Sabato 30 luglio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 luglio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 luglio 2016 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Ieri a Sassari la firma del protocollo. Il premier: iniziative concrete
«Interventi nell’Isola modello per il Sud»
Matteo Renzi: ecco i 3 miliardi da investire
Cristina Cossu
SASSARI Pigliaru parla, e Renzi fa sì con la testa. Soprattutto approva i passaggi sulla ricerca, sull’innovazione, sul «percorso parallelo» tra Regione e Governo che ha portato - finalmente - alla «storica firma» del Patto per la Sardegna. Applausi, fanfare e un filo di retorica, ma ci sta tutto. Ora è ufficiale: ci sono 2,9 miliardi di euro di risorse fresche. 1,5 del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 da investire in mobilità, sanità, istruzione, acqua, ambiente, turismo e ammortizzatori sociali. E questa è, diciamo, la parte ordinaria. L’altro miliardo e 400 milioni è invece l’extra, la compensazione per i gap dovuti all’insularità, da spendere per la continuità territoriale aerea, per strade e ferrovie, per la metanizzazione.
È stato rimandato a lungo questo momento. Ufficialmente per i numerosi impegni del premier, e comunque le rifiniture e i dettagli sono andati avanti fino all’ultimo minuto. Dopo i mesi d’attesa, le ore. La prima “convocazione” era alle 3 del pomeriggio, poi è slittata di minuto in minuto: ma gli invitati alla cerimonia nell’Aula Magna dell’Università di Sassari non si sono lamentati -c’erano gli assessori regionali, i consiglieri e i parlamentari del Pd, molti sindaci del nord, sindacalisti - hanno fatto pubbliche relazioni e telefonate con il sottofondo musicale della Primavera di Vivaldi trasmessa dagli altoparlanti all’infinito. Matteo Renzi ha trascorso la giornata a Taranto, dove forse stanno peggio di noi, poi di sera è atterrato all’aeroporto militare di Alghero e alle 19.15 ha fatto il suo ingresso nella sala strapiena, accompagnato dai sottosegretari Luca Lotti e Claudio De Vincenti, e dal consigliere regionale Gavino Manca. Saluti dei padroni di casa, il rettore Massimo Carpinelli e il sindaco Nicola Sanna, e via all’intervento del presidente della Regione. Spiega Pigliaru che «la Sardegna ha bisogno di crescita e sviluppo», e se per una serie di cose ce la dobbiamo cavare da soli - cita la dispersione scolastica e il programma Iscol@, il sistema sanitario e la «coraggiosa riforma appena approvata della Asl unica», la peste suina e il potenziale dell’agroalimentare - per molte altre c’è bisogno dell’aiuto di Roma. «Sia chiaro», sottolinea, «vivere in un’isola è fantastico, ma ci sono parecchi problemi». Così, racconta la gestazione di questa intesa. «Abbiamo consegnato, nel maggio 2015 a Olbia, il dossier sull’insularità. Non lagnanze e piagnistei, ma una misurazione dei costi, aspetto per aspetto, abbiamo evidenziato tre punti principali - continuità aerea, trasporti interni e metano - e proposto soluzioni. Da lì sono stati avviati tavoli tecnici e il lavoro fatto è stato straordinario». Tutto questo, ricorda Pigliaru, grazie alla piena sintonia con Renzi, che già ha fatto segnare, nel recente passato, altri obiettivi importanti: la risoluzione «della vertenza entrate, l’attrazione di investimenti esteri, il problema Meridiana affrontato con efficacia, le tasse aeroportuali, Alcoa». Ringraziamenti e questioni ancora aperte, «come la chimica verde e le servitù militari», ma oggi non è tempo di recriminazioni, «oggi è un bel giorno per sentirci orgogliosi per la nostra collaborazione - conclude rivolto al premier - che ci porta a guardare con accresciuta fiducia al prossimo futuro».
È il turno di Matteo Renzi: saluta tutti, dice quanto è bella la nostra terra e chiede scusa per il ritardo. Poi entra nel vivo di un discorso che tocca una grande varietà di temi, il Mezzogiorno e le grandi sfide, i dati Svimez e l’Economist, l’accoglienza e la globalizzazione, la paura e Gramsci, il senso di appartenenza e l’entusiasmo, «la vera scommessa della politica». Inutile dirlo, «convince», sostengono perfino dalle ultime file, gli ospiti meno importanti, insomma.
Anche Renzi racconta com’è cominciata, di quell’incontro a Olbia a maggio 2015 e della consegna del dossier insularità. «Pigliaru ha fatto un ragionamento che mi ha colpito molto, uscendo dalla logica del singolo intervento, della concessione e del piagnisteo. Ecco, ho preso questo metodo basato sulla realtà e l’ho utilizzato per tutti i patti per il Sud, avete il copyright in sostanza. Dopo anni di assegni a vuoto della politica abbiamo fatto finalmente qualcosa di concreto. Noi controlliamo la Regione, la Regione controlla noi, e i cittadini, a partire dai sindaci, controllano tutti». Renzi conosce a fondo «le ferite aperte» dell’Isola: promette che risarcirà La Maddalena per il mancato G7 e lavorerà all’aggiornamento del protocollo con l’Eni per le bonifiche, si impegna sul Sulcis e l’occupazione, giura che la Sassari-Olbia sarà terminata nel 2018, diffonde il verbo della banda larga e della «gigabyte society», assicura che farà la sua parte con il ministero della Difesa sulla partita militare, «spazi fisici di restituzione», li chiama, e «iniziative di ricerca». Conclude dicendo che «la Sardegna, con la sua storia, i suoi valori, la qualità delle persone, può trasformare il problema-insularità in un punto di riferimento, una risorsa». Bisogna crederci e avere entusiasmo ma anche i soldi aiutano.
 
