Lunedì 21 marzo 2016

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21 marzo 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ, LA RETTRICE IN PIAZZA
Stamattina sarà in testa al corteo, definito gentilmente passeggiata, che dal Rettorato raggiungerà il Municipio di Cagliari per denunciare i nuovi tagli ai finanziamenti per l'Università. La rettrice Maria del Zompo è arrabbiata: «Ci stanno trasformando nei becchini dei nostri atenei». Teme di dover abbassare la qualità della didattica a Cagliari, cinquecentesima nella classifica delle Università mondiali. ALMIENTO A PAGINA 10
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
L'INTERVISTA. La rettrice difende la bontà dell'offerta dell'ateneo
UNIVERSITÀ CONTRO I TAGLI
Maria Del Zompo: i nostri laureati sono preparati
Chissà, forse li hanno chiamati “rettori” perché devono reggere malgrado i tagli sanguinosi dei finanziamenti statali alle Università. E dev'essere perché finora ci sono riusciti, che spetta loro anche il titolo di “Magnifico”. «Però a tutto c'è un limite: con i nuovi sfoltimenti di fondi, stanno tentando di trasformarci in becchini dei nostri Atenei», sbuffa Maria del Zompo, da quasi un anno rettrice (questo sostantivo al femminile non nuoce alla salute, come certificano i linguisti dell'Accademia della Crusca) dell'Università cittadina.
 I tagli sono stati decisi dopo che siete stati valutati.
 «Chiediamoci da chi: da un'Università privata inglese, che modifica i parametri a seconda delle proprie esigenze. Vogliamo essere valutati, noi e i nostri 25 mila studenti, ci mancherebbe. Però lo si faccia sulla base di parametri realistici».
 Non lo sono?
 «Non credo che lo sia, tanto per fare un esempio, il numero di studenti residenti in regioni confinanti che si sono iscritti al nostro Ateneo».
 Siamo un'isola.
 «Non mi sfuggiva, ma non posso dire altrettanto per i valutatori. L'Università cagliaritana è più penalizzata di altre, ma non esiste un Ateneo che possa farcela con le elemosine statali. Nessuna istituzione, in Italia, ha subito tagli quanto l'Università».
 Parametri sballati a parte, comunque siete stati valutati.
 «Faccio presente che nelle poche classifiche pubbliche internazionali, siamo attorno al 500° posto tra gli Atenei di tutto il mondo».
 Non avete criticità?
 «Le abbiamo, anche importanti, così come le competenze per assicurare un futuro solido per i nostri ragazzi».
 Qualcuno sostiene che la laurea non serva più.
 «Non lo posso nemmeno sentire. Le lauree conquistate con mediocrità servono poco, questo sì. Non ci si deve iscrivere alla facoltà che assicura maggiori sbocchi professionali, bensì a quella che piace allo studente: solo così non avrà una preparazione mediocre e potrà quindi concorrere a un posto di lavoro».
 Non avete nemmeno un corso inutile?
 «Abbiamo qualche corso con discipline importanti quando è stato creato, ma che ora non lo sono più. Vorremmo attualizzarli».
 I borsisti sono giocoforza tra gli studenti migliori, ma anche lì ci sono tagli.
 «Vero, le borse di studio sono di meno, eppure quest'anno abbiamo, in controtendenza, l'8,6 per cento in più di iscrizioni. Siamo attraenti».
 Ci sono poche grandi aziende, difficile trovare sponsor.
 «Per gli sponsor è vero, ma per le collaborazioni no: ci sono i tirocini e i progetti studio-lavoro che consentono ai nostri ragazzi di misurarsi col mondo reale, quello del dopo laurea. Ne siamo orgogliosi. Qui le opportunità lavorative sono poche, ma posso assicurarlo: i nostri studenti che purtroppo emigrano sono molto apprezzati nel mondo del lavoro».
 Non sempre il corpo docente è di altissimo livello.
 «I docenti? Ne abbiamo di eccellenti e, come tutte le grandi realtà, anche qualcuno scarso, ma è un'esigua minoranza. Sono orgogliosa della preparazione media dei docenti dell'Ateneo, con picchi di eccellenza».
 Avete diecimila fuori sede e problemi nelle Case dello studente e alle mense.
 «Vorrei soprattutto qualche mensa in più, oltre che aumentare i servizi, ma presto inizieranno i lavori per il campus in viale La Playa. Vorrei le tessere-sconto per i fuori sede, e tenterò di ottenerle coinvolgendo il mondo del commercio. Vorrei che gli studenti in trasferta fossero agevolati anche per quanto riguarda i divertimenti, perché no?».
 Si può fare.
 «Certo, anche se le casse esauste dell'Ateneo non aiutano. Per quanto riguarda i trasporti, la situazione è già ottima».
 Con i corsi on line, i fuori sede sarebbero meno fuori.
 «Ne abbiamo quattro, più uno misto, e li aumenteremo. Abbiamo in mente uno smart campus, con una grande digitalizzazione della didattica e benessere: negli spazi esterni si studia meglio. Faremo di tutto per conquistare i fondi europei necessari per realizzarlo. Dobbiamo fare in modo di non aumentare le tasse universitarie, per garantire a tutti un'alta formazione».
Luigi Almiento


