Sabato 17 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Volantini contro Cao: solidarietà della Cgil
«Un gesto vile che preoccupa per le modalità con cui è stato compiuto - la violazione degli uffici dell'Università - e per i contenuti che insinuano il nesso diretto tra ricerca nel settore areospaziale e industria della guerra»: la Cgil sarda commenta così l'irruzione nell'Ateneo cagliaritano e l'affissione dei volantini contro il professor Giacomo Cao. «Arrivare all'intimidazione di uno scienziato», ha detto il segretario generale Michele Carrus, «è un atto ignobile che va isolato e respinto da tutti, soprattutto da quanti condividono le ragioni del pacifismo e dell'amicizia tra i popoli, che hanno bisogno, per affermarsi, del supporto della comunità scientifica e del progresso morale e materiale che essa alimenta. Al professore esprimiamo la nostra solidarietà ma anche il sostegno affinché continui nel suo lavoro per consolidare un settore che la Giunta regionale ha inserito nelle sei priorità della strategia di specializzazione intelligente».
 


L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Nuovo bus Ctm per studenti, lavoratori, pazienti e visitatori di Brotzu e Policlinico
L'UNIVERSITY EXPRESS IN LINEA
Motori accesi da lunedì. Murru: si risparmia un'ora di tempo 
Una vita, in autobus da Is Mirrionis al Policlinico universitario di Monserrato. Passando per il centro, quante volte hanno perso la pazienza pure i passeggeri in arrivo da Elmas, Assemini e Decimomannu, tra coincidenze e tour forzati in mezzo al traffico. Da lunedì sarà possibile risparmiare «un'ora di tempo con la nuova linea del Ctm», spiega il presidente del Ctm Roberto Murru. Si accendono i motori dell'University express: «Creata per gli studenti, è una linea rapida molto comoda anche per lavoratori, pazienti e visitatori del Brotzu e Policlinico». Il complesso di Monserrato, ogni giorno, è frequentato da circa seimila persone.
LE FERMATE Cinque fermate in quindici minuti. Rischio “doppione” con la metro leggera che parte da piazza Repubblica? Per il Ctm no, è proprio il mancato passaggio in centro a fare la differenza. Si parte da via Abruzzi: tappa nelle vie Piero della Francesca, Peretti, Cittadella universitaria e capolinea al Policlinico. La linea si interseca con altre otto. «Abbiamo programmato una deviazione della linea 9, che possa così garantire un interscambio con la fermata di via Abruzzi, zona che accoglie diversi servizi rivolti agli studenti», continua Murru. Dal 19 fino al 31 ottobre si viaggerà dal lunedì al sabato, dalle 7 del mattino fino alle 15. Dopo «questa prima fase di valutazione tecnica - fa sapere Ezio Castagna, direttore generale del Ctm - dal 2 novembre ci sarà un'estensione dell'orario fino alle 21». La mappa è stata tracciata insieme a Regione e Comune. Ersu e Università hanno indicato i siti di interesse per gli studenti. «L'intervento nasce da alcuni incontri con gli studenti, delle superiori e universitari, che hanno chiesto passi avanti e soluzioni», ha detto il sindaco Massimo Zedda. E così, per l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana «via Abruzzi diventa un hub: una buona notizia per tutta l'area vasta di Cagliari. Parliamo così tanto di razionalizzazione».
L'ATENEO APPLAUDE Maria Del Zompo, rettore dell'Università, ne fa anche un discorso di classifica. «Dobbiamo tenere presente anche la ricaduta dal punto di vista delle valutazioni che il ministero farà sugli atenei italiani, che dipendono anche dalla mobilità. La nostra sopravvivenza è legata anche a questo, insieme alle risorse future».
LA MOBILITÀ Il discorso poi si allarga alla mobilità in città, che fa risalire posizioni: «Sul sistema della mobilità siamo passati dal trentottesimo posto del 2011 all'ottavo del 2014», rileva il sindaco. L'assessore comunale ai Trasporti Mauro Coni ricorda l'addio ai semafori: altri verranno eliminati presto. E Castagna fa i conti: «Quando arriveranno gli ultimi filobus elettrici, entro il mese di dicembre, avremo la flotta più giovane d'Europa. E sono 89 mila le persone che scaricano l'applicazione per smarphone BusFinder». Non solo: «Tra marzo del 2014 e di quest'anno abbiamo registrato un incremento del 5 per cento dei viaggi, 35 milioni all'anno».
Mariangela Lampis
 
