiolillo. Per alcuni decenni docente ordinaria di Archeologia classica a Cagliari, è di recente andata in pensione. Traendo occasione dalla ricorrenza, quindi, si confronteranno a Cagliari 38 studiosi di fama internazionale. L'obiettivo – sottolineano gli organizzatori - è quello «di fare il punto degli studi sull'esegesi antica dei fenomeni legati alle sfere del puro e dell'impuro, attraverso un'analisi traversale e interdisciplinare delle immagini, delle fonti documentarie e letterarie».
Tre le aree tematiche attorno alle quali ruoteranno gli interventi, una per ciascuna delle giornate in cui si articola l'evento: Mediterraneo preromano, mondo greco e infine mondo romano e tarda antichità. Altrettante le parole chiave (tutte espresse in greco e comprese nel titolo del convegno) a cui si ispireranno le relazioni. Gli specialisti ne chiariranno l'accezione, procedendo dal significato generico. Si tratta di hagnos (vocabolo che indica purezza e virtù), miasma (contaminazione) e quindi katharsis , termine utilizzato anche in chiave filosofica per definire il processo di purificazione.
Manuela Arca
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Nuove iniziative dopo il “salvataggio” dei lavoratori
I sindacati alla commissaria:
«Ora si pensi al futuro dell'Ente»
«Dipendenti dell'ente salvi, ma ora si pensi urgentemente alla Fiera 2.0». Cristiano Ardau, segretario generale della UilTucs, ha lavorato duramente insieme ai colleghi della Filcams Cgil e della Fisascat Cisl per garantire un futuro ai 17 lavoratori dell'ente Fiera. Solo a fine aprile si è arrivati a firmare un protocollo d'intesa con la commissaria della Camera di Commercio, Paola Piras, che porterà entro il mese al passaggio di tutto il personale dell'ente, ora in liquidazione, al Centro servizi per le imprese, un'azienda speciale della Camera di Commercio.
«Una vertenza dall'esito incerto», ricorda Ardau, «frutto di mesi di incontri e colpi di scena. Alla fine come sindacati abbiamo trovato un accordo che salva i dipendenti, mantenendo tutti i livelli occupazionali e i diritti normativi ed economici. I lavoratori, secondo il codice civile, perderanno il contratto integrativo aziendale, mantenendo quello del Centro servizi in vista di una rimodulazione».
In questi mesi è emersa la volontà di trovare una soluzione positiva per i dipendenti della Fiera. Ma il segretario generale della Uil-Tucs ora guarda oltre: «Bisogna pensare al futuro dell'ente. Non basta mettere in sicurezza i bilanci evitando così di tenere in ostaggio il bilancio della Camera di commercio. L'esempio di quanto sta accadendo alla campionaria è chiaro: la decisione di sopprimere l'ente Fiera ha penalizzato ulteriormente la Campionaria in atto, appuntamento ormai scontato e decadente che negli ultimi cinque anni ha visto un'inconcepibile involuzione». L'edizione 2016 della Fiera è stata tirata su in pochi giorni. «Appena venti», evidenzia Ardau. «Un risultato ottenuto grazie all'impegno dei lavoratori, dell'Ente e della Camera, che hanno dovuto fare una corsa ad ostacoli, nonostante le difficoltà e preoccupazioni. Dopo il bilancio di questa edizione non bisogna perdere però tempo: servirà un grande lavoro per programmare una Fiera campionaria 2017, ma anche tutta l'attività fieristica e promozionale, diversa e costruita su efficienza ed efficacia. Il format attuale è poco attraente e non suscita curiosità».
Visitatori ed espositori ai minimi storici si spera siano il momento più basso della Fiera: «Il nuovo Centro servizi avrà il compito di rilanciare l'ente anche attraverso la riqualificazione del personale grazie alle collaborazioni con l'Università i Cagliari e a una formazione continua».
 Matteo Vercelli
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
MOLENTARGIUS. Tutela della spiaggia fossile e lotta al gambero infestante
Centomila euro per salvare la biodiversità
Valorizzazione della spiaggia fossile, nella zona di Is Arenas, e lotta al gambero infestante della Luisiana, il crostaceo importato dall'America e diventato, con gli anni, una vera e propria specie infestante capace di creare parecchi problemi all'ecosistema di Molentargius. Sono questi i due punti del progetto sulla geo-biodiversità promosso dall'Associazione per il parco Molentargius Saline Poetto con l'Ente parco e l'Università e finanziato con 100 mila euro dalla Fondazione con il Sud.
L'obiettivo - ha spiegato il presidente dell'associazione Vincenzo Tiana - è la creazione di percorsi specifici di guida e conoscenza che permettano ai visitatori di comprendere a fondo il valore della biodiversità presente all'interno del Molentargius». Oltre alla pulizia e alla messa in sicurezza dell'area un tempo occupata dalle cave, saranno messi in funzione laboratori rivolti agli allievi delle scuole primarie e secondarie e dell'Università.
Secondo tema del progetto, un piano di contenimento del gambero Procambarus clarckii, emergenza che potrebbe mettere in serio pericolo la biodiversità del parco. «Originario della Florida e segnalato in Sardegna già nel 2005 nel Coghinas - hanno spiegato Andrea Sabatini e Paolo Solari dell'Università - è oggi presente in molte aree dell'Europa». Questa specie crea problemi anche agli argini per la sua attività di scavo. (a. pi.)
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 38 - Edizione CA)
LANUSEI
La Asl porta in fiera a Cagliari
le eccellenze della ricerca scientifica:
fiore all'occhiello gli studi di ProgeNia
Il commissario Federico Argiolas traccia un bilancio sulla partecipazione della Asl alla Fiera della Sardegna. L'adesione all'edizione numero 68 è stata l'occasione per far conoscere i servizi offerti dall'azienda e le collaborazioni con il Gruppo di azione locale Ogliastra, dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche che in Ogliastra gestisce ProgeNia, studio sull'invecchiamento della popolazione. Nello stand si è svolto il convegno L'Ogliastra tra salute e territorio durante il quale si è discusso dei servizi offerti dall'azienda a residenti e turisti. La Asl ogliastrina è in grado di affrontare sia l'urgenza-emergenza ma supporta anche i malati cronici, come i nefropatici. ( g. f. )
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CURIA
La medaglia ufficiale pontificia per il Giubileo in città domani pomeriggio
Arriva in città la medaglia ufficiale pontificia del Giubileo della Misericordia. Sarà presentata in un convegno che si svolgerà domani pomeriggio e venerdì mattina. La prima parte dell'incontro pubblico si svolgerà nella Pinacoteca nazionale (alla Cittadella dei musei in piazzetta Arsenale) alle 16,30, con l'arcivescovo Arrigo Miglio. I lavori saranno aperti dalla direttrice del polo museale della Sardegna, Giovanna Damiani.


 
10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Quando la cultura è protagonista
Conferenze stampa a Roma e al Lazzaretto col sindaco di Cagliari e il presidente della Regione annunciarono il primo Festarch, dal 30 giugno al 2 luglio del 2007, nell'ex Manifattura Tabacchi.
Cagliari, la Sardegna, la cultura nuragica, già assurte all'attenzione mondiale col concorso per il Betile, nuovamente protagoniste. Il paesaggio, parte integrante col PPR dell'identità dell'Isola, sembrava definitivamente liberato dalla minorità che lo ha svenduto a petrolieri e speculatori. L'ex Manifattura scelta come sede di un festival internazionale di architettura avrebbe fatto, come altrove, la fortuna della città.
Accorsero i Premi Pritzker Rem Koolhas, Paulo Mendes da Rocha, Zaha Hadid, Jacques Herzog. Ma pure Gilles Clément, Kengo Kuma, Massimiliano Fuksas, Fernando Romero, Wolf Prix, Marco Casamonti, Italo Lupi, Joseph Grima, Manuel Gausa, Dan Graham, Yona Friedman, Enzo Mari, Edouard Glissant, Gabriele Basilico, Hans Ulrich Obrist, Lawrence Weschler, Daniele Del Giudice, Marco Belpoliti, Tommaso Pincio, Beppe Sebaste, Nicola Lagioia, Silvio Bernelli, Davide Scabin con architetti e intellettuali sardi e studenti di mezza Italia. Quelli sardi affittavano pullman per esserci. In tre giorni 30.000 persone affollarono l'ex Manifattura che con un bando nel 2008 iniziò il percorso per diventare “Fabbrica delle creatività” e ospitare un'agenzia di architettura, ateliers di artisti, laboratori sperimentali, cineteca regionale, digital library, centri di documentazione, teatro, sale di lettura ecc.
A restauro quasi ultimato la Regione rinnega la Fabbrica delle creatività. Mentre il Comune tace non rimane che invocare Efisis poderosu in attesa degli organi di controllo amministrativo.
 Maria Antonietta Mongiu


11 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 maggio 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
RELIGIONI. A Cagliari Ataul Wasih Tariq, guida spirituale della Ahmadiyya in Italia
IL CALIFFATO DELLA PACE: I TERRORISTI NON SONO L'ISLAM

L’imam Ataul Wasih Tariq, in questi giorni a Cagliari su invito dell’Università, in collaborazione con Religions for Peace e Gruppo Interreligioso Sardo. Tra i membri illustri della Ahmadiyya anche Abdus Salam Nobel per la Fisica nel 1979, fondatore dell’Ictp di Trieste

No, il Califfato non è l'orrore imposto dai terroristi sui popoli inermi di Siria e Iraq. Il vero Califfato è una comunità spirituale di dieci milioni di musulmani, ha sede a Londra e promuove da oltre cento anni il dialogo interreligioso, la pace, la compatibilità tra fede e scienza. « Califfo vuol dire vice reggente e si riferisce a un uomo devoto e spirituale che merita di essere definito vice reggente di Dio sulla terra». Parola di Ataul Wasih Tariq: nato in Germania, studi in Canada, esperienza negli Usa, è imam (guida spirituale) e rappresentante del Califfo presso la comunità islamica della Ahmadiyya in Italia. Domani sarà a Cagliari, ospite della cattedra di Storia e Istituzioni dell'Asia a Scienze politiche. Alle 16.30, nell'aula Arcari, in viale Sant'Ignazio 86, spiegherà “La forza del dialogo” . Interverranno i docenti Annamaria Baldussi, Patrizia Manduchi e Vinicio Busacchi.
L'Ahmadiyya nasce in India nel XIX secolo, quando il sogno laico della Modernità si intreccia con quello religioso del Millennio. Nel 1889, a Qadian, Mirza Ghulam Ahmad si proclama guida e riformatore dell'Islam. Eresia, per i teologi conservatori. Ma Ahmad, come i suoi successori, ribadisce la propria fedeltà a Maometto, il sigillo dei Profeti. Così all'epoca della Partizione, nel 1947, anche la leadership dell'Ahmadiyya lascia l'India nell'esodo islamico che porta alla nascita del Pakistan. Ma un emendamento costituzionale del 1974 dichiara i suoi membri «non musulmani»; dal 1984 non possono fare proselitismo, né usare l'Azan per invitare alla preghiera. Infine, l'Ahamadiyya cerca riparo a Londra, dove risiede il quinto califfo, Mizra Masroor Ahmad. «Il califfato dell'Ahmadiyya - afferma il teologo Tariq - esiste da 108 anni e ha sempre promosso la pace, il dialogo e l'amicizia, affrontando le prove del tempo, della storia e delle persecuzioni. Purtroppo i media sono più interessati a parlare di un terrorista che si è autoproclamato “califfo”».
 Imam Tariq, che cosa è il jihad?
«Significa lotta, sforzo, l'impegno nel retto cammino. Molti credono voglia dire “guerra santa”, ma nessuna guerra può essere santa. Bisogna capire il significato della parola per il Profeta, non soffermarsi su quel che dice gente che usurpa il nome dell'Islam per dare al proprio malvagio programma una giustificazione “religiosa”».
 Maometto è stato anche un capo militare. Molti vedono l'Islam come una religione bellicosa.
«Il Corano è molto chiaro e non può essere frainteso: “Non ci siano obblighi in materia di fede”. E ancora: “Lascia che non creda colui che non vuole credere e lascia credere chi vuole credere”. È vero, ai tempi del Profeta, i primi musulmani sono stati chiamati a combattere, ma per difendersi, dopo 13 anni di dure persecuzioni, sopportate con infinita pazienza. Inoltre, il permesso di combattere non è stato dato in difesa dell'Islam, ma della libertà di coscienza. In difesa di monasteri, chiese, sinagoghe e moschee. Da musulmani autentici dobbiamo proteggere ogni luogo di culto sotto attacco. Ecco perché ci siamo offerti di difendere la Mostra della Sindone alla luce delle minacce dell'Isis».
 Che cosa possono fare i leader religiosi per diffondere una cultura di pace?
«Prima di tutto pregare: la preghiera è lo strumento più importante di tutti i profeti. Poi denunciare l'ingiustizia e il terrorismo. Usare un linguaggio non provocatorio e guidare i fedeli con pazienza e amore. Il califfo Mirza Masroor Ahmad ha parlato in tanti forum internazionali per segnalare molte ingiustizie ai leader mondiali».
 La Ahamadiyya accetta la separazione fra la legge dello Stato e la sfera religiosa?
«Questa separazione è incastonata nel Corano: “I capi dovrebbero essere eletti secondo le loro capacità (non secondo la religione)”».
 Per molti occidentali, anche quelli che rispettano il valore storico e culturale dell'Islam, è inaccettabile il ruolo subordinato della donna. Anche nell'Ahamadiyya le donne devono usare un abbigliamento tradizionale e non hanno incarichi religiosi.
«L'informazione è errata. La più grande insegnante dell'Islam, ben prima che alle occidentali fosse consentito di leggere e scrivere, fu Aysha, la sposa del Profeta. Nella Ahmadiyya riconosciamo il valore intellettuale delle donne. Ogni anno il Califfo premia le donne che si sono distinte in molti rami accademici. Nella comunità, abbiamo una sezione femminile molto attiva, guidata da donne, autonome nel loro lavoro. Le bambine sono educate da subito a eccellere in ogni ramo del sapere».
 Daniela Pinna
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 maggio 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 4
Ganau: «Ospedali, riforma da bocciare»
di Vincenzo Garofalo
SASSARI Sbagliata, incomprensibile, ingiusta e ingiustificabile. Da bloccare. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ex sindaco di Sassari e responsabile del 118 del nord Sardegna, cala la mannaia sulla riforma sanitaria sarda licenziata dalla Giunta regionale. Lo fa dal pulpito del convegno "Per una sanità universale e solidale", che si è tenuto a Sassari lunedì sera, e lo fa scavando un solco anti Pigliaru all'interno del Partito democratico, proprio mentre l'esecutivo regionale si avvicina alla boa di metà mandato. Ganau interviene all’incontro come ospite, dopo le relazioni dei sindaci di Sassari e Alghero, Nicola Sanna e Mario Bruno, del delegato del rettore dell'Università di Sassari, Alberto Porcu, del responsabile del Pronto soccorso e medicina d'urgenza dell'Aou sassarese, Mario Oppes, e del responsabile Cardiologia pediatrica dell'Aou, Mario Pala. Gli scenari. Tutti snocciolano dati e numeri che dipingono un futuro spaventoso per il sistema sanitario del nord Sardegna, incredibilmente ridimensionato dalla riforma firmata Pigliaru e Arru, e surclassato dalle strutture cagliaritane pronte a fagocitare servizi e finanziamenti. Un danno incalcolabile per gli utenti e per l'intero territorio, che Ganau non si sente di condividere, e anzi, si dice pronto a bloccare con tutti i mezzi possibili, nel lungo iter che porterà all'approvazione in Consiglio regionale. L’attacco di Ganau. Il presidente della massima assemblea sarda parla a braccio, ma le parole sono scelte con precisione chirurgica: «Io non concordo assolutamente con questa riforma», attacca squarciando l'area già tesa nella sala convegni della sede della Polizia municipale, dove, più che un dibattito sulla sanità sembra sia in corso una mega convention del Pd. «È una riforma sbagliata, che è partita con la rimodulazione della rete ospedaliera, anziché con la riorganizzazione dei servizi sul territorio. Questo è stato un errore fatale, che ha riversato sugli ospedali l'intera richiesta di servizi. È ovvio che gli ospedali non possano reggere questa pressione, che i pronto soccorso siano presi d'assalto e che si creino i disservizi», spiega Ganau. «Un sistema sanitario che funzioni, deve prima di tutto garantire il servizio di emergenza e primo soccorso su tutto il territorio. Questo in Sardegna manca. Servono case salute e servizi di poliambulatorio e specialistica», continua il presidente del consiglio, che poi boccia la rete ospedaliera disegnata dalla Giunta Pigliaru: «È giusto riorganizzare la rete ospedaliera, ma non va bene la disparità con cui è stato fatto. È ingiustificabile che l'hub di Cagliari abbia dieci specialità su dieci, e che l'hub di Sassari ne abbia solo tre. È impensabile che mezza Sardegna, da Nuoro in su, debba essere costretta a spostarsi a Cagliari per le cure oncologiche», ribadisce Ganau, prima di sferrare l'attacco finale: «Questa riforma non è nemmeno perfettibile. È sbagliata e in Consiglio cercheremo le strade per cambiarla. Inizieremo la discussione con la Asl unica, che può essere una soluzione di emergenza per il caos che nemmeno i commissari sono riusciti a domare, e così prenderemo tempo per fare in modo che in aula possa arrivare una riforma corretta, che affianchi la rete ospedaliera a una efficiente rete territoriale». Numeri a confronto. Il discorso di Ganau condensa tutte le critiche sulla riforma sanitaria elencate dai precedenti relatori, coordinati dall'assessora alle politiche sociali del Comune di Sassari, Monica Spanedda. Critiche che poggiano su una vastità di numeri e confronti. Uno su tutti: «Il Nord-ovest, pur rappresentando il 20,1 per cento della popolazione regionale vede assegnati il 18,9 per cento dei posti letto ospedalieri, mentre il Sud-Est della Sardegna che rappresenta il 33,9 per cento della popolazione otterrebbe il 42,5 % dei posti letto».


 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 maggio 2016 / Olbia - Pagina 41
Un futuro da diplomatici per gli studenti dell’Iem
di Angelo Mavuli
TEMPIO Gli studenti dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Euromediterraneo, dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze Religiose, potranno essere ammessi direttamente all’Università per Stranieri di Perugia al Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo. Questo consentirà loro di conseguire, in soli due anni accademici, un’ulteriore laurea magistrale statale. La notizia che apre orizzonti insperati e che sancisce anche, tramite l’Euromediterraneo, la presenza a Tempio dell’Università per Stranieri di Perugia, è stata data ieri mattina, con un comunicato, da don Raimondo Satta, direttore dell’Istituto, che presentava il programma organizzato per la Festa dell’Europa, fissata per le 9,30 di lunedì prossimo nell’Aula magna dell’Iem-Issr, in Viale Don Sturzo. «Ai giovani studenti della Gallura e dell’ Anglona - afferma don Raimondo Satta -, viene offerta un’ulteriore opportunità che apre prospettive lavorative in ambito internazionale, con l’inserimento nel mondo della diplomazia, dei consolati e delle Ong. Anche per questo, a distanza di un anno dall’avvio del LabEuroMed, desideriamo promuovere un percorso estivo di approfondimento sulla Cooperazione internazionale e il diritto allo sviluppo. Il Laboratorio Euromediterraneo e l’Antenna Eurodesk/Iem, da un anno forniscono informazione, collegati in tempo reale con i servizi della Commissione Europea e con la Rete europea (che conta 1300 punti locali in 33 Paesi, 28 stati membri dell’Unione Europea più 5 Paesi terzi), sui programmi europei per i giovani orientati alla mobilità, alla formazione e al lavoro. In quest’ottica la convenzione siglata con l’Università per Stranieri di Perugia, oltre a costituire un importante riconoscimento del lavoro di studio e di ricerca accademica svolta nel nostro Istituto, offre anche una opportunità particolarmente vantaggiosa per i nostri studenti». Per il 9 maggio Festa dell’Europa il programma prevede, dalle 9,30, interventi di monsignor Sebastiano Sanguinetti, di Raimondo Satta, di Paolo Fois professore emerito dell’Università di Sassari, di Fabrizio Todde del coordinamento nazionale di Eurodek e di Valerio De Cesaris dell’Università per Stranieri di Perugia e di Gianna Masu dell’Iem-Issr.
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 maggio 2016 / Nuoro - Pagina 20
IN BREVE
UNIVERSITÀ. Identità femminile, condizione giuridica
Nel quadro delle attività del Laboratorio di Fondamenti del diritto europeo in tema di “Archetipi e stereotipi dell’ identità femminile: la condizione giuridica della donna tra storia, comparazione e attualità, oggi alle 15 nell’aula magna del Consorzio della promozione degli studi universitari della Sardegna centrale, via Salaris, 18, Rosanna Ortu , professoressa di Diritto privato Romano, del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, terrà una conferenza. liceo fermi Seminario formativo sul bullismo Domani alle 17 nell’aula magna del Fermi si terrà un seminario formativo dal titolo “Quali alleanze per contrastare il bullismo”. Interverrà Gianfranco Oppo, Marilisa Marianella, Andrea Mameli e Mauro Marras.
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 maggio 2016 / Olbia - Pagina 41
INCARICO
OLBIA Nuovo importante incarico per Francesco Marcetti, nominato componente del comitato scientifico della Saf Lus, la scuola di alta formazione interregionale del Lazio, dell’Umbria e della Sardegna, che ha come obiettivo primario la valorizzazione e la tutela della figura professionale del dottore commercialista e dell'esperto contabile, attraverso la progettazione di percorsi formativi altamente qualificati. Questi percorsi sono tali da garantire il mantenimento delle competenze e capacità professionali ma anche l'accrescimento delle stesse nelle specifiche aree dell'attività professionale. L'incarico affidato al professionista olbiese è quadriennale, gratuito, ma di alto prestigio perché nell’organismo sono ammessi solo nove componenti sardi e gli altri sono tutti professori universitari. «Nel mio caso – ha spiegato lo stesso Francesco Marcetti – è stato importante il punteggio raggiunto con la seconda laurea. Ora nel comitato scientifico della Saf Lus ritroverò il mio professore di diritto commerciale (Racugno) e quello di tecnica bancaria (Malavasi) all’università». È membro dello stesso comitato scientifico anche la professoressa Lucia Giovanelli che, al momento, è docente universitaria a Sassari e responsabile della facoltà di Economia del turismo nel polo universitario di Olbia.
 
 
 
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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

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