Giovedì 5 novembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 novembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Otorino, reparto al Policlinico
La Clinica Otorino lascia il San Giovanni di Dio per trasferirsi al Policlinico di Monserrato. La data è fissata: lunedì 16 novembre medici e infermieri saranno al lavoro al terzo piano del Blocco D. Il trasferimento scatterà dal prossimo lunedì 9 e si concluderà domenica 15. Durante il periodo del trasloco urgenze garantite dal Santissima Trinità, sospesi ricoveri e visite ambulatoriali. C. RAGGIO A PAGINA 19
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Un altro reparto lascia il San Giovanni: urgenze al Santissima Trinità
OTORINO AL POLICLINICO
Dal 16 novembre l'apertura ufficiale al pubblico
Anche l'Otorinolaringoiatra prepara le valigie per trasferirsi nella sua nuova casa di Monserrato. Qui, al Policlinico universitario, tutto è pronto per accogliere i nuovi inquilini che lunedì prossimo inizieranno il trasloco dal San Giovanni di Dio, dove hanno abitato per 43 anni. Il 9 mattina i camion cominceranno a fare la spola da Cagliari fino a domenica 15, perché il lunedì successivo, 16 novembre, la Clinica Otorino, diretta dal professor Roberto Puxeddu, inizierà la sua attività nel campus del Duilio Casula dell'Azienda ospedaliero universitaria. «Si tratta - spiega il commissario straordinario dell'Aou, Giorgio Sorrentino - di un altro passo avanti nel percorso di trasferimento di tutti i reparti di degenza dal glorioso, ma ormai vecchio, San Giovanni, alla struttura del Policlinico, moderna e funzionale, indispensabile per assicurare un'assistenza efficace. Un passo fondamentale nel programma di potenziamento della sanità della Sardegna».
 LA SVOLTA Il conto alla rovescia è scattato ieri con l'avvio “tecnico” del trasloco, sotto la vigilanza del direttore sanitario dell'Aou Oliviero Rinaldi e il coordinamento di Paola Racugno, dirigente medico della direzione di presidio. «Stiamo organizzando le camere di degenza per arredare il nuovo reparto - fa sapere la coordinatrice - poi da lunedì 9, giorno in cui verranno trasferiti i pazienti attualmente ricoverati, al 15 il personale avrà il tempo di studiare la nuova realtà con il percorso da seguire per mettersi in contatto con i colleghi delle altre unità operative. Tutti gli operatori sanitari seguiranno un breve corso sulle nuove attrezzature, come quelle della sala operatoria particolarmente moderna e avveniristica». Un trasloco impegnativo, nel quale sono coinvolte varie figure, data la “mole” del reparto storico capace di siglare 1350 interventi e 1400 ricoveri.
PERIODO TRANSITORIO Che succede durante la settimana del trasloco? Le urgenze verranno dirottate al Santissima Trinità che ha preso l'impegno di coprire le necessità che si dovessero presentare tra il 9 e il 15: il 118 trasporterà i casi gravi direttamente al pronto soccorso di Is Mirrionis. Per il resto, ricoveri programmati e visite ambulatoriali saranno sospesi finché il reparto non riprenderà l'attività al Policlinico. «Quindi l'attività non cessa, non abbandoniamo il cittadino durante il trasloco - assicura il direttore sanitario Rinaldi - tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione della Asl 8, del Brotzu e del 118: si tratta del trasferimento di un reparto importantissimo e nulla sarà lasciato al caso».
