Martedì 13 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 13 ottobre 2015 / Prima pagina
L’UNIONE SARDA di martedì 13 ottobre 2015 / Prima pagina

Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Gli antimilitaristi accusano Giacomo Cao. Il Rettore: la ricerca per sviluppare il sapere
GUERRA, UN PROF NEL MIRINO
Incursione nella facoltà di Ingegneria: volantini con minacce
Uno slogan: “Fuori i militari dalle università, non lasciare in pace chi vive di guerra”. E una grande foto, sotto una scritta in neretto: “È lui”. Giacomo Cao non è solo un professore universitario di ingegneria chimica. È anche presidente del Dass (Distretto aerospaziale sardo). Un ruolo che lo ha fatto diventare obiettivo di un blitz di un gruppo di contestatori: il suo dipartimento è stato tappezzato di manifesti che lo accusano, con le sue attività legate al Distretto, di alimentare l'industria bellica in Sardegna.
LA MAIL Le modalità dell'irruzione in facoltà sono descritte dallo stesso Cao in una mail inviata a numerosi destinatari, venerdì scorso: «Non senza preoccupazione vi informo che questa mattina, mentre partecipavo all'Istituto Giua ad una giornata di studio per presentare una relazione ad invito, circa 20 persone vestite di scuro sono entrate non si sa come in Dipartimento e hanno affisso dappertutto i manifesti riportati in allegato». Non solo: «Sono anche entrati nella mia stanza dalla quale sono stati prontamente allontanati dai collaboratori presenti», ha aggiunto il docente, «mi riservo naturalmente di valutare con l'avvocato di mia fiducia le eventuali azioni da compiere. Con il Rettore, con la quale ho appena parlato, valuteremo il da farsi in merito agli aspetti che si ritenesse possano riguardare l'Università». Cao aggiungeva anche doveva ancora decidere se e come informare la stampa. Ma la notizia intanto è uscita dalle mura dell'Ateneo.
I MANIFESTI Lo slogan riportato sui volantini è lo stesso che campeggia su quelli affissi in giro per la città in vista del corteo antimilitarista di domenica, concluso con gli scontri fra forze dell'ordine e manifestanti. Il Distretto aerospaziale, finora, non ha prodotto risultati concreti in termini di prodotti sfornati: le aspettative sono enormi ma sembra che la macchina di ricerca debba ancora scaldare i motori. Ma i nomi di alcuni soci del progetto sono bastati agli autori dell'irruzione ricostruita da Cao per accusarlo di appoggiare l'industria bellica: vengono tirate in ballo società come Vitrociset e Avio e la sperimentazione dei razzi Vega che potrebbe ripartire, tra le contestazioni, non più a Quirra ma a Porto Torres. «L'università si rende complice dello scempio del territorio», si legge in uno dei manifesti, dove campeggia anche un inquietante disegno di due mitra accanto a un libro.
IL DOCENTE Il professore risponde al telefono, sembra preoccupato dal clima che si è creato negli ultimi giorni in ateneo. E sconcertato: «Sono un ricercatore, faccio ricerca. Non mi occupo, e non lo facciamo nemmeno col Distretto, di cose militari. Facciamo tutto nella massima trasparenza. Sono colpito dalla mancanza di dialogo, anche con toni accesi se non si è d'accordo. È preoccupante». Denunce? «Sto valutando». Ma preferisce non dire niente di più.
IL RETTORE Il blitz di venerdì, in Ateneo, è considerato grave. E il Rettore Maria De Zompo esprime «amarezza, perché sono episodi che mostrano ostilità al dialogo che noi abbiamo sempre praticato e praticheremo. Dove c'è violenza non può esserci la nostra accettazione. La libertà degli uni non può ledere quella degli altri. Avremmo preferito», aggiunge la numero uno dell'università cagliaritana, «quello che tutti gli studenti fanno, cioè la richiesta di un confronto, anche aspro, ma corretto nel rispetto reciproco. Questo è l'unico rapporto possibile con noi: tutto il resto non fa parte del nostro modo di fare cultura e di fare ricerca. Confronto sempre, violenza mai». Del Zompo lancia anche un messaggio di pace: «L'Università di Cagliari quando fa cultura e ricerca lo fa per alimentare la collaborazione tra i popoli e per lo sviluppo del sapere, in modo trasparente e per il benessere della società».