 

 
 
2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
Corteo in via Roma
Docenti e studenti: passeggiata di protesta
Sarà in prima fila, la rettrice Maria del Zompo, nella passeggiata-corteo di protesta dell'Università cittadina contro il taglio selvaggio dei finanziamenti statali. Si svolge in ogni sede universitaria, come ha stabilito la Conferenza nazionale dei rettori.
Docenti, studenti, personale dell'Ateneo e cittadini partiranno alle 10.30 dalla sede del Rettorato e raggiungeranno il palazzo del Municipio in via Roma. Una delegazione sarà ricevuta dal sindaco, Massimo Zedda, e dal presidente del Consiglio comunale, Ninni Depau.
Alle 16, nell'Aula magna del Rettorato, la conferenza “Per una nuova primavera dell'Università in difesa del diritto all'alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica”, moderata da Pietro Ciarlo, prorettore per la semplificazione e l'innovazione amministrativa.
«Chi è ora al Governo sta proseguendo l'opera di distruzione dell'Università iniziata da chi lo precedeva», sospira Del Zompo, «sta diventando impossibile garantire una preparazione di alto profilo agli studenti». Quella dei finanziamenti sempre più risicati è una piaga del sistema universitario italiano, come dimostra la ribellione di chi, gli Atenei, è chiamato a governarli. A chi le chiede se, sotto il profilo finanziario, la situazione in quello cagliaritano è grave, la rettrice risponde: «No, lo era prima, invece ora è disperata. Lo dicono le cifre ufficiali: quattro anni fa i finanziamenti statali per Cagliari erano pari a 117 milioni di euro, ora sono 105. Ne mancano all'appello dodici. Nell'ultimo biennio, il taglio è stato del 9,7 per cento. Spero che stamattina tanti cagliaritani si uniranno a noi». (l. a.)


 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
La maggioranza vuole far partire subito il piano di rientro sanitario
Maratona sulla Finanziaria per frenare la corsa del deficit
Domani pomeriggio riprenderà la maratona in Consiglio regionale sulla Finanziaria. L'obiettivo è riuscire a chiudere la pratica prima di Pasqua, perché l'approvazione del bilancio sarà lo starter per affrontare altre questioni: una su tutte il piano di rientro per la spesa sanitaria che, con la Finanziaria, potrà disporre di 330 milioni di euro.
 L'URGENZA Con la manovra ingessata e i fondi liberi ridotti, assume particolare importanza cominciare a tappare le falle che riducono il bilancio quasi a un mero atto amministrativo. La sanità è la falla più profonda: fino a che non verrà scongiurata l'ipotesi di accumulare un deficit di 700 milioni nei prossimi tre anni, non c'è via d'uscita.
Il ritardo nel mettere a regime il piano di rientro (che nel 2016 dovrebbe portare a un risparmio di circa 64 milioni) sta causando, per ogni mese che passa, un dodicesimo di disavanzo in più. Ma per cominciare a testare l'efficacia del provvedimento di risanamento bisogna archiviare la pratica della Finanziaria.
Il Consiglio dovrà affrontare, successivamente, alcune delle manovre contenute nel piano di rientro. Argomenti spinosi, perché la riorganizzazione della rete ospedaliera e la legge sull'istituzione della Asl unica potrebbero essere viziate dalle battaglie di appartenenza territoriale.
 IL CONFRONTO Allo stato attuale ci sono circa 25 milioni di tesoretto per finanziare gli emendamenti, a meno che, come spesso è successo, non spuntino altre risorse. In una situazione del genere, sugli emendamenti (già ridotti al minimo) ci sarà qualche sforbiciata. Quindi, dopo una guerra fredda per la scelta dei capitoli da finanziare, c'è la battaglia per preservare le quote. Non a caso il consigliere del Pd Roberto Deriu ha sottolineato in aula che «sull'emendamento da 7 milioni per l'Università non ci sarà un passo indietro. In pieno accordo con la Giunta».
LE PROPOSTE Rimane sempre vivo il dibattito sui rapporti con lo Stato, come ha ribadito il consigliere dell'Uds Mario Floris: «Non ci può essere autonomia politica senza quella finanziaria». Dal resto dell'opposizione arrivano gli attacchi per «una manovra senza prospettiva» ma, pur con la consapevolezza dei pochi fondi, le proposte ci sono.
Forza Italia ha presentato degli emendamenti sul bonus famiglia, così come Fratelli d'Italia che sul tema ha definito un pacchetto complessivo di emendamenti per 56 milioni di euro. Il consigliere azzurro Ignazio Locci ha lamentato la «bocciatura dell'emendamento per l'assunzione dei lavoratori socialmente utili del bacino Regione». Infine, il consigliere regionale della Base Gaetano Ledda ha presentato una proposta «a costo zero» per garantire «la stabilizzazione dei dipendenti dell'Aras».
Matteo Sau
 


