Giovedì 21 aprile 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 aprile 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Prospettive di integrazione:
seminario di approfondimento
Sei incontri, il primo oggi, per analizzare il fenomeno della migrazione nel Mediterraneo che sta coinvolgendo in modo diretto anche la Sardegna: si discuterà di prospettive di integrazione, donne migranti, immigrazione e lavoro, del ruolo dei mediatori culturali e degli operatori nella prima accoglienza. Un'iniziativa voluta da Alessandra Cioppi, responsabile del Progetto “Migrazioni” dell'istituto di Storia dell'Europa Mediterranea del Cnr, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Umane, con quello di Scienze Sociali e con il Centro di studi africani in Sardegna.
Il primo dei sei seminari è in programma oggi nella sala Alberto Boscolo del consiglio nazionale delle ricerche in via Tuveri dalle 9 alle 14. Si parlerà delle realtà culturali dei migranti e di prospettive di integrazione. Interverranno anche la rettrice dell'Università di Cagliari, Maria del Zompo, la prefetta Giuliana Perrotta, l'assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura, il questore Danilo Gagliardi. Il progetto, spiega la curatrice Alessandra Cioppi, «prevede l'approfondimento delle tematiche migratorie mediterranee con particolare riferimento al caso Sardegna» ma anche l'aggiornamento sul sistema di prima accoglienza. I seminari sono rivolti agli studenti universitari, agli operatori dei centri di prima accoglienza, ai mediatori culturali e interpreti linguistici. (m. v.)
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
SA DUCHESSA. Seminario
I bambini e lo spettro dell'autismo
“Developmental social neuroscience: new directions for research on premature babies, infants and autism”: è il titolo della giornata di studio che si terrà oggi alle 10 nell'aula Specchi della Facoltà di studi umanistici (a Sa Duchessa), con il patrocinio della sezione di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione dell'associazione italiana di psicologia.
L'iniziativa è coordinata da Roberta Fadda, ricercatrice del dipartimento di Pedagogia, psicologia e filosofia, e vede coinvolti alcuni tra i massimi esperti del settore. Al centro dei lavori le ricerche condotte su bambini con sviluppo tipico, sui bambini con disturbo dello spettro autistico e sui bambini pretermine.
Tra i relatori la professoressa Tricia Striano, ordinario di psicologia dello sviluppo al Dipartimento di psicologia della Hunter College di New York.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
POLICLINICO
Una settimana dedicata alle donne con incontri e visite mediche
Per le donne porte aperte in Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Monserrato, nella settimana dell'Open Week (22-28 aprile). La struttura diretta dal professor Gian Benedetto Melis è la prima in Sardegna e tra le prime in Italia e in Europa: per questo la settimana si svilupperà con più appuntamenti per le donne. Domani si parla di “Sportello Endometriosi” (dalle 16 alle 18, Clinica Ostetrica e Ginecologica, Blocco Q, piano III) con la dottoressa Francesca Congia.
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
LIBRI
“Buona stagione per l'Italia”,
dibattito con docenti dell'Ateneo
A settant'anni dalla pubblicazione del Codice di Camaldoli, è stato pubblicato il volume “Una buona stagione per l'Italia, idee e proposte per la ricostruzione del Paese e dell'Europa”, frutto dell'impegno di alcuni intellettuali cattolici. Ne discuteranno al sesto convegno “Bachelet” Pietro Ciarlo, Franco Manca e Antonio Sassu. Modera Francesco Sitzia, concluderà il curatore del volume Francesco Gagliardi. Appuntamento nell'aula Maria Lai (Giurisprudenza) in via Nicolodi 102, domani alle 17.
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONSIGLIO. Via libera alla delibera dopo le ultime integrazioni
Centro storico, sì al Piano
delle “Grandi fabbriche”
Dopo l'esame delle osservazioni presentate dai cittadini e il parere positivo espresso dalla commissione Urbanistica, il Consiglio comunale ha approvato ieri (ultima seduta della consiliatura) il Piano particolareggiato per il Centro storico: 34 votanti, 33 a favore, un astenuto. «Finalmente», ha spiegato Andrea Scano, presidente della commissione Urbanistica che in questi mesi ha lavorato a tamburo battente per portare a termine il lungo lavoro fatto dagli uffici, «avremo un piano che, giusto per fare qualche esempio, cercherà di preservare per finalità pubbliche lo spazio ancora libero tra via Tristani e via Giardini».
