Martedì 5 gennaio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 gennaio 2016
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L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 5 gennaio 2016 / Borsa (Pagina 13 - Edizione CA)
ISTAT. Oltre 16 milioni di italiani hanno incassato in media poco più di 17mila euro
PENSIONI, LA LAUREA VALE DOPPIO
Il reddito mensile sfiora i 2.500 euro, donne penalizzate

MILANO Pensioni più alte, ma non di molto. E soprattutto con l’assegno delle donne sensibilmente inferiore a quello degli uomini. I 16,3 milioni di pensionati censiti nel 2014 hanno incassato in media un reddito di 17.040 euro, 400 euro in più di quanto avevano percepito nel 2013. È quanto indica l’Istat in una indagine sulle condizioni di vita dei pensionati, che integra i dati dell’Inps con quelli dell’indagine a campione sui redditi. Ancora una volta, l’indagine dimostra che le donne, che sono il 52,9% dei pensionati, non hanno lo stesso trattamento e mediamente percepiscono importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli maschili. Se si ragiona al netto, il reddito medio pensionistico (questa volta del 2013) è stimato in 13.647 euro (circa 1.140 euro mensili). Tenendo conto di tutti i trattamenti, la metà dei pensionati percepisce meno di 12.532 euro (1.045 euro mensili), calcola l’Istat.
L’Istituto segnala anche che «il cumulo di più trattamenti pensionistici sullo stesso beneficiario è meno frequente tra i pensionati di vecchiaia (cumula più trattamenti il 27,1%), mentre è molto più diffuso tra i pensionati superstiti (67,6%), in grande maggioranza donne (87%)». Nel 2013, su un reddito pensionistico lordo dei residenti di 17.206 euro annui, le ritenute fiscali hanno inciso in media per il 17,7%; l’aliquota sale al 20,6% per i pensionati di vecchiaia e anzianità, scende al 15,3% per quelli di reversibilità e non supera il 9,6% per i beneficiari di trattamenti d’invalidità ordinaria o indennitari.
Importante, nello sviluppo della carriera lavorativa e quindi previdenziale, lo studio: «Se il pensionato possiede un titolo di studio pari alla laurea, il suo reddito lordo pensionistico (circa 2.490 euro mensili) è più che doppio di quello delle persone senza titolo di studio o con al più la licenza elementare (1.130 euro)».
Sempre nel 2013, tra i beneficiari, le pensioni di vecchiaia e anzianità rappresentano la fonte principale di reddito (in media il 64% del loro reddito complessivo), seguite dai redditi da lavoro (16%); tra le pensionate, invece, è decisamente importante l’apporto reddituale delle pensioni di reversibilità (27,6%) e quello delle assistenziali è più elevato rispetto agli uomini (9,5%). Tra i residenti nel Mezzogiorno è superiore alla media il contributo delle pensioni di reversibilità (14,1% contro 12,1% del Nord), d’invalidità (6,6% contro 2,5%) e delle assistenziali (13,4% contro 4,1%); più raro è invece il cumulo di redditi da lavoro con redditi pensionistici: tale combinazione rappresenta circa il 9,7% del reddito complessivo, contro il 13% del Centro e il 14,6% del Nord.
 
 
L’UNIONE SARDA 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 5 gennaio 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
ASSEMINI. Uno studio dell’università indica le nuove strade da seguire
Troppe auto, il futuro sale in sella alle biciclette
Una grande rete composta da oltre dodici chilometri di piste ciclabili. La Giunta comunale ha grandi progetti per la mobilità ad Assemini e assieme all’Università ha realizzato lo studio di fattibilità e il progetto preliminare di un intervento da oltre sette milioni di euro.
«Gli interventi legati al “Pisu”, Piano integrato di sviluppo urbano, arrivano grazie a un finanziamento della Regione chiesto dalla precedente amministrazione Mereu», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Di Gioia, «e in virtù della preziosa collaborazione dell’Università siamo riusciti a preparare un progetto che comprende anche uno studio sulla mobilità che ci servirà per il futuro».
IN BICI Una lunga serie di dati descrive i punti critici del traffico e i benefici che si potrebbero ottenere riducendo il flusso automobilistico e incentivando gli spostamenti in bicicletta. Piste ciclabili a doppio senso, a senso unico, in sede autonoma e in sede mista col limite a 30 per le auto: il progetto prevede i collegamenti in orizzontale verso Elmas e Decimomannu , ma anche perpendicolari seguendo il Boulevard dei paesaggi , dalla laguna alla zona sportiva di Asseminello, e una serie di anelli centrali e piccole ramificazioni che permettano di percorrere 12,400 chilometri all’interno di Assemini.
Secondo le conclusioni dello studio di fattibilità preparato dal Comune e dal Cirem, ci sarebbe anche un ritorno economico: «Il progetto di un sistema di mobilità ciclistica nel territorio comunale di Assemini, e in particolare del centro abitato, e l’investimento di risorse monetarie per la sua realizzazione genera una quantità di benefici che lo rendono economicamente fattibile e redditivo».
I NUMERI Ad Assemini ci sono 15 mila auto, 592 ogni mille abitanti, e nelle ore di punta del mattino sono 7990 le persone che si spostano per lavoro o studio verso altri centri (il 58 per cento va a Cagliari) mentre sono 4178 quelle che entrano ad Assemini (747 dal capoluogo) e 5412 quelle che si spostano all’interno del centro abitato.
In tutti i centro della futura città metropolitana vanno avanti i progetti per le piste ciclabili con l’obiettivo di creare una rete unica che permetta gli spostamenti sicuri nell’hinterland caglairitano.
Assemini ora muove i suoi primi passi, compreso quello falso del cantiere fermo all’inizio di via Cagliari. Il sindaco ha annunciato di voler trovare una soluzione al più presto, nel frattempo si pensa in grande.
Marcello Zasso
 

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