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Salute (Pagina 9 - Edizione CA)
Formazione
Un aiuto alla ricerca: 15 borse di studio ai giovani dermatologi
La ricerca sulle malattie della pelle trova nuova linfa, con gli specialisti al centro. Sostenere i dermatologi specializzandi e consolidare l'eccellenza italiana nell'ambito delle patologie cutanee: è il duplice obiettivo della partnership tra la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) e LEO Pharma. Nell'ambito dell'iniziativa verranno assegnate 15 borse di studio a giovani e promettenti dermatologi. La nuova operazione educativa è stata annunciata a Roma. La formazione continua, focus delle nuove generazioni di specialisti, accelera e va di pari passo con l'innovazione terapeutica. Oggi più che mai gli specialisti dermatologi hanno consolidato il loro ruolo e possono disporre per patologie cutanee importanti come la psoriasi, l'acne e la cheratosi attinica, di cure efficaci e ben tollerate. ( fe. me. )
 
  
 
5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Esteri (Pagina 8 - Edizione CA)
SPAGNA. Erasmus: almeno tredici vittime, annuncio choc della Farnesina
SI SCHIANTA IL BUS DEGLI STUDENTI
«Fino a 7 ragazze italiane morte»
TARRAGONA Ci sarebbero anche sette italiane - Valentina Gallo, studentessa fiorentina di 22 anni al momento è la sola a essere stata riconosciuta -, fra le tredici ragazze morte in uno scontro frontale tra un autobus ed un'auto avvenuto ieri mattina sull'autostrada Ap-7 a Freginals, nei pressi di Tarragona, una regione spagnola della Catalogna. Lo ha precisato la Farnesina con un annuncio choc a tarda sera, anche se dalla Spagna non arrivano conferme ufficiali. Italiani anche cinque dei 43 feriti.
A bordo dell'autobus viaggiavano 57 persone. Fatta eccezione per il conducente, erano tutti studenti universitari del programma Erasmus, provenienti da sedici Paesi. Secondo i media spagnoli i Paesi d'origine dei ragazzi sono Italia, Ungheria, Germania, Svezia, Norvegia, Svizzera, Repubblica Ceca, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Perù, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Palestina, Giappone e Ucraina. Dei feriti ventotto sono stati ricoverati in ospedale, nove in condizioni piuttosto gravi. E uno in situazione critica. Anche l'autista è rimasto lievemente ferito. A bordo dell'auto c'erano due persone, che risultano entrambe illese.
L'autobus proveniva da Valencia ed era diretto a Barcellona, lungo una delle principali arterie del nord est della Catalogna, ritenuta “maledetta” per l'alto numero di incidenti registrati. Viaggiava in convoglio con altri quattro bus. Gli studenti avevano assistito al famoso festival di fuochi d'artificio di Las Fallas grazie a una gita organizzata dall'European Students Network. L'incidente è avvenuto intorno alle 6. Secondo le prime ricostruzioni l'autista ha perso il controllo dell'autobus, probabilmente per un colpo di sonno. Il mezzo ha attraversato lo spartitraffico immettendosi nella corsia opposta e scontrandosi con un'auto. Si è ribaltato e ha concluso la corsa in una cunetta.
Secondo Jordi Janè, ministro degli Interni del governo catalano, c'è stato probabilmente «un errore umano». Il conducente del bus è in stato di fermo. Ha 47 anni e una lunga esperienza alle dipendenze della ditta Autocare Alejandro. Non è mai stato coinvolto in incidenti di questo tipo. A quanto risulta, i test di controllo per droga ed alcol hanno dato esito negativo. Accertato anche che le condizioni di visibilità e dell'asfalto erano buone.
I feriti sono stati trasferiti negli ospedali vicini, le vittime trasportate a Tortosa dove è stato allestito un centro per accogliere i familiari. Le procedure per l'identificazione sono state complicate dall'assenza dei documenti.
 