 LE RISPOSTE La delibera, illustrata dall'assessore all'Urbanistica Paolo Frau e discussa dai capigruppo e consiglieri, contiene le risposte alle osservazioni fatte dalle soprintendenze e dal servizio tutela del paesaggio della Regione, con le relative integrazioni al piano. In particolare, sono stati inseriti gli approfondimenti relativi all'analisi dei margini della città storica e alla cinta muraria.
LE NOVITÀ Diverse le novità. Per i privati ci sarà la possibilità di «ricostruire le porzioni di case distrutte durante i bombardamenti, di realizzare soppalchi e frazionamenti delle unità immobiliari, anche usufruendo di regole più specifiche sugli impianti tecnologici». Provvedimenti, in pratica, indispensabili per «riqualificare il centro storico, facilitando il riutilizzo di case sfitte e di immobili abbandonati». Ma anche, ha osservato Scano in Aula, «creando le condizioni per la riqualificazione di strade, piazze, giardini, percorsi pedonali».
 LE FABBRICHE Di particolare rilevanza è l'attenzione che il piano ha dedicato agli spazi pubblici e di interesse strategico, come l'area di via Tristani e quella di via Fara, e per i vuoti urbani. Proposto un riuso delle Grandi fabbriche : il complesso del San Giovanni di Dio, che sarà la Grande fabbrica presidio della salute e della socialità; l'ex Manifattura, che diventerà la Grande fabbrica della creatività e dell'innovazione; il palazzo delle scienze, che manterrà la sua vocazione come museo della scienza; il complesso delle ex cliniche e dell'Ospedale di San Michele, che diventerà il distretto della conoscenza.
 IL SINDACO «Finalmente si potrà procedere agli interventi di riqualificazione», ha detto il sindaco Massimo Zedda, «risanamento, restauro e ristrutturazione degli edifici privati e di quelli pubblici. Un'opportunità di crescita e di lavoro grazie alla valorizzazione dello straordinario patrimonio storico-culturale della città. Permetterà i frazionamenti, l'uso dei sottotetti e la possibilità di realizzare i soppalchi degli appartamenti esistenti, in modo da poter dare un'altra risposta all'esigenza di abitazioni per giovani e giovani coppie. Per Cagliari è una giornata importante. Da parte nostra un ringraziamento al Consiglio, agli uffici comunali e al dipartimento di Architettura dell'Università per il lavoro svolto».
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Giovedì prossimo
STORIA DEI MILIZIANI
Si terrà giovedì 28 aprile, e non oggi come erroneamente annunciato alcuni giorni fa, l'incontro degli “Itinerari di storia sarda” dedicato a “I miliziani, uomini d'arme e di devota scorta nella Stampace di Sant'Efisio”. L'appuntamento sarà per le 17,30 nella chiesa monumentale di Santa Chiara. Introduce e coordina i lavori Mario Salis. La prima relazione sarà dell'archeologa Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai. Dopo di lei, saliranno in cattedra gli storici dell'università di Valencia Carlos Mora Cavado e dell'università di Cagliari Giuseppe Seche. Chiuderà Francesco Viola, presidente dell'associazione miliziani. Per informazioni: francolinoviola62@gmail.com.
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Nuoro (Pagina 37 - Edizione CA)
NUORO. Maggioranza compatta in Consiglio comunale. Il Pd non partecipa al voto
UNIVERSITÀ, RINATO IL CONSORZIO
Cancellata la Fondazione, eredità della giunta Bianchi
Con 15 voti favorevoli, due astenuti e uno contrario, ieri il Consiglio comunale di Nuoro ha deliberato il diniego dell'iscrizione nel registro delle persone giuridiche della Fondazione per l'università e la conferma del Consorzio per la promozione degli studi universitari e della ricerca scientifica nella Sardegna centrale. Il Consorzio rimane l'unico ente accreditato alla gestione dell'università mentre la Fondazione - rimasta in fase di gestazione nonostante avesse già il suo consiglio di amministrazione - ieri ha compiuto l'ultimo respiro.
IN AULA La decisione è passata con i voti della maggioranza a cui si sono aggiunti quelli di Brodu e Montesu dell'opposizione. Astenuti il presidente del Consiglio Fabrizio Beccu e il consigliere di M5S Tore Lai, ha votato contro Pierluigi Saiu che ha affermato: «State votando una cosa vecchia». Hanno abbandonato l'aula i consiglieri del Pd, dopo che avevano cercato di fermare la votazione presentando una pregiudiziale e sostenendo che il Consorzio non poteva esistere, perché dal 2008 il Consiglio provinciale, altro ente fondatore, aveva votato per il recesso e lo scioglimento dello stesso.
IL DIBATTITO È stato il segretario comunale Antonino Puledda a dare il via libera sulla pregiudiziale (messa al voto), mentre il sindaco Soddu ha ricordato che il Consorzio «esiste perché ha finora svolto la sua attività, mentre la Fondazione è stata fatta poco prima delle elezioni, e il giorno dopo le votazioni, il 17 giugno, in maniera scorretta la Fondazione ha chiesto il suo riconoscimento». Approvato anche il nuovo regolamento del museo Francesco Ciusa.
 Fabio Ledda
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cronaca di Oristano (Pagina 32 - Edizione CA)
CABRAS. Nati nelle vasche del Centro marino, sono stati liberati a Mistras
ARRIVA LA BOTTARGA IN VITRO
Negli stagni gli avannotti riprodotti in laboratorio
La bottarga di Cabras è troppo poca per soddisfare la crescente richiesta da tutto il mondo. Per questo gli imprenditori locali sono costretti ad acquistare quella fresca all'estero, per poi farla essiccare in Sardegna ed esportarla nuovamente oltre Tirreno. Ma la svolta a quanto pare sembra molto vicina. Nel giro di pochi anni, i pescatori di Cabras potranno produrre quintali e quintali di uova di muggine, prodotto di pregio caratterizzato da un mercato in forte espansione.
PROGETTO Tutto questo grazie al Centro marino internazionale di Torregrande che sta portando avanti un progetto sperimentale finanziato dalla Regione in collaborazione con le Università sarde. Obiettivo: ripopolare gli stagni di muggini. Non è altro che uno dei tanti studi che il centro porta avanti per lo sviluppo economico del territorio. Ieri mattina, negli stagni di Cabras, quindi Mistras e Pontis, sono stati liberati ben settemila avannotti di muggine nati un paio di mesi fa nelle vasche di riproduzione di Torregrande. Racconta il biologo del centro marino Dario Vallainc: «Il progetto, che prevede la riproduzione del cefalo da bottarga per ripopolare gli specchi d'acqua di questa specie, è iniziato a luglio scorso con la cattura dei muggini adulti, sia maschi sia femmine, tutti in ottima salute, quindi pescati con tanta attenzione. La fase successiva - continua il biologo, ieri mattina impegnato assieme ad altri tecnici nella fase delicata di trasferimento degli avannotti dalle vasche di riproduzione all'acqua delle lagune - è stata un'iniezione ormonale per stimolare l'emissione delle uova e dello sperma in vasca. In 36 ore è avvenuta la schiusa». Gli avannotti sono rimasti al centro marino sino a ieri mattina: alle tredici sono stati liberati dentro le vasche degli stagni di Cabras realizzate per la crescita e il monitoraggio delle specie appena nate, tutte munite di ossigenatori.
LA LIBERAZIONE Una fase molto delicata durata circa trenta minuti. Gli avannotti sono arrivati all'interno di un contenitore con dentro acqua costantemente ossigenata. Prima sono stati trasferiti in una grande bacinella adagiata in acqua e poi successivamente nello stagno. Tutto questo per evitare uno sbalzo improvviso di temperatura. «Ora i pesci rimarranno in queste vasche per tre anni - continua il biologo marino Dario Vallainc - sino a quando non saranno pronti per essere pescati e quindi offrire una buona bottarga».
