Domenica 1 novembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 novembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Networking
I ricercatori Incontrano le imprese

Da giovedì a venerdì al Caesar’s Hotel - via Darwin 4, Cagliari - è in programma "Unica&Imprese: i ricercatori dell’Università di Cagliari si presentano agli imprenditori". Nelle due giornate di networking - dalle 9,30-14.30 - oltre cinquanta ricercatori dell’ateneo presenteranno le loro ricerche al mondo imprenditoriale locale. Impresa e accademia più vicine. L’obiettivo della due giorni - promossa dalla Direzione ricerca e dal pro rettore Annalisa Bonfiglio con le principali associazioni di categoria - è di avvicinare il mondo accademico a quello dell’impresa. Nove ambiti specifici: agrifood, biomedicina, comunicazione e marketing, economia e management, energia e ambiente, Ict, ingegneria e logistica, tecnologie per la salute e il benessere, turismo e beni culturali. Per info: apprendistato.unica@amm.unica.it.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Protocollo
Studenti fuori sede: visite mediche gratuite

Visite mediche gratuite e assistenza sanitaria per gli studenti universitari fuori sede: il commissario dell’azienda ospedaliero-universitaria di Monserrato Giorgio Sorrentino ha firmato un protocollo insieme al rettore dell’Università Maria Del Zompo e al presidente dell’Ersu Antonio Funedda.
Il servizio è riservato agli iscritti ai corsi di diploma, laurea triennale, specialistica e magistrale a ciclo unico, laurea specialistica e magistrale biennale, specializzazione; alla pontificia facoltà Teologica; all’istituto superiore di Scienze religiose; al Conservatorio di musica, per il triennio superiore di primo livello e il biennio superiore di secondo livello; ancora alla scuola superiore per mediatori linguistici Verbum di Quartu
Basterà presentare il libretto o la tessera dell’Ersu per accedere alle visite mediche al Policlinico di Monserrato il lunedì (9-10 e 13-14), il mercoledì (9-10 e 15-17), il venerdì (9-10); al San Giovanni di Dio il martedì e il giovedì (9-10).
Cl. M.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Lo studentato di via Lamarmora mette a disposizione la sua cucina
IL PRANZO È A SA DOMU
La regola: non si paga ma dopo si pulisce tutto
Mangiare in un bar costa troppo e la mensa universitaria non è né vicina ai luoghi di studio né, tutto sommato, particolarmente economica. Così ai ragazzi che occupano Sa Domu, lo studentato di via Lamarmora, è venuta un’idea: creare una cucina popolare dove chiunque può prepararsi i propri pasti. A disposizione di chiunque (studenti ma anche lavoratori) tutto quello che serve per prepararsi un pranzo dignitoso. Soltanto una regola: “Rimetti in ordine e lava tutto quello che usi”.
LO SPAZIO Una cucina come tutte le altre: ci sono tre piani di fornelli («Regalati», raccontano i ragazzi, «da chi non ne aveva più bisogno), piatti, posate, tegami, pentole, frigoriferi e anche una dispensa destinata a chi, arrivato all’ultimo momento, non ha avuto il tempo neanche di acquistare un pacco di pasta. Una cucina normale, “accessoriata”, addirittura, con alcuni ricettari. Ma con particolarità che saltano subito all’occhio. Nel muro sono scritte con un pennarello le ricette per preparare alcuni manicaretti (da queste parti, evidentemente, va per la maggiore la crema pasticciera e il pan di Spagna). Una cucina anche ecologicamente corretta: proprio a fianco a uno dei piani di cottura c’è un contenitore che, sino alla pausa estiva («Durante le vacanze nessuno se ne è potuto occupare»), ospitava una colonia di lombrichi. Un modo corretto per smaltire i rifiuti organici, trasformandoli in vermicompost o humus, quello che viene considerato uno dei migliori concimi naturali.
GLI OSPITI Un aiuto fornito a studenti e lavoratori. «Ma anche un modo per socializzare ulteriormente», spiegano. Aperta dal lunedì al sabato dalle 11 alle 16, la cucina ha ripreso solo da poco l’attività. Ci sono alcuni habituè e ci sono ragazzi che, magari, approfittando di una pausa pranzo un po’ più lunga, riescono a fare un pasto serio. Tutti vincolati solo dalla regola base: “tratta la cucina con rispetto”. Nell’anta della dispensa vengono anche illustrati altri comportamenti da tenere: gli avanzi, lasciati in frigorifero, devono essere messi in una busta con il nome del “cuoco”. O, magari - altro punto del “decalogo” - essere offerti a chi è in cucina in quel momento. Perché anche mangiare è un modo di fare politica. Non a caso, nella “tavola della legge”, c è un suggerimento per gli acquisti: incrementa, si dice, l’economia del piccolo a discapito dei colossi multinazionali e cucina prodotti locali e di stagione.
Marcello Cocco
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Il progetto per non udenti: tre ricercatori vincono la Start Cup Sardegna 2015
IntendiMe, scommessa vincente
Hanno conquistato la giuria di esperti presentando “IntendiMe”, un dispositivo capace di interagire con smartphone e tablet per facilitare la vita dei non udenti: Giorgia Ambu, Alessandra Farris, Antonio Pinese, tre giovani ricercatori cagliaritani, giovedì nella finale regionale di Sassari hanno sbaragliato la concorrenza di altri nove team e si sono portati a casa il premio Start Cup Sardegna 2015, la competizione di business plan rivolta alle start up e organizzata annualmente in tutte le regioni aderenti al Premio Nazionale per l’Innovazione. L’iniziativa è stata organizzata dagli Uffici per il Trasferimento Tecnologico delle Università degli Studi di Sassari e di Cagliari e finanziata con fondi Por Fesr 2007-2013 nell’ambito del progetto Innova.Re, la rete regionale al servizio dell’Innovazione di cui fanno parte i due atenei sardi e Sardegna Ricerche.
«Dedicato a chi ha problemi di udito - hanno spiegato gli organizzatori - “IntendiMe” è un dispositivo capace di rilevare le vibrazioni che generano i suoni. Basta attaccare una placchetta-sensore sulla fonte sonora prescelta e, non appena questa rileverà un suono, si riceverà un avviso tramite vibrazione o illuminazione sul proprio smartphone, tablet o dispositivo da polso".
I creatori di “IntendiMe” si sono aggiudicati subito ottomila euro per lo sviluppo imprenditoriale del progetto, ma a Rende, in Calabria, il 3 e 4 dicembre avranno la possibilità di vincere anche la finale nazionale. Sarà l’occasione per aggiudicarsi i premi messi a disposizione dagli sponsor nazionali e soprattutto entrare in contatto con i principali esponenti della comunità scientifica e finanziaria italiana dedicata all’innovazione.
Luca Mascia
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 /
Salute (Pagina 50 - Edizione CA)
L’esperimento di arteterapia a Terramaini
Palcoscenico (salutare) per anziani
Quando gli anziani recitano a soggetto. Ventitre “attori” (19 donne) hanno animato un teatro dei burattini. Senza copione, attingendo a un inesauribile patrimonio di ricordi, costellato di canzoni, poesie, avvenimenti dolci e drammatici, gioie e dolori. In primo piano la guerra, che tutti hanno vissuto come protagonisti e vittime. Ma anche amori, nascite e morti. Spettacolo di tante vite rivissute con grande emozione, che ha riportato signore e signori di una certa età indietro nel tempo e subito dopo alla realtà di oggi. Felici e sorpresi. Una delle attrici ha detto: «Ora non vogliamo tornare più nell’oblio».
Tutto è accaduto nella Casa di accoglienza del Comune di Cagliari, a Terramaini, grazie alla collaborazione fra gli operatori della struttura, gli educatori della Cooperativa Fai sarda, la onlus Human arts Le mani dei Sarzi e Carmelo Masala, già docente di Neurologia all’Università di Cagliari. Un piccolo esperimento di arteterapia eseguito in un teatro di burattini, ai quali i protagonisti hanno prestato le loro voci e, soprattutto, le esperienze di vita. Prima c’è stato il momento della laboriosità e della creatività, quando gli ospiti della casa hanno costruito con le loro mani le marionette, sotto la guida sapiente del burattinaio Mauro Sarzi: «È stata un’occasione per maneggiare materiali che conoscevano bene, come la lana e i tessuti. Poi c’è stata la stimolazione a narrare. Poiché il tema preferito era la guerra, abbiamo creato una piccola storia, dei ruoli. Il teatro era un lungo tavolo, con intorno gli attori nascosti dietro minuscoli paraventi. Quando io li spostavo, interveniva l’attore col suo burattino: lo muoveva e lo induceva a raccontare, cantare. Tutto con spontaneità assoluta, davanti a un pubblico di adulti e bambini, parenti e ospiti». Non è stato sempre facile, durante le lunghe prove: «Il problema principale era la memoria corta, ma tutti hanno voluto partecipare, nessuno si è tirato indietro».
L’iniziativa è nata per aiutare persone sole, a volte con seri problemi di salute, a riprendere i contatti col mondo, diventare protagoniste, riscoprire se stesse. Perché la vecchiaia può diventare una sorta di prigione. «L’invecchiamento - spiega il professor Masala - è la perdita di una certa elasticità di adattamento che però può essere ritardata dalle richieste ambientali. Se sono varie e si adattano al tuo cervello, entri in armonia con l’ambiente, altrimenti diventi uno messo in vetrina, murato in una riduzione delle tue possibilità». Ma le case di riposo possono essere un punto di partenza per esperienze che possano ridare vitalità agli anziani? «Dipende dalla mentalità democratica della società. La quale presuppone che gli individui possano partecipare al massimo delle proprie decisioni. In una modalità centralistica, l’individuo si deve adattare al sistema e ha pochi margini di movimento ». Ma tornando allo spettacolo dei burattini, questa iniziativa che effetti può avere sul piano clinico? «È qualcosa su cui si può teorizzare, che dobbiamo seguire nel suo sviluppo. Non so fino a che punto la Medicina possa osare nei confronti della creatività. Quello che si sta facendo è inserito in un contesto cosiddetto artistico. Nel valutarlo, dobbiamo partire dal gradimento del pubblico e da quello degli attori: quando queste due componenti si legano perfettamente, abbiamo il successo. Di fronte al successo, possiamo dire, verosimilmente, che questa è una cosa buona, salutare».
Lucio Salis
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
L’IDEA. Start-up cagliaritana
Ecco Bloomia, il braccialetto per la memoria

Il braccialetto vibra e indica che è il momento di prendere una determinata pastiglia. È collegato a un portapillole intelligente, che eroga quella giusta. Ecco Bloomia, una start-up cagliaritana ideata da un gruppo di giovani, che va incontro alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie. Pastiglia per la pressione alta, per il colesterolo, una è bianca, l’altra gialla con orari precisi per l’assunzione. Non è facile tenere tutto a mente, anche in presenza di particolari patologie che intaccano la memoria, per chi è avanti con l’età. «L’idea è nata a notte fonda, durante il seminario InnovAction Lab», racconta Gabriele Sedda, economista appassionato di marketing e direttore finanziario di Bloomia. «Contiamo di debuttare sul mercato nel 2016». Il nome deriva da bloom, che in inglese significa sbocciare: «Il dispositivo ricorda un fiore e il concetto si riferisce al “rifiorire” dell’anziano». Il sistema è questo: il portapillole, suddiviso in otto box contenenti ciascuno una tipologia di farmaco, è associato a un braccialetto. Entrambi gli accessori sono collegati a un’applicazione per smartphone e computer. Una volta che il raccoglitore viene riempito con i farmaci prescritti dal medico, si può programmare il calendario - attraverso l’applicazione - dell’erogazione.
Il paziente dovrà indossare il braccialetto che vibrerà per indicare il momento dell’assunzione. Non solo, se l’anziano non dovesse avvicinarsi al portapillole, il suo “tutore”, che può essere il figlio, riceverà una notifica.
M. Lam.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
7 - L’UNIONE SARDA di domenica 1 novembre 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
MILIS. La ventottesima edizione della rassegna si svolgerà il 7 e 8 novembre
Pronte 4 mila bottiglie di novello per la sagra
A Milis fervono i preparativi per la ventottesima edizione del vino novello che, come ogni anno, attirerà decine di migliaia di visitatori da tutta l’Isola. E nonostante la crisi del novello, il vino a macerazione carbonica tiene botta confermando il numero delle cantine degli anni scorsi: dieci quelle che parteciperanno alla rassegna enologica e 4 mila le bottiglie pronte per essere stappate. Non solo novello ma anche le migliori produzioni di vino, perché «per la viticoltura sarda questi ultimi due anni sono stati prodighi di risultati positivi che hanno confermato le ultime buone annate affermandosi sui mercati e conquistando il gusto dei consumatori», spiegano gli organizzatori della Pro loco di Milis. Il 7 e 8 novembre nella suggestiva cornice del centro storico spazio anche alla festa enogastronomica dei produttori agroalimentari del Montiferru che accompagneranno il Percorso del vino nel centro storico. Con una novità: negli stand della Pro loco di Arborea si potrà assaporare l’abbinamento “novello-polenta”. Sabato 7 a palazzo Boyl il convegno e la relazione ufficiale sulle qualità organolettiche dei novelli 2015. Seguirà la conferenza su “Archeologia e storia del vino nuragico. Unu corru de binu nel nuraghe Cobulas di Milis” tenuta da Ercole Contu dell’Università di Sassari. Alle 16 inizia la degustazione dei novelli mentre nel parco San Paolo musica dal vivo alle 20.30.
Domenica 8 alle 11 i “Trombettieri e tamburini” di Oristano si esibiranno nel centro storico dove si terranno altri eventi come la mostra di auto e moto d’epoca, il museo del gioiello sardo e mostra d’arte dell’associazione Morsi d’Arte. Organizzano Pro loco e Comune di Milis, Regione, Provincia, l’Associazione sommeliers, l’Assoenologi, Università di Cagliari, Sassari e Oristano e Morsi d’Arte.
Joseph Pintus
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 1 novembre 2015 / Provincia di Oristano - Pagina 9
Arborea, patrimonio architettonico da salvare
ARBOREA Una tesi di dottorato per apprezzare ricchezze e originalità dell’architettura di Arborea. Grazie al lavoro di una giovane studiosa si potranno infatti apprezzare i risultati delle ricerche sugli aspetti tecnici ed artistici delle costruzioni presenti nel territorio di Arborea e della bonifica, nonché un’analisi delle tecniche costruttive e degli interventi di recupero. Appuntamento quindi per oggi alle 11 nel Museo della Bonifica per parlare di: “L’archittettura del moderno in Sardegna. Il caso Arborea”. Dopo i saluti del sindaco Manuela Pintus, l’introduzione di Giorgio Pellegrini e Paolo Sanjust del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale ed architettura dell’Università di Cagliari, arriva la presentazione della tesi da parte di Claudia Mura, del corso di dottorato in tecnologie per la conservazione dei beni architettonici ed ambientali. Il lavoro svolto da Claudia Mura costituisce un primo passo, una base di conoscenza per ulteriori studi di approfondimento degli aspetti costruttivi, ma anche per l’individuazione di strumenti funzionali al recupero del patrimonio architettonico di Arborea e di tutta la bonifica, da Tanca Marchese, a Pompongias, a Linnas e Torrevecchia a S’ungroni. Un patrimonio di grande valore che necessita di essere conosciuto ed riscoperto che deve essere tutelato e salvato, considerato che attualmente sono tanti gli edifici in stato di degrado sia nel centro urbano che nel resto del territorio. Lo studio condotto da Claudia Mura è stato realizzato grazie ad un intenso e difficile lavoro di ricerca documentale presso l’archivio della Società bonifiche sarde, costituito da migliaia di disegni e fotografie e dai materiali relativi alle fasi di cantiere, supportato dai sopralluoghi e rilievi in loco e dalle testimonianze. Il municipio, la chiesa parrocchiale, il caseificio, l’enopolio, il mulino con silos, la Casa del fascio, l’ospedale sono solo alcuni esempi di immobili di particolare pregio architettonico, da studiare e salvaguardare. (c.d.)



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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