Giovedì 10 marzo 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 marzo 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Unistem day
Ateneo, studenti e Dinamo uniti per le staminali
 
Domani, dalle 9 alle 13, l'aula magna Alberto Boscolo, alla Cittadella universitaria di Monserrato, ospiterà l'ottava edizione dell'Unistem Day 2016. La giornata della scienza delle cellule staminali, coordinata dalle professoresse dell'ateneo di Cagliari, Micaela Morelli (prorettore per la Ricerca), Roberta Vanni e Iole Tomassini Barbarossa, unirà 8 paesi e 70 Università e centri di ricerca. È dedicata agli studenti delle superiori che alle 10.45 incontreranno i campioni d'Italia della Dinamo Sassari.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ E GIUSTIZIA
 
Domani alle 15 a Sa Duchessa (via Is Mirrionis), conferenza “La valutazione della suggestionabilità nella testimonianza” con la partecipazione di Antonietta Curci, docente di Psicologia dell'Università di Bari. Fino al 4 aprile è possibile iscriversi al master. Il bando è consultabile su www.unica.it, sezione laureati.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
I CONSUMATORI. Le associazioni
«L'ottanta per cento delle pratiche riguarda la società idrica»
 
Tra Abbanoa e i suoi clienti - obbligati - non corre certamente buon sangue: gli uffici dell'Adiconsum di Cagliari sono sommersi di pratiche contro l'azienda che gestisce il sistema idrico nell'Isola. Contenziosi e reclami contro Abbanoa, fanno sapere dall'associazione dei consumatori, rappresentano quasi l'80 per cento dei casi trattati dai dipendenti e dai legali dell'Adiconsum. Si cerca una via di fuga nella conciliazione ma le difficoltà e gli scontri non mancano.
LE CAUSE I clienti protestano soprattutto per le bollette da importi altissimi (originati dalla mancata lettura dei contatori in alcuni casi anche per diversi anni), per la richiesta da parte di Abbanoa di debiti oramai prescritti e per le fatture che lievitano improvvisamente a causa di una perdita nascosta. Iniziano così lunghe battaglie e non sempre i consumatori hanno mezzi e pazienza per scontrarsi con il colosso dell'acqua.
EQUITALIA Se poi Abbanoa si coalizza con Equitalia, per i cittadini il futuro è sempre meno roseo. Le associazioni dei consumatori recentemente hanno denunciato quello che viene ritenuto un «atto gravissimo per gli utenti», come evidenziato da Andrea Pusceddu, presidente regionale di Federconsumatori, e da Giorgio Vargiu, alla guida di Adiconsum Sardegna. Abbanoa ha ottenuto il via libera dal ministero dell'Economia per riscuotere i propri crediti con iscrizione a ruolo. Abbanoa, dunque, potrà adottare strumenti semplificati che la legge riconosce alle pubbliche amministrazioni per la riscossione dei tributi: «Strumenti molto incisivi che una società che eroga un servizio privatistico non può utilizzare», ha ricordato Pusceddu. Abbanoa, è la tesi di Federconsumatori, eroga un servizio privato: dunque può continuare con gli slacci ma non deve poter utilizzare Equitalia. Altrimenti Abbanoa è un soggetto che eroga un servizio pubblico e non deve più slacciare l'acqua perché interromperebbe un servizio essenziale. Il ministero ha riconosciuto ad Abbanoa la rilevanza pubblica dei crediti vantati, relativi a un servizio pubblico essenziale. «Una trovata del governo Renzi», ha spiegato Giorgio Vargiu. «La morosità è stata però provocata da Abbanoa con i suoi comportamenti».
IL CONVEGNO Anche Abbanoa preferirebbe evitare controversie lunghe e costose. Per questo i vertici della società stanno puntando molto sulla conciliazione. E proprio di “conciliazione e metodi di risoluzione amichevole delle controversie nel settore del sistema idrico”, si parlerà nel convegno organizzato da Abbanoa, in collaborazione con l'Università di Cagliari, domani nella Biblioteca dell'ateneo in via Università 32. Parteciperanno anche i rappresentanti delle associazioni dei consumatori. (m. v.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
La scommessa delle donne digitali
Soltanto il 3% delle ragazze si laurea in discipline informatiche
Le navigatrici in Rete sono 200 milioni meno degli uomini e il numero aumenterà ancora
 
