UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 10 novembre 2015

Martedì 10 novembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 novembre 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Umberto Bianchi, la biologia e i suoi allievi
IL RICORDO. È morto a Modena l'ex direttore di Biologia generale
 
Si è spento il 25 ottobre scorso, a Modena, a 84 anni, Umberto Bianchi, già direttore dell'istituto di Biologia generale della facoltà di Medicina. Così ci piace ricordarlo, come maestro e amico, a chi ha avuto il privilegio di averlo come docente negli anni '70 e '80. Nonostante negli ultimi anni si fosse trasferito a Modena, molta della sua vita di professore universitario, e non solo, è rimasta a Cagliari, dove ha trasmesso a una moltitudine di studenti non solo le sue conoscenze perché diventassero le loro, ma anche e soprattutto, i suoi entusiasmi, i suoi dubbi, le sue riflessioni sulla scienza. Amava la Sardegna e, nonostante fosse malato da qualche tempo, continuava a trascorrere le estati nell'incanto dei nostri mari, con la amata Pat, le figliole, i nipoti.
Il Maestro si era laureato in Farmacia e in Scienze biologiche a Pavia, presso l'Istituto di Zoologia diretto dal prof. Carlo Iucci, dove conobbe Guido Frizzi e Ugo Laudani. Il prof. Frizzi, insigne genetista, si trasferì a Cagliari e poco dopo chiamò con sé i suoi preziosi collaboratori, Bianchi e Laudani. Con essi iniziò una proficua linea di ricerca su polimorfismi enzimatici in insetti vettori di diverse patologie, con l'aiuto di giovani ed entusiasti allievi e con la collaborazione dell'entomologo Carlo Contini. Poi le ricerche nel campo della nascente biologia cellulare.
Noi che siamo stati i suoi allievi più vicini, ai quali ha insegnato i rudimenti della ricerca in laboratorio, abbiamo continuato ad averlo vicino e di esempio, anche quando ha lasciato questa Università. Il suo carattere focoso, spesso non accompagnato da alcun coefficiente di diplomazia, gli faceva talvolta manifestare le sue opinioni con veemenza. E forse molti, rivedendolo in questa descrizione, lo ricorderanno con un sorriso tenero. Per gli allievi è stato una guida affettuosa. Era un ricercatore sui generis. Una volta, per colorare delle proteine su un gel di poliacrilamide, mise in un beaker «una punta di Coomassie Brilliant Blue in un tot di tampone»: colorazione del gel meravigliosa…. e gli allievi a cercare di quantificare i suoi ingredienti… senza successo! Aveva la tecnica nelle mani e la ricerca nel cervello e nel cuore. Non era il ricercatore della perfezione, era il ricercatore delle idee, del coraggio di osare nelle ipotesi e il docente che affascinava, studenti e studentesse, con le famose parentesi sull'evoluzione più che non con lo spiegare pedissequamente quanto uno studente avrebbe potuto trovare da sé sui libri. Insegnava la libertà di pensiero e la critica costruttiva, insegnava ad essere uomini e donne di libero pensiero, insegnava ad usare il cervello e ad osare percorsi di ricerca nuovi.
Non sappiamo se abbia mai potuto immaginare quanti studenti, che affascinava, lo ricordassero con affetto ed incredibile simpatia, studenti oggi medici affermati, ma affermati perché svolgono bene e coscienziosamente la loro professione, non necessariamente tutti famosi. Per loro, e per noi, per averci aperto le porte di una meravigliosa esperienza di scienza, per l'onestà intellettuale e la morale che ci ha insegnato gli diciamo grazie e sit tibi terra levis.
Antoniettina Rinaldi, Roberto Mezzanotte, Annalisa Marchi, Diletta Peretti, Roberta Vanni
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Ersu, 50 mila euro per gli studenti
Un aiuto agli universitari economicamente svantaggiati
 
L'Ersu mette a disposizione cinquantamila euro per gli studenti “economicamente svantaggiati”: un aiuto per permettere agli universitari di frequentare i corsi di studio per l'anno accademico 2015-2016. Il sussidio singolo sarà di 550 euro e salirà a 800 per i “fuori sede”.
Le domande per ottenere il contributo straordinario dovranno arrivare all'ufficio Diritto allo studio dell'Ersu entro le 13 del 20 novembre.
Chi può partecipare? Nel bando deliberato dal consiglio d'amministrazione, e pubblicato con determinazione del direttore del servizio assistenziale e culturale, vengono specificate le condizioni di «disagio, grave e documentato che potrebbe compromettere la prosecuzione degli studi, a causa di un evento, verificatosi non oltre dodici mesi prima della data di presentazione della domanda». Queste le condizioni indicate nel bando: grave difficoltà economica della famiglia (come il licenziamento di uno dei componenti il nucleo familiare), modifica della situazione familiare (come il decesso di uno dei genitori), grave difficoltà conseguente a malattia dello studente o di altro componente del nucleo familiare.
Nel documento che si può consultare sul sito Internet dell'Ersu sono inoltre indicati i criteri per la redazione della graduatoria e le modalità di erogazione del contributo. (m. v.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Taglio delle Asl, è già scontro
Sindacati all'attacco: «Non è così che si risparmia sulla spesa»
Domani il nuovo piano della rete ospedaliera. Dedoni: «È solo un convegno del Pd»
 
Ricorda un sindacalista: «Un tempo c'erano 22 Usl. Poi siamo passati a 8 Asl. E abbiamo risparmiato? Macché, la spesa è aumentata». Soffia il vento urla la bufera sul taglio delle Aziende sanitarie annunciato dall'assessore Arru, sul Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e sulla conferenza in programma domani alla Fiera di Cagliari per presentare la Riforma - portata in giro, “emendata” e da condividere - ma alla quale ci si è dimenticati di invitare il presidente dell'Anci, cioè il “portavoce” dei sindaci, i sindacati e l'opposizione. Al primo incidente diplomatico si è rimediato: Pier Sandro Scano non compariva nella versione originaria della locandina e ora invece è stato inserito tra i relatori (dopo aver ricevuto una formale lettera di scuse dalla Regione), gli altri invece restano a casa.
Dunque, niente più 8 Asl, il presidente Pigliaru ne vorrebbe una soltanto, Arru parla di due, forse tre (Cagliari, Sassari, Nuoro). Intanto oggi dovrebbe approdare in Giunta una delibera sulla spesa fuori controllo, pochi giorni dopo la manovrina urgente da oltre 274 milioni di euro per pagare stipendi e fornitori.
«Ridurre le Asl, a parte che non può essere una decisione unilaterale, non è certo il toccasana», dice il segretario regionale della Cisl Ignazio Ganga. «Le economie si fanno con la lotta agli sprechi e scegliendo bravi manager. Asl significa presenza sul territorio, sussidiarietà, democrazia, mi sembra una contraddizione combattere contro il disimpegno dello Stato se poi la Regione fa altrettanto». Francesca Ticca, segretaria generale Uil, è preoccupata: «Continua la politica dell'accentramento, e nelle zone interne la popolazione e i servizi vanno verso l'estinzione. Si dice che ci sono troppi posti letto ma si concedono al Mater Olbia, dispiace che durante il suo “pellegrinaggio” l'assessore non abbia colto il malessere diffuso, questa riforma sarebbe potuta essere un processo condiviso, ma ancora una volta vediamo soltanto interessi di potere».
Efisio Aresti (Fpl Sulcis) è molto critico: «Siamo contrari, il problema non sono le Asl ma la riduzione degli sprechi, serve un unico centro di spesa, un monitoraggio più puntuale sui farmaci e le attrezzature, l'abbattimento dei tempi delle liste d'attesa. Il nostro territorio è in agonia, abbiamo chiesto il riconoscimento del primo livello per l'ospedale di Iglesias, invece lo si dà ad Alghero. E in definitiva, stiamo discutendo di una riorganizzazione a metà, dov'è la Rete territoriale che dovrebbe accompagnare quella ospedaliera?».
«Si sta perdendo l'occasione per portare avanti processi importanti in modo condiviso e organico», sottolinea Fulvia Murru, segretaria regionale Uil Funzione pubblica. «La mission che dovremmo avere tutti deve avere al centro il paziente e il cittadino, ma questo sembra passare in secondo piano per logiche di risparmi e di interessi privati. Non capiamo, inoltre, perché non si è fatto un Piano sanitario regionale complessivo. A oggi mancano completamente alcuni capitoli importanti quali la riorganizzazione dei servizi territoriali e della rete emergenza-urgenza».
«Abbiano l'onestà di dire che quello di mercoledì è un convegno del Pd, senza contraddittorio», dice Attilio Dedoni, consigliere regionale dei Riformatori e presidente della commissione d'inchiesta sulla spesa sanitaria regionale. «Stanno trattando la Sanità con una logica di partito, ora dicono che lascerebbero una Asl a Sassari per ripagarla in qualche modo della negazione di città metropolitana».
Giuseppe Fasolino, consigliere regionale di Forza Italia, sottolinea: «Non si è ancora chiusa la pagina sulla riforma degli Enti locali che relega il centro-nord Sardegna a fanalino di coda del sistema amministrativo regionale che già si prepara il “sequel”: la proposta di riforma che prevede la drastica riduzione del numero delle Asl è in linea con l'azione di smantellamento della Sardegna che ogni giorno la Giunta regionale sta mettendo in campo a vantaggio di un solo territorio, anzi meglio di una sola città: Cagliari».
Cristina Cossu
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Negato il diritto allo studio, l'Università perde iscritti
Fondi esigui per il welfare degli atenei. Solo il 74% degli idonei riceve le agevolazioni
 
Nel film “Totò, Peppino e la malafemmina”, durante la celeberrima stesura della lettera, Antonio De Curtis invitava la dolce signora a interrompere la relazione con il nipote perché, in tempo di «moria delle vacche», doveva «prendere una laura». Purtroppo, si sa, la vita non è un film, e dall'inizio della crisi a oggi gli Atenei italiani hanno il 6,8% in meno di matricole. La legge finanziaria è sbarcata in Parlamento e dai dati disponibili non si vedono grosse novità sul finanziamento del diritto allo studio. Stiamo parlando dei fondi che permettono alle Regioni di finanziare le borse e garantire l'accesso agli studi superiori per chi non ne abbia i mezzi. Erano 162 milioni di euro lo scorso anno, e la cifra è rimasta quella. Sempre meglio del taglio di due anni fa.
Ancora oggi, però, gli studenti che accedono alle borse di studio sono meno di quelli che ne avrebbero diritto. Molti studenti, infatti, fanno richiesta di assistenza, ma le Regioni non sono nelle condizioni di poterle soddisfare. In Italia solo il 74,9% degli idonei riceve la borsa (questi i dati dell'Osservatorio piemontese sul diritto allo studio). In altri termini un quarto dei potenziali interessati è tagliato fuori da quello che per legge è considerato un diritto.
Malgrado gli aumenti della tassa regionale per il diritto allo studio, passata da 64 a 140 euro in molte regioni, Sardegna compresa, c'è ancora chi rimane indietro. Nello scorso anno accademico, le agenzie per il diritto allo studio di Cagliari e Sassari non sono riusciti a erogare 2.904 borse. Sono tutte persone che soffriranno degli sforzi per ultimare gli studi o che probabilmente li abbandoneranno.
Per il prossimo anno la Regione Sardegna ha raddoppiato gli stanziamenti grazie soprattutto a 6 milioni di euro del Fondo strutturale europeo, e all'aumento della tassa regionale che finanzia questi servizi. Diminuisce invece il contributo proprio dell'ente che passa da 4,3 milioni a 3 milioni di euro. Il totale disponibile per gli studenti sarà di oltre sedici milioni, ma l'obiettivo dichiarato dall'assessorato alla Pubblica istruzione è quello di soddisfare il 75% delle richieste di borse.
Bisogna domandarsi se sia solo questione di soldi. Per Francesca Laudisa, responsabile dell'Osservatorio piemontese, «è certo una questione di fondi, ma è anche un problema di come si spendono». La Regione tiene in vita due enti che hanno una medesima funzione. Accorparli potrebbe portare a economie utili a finanziare altre borse di studio. A non lasciare nessuno indietro.
Edoardo Garibaldi
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Cluster Nautica, il mare in rete
INNOVAZIONE. Sardegna Ricerche presenta il nuovo servizio per il diportismo
 
Sostenibilità, innovazione e attività di rete. Anche la nautica sarda si prepara a imboccare la rotta del futuro che punta al progresso attraverso soluzioni green e intelligenti. A tracciarla anche Sardegna Ricerche, che oggi all'hotel Regina Margherita di Cagliari presenterà il Cluster Nautica, sviluppato per sperimentare e offrire percorsi innovativi a cantieri navali, cantieri di rimessaggio e servizi collegati, operanti nel settore del diportismo nautico.
Comparto che nell'Isola conta un migliaio di operatori, cifra non meglio quantificabile, sia per l'assenza di rilievi recenti sul territorio, che per la presenza forte di sommerso. Inserita nel seminario “Nautica smart e sostenibile nel Mediterraneo”, organizzato anche nell'ambito delle attività del Cluster Energie rinnovabili, la rete lavorerà in tre direzioni: aumento della performance ecosostenibile delle imbarcazioni che transitano in Sardegna, con specifico riferimento a quelle da diporto fino a 24 metri, in navigazione e sosta; sviluppo dell'interconnessione tra imbarcazioni, operatori nautici, marine, porti e aree marine protette; crescita della quantità e qualità delle informazioni disponibili agli operatori del settore. Le imprese aderenti al Cluster Nautica sono dieci. Cinque, del ramo cantieristica. Una sesta, è la rete che raduna 35 aziende dell'intera filiera nautica.
L'incontro odierno sarà trampolino di lancio per una piattaforma applicativa, in fase di sviluppo, che gestisce e controlla gli scarichi nelle imbarcazioni a motore e a vela. Il focus proseguirà nel pomeriggio, nella sede di Confindustria, in viale Cristoforo Colombo, con la presentazione della Direttiva europea per le imbarcazioni da diporto.
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
Le meraviglie della scienza
che fa luce sulla materia oscura
FESTIVAL. L'ottava edizione oggi all'Exma, Cagliari
 
Si apre questo pomeriggio l'ottava edizione Festival Scienza nella sala conferenze dell'Exma. Il primo appuntamento è previsto alle 16.30 con il professor Fernando Ferroni, presidente dell'istituto nazionale di Fisica Nucleare che terrà una conferenza “Gettare luce sulla materia oscura”, nel corso della quale ci racconta tutto sulla materia oscura: perché sappiamo che c'è, come e dove la cerchiamo. E poi l'ultima idea che lega la Sardegna all'Abruzzo, e che legame esiste tra le miniere dell'Arizona e quelle del Sulcis e il laboratorio del Gran Sasso.
Si prosegue alle 18,30 con Vincenzo Schettino, professore dell'Università di Firenze, che dopo aver spiegato il ruolo dell'“Immaginazione nella scienza” guardando ad alcuni grandi chimici del passato, presenterà il suo libro “Scienza e Arte”, finalista al Premio letterario Galileo 2015.
Filo conduttore di queste giornate sarà “La meraviglia della scienza”. Lo stupore di fronte alle cose, la capacità di lasciarsi sorprendere è ciò che il festival vuole favorire, istillare meraviglia nelle menti e nei cuori di tutti, mostrando il cammino che ancora oggi fa la scienza per rispondere al desiderio di capire.
Questo è anche l'anno internazionale della luce e durante il Festival sarà celebrato con un programma ricco di conferenze, incontri, tavole rotonde, spettacoli insieme a laboratori, mostre ed exhibit interattivi in cui il pubblico sarà chiamato a partecipare, scoprire e toccare con mano la meravigliosa scienza.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
In Breve
CONFERENZA RETE OSPEDALIERA
 