 
L’UNIONE SARDA 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 33 - Edizione CA)
La grandezza della città eterna
CAGLIARI TRA SAPERI E CULTURA
Maria Antonietta Mongiu
Qui i miei passi intessono il loro labirinto incalcolabil, scrive Jorge Louis Borges in Buenos Aires, poesia che celebra la città che attraversò con i piedi e con la penna anche quando i suoi occhi si oscurarono.
Continuarono a vederla nel suo luccichio e nelle sue miserie perché un luogo di molte genti e di molte tracce del tempo perduto è la mappa «di ogni sorte umana» che si percepisce con la mente e con il cuore prima che con gli occhi. Anche Cagliari, una delle madri di Buenos Aires, se ci facciamo viandanti svelerà tutta la sua grandezza e bellezza e, come Buenos Aires, si farà mondo. Basta percorrerla con piedi e occhi curiosi dalle strade tortuose di Castello alle sue appendici, ai viali alberati che Gaetano Cima volle importare da Parigi, alla città-giardino della borghesia, oltre la città murata, a quella periferica e ignota di Is Mirrionis e del CEP. Bellissimi sulla carta e nella realtà. Città di pietra e città d'acqua ma anche città del verde e dei mille giardini. Non ultimi quelli verticali che scalano le mura come non è riuscito a nessuno che l'abbia assediata. Verde diffuso, stratificato, e verde concentrato dall'antica Botanica di via Eleonora d'Arborea all'attuale Orto Botanico di viale Sant'Ignazio. Una sorpresa, nel cuore della città, che per densità e ricchezza storica ha pochi confronti.
Quanta energia restituisce passeggiare nelle vie ricche di piante zingare e fuggitive, da un luogo all'altro, per popolare ogni angolo possibile. Visitando domani l'Orto Botanico e le collezioni naturalistica e mineralogica del Dipartimento di Geologia, in via Trentino, leggeremo percorsi e labirinti del tempo e del sottosuolo e di uomini che vennero da lontano come Leonardo de Prunner o Domenico Lovisato o Patrizio Gennari per farsi cagliaritani ma anche di chi andò lontano come Eva Mameli Calvino per riportare pezzi di mondo vasto e non più terribile come insegnò Antonio Gramsci, vicino di casa e forse frequentatore dell'Orto Botanico. Chissà se la sua passione naturalistica, intrecciata a quella glottologica, che attraversa lettere e scritti, non sia cresciuta qui fino a farne una pedagogia.
Il nuovo appuntamento autunnale del Fai Sardegna, “Cagliari: luoghi dei saperi e della cultura”, dà valore a una città di studenti e di studentesse dove, in architetture eminenti, si trasmettono saperi. La domenica della Fai Marathon sarà ancora più rilevante se in tanti ci iscriveremo, daremo il nostro contributo e condivideremo il motto Ricordiamoci di salvare Cagliari . Potremo allora dire «la giudico tanto eterna come l'acqua e l'aria».


L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 34 - Edizione CA)
Gruppi, istituzioni e associazioni coinvolti nell'organizzazione della giornata
Dalle elementari all'università, studenti volontari

Numerosi gruppi, istituzioni e associazioni sono coinvolti nell'organizzazione della FAI Marathon 2015. È a partire dall'inclusione di altre realtà territoriali che grandi eventi, culturali e popolari, possono essere progettati e attuati. Tutti protagonisti e tutti volontari quindi, a partire dagli studenti e dalle studentesse dalla scuola primaria all'università.
In testa l'istituto Santa Caterina con le classi della scuola primaria e della scuola secondaria di Via Piceno e la Antonio Cima, quelli della Regina Elena (istituto di via Stoccolma), gli studenti dello scientifico Pitagora di Selargius e del Luigi Einaudi di Senorbì. Saranno coinvolti in prima persona nella gestione di siti e visite. Accoglieranno e accompagneranno i visitatori. A seguito dell'apertura dell'ex Carcere di Buoncammino, nelle Giornate Fai di Primavera 2015, esperienza d'impatto e formativa, si è infatti attivata una sinergia tra le classi che stanno aderendo al FAI, collaborando sistematicamente a progetti e attività.
I siti aperti alle visite e agli eventi, grazie alla disponibilità della Biblioteca universitaria, dell'Università, dei dipartimenti di Architettura, Scienze della vita e dell'ambiente e di Geologia, dell'istituto Santa Caterina, vedranno la costante presenza dei volontari del FAI che gestiranno i banchetti dove ci si potrà iscrivere al Fondo Ambiente Italiano, lasciare un piccolo contributo e ricevere materiali informativi sulla giornata. La manifestazione vedrà il coinvolgimento di diverse realtà associative che hanno dato la propria disponibilità a presidiare i siti ed affiancare il FAI nella gestione: la delegazione della Sardegna del Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, i Mediatori mediterranei, l'associazione nazionale Alpini e l'associazione nazionale Carabinieri, le associazione culturali Athena e La Locomotiva, gli Scaut raider sardi.
Grazie alla disponibilità dell'azienda vinicola Gostolai sarà possibile degustare vini e aiutare il FAI nella sua missione.