«L'informatica è troppo importante per essere lasciata agli uomini». Parola di una signora inglese, Karen Spärck Jones, che Google deve ringraziare per aver elaborato, nei primi anni Settanta, una teoria sugli algoritmi che governano i moderni motori di ricerca. Ma le sue parole non sono mai state prese in considerazione se nel 2016 si parla ancora di “gender digital divide”, il divario di genere nel mondo del digitale.
LE DIFFERENZE A dare le dimensioni di quanto le donne restino indietro nelle professioni scientifiche e informatiche o anche semplicemente nell'utilizzo del digitale in ogni aspetto della vita, sono le cifre ricordate ieri durante il convegno “Donne digitali”, organizzato allo Ied di Cagliari da Confindustria giovani, nell'ambito degli eventi della “Settimana del rosa digitale”. Nel mondo le donne in rete sono duecento milioni in meno rispetto agli uomini, e la tendenza per il 2016 è ancora più sconfortante, con una previsione che arriva a 350 milioni. I dati sono dell'International Telecommunication Union, l'agenzia dell'Onu che si occupa di Ict, che ha calcolato che solo il 19% dei manager Ict sono donne, rispetto alla media del 45% degli altri settori e solo il 9% degli sviluppatori di app sono donne.
I NUMERI Guardando all'Europa i numeri non sono migliori: solo il 3% delle ragazze si laurea in discipline informatiche. Mentre in Italia il gap è maggiore e la percentuale di chi non ha mai utilizzato Internet è del 36% per le donne e del 26,9% per gli uomini, in Europa si ferma al 3%.
«La salute della democrazia di un Paese dipende dalla presenza di adeguate competenze digitali nella popolazione», ha spiegato Antonella Fancello, esperta di innovazione nella pubblica amministrazione. A preoccupare è ancora di più la scarsa percezione e consapevolezza del divario in ambito tecnologico. «In Italia quando si parla di differenze di genere l'unico fattore realmente preso in considerazione è quello della violenza sulle donne».
EDUCAZIONE DIGITALE Il paradosso della differenza di genere nel web, quello che dovrebbe essere lo spazio più democratico e aperto al confronto, ha radici sociali e culturali. «È fondamentale avviare i più piccoli, maschi e femmine, alla conoscenza e utilizzo del digitale», ha evidenziato Maria Paola Corona, imprenditrice e per anni alla guida dell'Agenzia regionale Sardegna Ricerche, «e per questo è necessario avere docenti, uomini e donne, formati in maniera adeguata per evitare di perpetrare quel fenomeno di analfabetismo digitale che caratterizza la nostra popolazione».
LE TESTIMONIANZE A portare la propria esperienza di “donne digitali” sono state anche alcune professioniste e imprenditrici che hanno fatto del web, dell'informatica e dell'innovazione una professione. Come Antonella Arca, ceo di MakeTag, la start up acquisita di recente da un colosso inglese dei video online, e Alice Soru, coordinatrice dell'Open Campus di Tiscali. «Quando mi sono iscritta al corso di informatica al Politecnico di Torino in tutto eravamo cinque donne», ha raccontato Arca «ma ciò che conta è andare avanti senza porsi alcun limite e non sentirsi penalizzate». La strada però è ancora lunga se, come certifica l'Ue, ci vorranno ancora settant'anni, nel 2085, prima di arrivare a una parità retributiva tra uomo e donna.
Marzia Piga
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Settembre è il mese dei bebè: un ormone influenza la nascita 
POLICLINICO. Ricerca universitaria: tra dicembre e marzo il concepimento
 
