Venerdì 6 novembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 novembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Il Rettore scrive a deputati e senatori
«Senza nuovi finanziamenti tutto il sistema dell'alta formazione è a rischio». Così il rettore dell'Università Maria Del Zompo, con l'appoggio del Senato accademico, chiama a raccolta i parlamentari sardi. L'organo collegiale ha approvato una mozione che verrà inviata al Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Anche il Consiglio degli studenti di Cagliari, riunito ieri mattina, ha approvato la mozione, dando pieno sostegno alla mobilitazione. «Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l'insufficienza degli stanziamenti del governo per la ricerca e il diritto allo studio». È sempre più forte la «frustrazione del personale per il blocco di contratti e degli scatti stipendiali dal 2010». A causa del mancato turn over anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20 per cento negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 17 per cento. Oggi, l'Ateneo metterà però da parte le polemiche per la cerimonia di consegna delle prime 180 “Tessere baby”: un supporto ai ragazzi che conciliano studi e maternità o paternità. La card dà diritto a parcheggi riservati e accesso a stanze dedicate, in via di completamento. (m. lam.)
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Tra e oggi e domani vengono presentati sessanta progetti innovativi
«IO SCOPRO, TU FINANZI»
La ricerca incontra l'impresa
C'è il team scientifico che ha scoperto il modo di modificare e plasmare la percezione del gusto degli alimenti. I broccoli proprio non vanno giù? Basta “assaggiare” una molecola per trasformare il sapore. C'è il gruppo che sta studiando il modo di far dialogare tra loro elettrodomestici e oggetti di casa. Sono le idee dei cervelli che non fuggono e hanno scelto i laboratori dell'Università di Cagliari per portare avanti ricerche innovative. Ex fantascienza che si trasforma in realtà: scoperte a caccia di investitori. Ecco perché ieri, ma lo faranno anche oggi, cinquanta ricercatori dell'Ateneo cagliaritano hanno incontrato le aziende in occasione dell'evento “Unica & Imprese: i ricercatori si presentano agli imprenditori”. Al Caesar's Hotel passerella di sessanta progetti in nove settori: agrifood, biomedicina, comunicazione e marketing, economia e management, energia e ambiente, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ingegneria e logistica, salute e benessere, turismo.
 MENÙ SU MISURA «Abbiamo trovato il modo di intervenire sul gusto», spiega Iole Tommasini Barbarossa, del dipartimento di Scienze biomediche. «Il menù dei nostri figli richiede giochi di prestigio». Non sarà più necessario: «Il gusto ha caratteristiche genetiche, dobbiamo capire quali sono e intervenire». Come? Somministrando molecole della saliva. E il radicchio diventa meno amaro.
 TURISTI “PEDINATI” Il dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura sta lavorando a un metodo che consente di tracciare i turisti, tramite il monitoraggio dei contenuti dei social media. Da dove arrivano, quali sono i quartieri più frequentati di Cagliari, ad esempio.
 START-UP Il mondo accademico e quello dell'impresa ha dato già vita a start-up. Fabrizio Mulas, ricercatore del dipartimento di Informatica, ha fondato un'azienda spin-off che nasce per valorizzare i risultati di una ricerca per trasformarli in prodotto commerciale. Insieme ai collaboratori ha creato una piattaforma di fitness, dove si può acquistare il servizio di un personal trainer, vero, che segue le attività sportive.
ACCADEMIA E BUSINESS Insomma, ha detto il rettore Maria Del Zompo, che ha aperto i lavori: «Università e impresa si devono conoscere sempre più a fondo, per per capire come, tra corsi di studio, master e stage, possa crearsi un circuito virtuoso». Entra nello specifico Annalisa Bonfiglio, prorettore: «Abbiamo gli strumenti per supportare il contatto. Ad esempio, con Industrial liaison office, che fa da tramite tra domanda e offerta, e con l'Ufficio apprendistato di alta formazione e ricerca».
Mariangela Lampis
 

 
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
PSICOLOGI  “L'uomo nell'età della tecnica”: se ne discuterà, oggi alle 17, nell'aula magna di Ingegneria con Umberto Galimberti, filosofo e antropologo. Partecipano Maria del Zompo, rettore dell'Università e il sindaco Massimo Zedda. Coordina Fulvio Giardina, presidente Consiglio nazionale dell'Ordine psicologi.


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ E AMBIENTE  Nell'ambito del progetto europeo Ecoplantmed, il Centro Conservazione Biodiversità dell'Università organizza oggi, alle 9, nell'aula magna di Ingegneria (via Marengo 2) il workshop sul tema “Utilizzo e valorizzazione della flora spontanea per i ripristini ambientali e lo sviluppo sostenibile nella regione mediterranea”.

 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
La replica
Gramsci, la memoria e la capitale della cultura
Maria Antonietta Mongiu, ricordando Gramsci, ha parlato di «Cagliari capitale della smemoratezza». Non è corretto, piuttosto è lei a essere disattenta. Nel 2014, Cagliari è stata partner della Scuola Internazionale di Studi Gramsciani per la residenza artistica di Thomas Hirschhorn, noto per il Gramsci Monument. L'artista ha poi fatto diversi incontri pubblici promossi dal Comune in collaborazione con l'Università.
Nel dossier di candidatura di Cagliari 2019 era inserito un progetto su Gramsci ed entro il 2015 ci sarà una residenza dell'artista Maria Papadimitriou sulle favole che Gramsci scrisse dal carcere ai figli. Segnalo poi: la posa di una targa sulla facciata dell'ex liceo Dettori dove Gramsci studiò, fatta dal sindaco Zedda il 27 aprile 2012; i lavori di ristrutturazione di piazza Gramsci, dove verranno incise alcune frasi del politico sulle nuove strutture; il futuro posizionamento, in seguito a una proposta del Pd, di una targa sullo stabile dove abitò Gramsci nel corso Vittorio Emanuele II.
Filippo Petrucci
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Orto botanico, uno spazio vitale
Ero a Cagliari, il 25 Agosto di quest'anno quando ho letto l'articolo «Orto Botanico, mancano i soldi». L'Italia ha il primato storico mondiale sulla nascita, e il primato numerico degli orti botanici collocati presso le Facoltà scientifiche. L'Orto botanico di Cagliari, è stato l'argomento da me scelto e trattato in occasione tesi di laurea in Museologia, presso la facoltà di Scienze dei beni cultuali dell'Università di Macerata. Ho ritenuto doveroso dedicare il mio lavoro di ricerca ad una delle tante realtà affascinanti di questa regione, della quale sento di appartenere. Sono partiti da qui, due lavori in due congressi nazionali del settore. In ogni occasione, ho voluto dare il mio contributo, alla conoscenza di questa realtà per la sua particolare bellezza. Trovo doveroso da parte mia dover segnalare l'importanza di condividere questo stupendo spazio con la città, i turisti e le utenze interessate. L'apertura di questo luogo è pertanto da considerarsi semplicemente vitale. Con il suo patrimonio archeologico, perfettamente integrato con le collezioni vegetali, è l'unico nel suo genere e inserito fra i Giardini storici italiani. Esempio museale di grande dinamicità, e rara bellezza, si rinnova e si rapporta per gli incessanti contributi di ricerca di tutti i suoi componenti sulle attuali tematiche botaniche, scientifiche e ambientali. Situato in una regione unica come la Sardegna, s'inserisce, con la sua bellezza e peculiarità, nel patrimonio culturale, storico ed artistico nazionale.
Paola Moroni, Civitanova Marche

 
 
7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Agenda
OLBIA, CONVEGNO SU SOTGIU
“La Sardegna di ieri e di oggi: il pensiero di Girolamo Sotgiu” è il titolo del convegno che si terrà oggi alle 17 nella sala convegni dell'Expo di Olbia in occasione del centenario della nascita dello storico di origine olbiese, che fu anche preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Cagliari, vice presidente del Consiglio regionale e senatore del Pci. L'evento è organizzato dall'Anpi, dalla fondazione Enrico Berlinguer e dall'amministrazione comunale di Olbia. Nel corso della serata sarà anche raccontata l'attività svolta da Girolamo Sotgiu e dalla moglie Bianca Ripepi come insegnanti in un'isola greca dove sottrassero alla deportazione nei campi di sterminio numerosi ebrei: per questo tre mesi fa sono stati insigniti del riconoscimento di “Giusti tra le Nazioni”.


 
 
8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
Elezione
Scambi con gli Usa: un sardo guida l'Enam
Massimo Cugusi, cagliaritano, 52 anni, amministratore di una società di consulenza, è stato rieletto alla guida dell'Enam (European network of american alumni associations). L'organizzazione, con sede presso l'ambasciata Usa in Italia, riunisce 53 associazioni che partecipano ai programmi di scambio internazionale del Dipartimento di Stato americano in 43 Paesi di Europa e Asia.
Sin dalla sua fondazione, nel 2011, Enam promuove incontri, seminari e conferenze su temi di interesse euro-americano in ambito economico, politico, sociale e culturale. Tra le iniziative più rilevanti, la conferenza internazionale sulle Smart city che si è svolta a Roma nel giugno scorso; la presentazione al Comitato economico e sociale dell'Unione europea di un dossier sullo stesso tema; il progetto Bright Ideas@Work per la valorizzazione di nuove idee imprenditoriali, organizzato in sette Paesi del network.
Cugusi, che ricopre la medesima carica nell'associazione Amerigo, lavorerà insieme a un direttivo composto dai rappresentanti delle varie associazioni, provenienti da Spagna, Croazia, Azerbaijan, Regno Unito, Moldova, Macedonia e Ungheria. I programmi di scambio culturale internazionale del Dipartimento di Stato rappresentano una parte centrale nell'attività di public diplomacy degli Stati Uniti. Tra i più noti il programma Fulbright, attivo in oltre 150 Paesi, che ha distribuito circa 294mila borse di studio e ricerca in America.


 
 
9 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
IERFOP
Istruzione, opportunità per il futuro dei disabili
Novità e prospettive della nuova scuola, cosa cambia a livello regionale, cosa cambia a livello locale: sono i temi degli interventi che apriranno, stamattina a Cagliari, la prima giornata del convegno nazionale organizzato dallo Ierfop su “La riforma della scuola: novità e criticità”. Giornata che sarà chiusa, alle 18.30, dal sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa.
Il convegno farà anche il punto sulle opportunità che la riforma della Buona scuola apre per gli studenti disabili. L'appuntamento è alle 9 nella sede di via Platone 1. Dopo i saluti delle autorità politiche e l'introduzione di Raffaele Farigu, presidente dell'Istituto europeo di ricerca, formazione e orientamento professionale, le tre relazioni saranno svolte rispettivamente da Francesco Feliziani, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal presidente dell'Anci regionale Pier Sandro Scano. Seguirà il dibattito. Nel pomeriggio (dalle 15) interverranno Antonello Giannelli, dirigente del ministero della Pubblica istruzione, e Luisa Piarulli, presidente dell'Associazione italiana pedagogisti. Dalle 16, tavola rotonda con i rappresentanti dei sindacati e delle Università, coordinata da Gavino Manca, presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale.
Il convegno proseguirà anche domani mattina, sul tema: “Quali orizzonti per gli studenti con disabilità”.


 
 
10 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
«Regione in ritardo, mancano 20 milioni per chiudere le attività 2015»
NIENTE SOLDI, CORSI A RISCHIO
Allarme dal mondo della formazione professionale
Non c'è più molto tempo per salvare la formazione professionale in Sardegna. Il 31 dicembre, nel bene o nel male, il destino di corsi presenti e futuri dovrà essere scritto. La Regione, se c'è, batta un colpo. Mancano 20 milioni per chiudere la “stagione”. Potrebbero sfumare percorsi e punti di riferimento in tutta l'Isola per migliaia di giovani (e non solo) senza arte né parte. Poi, in bilico ci sono centinaia di dipendenti e di operatori dell'indotto, senza stipendio da mesi e con le lettere di licenziamento già pronte. Insomma, questo articolato mondo perennemente in discussione, rischia di saltare, se la Regione non dà concreti segnali di attenzione. «Ritardi inammissibili nei pagamenti della spesa del Programma operativo 2007-2013 e nell'avvio della programmazione 2014-2020 potrebbero avere gravissime conseguenze», denunciano venticinque agenzie formative che si appellano al presidente e alla Giunta, e chiedono un incontro urgente per trovare «soluzioni tempestive». Una prima risposta, da parte dell'assessore al Lavoro Virginia Mura, arriverà oggi, in un incontro con i giornalisti convocato per presentare nuovi servizi sulla piattaforma tecnologica di e-democracy Sardegna ParteciPA.
L'allarme - dopo un'audizione con la seconda Commissione del Consiglio regionale e una lettera formale a Pigliaru - è stato lanciato ieri con una conferenza stampa. Bonaria Spignesi, Antonio Demontis, Andrea Cacciarru e suor Anna Locci, hanno evidenziato «analisi e proposte» a nome di Abacons, Araform, Associazione Cnos-Fap, Centro professionale europeo Leonardo, Ciofs-Fp Sardegna, Cospes salesiani Sardegna, Edugov, En.a.p. Sardegna, Evolvere, Fc Italia, G.a.p., Ierfop, Ial Sardegna, Insignia, Irfoa, IsforApi, Isforcoop, Isogea, Larisio, Promoform, R&M servizi, Scuola e formazione Confartigianato, So.sor, Tecnofor, Uniform Confcommercio. Ovvero: una quota significativa del comparto, intorno al quale ruotano poco meno di 50 mila utenti.
Toni soft, parole propositive, non si cerca lo scontro ma il dialogo. Nonostante le cose siano messe molto male. «I ritardi finora accumulati nell'erogazione dei fondi comportano rischi altissimi, le agenzie non sono in grado di provvedere ai pagamenti ad allievi, formatori, dipendenti e fornitori vari», sottolineano, «il termine ultimo di ammissibilità delle spese sostenute è il 31 dicembre prossimo, oltre questa data si mette a repentaglio una parte importante delle risorse del PO FSE 2007-2013». Non solo. Oltre al fatto che nel bilancio regionale, per la formazione non c'è nemmeno un euro, «serve chiarezza per la prossima programmazione di risorse comunitarie, l'avvio dei nuovi bandi, l'aumento della percentuale di acconto concedibile, una maggiore funzionalità del Sil per il caricamento dei dati, l'eventuale supporto finanziario della Sfirs». Lo scenario è chiaro, dal primo gennaio 2016 potrebbe esserci il deserto, «in una fase storica che presenta dati impietosi sul sistema socio-economico dell'Isola, ad esempio, con un tasso di disoccupazione giovanile del 50%». In sostanza, le agenzie formative «ritengono sia prioritario un intervento normativo per la costruzione di una filiera della conoscenza, dove istruzione, formazione professionale e sistema della formazione superiore e universitaria, siano capaci di fornire, ciascuno per la propria parte, un contributo adeguato ai fabbisogni di imprese e cittadini».
Molto più tranciante il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An Paolo Truzzu, che in una nota sottolinea: «I professori che governano la Sardegna destinano i fondi solo alle loro università, mentre il sistema della formazione professionale è a rischio collasso». La richiesta è quella di «un immediato intervento a favore di quegli enti schiacciati da burocrazia, sistemi informatici inefficienti e mancata erogazione dei fondi per le attività già svolte e quelle programmate. Gli istituti sono imbrigliati nella morsa dell'assistenza tecnica regionale che, invece di dare aiuto e semplificare le procedure, costringe a lungaggini burocratiche che rendono biblici i tempi di pagamento». E conclude: «La Regione chiarisca quale sia la sua visione. Se il sistema della formazione, così come è organizzato, non piace e non va bene, si abbia il coraggio di dirlo e di proporre soluzioni alternative, affinché non si ritorni ai tempi bui della Giunta Soru».
Cristina Cossu
 

 
 
11 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Intervista Lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun stasera a Cagliari per Thalassaki
«Il meticciato in Europa? È una grande opportunità»
È una delle voci più autorevoli del dialogo tra religioni e culture. Nei suoi libri ha cercato di svelare la vera natura dell'Islam, raccontato le Primavere arabe, riflettuto su identità e differenze e quindi condannato violenza e razzismo. Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino, francese d'adozione, torna per la seconda volta a Cagliari (stasera, alle 21,15 aula magna di Ingegneria) per proporre - traendo spunto dal titolo “Mediterraneo, un mare senza pace” - la forza delle sue riflessioni. L'incontro, parte della rassegna Thalassaki, curata dalla rete Riflessos e inserita nella programmazione di Cagliari capitale italiana della Cultura 2015, è organizzato dal festival Leggendo metropolitano. Ben Jelloun (sarà intervistato da Ottavio Olita), parlerà anche dell'ultimo libro “Racconti coranici” (Bompiani) in cui vuole ancora una volta combattere la paura del confronto attraverso la magia delle storie e del fascino della narrazione. Degli stessi strumenti si è avvalso in uno dei suoi testi più celebri “L'Islam spiegato ai nostri figli”, edito per la prima volta nel 2001 e poi ripubblicato nel 2010.
Ricorse allora, per spiegare quale fosse l'Islam che spaventa, a una conversazione immaginaria con la sua bambina. Non le pare che, per assurdo, gli stessi estremisti siano ostaggio della paura di non saper esplorare strade differenti rispetto alla jihad?
«Gli estremisti ignorano cosa sia l'Islam, altrimenti non compirebbero massacri. Ci si serve della debolezza o del cinismo di alcuni giovani per una guerra atroce e assurda. L'unico risultato è quello di minare l'Islam e i musulmani pacifici».
 La società conservatrice europea teme quello che lei ha definito meticciato. C'è una ricetta per rendere meno traumatico il passaggio a una società multietnica?
 «Il meticciato è un'opportunità per una società che vuole svilupparsi col contributo di quanti arrivano da altri luoghi. L'Europa ha paura di questa fusione. Alcuni politici sono riusciti a far credere che multilinguismo e multiculturalismo minaccino l'identità. È falso. Serve una pedagogia contro l'ignoranza e la paura, basi fondanti del razzismo. L'accettazione della convivenza con persone molto differenti non è automatica, certo. Bisogna fare lo sforzo di comprendere l'altro, tenendo conto che noi siamo sempre stranieri per qualcun altro. Bisogna quindi agire così da accogliere la diversità e coltivare le qualità di ciascuno, invece che evidenziarne i difetti».
 Ha scritto che la letteratura non può cambiare il mondo, ma il silenzio equivarrebbe alla complicità. Non c'è contraddizione tra il pessimismo del primo assunto e il coraggio, militante e democratico, del secondo?
 «Sfortunatamente sono economia, potere politico e militare a cambiare il mondo. Arti e lettere esistono per ricordare all'uomo bellezza e grazia, non hanno fini utilitaristici. Non si può però vivere senza arte, musica, romanzi, cinema e fantasia. Il silenzio è una forma di sconfitta: lascia intendere che si acconsente alla violenza».
Come immagina Europa e nord Africa nei prossimi trent'anni?
 «Non sono indovino. Vorrei però che Maghreb ed Europa lavorassero insieme per il progresso dei popoli. Aspiro a un insieme di diversità e colori».
 Arriva in un'Isola in cui il dibattito sulla lingua è vivo. Ha spiegato di aver scelto con convinzione il francese, lingua dei colonizzatori del Marocco, come veicolo dei suoi scritti. È uno strumento per cercare di conciliare le due culture, senza disperdere nessuna esperienza? La sua riflessione è applicabile alla nostra realtà?
 «La lingua francese non appartiene solo alla Francia. È parlata da un numero di persone superiore alla popolazione francese. Per quel che riguarda la lingua locale, non si può pensare di estenderla a un intero paese. Per comunicare serve un vocabolario comune. Il mondo arabo ha una lingua classica parlata dagli intellettuali e ciascun popolo arabo il suo dialetto. Si deve insegnare l'arabo classico perché comune a tutti i paesi arabi».
Manuela Arca


 
 
12 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 novembre 2015 / Quartu Sant'Elena (Pagina 22 - Edizione CA)
TRIBUNALE. Due condanne
Sostituzione di persona: esame annullato
È il sogno proibito degli universitari: mandare il collega secchione a dare gli esami più ostici al proprio posto. In tanti ci hanno pensato più di una volta. Due studenti fiorentini finiti alla sbarra a Cagliari, invece, non si sarebbero limitati al pensiero: sono stati condannati a un anno di reclusione per falso dal giudice Carmela Rita Serra e i loro diplomi di laurea triennale in scienze economiche sono stati confiscati.
Quella approdata in Sardegna è una vicenda complicata che riguarda due parenti di Carrara, Luca e Claudio Bartoli, 50 e 60 anni, difesi dall'avvocato Stefania Bandinelli. Entrambi iscritti al Centro Studi San Tommaso d'Aquino di Zibello in provincia di Parma, i due studenti sono stati accusati di aver truffato il Miur assieme ad altre sei persone (anch'esse a processo con posizioni separate) perché avrebbero organizzato una sostituzione di persona per superare gli esami di Economia dei trasporti e Statistica economica e finanziaria. In sostanza, due persone si sarebbero presentate a loro nome in una sede diversa da quella che frequentavano abitualmente. Una sede lontano: a Quartu. Scoperti e mandati a processo ieri sono stati condannati. Ma non per tutti i reati contestati, soltanto per il falso, poiché avevano indotto in errore la commissione d'esame dell'Università telematica G. Marconi il 23 giugno 2008. Dall'accusa di truffa sono stati invece assolti. Mentre per le false dichiarazioni di generalità e un secondo falso si è arrivati al verdetto troppo tardi: a reati prescritti.
Veronica Nedrini

 


LA NUOVA SARDEGNA
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
Il Senato accademico esige criteri trasparenti nelle valutazioni sugli atenei
Coi nuovi parametri economici mille giovani tagliati fuori dalle borse di studio
UNIVERSITÀ: POCHE RISORSE
APPELLO AL PARLAMENTO
CAGLIARI Protestano i docenti universitari e si ribellano gli studenti. Destinatari di documenti e rivendicazioni il governo e il parlamento per il blocco dei contratti da una parte e per la riscrittura dei parametri per compilare il modello Isee, l’indicatore della situazione economica della famiglia dello studente. Senato accademico. Il Senato accademico di Cagliari ha votato una mozione che verrà inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei rettori. «Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il rettore Maria Del Zompo – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal ministero sono particolarmente iniqui per le università di regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti». Turn over. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione. Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni. Borse di studio. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti del personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati. Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili. Studenti e l’Isee. Gli studenti invece sono mobilitati per protestare contro la riforma del nuovo Isee varata dal governo. Dopo il sit in tenuto davanti al rettorato per il 10 novembre è stata indetta l’assemblea generale dell’ateneo con blocco della didattica. La legge, con l’uso di nuovi parametri per il calcolo della situazione economica, ha fatto sì - affermano gli organizzatori della protesta - che circa il 25% degli studenti italiani si trovi con un Isee maggiore rispetto a quello dell’anno precedente, anche se di fatto le condizioni economiche sono rimaste le stesse rispetto al passato. Inevitabilmente, ciò rende molto più difficile l’accesso a borse di studio, posti alloggio, contributi tasse e contributi fitto casa. Studenti “esodati”. Oltre mille risultano gli studenti a Cagliari esclusi dalle graduatorie per borse di studio e alloggi in base ai nuovi parametri Isee. Ragazzi che ora si trovano davanti a un bivio: andare avanti comunque con gli studi oppure mollare perché i soldi non bastano. La richiesta è esplicita. «Chiediamo - spiega Francesco Pitirra, rappresentante degli studenti nel cda Ersu - che l'Università faccia fronte comune con noi e alzi la voce. Perché perdere 1.113 universitari è un danno anche per l'Ateneo».
 
 
 
 
14 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
SETTIMANA DELLA PSICOLOGIA
Oggi il filosofo Galimberti parla nell’aula magna
CAGLIARI «L'uomo nell'età della tecnica»: di questo si discuterà oggi dalle 17, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, in piazza d'Armi a Cagliari, con Umberto Galimberti, filosofo e antropologo, interprete del pensiero psicoanalitico, fra i massimi studiosi del rapporto cruciale fra l'uomo, la scienza e la tecnica nell'epoca contemporanea. L'evento vedrà la partecipazione di Maria del Zompo, rettore dell'università di Cagliari e di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari. La conduzione è affidata a Fulvio Giardina, presidente del consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi. Umberto Galimberti è una delle personalità più interessanti nel panorama filosofico e cutura contemporaneo. È membro ordinario dell’International association for analytical psychologycal. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio Ignazio Silone per la cultura. Questa iniziativa conclude le settimane del benessere psicologico, promosse dall'ordine degli psicologi della Sardegna in diversi centri della provincia.
 
 
 
 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
BANDO
I giovani Unesco cercano soci

L'associazione Comitato Giovani della Commissione nazionale italiana per l'Unesco bandisce un avviso pubblico, per titoli e colloquio, di selezione per 10 soci regionali. Le domande dovranno essere inoltrate entro le 12 del 20 novembre. I candidati, cittadini italiani o Ue residenti in Italia, di età compresa fra i 20 e i 35 anni, dovranno essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o universitario.
 
 
 
 
16 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Sassari - Pagina 29
CITTÀ UNIVERSITARIA » SPAGNOLI PESTATI I soci dell’Erasmus: c’è stata la caccia allo straniero ma questa è una città civile che deve prendere le distanze dal branco
«UN’AGGRESSIONE INSENSATA E BRUTALE»
SASSARI In settimana il dirigente della squadra mobile dovrebbe consegnare al magistrato Corinna Carrara la relazione sul pestaggio/rissa avvenuto sabato in piazza d’Italia. Al vaglio ci sono le due versioni rilasciate dagli spagnoli e dai sassaresi, e poi le immagini registrate dalle telecamere private che inquadrano il monumento di Vittorio Emanuele. Sulla base di questi elementi il pm sarà in grado di stabilire le singole responsabilità dei ragazzi e valutare l’opportunità di emettere o meno un provvedimento nei loro confronti. Le accuse potrebbero andare dalla semplice rissa, alle lesioni e sino al tentato omicidio, dal momento che uno degli spagnoli è stato ferito all’addome con un oggetto appuntito. I cinque sassaresi che nei giorni scorsi si sono presentati in questura per raccontare la propria versione dei fatti, avrebbero voluto andare in ospedale per far visita allo spagnolo ricoverato. Ma i propri avvocati hanno suggerito di aspettare prima le decisioni della Procura. Si tratta di ragazzi incensurati (tranne uno per reati minori), che la notte di Halloween erano in giro in piazza, con le proprie fidanzate, un po’ su di giri perché imbottiti di alcol. All’inizio non avevano dato peso all’accaduto, e si sono resi conto di averla combinata grossa solo dopo aver letto gli articoli di giornale. Sono rimasti 2 giorni senza dormire e con lo stomaco chiuso, alla fine hanno deciso di incontrarsi, parlare e poi presentarsi in questura. La loro testimonianza, riassunta all’osso suona così: niente razzismo, niente coltelli, niente bottiglie, ma solo vecchi, sani ed onesti cazzotti dopo provocazioni reciproche. I soci dell’Erasmus Student Network, che si occupano di supportare gli studenti ospiti in città, invece ribadiscono la versione della «brutale e insensata aggressione». Quella notte c’erano anche alcuni di loro in piazza d’Italia. «Far conoscere ed apprezzare la città e l'isola è lo scopo in cui rientrano molte delle attività in cui gli studenti stranieri vengono coinvolti sin dai primi giorni del loro periodo di studi sassarese – dicono quelli dell’Esn – Questo proprio perché possano integrarsi al meglio senza sentirsi dei "turisti" a lungo termine. Siamo una città ospitale e civile, capace di attestati di stima e solidarietà e non ci identifichiamo affatto col branco». E poi vengono al racconto della sera di Halloween. «Gli spagnoli, la notte tra il 31ottobre ed il 1 novembre, erano circa una decina. Come altri sabato sera stavano insieme sulle panchine al centro della piazza, con qualche birra ed una chitarra a seguito. Ad un certo punto, in direzione della comitiva sarebbe volata una bottiglia, lanciata da un gruppo di ragazzi e ragazze che nel frattempo si era avvicinati. L'"errore" di uno dei ragazzi pestati è stato quello di chiedere ai vicini di smetterla. Un errore appunto perché una volta sentito l'accento straniero si è levato il poco civile coro "Spagna merda" seguito da un violento pugno. Così è iniziato il pestaggio, perché in aiuto dello sfortunato è accorso il fratello (che dei due è quello che studia a Sassari con l'Erasmus) che, a sua volta, è diventato oggetto delle attenzioni del branco». E anche riguardo al “senso civico” dimostrato dai sassaresi dopo le scuse e i mi dispiace detti in questura, il presidente Esn Alessandra Sechi ha qualcosa da puntualizzare: «La vicenda non è finita sotto le palme che circondano la statua di Vittorio Emanuele. Gli spagnoli in fuga infatti sono stati rincorsi fino al portone di casa dagli aggressori che hanno cercato addirittura di sfondarlo per farsi strada all'interno del palazzo, dimostrando ben poco senso civico. Il fratello in visita aveva rimediato uno "spiacevole" souvenir dalla città. Quanto a lungo sarebbe durata la caccia agli spagnoli se casa loro non fosse stata a poco distante?». (lu,so.)
 

 
 
La Nuova Sardegna del 6 novembre 2015 - CLICCA PER INGRANDIRE17 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 /Sardegna - Pagina 4
Appello a Pigliaru: «Senza i 20 milioni di arretrati saremo costretti a licenziare»
FORMAZIONE, LE AGENZIE AL COLLASSO
di Stefano Ambu
CAGLIARI Venti milioni per andare avanti. E per non mandare lettere di addio al personale. È quasi un paradosso: le agenzie di formazione professionale, che spesso aiutano i corsisti a inserirsi o a reinserirsi nel mondo del lavoro, potrebbero essere costrette a licenziare i propri dipendenti. Il drammatico conto alla rovescia è cominciato, meno trentotto giorni: i fondi dovranno arrivare entro il 31 dicembre o sarà il caos. Il coordinamento. Sos e possibili scenari sono stati illustrati da un maxi-coordinamento che comprende venticinque delle trentasette agenzie che operano in Sardegna. Il simbolo dell'urgenza è proprio questa unità: stessi problemi e stessa immediata necessità di risolverli. Prima mossa: l'appello con richiesta di intervento rivolto al presidente della Regione Francesco Pigliaru. Si tratta di chiudere e rendicontare le spese delle attività del piano operativo del vecchio Fondo Sociale Europeo: circa venti milioni di euro, appunto. Fondi bloccati o in ritardo, spiegano le agenzie. Soldi che non ci sono e che – ribadisce il coordinamento –- stanno già producendo danni. Per ora c’è uno slittamento di tre o quattro mesi nei pagamenti degli insegnanti e nei rimborsi dei corsisti. Che hanno la priorità, si intende. Ma se i soldi non ci sono, è tutto inutile. Poi c'è quello che si teme, nell'immediato futuro, anno 2016, mica tra mezzo secolo: sospensione o riduzione dell'attività e lettere di licenziamento per il personale. I numeri. È un pianeta molto popolato, quello della formazione in Sardegna. I dati si riferiscono al triennio 2013-2015. Le agenzie sono 37, ma, considerando che si accreditano anche scuole e università si arriva a quota 158. Quasi 550 dipendenti, 392 a tempo indeterminato. In più ci sono 12.016 tra formatori e fornitori, 47.245 utenti. E ancora: 398 sedi formative, 4337 corsi, un milione e mezzo di ore formative erogate. «Siamo in una situazione di emergenza – ha detto Barbara Spignesi, una delle portavoce del coordinamento – per la prima volta pubblicamente ci uniamo e cerchiamo insieme una soluzione. Stiamo parlando di un settore considerato fondamentale anche dall'Unione Europea per l'avvicinamento al lavoro». Tempi stretti. Bisogna fare in fretta: fondi e adempimenti burocratici devono essere a disposizione prima di Capodanno. I problemi, nello specifico, riguardano i pagamenti della spesa della misura denominata Por Fse 2007-2013. Non c’è di mezzo solo il passato: ma anche ballo l'avvio della programmazione 2014-2020. «Il rischio – ha detto Spignesi – è quello che siano azzerate le attività di formazione nei territori». Per poi aggiungere: «Risolti i problemi della vecchia programmazione – sostiene il coordinamento – potremmo guardare al futuro con più serenità». E «c'è bisogno di una programmazione adeguata per rispondere ai bisogni dei giovani – ha sottolineato Antonio Demontis, un altro dei portavoce del coordinamento – in un contesto molto difficile come è quello della dispersione scolastica e della scarsa competitività delle aziende». Appello a Pigliaru. Il documento è stato inviato a Pigliaru e alla Giunta. Richiesta numero uno: impegno straordinario per garantire una accelerazione dei pagamenti, tutti con procedura d'urgenza". Altra richiesta: "introduzione di strumenti straordinari anche di natura legislativa per garantire la spendibilita delle risorse comunitarie 2007-2013 entro i termini stabiliti da Bruxelles». Ma bisogna fare in fretta – avvertono le agenzie – «altrimenti rischiamo il collasso. Sul rischio di un blocco della formazione professionale ha preso posizione il consigliere regionale Paolo Truzzu (Fdi-An): «I professori che governano la Sardegna destinano i fondi solo alle proprie università e girano la faccia davanti ai problemi reali. Anzi, li aggravano con una valanga di burocrazia».


 
 
18 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
L’INTERVISTA»TAHARBENJELLOUN
«VIVERE IN PACE UNA SPERANZA DA COLTIVARE»
Jihadismo e Is, c’è un incredibile potere di manipolazione di molti giovani
Come si può riuscire a sostituire l’istinto di vita con quello della morte?
di Walter Porcedda
CAGLIARI Mediterraneo, mare senza pace. Dove popoli e culture sono minacciate da un conflitto di cui non si vede la fine. Dall'Algeria all'Egitto, Palestina e Israele. E poi il cuore nero della Siria con la madre di tutte le battaglie tra il politico e il religioso e, soprattutto, degli interessi legati al controllo del petrolio. Nel mezzo di questa temperie esce "Racconti coranici" (edizioni Bompiani)che il grande scrittore francofono d'origine marocchina Tahar Ben Jelloun _ oggi alle 21 nell'Aula magna di Ingegneria intervistato da Ottavio Olita per "Leggendo Metropolitano" _ indirizza direttamente al dialogo tra popoli e credi differenti. "Racconti coranici" è infatti una raccolta di storie sospese in una magica atmosfera da fiaba, dove si narra di fede e rispetto verso le genti che credono nelle religioni monoteiste. Siano islamica, ebrea o cristiana. Sottolineando implicitamente le radici comuni per genti che non hanno ancora smesso di guardarsi di traverso. Sarà mai possibile, signor Ben Jelloun, che un giorno questi popoli potranno ritrovare la pace e il rispetto di cui parlate nei vostri "Racconti Coranici"? «E' una speranza _ risponde Ben Jelloun _ che bisogna coltivare, anche se non si avranno risultati immediati. Ma, quando si crede alla pace non si deve avere fretta. Bisogna accettare il fatto che a poco a poco l’idea prenda piede. Sono persuaso che quanti credono nelle religioni monoteiste abbiano valori comuni. L'Islam nella sua costruzione si è ispirato a valori che si ritrovano nell'ebraismo, come nel cristianesimo. Non mi stanco di dire e ripetere: i musulmani devono assolutamente rispettare la religione degli altri e celebrare e rispettare i Profeti che sono venuti prima di Maometto». Attraverso libri (“La paura dell'Islam”, è l'ultimo), scritti e articoli per giornali come "Le Monde" in Francia o "Repubblica" in Italia avete fatto un grande lavoro per aprire un dialogo tra due universi differenti, l'Europa e il Maghreb, la cultura cattolica,ebraica e musulmana. Come si può agire per favorire una migliore e più efficace integrazione? «L'Europa di questi tempi attraversa un momento assai difficile. Per motivi economici, ma anche per via della mediocrità dei suoi politici, certo non dei grandi personaggi. Tutto ciò favorisce il fatto che la gente coltivi paure come quella per lo straniero ad esempio. Poi, oltre alla crisi economica c'è anche la guerra in Siria, sfociata nella creazione di un cosiddetto Stato Islamico, o Isis, che decapita, distruggendo le opere d'arte, le case, i musei. Agli Europei va detto che noi musulmani, sia quelli che stanno in Francia o in Marocco, abbiamo altrettanto paura per questo tipo di movimento che sta dando dell'Islam un'immagine orribile, non corrispondente alla realtà. Gli Europei non dovrebbero farsi prendere dalla paura, ma al contrario, aprano le porte e siano aperti all'ospitalità». Dopo le primavere arabe (Libia, Tunisia, Egitto) c'è stata una esplosione del jihadismo e dell'Isis o Stato Islamico. Ci sono moltissimi giovani (dal Marocco all'Algeria,e soprattutto dalla Francia ma anche dall'Inghilterra) che sono partiti alla volta della Siria convinti di combattere una nuova guerra santa. Quale molla li spinge? «In verità è qualcosa che non capisco. E che neanche i musulmani riescono a comprendere. Anche perché è un fenomeno sorto e basato sulla barbarie e l'ignoranza. Non si capisce come giovani dei nostri giorni possano essere attratti da questa guerra. Come fenomeno lo accosto a certe sette che manipolano e plagiano altri giovani in Europa o in America. Credo che la grande forza dell'Isis siano le capacità di comunicazione e persuasione che sono totalmente sfuggite di mano e ci hanno sorpreso. Mi sono chiesto: come si può cambiare l'istinto di vita che noi condividiamo con gli animali in istinto di morte? E di fare amare la morte a dei giovani che hanno appena venti anni. E' un mistero che non si può comprendere a meno che non si passi attraverso concetti folli e irrazionali. Non ci sono solo i giovani che partono dal Maghreb, ma anche quelli di Francia, Belgio, Inghilterra, persino persone che non hanno mai avuto a che fare come formazione con la religione musulmana. E' la dimostrazione di come quell'opera di manipolazione sia enorme. Purtroppo siamo disarmati davanti a tutto ciò. Ieri ho visto piangere in televisione una sfortunata madre di famiglia perché il suo uomo è partito a fare la jihad in Siria portando con sé la figlia di tre anni. Immaginate un po' che follia. Un francese di circa quaranta anni che porta via la figlia di tre anni in questo modo è un padre criminale. Alla sua donna ha scritto di non preoccuparsi perché andrà in Paradiso. Un adulto crede a queste cose orribili e che va in Paradiso?» Veniamo al vostro lavoro di scrittore. Per parlare di una società così complessa come quella del Marocco ha scelto la lingua francese e non l'arabo. Perché? «Ho studiato il francese sin dalle elementari. Volevo assolutamente apprendere una lingua straniera e far piacere ai miei genitori. L’ho scelta per scrivere, anche perché mi permetteva di raccontare cose che non potevo in arabo» Allo stesso tempo avete la capacità, pur raccontando storie del nostro tempo ambientate in Marocco, di parlare a una platea vastissima, visto che le vostre opere sono tradotte in tutte il mondo in idiomi diversissimi. Come è accaduto ad esempio per il romanzo “Felicità coniugale” che ha avuto una grande attenzione e successo dappertutto. «Quando scrivo non penso mai a un lettore. Quello che cerco di fare è di raccontare una storia nel modo più sincero possibile, mantenendo allo stesso tempo un'attitudine modesta ed esigente. Se poi riesce a convincere e appassionare un lettore sia vietnamita o francese sono contento. Mi dico che sono riuscito a fare qualcosa di utile. Quando si scrive si pensa a costruire periodi e frasi con coerenza, scrivendo una storia che mantenga avvinto il lettore dall'inizio alla fine» Non solo scrittura. Ma anche pittura. Di recente avete inaugurato una mostra di vostre opere in Italia. Dipingere una tela è come scrivere un romanzo? «Non sono un vero pittore. Dipingo per piacere e mi rilassa. Amo la luce, il cielo, i soggetti luminosi. Il mio lavoro di scrittore invece è spesso triste perchè parlo di solitudini e del male del mondo» Amate l'Italia, un Paese dove venite di frequente e avete molti ammiratori e lettori. Che immagine avete di questo Paese e dei suoi abitanti? «Per me resterà sempre un mistero, come un Paese che amo come l'Italia, abbia dato per tre volte la fiducia ad un mediocre come Berlusconi. Costui ha fatto male alla cultura, nuocendo moltissimo nel mondo all'immagine dell'Italia stessa. Comunque, è la democrazia. E alle volte può conoscere anche aberrazioni. Parlo così dell'Italia proprio perché la amo. E’ bella e differente. Ed è il luogo che conosce la più grande diversità. Dalla Sicilia alla Sardegna. Dall'Adriatico a Trieste. L’Italia l’ho scoperta attraverso il cinema di De Sica, Visconti, Fellini e i libri di Calvino, Gadda, Tabucchi, Eco… Un Paese che ha avuto un ruolo importante nella mia vita e a cui sono legato da un grande amore che ho comunicato anche ai miei figli».

 
 
 
19 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 novembre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 34
Sassari, Giusy Calia presenta per il forum FAScinA il suo corto in animazione
GRAZIA DELEDDA A COLORI Un’immagine rivisitata
di Monica De Murtas
SASSARI Prosegue nell’aula Eleonora d’Arborea dell’università centrale il forum “FAScinA 2015”, organizzato da un team internazionale di studiose di cinema e audiovisivi e dedicato al tema “L’imperfezione nel cinema delle donne. Spazi imprevisti di libertà femminile”. Giunto alla quarta edizione il forum è curato da Lucia Cardone, docente di Storia del Cinema dell’università di Sassari, Daniela Aronica (università di Barcellona), Cristina Jandelli (università di Firenze) e Chiara Tognolotti (Sarah Lawrence College, Firenze). L’iniziativa è stata arricchita ieri sera da alcuni eventi speciali. Ad aprire è stato un corto di Marilisa Piga dal titolo “Urban bike messengers in Cagliari” presentato da Nevina Satta (Fondazione Sardegna Film Commission). Grande interesse da parte del pubblico per la proiezione del film muto “Cenere” (F. Mari, 1916), nella versione restaurata dalla Cineteca sarda, tratto dall’omonima opera di Deledda e interpretato da Eleonora Duse e girato nel 1916. Particolarmente originale la sessione “Deledda reloaded” che ha presentato la prima assoluta di “Per Grazia ricevuta” un video realizzato in anteprima per il forum da Giusy Calia e dedicato a Grazia Deledda. Lavoro breve quanto significativo il video di Calia ha a che fare con l’imperfezione e con le bellezze nascoste o tacitate dalle immagini canoniche. L’idea nasce attorno all'iconografia di Grazia Deledda. «Le fotografie più note della grande scrittrice risultano piuttosto rigide, cupe, ombrose, –dice Giusy Calia– nessuna bellezza traspare nè esterna nè interiore. La profondità dell'anima dell'autrice, l'intelligenza dello sguardo non emergono dai ritratti. L'immagine dell'autrice risulta dunque in contrasto con la sua scrittura brillante, con il talento riconosciuto dal premio più ambito per uno scrittore. Deledda vinse il Nobel per la letteratura in un periodo storico in cui le donne erano ancora estromesse dal mondo culturale. Per di più era una donna sarda, barbaricina, appartenente dunque ad una realtà sociale particolarmente periferica e ancora più lontana all'epoca da un’idea di diritti e libertà al femminile. La mia sensazione è che le foto che tutti conosciamo di Deledda servano a rimetterla al suo posto, negarne l’audacia, puniscano la sfrontatezza di quella ragazza nuorese che aveva osato diventare scrittrice e, andando contro ogni convenzione, conquistare un successo internazionale straordinario. Quei tratti tetri e ombrosi segnano una punizione, inflitta immagine dopo immagine, per aver superato i limiti, per aver oltrepassato i confini dell’agire consentito alle donne». Nel video di Calia una delle foto più note dell’autrice viene lavorata in stop motion: Deledda appare all'interno di una grande Luna cambia sfumature e colori, indossa un casco da astronauta inserita in un linguaggio fumettistico dai colori vivaci subisce ogni genere di interferenza grafica. «Son partita dall’osservazione della foto – prosegue Calia – basta guardarla diversamente, più a fondo e si scoprono molti elementi inaspettati». Partendo dall'imperfezione austera di quelle immagini l'artista imprime loro il movimento del pensiero e delle parole, le dinamizza attraverso la poesia del suo sguardo. Il video-collage ironico e affettuoso si inserisce nel più recente percorso di ricerca artistica di Calia, quello dedicato alle poetesse, tra cui Alda Merini, ai giochi di immagini che si fanno parola, suono, gesto. “Per Grazia ricevuta” rappresenta la grazia della scrittrice e la cura sapiente di un’altra artista che insieme, svelano bellezze riposte e finora misconosciute. Al collage di immagini fa da sfondo un tappeto sonoro in cui il ticchettio di una macchina da scrivere è intervallato da alcuni stralci del discorso fatto dalla scrittrice alla consegna del Nobel. «L’ironia di Deledda –prosegue Calia – non emerge dalle sue foto ufficiali, dai discorsi pubblici ma traspare da alcuni suoi carteggi, dal racconto di chi l'ha conosciuta e soprattutto dalle sue opere». A proposito di imperfezioni e di autori che hanno sfidato la società e superato i limiti Calia ci dice la sua in merito alla polemica emersa in questi giorni dopo l’attacco di Gabriele Muccino sul suo profilo Facebook a Pasolini che definisce «un regista di cinema amatoriale» sostenendo che «Il cinema Pasoliniano aprì le porte a quello che era di fatto l'anticinema in senso estetico e di racconto». Muccino sommerso da critiche pesantissime ha chiuso ora il suo profilo. «Anche io non sono d’accordo su quanto dice Muccino e non credo che l'applicazione meccanica di tecniche apprese sia la strada dell’arte. La tecnica certo è importante ma lo è ancora di più la capacità di trasmettere emozioni, non importa se per farlo si stravolgono delle regole, anzi le opere più interessanti spesso nascono proprio da un cambio di percorso, il ritratto più bello è quello con una sbavatura, la foto più bella è quella fuori fuoco». Il forum proseguirà stamattina dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 19 con diversi panel tra cui “Narrarsi e riconoscersi imperfette. Le Scritture del sé”, a cura di Federica Villa dell’università di Pavia; “Donne imperfette. Women in media”, a cura di Mariagrazia Fanchi dell’università Cattolica di Milano. Ai panel seguirà la sessione “Ri-creare” con proiezione di audiovisivi legati alla tematica del riuso e della valorizzazione di materiali “imperfetti”. Il forum si concluderà domani (dalle 9 alle 11) con l’intervento di Veronica Pravadelli dell’università di Roma III dal titolo “Scampoli, avanzi, scarti”.



 
La Nuova Sardegna del 6 novembre 2015 - CLICCA PER INGRANDIRE

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