"La Rete Ospedaliera nella riforma sanitaria regionale" è il tema della Conferenza rganizzata dall'assessorato della Sanità e che si terrà domani al Palazzo dei Congressi della Fiera dalle 10. Ad aprire i lavori saranno il sindaco Massimo Zedda e il Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. L'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, illustrerà la rete ospedaliera. Conclude il presidente Francesco Pigliaru.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
L'assessore «Mi piace l'idea del museo»
 
Il museo nel convento? «Sono contento che si faccia, questa collaborazione è un bene: non mi spaventa e la ritengo anzi un vantaggio, a patto di garantire la qualità degli interventi». Paolo Frau, assessore comunale all'Urbanistica, vota a favore: «C'è la pretesa che il Comune acquisisca senza porsi il problema della sostenibilità».
Dallo studio dell'Università curato da Caterina Giannattasio, docente di Restauro architettonico, prende spunto il progetto: «Non lo conosco nel dettaglio, ma posso fare un discorso generale. Sono favorevole al cambio di funzione di monumenti storici: per conservarsi, un'opera deve avere una destinazione d'uso utile alla società. Se diventa una forzatura o un accanimento, il discorso decade. Se però è fatto in accordo con i principi della conservazione, reintegrare può dare valore». (m. lam.)
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Conferenza sull'energia
 
Domani alle 9,30, nella sala conferenze del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, si terrà la Giornata informativa regionale sull'“Energia in Horizon 2020”, organizzata dallo Sportello Ricerca europea di Sardegna Ricerche in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari. Obiettivo della giornata è quello di illustrare i principali contenuti dei bandi previsti per il biennio 2016-2017 sui temi dell'energia nell'ambito di Orizzonte 2020.
 

LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Meno costi e posti letto: parte la riforma della sanità
Domani sarà presentato il piano di riordino. Si punta a ridurre la spesa che supera i 3 miliardi di euro
Nel progetto è previsto il taglio delle Asl e maggiore spazio alle strutture private come il Mater Olbia
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Non più voci e indiscrezioni, domani la mappa sarà ufficiale. Ecco la prima anticipazione: dagli attuali 5.901 posti letto la Sardegna dovrà scalare fino a 5.790 entro il 2018. «Non sono tagli, ma una necessaria riorganizzazione», come da luglio, mese della delibera, insiste l’assessore alla Salute Luigi Arru. Dovrebbe servire a ridurre gli sprechi, azzerare i doppioni, aumentare la qualità ed evitare soprattutto che la sanità continui a divorare oltre la metà del bilancio della Regione.
Il costo finale, si sa. è di 3 miliardi e 200, cresce di altri 200 milioni con il welfare, e ha sulle spalle un disavanzo dichiarato non lontano dal mezzo miliardo. Sono cifre spaventose, ma quando c’è di mezzo la sanità non possono essere cento i numeri a dettar legge. Ma l’efficienza sì.
L’appuntamento. Domani di prima mattina, nella sala congressi della Fiera, ogni distretto, ogni reparto saprà con esattezza come cambierà il suo «foglio di presenze» nei prossimi tre anni. A illustrare la mappa sarà il team dell’assessorato alla Salute, oltre all’assessore il direttore generale Giuseppe Sechi, con le conclusioni affidate al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, da sempre intransigente nel dire: «Dobbiamo alzare gli standard, ora sono bassi, e siamo allo stesso tempo obbligati a ridurre il costo della sanità».
L’avvio. Il primo passo pensato dalla Giunta è proprio quello della riorganizzazione dei posti letto con un risparmio stimato di 134 milioni. Il secondo sarà la rivoluzione della macchina burocratica, con molto meno Aziende sanitarie (saranno due, al massimo tre, più le due universitarie e il Brotzu) rispetto alle attuali undici. Anche se nel nuovo conto dovrà essere calcolata l’ormai annunciata da troppo tempo Azienda regionale per le emergenze-urgenze (prenderà il posto del 118), con il compito di gestire un servizio che la Sardegna invoca da tempo, quello dell’elisoccorso.
La sintesi. Dal monitoraggio dell’assessorato è venuto fuori che troppi posti letto sono concentrati a Cagliari e Sassari, sono pochi nel Medio Campidano e in Gallura, che comunque andrà a recuperarne un centinaio con l’apertura della struttura privata Mater Olbia. Sono troppi anche i posti letto destinati al ricovero degli acuti, mentre sono al di sotto della media nazionale quelli riservati ai post-acuti. Sono queste le principali storture di un sistema ospedaliero pubblico e privato che la Sardegna non può «più permettersi – è stato detto dagli esperti – e oggi al di sotto anche degli standard (qualità e costi) previsti dalla Legge di stabilità». L’isola ha di sicuro le sue specificità – e infatti la mappa iniziale è stata corretta diverse volte dopo i vari confronti fra la Regione e i sindaci – ma «ormai il livello di guardia è stato superato».
Valore assoluto. Entro il 2018 la Sardegna perderà 111 posti letto (da 5.901 a 5.790), con una percentuale negativa del 1,9 per cento rispetto all’attuale offerta. Il maggiore contributo nella riorganizzazione arriverà di sicuro dalla sanità pubblica: da 4.875 scenderà a 4.664, con un meno 221 posti. Crescerà invece quella privata: da 1.036 arriverà a 1.146 per effetto dell’ingresso nel sistema degli oltre 200 posti convenzionati del Mater Olbia, per cui il ministero ha concesso una deroga rispetto all’accordo Stato-Regioni sul contenimento dei costi.
La media. Finora la Sardegna è stata sempre molto vicina alla media nazionale dei posti letto ogni mille abitanti: 3,5 contro il 3,7 nelle altre regioni. Ma se ripartito per distretti si scopre che la realtà molto più critica. Cagliari ha una media del 4,64, Sassari del 3,9, cioè è alta la concentrazione nei due poli, mentre negli altri distretti i valori sono molto più bassi: 1,7 nel Medio Campidano, 2,2 in Gallura, 2,5 nel Sulcis, 2,7 a Nuoro, 3,1 in Ogliastra, 3,2 a Oristano. È per questo motivo che nelle stanze dell’assessorato preferiscono parlare di «ridistribuzione più che di riorganizzazione».
La rete. Il processo avverrà con la conferma delle due strutture di secondo livello, è il massimo, a Sassari (l’Azienda universitaria) e a Cagliari (il Brotzu)e i il contemporaneo rafforzamento della rete negli altri distretti. A partire da Nuoro, con una struttura di primo livello rinforzato, e gli ospedali territoriali o di comunità, che garantiranno sempre la prima assistenza e le cure post operatorie.
Acuti e non. Il riequilibrio sarà netto. Nella sanità pubblica i posti letto riservati agli acuti scenderanno da 4.718 a 4.102: 616 in meno. Il prezzo più alto sarà pagato dai reparti di medicina generale (-269), chirurgia generale (-231), ostetricia e ginecologia (-99), pediatria (-87), otorino (-41) e oculistica (-27). Nella sanità privata, la riduzione sarà più contenuta: i posti letto per acuti scaleranno da 809 a 697. Di contro, negli ospedali e nelle case di cura, cresceranno i post-acuti: da 374 a 991, con un salto in avanti del 165 per cento. Ancora più nel dettaglio aumenteranno di quasi quattro volte nel pubblico (da 147 a 542) e del doppio nel privato (da 227 a 449). In testa alla classifica dei promossi ci sono i reparti di riabilitazione (+241, compreso il Mater Olbia), lungodegenti (+91), neuroriabilitzione (+57). Il più in casella sarà anche per cardiologia (80), nefrologia (34), ematologia (24) e oncologia (15).
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Sarà presentato domani
Il dossier sugli ospedali: l’Agenas boccia la Sardegna
 
