UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 10 dicembre 2015

Giovedì 10 dicembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 dicembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Questa mattina l’inaugurazione dell’anno accademico
Meno iscritti, più matricole
«Sarà una festa, alternativa rispetto agli anni passati, con tanto spazio dedicato a studenti e famiglie»: il Rettore dell’Università, Maria Del Zompo, dà qualche anticipazione sull’inaugurazione del 395mo anno accademico dell’Ateneo, in programma oggi a partire dalle 11.30 nell’Aula Magna di Palazzo Belgrano. Si comincia con la relazione introduttiva, la prima per il Rettore entrato in carica in aprile. «Mi soffermerò sui problemi della nostra Università - ha detto ieri - a partire dai dati negativi che la riguardano». E cioè: la diminuzione del numero degli iscritti (25.296 contro i 27.085 nel 2014/2015), dei laureati (3.586 al 30 novembre 2015 contro i 4.002 nel 2014/2015), e soprattutto quella del fondo del finanziamento ordinario per gli atenei che a Cagliari ha fatto registrare un -9,7%. Unica nota positiva: le immatricolazioni, 4.035 contro 3.576. Non aiutano gli indicatori utilizzati dallo Stato per assegnare il fondo. Tra questi, l’attrattività rispetto a regioni limitrofe che, nel caso di Cagliari e vista la condizione di insularità, non può che essere ridotta. Dopo il Rettore, la parola passa al presidente del consiglio degli studenti e subito dopo all’Accademico dei Lincei Enrico Berti. Alle 17 tutti in Aula Magna per la presentazione delle migliori tesi di laurea discusse in Ateneo nell’ultimo anno. Alle 18.30 tavola rotonda con i rappresentanti degli studenti. Infine, dalle 20 nella chiesa di Santa Chiara, si terrà il concerto “Intrecci di voci: polifonie” del Seicento e dei nostri giorni. (ro.mu.)


 
 
2 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
NOTTE BIANCA PER LO STUDIO
Parte, stasera alle 21, nella mensa universitaria di via Trentino, la “Notte bianca per il diritto allo studio universitario”, organizzata dall’Andisu (Associazione degli enti per il diritto allo studio in Italia). Si comincia con una tavola rotonda a cui prendono parte, tra gli altri, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e il rettore Maria Del Zompo. A seguire uno spettacolo teatrale e un concerto.

 


