Lunedì 28 dicembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 dicembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 28 dicembre 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione CA)
SASSARI
Aiuti agli studenti
Wau, la piattaforma di social e-learning inventata da due giovani sassaresi, ha donato nove voucher per l’acquisto di libri universitari ad altrettanti neo iscritti all’università di Sassari. Il premio è stato dato ad alcuni degli studenti che lo scorso luglio hanno partecipato alla simulazione dei test di accesso all’Università e poi a settembre si sono classificati in vetta alle graduatorie locali nelle prove di ammissione vere e proprie. La consegna dei voucher del valore di 300 euro è stata effettuata da Almy Test, la start up sassarese che ha lanciato in tutta Italia la piattaforma wauniversity.it per aiutare i ragazzi ad affrontare la temuta sfida post maturità.
 

 
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LA NUOVA SARDEGNA 
2 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 28 dicembre 2015 / Edizione Naz.le - Pagina 18
Il geofisico del Sinis:
«Su Mont ’e Prama un silenzio precoce»
Gaetano Ranieri è attualmente professore ordinario di Geofisica applicata presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari. È stato anche direttore del corso di perfezionamento in Difesa del suolo e tutela dell’ambiente, direttore del dipartimento di Georisorse e territorio presso il Politecnico di Torino, coordinatore del dottorato di ricerca in Ingegneria Geologico – Ambientale. Gaetano Ranieri ha più di 30 anni di esperienza nella conduzione di ricerche nel campo della Geofisica applicata ai diversi campi di Ingegneria e in particolare nel campo ambientale. Ha utilizzato i metodi geofisici nel controllo delle strutture, nella ricerca archeologica, nella riabilitazione dei suoli, nella caratterizzazione dinamica dei terreni e delle rocce, nella ricerca idrogeologica e mineraria. È stato il primo al mondo ad applicare tecniche di tomografia sismica allo studio di beni architettonici, di metodologie geofisiche per la caratterizzazione di rifiuti urbani, per la riabilitazione di suoli desertificati, per la disinfezione elettromagnetica delle acque e per l’agricoltura di precisione.