È settembre il mese in cui nascono i bebè cagliaritani. Ma la luna piena e le stelle non c'entrano niente. A influire sulle nascite dei bambini, secondo uno studio dei ricercatori della Clinica di ostetricia e ginecologia del Policlinico universitario, è un ormone che si rafforza col buio nella stagione invernale: la melatonina. È sufficiente un semplice calcolo e andare a ritroso di nove mesi per individuare tra dicembre e marzo i giorni più proficui per il concepimento. Non è un semplice calcolo statistico, la scoperta è fondamentale nella terapia sulla fertilità e permette di diminuire le false aspettative e risparmiare ingenti quantità di denaro pubblico.
LA RICERCA Gian Benedetto Melis è il direttore dell'équipe cagliaritana che ha collaborato con la facoltà di Modena per ottenere un risultato che a prima vista può sembrare banale, ma che ha ripercussioni importanti nella vita di una coppia e della comunità. «Nello studio delle gravidanze ci siamo sempre occupati di ritmi: dalla pubertà, al ciclo mestruale per finire alla menopausa. Aiutandoci con le statistiche abbiamo scoperto che il periodo più fertile per una coppia è tra dicembre e marzo. In particolare, nel nostro emisfero, tra il solstizio d'inverno e di primavera». Quindi stelle e astri influiscono nel successo di una gravidanza? «No - afferma Melis - tutto è legato alla melatonina che regola il ciclo veglia-sonno e che ha il massimo di secrezione durante la notte. Questo ormone va a sommare la sua efficacia con gli spermatozoi che, sempre nello stesso arco temporale, sono più mobili e aumentano le percentuali di successo di una coppia. Tra dicembre e marzo, quando le giornate sono più corte, abbiamo registrato un maggior numero di gravidanze che si traducono in parti. Lo scorso settembre al Policlinico sono stati 159 su un totale di circa 1700».
A COLPO SICURO La ricerca dello staff del Policlinico ha notevoli riflessi soprattutto dal punto di vista economico. Individuando il periodo di fertilità si riducono i tentativi e, spesso, i viaggi della speranza all'estero alla ricerca di una gravidanza. In soldoni il calcolo è presto fatto. Chi si rivolge a una struttura pubblica deve pagare il ticket di 300 euro per ogni tentativo di fecondazione (dosaggi ormonali ed ecografie): in media almeno tre. Chi ha fretta e possibilità economica può sempre rivolgersi alle cliniche private fuori dall'Isola, ma deve mettere in conto una spesa di almeno 5mila euro.
AUGURI E FIGLIE FEMMINE Se prima a una coppia si auguravano figli maschi ora è meglio incoraggiare l'arrivo delle femmine. Al Brotzu l'anno scorso sono nati 521 maschi e 386 femmine. Anche in questo caso è necessario sfatare la leggenda sul numero più elevato di bebè femmina. È vero il contrario, anche se il rapporto tra i sessi si inverte verso i 40 anni: la mortalità degli uomini, nella prima fascia d'età, è superiore.
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 32 - Edizione CA)
Oristano
Oggi la Pasqua universitaria
 
L'arcivescovo monsignor Ignazio Sanna oggi alle 18 nella chiesa del Carmine, presiederà la santa Messa per la “Pasqua universitaria”. «Alla celebrazione sono invitati non solo gli studenti universitari ma pure i docenti e quanti, a diverso titolo, gravitano intorno al mondo dell'università e della cultura», fanno sapere dagli uffici della Diocesi. L'evento è organizzato dal Servizio diocesano per la Pastorale universitaria e si inserisce «nel cammino di preparazione al Giubileo degli universitari, che si celebrerà in Cattedrale il 28 ottobre e che prevede diverse iniziative di carattere culturale e spirituale». Per ulteriori informazioni si può contattare la Pastorale universitaria via e-mail: pastoraleuniversitaria.or@gmail.com o tramite Facebook alla pagina “Pastorale universitaria Oristano”.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 40 - Edizione CA)
L'infezione che porta alla sclerosi
Una scoperta dell'Università di Sassari
 
Dietro l'insorgenza di Sclerosi multipla e Diabete 1 possono nascondersi comuni infezioni. È la tesi di due studi effettuati da un'équipe di ricerca di Microbiologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari, guidata dal professor Leonardo Sechi, talmente promettenti da meritarsi la pubblicazione sulle pagine della prestigiosa rivista “Scientific Reports - Nature”.
Alla base dell'ipotesi formulata dai ricercatori sardi ci sarebbe la correlazione tra la Map (una paratubercolosi a carico degli allevamenti di ruminanti), il virus Epstein Barr (responsabile invece della mononucleosi infettiva negli uomini) e la comparsa di patologie autoimmuni come la Sclerosi multipla e il Diabete di tipo 1, sia in età adulta che in quella pediatrica.
Due patologie, per di più, ad altissima incidenza in Sardegna. «La scoperta indica la necessità di dotarsi di piani efficaci di controllo delle infezioni, in particolare della Paratubercolosi - spiega Leonardo Sechi - infatti, il Map è un patogeno altamente resistente, diffuso in circa il 50-60 per cento degli allevamenti in Sardegna».
L'ultima aggiornamento in merito è stato pubblicato ieri, e riguarda appunto l'associazione fra il Map, il virus di Epstein Barr (EBV) e antigeni (ossia sostanze riconosciute come dannose dal sistema immunitario) affini a quelli coinvolti nella Sclerosi Multipla dell'uomo.
«Lo studio ha evidenziato la presenza di anticorpi contro questi antigeni sia nel sangue, che nei fluidi del sistema nervoso dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla», spiega Giuseppe Mameli, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche e primo autore dell'articolo. «Inoltre è stata osservata una produzione di anticorpi che mette in evidenza l'importanza del ruolo dei linfociti B (le cellule che appunto producono anticorpi) in entrambe le malattie».
L'incrocio di risultati, emersi durante la lunga ricerca effettuata anche in collaborazione con le professoresse Eleonora Cocco e Maria Giovanna Marrosu dell'Università di Cagliari, attribuirebbero perciò alle infezioni di paratubercolosi e virus di Epstein Barr una corresponsabilità nell'insorgenza di Sclerosi Multipla. Un'ipotesi già tracciata da un precedente studio, anche'esso effettuato nell'Isola, pubblicato a gennaio sull'“European Journal of Neurology” proprio da Sechi e Mameli, insieme ai professori Giordano Madeddu e Roberto Manetti del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Sassari.
Un secondo filone di ricerca sta indagando invece sul rapporto tra la paratubercolosi dei ruminanti e il Diabete di tipo 1. Un altro articolo firmato a fine febbraio dal gruppo di ricerca capeggiato da Sechi ha esteso il pericolo anche ai malati più piccoli. «Non solo i pazienti affetti da diabete di tipo 1, ma anche i bambini a rischio di diabete esaminati nelle strutture romane dell'Università di Tor Vergata, mostrano sia anticorpi contro la paratubercolosi che quelli omologhi presenti nei diabetici», spiega Magda Niegowska, dottoranda del corso in Life Science and Biotechnologies e prima autrice della pubblicazione.
Infine, lo scorso gennaio, una ricerca su un gruppo di piccoli pazienti sardi dell'Ospedale Brotzu di Cagliari aveva osservato come i bambini venuti a contatto in tenera età con il batterio responsabile della paratubercolosi dei ruminanti, potessero attivare la risposta autoimmune contro le cellule beta del pancreas, portando in poco tempo alla loro distruzione e, quindi, alla comparsa di diabete.
Luca Mascia
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
Finanziaria, 7 milioni in più per l’armistizio
Accordo nella maggioranza di centrosinistra sul tesoretto. Aumentano i soldi per lavoro e cultura
 
CAGLIARI Il potere indiscutibile di chi fa della mediazione un’arte e altri sette milioni recuperati con alcuni aggiustamenti hanno riportato il sereno nella maggioranza di centrosinistra. La Finanziaria – che andrà in aula il 16 marzo – comincia a piacere ai partiti della coalizione. È stato un altro vertice, stavolta c’era anche il governatore Francesco Pigliaru, a raddrizzare una barca in cui – stando alle indiscrezioni – non «tutti i passeggeri erano proprio contenti». Ma il centrosinistra ha dimostrato di essere, come sempre, un gatto dalle sette vite: ogni volta che sembra volersi suicidare, si rianima e trova un accordo impensabile fino a neanche 10 minuti prima. È accaduto anche questa volta intorno al tesoretto a disposizione del Consiglio per soddisfare le esigenze delle tre priorità individuate: lavoro, cultura e istruzione. Bene, fino a ieri i milioni a disposizione erano 13, cioè l’avanzo degli 80 recuperati dall’assessore Raffaele Paci per evitare l’aumento delle tasse regionali, più i 5 del «fondo nuovi oneri legislativi», messi sempre da parte per la copertura finanziaria di eventuali leggi non ancora nell’agenda del Consiglio. Questo primo totale fa 18 ed è già di per sè molto lontano dai 240 milioni cui ammontavano le richieste della coalizione con gli ottanta emendamenti presentati e poi ritirati dalla stessa maggioranza. Senza raggiungere quel picco, tra l’altro impossibile, ora il centrosinistra pare abbia capito che massimo può essere toccato il tetto dei 25 milioni, grazie agli ultimi sette trovati ancora dall’assessore Paci con un trasloco di soldi da una voce all’altra della Finanziaria. Altro non c’è. «E su questi 25 milioni – è stato il commento di Franco Sabatini, presidente della commissione bilancio – abbiamo siglato un’intesa di massima e con piena soddisfazione dell’alleanza». Accordo che prevede: nei prossimi sette giorni prima della discussione in aula della manovra, saranno l’assessore Pci, il presidente Sabatini e i capigruppo ad assegnare le quote del tesoretto alle tre priorità e a scrivere gli emendamenti vincenti da portare in aula. È quell’operazione che – in politiche stretto – chiamano «fare sintesi» e sarà quella definitiva. Scoperta la formula, dovrebbe essere scontato il via libera compatto del centrosinistra alla Finanziaria, anche se proprio l’assessore ha confermato: «A luglio ci sarà comunque un assestamento di bilancio perché speriamo di avere più entrate». Nell’attesa della buona novella, il vertice di maggioranza è servito al presidente Pigliaru anche per sollecitare rapporti «migliori e più veloci» fra Giunta e Consiglio e ricordare: «Abbiamo ancora moltissimo da fare: il riordino delle Asl e degli ospedali, la legge urbanistica, quella sulla semplificazione e c’è anche un piano energetico da approvare». (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Diabete e sclerosi, ecco le cause
Ricerca dell’Università di Sassari individua le infezioni all’origine delle patologie
 