 
3 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
IL CASO. «Se l’orario scade durante un’operazione non sai se puoi portarla a termine»
NUOVI TURNI, CAOS NELLE CORSIE
Le testimonianze dei medici: impossibile garantire il servizio
Gli addetti ai lavori sapevano che sarebbe arrivato il momento, ma quando l’Ue ha imposto a medici e infermieri il rispetto degli orari di lavoro, il sistema sanitario sardo si è fatto trovare impreparato.
 TESTIMONIANZE «Da una parte c’è il blocco delle assunzioni, dall’altra la carenza di personale: se la riorganizzazione della rete ospedaliera fosse stata realizzata qualche anno fa ci saremmo trovati in una situazione migliore, ma siamo indietro di 5-7 anni rispetto ad altre regioni italiane». Nicola Orrù, direttore dei presidi ospedalieri della Asl di Oristano, conosce la difficoltà del garantire le prestazioni in un difficile gioco di incastri. «Le carenze principali nella nostra Asl si registrano negli ospedali di Bosa e Ghilarza, non è facile far rispettare i turni - aggiunge - ora è necessario riorganizzare il lavoro e torneremo indietro di vent’anni con il servizio di pronto soccorso garantito dai medici dei vari reparti».
Le urgenze sono le situazioni più difficili da gestire. «I servizi di emergenza si reggono sull’equilibrio instabile di chi resta al lavoro anche dopo il suo turno, ora mi raccontano di medici che nel bel mezzo di un intervento in sala operatoria non sanno se possono portarlo a termine», commenta Ferdinando Coghe, direttore del Laboratorio analisi dell’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari.
Il rispetto delle undici ore di riposo tra un turno di lavoro e l’altro non è facile da inserire nell’organizzazione. «Chi è reperibile può essere richiamato in servizio durante la sosta di undici ore, magari sta in ospedale due ore per un intervento e il conteggio della pausa tra un turno e l’altro viene sospeso», spiega Coghe: «Vuol dire che, se la mattina doveva prendere servizio alle 9, sarà costretto a entrare alle 11, creando problemi per il cambio di turno e per l’adeguata erogazione del servizio ai pazienti».
LE DIFFICOLTÀ Il problema in Sardegna pesa più che altrove per la distribuzione degli abitanti e degli ospedali. «È più facile gestire un servizio di urgenza ed emergenza in un territorio contenuto e popolato, in Sardegna abbiamo un terzo della popolazione di Milano ma distribuito in un territorio più grande della Lombardia». Gli ospedali fuori mano sono quelli dove viene più difficile organizzare i turni.
Dalla Asl di Cagliari spiegano che stanno riorganizzando il lavoro per risolvere le situazioni più critiche nelle strutture periferiche del San Marcellino di Muravera e del San Giuseppe di Isili.
Il problema delle distanze e dei collegamenti riguarda tutti gli ospedali galluresi. «Al momento, nei tre ospedali di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena è stata garantita tutta l’attività ospedaliera», spiegano dalla direzione della Asl di Olbia: «È stata avviata un’intensa attività di interlocuzione con l’assessorato regionale alla Sanità per la gestione delle criticità che si possono presentare in un territorio come quello della Gallura, sul quale insistono tre ospedali che distano, l’uno dall’altro, circa 50 chilometri e con una percorrenza non inferiore ai 40 minuti».
LA NORMA Da oltre dieci anni c’è una legge che uniforma gli orari di lavoro in tutta Europa, ma nella sanità italiana la svolta è arrivata solo pochi giorni fa. «Abbiamo derogato per anni, all’italiana, sperando che non accadesse. Le Asl sarde sapevano da luglio di questa situazione imminente e nessuna ha fatto un piano in tempo», spiega Alessandro Nasone del sindacato Nursing Up, infermiere all’ospedale di Sassari: «Non c’è stato piano strategico per evitare questo momento e tutto ricadrà sul servizio: si allungheranno le liste d’attesa e slitteranno di ore gli interventi chirurgici». Il problema a Nuoro era già stato segnalato due anni fa. «Nella nostra Asl non c’era la deroga ma l’Ispettorato del lavoro non è mai intervenuto», spiega Mauro Pintore, segretario provinciale Nursind, infermiere nel capoluogo barbaricino. «Bisogna accorpare i servizi ma si deve anche intervenire sul personale: ci sono infermieri che svolgono compiti amministrativi, devono uscire dagli uffici perché c’è bisogno di loro».
Marcello Zasso
 
Il personale costa 900 milioni all’anno. Si spera nella riorganizzazione degli ospedali
CACCIA AI RIMEDI TRA ASSUNZIONI BLOCCATE E ASL IN ROSSO
Il rischio di un effetto domino sui tagli ai servizi ospedalieri è dietro l’angolo. La direttiva europea sugli orari strozza ancora di più il sistema sanitario regionale, che già deve fare i conti con un disavanzo corposo. Un’altra gatta da pelare per la Regione, chiamata a far quadrare i conti ma che deve anche cercare di sopperire alle carenze di personale. Il costo complessivo dei dipendenti del servizio sanitario regionale è stimato dall’assessore regionale Luigi Arru attorno ai 900 milioni. Il primo passo per risolvere la grana-orari è stato un incontro tecnico tra l’assessorato e i direttori amministrativi e sanitari. Per ora sono emersi solo i problemi che ogni Azienda sanitaria deve affrontare. Le soluzioni non ci sono ancora, anche perché ogni azienda dovrà presentare un piano costi alla Regione. Arru ha suggerito di «accorpare il più possibile i reparti e sfruttare al meglio i posti letto»: un modo per cercare di cominciare ad attenuare il problema. Ma prima o poi si dovrà mettere mano al blocco delle assunzioni per evitare che il turnover obbligato mandi al collasso i reparti.
Questa partita si lega a doppio filo col piano di rientro che la Regione sta studiando per colmare il disavanzo di 400 milioni di euro. Poi con la riorganizzazione della rete ospedaliera che potrebbe aiutare a razionalizzare i servizi sui territori. I tempi, però, non sono brevissimi e così per la Giunta potrebbe esserci l’obbligo di ritirare la delibera sul blocco del turnover, approvata a inizio settembre. Il costo del personale incide per il 36% annuo sui costi di produzione e per questo era stato previsto il blocco delle rotazioni, sino a che non fosse completata la riorganizzazione sanitaria. La Giunta, comunque, aveva previsto delle deroghe «laddove ci siano esigenze reali tali da mettere a rischio la stessa assistenza sanitaria», aveva detto Arru. Vista la situazione di emergenza evidenziata da tutti i direttori amministrativi e sanitari, sarà necessario un intervento: ma è tutto ancora da decidere.
M. S.
 