L’UNIONE SARDA
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 34 - Edizione CA)
Musica, dibattiti e il docufilm su Buoncammino
La Fai Marathon 2015 a Cagliari sarà animata da dibattiti, musica, presentazione di musei e di siti.
Nella prestigiosa Sala Settecentesca della Biblioteca universitaria Francesco Pilia al violino e Matteo Cau alla chitarra, dalle 10 alle 14, si alterneranno al pianista Romeo Scaccia. Nelle stesse ore la Collezione Piloni e la Cappella Tridentina saranno presentate dalle storiche dell'arte Pamela Ladogana e Anna Maria Saiu, dal geologo Fausto Pani, e dall'antropologa Susanna Paulis.
Nell'Aula Magna del Rettorato alle 10,30 Ester Gessa, direttrice della Biblioteca universitaria, Nereide Rudas, psichiatra, Antonietta Mazzette, sociologa, Maria Antonietta Mongiu, presidente FAI Sardegna, coordinate dalla giornalista Susi Ronchi, presenteranno “Carezze di sangue” di Maria Francesca Chiappe, presente l'autrice. Alle 11,30 nella Sala Settecentesca il Rettore Maria Del Zompo, e il genetista Francesco Cucca, coordinati dal giornalista Romano Cannas, si confronteranno su “Frontiere della genetica in Sardegna”. Nella Scuola Santa Caterina, dalle 10 alle 14, gli alunni gestiranno guide e animazione. Dalle 10,30 sarà trasmessa una demo di “Il primo miglio”, docufilm sull'apertura dell'ex carcere di Buoncammino nelle Giornate Fai Primavera 2015.
Alle 11 le docenti Rita Sanna e Concettina Ghisu, lo storico dell'arte Franco Masala e la dirigente scolastica Rosa Maria Manca, coordinati dal giornalista Paolo Matta, si confronteranno in “Per una didattica della storia e del paesaggio”. Dalle 10 nel Dipartimento di Architettura, in via Corte d'Appello, visite e laboratori con gli studenti mentre i docenti terranno “Conversazioni d'Architettura”.
Nell'adiacente chiesa di Santa Maria del Monte i rappresentanti del Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta cureranno le visite. Dalle 15 alle 19 sarà la volta delle visite ai Musei di Geologia e Paleontologia e di Mineralogia con gli studenti e i geologi Gian Luigi Pillola e Fausto Pani. Nelle stesse ore all'Orto Botanico alcuni botanici accompagneranno i visitatori nei percorsi tematici. La sala conferenze dell'Orto Botanico ospiterà alle 16 “Paesaggio e biodiversità, ricchezze da tutelare”, dibattito con Annalena Cogoni, Gianluca Iriti, botanico, Sergio Vacca, Giuseppe Pulina, Pietro Ciarlo, coordinati da Franco Siddi. Alle 17 nel Gazebo Pietro Picciau, giornalista e scrittore, Giampaolo Salice, Luciano Carta e Gian Luca Scroccu, storici, Salvatore Cubeddu, sociologo, Nicolò Migheli, sociologo, coordinati da Giuseppe Seche, storico del Fai giovani Cagliari, animeranno “I fatti di Palabanda. Itinerario di informazione sulla Congiura del 1812”.


L’UNIONE SARDA
6 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 35 - Edizione CA)
LA SCHEDA. Guardare per conoscere le bellezze del capoluogo della Sardegna
Una giornata da turista nella propria città

I siti della Fai Marathon.
TEATRO CIVICO DI CASTELLO Progettato da Gaetano Cima, fu inaugurato nel 1836. Dopo i bombardamenti del 1943 si conserva nel perimetro murario. Fu riaperto nel 2006.
PALAZZO BOYL Realizzato sui resti della Torre dell'Aquila intorno al 1840 su disegno di Carlo Pilo Boyl. La facciata reca incastrate palle di cannone degli assedi del 1708, 1717, 1793.
TORRE DELL'ELEFANTE Costruita intorno al 1307. Chiusa su tre lati da murature in calcare, ha il quarto aperto verso Castello. Conserva la saracinesca incavata nelle guide che consentivano l'abbassamento della porta. All'esterno scultura dell'elefante.
BASTIONE DI SANTA CROCE Di impianto spagnolo offre una spettacolare vista di Stampace con le cupole delle chiese e dell'Ospedale di Gaetano Cima.
BASILICA DI SANTA CROCE Di fase tardo seicentesca, restaurata con i fondi della Lottomatica, ha una navata con cappelle laterali e abside. Dipinti del primo'800 di Ludovico Crespi. Basilica Magistrale dal 1809 fu concessa all'Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro.
EX ALBERGO DEL POVERO Realizzato su progetto di Ubaldo Badas e inaugurato nel 1934, è stato rimaneggiato più volte. Conserva spunti di architettura razionalista nelle murature curvilinee e nel rapporto volumetrico. Ospita la Biblioteca dell'ex facoltà di Economia.
ANFITEATRO ROMANO Scavato nella roccia. L'arena è chiusa da un muro che la separa dalla cavea declinata in tre ordini a seconda della classe degli spettatori. Riusato e spogliato, fu scavato da Giovanni Spano che favorì l'acquisto da parte del Comune.
RONDÒ DI BUONCAMMINO Alla fine della passeggiata offre la vista di una porzione della città e degli stagni.
POLO DI STUDI UMANISTICI La ex facoltà di Lettere e Magistero, progettata da Salvatore Rattu e da Enrico Mandolesi, ha un avancorpo centrale con prospetti dai tagli verticali delle aperture completate da finestre a nastro. La sottostante Casa dello Studente, più volte ampliata, è oggi un imponente edificio con strutture ricreative.
F. M. - M. A. M.
 