I PESCATORI Per gli operatori del settore, una manna dal cielo. Secondo le loro previsioni a breve potranno finalmente commercializzare bottarga di Cabras in grandi quantità. «Mediamente ne riusciamo a produrre circa 150 quintali all'anno - spiega Piero Manca, uno dei padroni dello stagno di Mistras - ma le richieste sono molte di più. Riceviamo ordini dal Giappone, dalla Germania e da tante altre parti del mondo. Questo esperimento ci consentirà finalmente di vendere solo prodotto locale, come del resto avveniva tempo fa quando la richiesta di uova era molto meno». Dal Consorzio Mar'e Pontis parla il presidente Francesco Meli: «Il pesce da bottarga, quindi di dimensioni importanti, è sempre in diminuzione, ma grazie a questo progetto il problema finirà. Ma soprattutto consentirà di incrementare i nostri redditi e commercializzare solo prodotto locale. Si spera che questo esperimento verrà fatto anche il prossimo anno».
Sara Pinna
 
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Storia Domani in Consiglio regionale presentazione della ricerca curata da Francioni
Una società dinamica riflessa nel Parlamento Monteleone
I volumi con l'edizione critica degli Atti del Parlamento Monteleone (1688-89) curati da Federico Francioni saranno presentati domani (il curatore sarà presente) a Cagliari (ore 16, aula del Consiglio Regionale della Sardegna). Terranno le relazioni Marcello Verga (Università di Firenze) e Italo Birocchi (Università di Roma “La Sapienza”) di cui pubblichiamo un intervento.
Gli atti degli antichi Parlamenti sardi (1355-1793) sono una fonte documentaria di grande importanza: una sorta di memoria in azione, nella quale l'aspetto giuridico-istituzionale rifletteva direttamente il sociale. Se è vero, infatti, che le riunioni del Parlamento - istituzione non permanente, che aveva bisogno di essere convocata dal sovrano - erano finalizzate alla votazione del donativo, tuttavia le riunioni erano il luogo in cui avevano voce le rappresentanze del Regnum Sardiniae, suddivise nei tre bracci (nobiliare, ecclesiastico e delle città). E queste voci si esprimevano sia per domandar riparo alle ingiustizie sofferte, sia per richiedere nuove provvidenze. L'aspetto pratico appare evidente, come suggerisce il meccanismo di tipo contrattuale che sorreggeva l'attività parlamentare: do ut des, ovvero si offriva il donativo (somma da pagare al governo centrale nell'arco temporale compreso tra un Parlamento e l'altro) in cambio di interventi riparatori o migliorativi della giustizia. Dietro ogni lamento di ingiustizia o richiesta di provvidenza si possono leggere schieramenti e trattative e in controluce emergono protagonismi e rivalità, interessi cetuali, istanze economiche, proposte culturali (l'Università di Cagliari, ad esempio, fu fondata a seguito di ripetute richieste formulate nei Parlamenti, a partire dal 1543).
L'iniziativa avviata una trentina d'anni fa dalla Regione sarda per la pubblicazione completa degli atti parlamentari ( Acta Curiarum ) è dunque altamente meritoria per la conoscenza della storia sarda ed è del resto un unicum nel panorama internazionale. Tanto più è confortante la prospettiva di portarla a termine in tempi brevi (e si aggiunge l'auspicio di mettere in rete l'intera collezione editoriale).
La collana degli Acta curiarum si arricchisce ora di nuovi volumi curati da Federico Francioni, riguardanti il Parlamento Monteleone (1688-89). L'edizione critica delle fonti originali è come al solito accompagnata da una corposa introduzione del curatore, che colloca e interpreta i diversi momenti delle assise, sicché la sequenza dei vari momenti (dalla convocazione all'inaugurazione solenne, passando per l'attività delle commissioni, la votazione del donativo e le richieste, fino alla chiusura) non costituisce la proposizione di materiali inerti: si tratta di un lavoro interpretativo condotto, in particolare, attraverso fruttuosi collegamenti con altre riunioni parlamentari e con una appropriata conoscenza della storiografia. Nel complesso può dirsi che fosse un Parlamento di stabilizzazione a distanza di non molti anni dalla grave crisi innescata dall'omicidio del viceré Camarassa (1668). Ma, grazie anche all'equilibrata regia del viceré Monteleone, “stabilizzazione” non significa immobilismo. Si colgono infatti rilevanti novità, che, schematizzando, si possono indicare come segue: a) il ruolo attivo delle comunità di villaggio, che in teoria avrebbero dovuto essere rappresentate dal rispettivo signore feudale e che invece compaiono come soggetti a sé, con le loro istanze; b) l'affermazione della libertà di circolazione e, legata a questa, della proprietà privata, pur nel condizionamento dovuto ai persistenti usi comunitari della terra; c) l'emersione di un ceto forense in grado di dare forma e voce alle domande dei protagonisti; d) il collegamento tra l'attività parlamentare e l'azione di governo (memoriali sfociati nell'importante normativa regia del 20 novembre 1686, coeva alla convocazione del Parlamento); e) il ruolo di spicco assunto dalla città di Cagliari che, rispetto a Sassari, mise a profitto lo slancio demografico (allora contava 15.000 abitanti) e la funzione prevalente nell'amministrazione; f) l'insistenza sull'esigenza di ricompensare i meriti e la preparazione, di contro agli automatismi e ai privilegi nell'accesso alle cariche.