IL VIA UFFICIALE Alle 8 di lunedì 16 novembre, a Monserrato, la clinica Otorino riaprirà ufficialmente i battenti. Riprenderà sia l'attività ambulatoriale al piano terra (Blocco G, dove c'è l'ufficio ticket) sia quella di degenza (ultimo piano del Blocco D, 14 posti letto più due in day hospital), con una sala operatoria (piano zero) che rappresenta il punto forte del nuovo reparto, illuminata da luci colorate e dotata di attrezzature sofisticate, compresi computer per interventi all'avanguardia. Una struttura moderna, dove trovano spazio anche armadi robotizzati dai quali è possibile prelevare i medicinali, seguendo un iter computerizzato che, oltre al risparmio, mette al riparo lo stesso paziente da eventuali errori nella somministrazione dei farmaci. Per i pazienti sarà solo un cambio in una location, più confortevole in tutti i sensi. «Resterà nella memoria di tutti noi il San Giovanni - dice il direttore della clinica - ma al Policlinico sia il reparto sia le sale operatorie dedicate all'otorino sono eccezionali». Carla Raggio


 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ITER QUASI CONCLUSO
E fra sei mesi il trasloco del Pronto soccorso
Il trasloco della Clinica Otorinolaringoiatrica al Policlinico segue il trasferimento a Monserrato, iniziato negli anni scorsi, delle Chirurgie, della Neonatologia, della Clinica ginecologica e ostetrica. Nei prossimi mesi il piano andrà avanti con altri reparti: lasceranno il San Giovanni di Dio le Medicine, l'Unità coronarica e il Pronto soccorso, l'ultimo che verrà trasferito entro i prossimi sei mesi (nello stesso Blocco D), prevedendosi la conclusione dell'iter verso maggio 2016. Nel vecchio ospedale civile resteranno i reparti non addetti alla degenza, ossia Oculistica (senza ricoveri notturni o, nel caso, avverrebbero al Policlinico), Dermatolgia e Clinica dentistica e odontoiatrica.
«L'accorpamento al Policlinico Casula di tutti i reparti che noi completeremo tra sei-sette mesi - spiega il commissario dell'Azienda ospedaliero universitaria, Giorgio Sorrentino - favorirà la nascita di un grande ospedale a vantaggio di pazienti, studenti e corpo docente che potranno disporre di varie specialità in un'unica struttura nuova, moderna e funzionale». Il percorso è già segnato: prima di Natale il trasferimento del laboratorio di analisi, centralizzato, e fra sei-sette mesi, tutti insieme, Pronto soccorso, Emodinamica, Cardiologia e Medicine. «Un grosso impegno per il Policlinico - sottolinea Sorrentino - facilmente e rapidamente raggiungibile dai cittadini grazie alla metro che ci collega al centro di Cagliari».
Il percorso si completerà con la costruzione del Blocco R, che dovrebbe cambiare radicalmente il volto del Policlinico. Nei prossimi mesi il via ai lavori delle 4 nuove palazzine. (c. ra.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
IL VECCHIO CIVILE
«Utopia? Un ospedale solo diurno»
L'Azienda ospedaliero universitaria pensa al futuro ma non dimentica il passato, ossia il San Giovanni, punto di riferimento di tanti sardi. Un'idea, forse qualcosa di più, ce l'ha: «La nostra utopia - spiega il commissario Giorgio Sorrentino - è quella di creare al San Giovanni di Dio un “ospedale di giorno”, una sorta di “casa della salute”, dove non viene fatta degenza per la notte ma solo interventi in day hospital: è una struttura ormai vecchia, con standard non più all'altezza di un ospedale moderno, ma che nei prossimi cinque-otto anni ben si presta a mantenere un'attività ambulatoriale, restando aperta dalle 7 del mattino alle 8 di sera, in modo da poter dare una risposta immediata ai cittadini nel centro di Cagliari». Un progetto che andrà discusso con Regione e Comune ma che l'Aou caldeggia fortemente, considerando che nella zona del vecchio ospedale civile gravitano i quartieri storici di Stampace, Castello e Marina, popolati prevalentemente da anziani. Tutto viene dirottato a Monserrato, insomma, dunque è bene non lasciare del tutto sguarnito il centro della città. «È la risposta sanitaria che vogliamo dare alla popolazione: l'Aou non intende abbandonare la vecchia struttura, un pezzo storico di Cagliari sul quale continueremo a svolgere un ruolo attivo». Proprio lì anche la Clinica Otorinolaringoiatrica ha siglato i suoi successi, eccellendo a livello mondiale nel trattamento delle patologie tumorali maligne. (c. ra.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Stop alla didattica per consentire la partecipazione di tutti alle assemblee