 
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7 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 35 - Edizione CA)
Un doppio percorso dalla mattina al pomeriggio
ALLA SCOPERTA DI SETTE LUOGHI
A piedi da Castello a Sa Duchessa

FAI Marathon 2015, legata alla campagna nazionale di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l'Italia”, a Cagliari coinvolgerà sette luoghi da scoprire tra il quartiere Castello e Sa Duchessa, con dibattiti, presentazioni di siti e collezioni, concerti con un doppio percorso: il primo dalle 10 alle 14, coinvolgerà i primi cinque; il secondo dalle 15 alle 19, i restanti tre.
PALAZZO DEL RETTORATO, VIA UNIVERSITÀ Articolato in due porzioni, una dell'Università e l'altra del Mibact, fu progettato da Saverio Belgrano su incarico di Carlo Emanuele III che rilanciò l'Università con questo imponente complesso, inaugurato tra il 1770 e il 1778. Dotato di due cortili ha una facciata con ampie finestre e lesene, e due portali: quello del Rettorato, sormontato da un timpano curvilineo spezzato, introduce ad un atrio con quattro statue bronzee e una romana, in marmo; quello dell'ex Seminario, in stile tardobarocco, porta alla Cappella, con soffitto affrescato, alla Collezione Piloni e alla Sala Settecentesca.
COLLEZIONE PILONI, VIA UNIVERSITÀ Con i suoi 900 pezzi, spazia dalla filatelia alla cartografia, dalla pittura agli acquarelli, dalla gioielleria ai tappetti e arazzi sardi. Notevoli i dipinti di Michele Cavaro e di Antioco Mainas; le tempere con vedute della Sardegna di Philippine della Marmora; i pittori sardi del '900; le stampe di costumi del 1800.
CASAMENTO SCOLASTICO DI SANTA CATERINA Eretto dove nel 1641 fu edificato il monastero delle domenicane su preesistenze romane e medievali. La scuola, in funzione dal 1908, si distingue per le esperienze didattiche innovative che consolidano la memoria storica dell'edificio.
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, VIA CORTE D'APPELLO Il Collegio dei Gesuiti fu progettato da Giandomenico da Verdina, attivo tra il 1565 e il 1569, una volta che i religiosi, a Cagliari dal 1564, acquistarono porzioni della judaria. Seguì (1725/1773) la sistemazione dell'architetto piemontese Antonio Felice De Vincenti, e il passaggio del complesso al Demanio di Stato. Dopo diverse destinazioni, dal 1941 fu acquisito all'Università.
SANTA MARIA DEL MONTE, VIA CORTE D'APPELLO Connessa senza soluzione con l'ex Collegio dei Gesuiti. Già sede della Confraternita omonima fondata nel primo '500, che assicurava la sepoltura dei condannati a morte, fu costruita intorno al 1568 in due fasi, la prima tardogotica e la seconda di gusto rinascimentale. Oggi è affidata al Sovrano Ordine Militare di Malta.
Il secondo percorso dalle 15 alle 19 coinvolge due preziosi tesori poco noti ai più.
ORTO BOTANICO, VIA SANT'IGNAZIO Situato nella valle di Palabanda dove nel 1812 si riunivano i congiurati contro la monarchia sabauda, poi giustiziati, compreso Salvatore Cadeddu, proprietario del fondo, acquistato nel 1858 e sistemato sei anni dopo da Patrizio Gennari. Negli anni Venti del '900 ne fu direttrice Eva Mameli, madre di Italo Calvino. L'Orto Botanico offre motivi di interesse scientifico per lo studioso e di curiosità per il visitatore: piante tropicali e succulente, alberi rari, un palmeto di grande valore e il giardino dei semplici con le erbe medicinali, rigorosamente classificate con l'indicazione delle cure e dei rimedi. Si possono visitare anche una cisterna romana, una cava, tracce di impianto idrico e altri resti archeologici, che con l'Anfiteatro romano sarebbe bello poter visitare congiuntamente.
MUSEO SARDO DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA E MUSEO DI MINERALOGIA, VIA TRENTINO Ospitati nel dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche ebbero origine nel 1806 quando Carlo Felice donò le sue collezioni alla Regia Università di Cagliari. Dopo varie sedi, il loro trasferimento nell'attuale avvenne nel 1957. Le collezioni di mineralogia includono oltre 8.000 pezzi provenienti da diverse parti del mondo. Quelle geo-paleontologiche, principalmente di esemplari sardi, ammontano a 30.000 unità. Documenti e strumenti scientifici storici arricchiscono l'esposizione che ripercorre la storia geologica della nostra isola.
Franco Masala
Maria Antonietta Mongiu