 
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 luglio 2016 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Il rettore: potenziale da sostenere
«Ossigeno per i giovani»
SASSARI «Si tratta di risorse importanti che vengono investite in gran parte anche nel nord-ovest della Sardegna. Per quello che ci riguarda più da vicino - dice il sindaco di Alghero, Mario Bruno - ci interessa in particolare il metrotram tra Sassari e Alghero e l’aeroporto. Addirittura la progettazione preliminare risale al lontano 2001 e adesso vogliamo che parta al più presto».
Giovanna Sanna, deputata Pd, è felice che la firma del Patto per la Sardegna sia avvenuta a Sassari, «un territorio che ha avuto da sempre la sua importanza ma che ultimamente - aggiunge - sta attraversando molte difficoltà. Siamo orgogliosi che il governatore della Regione Pigliaru e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, abbiano accettato l’invito del sindaco di Sassari».
Il rettore dell’Università Massimo Carpinelli, ritiene che il Patto «aiuterà la Sardegna a dispiegare tutto il suo potenziale e io lo posso dire con certezza perché ogni giorno sto in mezzo agli studenti e ai giovani. L’intelligenza e il valore dei nostri ragazzi è il tesoro più prezioso della nostra regione e non deve andare disperso per carenze infrastrutturali». ( c. fi. )
 
 
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 luglio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Per il sindaco devono prevalere tutela e potenziamento delle eccellenze sanitarie
Asl unica, le accuse di Cagliari
Zedda: «Si pensa alla sede e non alla salute dei cittadini»
Se l’ha presa male non lo lascia intendere. Certo è che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non dribbla il tema. Anzi, i temi: la firma del Patto per Sardegna a Sassari e la decisione della Regione di scegliere, sempre Sassari, sede della Asl unica. «Nessun fatto personale», dice il sindaco cagliaritano, Sel, al secondo mandato dopo la rielezione al primo turno. «Il presidente del Consiglio Matteo Renzi può andare a firmare il patto dove preferisce. Mi auguro che riguardi la Sardegna. Osservo che della Sardegna fa parte anche Cagliari». La distinzione: «Noi firmeremo con il premier il Patto per la Città metropolitana a Cagliari. Ci sono due patti: uno con la Regione, uno con la città metropolitana, che - ripeto - Renzi firmerà a Cagliari».
La sanità, argomento - per Zedda - declinato in modo bizzarro. «Capisco che non trovando soluzione ai problemi, la discussione su questioni come la sanità invece che riguardare la salute dei cittadini interessi la dislocazione di un ufficio amministrativo. Contenti loro. Invece di avere a cuore la salute dei sardi o affrontare la discussione sulle eccellenze, che noi a Cagliari abbiamo e che intendiamo mantenere, garantire e potenziare per lo straordinario lavoro delle professionalità presenti nell’Azienda ospedaliera, al Brotzu, Microcitemico, Oncologico, San Giovanni di Dio, Is Mirrionis, Marino, Binaghi e nel polo universitario, si discute d’altro. Ci conforta sapere che le nostre eccellenze e professionalità in campo sanitario rimarranno in città». L’amarezza però resta: «Perché raccolgo la preoccupazione del mondo della sanità di Cagliari, perché le eccellenze costruite in tanti anni vengano mantenute, potenziate e dotate di finanziamenti adeguati». Sta saltando un modello, osserva Zedda, «discutibile quanto si vuole, senza che emerga chiaramente un’alternativa. Della sede legale di un ufficio non importa niente a nessuno, neanche ai medici, agli infermieri, agli operatori socio sanitari e ai pazienti. A noi interessa la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini, avere meno liste d’attesa e meno sprechi». L’affondo: «Se qualcuno pensa di accontentarsi della sede burocratica legale, per noi non cambia niente. A Nuoro è stata spostata la sede di Abbanoa e non mi sembra che adesso siano diventati tutti ricchi».
Esclude il carattere risarcitorio per l’istituzione della Città metropolitana a Cagliari. «Imbarazzante che la discussione sulla sanità si sia appiattita sulla dislocazione di un ufficio». Scelte frutto di uno scontro con il presidente della Regione Pigliaru? «I miei rapporti con il presidente sono buoni ma non si tratta di rapporti personali. Io rappresento un’istituzione che dialoga con altre istituzioni. Il fatto è che sull’ospedale Marino, il futuro di Buoncammino, sulle servitù militari e sui beni di Area la Regione non fa nulla. Sono temi su cui discutere anche la spesa sanitaria e farmaceutica fuori controllo e la mancanza dell’elisoccorso, non la sede amministrativa di una Asl». Tutto pronto per la firma del Patto su Cagliari, che porterà 168 milioni di euro. «Stiamo trasmettendo le ultime integrazioni e modifiche. La firma del premier a Cagliari avverrà prima delle vacanze o subito dopo». L’amarezza: «La visione che ci sia una contrapposizione indebolisce la Sardegna, non Cagliari».
Pietro Picciau
 