Un panorama articolato, con posizioni anche lungimiranti e innovative, che smentisce quella vecchia storiografia che vedeva nel Seicento sardo solo immobilismo.
 Italo Birocchi
 
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 21 aprile 2016 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
«Abbiamo un tesoro e non lo sfruttiamo»
«Abbiamo un tesoro per le mani e non siamo capaci di sfruttarlo come potremmo. Ad esempio, non c'è un Osservatorio regionale, un'Authority, sui dati e sugli sbocchi del prodotto, si sa dove va il parmigiano reggiano ma sul pecorino romano manca ogni informazione base. Quando arriva a New York, 150 mila quintali l'anno, dove finisce? Chi lo utilizza? Questa “guerra” va avanti più o meno dal 1880, le parti si attaccano a vicenda, i dati non sono trasparenti, il sistema non vuole fornire i numeri e non si riesce a fare sistema e a mettere in piedi una programmazione efficace». Giuseppe Pulina, preside della facoltà di agraria dell'Università di Sassari e commissario dell'Ente foreste, ha scritto di recente (con la collaborazione di un allievo, Carlo Biddau) il libro “Pascoli, pecore e politica: 70 anni di pastorizia in Sardegna”.
«Elaborazioni sofisticate di dati del cavolo danno risultati del piffero», sottolinea il professore. Per dire che sul settore in questione, incombe un'oscurità quasi totale. «Quanto formaggio di pecora si produce in Sardegna?», chiede in un articolo pubblicato su Sardegnasoprattutto.com. «Basterebbe chiederlo ai circa 40 caseifici sparsi nell'Isola per saperlo con precisione. Ecco, è proprio quello che non si fa. Sarebbe così semplice raccogliere i dati (magari affidando il compito all'agenzia Laore) invece che continuare a basarsi su stime, per quanto autorevoli: avemmo una indiscutibile realtà su cui impostare le nostre politiche agricole e agroindustriali invece che lucciole, lanterne o, pur autorevoli, flatus vocis ». (cr. co.)
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 21 aprile 2016 / Sport - Pagina 44
Lo sport sardo in festa per le benemerenze Coni
CAGLIARI Sport, territorio, università assieme per una marcia vincente. Ieri, l’aula magna dell’università di Cagliari ha ospitato la cerimonia di consegna delle benemerenze Coni per il 2013 e 2014. Una festa genuina e sentita. Abbracci, pacche, congratulazioni per un mondo che opera spesso dietro le quinte, con sacrifici e dispendio di energie. «La legge sulla continuità non funziona e si abbatte sugli sportivi sardi» attacca Gianfranco Fara. Ma non è serata di polemiche. Il numero uno del Coni consegna i fiori al rettore Maria Del Zompo: «Studio e sport aiutano il nostro cervello a dare il massimo. Sono orgogliosa di avervi qui con noi» il benvenuto della professoressa. A seguire, gli auspici del pro rettore Francesco Mola, del sindaco Massimo Zedda e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani. «Siamo lieti di poter premiare i nostri atleti in questo contesto. La nostra collaborazione con l’ateneo di Cagliari è sempre più solida» ha aggiunto Fara. E via con le oltre novanta benemerenze. Premio speciale “Una vita per lo sport” a Olga Orrù (ginnastica), mentre la medaglia d’oro va a Guendalina Cadoni, Ilaria Garau e Giovanni Dessì (pallatamburello), Gigi Lodde, Maria Francesca Floris e Giulia Pintor (tiro a volo) e Alessio Massa (pesca sportiva). La Stella d’oro per dirigenti e club va a Silvano Balloi (calcio), Agostino Mudu (pesi), Raimondo Nateri (tennis), Lega navale (vela) ed Esperia (atletica) di Cagliari. La medaglia d’argento è appannaggio di Marco Atzori e Valentina Cabras (kickboxing), Alessandra Caria e Alessandra Sanna (pallatamburello), Antonio Carminio (tiro arco) e Giacomo Cuncu (hockey-pattinaggio). I dirigenti Carlo Carlini (judo-lotta-karate) e Ornella Zucca (taekwondo) e le società Polisportiva Ferrini Cagliari e Studium e Stadium Sassari di Enrico Pinna ricevono la Stella d’argento. Un premio meritato per chi si batte per le regole e il rispetto dell’avversario. Per il biennio ricevono il bronzo circa cinquanta tra tecnici e atleti. Da citare Marta Maggetti (vela), Oscar Magliona (automobilismo), Gabriele Peighinu (taekwondo), Manuel Cappai (boxe), Matteo Agabio (hockey). La Stella di bronzo va a diciassette dirigenti - tra questi, Lino Bistrussu (panathlon), Simone Carrucciu (tennistavolo), Luigi Zucca (Coni), Lucio Masia (Coni) e Roberto Maxia (hockey) - i club Le Aquile (badminton), Promosport (nuoto) e Società operaia mutuo soccorso (bocce). Infine, Palma di bronzo per i tecnici Roberto Carta (hockey) e Stefano Porcu (canoa).