L’UNIONE SARDA
8 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Domani al via la Festa della laguna voluta da Consorzio ittico e circolo culturale “Me-Ti”
Adottare un chilo di arselle veraci per salvare lo stagno di Santa Gilla

Adotta un chilo di arselle per salvare Santa Gilla e far ripartire la produzione delle vongole veraci, i molluschi pregiati della laguna ormai sempre più rari, sostituiti dalle infestanti “filippine”. Una specie, quest'ultima, importata volontariamente in Adriatico nei primi anni Ottanta e poi seminata alcuni anni fa anche nello stagno in modo sconsiderato, tanto da mettere in pericolo l'esistenza stessa della più tradizionale, piccola ma saporitissima Tapes decussatus , il tesoro della laguna.
LA SCELTA Adesso i pescatori del Consorzio ittico che gestisce l'attività di pesca e allevamento a Santa Gilla (140 soci distribuiti in sette cooperative) hanno deciso di invertire la rotta e correggere gli errori. «Lo facciamo - spiega il presidente Emanuele Orsatti - oltre che col lavoro e l'impegno quotidiano, anche con un'iniziativa come la Festa della Laguna, che oltre al momento più gioioso e d'aggregazione vuole mettere l'accento sul valore di Santa Gilla e del lavoro dei pescatori». Una giornata di festa che è un vero punto di partenza di un progetto di rinascita e riqualificazione. «In pieno accordo con i ricercatori dell'Università abbiamo ideato un piano di ripopolamento della vongola verace attraverso gli orti delle arselle», dice Orsatti. «Durante la festa di domenica avvieremo una raccolta fondi speciale. Chi vorrà potrà, con dieci euro, adottare un chilo d'arselle nere che gli verrà consegnato nel 2016 quando i molluschi avranno raggiunto le dimensioni idonee per essere raccolte. È, in effetti, un aiuto che chiediamo ai cagliaritani, così come agli abitanti di Elmas, Assemini, Capoterra. A chiunque abbia a cuore Santa Gilla».
L'APPUNTAMENTO Per domani, dunque, appuntamento in laguna. Alle sette, per chi vorrà partecipare alla gara di pesca con la lenza, nelle ore successive e sino al tramonto per chi vorrà scoprire lo stagno di Cagliari. A gustare un piatto di pesci o di carne. A promuovere la festa, oltre al Consorzio, il circolo Me-Ti, associazione culturale di San Michele-Is Mirrionis, i quartieri in cui risiede la maggior parte dei pescatori di Santa Gilla.
LA RINASCITA «È un patrimonio che va salvaguardato e che deve diventare sempre più produttivo, ma anche aperto e frequentato dalle persone», racconta il presidente dell'associazione, Nicola Calledda. «Qui, lo pensiamo e lo diciamo da tempo, devono poter venire anche i pescatori sportivi grazie a un progetto articolato e ben costruito. Noi stessi - conclude Emanuele Orsatti - dobbiamo fare un salto di qualità per essere consapevoli che il nostro è un lavoro vero, non un modo di sbarcare il lunario, di vivere alla giornata ma la possibilità di vivere in modo dignitoso. Siamo pescatori e dobbiamo diventare protagonisti».
Andrea Piras


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9 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Cronaca di Nuoro (Pagina 46 - Edizione CA)
IL GENETISTA. Progetto Akea
Luca Deiana: il secolo traguardo di 3400 sardi
«La longevità della Sardegna è molto più forte rispetto alla longevità delle altre regioni». Il professor Luca Deiana dell'Università di Sassari, responsabile del progetto di ricerca Akea, A kent'annos, tiene a precisare che tutta l'isola dei sardi è longeva e che la presenza di quattro centenari viventi oggi ad Aritzo è da leggersi in quest'ottica.
«Le Marche - spiega il docente universitario - non hanno un archivio di longevità così come lo abbiamo noi. Loro basano tutto sull'aspettativa di vita, ma non parlano di una presenza di centenari così come avviene in Sardegna». La parola è quella di un autentico luminare. «Su quasi quattrocento miei lavori scientifici oltre cento riguardano la longevità. Quest'anno ho partecipato ai convegni organizzati all'Expo per ben tre volte e ho parlato e raccontato a tutto il mondo gli studi scientifici che ho portato avanti nel corso degli anni, nei quali ho prodotto studi in tutti i 377 comuni della Sardegna».
Il professor Deiana spiega che nell'arco di oltre un secolo sono stati censititi nell'isola oltre 3400 centenari tra viventi e deceduti, mentre le persone decedute tra i 90 e i 99 anni sono 23 mila.
R. T.
 