 

 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Nel mirino la gestione del contratto milionario con Siemens e Tepor
Asl, nuova consulenza
Sul project la commissaria vuol vederci chiaro
La patata bollente del project financing su Microcitemico e Businco scotta ancora, al Brotzu non vogliono bruciarsi. E l’azienda sanitaria paga. Un’altra consulenza, ancora un affidamento all’università di Bologna: un incarico da 40 mila euro per «assistenza tecnico-economica nella gestione del rapporto di concessione, costruzione, gestione e manutenzione in atto con l’Ati Siemens-Tepor Spa». La commissaria Graziella Pintus vuole capire cosa deve gestire - e cosa è stato fatto e cosa no - del maxi contratto stipulato tredici anni fa per l’ammodernamento dei due ospedali di via Jenner.
IL PRECEDENTE Non tutto, in quasi tre lustri, è filato liscio. Anzi. Pintus, assieme alla collega Savina Ortu dell’Asl 8 - che fino al primo luglio 2015 gestiva le strutture poi passate al Brotzu - si era già rivolta i professori emiliani a maggio dell’anno scorso. Altro incarico, allora da 50 mila euro, per fare chiarezza sul project financing che doveva lasciare a Cagliari due gioielli della medicina, per strutture e apparecchiature. Il risultato dell’ispezione è arrivato a dicembre: il contratto, è risultato, ha prodotto spese fuori mercato - la ristrutturazione del Microcitemico avrebbe comportato costi tre volte superiori allo standard -, uscite non chiare, è partito da piani finanziari non approfonditi, alcuni macchinari risultavano consegnati ma mai ordinati, i costi di manutenzione sono stati bollati come troppo elevati. Con un prezzo complessivo stimato in circa 130 milioni di euro. «Sono emerse delle criticità», scrive adesso con formula asettica la commissaria del Brotzu, che si è rivolta ancora all’ateneo bolognese. In azienda, si legge nel contratto di consulenza, non esistono figure professionali che possono gestire una partita così complicata. Così ecco il nuovo intervento dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, dipartimento di Scienze aziendali, lo stesso che aveva stroncato l’intera gestione del contratto. Tanto da arrivare a sconsigliare ulteriori integrazioni e ampliamenti del rapporto: una era già prevista, per circa 30 milioni.
LA CONSULENZA I docenti emiliani dovranno di nuovo frugare tra i documenti, ma non solo. Sono previsti dei sopralluoghi negli ospedali. Il team di docenti guidato da Alessandro Grandi dovrà garantire «l’analisi della struttura degli impegni tecnici e economico-finanziari previsti dal rapporto con Siemens e Tepor (la prima una multinazionale, la seconda è sarda, ndr), anche alla luce delle risultanze» del dossier già consegnato, che ha fatto emergere delle gigantesche falle. Dovrà essere prodotto uno «studio sullo stato dell’arte circa i contratti di manutenzione, con particolare attenzione agli apparecchi medicali, impianti meccanici, elettrici e elettronici». Dovrà emergere la differenza tra lo stato delle opere e quello che risulta dalle carte. E dovrà essere messo in piedi un sistema informatizzato di monitoraggio costante delle manutenzioni. La scadenza della consulenza è fissata a luglio dell’anno prossimo.
LA RISERVATEZZA Ma meglio, per ora e per cinque anni, che tutto rimanga riservato. Nel contratto compare una clausola che impone alle parti, e a tutti i protagonisti eventualmente coinvolti, che non possano essere divulgati all’esterno elementi economici, anche non classificati come segreti. L’ultima volta era stato necessario un accesso agli atti del consigliere regionale Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) per scoprire la bocciatura di un gigantesco contratto da oltre 100 milioni. E dal Brotzu era stato chiesto il via libera ai privati, prima di divulgare il dossier. Le aziende si erano opposte. Invano.
Enrico Fresu
 