Mario Frongia
 
 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 21 aprile 2016 / Nuoro - Pagina 33
Soddu: «Sull’università decidiamo noi, non il Pd»
I temi del referendum costituzionale di ottobre saranno al centro di un’assemblea popolare, su iniziativa del comitato di recente costituzione formato da intellettuali ed ex amministratori locali del territorio. L’appuntamento è all’ex mercato civico, alle 17. Le relazioni sono affidate ad Andrea Pubusa, docente di Amministrativo all’università di Cagliari, e al giornalista Marco Ligas, direttore del Manifesto Sardo.NUORO «Noi abbiamo a cuore il destino dell’università nuorese, non le poltrone». Il sindaco Andrea Soddu ieri in Consiglio comunale si è tolto più di un sassolino dalle scarpe. All’ordine del giorno la decisione su quale ente dovrà rilanciare il progetto dell’università nella Sardegna centrale: un consorzio, come vuole lui, o una fondazione, come voleva il suo predecessore Alessandro Bianchi, presieduta da un altro ex sindaco, Mario Zidda, nominato da Bianchi pochi giorni prima di perdere le elezioni. Ieri il Consiglio, a maggioranza, ha deciso che l’ente designato a guidare l’università nuorese sarà il Consorzio per gli studi universitari, guidato da Fabrizio Mureddu, nominato proprio da Soddu, e i cui soci sono il Comune e la Provincia, che però è stata abolita dalla legge di riforma degli enti locali. Fuori dall’aula, compatto, il gruppo del Pd: l’ex sindaco Alessandro Bianchi, l’ex vicesindaco Leonardo Moro e il consigliere Salvatore Sulas. Soddisfatto il sindaco in carica. «Da oggi l’università diventa un progetto concreto – ha detto Soddu– Le precedenti amministrazioni provinciali e comunali erano sempre in lotta fra loro, più attente ad ottenere cariche e incarichi che a pensare al futuro dell’università, col risultato di aver bloccato ogni progetto». In realtà dietro alla votazione di ieri c’è un regolamento di conti tra il sindaco Soddu e la precedente amministrazione di centrosinistra guidata da Alessandro Bianchi. Soddu, il 14 giugno dell’anno scorso, sostenuto da quattro liste civiche dal Psd’Az e dalla Base, aveva sconfitto al ballottaggio Bianchi, umiliando il Pd e conquistando la «rossa» Nuoro. Pochi giorni prima della sconfitta Bianchi, con un colpo di mano, aveva costituito la Fondazione per gli studi universitari nominando come presidente Mario Zidda, Pd pure lui. Non solo. La legge di riforma degli enti locali, approvata dal Consiglio regionale due mesi fa, aveva avvalorato questa decisione prevedendo che a guidare l’università fosse una fondazione e non un consorzio. «Se al governo regionale non ci fossero stati gli amici vostri (la giunta Pigliaru, ndr), quella norma non ci sarebbe mai stata», ha denunciato Soddu. Purtroppo per il Pd la Fondazione targata Bianchi non ha ottenuto dalla Regione il riconoscimento giuridico e quindi la palla è passata di nuovo al Comune che ieri ha deciso di confermare il Consorzio. «La bontà della decisione di oggi è confermata dal fatto che la Regione, con la finanziaria 2016, ha destinato al Consorzio per la promozione degli studi universitari 2 milioni di euro», ha commentato il sindaco. Che ha annunciato il disegno dell’amministrazione per l’università nuorese del futuro. «Abbiamo presentato alla Regione un progetto che mira a istituire a Nuoro un’università per stranieri». Quali erano invece i disegni del Pd sull’università? «Solo distribuire incarichi politici». (g.z.)



