Venerdì 29 aprile 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 aprile 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
L’iniziativa “A chent’annos in salude” promossa a livello nazionale
«INVECCHIARE IN SALUTE GRAZIE ALLO SPORT»
L’UNIONE SARDA di venerdì 29 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)Dopo un anno di valutazioni e tavoli tecnici è arrivato il verdetto: A chent’annos in salude- il progetto per l’attività fisica su base scientifica per gli over 65, nato in Sardegna nel 2012 - diventa nazionale. La decisione è stata presa dal Coni Italia, l’annuncio parte dal Rettorato. «La Sardegna è ufficialmente la regione pilota per il 2016 e verrà presa come modello da tutta la Penisola, in vista dell’applicazione a partire dall’anno prossimo», spiega il rettore Maria Del Zompo. Accanto a lei Gianfranco Fara, presidente del Coni regionale è un ospite d’onore: Valerio Aspromonte, olimpionico di scherma e medaglia d’oro nel 2012. È lui il testimonial scelto per il progetto che nel 2012-’13 anni ha coinvolto 500 atleti e ottenuto la pubblicazione di 46 ricerche su riviste internazionali di massimo rilievo e otto team partecipanti.
«Non ci fermiamo», avvisa Fara. «Nei prossimi mesi saranno coinvolte dieci palestre nell’area metropolitana di Cagliari con prove sul campo per 2000 atleti». Tutti dai 65 anni in su. «Fare attività fisica è fondamentale, soprattutto a una certa età», sentenzia Aspromonte. «Con una sana attività motoria si possono combattere anche tante malattie e i problemi legati alla vecchiaia», osserva. L’ultima parola spetta alla Del Zompo: «L’attività fisica regolare e strutturata fa bene al fisico, ma soprattutto al cervello».
Sara Marci
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Col Crs4 in Cina per presentare il progetto del “porto intelligente”
CRS4 e Università di Cagliari hanno partecipato alla quarta edizione della “China (Shanghai) International Technology Fair” a Shanghai dal 21 al 23 aprile. L’obiettivo: presentare il progetto “Cagliari Port 2020” dedicato a una gestione “intelligente” dei flussi di passeggeri e merci tra il sistema portuale del capoluogo e la città metropolitana. L’Italia era rappresentata dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Hanno presentato il progetto, della durata di 4 anni e finanziato da Miur per un ammontare di 9 milioni di euro, Carlino Casari del CRS4 responsabile scientifico del progetto, Daniele Giusto dell’Università di Cagliari e Anna Alaimo di Vitrociset Spa.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 aprile 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
L’INIZIATIVA
«Era un tiranno, via la statua di Carlo Felice»
«Un tiranno sanguinario, solo un uomo rozzo, mediocre e gaudente. Non merita il riconoscimento che Cagliari e la Sardegna gli dedicano». Nel giorno dei festeggiamenti di Sa Die de Sa Sardigna, sotto accusa è finito anche Carlo Felice di Savoia, Re di Sardegna agli inizi dell’Ottoccento, molto noto nell’Isola. Il “processo” è stato promosso da un gruppo di storici e docenti universitari cagliaritani che ieri hanno organizzato una manifestazione in piazza Yenne, a Cagliari, sotto il monumento di Carlo Felice. «La statua dovrebbe essere trasportata in museo che racconti ai sardi chi era veramente questo tiranno», dicono Francesco Casula, storico, Giuseppe Melis, docente all’Università di Cagliari, e Antonello Gregorini, promotori della manifestazione. La Sardegna ha sviluppato un grande riconoscimento per quest’uomo che è stato viceré prima e Re poi, e ha guidato l’Isola nell’Ottocento. Cagliari gli ha dedicato una statua che svetta nel Largo, nel cuore della città (ed è meta di pellegrinaggio dei tifosi quando il Cagliari del pallone conquista importanti traguardi sportivi), la Sardegna gli ha intitolato la 131. «Quella strana non l’ha fatta costruire lui», ha spiegato Casula, «Carlo Felice era un sanguinario che per soddisfare i suoi piaceri tassava il popolo sardo e faceva arrestare e uccidere i suoi oppositori». «E’ sufficiente leggere la Storia della Sardegna di Pietro Martini per rendersi conto di chi era Carlo Felice», ha aggiunto Melis. (ma. mad.)