 
 
 

redazioneweb@unica.it
 


LA NUOVA SARDEGNA
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 30 luglio 2016 / Pagine 3 e 4 – Primo piano
Il premier rivela: «Dal dossier di Pigliaru l’idea delle intese con le regioni»
L’impegno per la Maddalena, per la crisi del Sulcis e per le servitù militari
«PARTE DALLA SARDEGNA IL RILANCIO DEL SUD»
 
 


 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 30 luglio 2016 / Pagine 3 e 4 – Primo piano
Garantito il completamento della Sassari-Olbia
Oltre 100 milioni andranno destinati alle università
Interventi chiave per scuola, sanità trasporti ed energia
SASSARI La firma sul Patto porta in Sardegna 2,6 miliardi di euro. Pari allo 0,1 per cento del Pil. Soldi che serviranno ad accorciare le distanze tra l’isola e la penisola. Fondi che la Sardegna attendeva da più di un anno, da quando a Olbia Pigliaru consegnò a Renzi l’ormai famoso dossier con l’analisi di tutti gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e l’indicazione degli interventi per superarli o almeno mitigarli. Una richiesta che, a distanza di 14 mesi, si è materializzata in un miliardo e mezzo di euro. È a tanto che ammonta lo stanziamento del governo per debellare l’insularità. Continuità territoriale. I collegamenti aerei sono uno dei temi più dibattuti dell’ultimo periodo, anche alla luce delle questioni Meridiana e Ryanair. Con la firma dell’accordo arriveranno nell’isola 30 milioni di euro all’anno. In totale 120. Mobilità interna. Uno dei cavalli di battaglia della giunta Pigliaru è la mobilità interna su ferro. «La peggiore d’Italia», ha sottolineato anche ieri il governatore. Ora il Patto porta in dote 300 milioni di euro. «Fondi che servono anche a collegare i tre aeroporti della Sardegna». Altri 325 milioni saranno destinati alle infrastrutture stradali. In primis la Sassari Olbia. «Sarà terminata entro il 2018», ha garantito anche Renzi. Energia. Il terzo punto del dossier Sardegna riguarda l’energia. L’accordo con il governo include anche 400 milioni per realizzare la dorsale sarda che porterà il metano in tutta l’isola attraverso la rete gas. «Siamo l’unica regione ancora priva di metano – ha detto ancora il governatore –. Stiamo scegliendo la soluzione più leggera legata al Gpl, l’impegno è quello di portarlo in tutta l’isola». Nel Patto c’è anche l’impegno dello Stato a garantire i fondi necessari per collegare i bacini e assicurare la distribuzione del gas naturale a condizioni di sicurezza e a tariffe analoghe alle altre regioni italiane, clausola su cui la Regione ha molto insistito. Un altro miliardo e mezzo. A queste risorse si aggiungono 1 miliardo 509mila euro di nuove risorse che saranno assegnate alla Sardegna con la programmazione del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc). I 2 miliardi 654 milioni del Patto potrebbero essere integrati con altri 1,5 miliardi - ancora da programmare - della Cabina di regia. La distribuzione. Le risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate all’isola sono così distribuite: altri 313,6 milioni saranno devoluti alla mobilità, 195 per le infrastrutture sanitarie, 104 milioni 463mila per la scuola e l’università. «Non vogliamo rischiare che gli atenei vengano ridimensionati – ha detto Pigliaru –. Senza l’università che funziona non c’è speranza né sviluppo». L’elenco dei fondi prosegue con 285,8 milioni per il sistema idrico, 180 milioni 519mila per ambiente, bonifiche, e dissesto idrogeologico, 292 milioni 216mila per lo sviluppo economico e produttivo, 50 milioni per il turismo e la cultura, 45 milioni per pagare gli ammortizzatori sociali del 2014, 7 milioni per la governance. (al.pi.)
 
 
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 30 luglio 2016 / Pagine 3 e 4 – Primo piano
IL CAMBIO DI PROGRAMMA
La gran delusione degli “startupper”
Un’attesa durata ore, con le notizie di decolli e atterraggi che si rincorrevano, e il tempo che inesorabilmente passava, riducendo al minimo gli spazi di chi vagheggiava visite di Renzi ad aziende del territorio, o addirittura passeggiate nel centro di Sassari o di Alghero. Niente che il presidente del consiglio avesse davvero in programma. Una cosa però, che era stata faticosamente preparata, e alla quale Renzi teneva molto, è invece davvero finita stritolata nel tritacarne dei ritardi: la parte del discorso che l’ex sindaco di Firenza voleva dedicare agli startupper. Il presidente del consiglio infatti ha un vero pallino per le imprese innovative (e parte del suo discorso è stato dedicato alla digital-divide). E uno dei motivi per i quali la sede scelta dell’incontro alla fine è stata l’università (all’inizio si pensava a Palazzo Ducale o alla Prefettura) è stata proprio quello di voler dedicare parte del tempo alle imprese innovative, che l’università coltiva o ha coltivato nel suo incubatore. Tempo che fino all’ultimo si è cercato di salvare. Ma alla fine gli startupper si sono dovuti accontentare di una stretta di mano. E di un arrivederci. (g.bua)
 
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 30 luglio 2016 / Pagine 3 e 4 – Primo piano
Dal sindaco Sanna al rettore Carpinelli, entusiasmo nella sala gremita
«Ora non sprechiamo l’occasione»
di Giovanni Bua
SASSARI È ancora emozionato il consigliere regionale ultra-renziano Gavino Manca. Lui è uno dei principali artefici della visita del premier a Sassari, e non può che festeggiare per il “colpaccio”: «Il merito vero – sottolinea – è per un sardo d’adozione, che alla Sardegna tiene quanto me, Luca Lotti, lui è riuscito a trovare l’incastro che a permesso a Renzi di venire a Sassari. Un momento storico per la nostra città, ricco di significati profondi». «La firma del Patto arriva a conclusione di un percorso iniziato nel settembre scorso – sottolinea il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, presente in sala insieme alla giunta praticamente al completo – Ora la Regione non può sprecare questa occasione e deve gestire in maniera rapida ed efficiente i 2.6 miliardi messi a disposizione dal Governo». «A fronte dei tanti problemi rappresentati dai sardi il governo ha saputo rispondere con un impegno finanziario ragguardevole – spiega il sindaco di Sassari Nicola Sanna, accompagnato da una nutrita rappresentanza di primi cittadini del territorio – Questo comporta ora l’assunzione della responsabilità dei sardi a raccogliere la sfida per raggiungere i risultati attesi». «Il Patto fa tagliare il primo traguardo positivo al metodo del confronto tra Governo e Regione. Il prossimo traguardo è quello delle realizzazioni rapide», gli fa eco Francesco Sanna, deputato del Pd. «Abbiamo lavorato a questo patto per un anno e contiene risposte concrete – dice l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci –la firma qui a Sassari rappresenta la nostra attenzione per una regione che deve remare unita nella stessa direzione». «Sassari ha il posto rilevante che merita – sottolinea il suo collega di giunta Luigi Arru –. Il patto della Sardegna tocca punti fondamentali. E dimostra che le cose si stanno facendo, senza squilli di tromba ma con serietà e perseveranza». «Diverse partite importanti per il nostro territorio si stanno chiudendo – spiega il consigliere regionale Pd Salvatore Demontis –. Sono conferme di un modello di Sardegna che cresce insieme. Renzi qui, oggi, ne è una testimonianza». «Renzi dimostra che Sassari può svolgere un ruolo – dice l’ex presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu – È, dopo De Gasperi, il primo presidente del consiglio non sassarese a venire nella nostra città. È un segnale non da poco». «Accogliamo con orgoglio il presidente – spiega il padrone di casa, il rettore Massimo Carpinelli, che durante il suo intervento ha citato Gramsci e il suo celebre “istruitevi” –. E lo invito a tornare per conoscere la realtà del nostro ateneo, di alto livello. E che trarrà ulteriore slancio dal contenuto del Patto. L’università in Sardegna è un faro, darle sostegno dà sostegno a tutta la regione». (g.bua)

 
 
 
 

redazioneweb@unica.it


Link: rassegna stampa MIUR

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

 

 

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie