Martedì 12 gennaio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 gennaio 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Ecco la Finanziaria da 7,4 miliardi di euro
Pigliaru: «La macchina regionale costa troppo». Tiepidi i sindacati
 
Vale 7,4 miliardi la Finanziaria regionale del 2016 che cerca di affrontare il risanamento e inseguire «piccoli segnali di crescita». Pesa ancora il finanziamento della macchina regionale «costosa e causa di rigidità anche se non tutte le spese fisse sono negative», ha detto il governatore Francesco Pigliaru. Tiepide le reazioni di sindacati e associazioni di categoria.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Manovra da 7,4 miliardi
CACCIA AI FONDI EUROPEI
La Giunta punta anche sui finanziamenti dei Piani di sviluppo
 
È la Finanziaria del risanamento dei conti e del tentativo di ripresa. Con questo concetto, utilizzato dal presidente Pigliaru, si è aperto il sipario sul bilancio regionale del 2016. Una manovra che vale 7,4 miliardi di euro ai quali si aggiungono altri finanziamenti (europei, piano sviluppo e coesione e mutuo) che portano nelle casse della Regione oltre un miliardo di euro.
I PALETTI Alla fine si torna sempre sul problema della sanità. Fino a che il suo costo non verrà riportato a uno standard gestibile tutto il resto del bilancio soffrirà l'effetto domino. Si tratta di metà bilancio (3,6 miliardi) al quale si deve aggiungere il costo per far funzionare tutta la macchina regionale «costosa e causa di rigidità», sottolinea Pigliaru. Tutti i servizi istituzionali e generali, insieme alla gestione finanziaria, hanno un costo di 1,6 miliardi all'anno. Il problema del disavanzo assilla anche l'assessore del Bilancio Raffaele Paci perché «o mettiamo la sanità al sicuro o non ci sono possibilità».
LA RIPRESA Eppure il tentativo della Giunta è riuscire ad acchiappare alcuni segnali di ripresa. Ma un altro teorema in viale Trento è che non si vive di soli fondi regionali: così arrivano come una manna dal cielo altri salvadanai da rompere. Certo, si tratta di finanziamenti che hanno regole diverse che impongono anche tempi e garanzie differenti.
LE SCELTE Negli otto macro interventi previsti per i finanziamenti (come riportato nel grafico a fianco) rientra tutta l'ossatura dell'economia sarda. Il tentativo è di confermare gli stessi finanziamenti dell'anno scorso come i 660 milioni di fondo per le autonomie locali, o i 30 milioni per le povertà estreme.
LA SPESA Tra le numerose voci di spesa per l'istruzione sono previsti 252 milioni, tra questi ci sono 109 milioni per l'università e 92 milioni per la scuola. Dei 212 milioni totali per il lavoro, il bilancio regionale ne prevede 83. All'interno di questo settore rientrano varie voci di spesa come l'occupazione giovanile e femminile (38,9), le politiche di sostenibilità all'occupazione (64,8) e il sostegno alle iniziative imprenditoriali (23,6). Finanziamenti anche per le imprese che avranno 263 milioni e per turismo, cultura e tempo libero (92).
LUCI E OMBRE Chiusura della vertenza entrate e aumento di Irpef e Irap. La manovra di bilancio è figlia anche di queste due situazioni: entrambe garantiscono maggiore gettito nelle casse regionali ma l'effetto è opposto. Infatti, se la vertenza entrate rappresenta una vittoria dell'esecutivo, l'aumento delle tasse è ancora fonte di polemiche. «Abbiamo chiesto un contributo a imprese e cittadini più facoltosi», spiega Paci, «senza tagliare capitoli di spesa fondamentali».
IL MUTUO Il mutuo di 700 milioni contratto dalla Regione per le opere pubbliche quest'anno frutterà 127 milioni. Fondi utilizzati per edilizia abitativa e universitaria, rischio idrogeologico, impianti agricoli e opere interne. La parte più corposa (48 milioni) è destinata al piano per le opere infrastrutturali.
Matteo Sau
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Consiglio
Tempi stretti per l'iter di approvazione
 
Il bilancio c'è ma a preoccupare il presidente Pigliaru sono i tempi per l'iter della legge. Questo pomeriggio il Consiglio regionale darà il via libera a due mesi di esercizio provvisorio, poi la legge verrà discussa in commissione Bilancio. È probabile che nei prossimi giorni venga convocato un vertice di maggioranza per discutere la manovra e soprattutto mettere a punto il percorso. Pigliaru parla di un periodo di ritmi serrati e non nasconde di «essere preoccupato per i tempi di approvazione». Naturalmente ci sarà tutta la fase in cui sia la maggioranza che l'opposizione presenteranno gli emendamenti con l'obiettivo di limare da una parte e dirottare dall'altra. Anche se i margini di manovra delle spese libere non permettono grande libertà. Ma la parola d'ordine in Regione è «velocità». (m. s.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Spese di rappresentanza all'osso
Pigliaru: gli assessori restituiscono sempre i soldi
 
Operazione risparmio, ovunque sia possibile: anche partendo dalle piccole cose. Così ecco che per tutti gli assessori c'è una quota di 2.000 euro nella Finanziaria che serve per le spese di rappresentanza. Una cifra ridotta all'osso che «ogni anno puntualmente viene restituita perché nessuno la utilizza», sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Sono soldi necessari ad acquisti che rientrano nelle voci più disparate: acqua, targhe premio o pranzi in situazioni particolari. Un segnale magari con una cifra che non cambia il destino della Regione ma che per il presidente è importante così come il sottolineare che «vengo tutti i giorni in Regione con l'autobus». Spending review anche sulla stampa del documento finanziario perché si sceglie la soluzione del fronte e retro per risparmiare la carta. Insomma, laddove è possibile tagliare anche nelle piccole cose il presidente e l'assessore del Bilancio Raffaele Paci vogliono metterlo in evidenza. (m. s.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Destinati allo Stato 680 milioni
Pesano ancora le risorse per gli “accantonamenti”
 
Sul bilancio della Regione pesa il contributo richiesto per risanare la finanza pubblica. In gergo tecnico si chiamano accantonamenti, ma conti alla mano significa 680 milioni di euro che la Regione deve versare nelle casse dello Stato.
Una voce di spesa tra le più alte in tutto il bilancio della Regione e un esborso che condiziona la manovra finanziaria. Per questo motivo diventa cruciale la trattativa con il governo. È lo stesso assessore del Bilancio, Raffaele Paci a sottolineare che «gli accantonamenti devono essere rivisti considerate le nuove funzioni acquisite dalla Regione in campo sanitario». Infatti, si tratta di ulteriori spese per i livelli essenziali di assistenza e farmaci innovativi che le altre Regioni hanno potuto compensare con ulteriori trasferimenti. L'obiettivo è riuscire a ottenere una riduzione della quota nonostante ci sia la consapevolezza che «anche la Sardegna debba contribuire al risanamento del debito pubblico nazionale», spiega l'assessore Paci. (m. s.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Sindacati e industriali:
«Le solite scelte che ingrassano la sanità»
 
Solo una Finanziaria come tante altre, dove risorse da destinare allo sviluppo sono attratte invece dalla sanità calamita, o finiscono per ingrassare il pachiderma della macchina regionale. A dispetto delle previsioni di crescita illustrate ieri da Francesco Pigliaru, questo è il giudizio di sindacati e associazioni di imprese sulla manovra 2016.
«Ci sono tre aspetti che non ci piacciono - esordisce il presidente regionale di Confindustria Alberto Scanu -: prima di tutto l'aumento di Irpef e Irap, in secondo luogo non riusciamo a intravedere nessuna azione di spending review nell'ambito delle partecipate e degli enti della Regione. Poi c'è la questione accantonamenti: ci pare che le regioni a statuto ordinario se la passino meglio di noi che ci dobbiamo sobbarcare la spesa sanitaria come stabilito dal famoso accordo del 2006. Accordo che forse andrebbe rivisto, magari per scongiurare l'incremento delle tasse». Preoccupazione anche da parte di Francesco Porcu, segretario regionale di Cna: «L'inasprimento della pressione fiscale in un momento come questo ha solo l'effetto di raffreddare i già deboli segnali di ripresa. Ci troviamo di fronte a un bilancio ingessato, dove le risorse per gli investimenti sono marginalizzate e le spese discrezionali sono risicate. Nel pacchetto si rinuncia alla razionalizzazione con risorse indirizzate per la maggior parte alla sanità e al pachiderma della macchina Regione». Per il presidente regionale di Confcommercio, Agostino Cicalò, «il bilancio si muove sugli stessi binari da sempre, e quest'anno non fa eccezione: prima si pensa alla sanità e agli uffici della Regione, mentre i numeri che riguardano turismo e commercio sono sconfortanti. Per il turismo è stanziata una cifra che forse non arriva ai 35 milioni di euro. Allora lo dicano: il settore del turismo non è strategico».
L'aumento delle tasse non è visto di buon occhio da nessuno, nemmeno dai sindacati. Tuttavia, «la modulazione ha riguardato non solo i cittadini ma anche le imprese», fa notare il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus. Che imputa alla Regione, «una grave sottovalutazione del fatto che il governo ha abbandonato a se stessi 30mila disoccupati che non ricevono alcun sostegno da due anni pur avendone diritto». E non nasconde il timore che «con i fondi europei si vadano a coprire spese ordinarie». Aggiunge il segretario regionale della Cisl, Oriana Putzolu, «per gli interventi in termini di massa manovrabile, gli unici in grado di creare sviluppo, non è previsto nulla, ma si rimanda alle risorse dei programmi comunitari 2014-2020. Dato che abbiamo arrancato per spendere quelle del 2007-2013, c'è di che essere preoccupati».
Roberto Murgia
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«L'unica novità sono gli aumenti delle tasse»
REAZIONI. Il centrodestra attacca, commenti gelidi dalla maggioranza
 
Altro che Finanziaria della ripresa, per l'opposizione è una manovra delle tasse dove «le sole risorse in più sono gli aumenti Irpef e Irap». Lo dicono in coro l'ex presidente della Regione e leader di Forza Italia, Ugo Cappellacci, e il suo ex assessore alla Programmazione Alessandra Zedda, che colpiscono dritti sulla misura approvata prima di Natale per far fronte al deficit della Sanità.
«Noi abbiamo ridotto l'Irap del 70%, loro appena insediati l'hanno aumentata e nel secondo anno la aumentano di nuovo insieme all'Irpef», sottolinea Cappellacci. Anche i Riformatori, col capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni e il coordinatore Michele Cossa, rimarcano come «nel momento in cui si dovrebbe favorire l'agganciamento allo sviluppo, la Regione aumenta le tasse soprattutto per le categorie produttive». Scelte che «apriranno nuove voragini nelle casse di viale Trento», profetizza Dedoni.
La minoranza attacca anche sul mutuo per le infrastrutture, il cui debito «grava sul bilancio della Regione e quindi sui sardi», dice Alessandra Zedda, nonché sui tagli dello Stato «con quasi 700 milioni di accantonamenti sottratti al bilancio». Per il capogruppo di FI in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, la Finanziaria «dovrebbe essere l'allegato della lettera di dimissioni dell'assessore al Bilancio e non solo sue». Nessuna azione per il lavoro e nessuna luce per imprese e famiglie, attacca Pittalis, e «tra i vari fallimenti c'è la scuola: avevano ereditato un piano per l'edilizia scolastica pronto a partire e lo hanno disfatto per sostituirlo solo con un programma di comunicati stampa».
Fallimenti segnalati anche da Marcello Orrù (Psd'Az), che parla di una Finanziaria «taglia e tassa», e dal vicepresidente della Commissione Bilancio Paolo Truzzu (FdI-An) che annuncia emendamenti «a una manovra che affossa ulteriormente la Sardegna».
Nel centrosinistra si sbilanciano in pochi: difficile dare una valutazione senza il testo, dicono. «Non ho visto nulla, aspetto di capire e speriamo bene», commenta il segretario di Sel Luca Pizzuto.
Si attende dunque il vertice programmato per domani con Pigliaru, che darà l'avvio al confronto interno. Confronto che però, per il capogruppo dei Cristiano-Popolari-Socialisti Pierfranco Zanchetta, «arriva un po' tardi. Siamo contenti che nella Finanziaria le risorse aumentino, ma vorremmo capire come verranno distribuite e con quali obiettivi, avendo per ora solo notizie dalla stampa», sottolinea il consigliere: «Così come si è armonizzato il bilancio, chiedo a Paci di armonizzare e coinvolgere anche la maggioranza».
Attende di studiare il provvedimento anche il capogruppo di Sdl Roberto Desini, che parla di una Finanziaria «ingessata e condizionata dalla sanità» ed è critico sul provvedimento di aumento delle tasse «che farà pagare ai sardi responsabilità che non hanno».
Marzia Piga
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
Fondi Ue, la Regione li ha spesi
Criticati i dati del Sole 24 Ore per il quale la Sardegna è diciottesima in Italia
 
«La Sardegna nell'anno appena trascorso ha speso la quasi totalità dei Fondi Ue». La Regione contesta i dati pubblicati sul quotidiano Sole24Ore secondo i quali l'Isola è al diciottesimo posto per la spendita dei Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) con un -19,9% rispetto all'obiettivo previsto. In una nota, si precisa che «i conteggi non comprendono i risultati degli ultimi due mesi del 2015, nei quali la Regione ha compiuto una forte accelerazione per arrivare alla piena certificazione nei tempi previsti. E non comprendono neppure i fondi già utilizzati e non ancora sottoposti a controllo, sui quali non c'è alcun rischio di perdita». Avendo tempo per tutto il 2016 per i controlli, «la Sardegna ha scelto di concentrarsi sulla modifica del piano finanziario del programma e sui pagamenti, in modo da utilizzare gran parte delle risorse disponibili e avvicinarsi al migliore risultato possibile».
Rispetto ai numeri apparsi sul quotidiano nazionale, «i dati attuali sono dunque molto diversi, con un miglioramento nel 2015, rispetto all'anno precedente, di ben 223 milioni che andrà ad aumentare man mano che proseguirà il monitoraggio».
Al momento, nel sistema di monitoraggio «sono presenti pagamenti per circa 1.353 milioni di euro, a fronte di una programma finanziario di 1.361 milioni. Ciò significa che si è oltrepassato il 99 % dei pagamenti.»
Inoltre, poiché si è consentito ai Comuni di spendere sino al 31 dicembre, «è ancora in corso il procedimento per caricare i pagamenti dell'ultimo mese. Il 2015 si candida a diventare dunque l'anno più performante, se si esclude il 2009, anno in cui fu fatto il versamento per il fondo di garanzia».
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
“Tutti a Iscol@”
Studenti tecnologici a scuola di creatività
 
Aumentare la digitalizzazione della scuola sarda e contrastare la dispersione, aiutando gli studenti a vedere la realtà con occhi nuovi e tecnologici. Con questi obiettivi scende in campo il progetto “Tutti a Iscol@”, frutto del sodalizio tra Sardegna Ricerche, Crs4 e assessorato regionale della Pubblica Istruzione, che sarà presentato oggi, nella sala Anfiteatro della Regione Sardegna (in via Roma 253, a Cagliari, ore 11).
Con un budget totale di 4 milioni e 500 mila euro, le azioni rivolte agli operatori economici (imprese, associazioni, dipartimenti universitari) riguarderanno l'introduzione nelle scuole - a cominciare da quella primaria - di laboratori rivoluzionari attraverso modelli di apprendimento innovativi, per fornire agli studenti un'occasione di approfondimento e applicazione pratica delle nuove frontiere della tecnologia.
Tra i temi previsti, la creatività urbana in 3D, l'Internet delle Cose (IoT), l'indagine del territorio per mezzo di sensori. Ma anche lo sviluppo di un'attività di racconto e indagine della propria città e realtà, attraverso la creazione di percorsi con la realtà aumentata, applicazioni per smartphone e gestione di contenuti multimediali. I contenuti, l'articolazione e le modalità di attuazione del progetto saranno descritti nel corso della presentazione del bando, di prossima pubblicazione.
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
«Una sfida da vincere»
Visita della commissione per le Olimpiadi della vela
ROMA 2024. Il sindaco: possiamo diventare il riferimento del Mediterraneo
 
Di meglio il Comitato olimpico che sta preparando la candidatura di Roma per i Giochi del 2024 non poteva trovare: 18 gradi, sole e vento da ovest a 10 nodi. Le condizioni ottimali per il campo di regata che potrebbe ospitare i Giochi olimpici, nel caso l'Italia si aggiudicasse la sfida contro la Francia. Ieri mattina i quattro componenti del pool olimpico sono atterrati in città e hanno effettuato i sopralluoghi a Calamosca e al porto di via Roma. Spazi e aree indicati dal gruppo di consulenti per realizzare il villaggio olimpico e le strutture necessarie per ospitare i team delle nazioni che si contenderanno (sempre che Roma venga scelta dal Cio) gli anelli olimpici della vela.
LA SFIDA Dopo i sopralluoghi la commissione ha incontrato il sindaco Massimo Zedda. Due ore di confronto «perché il Comitato dovrà darci una mano nella sfida con gli altri candidati: Long Beach (Los Angeles), Marsiglia (Parigi) e Budapest che non ha ancora scelto la città che ospiterà le competizioni», afferma Zedda. «Il pool ci darà una mano per presentare al meglio la città. Cagliari può diventare il punto di riferimento della vela nel Mediterraneo. Abbiamo le condizioni meteorologiche migliori, ma è fondamentale farsi conoscere». La posta in palio è davvero alta. Perché le Olimpiadi estive non sono solo due settimane di gare. Il periodo si allungherebbe grazie ai test match nei due anni precedenti alle regate e ai giochi paralimpici.
IL VILLAGGIO OLIMPICO Sole, vento e mare non sono sufficienti. «Dobbiamo dimostrare alla Commissione che siamo in grado di organizzare il Villaggio olimpico e le infrastrutture in tempi rapidi», afferma Zedda. Quali siti sono stati individuati? «Sono compresi tra il porto e Calamosca», dice il sindaco. «Il Villaggio olimpico potrebbe sorgere nella caserma Ederle, una struttura militare in via di dismissione». Per la parte logistica, scartata l'opzione Marina Piccola, la Commissione avrebbe individuato nel molo Sabaudo e nel molo Ichnusa le basi tecniche ottimali per equipaggi e imbarcazioni».
L'ATTESA Il premier Matteo Renzi e il presidente del Coni Giovanni Malagò incontreranno il numero uno del Cio, il Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach il 21 gennaio a Losanna per fare il punto sulla candidatura di Roma ai Giochi olimpici della vela in programma tra otto anni. Il nulla osta definitivo arriverà in un giorno inquietante: l'11 novembre 2017 durante l'assemblea plenaria in programma a Lima.
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Le notti classiche dei licei
Venerdì happening culturale al Dettori, al Siotto e all'Euclide
Ieri in viale Trento un “assaggio” con la conferenza Erasmus sui giochi tradizionali
 
I licei classici cagliaritani affilano le armi: vogliono stupire con “effetti speciali” all'appuntamento di venerdì, la seconda edizione della “Notte nazionale del liceo classico”. Le scuole dove si punta sulle materie umanistiche sono pronte ad aprirsi al resto del mondo. E, intanto, al Siotto già scaldano i motori: ieri mattina, l'aula magna della scuola di viale Trento ha ospitato la conferenza di apertura del progetto Erasmus “Wegame”: per due anni docenti e studenti del Siotto e di quattro scuole straniere (una rumena, una bulgara, una polacca e una turca) studieranno i giochi tradizionali delle diverse comunità. Certo, l'aspetto ludico è fondamentale. Ma certi giochi possono anche essere utili sul piano didattico per la comprensione di alcune materie.
LA CONFERENZA L'aula magna del Siotto ha ospitato tantissimi incontri. Ma mai si è trasformato in un ring di istrumpa (la tradizionale lotta libera sarda) e mai è stato il teatro di una sfida di murra . È accaduto ieri grazie al progetto coordinato dalla docente Francesca Tocco: i colleghi arrivati dall'estero hanno avuto un assaggio dei giochi tradizionali sardi. Non solo: visto che giocare può essere cosa seria, al tavolo degli oratori si sono alternativi studiosi del settore. Non a caso, l'ultimo intervento, “La scienza, un gioco senza fine”, è stato quello di Bruno Picasso, docente di Biomeccanica all'università di Cagliari.
IL PROGETTO Una mattinata particolare quella vissuta dal liceo di viale Trento. «Perché», spiega Tocco, «il gioco può diventare uno strumento per l'educazione anche in senso lato. Serve a creare interesse verso la chimica, la fisica, le scienze in generale ma anche verso le materie letterarie». Entusiasta il dirigente scolastico Peppino Loddo, sempre attento a questo genere di iniziative. «Dallo scambio tra popoli», afferma, «viene fuori il giusto antidoto contro il pericoli di oggi, il razzismo, il respingimento di culture e di civiltà».
LA NOTTE Intanto Loddo è già concentrato sull'appuntamento di venerdì. Alle 17 si apriranno le porte del liceo e i visitatori saranno accolti dalle note di “No potho reposare”, cantata dal coro della scuola. Poi, spettacoli teatrali, video, incontri con il territorio, interventi di ex siottini. E ancora, maratona di lettura dei classici e perfomance di musica, canto e danza degli studenti: eventi che porteranno sino alla chiusura della scuola, a mezzanotte.
IL DETTORI Grande attesa anche nello storico liceo classico cagliaritano, il Dettori: di mattina, i ragazzi di terza media potranno assistere alle lezioni. Dalle 18, musica, laboratori (tra gli altri, di greco e di archeologia), giochi di società in lingua inglese, arte, storia, letteratura, filosofia, incontri con gli autori, coreografie, conversazioni.
L'EUCLIDE Interessante anche il programma dell'Euclide che, tra gli altri, ospiterà Pinuccio Sciola, Gaetano Marino e il concerto di Francesca Corrias con il Sunflower quartet; in chiusura, la lettura del notturno omerico dell'Iliade.
Marcello Cocco
 
L’UNIONE SARDA
12 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 31 - Edizione CA)
San Vero Milis
I risultati degli scavi di S'Urachi illustrati negli Stati Uniti
 
Importante vetrina nei giorni scorsi per l'area archeologica di S'Urachi. I risultati delle ultime ricerche a cura dell'archeologo Peter van Dommelen, finanziate dalla Brown University e dall'amministrazione comunale, pochi giorni fa sono stati illustrati a San Francisco, negli Stati Uniti, in occasione del 117° meeting dell'Archaeological Institute of America. Sono numeri importanti quelli annunciati: circa trentamila reperti ancora da catalogare e che a breve verranno esposti all'interno del museo del paese. Tante le scoperte dunque in queste ultime campagne di scavo, dal 2012 al 2015, alle quali hanno partecipato studiosi provenienti dalle Università di Valencia, Glasgow, Leicester, Leiden e Cagliari. Tra i più importanti ritrovamenti c'è sicuramente la porta d'ingresso al nuraghe, i resti di una torre, il basamento di un forno per la cottura del pane e altri frammenti ancora da analizzare. ( s. p. )
 
L’UNIONE SARDA
13 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 37 - Edizione CA)
Sassari
Il Ministero condannato a risarcire
lo studente espulso ingiustamente
 
Nonostante le difficoltà con la lingua, era riuscito a sostenere gli esami che la legge impone per rinnovare il permesso di soggiorno, ma la Questura non glielo aveva concesso perché i voti non risultavano trascritti nel libretto. Omar Heib, studente israeliano iscritto al sesto anno in Medicina, ha dovuto rivolgersi al Tar Sardegna con l'avvocato Loredana Martinez per poter proseguire gli studi universitari. I giudici cagliaritani hanno accolto il suo ricorso, condannando Questura e ministero dell'Interno a risarcire 2650 euro di spese del giudizio.
Stando al regolamento, Omar Heib avrebbe dovuto superare ogni anno almeno due esami: quelli dello scorso anno, però, non erano stati trascritti. La legge - hanno però stabilito i giudici - non ricollega il rinnovo del permesso di soggiorno per studio alla registrazione degli esami, ma al loro effettivo superamento che lo studente ha potuto dimostrare grazie alle dichiarazioni dei docenti. Oltre alle oggettive difficoltà della facoltà e della lingua, il ragazzo si è dunque dovuto scontrare anche con quelle della burocrazia. A consentirgli di proseguire gli studi è stato il collegio del Tar presieduto da Francesco Scano, sebbene la sentenza sia stata scritta dal giudice Antonio Plaisant.
Francesco Pinna
 

LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 2
Sì al dialogo, no agli stravolgimenti
Al via il confronto, oggi primo vertice di maggioranza sulla proposta della giunta
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Benedetti i fondi europei. Se non ci fossero, andrebbero inventati, altrimenti alla Regione non resterebbe che contare gli spiccioli. Di sette miliardi e 400 milioni. È questo l’ammontare del bilancio messo sul piatto per l’anno in corso dalla giunta Pigliaru, ma da solo sarebbe poca cosa. Ebbene sì: al netto di una sanità insaziabile, costerà ai sardi 3 miliardi e 365 milioni, 350 milioni più del 2015, o al di là delle spese fisse e obbligatorie, la macchina-Palazzo continua a essere una corazzata molto costosa, oppure fatti salvi i sacrosanti trasferimenti ai Comuni, insieme a quelli destinati alla lotta contro le povertà, la Sardegna non ce la farebbe forse neanche a sopravvivere. Figuriamoci a saltare sul treno di una ripresa, evviva l’ottimismo, che potrebbe materializzarsi entro la fine dell’anno con una crescita stimata di un punto del Prodotto interno lordo insieme a un altro piccolo passo avanti nell’occupazione.
Sì, senza il sostegno della stampella europea, che nel 2016 porterà in dote qualcosa in più di un miliardo, e senza quel mutuo acceso all’inizio del 2015 per le infrastrutture, sono 127 milioni ora in carico fino al prossimo Natale, alla fine la Sardegna potrebbe investire sull’economia solo le briciole. La verità. Dopo la montagna di costi appena elencati, sommata anche a tutto quello che in un bilancio pubblico da sempre pare intoccabile anche se sono sprechi, alla Regione resterebbero appena le banconote di piccolo taglio. Troppo poche per «sostenere la ripresa» – è questo il titolo che campeggia sulla Finanziaria 2016, quello dell’anno scorso era «un patto sociale per il rilancio della Sardegna» – fino a colmare gli handicap biblici che ha con la terra ferma nell’istruzione, nel lavoro, nella competitività. Sperare nello sviluppo e riprendere – sarebbe ora – a respirare.
Grazie Europa, a questo punto. Anche se va subito aggiunto: quanto arriverà stavolta da Bruxelles, andrà investito subito e come si comanda, oppure la Sardegna continuerà ad arrancare. Poi è dalla Regione che i sardi si aspettano molto di più, soprattutto quest’anno in cui i contribuenti oltre i 28mila euro sanno già che pagheranno più tasse, è l’aumento dell’addizionale Irpef regionale, per contribuire ad azzerare (si spera) il disavanzo della sanità entro il 2018. No agli sprechi. La Giunta ha fatto sapere di aver tagliato altri sprechi, negli affitti ad esempio, aver ridotto all’osso i budget degli assessorati per le spese non necessarie, oppure aver messo a digiuno come non mai il mondo confuso delle società partecipate, ma l’operazione trasparenza doveva essere ancora più netta.
Era necessario, indispensabile in un anno, come sarà il 2016, che oltre al gettito extra delle aliquote Irpef, seppure messe in conto come previsione, dovrebbe essere più ricco. Lo sarà di 300 milioni fra maggiori compartecipazioni, nel 2015 i sardi hanno pagato più tasse e consumato di più, e l’incasso delle poste (intorno ai 150 milioni) che solo poche settimane fa lo Stato ha riconosciuto alla Sardegna a conclusione dell’ex interminabile Vertenza entrate. Proprio perché più ricca e visto il sacrificio chiesto ai cittadini, se ci fosse stato qualche altro risparmio macroscopico, sarebbe stato meglio.
Armonizzato. Alla sua seconda Finanziaria dalla vittoria alle regionali, anche stavolta la Giunta ha riservato più di una novità contabile. Se nel 2015 aveva esaltato il pareggio di bilancio, tanto incassi e tanto puoi spendere senza vincoli, questa sarà la stagione dell’armonizzato. Cioè: le entrate sono reali e la cassa dovrebbe essere al sicuro. Cambieranno anche le voci di spesa: dai capitoli a 20 missioni suddivise a loro volta in 100 programmi. Non dovrebbe essere solo una questione di etichetta: eviterà che nei prossimi 40 giorni prima del voto finale la Finanziaria sia stravolta dal Consiglio con una tempesta di finanziamenti troppo personalizzati.
La sintesi. Sarà la sanità, come detto, a ingoiare quasi il 50 per cento delle entrate (3,3 miliardi), più i 243 milioni per l’inclusione sociale compresi i 30 per le povertà estreme. Ma la Giunta è convinta di riuscire a raddrizzare la barca con il piano di rientro, tagli agli sprechi e riorganizzazione, e i frutti cominceranno a essere concreti nel 2017 anche grazie all’Asl unica. Per la competitività del sistema produttivo, sono stati caricati 396 milioni (57,9 alle imprese, 155 agricoltura e 92,5 turismo compresa la promozione) che con l’aiuto dell’Europa quasi raddoppieranno.
Per il lavoro, 212 milioni tra risorse regionali (83) e comunitarie (128) con un’attenzione particolare nel favorire il rientro di chi è stato licenziato, è in cassa integrazione o ai margini del mercato. Altri 252 milioni sono stati destinati all’istruzione e su quello che è un cavallo di battaglia, la Giunta ha caricato di suo 123 milioni, il resto arriverà da Bruxelles (129). Quasi 400 milioni sono stati assegnati all’ambiente e 441 ai trasporti in senso lato perché dentro non c’è solo la continuità territoriale, maggiorata dal contributo annunciato da Renzi di recente, ma anche treno e autobus.
Infrastrutture e appalti pubblici avranno una dotazione di 151 milioni e gran parte (127) è la quota 2016 del maxi mutuo. Nel contenitore servizi istituzionali e generali è finito dentro un miliardo e mezzo, con tra l’altro 258 milioni per il personale e 51 (erano 61) da girare al Consiglio regionale. Infine la Giunta ha confermato i trasferimenti ai Comuni, 600 milioni, e 377 sindaci hanno tirato un bel sospiro di sollievo anche se per far fronte al dramma dello spopolamento serviranno altri soldi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
Pigliaru soddisfatto: ora conti in ordine e tagli agli sprechi
Il governatore: sarà un anno cruciale per il futuro dell’isola
Paci ritorna sull’aumento Irpef: una norma di centrosinistra
 
CAGLIARI Primo «sostenere la ripresa», secondo «ridurre il deficit della sanità», terzo «massimo impegno per non gettare via neanche un euro nostro, dello Stato e dell’Europa». I tre pilastri della Finanziaria 2016 sono questi. Il presidente Francesco Pigliaru, meno tecnologico del solito con gli appunti su carta e non sull’I-pad, e l’assessore al Bilancio Raffaele Paci, che fa sapere subito di aver risparmiato persino sulle fotocopie, hanno presentato la loro seconda creatura contabile senza uscire mai dal ruolo. Il primo è stato politico e sanguigno in ogni suo intervento, mentre al vicepresidente è spettata la parte del freddo contabile impegnato a spiegare un’infinità di documenti e altrettante tabella. Anzi, l’assessore un passaggio extra se l’è concesso. È stato quando ha dovuto parlare del problema dei problemi: la super Irpef salva sanità. «Finora – ha detto – eravamo l’unica Regione che imponeva un’aliquota uguale per tutti i contribuenti ed era ingiusto. Da quest’anno, solo a chi guadagna oltre i 28mila euro all’anno abbiamo chiesto un contributo straordinario e speriamo per il tempo più breve possibile, mentre per gli altri, i meno abbienti, le tasse regionali saranno più basse».
Ed è molto probabile che questo virgolettato sia servito a lui e al governatore al suo fianco per ricordare al mondo che «noi siamo e restiamo comunque un Giunta di centrosinistra». Pigliaru. Senza enfasi e con parole precise – quelle dell’economista – il governatore ha detto: «Quello che verrà sarà un anno cruciale. Nel 2015 ci sono stati finalmente i primi segnali di ripresa nell’economia e nell’occupazione, e noi vogliamo consolidare la risalita».
È l’inizio di una possibile riscossa e «a noi spetta il compito di mettere sempre più in ordine la spesa, a cominciare dalla sanità, perché l’intero sistema Regione rientri nei costi standard e nell’efficienza». Per poi lanciare un messaggio ancora più diretto: «Dobbiamo riuscire insieme a colmare il disavanzo della sanità e per questo abbiamo chiesto a chi ha le possibilità un contributo straordinario. Se dovessimo riuscirsi, come speriamo, alla fine avremo più soldi da investire nello sviluppo».
Ora se non fosse per i fondi europei, invece il sostegno a favore della crescita sarebbe poca cosa. È per questo – senza dirlo – che proprio sulla spesa sanitaria e anche le riforme («Qui dobbiamo accelerare») il governatore ci ha messo proprio la faccia e fra poco più di un anno, semmai nel giorno in cui presenterà la sua terza Finanziaria, si capirà se avrà vinto o perso. Paci. Di sanità e risparmi ha parlato molto l’assessore al Bilancio. Messo alle strette sul contributo che la «macchina Regione» darà al risanamento dei conti, ha parlato di «dieta» dovunque – da Sardegna ricerche alle Agenzie – con l’annuncio che «abbiamo cominciato a mettere ordine anche negli affitti». La manovra – a suo dire – è stata fatta con molta attenzione» ed «è per questo motivo che c’è voluta una settimana in più del previsto prima di trasmettere il disegno di legge al Consiglio regionale».
Poi ha detto: «Su istruzione, lavoro e competitività non abbiamo tagliato e anzi questi assessorati potranno spendere qualcosa in più rispetto al 2015». Non è un miracolo, ha aggiunto: «Sulla sanità abbiamo messo in campo un bel gioco di squadra che ci farà risparmiare, mentre la chiusura della Vertenza entrate sono arrivati i milioni extra che ci servivano». (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
16 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
È iniziata la corsa, l’approvazione entro il 29 febbraio
 
La corsa è cominciata, ora per l’approvazione della manovra finanziaria c’è tempo sino al 29 febbraio. L’autorizzazione all’esercizio provvisorio per due mesi è il primo punto all’ordine del giorno del consiglio regionale che si riunirà questo pomeriggio alle 16. Entro la fine di febbraio dunque la manovra finanziaria dovrà essere approvata. Al momento il faldone è all’esame della commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd). Qui saranno presentati i primi emendamenti, poi la manovra arriverà in aula. Complessivamente, i commissari avranno al massimo 40 giorni di tempo per studiare la documentazione, emendare, votare e poi dare il via libera per il consiglio regionale. I tempi sono piuttosto ristretti, è possibile che vengano convocate numerose sedute per rispettare il calendario. L’esercizio provvisorio inizialmente dove avere la durata di un mese, poi la decisione di raddoppiare: «È una norma tecnica per avere un orizzonte di tempo più lungo – le parole dell’assessore Paci –. Abbiamo tardato noi nella preparazione della Finanziaria a causa delle incertezze sul quadro nazionale».
 
LA NUOVA SARDEGNA
17 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
L’opposizione: previste solo tasse
Cappellacci: «Sardi vessati e indebitati». Pittalis: «Più che rigore solo grigiore»
 
CAGLIARI Al miracolo loro non credono. L’opposizione boccia in blocco la Finanziaria 2016 presentata da Pigliaru e Paci. Il centrodestra punta il dito contro il più doloroso dei provvedimenti, l’incremento di Irap e Irpef. «L’unica novità è l’aumento delle tasse – dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci –. Noi abbiamo ridotto l'Irap del 70%. Loro appena insediati l'hanno aumentata e nel secondo anno la aumentano di nuovo insieme all'Irpef. Altro che azioni per la ripresa. Fanno l'esatto contrario di ciò che serve per dare ossigeno alle famiglie e alle imprese. Aumentano una pressione fiscale già oltre il livello di guardia. I sardi vengono tassati e indebitati con un mutuo da 700 milioni di euro per coprire la grande impostura sulle entrate. Dopo due anni di bugie, emerge che gli unici soldi della vertenza entrate sono quelli già ottenuti grazie ai nostri ricorsi alla Corte Costituzionale e già iscritti in bilancio. Dalle trattative, secondo loro sempre serie e concrete, dagli annunci di vittoria e dall'accordo patacca non è arrivato neppure un centesimo. Al contrario, il Governo, oltre che comportarsi da debitore insolvente, scippa al creditore Sardegna altri 700 milioni senza che la Giunta regionale batta un colpo».
Anche Alessandra Zedda, Fi, boccia la manovra. «Le uniche nuove entrate sono l'aumento dell'Irpef e dell'Irap – afferma –. Non ciò che ci deve dare lo Stato. Continuano i tagli dello Stato con quasi 700 milioni di accantonamenti sottratti al bilancio. Sarebbero questi i benefici di quello che è ormai agli occhi di tutti l'accordo patacca Renzi-Pigliaru? Non vorremmo che nella manovrabilità annunciata dall'assessore Paci siano ricompresi sprechi contrabbandati come spese obbligatorie».
Anche Pietro Pittalis, Fi, ha parole di fuoco contro la Finanziaria. «Altro che rigore, c'è solo il grigiore della nebbia che avvolge l'azione della Giunta regionale che non sa da che parte andare – dice Pittalis –. Nessuna azione per il lavoro, nessuna luce per le imprese, per le famiglie. Solo annunci per coprire quelli dell'anno precedente. Tra i vari fallimenti spicca quello sulla scuola: avevano ereditato già un piano per l'edilizia scolastica pronto a partire. Lo hanno disfatto per sostituirlo solo con un programma di comunicati stampa mensili. La nebbia diventa buio pesto quando si parla dei rapporti con lo Stato. I dati smentiscono due anni di menzogne, di finte vittorie. Più che una proposta di legge Finanziaria quella annunciata oggi dovrebbe essere l'allegato della lettera di dimissioni dell'assessore al bilancio e non solo sue». Critico anche Attilio Dedoni, Riformatori. «Dopo un anno costellato dei roboanti annunci dell'assessore Paci sui successi epocali raggiunti nella vertenza sulle entrate, ci saremmo aspettati di vedere la Finanziaria più ricca nella storia dell'Autonomia. Invece, scopriamo che l'intera manovra è incentrata unicamente sulle toppe da imbastire alla bell'e meglio per cercare di rimediare al mostruoso disavanzo della sanità».
 
LA NUOVA SARDEGNA
18 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
Il Tar: lo studente israeliano è in regola
Esami registrati in ritardo e la questura non rinnova il permesso all’aspirante medico. I giudici condannano il Ministero
di Nadia Cossu
 
SASSARI Quei due esami – anche se realmente sostenuti e superati – non erano ancora stati registrati nel libretto informatico dell’Università. Tanto è bastato alla questura di Sassari per negare a uno studente israeliano iscritto al sesto anno di Medicina il rinnovo del permesso di soggiorno. Un diritto previsto dalla legge «per motivi di studio» riconosciuto solo se, negli anni successivi al primo, si superano almeno due esami. Nel caso in questione lo studente i due esami li aveva superati, eppure la questura non li ha ritenuti validi perché formalmente non erano stati registrati dalla segreteria degli studenti, nonostante fossero documentati con una dichiarazione firmata dai singoli docenti.
Il giovane israeliano, studente serio e appassionato di Medicina, si è rivolto all’avvocato Loredana Martinez perché lo tutelasse in questa situazione. Il legale ha presentato ricorso al Tar che lo ha accolto dando quindi ragione allo studente con una sentenza che ha condannato il ministero dell’Interno al pagamento delle spese processuali in favore dello Stato (ossia all’amministrazione della giustizia amministrativa che ha anticipato le spese, in quanto lo studente ha beneficiato dell’ammissione al gratuito patrocinio), una cifra pari a 2.650 euro. Nel suo ricorso l’avvocato Martinez ha in sintesi sostenuto che «la legge non ricollega il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio alla registrazione degli esami da parte della segreteria, ma all’effettivo superamento degli stessi, come ho dimostrato essere realmente avvenuto – puntualizza il legale – con il deposito delle dichiarazioni dei docenti».
Il tribunale amministrativo (Francesco Scano presidente, Tito Aru consigliere e Antonio Plaisant consigliere estensore) accogliendo il ricorso ha spiegato che «non assume alcun rilievo la mancata registrazione degli esami superati nel libretto informatico dell’Università, trattandosi di un aspetto inerente la “burocrazia interna” dell’ufficio che non può ricadere in danno al ricorrente». Una sentenza (è stata depositata l’8 gennaio in segreteria)che in qualche modo riconosce allo studente israeliano il sacrosanto diritto allo studio, in un paese lontano da quello d’origine ma nel quale si è perfettamente integrato scegliendo di dedicarsi alla Medicina spinto anche dal desiderio di poter essere un domani utile alle persone bisognose di assistenza sanitaria. «Sta facendo tanta fatica per studiare e prendere la laurea – ha aggiunto l’avvocato Martinez – considerato che ha dovuto imparare la lingua italiana. Con questa sentenza ha finalmente visto riconosciuto il diritto fondamentale di ogni individuo all’istruzione».

Questionario e social

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