 
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10 - L’UNIONE SARDA di sabato 17 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 11 - Edizione CA)
Alghero e Bosa, il cielo dei grifoni
Occhi all'insù. Quando planano dalle falesie sul mare regalano uno spettacolo indimenticabile, da non perdere. Lo scenario è la strada tra Bosa e Alghero, una delle litoranee più panoramiche d'Italia. È lì il santuario dei grifoni, tra capo Marrargiu e capo Caccia. Quel volo lento, quelle evoluzioni a cerchi concentrici, quei movimenti disegnati nell'aria con le grandi ali che sfruttano le correnti ascensionali sono il loro marchio di fabbrica. Da anni è un continuo allarme sulla sorte dell'unica colonia autoctona e nidificante italiana, arrivata spesso a un passo dall'estinzione (anche per i micidiali bocconi avvelenati), salvata grazie al lavoro di una pattuglia di naturalisti, guidati da Helmar Schenk, il naturalista tedesco scomparso tre anni fa che ha fatto conoscere la Sardegna nel mondo scientifico internazionale: oggi si può dire che goda di discreta salute nonostante le minacce sempre incombenti.
UNA NUOVA AVVENTURA L'avventura del maestoso re dei cieli continua. Ora camminerà sulle gambe di un nuovo progetto ("Life, sotto le ali del grifone"), che punta a irrobustire la presenza del rapace che si nutre solo di carogne. L'obiettivo è superare la soglia della precarietà. Oggi i grifoni sono poco meno di 130 (concentrati nell'area di Bosa), con 34 coppie in età riproduttiva. Una volta era diffuso in quasi tutta l'Isola, aveva a disposizione abbondanti risorse alimentari (negli anni Trenta la popolazione superava i mille esemplari, la soglia critica fu toccata a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta). In tempi di allevamento allo stato brado, campi e pascoli erano una tavola imbandita per lo spazzino della natura che non aveva difficoltà ad avvistare dall'alto gli animali morti, capre e pecore soprattutto. L'avvoltoio necrofago (in sardo ha decine di appellativi: tra gli altri, entulzu, gurturyu, unturgiu) ha dato il nome a tanti luoghi, anche il borgo minerario di Ingurtosu, ad Arbus, è stato battezzato dal grande signore del volo.
CIBO E CARNAI Ora si riparte. Con un'azione che avrà una durata di cinque anni. Promossa dall'Università di Sassari, dal Corpo forestale, dall'Ente Foreste, dall'assessorato regionale dell'Ambiente, dal Comune di Bosa. «L'idea è nata con i colleghi del dipartimento di Medicina veterinaria, sollecitati dall'amministrazione di Bosa, e ha l'obiettivo di far crescere la popolazione in cinque anni e farla uscire dalla situazione critica», spiega Salvatore Naitana, bosano, docente di Fisiologia, ispiratore della nuova operazione grifone.
Al centro del progetto Life la necessità di garantire adeguate risorse alimentari. Oltre due nuovi carnai (a Porto Conte e a Monte Minerva, nel territorio di Villanova Monteleone), sarà realizzata una rete di trenta bacini aziendali, dove gli allevatori potranno lasciare gli animali morti: saranno necessari controlli e autorizzazioni che consentiranno di superare le rigide prescrizioni sanitarie.
UN SIMBOLO La storia dell'avvoltoio è strettamente legata alle sorti della pastorizia isolana. Schenk ricordava che il grifone è la vera testimonianza, quasi un simbolo, della Sardegna agropastorale, della sua arretratezza, della sua moderna trasformazione. Oggi che il tasso di mortalità del bestiame è sensibilmente calato e che l'allevamento allo stato brado è quasi scomparso, il povero "Gyps fulvus" è costretto a tirare la cinghia: trovare in campagna carcasse di pecore e capre è diventata un'impresa. L'allarme era stato lanciato una decina di anni fa nel Piano d'azione per il grifone, una documentata fotografia de "su entulzu", nata da approfondite ricerche sul campo, firmata da Schenk, Naitana e Mauro Aresu, amico di una vita del naturalista tedesco, autore con Bruno Massa e Alberto Fozzi del libro-omaggio sull'ornitologo e pubblicato dall'Unione Sarda: «Le sue ricerche hanno consentito il mantenimento dell'unica popolazione vitale di grifoni in Italia, che speriamo possa crescere con questo nuovo progetto». Il riconoscimento arriva anche da Salvatore Naitana: «Helmar ha sensibilizzato, ha creato un gruppo che si è appassionato, se manteniamo la colonia gran parte del merito è suo».
CANI ANTIVELENI Presto ci saranno nuovi arrivi nella colonia tra Bosa e Alghero: sessanta esemplari saranno trasferiti dalla Spagna e sistemati prima in una voliera alle Prigionette di Porto Conte e poi liberati. Sarà anche aperta la caccia ai bocconi avvelenati, una delle principali cause della decimazione dei rapaci ecologici. Stricnina, pesticidi e cianuro, usati nella lotta a cani randagi e volpi, hanno finito per colpire in modo massiccio i grifoni, che amano mangiare in compagnia (negli anni si segnalano decine di episodi da Baunei a Urzulei, dalla Nurra alla zona di Ittiri). Ma anche la diffusione di antinfiammatori nella zootecnia ha portato a numerosi decessi, senza contare le esche al veleno utilizzate per uccidere gli avvoltoi da trasformare in trofei impagliati (una pratica che fino a 40 anni fa era legale). La novità del progetto è che saranno utilizzati tre cani nella caccia ai bocconi alla stricnina. «Si utilizzano già nel parco del Gran Sasso per salvare orsi e lupi dai veleni, da noi se ne occuperà il Corpo forestale. Vogliamo far calare il rischio avvelenamento, non dimentichiamo che una carcassa avvelenata può uccidere in un colpo solo anche venti grifoni», dice Fiammetta Berlinguer, ricercatrice a Medicina veterinaria, responsabile del progetto "Sotto le ali del grifone".
ALLEATI DEI PASTORI Quelle ali, quel becco adunco, quel portamento elegante sono un simbolo. I rapaci che banchettano sulle carogne non hanno niente di macabro. Sono alleati dei pastori, sono un emblema della biodiversità, rappresentano anche un richiamo turistico. Salvarli è un dovere. Ammirarli nelle loro evoluzioni un grande spettacolo della natura.
Lello Caravano
caravano@unionesarda.it

 


LA NUOVA SARDEGNA
11 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 17 ottobre 2015 / Fatto del giorno - Pagina 2
GOVERNO >> MANOVRA
Scintille a Bruxelles
RENZI A MUSO DURO
«L’Ue non ci dica dove dobbiamo tagliare, le misure sono queste»
E insiste sul taglio delle tasse contenuto nella legge di stabilità
di Gabriele Rizzardi
ROMA Avviate le riforme, fatta la manovra, Matteo Renzi promuove a pieni voti l’attività del governo, difende i provvedimenti adottati a cominciare dalla cancellazione dell’Imu sulla prima casa, e sfida l’Ue dopo essere stato al Consiglio europeo. «Se Bruxelles boccia la legge di Stabilità noi gliela restituiamo tale e quale. Bruxelles non è un maestro che ci dice cosa fare. Basta con l’atteggiamento tafaziano di dire “ora Bruxelles ci boccia”. Anche perché l’Italia è l’unico paese a rispettare il 3 per cento e il fiscal compact» mette in chiaro il premier, per il quale Bruxelles non ha i titoli per intervenire sulle scelte economiche del governo. Ma non solo. Renzi spiega che l’Italia dà molti soldi all’Europa («Diamo 20 miliardi di euro ogni anno e ne prendiamo indietro 11») e invita a guardare i dati del deficit di altri Paesi, con la Spagna che sfora il 3% e la Gran Bretagna che quast’anno ha fatto il 5% di deficit ed ha approvato una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit. L’Italia, insomma, non ha nulla da farsi perdonare e quindi bisogna farla finita con la «subalternità psicologica» verso gli eurocrati. Risultato: «L’Europa ci può dare consigli ma non ci deve dire quali tasse tagliare».
L’unica cosa sulla quale Renzi ha dei dubbi riguarda l’approvazione della clausola di flessibilità sui migranti che vale 3 miliardi di euro e che Roma ha chiesto a Bruxelles per la legge di stabilità. Quanto alla pressione fiscale, il premier ricorda dai microfoni di Radio 24 che ai cittadini interessa il taglio delle tasse. «Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre» taglia corto Renzi. Ma davvero la Ue non ha titoli per intervenire sulla legge di Stabilità? Interpellata su questa possibilità, Annika Breidthardt, portavoce del Commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, risponde che la Commissione Ue «ha le basi legali» per entrare nel merito delle misure della legge di stabilità. Nell’attesa di sapere quale sarà il verdetto Bruxelles, anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ricorda che la Ue non fa la finanziaria per noi e attacca: «I numeri ci stanno dando ragione. Bruxelles credo debba fare silenzio al massimo». A difendere i provvedimenti inseriti nella finanziaria ci pensa invece Renzi, per il quale il canone Rai in bolletta è una norma «al riparo da impugnative». La lunga giornata del premier lo porta nel pomeriggio a Venezia all’inaugurazione di un campus universitario. E, davanti agli studenti, lancia una proposta forte: «Dobbiamo togliere l’università dal perimetro della pubblica amministrazione perché non si governa l’università con gli stessi criteri con cui si fa appalto in una Asl o Comune». Nel discorso del premier non poteva mancare una riferimento alle riforme. E dopo l’ultimo via libera al ddl Boschi il premier vede il traguardo sempre più vicino. «L’Italia, dopo una fase di transizione, è arrivata all’ultimo miglio delle riforme. Ora inizia il bello: pensare all’Italia dei prossimi 20 anni...» dice Renzi. Per il momento, però, arrivano le critiche delle opposizioni e dei sindacati. Ad essere contestate sono molte misure della manovra.
Silvio Berlusconi parla di un «raggiro»,ma anche da Sel e dai 5 Stelle arrivano solo bocciature. Nel Pd il più preoccupato è Pier Luigi Bersani, che non riesce proprio a digerire l’innalzamento del tetto all’uso del contante. «Renzi dovrebbe usare argomenti che, almeno, non insultino l’intelligenza degli italiani » sbotta l’ex segretario, per il quale la misura voluta dal premier finirà per favorire solo gli evasori. «Uno che ha 3mila euro per fare un acquisto ha sicuramente la carta di credito in tasca. È che non vuole usarla. Semplificazione? L’evasione nel nostro Paese è un fenomeno colossale... Non possiamo strizzare l’occhio all’Italia nei suoi tratti negativi e deteriori». Critiche a Renzi arrivano anche dal sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, che spera «sia falso» il taglio ai Comuni di 300 milioni: «Mi auguro che le indiscrezioni circolate in questi giorni non corrispondano al vero».
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 17 ottobre 2015 / Fatto del giorno - Pagina 2
I 200 milioni per gli statali fanno scattare la protesta. Martedì vertice Cgil-Cisl-Uil
SINDACATI INFURIATI: «UNA MANCIA»
 