Il racconto di Michela, giovane  di Arbus
BARCELLONA I pullman con gli studenti sono partiti da Valencia intorno alle 3 di notte per rientrare a Barcellona, dopo una notte di baldoria. «Eravamo lì in occasione della manifestazione de “Las fallas”, promossa dalle organizzazioni Erasmus», racconta Michela Didu, studentessa di Arbus, da qualche mese in Spagna per studiare nel Tecnocampus di Macarò. «Credo che le organizzazioni che hanno promosso la manifestazione fossero tre differenti e ciascuna di esse aveva una decina di autobus carichi di studenti Erasmus», aggiunge.
 Si sa se c'erano sardi nel bus dell'incidente?
 «Non ho idea di chi precisamente ci sia stato o no in quel momento. Eravamo tantissimi».
 C'erano altri sardi con lei?
 «Con me era presente un ragazzo sardo, Diego. Ma non so se ce ne fossero altri nei vari autobus. Conosco un paio di ragazzi della Sardegna che fanno l'Erasmus».
La giovane di Arbus ha inoltre riferito ai responsabili dell'ufficio Erasmus dell'Università di Cagliari di essere arrivata a Barcellona intorno alle 7 del mattino. «Oggi alle 12 si osserverà un minuto di silenzio nelle universitá di Barcellona», ha concluso Michela Didu.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, invece, ha utilizzato Twitter per far conoscere il suo pensiero sulla tragedia: «Il cuore spezzato per le vittime italiane e per le altre giovani vite distrutte nell'incidente in Spagna», ha scritto. In un altro tweet, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso il suo cordoglio e aggiunto il numero di telefono utile per chiedere informazioni: 0636225.
 
 
  
 
6 - L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016 / Cultura (Pagina 26 - Edizione CA)
CONFERENZA
E se arte e scienza non fossero diverse?
Entrambe si nutrono di “visione e audacia”
E se diverse non lo fossero per niente? Sì, se fosse solamente un'abitudine dovuta alla poca conoscenza, quella di considerare l'arte differente dalla scienza? Pirandello per esempio, secondo l'epistemologo Silvano Tagliagambe, ai primi del Novecento, aveva raccontato nelle sue novelle che esistono tante realtà quante sono le narrazioni che ognuno può fare di ciò che vede. Quarant'anni più tardi, in maniera analoga, il filosofo Thomas Khun spiegava che le teorie scientifiche sono altrettante differenti descrizioni dello stesso fenomeno. Usano strumenti diversi, ma sapere umanistico e sapere scientifico procedono entrambi per visioni, così hanno concluso i relatori dell'incontro svoltosi nei giorni scorsi all'Exma, moderato dal fisico e scrittore Franco Meloni, tra le iniziative legate alla mostra Plexus International Storage, all'Exma fino al 10 aprile.
Una tra le teorie scientifiche più belle, ha suggerito Tagliagambe, quella della relatività di Einstein, è stata concepita attraverso un atto «di pura immaginazione creativa», senza alcuna prova empirica. La conferma delle osservazioni è arrivata un secolo più tardi. Secondo l'astrofisico Luciano Burderi dell'Università di Cagliari (intervenuto all'incontro assieme a Tagliagambe e alla storica dell'arte Maria Luisa Frongia), non c'è differenza tra la scienza e l'arte. Entrambe sono «visione e audacia», entrambe esprimono la tensione umana verso la conoscenza del reale. Gli artisti e gli scienziati sono alleati nel rompere gli schemi, spiega Burderi, nel cercare modi alternativi per rappresentare la realtà: l'artista attraverso un'opera d'arte, lo scienziato con una teoria. Il fisico Maxwell elabora il principio dell'elettromagnetismo con equazioni matematiche (un campo elettrico che varia nel tempo genera un campo magnetico e viceversa), Escher lo illustra con il suo “Drawing Hands”, due mani che si disegnano.
Da sempre insomma, come dimostra l'esperienza di Plexus, e ha raccontato la Frongia nella sua relazione, il dialogo tra arte e scienza è fitto, animato e fruttifero.
Franca Rita Porcu
 
redazioneweb@unica.it
 

 
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 21 marzo 2016 / Attualità  - Pagina 7
Bus con 57 ragazzi si schianta contro auto. Tredici vittime, di Firenze l’unica identificata, 5 le connazionali ferite
STRAGE DI STUDENTI ERASMUS: 7 LE ITALIANE
di Fiammetta Cupellaro
ROMA Strage di studentesse in Catalogna. Sette ragazze italiane, tutte giovanissime, sono tra le 13 vittime dell’incidente stradale avvenuto all’alba di ieri lungo l’autostrada che collega la Spagna alla Francia. Hanno tra i 22 e i 29 anni. Si conosce l’identità di una solo di loro, Valentina Gallo, 22 anni, studiava Economia e Commercio all’università di Firenze. Sarebbe dovuta rimanere a Barcellona, dove era arrivata a gennaio, per tutta l’estate. Una notte di festa si è trasformata in un incubo, fra terrore, grida e lamiere contorte. Gli studenti Erasmus sono morti alle 6 di ieri mattina a Frejinals, 43 i ragazzi feriti. Cinque di loro sono italiani, due studentesse piemontesi e una di Grosseto, Elena Maestrini. Le ragazze del Piemonte sono due amiche ed erano sedute accanto: Serena Saracino di 23 anni e Annalisa Riba di 22, entrambe iscritte alla facoltà di Farmacia. Serena versa in gravi condizioni, mentre Annalisa è riuscita a chiamare il padre al telefono: «Sono viva». Ferito in modo lieve l’autista del bus: ha 47 anni ed è in stato di fermo per omicidio colposo plurimo. Un uomo considerato esperto, conduceva autobus da 17 anni senza mai aver avuto un incidente. I test di alcol e droga hanno dato esito negativo. È ricoverato in stato di choc. I ragazzi dormivano. A bordo del pullman che li stava riportando a Barcellona, c’erano 57 studenti di 20 nazionalità diverse. Avevano assistito a Valencia alla “Notte dei Fuochi” per la celebre Fiesta de Las Fallas. Un viaggio organizzato dall’associazione European Student Network. I ragazzi che avevano partecipato alla gita erano circa 300 e viaggiavano su cinque pullman. Quello che si è poi schiantato, chiudeva la carovana. Erano partiti da Valencia alle 4 del mattino e l’arrivo a Barcellona era previsto alle 8 di domenica. L’incidente è avvenuto due ore dopo la partenza, quando molti ragazzi si erano addormentati, in uno dei tratti dell’autostrada che la stampa catalana ha definito “maledetto”. Improvvisamente, l’autista ha perso il controllo, ha cercato di sterzare, ma è stato tutto inutile. Il pullman ha invaso la carreggiata opposta scontrandosi frontalmente con un’auto su cui viaggiava una coppia. Il bus si è poi capovolto in mezzo all’autostrada. Saliti a caso sul bus maledetto. Difficili le operazioni di recupero dei feriti e dei corpi rimasti incastrati tra la lamiere. Non è stato possibile determinare rapidamente l’identità e la nazionalità delle vittime. Molti ragazzi non avevano documenti addosso, visto che si trattava di una breve gita a Valencia. Non ha facilitato le operazioni di identificazione il fatto che i ragazzi al ritorno da Valencia non erano tornati ai posti che avevano all’andata, ma erano saliti casualmente sui cinque bus. Per questo motivo, le informazioni sulla nazionalità degli studenti che si trovavano a bordo del bus che si è poi schiantato sono state confuse per buona parte della giornata. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Tortosa, Tarragona e Barcellona, mentre un centro di accoglienza per i familiari è stato allestito a Tolosa. Durante la notte sono arrivati i genitori delle vittime italiane accolte dal console generale a Barcellona, Stefano Nicoletti. L’inchiesta. Per i ministri degli Interni spagnolo e catalano, Jorge Fernandez Diaz e Jordi Jane, la causa più probabile sembra “l’errore umano”. Un colpo di sonno dell’autista. Ieri sera la Farnesina ha messo a disposizione delle famiglie che hanno figli nelle università di Barcellona un canale diretto per avere informazioni. Il premier Renzi ha lanciato un Tweet per comunicare la vicinanza alle famiglie delle vittime: «Il cuore spezzato per le vittime italiane e per le altre giovani vite distrutte nell'incidente in Spagna». Oggi e per due giorni tutta la Catalogna rimarrà in lutto.  

 
Il programma di studi che unisce l’Unione europea
L’Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) è un programma che consente agli studenti iscritti alle Università europee di effettuare periodi di studio in università di altri Paesi dell’Unione europea o a essi associati per un periodo che va dai tre ai dodici mesi che vengono riconosciuti dalle proprie università. Oltre 3 milioni di studenti hanno beneficiato di borse di studio Erasmus dall’avvio del programma avvenuto nel 1987. Aderiscono al progetto oltre 4000 istituzioni universitarie. Erasmus è ora compreso nel più ampio Erasmus plus partito nel 2014 che si rivolge a diversi soggetti, tra cui atleti, personale docente e non e, in generale, gli studenti di Istituti di Istruzione Superiore. Erasmus plus offrirà entro il 2020 a quattro milioni di persone l’opportunità di studiare, formarsi, insegnare o fare opera di volontariato. Il bilancio, sempre per il periodo 2014-2020, è di oltre 14 miliardi di euro. Negli ultimi anni le tre destinazioni più popolari tra gli studenti Erasmus sono state la Spagna, la Germania e la Francia. Il nome del programma deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam (vissuto nel XV secolo), che viaggiò per diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.

La telefonata di una delle italiane sopravvissute. Grave la compagna di corso
«PAPÀ TRANQUILLO, IO SONO VIVA»
ROMA Da luogo del disastro, le ragazze sopravvissute chiamano le famiglie per rassicurarle. Annalisa Riba, 22 anni a giugno, torinese, è tra i feriti. È mattina quando chiama casa: «Abbiamo avuto un incidente, ma sono viva, state tranquilli» dice al telefono al padre, commercialista originario di Dronero (Cuneo), che con la madre parte poco dopo per raggiungerla all’ospedale di Tarragona, dove la ragazza è ricoverata, ma non in pericolo di vita. Con lei, sul pullman c’era anche Serena Saracino, sua compagna alla facoltà di Farmacia di Barcellona, che a Pasquetta compirà 23 anni: le sue condizioni invece sarebbero giudicate molto gravi. Tra i feriti c’è anche Elena Maestrini, studentessa toscana di Gavorrano (Grosseto), 21 anni. I genitori, appena saputo dell’incidente, avrebbero cercato di raggiungere via telefono la figlia, ma senza riuscirci. Successivamente sono stati contattati dalla Farnesina, quindi sono partiti con un volo da Pisa per raggiungere la figlia, che è ricoverata all’ospedale di Tarragona. Il rifugio di chi invece ha avuto la fortuna di non restare ferito è l’Hotel SB Corona Tortosa, dove sono accolte anche le famiglie delle vittime dell’incidente. Sotto choc, pieni di sensi di colpa, perché nella roulette russa della strada maledetta, sono stati separati dagli amici, molti superstiti continuano a chiedere "perché" ai soccorritori, mentre altri restano in silenzio, senza trovare parole. Dennis, 23 anni, olandese, è uno dei pochi che sembra tranquillo: «A un certo punto il pullman ha cominciato ad andare a zig-zag. Dopo lo scontro i ragazzi urlavano, tutti erano nel panico. Abbiamo trascorso due ore tra le lamiere prima che ci estraessero» racconta Victor Manuel Pano. L’albergo è il quartier generale dell’equipe di psicologi inviati a dare sostegno ai sopravvissuti. Poiché a bordo del pullman viaggiavano studenti di 20 nazionalità diverse, appartenenti, nel team di lavoro di Tortosa ci sono specialisti che parlano inglese, francese, tedesco e italiano.
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 21 marzo 2016 / Oristano - Pagina 12
ISTRUZIONE
Università in marcia per il rilancio degli atenei italiani
ORISTANO La protesta è nazionale, ma in città ha un valore particolare. È stata ribattezzata “Per una Nuova Primavera dell’Università Italiana” ed è promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. L’ateneo cagliaritano aderisce all’iniziativa e di conseguenza la protesta si estende ai corsi decentrati del chiostro del Carmine, tra cui quello in Economia e Gestione dei servizi turistici. «I nostri corsi di laurea decentrati non si sottraggono alla necessità di sostenere in tutti i modi possibili il movimento contro le minacce al diritto allo studio, alla ricerca scientifica, alla didattica di qualità, alla dignità della docenza. È di estrema importanza dare un forte segnale al governo, finora ostinatamente sordo (come peraltro tutti quelli che l’hanno preceduto nell’ultimo quindicennio, senza distinzione di orientamento e di colore politico) al grido di dolore che si leva da tutto il mondo accademico», spiega il coordinatore dei corsi, il professor Enrico Sanjust. Il programma della protesta è stato comunicato nei giorni scorsi agli studenti che, assieme ai docenti, si ritroveranno alle 10 nella sede del Chiostro del Carmine. Mezzora dopo saranno in partenza in corteo che percorrerà Via Carmine, Via Ciutadella de Menorca, Piazza Eleonora d’Arborea e Via De Castro prima dell’arrivo alle 11 in Piazza Roma dove si terrà un breve sit-in proprio sotto la Torre di San Cristoforo. Prenderanno la parola studenti e docenti che attueranno anche un’opera di sensibilizzazione della cittadinanza. Dopo un’ora di discorsi e volantinaggio ci sarà il ritorno al Chiostro attraverso via Dritta. Il professor Enrico Sanjust coglie l’occasione per rivolgere «un pressante invito a tutti gli Studenti di Biotecnologie industriali e di Economia e gestione dei servizi turistici affinché partecipino in massa all’evento, coinvolgano tutti i loro familiari, amici e conoscenti, per garantirne la massima visibilità ed efficacia comunicativa». La sorte dell’università oristanese che dipende direttamente da quelle di Cagliari e Sassari è sempre appesa a un filo, quello non certo piacevole dei contributi regionali che spesso viaggiano sui binari del ritardo e dell’incertezza. Uno sforzo statale in favore dello studio nelle università è quindi asupicabile. E non solo per Oristano.


 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 21 marzo 2016 / Nuoro - Pagina 16
Firmato un protocollo di collaborazione tra il Comune, il Consorzio e la Lebanese university
Nuoro apre le porte agli studenti del Libano
NUORO Un protocollo di collaborazione tra il Comune, il Consorzio universitario e la Lebanese university. Un accordo che getta le basi per una stretta collaborazione tra i due poli universitari. Alla riunione, in sala giunta, erano presenti il sindaco Andrea Soddu e gli assessori Sebastian Cocco e Giuliano Sanna, il commissario del Consorzio Fabrizio Mureddu e il professor Georges Hassoun della facoltà di Agraria dell’università libanese, che ha sede a Beirut e conta oltre 70.000 iscritti. L’accordo prevede la disponibilità da parte di Comune e Consorzio di ospitare gli studenti di scienze forestali provenienti da Beirut, per degli stage di 15-20 giorni o per 6 mesi grazie al programma Erasmus. Per il futuro si stanno studiando formule per una permanenza più lunga, con gli studenti libanesi che avranno la possibilità di conseguire la laurea a Nuoro. Un accordo salutato con grande entusiasmo dal sindaco Soddu che ha sottolineato come protocolli di questo genere aiutino a crescere non solo l’università nuorese ma anche tutto il territorio. Il primo cittadino ha manifestato non solo la disponibilità ad accogliere gli studenti libanesi ma anche la volontà di far visitare loro la realtà nuorese a 360 gradi, dal patrimonio ambientale alle attività produttive del settore. Il rettore della Lebanese university verrà in visita a Nuoro il prossimo maggio. Il professor Georges Hassoun, insegnante di economia agroalimentare e biotecnologie dell’alimentazione presso la facoltà di Agraria, intanto ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto e ha parlato della realtà libanese come un grande esempio di benessere e integrazione all’interno del complesso quadro politico mediorientale. Un modello al quale l’amministrazione comunale guarda con grande interesse nell’intento di fare di Nuoro un luogo della cultura e del rispetto tra i popoli.
 


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