LA PROTESTA DEGLI STUDENTI
Borse di studio e parametri, lezioni bloccate il 10 novembre
Non è stato necessario battere i pugni sul tavolo. Richiesta inoltrata dagli studenti e accettata. È arrivato il lasciapassare del Senato accademico: il mondo universitario si fermerà il prossimo 10 novembre, in tutte le facoltà, dalle 11 alle 14 a Cagliari e dalle 15 alle 17 nella cittadella di Monserrato, con la benedizione del rettore Maria Del Zompo. Che fa da megafono alla protesta degli studenti, agguerriti contro le nuove regole per il calcolo dell'Indicatore della situazione economica equivalente, un sistema che modifica i parametri di calcolo dei patrimoni - lamentano i ragazzi - e taglia fuori tanti studenti da borse di studio e altre agevolazioni. Previsto il blocco delle lezioni: stop alla didattica, dunque, per consentire la partecipazione alle assemblee che verranno organizzate sul tema.
OK DAL SENATO Ieri mattina l'organo collegiale ha approvato all'unanimità la mozione presentata da un gruppo di studenti animato dalle associazioni della città. Tutte unite per dare battaglia all'Isee del governo Renzi. Durante la riunione, in contemporanea è stato srotolato lo striscione “Sono diventato ricco e non lo sapevo” per accompagnare il sit-in silenzioso promosso davanti al Rettorato. In sostanza si diventa “più ricchi”, secondo le nuove regole, senza aver guadagnato un euro in più rispetto all'anno precedente. A fine mattinata i ragazzi hanno intascato l'appoggio. Al tavolo era seduto anche Luca Santus, della rappresentanza studenti: «Nella mozione abbiamo chiesto anche maggiore partecipazione da parte dell'Ateneo alla nostra attività sindacale». Santus chiama a raccolta anche «docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo».
IL RETTORE Con l'approvazione del documento l'Università di Cagliari prende una posizione netta, chiedendo alla Regione di applicare i correttivi alle fasce della riforma Isee e di attivarsi al fianco dell'Ateneo e della Conferenza dei rettori italiani. «La Regione sta già facendo molto - ha precisato il rettore Del Zompo - garantendo il 100 per cento delle borse agli aventi diritto. Quel numero, però, è enormemente diminuito per effetto delle nuove norme, di cui chiediamo l'urgente modifica. Auspichiamo che la giunta, con tutto il mondo politico sardo, insista sul governo per aumentare le borse da destinare ai ragazzi meritevoli sardi».
IL MECCANISMO Quelli tagliati fuori sono 1.113, visto che è stata completamente cancellata la categoria degli idonei non beneficiari. Si fanno chiamare esodati: «Avevano comunque diritto all'esenzione dal pagamento delle tasse, al servizio mensa e contributi alloggi», dice Carlo Sanna. Ora non più: agevolazioni cancellate. E l'Università - dicono ancora - ha perso 500 matricole.
LA CHIAMATA Lorenzo Massa, rappresentante degli studenti, rilancia: «È importante che tutti non perdano l'occasione di affrontare il problema». Possono farlo «martedì mattina nella facoltà di Ingegneria, il pomeriggio nella Cittadella universitaria».
Mariangela Lampis
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Speciale (Pagina 15 - Edizione CA)
Ieri un confronto-incontro fra medici e studenti
NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO IN PRIMA FILA L'ATENEO DI CAGLIARI
Università di Cagliari in prima fila nella lotta contro i tumori. L'ateneo ieri è stato uno dei 4 (con Genova, Pavia e Pisa) scelti dall'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) per un interessante confronto fra gli studiosi di oggi e gli studenti delle facoltà scientifiche.
