Martedì 19 aprile 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 aprile 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 19 aprile 2016 / Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
Progetto contro la sedentarietà dei più piccoli: «È nato dagli studi sull'ergonomia»
LA SEDIA PER BIMBI TUTTA SARDA
L'idea di Contamination Lab con l'Università di Cagliari
Una sedia per educare i bambini a una postura corretta e prevenire l'insorgenza di patologie a carico dell'apparato osteo-artro-muscolare. Sintetizza le sue funzioni già nel nome, Educhair, la prima sedia ergonomica pensata per i bambini, progettata e realizzata interamente in Sardegna nell'ambito del Contamination Lab, fucina di progetti degli studenti dell'Università di Cagliari, contrassegnati da creatività e rigore scientifico e lanciati sul mercato internazionale dalla mano esperta dei partner Innovaction Lab (Luiss di Roma) e The Net Value. «Dai nostri studi», spiega Valeria Moi, ingegnere biomedico e amministratore delegato della start up, «è emerso che il 40% dei bambini in Italia soffre di problemi alla schiena e la causa principale è la postura scorretta, connessa all'eccessiva sedentarietà: in particolare, la fascia più a rischio è quella compresa tra i 6 e 9 anni, quando si inizia a trascorrere più tempo seduti per lo studio ed è quindi il target privilegiato per la prevenzione». Da qui la meticolosa attività di studio, per individuare materiali naturali capaci di assumere forme ergonomiche adatte all'attività dei più piccoli e plasmati nel segno dell'innovazione, dalle competenze professionali e in campo ergonomico, elettronico, informatico ed educativo dell'intero team (composto anche da Andrea Pinna, ingegnere elettronico e responsabile tecnologico, e Simona Porru, laureata in pedagogia e responsabile commerciale). «Durante il Contamination Lab», racconta la Moi, «abbiamo validato l'idea, effettuato studi sull'ergonomia e costruito la prima versione del prototipo in collaborazione con il mobilificio Orrù di Mogoro: fare impresa significa, infatti, coinvolgere anche le aziende presenti sul territorio, oltre che il mondo dell'università e della ricerca». Educhair è dotata di una serie di sensori posizionati all'interno del piano di seduta, capaci di monitorare una scala di correttezza della distribuzione del peso corporeo. Quando il bambino sta seduto per troppo tempo in una posizione scorretta perché sbilanciata e potenzialmente dannosa, o mantiene la stessa posizione per un tempo prolungato, Educhair lancia un segnale sonoro con vibrazione, che invita il piccolo studente ad assumere una posizione corretta e richiama l'attenzione del genitore. Un'idea che ha ottenuto l'approvazione di medici specializzati in ortopedia e obesità infantile, del dipartimento di ingegneria meccanica, di ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università di Cagliari: sarà in questa divisione, nel laboratorio di compatibilità elettromagnetica, che Educhair sarà testata.
 Clara Mulas
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 19 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Lo strano caso dello slargo intitolato a uno storico sindaco dell'800
Piazza San Domenico? No, il nome è un altro
È stato sindaco di Cagliari per due volte. E, docente di Diritto internazionale, anche rettore dell'Università. Così, dieci anni fa, la città ha deciso di intitolare a Gaetano Orrù una piazza centrale. Un luogo in cui passano tantissime persone che, però, non sanno di trovarsi in “piazza Orrù”. Perché, per tutti quello spazio è piazza San Domenico. E poco conta che la vera piazza San Domenico sia una ventina di metri più in là, davanti alla scalinata della chiesa omonima.
 L'INTITOLAZIONE Nel gennaio di dieci anni fa, l'allora sindaco Emilio Floris partecipò alla cerimonia di intitolazione della piazza appena restaurata. Dalla parte di via XXIV maggio, venne sistemata la targa. Che, però, durò per poco tempo. «Dopo qualche giorno era a pezzi», racconta Ignazio Zedda, lo storico bottegaio della piazza. L'amministrazione decise di risistemarla. «Ma fu buttata giù altre due volte». E la piazza rimase senza targa. La ragione? Nessuna motivazione politica. «Solo», dice un anziano residente, «che quell'intitolazione è una forzatura: la piazza è legata alla chiesa. Perché intitolarla a un personaggio, anche se importante?».
 LO SPAZIO In effetti, quella decisione non aveva convinto neanche chi ha lavorato direttamente nella realizzazione della nuova piazza. Antonello Cadinu è l'ingegnere che ha seguito l'intervento. «Storicamente, non esistevano né via XXIV maggio né vico Garibaldi: lì, c'erano le mura, si entrava a Villanova solo attraverso portico Romero. E quella piazza sembra guardare proprio verso la chiesa di San Domenico. Ho molti dubbi anche io su quell'intitolazione».
 IL SINDACO E così Gaetano Orrù, sindaco di Cagliari in due occasioni, si ritrova “titolare” di una piazza fantasma. Laureatosi in giurisprudenza, divenne docente di diritto internazionale. Dal 1880 al 1882 fu sindaco di Cagliari, carica che ricoprì anche nel 1889, anno in cui fu sostituito dalla prima giunta guidata da Ottone Bacaredda. Un anno prima era stato anche nominato rettore dell'Università. Sono ancora tanti i discendenti, come il prefetto Efisio Orrù, che vivono in città. «Capisco», afferma la ricercatrice universitaria Fernanda Velluzzi, «le perplessità del quartiere su quell'intitolazione. Ma, se la città ha deciso che il mio trisnonno meritava un riconoscimento, forse è il caso di trovare una soluzione».
 Marcello Cocco
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 19 aprile 2016 / Speciale (Pagina 40 - Edizione CA)
CURE  In Sardegna un sofisticato macchinario
Una nuova via per vincere le dipendenze
« Piccole scosse al cervello, in modo non invasivo e indolore, possono aiutare a liberarsi della dipendenza da cocaina a da altre forme di schiavitù, come quella per il gioco d'azzardo, ma anche curare la depressione, l'anoressia, la bulimia», assicura Giorgio Corona, medico fisiatra cagliaritano. «Gli impulsi elettromagnetici mirati», utilizzati quando i farmaci non riescono più a funzionare o, peggio creano più effetti collaterali che benefici, «si sono già dimostrati efficaci, come ha evidenziato lo studio pubblicato pochi anni fa del farmacologo Marco Diana dell'università di Sassari», spiega. La novità, ora, è che il macchinario che può aiutare a liberarsi dalla schiavitù delle dipendenze ma anche guarire dalla depressione è disponibile per la prima volta in Sardegna.
Il suo nome è rTMS (stimolazione magnetica transcranica), ed è un apparecchio di ultimissima generazione che, utilizzando protocolli ben precisi e riconosciuti a livello internazionale, sfrutta campi magnetici che influenzano per via transcranica specifiche zone del cervello per riprodurre i livelli fisiologici di serotonina e dopamina, che, nel caso delle dipendenze, sono alterate. «È un apparecchio utilizzato in diverse parti del mondo», afferma Corona, che ha portato il macchinario nell'Isola. «Lavoriamo all'interno del circuito scientifico guidato dal professore Marco Diana». Esistono pochi centri in Italia dove si utilizza questo dispositivo, «adesso si trova anche a Cagliari».
Sono numerose le patologie che possono essere trattate con l'rTMS: «Si va dalle dipendenze da cocaina, fumo, alcool, gioco d'azzardo alla depressione e ai disturbi alimentari», dice ancora Corona. Il principio su cui si basa prevede infatti il ripristino dell'equilibrio elettrico e funzionale fra i due emisferi cerebrali, destro e sinistro, utilizzando piccolissimi flussi di corrente generate dall'impulso elettromagnetico nel paziente sveglio e cosciente. «È così poco invasiva che i pazienti nemmeno se ne accorgono», assicura. Anche in Sardegna, sono sempre di più i giovani che tra i 15 e i 19 anni assumono droga (come purtroppo dimostrato dall'ultimo allarme lanciato dall'Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa Espad@Italia), e oggi non esistono veri e propri farmaci capaci di curuesta dipendenza. «rTMS può fermare l'impulso che porta a drogarsi e restituire una vita normale a chi, purtroppo, è finito in questa schiavitù», afferma Giorgio Corona. «Stesso discorso vale per quelle persone colpite da depressione che non rispondono alle terapie farmacologiche», dice.
La stimolazione magnetica transcranica è diventata un trattamento quasi per caso. Nata per osservare l'attività del cervello attraverso i campi magnetici generati dai suoi circuiti, ha attirato l'attenzione della comunità scientifica che si è accorta che quando questo esame veniva eseguito su pazienti affetti da depressione, questi diventavano più sereni e tranquilli. Con alcune modifiche, l'apparecchio è stato trasformato in rTMS che invia impulsi su particolari aree del cervello ed è proprio questo modello che oggi è presente in Sardegna.
«Gli stimoli ad alta frequenza della rTMS modulano l'eccitabilità neuronale, ripristinando il funzionamento pre-morboso. In questo modo, la depressione si può curare con cicli di 20 applicazioni, mentre 34 applicazioni sono necessarie per le forme di dipendenza», spiega Corona. La nuova speranza di curare queste patologie diffuse, ora, arriva da Cagliari.
Mauro Madeddu
 
 

redazioneweb@unica.it
 

 
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 19 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 4
Università di Sassari:
posti letto insufficienti
CAGLIARI La riorganizzazione della rete ospedaliera, uno dei pilastri della nuova sanità annunciata dalla Giunta, continua a essere al centro del dibattito in Consiglio regionale. Nell’aula della commissione che ha in carico il dossier, dovrà essere votato dall’aula, i pareri sono sempre in equilibrio fra quella che «è la necessità di cambiare» e «le correzioni necessarie alla bozza presentata dall’assessore Luigi Arru». Le università. Cagliari e Sassari, hanno detto il rettore Maria Del Zompo e Alberto Porcu (delegato per la sanità dell’ateneo sassarese) «sono impegnate da sempre su un doppio registro: sanità e formazione». Quindi «è le università sono obbligati al rispetto di parametri diversi stabiliti sia dal ministero della Salute che da quello della Ricerca scientifica». Il che vuol dire: «Esiste da sempre una stretta relazione fra corsi di studio, scuole di specializzazione e posti letto che spinge gli atenei a un impegno sempre maggiore per migliorare la qualità del nostro lavoro ma, nello stesso tempo, richiede una forte attenzione da parte delle istituzioni, ed entrambe non possono mancare. Maria Del Zompo ha consegnato alla commissione una proposta di rete per garantire «l’efficienza della futura rete per l’e emergenze-urgenze». Mentre Porcu ha poi sottolineato che «la quota di 3,7 posti letto per mille abitanti assegna alla sanità sassarese è notevolmente al di sotto di quella prevista dalla normativa nazionale. È un dato evidente – ha aggiunto – che non ha però motivazioni comprensibili e quindi serve un significativo riequilibrio. Altrimenti il polo di alta specializzazione non sarà in condizioni di svolgere la funzione centrale che gli è stata assegnata dalla riforma». La sanità privata. L’associazione delle cliniche ha espresso sì, a livello generale, un parere positivo sulla ma «con riserva» ad esempio sull’«assenza delle specialità che in futuro saranno accreditate». Dopo aver ricordato che dal 2012 le assegnazioni di fondi alla sanità privata sono passate da 105 milioni a 99, l’associazione ha affrontato anche il caso della prossima apertura del Mater Olbia. «Non abbiano nulla in contrario. Siamo imprenditori privati e quindi non possiamo essere contro un’impresa privata. Ma è chiaro che avrà un impatto sulle convenzioni e quindi l’ingresso di quella clinica nella sanità sarda andrà gestito bene». Infine, l’associazione ha sottolineato: «Le nostre prestazioni sono controllate con rigore e secondo parametri certi ma non altrettanto avviene nel pubblico e comunque non con criteri omogenei, che purtroppo cambiano non solo fra assessorato e aziende sanitarie ma anche da un'azienda all'altra e questa situazione provoca confusione».
 


redazioneweb@unica.it

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie