Domenica 17 gennaio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 gennaio 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
L'evento anche in via Ligas
Orgoglio Euclide: «Da noi incontro scienza-lettere»
 
Il liceo classico ha una grande voglia di vivere. Esistere ancora a lungo per tramandare a tante altre generazioni il valore della cultura. E l'altra sera gli studenti dell'Euclide hanno difeso l'orgoglio della cultura classica unendo le discipline umanistiche e scientifiche. Hanno voluto dimostrare questo, i 730 allievi del terzo liceo classico cagliaritano, che si possono unire le scienze al latino e al greco.
Affollata la conferenza del professor Roberto Scoth di Unica, dal titolo “La geometria euclidea e la sua tradizione”. L'Euclide ha aperto le sue porte all'edizione 2016 della Notte dei licei classici. Dalle 15 fino alle 23 convegni, dibattiti, mostre, esperimenti di fisica e di chimica e non poteva mancare il teatro greco. È andata in scena la Medea di Euripide. Per una sera le aule sono diventate camerini, dove gli studenti-attori hanno ripassato le battute, indossato gli abiti, preparato il trucco e poi hanno calcato il palcoscenico dell'aula magna. Si è parlato di Filippide, delle donne di scienza a Cagliari tra Ottocento e Novecento, di Vitruvio, Archiloco e dell'alimentazione nell'antica Roma. Gli studenti hanno portato in scena “Processo a Galileo Galilei” di Gaetano Marino. Presente anche lo scultore Pinuccio Sciola. «Siamo l'unico liceo cagliaritano che accoglie sia il Classico che lo Scientifico», ha detto il dirigente Vanni Mameli, «ed è proprio questa peculiarità che ci arricchisce. Abbiamo creato un filo conduttore tra il mondo umanistico e scientifico grazie al lavoro dei nostri studenti e dei docenti».
Maura Pibiri
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Università
Ritornano i gialli di Camilleri dal 9 al 26 febbraio
 
A dodici anni dal primo seminario a cura dell'Ateneo dedicato allo scrittore di Porto Empedocle, si terrà dal 9 al 26 febbraio il IV appuntamento sull'opera di Andrea Camilleri. Le iscrizioni sono aperte a tutti gli studenti che vogliano approfondire i romanzi camilleriani e con un percorso di ricerca incentrato sullo scrittore.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 40 - Edizione CA)
Nell'ex idrovora di Cabras i reperti di Mont'e Prama
Nelle casse comunali 350 mila euro per sistemare l'edificio
 
Una sala solo per custodire i reperti scoperti a Mont'e Prama prima di passare nelle mani dei restauratori. Ovviamente aperta al pubblico e quindi alle visite guidate.
Questa volta il Comune di Cabras pensa in grande. Non si accontenta più dei magazzini sotterranei del museo civico “Giovanni Marongiu” di via Tharros, ma vuole allestire un'area per esporre tutti i frammenti che arrivano direttamente dalla collina del Sinis. Tutto questo grazie ad un finanziamento regionale di 350 mila euro che serviranno per recuperare il fabbricato dell'ex idrovora, vicino al rio Tanui, poco distante dallo stagno.
L'IMMOBILE L'edificio, di proprietà della Regione, sarà ceduto al Comune in comodato d'uso, come previsto dal bando a cui l'amministrazione lagunare ha partecipato riuscendo ad ottenere le risorse messe a disposizione appunto per la progettazione di opere necessarie alla rifunzionalizzazione di beni del patrimonio disponibile della Regione. Giusto il tempo di appaltare i lavori e l'edificio, ormai in disuso da tempo, diventerà un'altra attrazione turistica del paese. Un motivo in più per arrivare sino a Cabras e ammirare le scoperte archeologiche messe in vetrina e non più nascoste nei magazzini del museo del paese.
IL COMUNE «L'intervento proposto contribuirà ad implementare e rafforzare il sistema museale di Mont'e Prama che vede in itinere le opere di ampliamento del Museo “Giovanni Marongiu” per la musealizzazione del patrimonio scultoreo di Mont'e Prama - tiene a precisare l'assessore alla Cultura Fenisia Erdas - aumentando ulteriormente l'offerta turistica archeologica locale e la dotazione di spazi dedicati al supporto della ricerca».
L'OFFERTA Chi parla invece di strategie per promuovere ancora di più il patrimonio culturale cabrarese è l'assessore ai Lavori pubblici Davide Atzori: «L'eco mediatico delle più recenti scoperte, collegato anche all'esposizione nel museo di Cabras delle sculture scoperte negli anni Settanta e restaurate fra il 2007 e il 2011, evidenzia l'opportunità di allestire a Cabras, nelle vicinanze del museo, uno spazio adatto al deposito e al primo restauro dei reperti nuragici. Connettendosi inoltre, a livello urbano, con il sistema di percorsi pedonali, in canoa e ciclabili del progetto Riberas di riqualificazione delle aree urbane ai margini dello stagno e del rio Tanui».
Sara Pinna
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 44 - Edizione CA)
Nuoro
Master di primo livello per formare gli infermieri,
domande entro l'8 febbraio
 
Scadono il prossimo 8 febbraio le domande di iscrizione ai due master universitari di primo livello denominati “Area critica ed emergenza sanitaria per infermieri” e “Infermieristica per la continuità assistenziale territorio-ospedale-territorio”.
Entrambi sono organizzati dai Dipartimenti di Scienze biomediche e di Scienze chirurgiche microchirurgiche e mediche dell'Università degli studi di Sassari, in collaborazione con il Consorzio per la promozione degli studi nella Sardegna centrale, la Asl 3 di Nuoro e l'Ailun.
Gli interessati dovranno compilare le domande online e consegnarle entro l'8 febbraio.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
A Cabras un laboratorio per i giganti di Mont’e Prama
Ok all’ex cotonificio di Alghero. Sassari a bocca asciutta
Assegnati 40 milioni per riqualificare gli immobili regionali
 
SASSARI Compendi militari dismessi, stazioni ferroviarie, dimore storiche, patrimonio immobiliare dell’ex Isola delle agenzie agricole Laore e Agris: sono soltanto alcuni degli immobili iscritti al patrimonio disponibile della Regione che andranno in comodato d’uso ai Comuni, insieme a 40 milioni di euro di finanziamenti incanalati in 21 cantieri di recupero. Il fondo è alimentato dalle risorse del mutuo di 700 milioni, acceso dalla Regione nei mesi scorsi. L’obbiettivo è dare una spinta agli investimenti stimolando gli interventi di riqualificazione, restauro o anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso. I beni saranno assegnati in comodato d’uso ai Comuni o alle Unioni, che potranno e concederli al privato attraverso gare pubbliche. L’operazione consente di ridare funzionalità ai beni attualmente inutilizzati riducendo le spese di custodia e manutenzione. I progetti finanziati. In testa alla graduatoria – con 99 punti su 100 e un finanziamento approvato da 2 milioni di euro - c’è la proposta avanzata dall’associazione tra i Comuni di Atzara, Aritzo e Tonara (tutti del Nuorese). Il progetto è di riqualificare i beni dell’ex Isola; il fine è di incentivare il turismo sportivo, il co-working rurale e fondare un museo delle tradizioni. L’Unione dei Comuni dei Fenici porta a casa 3,3 milioni per una serie di progetti. Uno fra tutti: la realizzazione di un deposito e laboratorio di primo restauro dei reperti archeologici provenienti da Mont’e Prama. Per il progetto di recupero dell’ex cotonificio di Alghero arriveranno quasi 3,2 milioni. Mentre per l’ex carcere di Castiadas andranno quasi 4,4 milioni. Chi resta fuori. Ma 40 milioni non sono sufficienti a finanziare tutti i progetti. Tra chi resta fuori ci sono le proposte di Palau, con la riqualificazione dell’ex fortificazione militare Baragge, e Sassari, con il progetto di recupero della dimosta storica Villa Pozzo. Sfuma – almeno per ora - anche il sogno di Porto Torres di far nascere un centro velico da 5 milioni all’Asinara, al posto dell’ex carcere. A Capoterra chiedevano 2,2 milioni per la ristrutturazione dell’ex Hydrocontrol: un’occasione per far dimenticare la turbolenta storia della società di studi idrogeologici. Niente da fare. A Cagliari salta il restauro di Villa Laura. La dimora storica è stata comprata dalla Regione nel 2008 (per 2 milioni). Ora il Comune ne ha chiesti 5 alla Regione per realizzare una struttura all’interno dell’area archeologica di Tuvixeddu. Anche in questo caso la proposta è ammissibile, ma non finanziata.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
Parliamone
IL CAMPUS E GLI STUDENTI DIMENTICATI
di DANIELA SCANO
 
Quindi è ufficiale: Sassari ha perso venti milioni di euro dei 40 stanziati nel 2011 per la realizzazione di un campus universitario all’americana. Si tratta del cofinanziamento messo sul tavolo dalla Regione per la grande opera. All’epoca, il campus universitario con 500 posti era considerato strategico per l’ateneo cittadino.
Decisivo al punto che il Cipe destinò 20 milioni per costruirlo. Venti milioni più venti milioni sono una somma da capogiro, destinata a scatenare appetiti e speculazioni. Ci volevano nervi saldi per gestire la partita, ma non è stato così. È vero che l’Ersu è una sua diramazione, eppure stavolta la Regione non c’entra.
Questa storia dei milioni andati in fumo è tutta farina del sacco sassarese. Qui, anziché mettersi a lavorare di comune accordo e senza perdere tempo, tre litiganti hanno brandito le armi dei veti incrociati. Così il tempo è passato e i soldi si sono volatilizzati.
Ersu, Comune, Università se le sono date di santa ragione fino a qualche mese fa, quando hanno trovato un accordo al ribasso per non perdere tutto. Un patto che consentirà di fare qualcosa, non si sa ancora bene cosa, che non è il campus. Comunque sia, venti milioni sono stati persi per strada e rappresentano un fallimento di cui qualcuno dovrebbe rendere conto. Invece, stranamente, sul “caso campus” non ci sono recriminazioni, anzi si tenta di far credere che in fondo vada bene così. Questo significa che tutti i personaggi, in questa storia, hanno commesso qualche errore.
Ufficializzando una perdita di chances che dovrebbe essere motivo di indignazione della sua amministrazione, il sindaco di Sassari minimizza e afferma che in fondo i soldi pubblici sono rimasti nel territorio perché sono stati utilizzati per acquistare i treni per Alghero e per Sorso. Nicola Sanna non spiega quando questo dirottamento dei finanziamenti sarebbe stato deciso, da chi e perché. Ma quel che è peggio, il sindaco parla dei posti letto sostituiti dai treni come se una cosa valesse l’altra.
Come se fosse normale doversi accontentare: o diritto allo studio o trasporti. Non c’è un nesso apparente tra le due cose, sempre che il primo cittadino non intendesse dire che sui treni viaggiano anche gli studenti pendolari che avrebbero dovuto trovare alloggio in uno dei cinquecento posti del fantasmagorico campus all’americana che non sorgerà più.
Quel campus che doveva garantire il diritto allo studio ai più meritevoli delle migliaia di studenti che ancora scelgono di studiare e di laurearsi a Sassari. Ragazze e ragazzi che hanno tra le mani il futuro del nord Sardegna e sui quali il nord Sardegna dovrebbe puntare. Poi ci chiediamo perché scappano.
Sulla sconfitta dei venti milioni per il campus tace anche l’Università, forse perché in uno dei suoi terreni sorgerà una delle tre piccole case dello studente che, se tutto andrà bene, Sassari otterrà alla fine di questa sconcertante partita. A parte la ristrutturazione della ex Fondazione Brigata Sassari, di proprietà dell’ateneo dal 2008 e accantierata alla fine del 2015, di certo c’è il fatto che la storia della edilizia studentesca sassarese riparte da zero: progettazione, gara d’appalto, lavori.
Sappiamo come vanno queste cose, sono tempi lunghi, a volte infiniti. Inoltre con i fondi rimasti a disposizione, poco più di venti milioni, sarà un miracolo poter fare qualcosa di decente. Però il sindaco e la direttrice dell’Ersu assicurano che la Regione si è impegnata a trovare ulteriori risorse.
L’affermazione non è stata confermata ufficialmente e quindi per il momento vale per ciò che è: parole, promesse piuttosto vaghe fatte per interposta persona. È invece scomparso dai radar il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu, quello che il 12 aprile del 2013 tuonava: «Il campus o si fa come dico io oppure a quei quaranta milioni gli dò fuoco». Promessa mantenuta solo a metà, ma c’è ancora tempo. Su una cosa però Poggiu aveva ragione da vendere. «L’interesse è solo per i quaranta milioni – disse nella stessa intervista in cui annunciava le sue intenzioni piromani se non gli avessero fatto gestire i quaranta milioni a suo piacimento –, degli studenti non frega niente a nessuno». Appunto. Quei venti milioni rappresentavano una opportunità e l’Ersu sassarese non è riuscito a coglierla. Adesso lo farà qualcun altro, altrove.

Questionario e social

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