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 aprile 2016 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
Agenda
STUDI UMANISTICI
“Caro Umberto, Sergio carissimo”, il libro di Giuseppe Marci (Cuec) che raccoglie gli scritti tra Cardia e Atzeni, verrà presentato stasera alle 17 a Cagliari nella facoltà di Studi Umanistici (via San Giorgio, 12). Interverranno insieme all’autore, Mario Ledda (biblista), Paola Mazzarelli (traduttrice), Marco Pignotti (storico), Maria Elena Ruggerini (filologa) coordinati da Paolo Lusci.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 aprile 2016 / Sport - Pagina 42
È stato presentato ieri il progetto nazionale avviato con l’Università di Cagliari
Uno studio per migliorare la qualità della vita di chi ha più di 65 anni
«A CHENT’ANNOS IN SALUDE»
IL CONI PER LA TERZA ETÀ
di Mario Frongia
CAGLIARI "A chent’annos in salude" tra scienza, sport e terza età. Più profumo di olimpiadi: Valerio Aspromonte, oro ai giochi di Londra 2012, in aula magna. Lo schermidore è testimonial del  LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 aprile 2016 / Sport - Pagina 42progetto su attività fisica, salute e benessere negli over 65, curato dalla Scuola regionale dello sport del Coni diretta da Gian Mario Migliaccio con il supporto di Mauro Carta, Massimiliano Pau e Andrea Loviselli, specialisti di Medicina clinica, Ingegneria e Scienze motorie dell’Università di Cagliari. Con conferme scientifiche su riviste mondiali, "A chent’annos in salude", lanciato dal Coni sardo, studia terza età, stili di vita, benessere e prevenzione: con oltre 300 persone selezionate, 500 atleti e otto team di ricerca, sono stati appurati in meglio i cambiamenti dovuti all’attività fisica. Da qualità della vita a miglioramento equilibrio, efficienza cardio-polmonare, capacità motorie, composizione corporea, riduzione massa grassa e valori medi. Il Coni Italia, dopo un anno di tavoli tecnici, ha promosso il lavoro: il Coni locale è regione pilota in ambito nazionale e deve definire le linee guida da applicare nel 2017. Dalla biomeccanica, curata da Pau, ai laureati in Scienze motorie ("Formiamo figure specializzate nel supportare ogni fascia d’età" dice Loviselli) a Mauro Carta: "Un buon lavoro d’équipe sugli anziani che aiuta anche nelle varie disabilità". Dagli applausi per un video con Aspromonte ("Le Olimpiadi di Rio? Sono stato fermo 5 mesi per un infortunio al braccio. Siamo tanti, le nuove leve avanzano, vedremo a breve le convocazioni" spiega il fiorettista), alla sintesi tra competenze accademiche unite ai test su ricerche e modelli comportamentali. Da un lato. Dall’altro, le iniziative sul territorio curate dal Coni Sardegna per gli Over 65. Un proficuo esempio di coordinamento tra istituzioni a favore dei cittadini. Alla presentazione del progetto hanno preso parte il rettore dell’università di Cagliari, Maria Del Zompo, il pro rettore, Francesco Mola, Cecilia D’Angelo (direttore generale Coni-Roma) Gianfranco Beltrami (presidente dei medici sportivi italiani) e il numero uno del Coni sardo, Gianfranco Fara: "Con l’Università la sinergia è perfetta". L’ateneo, in campo negli sport d’élite, segue anche i cittadini più sensibili, come gli Over 65. "Le nostre professionalità si applicano su vaste fette della popolazione" dice il professor Mola.
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 aprile 2016 / Lettere e commenti - Pagina 17
SPOPOLAMENTO
L’esempio del Molise con un nuovo “Centro di ricerca”
Il dibattito apertosi recentemente in merito alle questioni del generale spopolamento delle zone interne dell’isola, pare non sfiorare i lavori del consiglio regionale. Che si è occupato nella attuale legislatura di vari provvedimenti (non tantissimi per la verità), quasi senza tener conto della involuzione demografica in corso e dello spaventoso scenario che attende l’Isola fra soli trent’anni: cento Comuni della Sardegna non esisteranno più. Con un declino severo e inesorabile che riguarderà addirittura il venti per cento del totale della popolazione nel prossimo cinquantennio. Non credo però sia necessario attendere il 2060 per contemplare l’azzeramento di decine e decine di nostre piccole comunità. I segnali sono ben visibili da tempo, avanzano silenziosi e ineffabili nei centri storici e nelle spettrali periferie, colpite appunto dal malessere demografico. Resistono, come certificato dall’Anci, solo i più anziani, mentre i giovani si spostano verso le città più vivaci in grado di offrir loro un lavoro, abbandonando la propria terra a ritmi davvero preoccupanti. Il quadro desolante è quello di un intera isola che si svuota colpendo in modo più devastante la Sardegna di mezzo, le sue zone interne, isolate, povere e appunto sempre più spopolate. Non bastano in proposito gli studi e le ricerche a certificarne il grave stato di disagio che vi si avverte. Per contro sono poche le proposte di rilancio. Proprio recentemente il gruppo dei Riformatori sardi ha presentato una specifica proposta di legge che si spera possa trovare non solo l’opportunità dell’ingresso in aula per la sua discussione, ma favorisca anche l’apertura di un urgente confronto istituzionale su tale gravissima problematica. Alla pari della stimolante proposta del sindaco di Ollolai nell’offrire le case del proprio comune a un euro. Insomma i delicati scenari relativi allo spopolamento approdano all’amara certificazione dei cali di popolazione in almeno due terzi dei piccoli paesi con decrementi annui di una persona in meno ogni cento residenti. A cui si aggiunge il bassissimo indice di nascite rispetto all’impetuoso aumento dell’indice di vecchiaia cresciuto ben cinque volte rispetto a cinquant’anni fa. Il caso Sardegna non rappresenta però l’eccezione. Il declino demografico sta colpendo un po’ tutto il Mezzogiorno e a questo punto per una urgente inversione di tendenza mi pare particolarmente utile studiare l’iniziativa assunta dall’Università del Molise che ha varato un grande “Centro di ricerca sulle aree interne”, inaugurato proprio nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In pratica l’ateneo del Molise investirà risorse e idee per un bel progetto che punta decisamente al recupero di borghi spopolati, di aree periferiche e di zone impervie delle montagne, puntando a creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo per i giovani nei luoghi dove hanno vissuto solo i padri e i nonni, sfruttando ricchezze naturali e biodiversità che attendono solo di essere valorizzate. Insomma il progetto punta a un’emigrazione al contrario. Ritengo che proprio l’Università di Nuoro possa candidarsi idealmente per mutuare questa intrigante iniziativa che esce dalla mera acquisizione dei dati demografici ed entra imperiosamente nell’ambito dello sviluppo delle aree interne, valorizzando identità, storia, paesaggi rurali e forestali e biodiversità, pianificando e mettendo a punto modelli operativi pratici e tangibili a favore delle popolazioni e delle istituzioni. Ecco, il Centro di ricerca sulle aree interne dell’Università del Molise farà tutto questo. La Sardegna mi pare avanzi nel consueto disordine sparso. Dal canto mio, anche per far luce sugli effettivi investimenti individuati a contrastare lo spopolamento della Sardegna di mezzo, presenterò nei prossimi giorni l’istituzione di una apposita commissione d’inchiesta in seno al consiglio regionale.
Luigi Crisponi, Consigliere regionale Riformatori
 

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