13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 21 aprile 2016 / Nuoro - Pagina 33
Oggi all’Exmè
Si parla di riforma costituzionale
I temi del referendum costituzionale di ottobre saranno al centro di un’assemblea popolare, su iniziativa del comitato di recente costituzione formato da intellettuali ed ex amministratori locali del territorio. L’appuntamento è all’ex mercato civico, alle 17. Le relazioni sono affidate ad Andrea Pubusa, docente di Amministrativo all’università di Cagliari, e al giornalista Marco Ligas, direttore del Manifesto Sardo.
 
 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 21 aprile 2016 / Ediz. nazionale - Pagina 22
L’amico di Mussolini che salvò l’università dai (primi) tagli
Mussolini mi ha imbrogliato. Provo a riassumere in questa banale battuta quello che è successo con il suo “Diario di guerra”. Pubblicato dal Mulino a cura di Mario Isnenghi nel centenario della Grande Guerra credevo fosse inedito (una parte di quello che è antologizzato nel volume lo è veramente) e che dunque fosse inedita la citazione, ricca di elogi, di questo “valorosissimo e sardissimo” tenente Pianu, nominato in un appunto di trincea. In realtà: a) il testo era edito, e soprattutto era tutt’altro che inedita in Sardegna la fama di questa amicizia; b) il “tenente Pianu” ha vissuto gran parte della sua vita a Sassari, dove era molto conosciuto, anche se raramente faceva cenno alla sua vita di guerra e a questa (allora) famosissima amicizia. In breve: Giuseppe Pianu, di Anela, ragioniere, è stato per lunghi anni l’economo dell’Università di Sassari, dunque un personaggio importante e conosciuto. L’episodio più curioso della sua vita si svolse, probabilmente, nel 1923. In quell’anno, la riforma Gentile del sistema universitario italiano aveva sostanzialmente soppresso l’Università di Sassari cancellandola dall’elenco delle Università collocate in una Serie B, che comprendeva le (poche) Università italiane che campavano grazie al sostegno degli enti locali (Comune, Provincia e Camera di Commercio nel caso di Sassari). Sin dai primi anni dell’Ottocento l’Università sassarese ha conosciuto diversi tentativi di cancellarla, per diversi motivi, dall’elenco delle Università italiane: sembrava che i sardi fossero troppo pochi per avere due Università, magari gliene sarebbe bastata una (a Cagliari, naturalmente). Alla notizia si mise in moto, a Sassari, un vasto movimento, che ebbe il suo episodio centrale il 24 aprile del 1923 quando un memoriale messo puntigliosamente a punto da un comitato di professori e di cittadini fu presentato a Mussolini in persona da parte di una Commissione di decorati al valore della Guerra mondiale composta dalle “medaglie d’argento” prof. Ottorino Rossi, prof. Gio Maria Lay, avv. Francesco Dore e lo stesso Pianu. Mussolini lo riconobbe subrio e gli fece grandi feste. Una cronaca anelese di qualche tempo fa ricorda l’episodio e sottolinea come «lo stesso Pianu, durante il suo lungo economato all’Università di Sassari in tempo di pace», si fosse «prodigato in servizi altamente umanitari verso chiunque si fosse rivolto a lui».
 

 

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