ROMA Il capitolo della legge di stabilità dedicato al pubblico impiego non piace affatto ai sindacati e le sigle degli statali vanno all’attacco annunciando una «mobilitazione durissima» contro uno stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto che viene giudicato alla stregua di «una mancia» o meglio a «una provocazione». La leader della Cgil, Susanna Camusso, aggiorna subito l’incremento mensile che arriverebbe dai 200 milioni di euro previsti per il 2016: il conto si ferma «a 5 euro al mese». Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, si tratta di «una scelta in palese violazione della sentenza della Corte costituzionale», che ha sancito l’illegittimità del blocco. Insomma, riconosce la leader della Cisl, «i lavoratori del pubblico impiego hanno tutte le ragioni per essere arrabbiati». I prossimi giorni saranno cruciali per capire quali saranno le reazioni che metterà in campo il sindacato e già martedì prossimo si vedranno i responsabili del pubblico impiego delle tre sigle. Si cercherà quindi di dare una risposta unitaria anche se le sfumature, magari anche qualcosa in più, non mancheranno, soprattutto se, e appare molto probabile, tra le ipotesi al vaglio comparirà anche lo sciopero. A preoccupare i sindacati non è soltanto il quanto, ossia la cifra messa da parte, ma anche il come, cioè la modalità attraverso cui i soldi dovrebbero arrivare nelle buste paga. Infatti, almeno stando alla bozza della legge di stabilità, c’è il richiamo a una legge del 2008, secondo cui, in attesa di un accordo tra le parti, le risorse previste per il rinnovo potrebbero essere erogate dal governo come anticipazioni. D’altro canto la trattativa appena aperta all’Aran per sciogliere il nodo dei comparti, una sorta di preambolo al tavolo vero e proprio, si fa ancora più difficile. L’intesa, almeno per ora, c’è invece tra le categorie di Cgil, Cisl e Uil che in una nota comune sottolineano: «Non accettiamo la provocazione di Matto Renzi. I 300 milioni, che poi diventano 200 a fine serata, della “stabilità” elettorale del governo, non sono un contratto ma una mancia». Passano ai fatti i lavoratori dell’Usb, il sindacato di base, che hanno portato la loro protesta davanti a Palazzo Vidoni, sede del ministero della P.A. Non c’è comunque in ballo solo la questione pubblico impiego, per Camusso infatti «non si può pensare che» il tema della flessibilità pensionistica «venga rinviato fuori manovra». Conferma Barbagallo, secondo cui si sono seguite «le vecchie logiche “cerchiobottiste” democristiane».
 


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