 
4 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Economia (Pagina 19  - Edizione CA)
Oggi alla Fiera di Cagliari
Come scegliere università e lavoro con Orientagiovani
Imprenditori, professionisti e rappresentanti delle istituzioni interverranno oggi a Cagliari, alla Fiera, per illustrare obiettivi e opportunità a tutti i giovani che prenderanno parte a “Orientagiovani 2015, terzo salone dell’orientamento”. L’iniziativa, organizzata dal gruppo giovani imprenditori della Confindustria Sardegna meridionale, è nata sulla scia dell’analoga manifestazione promossa sul territorio nazionale da Confindustria. Lo scopo principale è offrire agli alunni dell’ultimo e penultimo anno degli istituti superiori medi delle province di Cagliari, Carbonia - Iglesias e Medio Campidano un aiuto concreto per l’orientamento lavorativo e universitario. Alle precedenti edizioni della manifestazione hanno partecipato duemila studenti, provenienti da 20 scuole del sud Sardegna. Sono stati previsti sei workshop incentrati sui temi dell’energia, della net generation, dell’agroalimentare, dei mestieri del mare, delle libere professioni e del turismo. A disposizione degli studenti ci saranno degli esperti qualificati che illustreranno "obiettivi e opportunità offerti dalle singole diverse specializzazioni", è chiarito in una nota di Confindustria Sardegna meridionale, "per aiutare i giovani a orientarsi nella scelta del proprio futuro di studio e professionale".
Eleonora Bullegas


 
 
5 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Speciale (Pagina 52 - Edizione CA)
SESSO. L’84% delle infezioni da rapporti non protetti
Nell’Isola numeri in riduzione ma cresce l’incidenza fra i ragazzi
Sette casi in meno: settantuno nel 2013, sessantatre nel 2014. Il numero dei sardi colpiti da sieropositività registra un lieve calo rispettando anche la media nazionale. Numeri ridotti rispetto a qualche decennio fa, che denunciano tuttavia una preoccupante incidenza tra i più giovani e giovanissimi. Su centomila abitanti, l’8% delle nuove infezioni riguarda adolescenti e ragazzi dai 15 ai 24 anni, un altro 15% abbraccia la fascia di età compresa dai 25 ai 29 anni. I dati diffusi in Sardegna dalla Lila, la Lega italiana per la lotta all’AIDS descrivono quanto il pericolo rappresentato dall’HIV sia meno percepito dalle generazioni che non hanno vissuto gli anni di picco del contagio.
I 63 casi dello scorso anno si aggiungono ai circa quattromila registrati in tutto il Paese. A confortare i medici ci sono almeno le statistiche sull’incidenza: il 3,9% quella stimata nel 2014, in leggera flessione se confrontata con il 4,1% raggiunto nel periodo compreso tra il 2012 e il 2013 durante il quale i nuovi casi diagnosticati furono 147. Meno tranquillizzante la classifica dell’incidenza dei pazienti con sieropositività trasformatasi in casi di AIDS conclamato negli ultimi dieci anni in Sardegna. L’Isola ha conquistato un poco onorevole undicesimo posto con 598 pazienti affetti da Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. Certo, una situazione lontana dalle più allarmanti censite in Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna, ma pur sempre figlia di una scarsa educazione sessuale delle generazioni più giovani. In Sardegna, infatti, l’84% dei contagi diagnosticati derivano da rapporti sessuali non protetti. I nuovi malati sono nella maggior parte dei casi maschi con un’età media di 39 anni. Più inquietante il dato sui malati di AIDS che non sanno di aver contratto il virus HIV. Le diagnosi tardive dal 2006 al 2013 rappresentano il 69% dei casi, moltiplicando il rischio di espansione del contagio.
Per spazzare ogni dubbio chiunque può rivolgersi in un centro analisi dell’Isola o nelle strutture sanitarie specializzate. Tra queste ci sono l’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive dell’ospedale SS. Trinità di Cagliari; il Centro di Immunologia del Policlinico Universitario di Monserrato; il Servizio di immunoematologia Centro Trasfusionale dell’ospedale San Francesco di Nuoro; l’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive dell’Azienda Universitaria di Sassari e il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale San Martino di Oristano. ( l.m. )
 