A fare gli onori di casa, Gabriele Fico, presidente della facoltà di Medicina ed Enzo Tramontano, presidente di Biologia e Farmacia. In un'aula Boscolo gremita da centinaia di studenti (altri hanno seguito la manifestazione in streaming) Amedeo Columbano, ordinario di Patologia generale, ha ripercorso la lunga strada della ricerca sui tumori; Marilena Jorio, della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha spiegato cosa vuol dire fare oggi il ricercatore, mentre Eleonora Guzzi ha portato la propria esperienza di ex malata di leucemia. Ha moderato i lavori Anna Piras, caporedattore di Rai Sardegna.
L'iniziativa si inquadra nei “Giorni della ricerca”, organizzati dall'associazione per diffondere la cultura della prevenzione e raccogliere fondi. Airc è infatti una delle istituzioni private che in Italia destina la mole maggiore di finanziamenti verso gli studi sui tumori. Dalla fondazione ad oggi, ha destinato oltre 1 miliardo di euro alla ricerca oncologica.
Nel bilancio 2014, parte di questi fondi (288 mila euro) sono stati assegnati a studi proposti da ricercatori sardi. In particolare, Amedeo Columbano, “Un nuovo driver per il carcinoma epatico?” (progetto triennale, 150 mila euro); Ezio Laconi, professore associato di Patologia all'università di Cagliari; “Invecchiamento e senescenza cellulare: il contributo del microambiente nella carcinogenesi del fegato” (progetto triennale, 80 mila euro); Maria Rosa Pascale, professore ordinario al dipartimento di Medicina clinica sperimentale dell'università di Sassari; “Studio sui tumori del fegato”, (Progetto triennale, 58 mila euro). È appena il caso di ricordare che Airc sceglie le ricerche dopo il vaglio di una severissima commissione composta da eminenti studiosi, anche stranieri. Solo nel 2014 Airc ha finanziato 575 ricerche, e ha erogato finanziamenti per 80 milioni di euro. Tutti i lavori devono avere come obiettivo un'innovazione sul piano clinico.
È grazie anche a questo sforzo che oggi in un paese come l'Italia, nel quale ogni giorno si registrano mille nuovi casi di cancro, il tasso di mortalità è diminuito del 18 per cento tra gli uomini e del 10 tra le donne negli ultimi 20 anni. ( l. s. )
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Speciale (Pagina 15 - Edizione CA)
La storia Eleonora Guzzi, testimonial dell'Airc
Ogni tumore si vince anche con la volontà
« Faccio la testimonial Airc per aiutare gli altri, ma anche me stessa a superare la storia che ho vissuto. A 15 anni ho avuto una leucemia linfoblastica acuta. Grazie all'impegno di bravi medici, della famiglia e degli amici, ne sono uscita. Oggi sono una persona diversa, più forte. Ma quando ho lasciato l'ospedale per tornare a scuola, ho trovato un mondo in parte ostile. Quella per me è stata una seconda leucemia».
Parla Eleonora Guzzi, 26 anni, testimonial dell'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) ieri a Cagliari per partecipare a un faccia a faccia con gli studenti delle facoltà scientifiche.
«Dieci anni fa, mamma, medico che sapeva già tutto, mi dice “dobbiamo andare in ospedale”; io secchiona che non volevo perdere un giorno di scuola, le rispondo “facciamo domani”. Poi, in ambulatorio, il dottor Jankovic mi spiega la diagnosi con un libro, parlandomi di celluline, come si fa coi bambini. In effetti la leucemia linfoblastica acuta è una malattia complessa e io non volevo sapere cosa fosse, solo combatterla. Mi sentivo come assalita da un drago. Jankovic mi dice: “Riuscire a sconfiggere il male dipende per il 50 per cento dai farmaci, per l'altro 50 da te”. E non intendeva solo me come persona, ma i familiari, gli amici e perfino i ricercatori scientifici. Ho fatto mio quel pensiero, da allora mi dà fuoco ed energia».
