Lunedì 19 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 19 ottobre 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
CRONATA > FAI MARATHON
LA KERMESSE. Lungo i percorsi del sapere e della cultura tra dibattiti, monumenti e concerti
CAGLIARI SFOGGIA I SUOI GIOIELLI


Migliaia di visitatori in marcia da Castello all’Orto Botanico
Per scoprire una “Cagliari diversa” - luoghi frequentati ma poco conosciuti - si sono mossi in tanti: migliaia di visitatori di ogni età. «Impossibile calcolare quanti hanno aderito al nostro invito», commenta soddisfatta Maria Antonietta Mongiu alle 19, quando la Giornata Fai d’autunno in città - Faimarathon , kermesse legata alla campagna di raccolta fondi per “salvare l’Italia”, che ha portato tanti curiosi a percorrere i luoghi dei saperi e della cultura - è alle battute conclusive. La presidente regionale del Fondo ambiente italiano (Fai) ha partecipato a dibattiti e lei stessa ne ha coordinato: l’ultimo all’Orto Botanico (“Paesaggio e biodiversità”) con Annalena Cogoni (direttore dell’Orto botanico), Gianluca Iriti (botanico dell’Università), Sergio Vacca (geopedologo dell’Ateneo sassarese), Fausto Martino (soprintendente del ministero dei Beni culturali, Mibact) e Pietro Ciarlo (costituzionalista). «Per rendere possibile la maratona», sottolinea Mongiu, «ha lavorato un vero e proprio esercito: volontari, scolaresche, docenti, forze dell’ordine, alpini».
PERCORSI Dalle 10 alle 14, lungo itinerari di alta suggestione culturale - tappe al rettorato per visitare la collezione Piloni (in tanti hanno seguito la presentazione del libro “Carezze di sangue” di Maria Francesca Chiappe), al casamento scolastico di Santa Caterina (qui il sindaco Massimo Zedda ha accennato alla chitarra i primi accordi di I wish you here dei Pink Floyd) al Castello e al Dipartimento di architettura, poi alla chiesa di Santa Maria del Monte, Palazzo Boyl e al Teatro civico di Castello. Pazienza per qualche minuto d’attesa. «Fare la fila per salire sulla Torre dell’Elefante o entrare nella basilica di Santa Croce», ha sorriso un’insegnante incolonnata con marito e amici, «è un fastidio sopportabile».
 I MUSEI Dalle 14 alle 19 cambio di itinerario per l’apertura dell’Orto Botanico e dei musei di Geologia e Paleontologia “Domenico Lovisato” e di Mineralogia “Leonard de Prunner”. Lungo il percorso tappe all’ex albergo del povero, all’Anfiteatro romano, alla chiesa di Sant’Ignazio, al rondò di Buoncammino, al Polo Umanistico e alla Casa dello studente. Una marea di visitatori - una fiumana dalle 15 fino alla chiusura, alle 19 - ha varcato il cancello dell’Orto Botanico. La giornata tiepida ha favorito l’afflusso. Il banchetto Fai e lo stand all’ingresso e tutti i volontari hanno fatto il possibile per agevolare la visita nel grande giardino dell’Università realizzato nella valle di Palabanda, dove nel 1812 si riunirono i congiurati contro la monarchia sabauda. Congiurati che successivamente al fallimento dell’impresa furono giustiziati o condannati all’ergastolo o ai remi. Tra i condannati a morte l’avvocato Salvatore Cadeddu, proprietario dell’area dove dal 1864 - grazie alle cure di Patrizio Gennari - sorse l’Orto botanico. Dei fatti di Palabanda e della fine cruenta dei protagonisti, dopo l’introduzione dello storico “Fai giovani Cagliari” Giuseppe Seche, hanno dibattuto storici (Luciano Carta, Giampaolo Salice e Gian Luca Scroccu) e sociologi (Salvatore Cubeddu e Nicolò Migheli). Il pubblico, attento, ha seguito la rievocazione con l’attenzione di chi scopre (o riscopre) nomi e fatti che appartengono alla propria memoria storica.
IL VIAGGIO Ma la visita all’Orto botanico è stata anche l’occasione per intraprendere un viaggio scientifico, ed è forse questo che gruppi e comitive hanno cercato. Nei viali curati negli anni Venti del Novecento da Eva Mameli (mamma dello scrittore Italo Calvino) i visitatori hanno ammirato compiaciuti piante tropicali, alberi rari, il giardino dei semplici con le erbe medicinali, tutto rigorosamente classificato con l’indicazione delle cure e dei rimedi. Gli esperti hanno spiegato e raccontato, ma anche mostrato la cisterna romana a forma di damigiana, la cava con gli indizi di un antico impianto idrico e altri siti di interesse storico e archeologico.
Pietro Picciau
 