 
 
 
 
6 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Al Teatro delle saline domani università, imprenditoria, religione e cultura
Premio Alziator, una serata speciale in platea
Parte con una serata speciale di letteratura, musica e premiazioni, in programma domani alle 18 al Teatro delle Saline, la nona edizione del Premio letterario Francesco Alziator, intitolato alla memoria dell’illustre scrittore, giornalista e studioso cagliaritano.
La manifestazione è organizzata dalla Fondazione Francesco Alziator presieduta dalla professoressa Nereide Rudas, con in prima fila Maurizio Porcelli, direttore generale e ideatore del Premio nel 2007, mentre la direzione artistica è affidata al maestro Luigi Puddu.
La serata, presentata da Valeria Aresti, avvocata impegnata nel sociale, vedrà molti ospiti che con il loro lavoro promuovono Cagliari e la Sardegna a livello nazionale e internazionale.
Per la letteratura saranno presenti il direttore de L’Unione Sarda Anthony Muroni, i giornalisti Giorgio Pisano, Pietro Picciau, Maria Francesca Chiappe, Paolo Pillonca e la scrittrice Vanessa Roggeri. Il mondo accademico sarà rappresentato da Maria Del Zompo, rettora dell’Università, il mondo della cultura e dell’imprenditoria dall’antropologo Bachisio Bandinu e dall’imprenditore Romano Mambrini.
Per il teatro e il mondo dell’emigrazione parteciperanno il regista Lelio Lecis e Carlo Manca del Circolo dei Sardi "Sardika" a Sofia, in Bulgaria.
Sarà rappresentato anche il mondo religioso con don Mario Steri, parroco attivissimo e protagonista di tantissime iniziative per i quartieri dove ha operato con devozione e straordinaria spiritualità per oltre 50 anni.
Ospite musicale il giovane chitarrista Davide Mascia. L’apertura e la chiusura della serata saranno affidate alla corale Santa Cecilia e al coro Spazio Aperto. È in programma anche la proiezione del cortometraggio di Valentino Cappai e Walter Santus “Al di là del vetro, tra sogno e realtà” dedicato alla figura di Francesco Alziator.
L’ingresso è libero.
 