«A 3 mesi dalla diagnosi, mio padre muore all'improvviso, al 1° piano dell'ospedale di Monza nel quale ero ricoverata al 12°. Restiamo sole, io, mamma e mia sorellina. Per molti anni sono stata arrabbiata con il destino e con me stessa. Anche questo dipende dalla malattia, ma devi recuperare forze, perché è difficile affrontarla a livello fisico e psicologico».
«Al mio rientro a scuola ho quella che chiamo “la seconda leucemia”. Studentessa di quinta ginnasio al Berchet di Milano, avevo continuato a studiare grazie a professori di Monza che mi facevano lezioni di latino e greco in ospedale, nonostante fossi calva, con la flebo al braccio. Quando riesco a tornare a scuola (Jankovic contrario) cambiata nel fisico ma ansiosa di rivedere i compagni, scopro qualcosa che non mi aspettavo: i miei voti del periodo ospedaliero sono declassati da 8 a 6: i professori non si fidano. Non mi accettano neppure i compagni, che mi perseguitano con episodi di bullismo, tipo strapparmi la parrucca e lanciarsela l'un l'altro. Persino la mia migliore amica mi dice cose terribili: “Sei brutta, sei calva”. Non ho avuto il coraggio di parlargli, di affrontarli, anche perché dovevo risparmiare le energie per combattere la leucemia. Mi arrabbio con me stessa; non riesco a fargli capire che c'è qualcosa di più oltre la semplice vita di ogni giorno, senza fargli rivivere la mia malattia. Volevo aiutarli a crescere. Perdonarli? No, non credo che lo farò mai».
«Ma c'è anche la parte positiva della mia storia. Grazie ai dottori Moncilo Jankovic, Andrea Biondi e Giuseppe Masera dell'ospedale San Gerardo di Monza, oggi sto bene. Con fatica ho preso la maturità classica, mi sono iscritta alla Bocconi, ho trascorso periodi di studio all'estero: Singapore e Shangai. Esperienze bellissime, per prendere la laurea italo-cinese in Economia internazionale e management. Non è stato facile, ma volevo dimostrare di farcela da sola, dal momento che coloro che mi erano stati attorno mi avevano dato così tanto».
Oggi Eleonora Guzzi lavora come Brand manager presso la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline a Verona.
Lucio Salis

 
 
L’UNIONE SARDA
 
7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
AMICI DEL LIBRO
Si inaugura stasera alle 17, nella Sala settecentesca della Biblioteca universitaria (via Università 32) l'anno sociale dell'associazione Amici del libro con una conferenza di Pasquale Mistretta, magnifico rettore emerito, sul tema «La grande dimensione: l'ecosistema e l'ambiente».


 
 
L’UNIONE SARDA
 
8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 40 - Edizione CA)
Ghilarza
Veltroni presenta il nuovo libro nell'auditorium comunale
Sono due le iniziative in cartellone nella cittadina del Guilcier nei prossimi giorni. Si inizia sabato, alle 18 alla Torre aragonese, con l'evento organizzato da SardegnaSoprattutto e patrocinato dal Comune. Verrà presentato, alla presenza dell'autore, il libro di Giorgio Fabre “Lo scambio. Come Gramsci non fu liberato”. Edito da Sellerio e pubblicato a fine settembre, è stato recensito con ampio risalto su diversi quotidiani. La serata, coordinata dal giornalista Umberto Cocco, vedrà intervenire l'archeologa Maria Antonietta Mongiu e lo storico Gianluca Scroccu dell'Università di Cagliari. A distanza di due giorni un altro appuntamento di rilievo. Il Comune e Lìberos, lunedì alle 18,30 all'auditorium comunale presentano infatti “Ciao” il libro di Walter Veltroni, in passato vicepresidente del Consiglio, sindaco di Roma e segretario del Partito democratico. A dialogare con Veltroni lunedì sarà il direttore de L'Unione Sarda Anthony Muroni. L'evento è realizzato con il contributo della Regione, della Banca di Sassari e del Comune di Ghilarza. ( a. o. )
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 novembre 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 46 - Edizione CA)
SASSARI. In Questura i ragazzi coinvolti
Spagnolo ferito, 5 denunce
Non una brutale aggressione da parte del branco, ma una rissa quella scoppiata nella notte di Halloween in piazza d'Italia. Lo scontro tra alcuni ragazzi spagnoli del programma Erasmus e dei coetanei sassaresi sarebbe nato per motivi futili, complice qualche bicchiere di troppo. Nel parapiglia un giovane spagnolo era rimasto ferito all'addome da un oggetto appuntito. È tutt'ora ricoverato in ospedale e il sindaco Nicola Sanna è andato a trovarlo. Gli investigatori hanno acquisito i filmati di alcune telecamere di sorveglianza che confermerebbero la tesi della rissa. L'altro ieri i cinque sassaresi coinvolti nel fatto sono andati in questura per fornire la loro versione dei fatti. Il sindaco Sanna e il rettore dell'Università, Massimo Carpinelli, hanno comunque «condannato il gesto di violenza che non può essere tollerato», offrendo anche assistenza alla famiglia fino al rientro in Spagna. Ma è probabile che gli spagnoli rientrino a casa con una denuncia per rissa aggravata. ( c. fi. )
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 novembre 2015 / Sardegna - Pagina 7
All’Università di Cagliari la testimonianza di pazienti guariti nelle giornate organizzate dall’Airc
«GRAZIE ALLA RICERCA HO SCONFITTO IL CANCRO»
CAGLIARI La prova vivente di quanto la ricerca sia importante è seduta al tavolo dei relatori. Si chiama Eleonora Guzzi, ha 25 anni. Alla platea, tantissimi studenti con lo sguardo attento, racconta la sua storia di ragazzina curata per un tumore. Ora sta bene, Eleonora sfodera coraggio ed entusiasmo. Perché, dice «sono davvero grata di avere beneficiato dei risultati di anni e anni di studio di migliaia di ricercatori». Capaci, spiega «di porsi e raggiungere l’obiettivo di portare in tempi rapidi risultati ai pazienti». Eleonora è guarita grazie alla ricerca e ai ricercatori. Per questo è diventata una testimoniale dell’Airc, e nell’anno delle 50 candeline dell’associazione, promuove l’importanza di donare per finanziare la battaglia contro il cancro. Eleonora ha ospitato alla conferenza all’Università di Cagliari, inserita nelle giornate nazionali della ricerca. Nella cittadella universitaria di Monserrato c’era anche il ricercatore Amedeo Columbano. «Oggi viviamo tempi eccitanti, in cui la conoscenza scientifica che emerge dalla ricerca ci ha spinto anni luce più avanti rispetto a solo 20 anni fa – ha detto Columbano – . La sfida al cancro lanciata dai ricercatori di tutto il mondo e gli sforzi tesi a svelare la complessità di quell'insieme di malattie che chiamiamo complessivamente cancro, ha consentito, da un lato, di identificare, tramite l'analisi dell'intero genoma, la lunga lista di quei geni aberranti che determinano la crescita eccessiva e deregolata delle nostre cellule e, dall'altro, di identificare per ogni paziente i geni alterati in quel particolare cancro. Concetti emersi dalla ricerca di base hanno consentito di "costruire" farmaci altamente specifici in grado di "spegnere" il gene aberrante o inibire geni indispensabili per la sopravvivenza delle cellule tumorali, ma non di quelle normali». Della figura del ricercatore ha parlato Marilena Iorio, della fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori. «Nell'immaginario comune, è talvolta quella di un personaggio un po' particolare, di uno scienziato matto che gioca con provette, cellule, e molecole. O comunque, quella di uno studioso il cui lavoro è bel lontano dall'applicazione clinica, e quindi da una concreta utilità per il paziente. In realtà, il ricercatore è proprio colui che, cercando di dare delle risposte a quesiti ancora irrisolti nell'ambito della medicina, e nella fattispecie dell'oncologia, fornisce le basi sperimentali per l'identificazione di nuovi bersagli terapeutici, o di nuovi biomarcatori». Che aiuta, cioè, a combattere le malattie e spesso a vincere le battaglie. Per questo, ha sottolineato Daniela De Angelis Danieli, presidente del Comitato Airc Sardegna, non possono essere lasciati soli.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 novembre 2015 / Sassari - Pagina 30
Nella lite in piazza d’Italia era stato colpito all’addome con un oggetto appuntito
LO SPAGNOLO FERITO RESTA RICOVERATO IN OSPEDALE
Il pm ancora non si è pronunciato sull’ipotesi di aggressione o di rissa aggravata
SASSARI È ancora ricoverato in ospedale lo spagnolo colpito con un oggetto appuntito all’addome sabato notte in piazza d’Italia. Ieri i medici l’hanno sottoposto a una ecografia, che ha evidenziato un’infiammazione. Dunque il giovane resterà ancora sotto osservazione almeno sino a domenica. Sull’episodio proseguono le indagini degli inquirenti. Arancia meccanica o semplice rissa tra ragazzi un po’ su di giri? Ancora il pubblico ministero Corinna Carrara non si è pronunciato sull’episodio che si è verificato sabato notte in piazza d’Italia. Gli studenti spagnoli hanno da subito raccontato agli inquirenti di un’aggressione culminata in un pestaggio e suggellata da un accoltellamento all’addome. I cinque ragazzi sassaresi che due giorni fa si sono presentati in questura assistiti dai propri avvocati, hanno fornito invece una versione molto differente: provocazioni reciproche con il gruppo Erasmus, con lite finale a calci e pugni. I due scenari avrebbero conseguenze penali differenti. Nell’ultimo caso ci sarebbe una corresponsabilità tra sassaresi e spagnoli, e per tutti scatterebbe la denuncia per rissa. Resta poi da chiarire il dettaglio del ferimento: uno dei giovani che si è presentato in questura ha spiegato di non aver sferrato un fendente con un coltello e tantomeno con un punteruolo. Tra le mani aveva un portachiavi con la Tour Eiffel. L’oggetto appuntito era questo. La questura e la Procura, oltre a confrontare le due versioni, hanno acquisito anche le registrazioni delle telecamere private puntate su Piazza d’Italia. Le immagini riprese potrebbero fornire elementi utili a stabilire le precise responsabilità. Intanto il sindaco Nicola Sanna, dopo aver condannato duramente il presunto pestaggio e chiesto scusa agli studenti spagnoli, interviene nuovamente sull’episodio: «Apprezzo il senso civico dei cinque ragazzi che si sono presentati in questura per chiarire l'episodio avvenuto in piazza d'Italia . Nella speranza che non si ripetano episodi di questo genere, che vanno sempre biasimati, il gesto dei cinque giovani dimostra che Sassari è una città civile. I cinque hanno dimostrato un'assunzione di responsabilità. Un fatto rappresentativo del senso civico e va apprezzato. Sta adesso agli organi inquirenti valutare le responsabilità» . E questa sera il Circolo Republik organizza una festa di solidarietà nei confronti dei ragazzi spagnoli coinvolti nella lite violenta di sabato scorso: «Da sempre abbiamo coinvolto tutti gli Erasmus in maniera diretta alle tante attività culturali e ricreative svolte dal 2008 a oggi – dice il presidente del Circolo Republik Domenico Putzu – Siamo convinti che la nostra amministrazione comunale, sarà in grado e all'altezza di aiutarci a dimostrare a questi giovani la nostra vera indole. Sassari Città di amore e cionfra. Non delinquenza e bullismo».




QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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