CAGLIARI L’attesa è doppia per l’appuntamento di domani sul futuro della sanità. Oltre alla riorganizzazione della rete ospedaliera, sarà ufficiale anche l’ultimo report dell’Agenzia nazionale della sanità, l’Agenas, sulla qualità e gli standard degli ospedali sardi. Se il nome burocratico del dossier può apparire complicato, Programma nazionali esiti, il risultato finale purtroppo è fin troppo chiaro. Escluse alcune eccellenze, la pagella complessiva della sanità pubblica è sotto i parametri dell’efficienza. Sarà Mario Braga dell’Agenas a ribadire quanto la Regione ha scritto, a luglio, in uno degli allegati alla delibera con cui vuole riorganizzare i posti letto: «A confronto con le alter regioni – testuale – in Sardegna l’insieme dei ricoveri presenta sia una bassa complessità della casistica (per banalizzare: sono pochi gli interventi) sia una scarsa efficienza di utilizzo degli ospedali». Tanto che, nella stessa pagina, l’isola è inserita – per quanto riguarda il biennio 2013-2014 – fra le regioni meno virtuose ed è molto distante dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, che guidano la classifica delle migliori performance. Certo, sono sempre e solo delle tabelle e non può essere un caso che alcune settimane fa – dopo la pubblicazione de La Nuova di alcune anticipazione del dossier – ci sia stata una quasi rivolta da parte di molti primari, decisi nel contestare i risultati negativi. Domani sarà l’Agneas a dire la verità sullo stato degli ospedali, patologia per patologia, intervento per intervento. Ma su un altro dato non ci possono essere sin da ora discussioni: I ricoveri in Sardegna sono ben oltre la media nazionale: 181 ogni mille abitanti contro 165 E da tagliare c’è anche la durata delle degenze: 6,93 giornate contro 6,75 nelle altre regioni. Sono tutti costi in più e andranno azzerati. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
Trenta medici cinesi in corsia, da Pechino alle cliniche dell’Aou
Resteranno tre mesi in città e completeranno il proprio percorso di formazione nell’ateneo turritano
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Università e l’International emergency management
 
SASSARI Trenta medici cinesi trascorreranno i prossimi tre mesi all’Università di Sassari per completare il proprio percorso di formazione nell’ambito del programma “Specialist International Clinical Training”. Ieri, nell’aula magna della facoltà di Medicina e Chirurgia, gli ospiti sono stati accolti dal rettore Massimo Carpinelli, dalla delegata alla Medicina e coordinatrice del progetto Maria Pina Dore, dai direttori dei dipartimenti di Scienze biomediche e Scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche, rispettivamente Andrea Montella e Gian Vittorio Campus. Il programma formativo internazionale prende le mosse dall’accordo di collaborazione firmato a maggio di quest’anno dal rettore, a nome dell’Università di Sassari, con l’International emergency management society e con la Beijing dongfang guokang management consulting Co., organizzazione governativa che si occupa della formazione dei medici cinesi nelle più prestigiose università del mondo. «Sono onorato che abbiate scelto Sassari, la più antica università in Sardegna e una delle più antiche in Italia – ha dichiarato il Carpinelli – La vostra permanenza qui offrirà molteplici opportunità per scambiare competenze cliniche, costruire un ponte tra i nostri due mondi con benefici reciproci e, perché no?, per aprirci alla collaborazione con nuovi partner. Faremo del nostro meglio per offrirvi tutto il supporto necessario». Il rettore, inoltre, ha rivolto un ringraziamento particolare al professor Plinio Innocenzi, consigliere scientifico dell’ambasciata italiana a Pechino. A partire da oggi, i trenta medici provenienti dalle diverse zone della Cina, che sono strutturati in cliniche e ospedali cinesi nelle più varie branche specialistiche mediche, frequenteranno i diversi reparti delle cliniche universitarie di Sassari per approfondire la conoscenza della medicina occidentale e, al contempo, confrontarsi sulle tecniche applicate nelle loro cliniche e negli ospedali.

Questionario e social

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