 
7 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Casa Falconieri
Dall’ex cisterna nasce Dolianova Arts Tower
Si parte con la mostra dedicata a Piranesi
È stata presentata ieri, alla Fondazione Banco di Sardegna, la programmazione 2015-2016 di Casa Falconieri. Fulcro del calendario “Arte e Spazio ”, l’apertura- il venti dicembre alle 11- della Torre dell’Acqua di Dolianova, ovvero di una struttura piezometrica costruita nel secondo dopoguerra e dismessa negli anni Novanta. Del suo recupero, che ha ampliato le volumetrie ai primi due piani sviluppandoli a vela e lasciando intatto l’esterno, si è occupato l’architetto Franco Serra.
A pianta circolare, alta circa venti metri, la torre è sostenuta da pilastri in calcestruzzo armato ed è organizzata su quattro livelli. Ospitava le macchine idrauliche e un serbatoio in muratura intonacata con otto feritoie. Sottratta alle offese del tempo, è ora stata trasformata, per volontà dell’amministrazione comunale di Dolianova e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione, in Centro polifunzionale espositivo di documentazione del territorio. L’ex cisterna comincerà la sua nuova vita, sotto il nome di D’arT (Dolianova Arts Tower), con una mostra di Giovanni Battista Piranesi. Architetto, pittore ed eccelso incisore che rappresentò ambienti labirintici fatti di curve, scale, archi, balaustre, catene, pozzi, celle, stanze in un intreccio inestricabile di verosimile e fantastico. Casa Falconieri prosegue nella collaborazione, tra altri importanti soggetti, con il Dipartimento di Architettura di Cagliari, proprietario di un corpus di 1100 stampe del maestro del rovinismo . Ma partecipa anche al Festival International Print a Madrid e a Bilbao e ha avviato con l’Università di Cagliari il progetto Unica Type - Rural Type.
L’inaugurazione della “Visionaria memoria dei luoghi” dell’artista settecentesco viene preceduta, il 19 dicembre nella chiesa di Sant’Antonio a Isili, dall’esposizione “Le strade dell’incisione”, raccolta di opere di Roberto Puzzu, Gabriella Locci, Wanda Nazzari, Marco Ippolito, Rosanna Rossi e Angelo Liberati.
Alessandra Menesini


 
8 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Cronaca Italiana (Pagina 15 - Edizione CA)
NAPOLI. Facoltà di Veterinaria
Università Federico II
Crollano 2 palazzine
NAPOLI Sono crollate le due palazzine del complesso del Dipartimento di Veterinaria dell’Università «Federico II» di Napoli. L’intero Dipartimento era già stato evacuato. Il crollo ha riguardato due ali delle palazzine erano adiacenti al palazzo principale del Dipartimento; al loro interno erano presenti uffici, destinati al alcune attività di studio e frequentati da docenti e ricercatori. Fortunatamente non si registrano feriti. Il palazzo in uso era stato fatto evacuare in mattinata dopo che si erano manifestate le prime crepe in quello disabitato che su di esso poggiava. All’origine del crollo probabilmente una voragine nel sottosuolo.
 
 
 