di Claudio Zoccheddu
CABRAS La città dei giganti e un parco archeologico multisensoriale. Secondo Gaetano Ranieri, il professore universitario che ha scandagliato il Sinis con il suo avveniristico georadar, il futuro dello scavo di Mont ’e Prama dovrebbe avere sviluppi sensazionali, sospesi tra il fascino della conoscenza e l’agiatezza garantita da un ritorno economico corposo. Purtroppo, spiega il geofisico, tutte le idee si smarriscono nell’insensibilità di chi osserva senza intervenire. «Non me la prendo con qualcuno in particolare – ha detto Ranieri –, ma in generale con tutti. Mont ’e Prama dovrebbe generare ricchezza e essere al centro di una programmazione che va oltre l’esposizione museale». Per dare peso alle sue idee Gaetano Ranieri affonda il colpo e descrive l’esito delle ricerche sui tredici ettari di terra scandagliati dal georadar: «Abbiamo ottenuto riscontri più o meno ovunque, ma non tutte le zone hanno la stessa densità di possibili ritrovamenti archeologici. Ci sono aree, però, in cui i dati sono evidenti e la nostra esperienza ci dice che si tratta di strutture complesse, edifici, strade. E non è finita, il Sinis è un territorio sorprendente». Tuttavia, il tesoro custodito dalla terra non riesce a stuzzicare l’interesse delle istituzioni e sfiora i cittadini che assistono in silenzio. «Non riesco a spiegarmelo. I Comuni del Sinis, la Provincia e la Regione dovrebbero fare di tutto per valorizzare questa risorsa. Comprendo che non sia facile reperire i fondi ma Mont ’e Prama è un investimento sicuro, un sito che racconta la storia della Sardegna e di un popolo fantastico che stimola l’interesse del mondo», ha aggiunto Gaetano Ranieri che nei prossimi giorni indosserà i panni del globetrotter per un tour di conferenza che lo porterà Da Denver (Usa) a Melbourne (Australia) passando per Macao, Pechino e Tokyo. Paradossalmente, sembra che il sito archeologico e le sue meraviglie solletichino la fantasia di chi vive a migliaia di chilometri di distanza, mentre stimola marginalmente quella di chi è nato e cresciuto a un tiro di schioppo dalla città dei giganti. Per smuovere le acque, prima che tutto venga relegato nuovamente a una dimensione regionale, basterebbe realizzare un parco archeologico. Un’idea già ipotizzata qualche anno fa per Tharros che è ritornata di moda anche per Mont ’e Prama. «E nessuno pensi che sia una cosa impossibile – puntualizza professor Ranieri –. Mettere a sistema l’archeologia, la natura e l’enogastronomia dovrebbe essere una conseguenza scontata, considerata l’attenzione generata dai giganti nei confronti dell’opinione pubblica e l’integrità dell’ambiente che li circonda». Al contrario, la sensazione che tutto sia in stallo ha invaso anche gli studiosi. «Sospendere le ricerche? Siamo tentati, ci sono tante altre zone della Sardegna da esplorare ma sarebbe un peccato non verificare i nostri dati sul campo e lasciare che passi altro tempo».
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
3 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 28 dicembre 2015 / Edizione Naz.le - Pagina
Denunciò Psichiatria, ora il Tar la manda ko
di Daniela Scano
SASSARI Voleva tornare nella scuola di specializzazione di Psichiatria senza sostenere gli esami di ammissione al terzo anno, come le aveva prescritto l’Università di Sassari quando l’aveva riammessa, ma i giudici del Tar le hanno risposto picche. Esce dalla scena della Psichiatria la dottoressa che alla fine del 2014 scatenò con la sua denuncia una bufera giudiziaria sulla scuola di specializzazione diretta da Liliana Lorettu. Dopo essere stata bocciata agli esami l’allieva aveva raccontato al sostituto procuratore Carlo Scalas una storia di presunto sfruttamento professionale degli specializzandi. Le indagini hanno coinvolto anche Giancarlo Nivoli, ex direttore della scuola e della clinica di San Camillo; la moglie e la figlia di quest’ultimo Noemi Sanna e Alessandra Nivoli, entrambe docenti e ricercatrici, lo psichiatra Paolo Milia e Donato Posadinu, direttore del Servizio di psichiatria dell’ospedale civile “Santissima Annunziata”. Le ipotesi di reato vanno dall’abuso d’ufficio al falso, dall’esercizio abusivo della professione alla soppressione di atti. In attesa della conclusione della inchiesta (segnata a marzo dalla decisione del Tribunale del Riesame di annullare le misure cautelari disposte dal gip Carla Altieri), nei giorni scorsi a Cagliari il Tar ha messo la parola fine con la sentenza 1221/2015 al rapporto tra la specializzanda e la Scuola di Psichiatria sassarese. I giudici hanno dichiarato irricevibile il ricorso della dottoressa che, dopo essere stata riammessa dall’università sassarese con un provvedimento in autotutela, non voleva sostenere esami che sosteneva di avere «già superato brillantemente». I giudici amministrativi sono stati di diverso avviso e hanno affermato che di questi presunti esami «non vi è traccia negli atti». L’aspirante psichiatra, assistita dagli avvocati Riccardo Crovi e Katia Ledda, l’estate scorsa avrebbe povuto sostenere gli esami a Cagliari in un ambiente neutrale. L’ateneo, appositamente contattato dal rettore di Sassari Massimo Carpinelli, aveva dato la sua disponibilità a valutare la candidata che però non si è presentata senza fornire alcuna giustificazione, facendo aspettare la commissione per 45 minuti. «Non essendosi sottoposta ai necessari esami – scrivono i giudici – la dottoressa ha dato causa essa stessa all’impossibilità di proseguire il rapporto con la scuola di specializzazione di Psichiatria di Sassari».

 
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