 


L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 19 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Il convegno contestato
Con vivo sconcerto, io e gli altri componenti del piccolo gruppo di lavoro dell’associazione Memoriale Sardo della Shoah, apprendiamo che venerdì e sabato il Comune di Cagliari prima e l’Università poi hanno ospitato alcuni convegni “storici” con presente Ilan Pappè. Convegni dal titolo “Cagliari città del dialogo e della pace”. Ci domandiamo quale sia il dialogo, e quale sia la pace proposta a questi convegni. Ilan Pappè è uno storico le cui competenze sono da tempo oramai chiaramente controverse e dalle tendenze oramai chiaramente estremiste, dal momento in cui è ben lontano, nella questione relativa al conflitto Israelo-Palestinese, ad una soluzione di due popoli e due stati, ed ha anche appoggiato numerose campagne di boiccottaggio di prodotti Israeliani e perfino della stessa cultura Israeliana, a cominciare dalle università. È chiaro che le due iniziative di venerdì e sabato sono estremisticamente collegate ad una visione ben lontana da quella di una pace giusta. Ancora più grave appare la decisione di organizzare questi convegni in occasione della data del 16 ottobre. Una data molto sentita anche da tante famiglie Israeliane con collegamenti Italiani, in quanto ricorda la prima grande retata contro gli ebrei compiuta a Roma da nazisti e fascisti , cui seguì la deportazione di oltre 1000 ebrei di Roma a Auschwitz. Solo in 16 sono tornati dalla retata .
Alessandro Matta
Associazione Memoriale Sardo della Shoah
 
 


L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 19 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
Marcello: campagna di prevenzione
Immondizie e proteste dopo il “botellon” in viale Fra Ignazio
Viale Fra Ignazio ridotto a un letamaio al termine di un botellon (giovani studenti che si ritrovano in gruppo per consumare bevande alcoliche) non è un bello spettacolo: al di là dei passanti mattinieri - increduli nel vedere tanta e diffusa sporcizia abbandonata sulla carreggiata e nelle aiuole di fronte all’Anfiteatro - e degli operatori del Comune che alle 9 ancora pulivano, ieri mattina sono intervenuti anche il consigliere di amministrazione dell’Ersu Gianluigi Piras, il coordinatore regionale dei Fratelli d’Italia-An Salvatore Deidda e il presidente della commissione Servizi tecnologici del Comune Fabrizio Marcello. Gianluigi Piras (all’Ersu rappresenta il Consiglio regionale) ha scritto una lettera aperta. «Cari studenti, ed eventuali non studenti», sottolinea Piras, «esistono doveri, non solo diritti. Mi spiace veder girare foto, conseguenze di un botellon in viale fra Ignazio». Il botellon funziona così: «Gli studenti si danno appuntamento in un luogo pubblico all’aperto, ognuno porta qualcosa da bere da casa e poi si festeggia. Fin qui tutto bene. È il dopo che non va tanto bene, perché a casa mia (figuriamoci in un luogo pubblico) finita la festa, in genere si pulisce e si riconsegna alla cittadinanza e in condizioni decorose il luogo preso in prestito. Perché quando si è studenti e si manifesta giustamente per rivendicare i propri diritti, è importante avere ben presenti anche i propri doveri: di cittadini oltre che di studenti».
Più politico l’intervento Salvatore Deidda di fronte all’«immenso immondezzaio di bottiglie, bicchieri e odori nauseabondi provocati dall’ennesima festa dei Botellon». Deidda precisa che «nessuno vuole impedire a nessuno di divertirsi ma c’è da chiedersi se a Cagliari esiste un minimo di controllo. Ognuno si sente libero di fare quello che vuole». L’affondo: «Più volte abbiamo denunciato questi episodi ma nessun provvedimento è stato adottato, neanche mettere più contenitori per i rifiuti. Ma se puntualmente accadono questi episodi, perché non si prevengono o si cercano di contrastare?».
Per Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi tecnologici, è inutile un atteggiamento esclusivamente sanzionatorio: «Meglio la sensibilizzazione. Solo se questa non dovesse portare risultati sarebbero giustificate le multe».
L’esperienza maturata sul campo dal Comune: «Abbiamo da tempo avviato un progetto di sensibilizzazione a un maggio rispetto del senso civico. Otto vigili in borghese hanno iniziato la prevenzione al Poetto contro chi abbandona le cicche e i risultati sono stati evidenti. Ci sono state anche trenta multe comminate ai maleducati». Progetto da confermare: «Ne abbiamo discusso con il rettore Del Zompo e lo stesso lavoro di sensibilizzazione al rispetto del bene pubblico trova d’accordo l’Università». (p. p.)