SASSARI Alcune infezioni possono contribuire all’insorgenza di patologie autoimmuni ad alta incidenza in Sardegna quali la sclerosi multipla e il diabete di tipo 1. Lo confermano due nuovi studi di un’équipe di ricerca di microbiologia del dipartimento di Scienze Biomediche dell’università di Sassari, guidata da Leonardo Sechi, approdati sulle pagine della rivista Scientific Reports - Nature. Il mycobacterium avium subspecies paratubercolosis (Map), ossia il batterio che causa la paratubercolosi nei ruminanti e il virus Epstein Barr, responsabile della mononucleosi infettiva nell’uomo, sono stati associati dai ricercatori al diabete di tipo 1 e alla sclerosi multipla rispettivamente, sulla base di studi che vanno avanti da anni e che gli ultimi esperimenti hanno avvalorato. «La scoperta indica la necessità di dotarsi di piani efficaci di controllo delle infezioni, in particolare della paratubercolosi - spiega Leonardo Sechi -. Infatti, il Map è un patogeno altamente resistente, diffuso in circa il 50-60 per cento degli allevamenti in Sardegna». L’articolo pubblicato ieri, riguarda l’associazione fra il Map, il virus di Epstein Barr (Ebv) e antigeni omologhi dell’uomo coinvolti nella sclerosi multipla (la proteina basica della mielina e l’Irf5). «Lo studio ha evidenziato la presenza di anticorpi contro questi antigeni sia nel sangue periferico, sia nel liquido cerebrospinale dei pazienti affetti da sclerosi multipla», spiega Giuseppe Mameli, ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche e primo autore dell’articolo. Ciò conferma, in altre parole, l’importante contributo che le due infezioni possono avere come concause della sclerosi multipla. La ricerca è stata effettuata in collaborazione con le professoresse Eleonora Cocco e Maria Giovanna Marrosu dell’università di Cagliari. Questa direzione era stata già indicata in un precedente lavoro di ricerca, pubblicato su European Journal of Neurology a gennaio di quest’anno, da Sechi e Mameli insieme ai professori Giordano Madeddu e Roberto Manetti del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’università di Sassari. È del 29 febbraio invece, quindi di pochi giorni fa, il primo articolo del gruppo di ricerca di Leonardo Sechi, incentrato sul rapporto tra il mycobacterium avium subspecies paratubercolosis e il diabete di tipo 1. La novità è che «non solo in pazienti affetti da diabete di tipo 1, ma anche in bambini a rischio di diabete si riscontrano anticorpi contro antigeni del Map e gli omologhi della proinsulina e della proteina Znt8, questi ultimi due classici autoanticorpi presenti nei diabetici» spiega Magda Niegowska, dottoranda del corso in Life Science and Biotechnologies e prima autrice dell’articolo. Ciò significa che i bambini vengono a contatto con il batterio in tenera età, e questo può contribuire ad attivare la risposta autoimmune contro le cellule beta del pancreas portando in poco tempo alla loro distruzione e, quindi, al diabete. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
l’evento
Unistem day: liberi e sinceri
 
SASSARI Domani torna anche in città Unistem day, giornata di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali, rivolta interamente agli studenti delle scuole superiori. L’appuntamento è alle 9 in via Montegrappa 2 nell’auditorium Dessì-Lamarmora. Trenta le città italiane coinvolte per un totale di 35 Atenei nell’evento, nato alla Statale di Milano nel 2009 e arrivato alla sua ottava edizione. Il più grande evento di divulgazione scientifica sul tema a livello europeo. Non saranno solo seminari e lezioni, ma anche filmati, visite ai laboratori ed eventi. Il tema di quest’anno sarà la libertà di studiare, quindi libertà di conoscere. Libertà di usare prove e controlli per distinguere le mere opinioni dai fatti. “Forti nel ponderare, fermi nel criticare, indisponibili a mentire, sempre”. Tra i relatori, a Sassari interverranno Margherita Maioli, Claudio Fozza e Andrea Manunta dell’università di Sassari, e Carlo Ventura dell’università di Bologna. Interverranno inoltre alcuni giocatori della squadra Dinamo.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie