UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 18 novembre 2015

Mercoledì 18 novembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 novembre 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università
Medicina, ecco il corso per i test di accesso
 
Sono aperte le iscrizioni al corso di preparazione ai test di ammissione ai corsi di laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia e di orientamento alla scelta dei corsi di laurea dell'area biomedica, organizzato dall'Università di Cagliari. Per la prima volta - si legge in una nota - un corso di questo tipo viene organizzato e gestito direttamente dall'Ateneo.
Il percorso è rivolto agli studenti che non sono risultati vincitori al test di ammissione in Medicina/Odontoiatria e Professioni Sanitarie svolto presso l'Università di Cagliari nel 2015-2016. «L'obiettivo di questo percorso - spiega il rettore, Maria Del Zompo - è sostenere la motivazione dei ragazzi che vogliano iniziare un percorso di formazione in questi corsi, migliorando la preparazione degli studenti che affronteranno per la seconda volta il test nell'anno successivo, ma al tempo stesso migliorando la conoscenza dei compiti delle figure sanitarie formate dall'Università». L'iscrizione, esclusivamente online, è già attiva e si chiuderà alle 13 del 24 novembre.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Il saggio
La ricerca di Eugenia Tognotti
L'influenza che uccise più della guerra
 
In occasione del centenario dallo scoppio della Grande guerra tanto si è detto e scritto per restituire appieno la memoria del primo conflitto mondiale. Resta ancora un vuoto da riempire. I libri di storia del '900 trascurano di raccontare la pandemia che, al pari dell'evento bellico e a partire dal 1918, flagellò il mondo, senza risparmiare le terre più remote.
L'influenza detta “spagnola”, perché la Spagna fu l'unico paese che in quanto neutrale e privo di censura militare poté raccontarne gli effetti devastanti, raggiunse anche Alaska e Australia. Il libro di Eugenia Tognotti, docente ordinario di Storia della medicina e Scienze Umane all'Università di Sassari, contribuisce a colmare la lacuna. Intitolato La “Spagnola” in Italia. Storia dell'influenza che fece temere la fine del mondo e pubblicato per la prima volta nel 2003, è stato appena ristampato dall'editore Franco Angeli per via del grande interesse suscitato nel pubblico. Stasera alle 16,30 sarà al centro di una tavola rotonda che si terrà nell'aula magna del Rettorato di Cagliari. Dopo l'introduzione del rettore Maria Del Zompo, la parola passerà a Micaela Morelli, Giancarlo Nonnoi, Andrea Rinaldi, Aldo Manzin e alla stessa autrice.
I riferimenti alla Sardegna saranno numerosi. «Il numero di morti causato nell'Isola dalla Spagnola - sottolinea Eugenia Tognotti - fu quasi equivalente a quello dei caduti nella Grande guerra. A causa dell'epidemia persero la vita 13mila persone. Nel 1918 la Sardegna fu, dopo il Lazio e con una percentuale di 108,8 vittime su 10mila abitanti, la seconda regione più colpita d'Italia, paese a cui la malattia costò complessivamente 600mila morti. La Spagnola colpì soprattutto persone d'età compresa tra i 15 e i 40 anni, una fascia di popolazione che i demografi chiamano dei giovani adulti. L'influenza determinò anche una sovramortalità femminilità».
Poiché gli uomini (inclusi i medici che avrebbero potuto rispondere all'emergenza) si trovavano al fronte, furono le donne a dover prestare cure e assistenza e quindi a esporsi al contagio. «Nell'Isola - sospetta la studiosa - fu forse la consuetudine di andare a fare visita ai malati e poi ancora la cerimonia di addio ai defunti, che radunava parenti e conoscenti, a incrementare la diffusione dell'influenza. Per curare la malattia, poiché s'ignorava che l'agente patogeno fosse un virus, furono adottati rimedi inadeguati. Si ricorreva a chinino, aspirina o addirittura a iniezioni di metalli con la finalità di uccidere il “veleno”.Tra le misure di prevenzione si ricorse a disinfezioni con acido fenico e per la prima volta fecero la loro comparsa le mascherine. I dipendenti pubblici vennero obbligati a usarle». Queste annotazioni consentono di dimostrare quanto la storia della malattia sia utile per raccontare la società dei primi del Novecento. I necrologi, anche quelli pubblicati sull'Unione Sarda, registrano la furia del «fiero morbo», mentre sullo stesso quotidiano le autorità sanitarie minimizzano gli effetti dell'influenza. Un carteggio ritrovato da Eugenia Tognotti e sfuggito alla censura (i prefetti erano attenti a evitare che si dessero informazioni capaci di deprimere lo spirito pubblico e di incoraggiare quindi il nemico) racconta quanto fosse difficile assicurare riti funebri e recuperare legno per dare sepoltura ai morti.
Il libro non è solo occasione per ragionare sul passato. «I virologi americani - ricorda l'autrice - avvertono che non bisogna chiedersi se e come le pandemie torneranno, ma solo quando. Le epidemie di influenza hanno cadenza compresa tra i 15 e i 40 anni». Nessun allarmismo, raccomanda. Mezzi di prevenzione e possibilità di cura - la reazione a Ebola lo ha dimostrato - non sono paragonabili a quelli che furono impiegati per tentare di arginare la Spagnola.
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Borse di studio negate
Ieri davanti al Consiglio regionale
 
Sit-in degli studenti Ieri mattina in via Roma c'era anche la protesta degli studenti universitari. Quasi un blitz, scattato verso le 9 del mattino sotto i portici del Consiglio regionale e conclusosi con un'assemblea un'ora dopo. Erano un centinaio i giovani in corteo per protestare contro le borse di studio in calo, la mancanza di un reddito di formazione e il diritto allo studio negato. «In concomitanza con la giornata internazionale per il diritto allo studio abbiamo voluto ricordare il disagio di migliaia di studenti - spiega Francesco Sotgiu, rappresentante dell'Udu in Sardegna, l'Unione degli Universitari - soprattutto a causa dell'Isee, il nuovo sistema di calcolo del reddito che ha ridotto sensibilmente gli aventi diritto alle borse di studio». I nuovi criteri hanno fatto insorgere nelle scorse settimane gli studenti di tutta Italia. A far discutere sono state in particolare la modalità di calcolo della casa nel reddito familiare, escludendo così molti giovani dalla possibilità di accedere al contributo, anche se il reddito di questi ultimi non è cambiato nel corso dell'ultimo anno. «Il crollo del numero delle borse - denuncia Sotgiu - soltanto nel capoluogo sardo ha toccato il -22%, nel resto d'Italia la percentuale oscilla tra -15 e -35%». La mobilitazione proseguirà domani con un'assemblea di Ateneo, durante la quale si pianificheranno le prossime iniziative.
L. M.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
CONFERENZA SU MONT'E PRAMA
 
Domani, Raimondo Zucca e Gaetano Ranieri terranno, per gli Amici del Libro, la conferenza “Alla scoperta di Mont'e Prama”. La manifestazione, con inizio alle 17, avrà luogo nella sala settecentesca della Biblioteca universitaria (via Università 32).
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
il terrore a parigi
Nel discorso di Hollande
valori e diritti da salvare
I processi di allargamento di comunità nazionali non possono prescindere dal modo in cui si avvicinano ad esse i nuovi soggetti che vi entrano a far parte
di Luciano Marrocu
 
Tre punti meritano di essere sottolineati del discorso, sentito e coraggioso, tenuto ieri da François Hollande di fronte ai due rami del Parlamento. Il primo è l’ammissione che nell’attacco di venerdì scorso “sono stati dei francesi che hanno ucciso altri francesi.” Hollande individua quindi una linea di demarcazione che non è di carattere religioso e tantomeno disegna una guerra di civiltà: “non c’è guerra di civiltà -ha detto - perché questi assassini non ne rappresentano nessuna.” L’esercito jìhadista, ha continuato Hollande, ci combatte perché la Francia è un paese di libertà, perché siamo la patria dei diritti dell’uomo. Lo stessa cosa ha voluto dire il risuonare della Marsigliese tra la gente, prima impaurita poi orgogliosa, che percorreva i tunnel d’uscita dello Stade de France dopo la partita di calcio Francia Germania. La Marsigliese ha voluto intonare, quasi sussurrando, una delegazione di dodici Iman che testimoniavano il proprio dolore di fronte al Bataclan. C’era con loro, cantava con loro, lo scrittore ebreo Marek Halter. in questo trionfo della barbarie e della morte, il ritorno della Marsigliese ha rappresentato il solo sprazzo di luce e di speranza. “Noi dobbiamo poter privare della sua nazionalità francese - ha poi detto Hollande - un individuo condannato per aver attentato agli interessi fondamentali della nazione o aver commesso un atto di terrorismo, anche se nato francese”. Laddove nazionalità e cittadinanza non vengono intesi da Hollande come il prodotto meccanico dell’essere nato da certi genitori o in un certo luogo ma come piena e responsabile adesione a un sistema di valori primari, senza i quali non vi può essere convivenza pacifica e civile. Questo non significa che chi ha commesso atti di terrorismo debba perdere le garanzie che gli riconosce lo stato di diritto. Significa solo che la democrazia non può essere vista come una zona franca nella quale alla bisogna rifugiarsi, pur non condividendone i valori di base. E significa pure che i processi di rinnovamento e di allargamento di comunità nazionali dalle radici antiche, non possono prescindere dal modo in cui si avvicinano ad esse i nuovi soggetti che vi entrano a far parte. A cui occorre richiedere l’adesione a un sistema di valori che escluda qualsiasi discriminazione religiosa, di razza, o di genere. Quello spazio ideale dentro cui vive la nostra pratica quotidiana di libertà e autonomia individuale e che chiamiamo Occidente tanto più sarà in grado di difendersi, rimanendo allo stesso tempo accogliente, quanto più saprà definire le responsabilità derivate dall’appartenenza a una comunità nazionale. Non c’è accusa di etnocentrismo che possa far da scudo a idee e pratiche basate su una svalutazione, quando non un aperto disprezzo, nei confronti della nostra civiltà democratica. C’è un terzo punto da tener presente del discorso di Hollande ed è quando, prospettando un significativo ampliamento delle spese per le forze di polizia, sostiene la necessità che “il patto di sicurezza debba prevalere sul patto di stabilità”. Un punto che va inteso, prima di tutto, come una richiesta all’Unione Europea di una piena solidarietà e cooperazione nella guerra con lo Stato islamico. Che riveste tuttavia, a me pare, un significato più generale: non è più tempo, vuol dire Hollande, di svuotare di funzioni, e quindi di risorse, lo Stato, è semmai il tempo di allargarle queste funzioni. Un principio, questo, che è stato un elemento costitutivo dell’azione di governo e che per larghissimi tratti della recente storia francese ha accomunato destra e sinistra. Un punto, per altro, che dovrà tenere presente anche il nostro presidente del Consiglio se vorrà essere in grado di dare sostanza a quanto ha annunciato: “Che l’Italia c’è ed è accanto alla Francia”.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
Domani si parla
di Startup e progetti imprenditoriali
 
SASSARI È previsto per domani alle 9 l’appuntamento con StartUp Roadshow 2015 “Avvia i tuoi progetti: start up innovative, opportunità e strumenti”. Prosegue anche per il 2015 la collaborazione tra Unioncamere e il Ministero dello Sviluppo Economico per promuovere la nascita delle Startup Innovative: società di capitali, costituite anche in forma di cooperative, che hanno come scopo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. La partnership MISE-Unioncamere si inserisce all’interno di un settore in piena crescita e sostenuto a livello di politiche nazionali e regionali. Il progetto Startup Roadshow 2015 ha l’obiettivo di diffondere l’informazione sulle opportunità contenute nella normativa nazionale di riferimento e in particolare sulle agevolazioni pubbliche di fonte comunitaria, nazionale e regionale. L’incontro di domani alla Camera di commercio in via Roma si rivolge a imprenditori, professionisti, consulenti aziendali, studenti e neolaureati, ricercatori e in generale a tutti coloro che vogliono informarsi sul mondo delle startup innovative e sulla policy nazionale di sostegno.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
all’emiciclo garibaldi
Flash mob per la giornata dello studente
 
SASSARI Studenti riuniti all’emiciclo Garibaldi per celebrare la Giornata internazionale dello studente “Freedom of Movement” che mette al centro il tema della mobilità. In Italia, l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi, le due più grandi associazioni studentesche italiane, ha aderito all’iniziativa. Anchel’Udu Sassari – Sinistra Universitaria e Asso (Associazione studenti Sassari organizzati), ha partecipato organizzando un’assemblea pubblica con flash mob. I ragazzi hanno parlato di mobilità e trasporti in Sardegna, con tutte le quotidiane difficoltà che gli studenti pendolari e i cittadini devono affrontare. Ma anche di immigrazione con il racconto dei ragazzi immigrati del Centro di accoglienza di Alghero Vel Marì, che hanno raccontato le loro storie e difficoltà.

Questionario e social

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