9 – L’UNIONE SARDA di giovedì 10 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Il progetto del Cacip: abbattere miasmi e inquinamento e produrre energia
Dai rifiuti nasce il carburante per alimentare i bus pubblici
Col potenziamento della raccolta porta a porta aumentano i rifiuti organici in arrivo e, di conseguenza, polveri e miasmi che da Macchiareddu (dove si crea il compost) si propagano nel territorio circostante. Come abbattere le emissioni inquinanti e maleodoranti e magari ridurre anche il costo della Tari? Producendo dalla frazione umida biometano per la rete del gas o da usare come carburante per i mezzi di trasporto. «Quelli pubblici dell’area metropolitana», ha sottolineato Salvatore Mattana, presidente del cda del Cacip. È il possibile risultato del progetto di Consorzio provinciale industriale (che gestisce l’impianto di compostaggio), Politecnico di Milano e Università di Trento. «Dal rifiuto, un beneficio» ha detto Mattana presentando il progetto con Anna Maria Congiu (direttore generale del Consorzio), il sindaco di Capoterra Francesco Dessì e i rappresentanti degli altri Comuni che fanno parte del Cacip (Cagliari, Sestu, Elmas, Uta e Assemini).
Circa 10 i milioni di euro da spendere per ammodernare i macchinari e recuperare l’energia sufficiente a mettere in movimento i veicoli. C’è anche la possibilità di spenderne 12 realizzando una condotta da Macchiareddu alla sede del Ctm e usando agenti chimici nel “lavaggio” del prodotto (ha una migliore resa ambientale), ma al momento l’ipotesi è remota. In Italia sarà il primo tentativo di applicare una tecnologia in funzione solo in Svezia e Germania. L’impianto di compostaggio sarà trasformato «in una sorta di scatola dalla quale non usciranno odori», ha affermato Congiu. Circa il 40 per cento dei gas prodotti diventeranno biogas. Non ci sono solo «vantaggi ambientali», con «l’abbattimento del 100 per cento delle emissioni di anidride carbonica e del 97 per cento delle polveri»: da una produzione stimata di «7 milioni di metri cubi all’anno» deriverà «energia elettrica da immettere nella rete nazionale», ma poiché questo già avviene col termovalorizzatore, si punta al biometano, che «potrebbe coprire il 50 per cento dei chilometri percorsi dall’attuale parco mezzi del Ctm».
La strada è lunga: il progetto definitivo arriverà in primavera, si entrerà a regime del 2017 e serviranno bus che usino il metano. Però «è un progetto innovativo concordato con Regione e Provincia nel quale crediamo molto», ha aggiunto Mattana. E c’è un’altra possibilità: «Dare punteggi maggiori alle società che abbiano mezzi con un motore di quel tipo» negli appalti per il servizio di raccolta. Ogni anno lo Stato darà un milione di euro come incentivi per le fonti energetiche rinnovabili. Altri 5 in tutto saranno chiesti all’Ue.
An. M.
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 dicembre 2015 / Sardegna – Pagina 4
Anno accademico, il via è una festa
CAGLIARI Oggi al palazzo Belgrano sede dell’università si inaugura l’anno accademico con i docenti in toga come nel Settecento e la prolusione sull’alto tema della riscoperta dell’etica nella cultura contemporanea tenuta dall’accademico dei Lincei Enrico Berti. Ma al piano di sotto ci saranno anche gli studenti con le tesi più interessanti mostrate nei poster, nel pomeriggio ancora gli studenti presenteranno le ricerche dei diversi dipartimenti e poi sempre i ragazzi racconteranno le loro esperienze di vita e di studio in città, magari con i genitori e i fratelli minori ad ascoltare. Di sera, alle 20, nella chiesa di Santa Chiara un concerto “Intrecci di voci: polifonie del Seicento e dei nostri giorni”. L’università di Cagliari ha trasformato l’inaugurazione dell’anno accademico in una festa dei ragazzi, delle famiglie e del personale aperta alla città. Il rettore Maria Del Zompo e il prorettore vicario Francesco Mola alla conferenza di presentazione hanno anticipato alcuni numeri della battaglia ingaggiata dalle università (sarde soprattutto) per sopravvivere ai tagli sul fondo di finanziamento ordinario cominciati nel 2009 a causa di parametri che non tengono conto delle differenze tra regioni. In Europa l’Italia è seconda solo all’Ungheria per la quantità di tagli ai finanziamenti universitari ed è lontana dall’obbiettivo del 40 per cento di laureati nella popolazione tra i 30 e i 34 anni fissati per l’Europa 2020. Cagliari ha un rapporto docenti-allievi di uno a 51, mentre nelle prime 80 università del mondo non si arriva a un docente ogni sei, sette studenti. Nei paesi scandinavi gli studenti non pagano tasse: l’Italia, dove lo studio è un diritto di rango costituzionale, è al 30° posto nella classifica di 33 per gli Stati che investono in formazione universitaria. Tutto questo nonostante sia dimostrato che un laureato “frutta” alla società quattro volte in più di ciò che è stato speso per formarlo. Ieri Del Zompo ha sottolineato che in Sardegna l’università è anche l’unico “ascensore sociale”, ecco perché la formazione, qui, deve diventare una vertenza: «Nell’elenco dei problemi che ci sono tra l’isola e il governo centrale non vanno elencati solo i trasporti e l’energia ma anche l’università» perché di fatto «il diritto allo studio in Italia non è garantito». (a.s.)
 
 

 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 dicembre 2015 / Ediz. Oristano – Pagina 6
Incidenza record di sclerosi multipla: allarme a Laconi
di Ivana Fulghesu
LACONI Sono numeri preoccupanti quelli sull’incidenza della sclerosi multipla nella cittadina del Sarcidano. È infatti in aumento il numero delle persone affette dalla patologia, un triste primato che fa di Laconi uno tra i paesi più colpiti nell’isola. In assenza di dati ufficiali, che potrebbero essere disponibili con l’istituzione di un registro regionale, il dato parziale che emerge, ma potrebbe essere addirittura superiore, è quello di 16 casi su una popolazione di poco più di 1900 abitanti: un rapporto quasi quadruplicato rispetto alla media regionale che già di per se è tre volte superiore al dato nazionale. E il paese del Sarcidano non sembra essere la sola nella provincia di Oristano dove, tra i paesi con la più alta incidenza della malattia, compare anche Solarussa. I pazienti in Sardegna sono oltre 4000 e il numero indica la rilevanza sociale della malattia che è stata oggetto di discussione venerdì pomeriggio nell’ambito della presentazione, organizzata dalla sezione provinciale dell’Aism, della proposta di legge regionale, la prima su scala nazionale, “Disposizioni, diagnosi e riconoscimento della rilevanza sociale della sclerosi multipla”, presentata dal gruppo regionale del Partito Democratico. In una sala gremita e attenta l’équipe che ha studiato la formulazione della proposta di legge, Mario Tendas, consigliere regionale, Guido Palmas, medico nonché presidente provinciale dall’Aism e Eleonora Cocco, professore associato di Neurologia dell’Università di Cagliari, ha stigmatizzato la grave situazione in cui versano oggi i malati di sclerosi multipla, anche a causa delle carenze normative che frenano il riconoscimento di diritti primari spettanti ai pazienti. In apertura Francesca Meloni, capo gruppo consiliare di “Laconi bene comune”, ha sintetizzato gli intenti che la proposta di legge si prefigge già con l’articolo 1 dove si riafferma il diritto del malato a recuperare la dignità di uomo e a vedere riconosciuta la rilevanza sociale della sclerosi multipla. «La patologia – afferma Francesca Meloni – non interessa solo chi è affetto, ma colpisce tutte le persone che sono a lui vicino, infatti il senso di solitudine e di disagio va a ripercuotersi non soltanto nella vita del malato, ma su tutta la famiglia». «Il cuore della proposta di legge – ha sottolineato Mario Tendas, primo firmatario – è la creazione della Re.Re.Sm, la rete regionale per la sclerosi multipla, strumento istituzionale della Regione finalizzato a superare la frammentarietà dell’intervento sanitario sulla sclerosi multipla, strutturando i servizi sanitari e elaborando percorsi diagnostici e terapeutici, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità dell’assistenza ai malati di sclerosi multipla».

 
Per i giovani è la seconda causa di disabilità
La sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale, ha una incidenza record nell’isola, più che in qualsiasi parte del mondo: per i giovani sardi è la seconda causa di disabilità dopo gli incidenti stradali . Al momento sono circa 4mila le persone affette, ma i numeri sono in aumento. Uno studio condotto di recente dall’Università di Sassari ha dimostrato che l’isola si colloca al primo posto nel mondo per incidenza della sclerosi multipla anche in età pediatrica. Circa la metà dei pazienti colpiti ha meno di 30 anni. Due anni fa un gruppo di ricercatori delle Università di Sassari e Cagliari ha identificato il micobatterio Map, Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis , che causa la paratubercolosi nei ruminanti e che potrebbe essere una delle cause della sclerosi multipla. Il gruppo di ricercatori ha identificato una proteina del Map altamente omologa a una proteina umana che viene riconosciuta nei pazienti affetti da sclerosi in Sardegna e che potrebbe essere l’innesco della malattia.



 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 dicembre 2015 / Sassari – Pagina 8
La Fondazione Agnelli: come funziona l’indagine
SASSARI Le carriere universitarie degli studenti sono state ricostruite con le informazioni contenute nella banca dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti universitari (Ans) del ministero. I dati riguardano tutti gli studenti iscritti in atenei italiani (pubblici e privati). Eduscopio è fondato sull’analisi statistica e per dare una maggiore affidabilità ai suoi risultati ha deciso di includere nell’analisi solo le scuole che mandano un congruo numero di studenti all’università (almeno 1 su 3). Tuttavia, mentre dai licei prosegue all’università una quota dei loro diplomati superiore al 33%, alcuni istituti tecnici potrebbero trovarsi un po’ al limite di questa soglia, perché più orientati al mercato del lavoro. Dunque, alcuni di questi potrebbero non comparire nella graduatoria, perché in nessuno dei loro indirizzi di studio almeno un diplomato su 3 prosegue con gli studi universitari. Anche alcune scuole molto piccole potrebbero rimanere escluse: ciascuna deve mandare almeno 21 diplomati all’università nell’arco del triennio considerato, dal 2011 al 2014.
 
 
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 dicembre 2015 / Sassari - Pagina 19
Piste ciclabili
I COSTI. Un milione e 800mila euro, Fondi di sviluppo regionale Por 2006-2013.
TRE LOTTI. Il circuito parte da piazza Università e raggiunge il dipartimento di Botanica, le facoltà di Lettere e Lingue, Medicina, Agraria, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Scienze Politiche e Veterinaria, collegando anche Policlinico, Cliniche universitarie, Ospedale civile, stazione degli autobus, Emiciclo Garibaldi, Carabinieri, Inps e Casa dello Studente di via Verona.


14 - LA NUOVA SARDEGNA di  di giovedì 10 dicembre 2015 / Sassari - Pagina 19
ERSU
Notte bianca degli universitari per il diritto allo studio

SASSARI Notte bianca per il Diritto allo studio universitario: anche Sassari oggi partecipa all'evento nazionale condiviso con altre numerose città italiane sedi di istituzioni universitarie. E l'Ersu annuncia lo stanziamento di 300.000 euro di fondi propri per un bando straordinario dedicato agli studenti esclusi dal nuovo Isee. Oggi, quindi, si svolgerà la Notte bianca organizzata da Andisu (Associazione nazionale per il diritto allo studio universitario) con il patrocinio del ministero dell'Università e in collaborazione con il Cnsu (Consiglio nazionale degli studenti universitari). L'iniziativa intende favorire il dibattito sull'ampio tema del diritto allo studio, oggi in sofferenza anche a causa dei nuovi parametri Isee che hanno messo "fuori gioco" alcune fasce della popolazione studentesca. I diversi soggetti coinvolti nelle varie città d'Italia tra cui: assessori regionali all'istruzione e all'economia, rettori, docenti universitari, presidenti e direttori generali degli enti per il diritto allo studio e studenti avranno così la possibilità di confrontarsi anche sulle problematiche territoriali legate al tema. È previsto l'intervento anche dei vertici politici del ministero e dell'università. Dai tavoli tematici sviluppati in tutta la penisola scaturirà un documento condiviso da cui prenderà vita la strategia comune che l'Andisu affronterà con il Miur. "Stay hungry stay foolish" ovvero "Siate affamati, siate folli" questo il titolo dell'iniziativa nazionale che riprende una frase di Steve Jobs per trasformarla in una sorta di slogan ma anche un invito, un monito, un concetto. Il fondatore di Apple pronunciò questa frase nel memorabile discorso tenuto all'Università di Stanford in occasione della cerimonia di laurea del 2005. Jobs invitò gli studenti a prendere in mano la propria vita per renderla straordinaria, a non accontentarsi a seguire i propri sogni con coraggio e con passione. Seguendo questa stessa filosofia l' Andisu promuove nel ritrovato e rinnovato diritto allo studio, la necessità di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie che si presentano oggi, senza alcun condizionamento per il futuro!Il programma della notte bianca sassarese si svolgerà nella residenza Fontana di via Coppino proponendo al pubblico dibattiti ,concerti e performance. A partire dalle 10.30 e sino alle 15 nella piazza della residenza si svolgerà una performance di pittura estemporanea a seguire alle 17 nella sala conferenze si terrà un'assemblea studentesca sul tema "La nuova normativa Isee: le proposte e i pareri degli studenti". Alle 18 e alle 19 si svolgeranno due concerti di musica jazz tenuti da ensemble del Conservatorio Canepa di Sassari formati da: Bianca Frau (voce), Marco Bande (pianoforte), Paolo Corda (chitarra), Gianni Gadau (basso elettrico), Paoletto Sechi (batteria). La giornata si concluderà con le premiazioni dei partecipanti alla performance di pittura estemporanea e con un aperitivo e buffet a cura degli chef dell'Ersu. 



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