 


L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 19 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
MOSTRA ALLA MEM.
La Mem di via Mameli 164 ospita fino al 27 ottobre la mostra Der weg zur deutschen einheit, già presentata in moltissime città tedesche ed ora approdata in Italia. L’iniziativa si concluderà con l’intervento dell’ambasciatore di Germania, Susanne Marianne Wasum-Rainer, che il 27 ottobre presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari terrà una lezione-conferenza sulla Germania di oggi. Per informazioni tel. 07042965, 330317376, acitcagliari@tiscali.it.
 




LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 19 ottobre 2015 / Fatto del giorno Pagina 2
Confermata per il primo dicembre l’apertura dell’ospedale che avrà reparti all’avanguardia mondiale
MATER OLBIA, TRA UN MESE E MEZZO SI PARTE
OLBIA Meno di un mese e mezzo. Il Mater Olbia che troneggia bianco sulla collina di Spiritu Santu visibile da tutta la città, sta per aprire i battenti. La struttura infatti sarà inaugurata il primo dicembre, e la conferma è arrivata in numerose occasioni da parte di Lucio Rispo. Il manager della Qatar Foundation Endowement lanciò quella data a maggio, in occasione della visita di Matteo Renzi a Olbia. Quello fu il momento cruciale nella marcia di avvicinamento alla finalizzazione delle opere e all’avvio delle procedure per aprire l’ospedale. Quello che si sa già è anche che il primo dicembre sarà il reparto altamente specializzato di Pediatria, che può contare sulla competenza in materia di un gigante della medicina mondiale, il Bambin Gesù di Roma, partner del Qatar in questa bellissima avventura per la sanità isolana. Sempre a partire dal primo dicembre sarà pronto l’esterno dell’ospedale con i prati verdi e la reception. Poi, man mano, si apriranno nel corso del 2016 anche le altre specialità che comporranno un ospedale all’avanguardia in campo mondiale: oncologia, diabetologia, neurochirurgia, oculistica e medicina dello sport. Sempre Rispo ha ribadito più e più volte che il Mater si avvarrà per tutte le specialità esistenti all’interno della struttura della collaborazione di grandi università sparse nel mondo. In questi mesi gli operai hanno lavorato soprattutto per intervenire sui lavori effettuarti in precedenza all’interno. Impiantistica non presente, problemi alle rifiniture e agli intonaci. Tutte cose che però sembrano essere state risolte, o in via di risoluzione, e che non intaccano minimamente il fatto che l’apertura della struttura avverrà il primo dicembre. Intanto proseguono anche gli esami dei curricula, oltre 15 mila, pervenuti per ottenere un posto di lavoro al Mater Olbia. Le prime assunzioni sono imminenti. C’è infine da completare alcuni aspetti burocratici con il Comune di Olbia. I progetti esecutivi sono stati consegnati dalla Qatar Foundation e ora si sta finalizzando la convenzione che a breve sarà firmata dalle parti. L’ultimo passaggio prima della chiusura dei lavori, almeno riguardanti l’apertura del reparto di pediatria.




QUOTIDIANI NAZIONALI
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