Enrico Fresu
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Il programma di ricerche del Distretto aerospaziale della Sardegna
«PROGETTI PER 230 MILIONI»
L'industria bellica, giura lui, non c'entra nulla con nessuno dei 34 progetti, per oltre 230 milioni di euro, che vedono impegnato il Distretto aerospaziale della Sardegna. Giacomo Cao è il presidente del Distretto. I progetti, scrive in un comunicato diffuso ieri mattina, «non hanno alcuna relazione con scenari di guerra neppure simulata e sono completamente rispettosi di tutti i limiti imposti dalle leggi in materia ambientale». Al telefono, la puntualizzazione: «Troppo spesso, e troppo spesso senza fondamento, la ricerca aerospaziale viene collegata all'industria bellica», spiega il professore, direttore del Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell'Università di Cagliari: «Così come, altre volte, si pensa che sia una ricerca priva di ricadute per la nostra vita quotidiana. In realtà, siamo circondati da oggetti sviluppati per l'aerospazio: joystick, tessuti ignifughi, pellicole antigraffio, termografie, celle a combustibile, vernici anticorrosione, rilevatori d'incendio... Continuo?»
Ma allora i progetti del Dass cosa riguardano? Uno, per esempio, mira a migliorare la protezione civile e ambientale: «Si studia la possibilità di monitorare tutte le coste della Sardegna anche con l'ausilio dei dati satellitari». Poi si parla di sviluppo di piattaforme di test per droni, da fare negli aeroporti di Tortolì e Fenosu. Ovviamente, ci sarà da intavolare un dialogo con le istituzioni dei territori coinvolti.
Il Distretto aerospaziale della Sardegna è una società consortile a responsabilità limitata (Scrl). Fra i soci ci sono istituzioni (Cnr, Crs4, Istituto nazionale di astrofisica, Sardegna ricerche, le Università di Cagliari e Sassari) ma anche società private: Aermatica Spa, Avio Spa, Centro italiano ricerche aerospaziali ScpA, Centro sviluppo materiali Spa, Geodesia Tecnologie Srl, Innovative Materials Srl, Intecs Spa, Karalit Srl, Nemea sistemi Srl, Nurjana technologies Srl, Opto materials Srl, Poema Srl, Space Spa, Vitrociset Spa). Parte dei 230 milioni viene dalle casse dei soci, il resto da fondi Por.
Tra gli altri progetti, uno, a Porto Torres, ha sollevato polemiche: lo presenta uno dei soci, la Avio Spa, e prevede «la sperimentazione nella zona industriale di motori a propellenti liquidi per il razzo Vega, che serve a portare in orbita i satelliti». Coinvolto anche il Cagliaritano. A Sestu già si lavora alla prima commessa che Avio Spa ha affidato al Distretto: lo studio per individuare, sempre per il razzo Vega, i materiali più adatti per certe parti dei motori. «Ci stanno lavorando l'università e una piccola impresa, la Innovative materials». Punta invece alla sede dell'Istituto nazionale di astrofisica, a Selargius, un altro progetto: prevede la realizzazione di un centro di analisi dei dati del telescopio di San Basilio per individuare i detriti che orbitano attorno alla Terra.
Marco Noce
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 13 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In Breve
ACCADEMIA DEL MARE
Oltre alla Fondazione accademia del Mare di Genova e alla Fondazione Caboto di Gaeta è nata la Fondazione Mo.So.S. (Mobilità sostenibile Sardegna), Istituto Superiore di Tecnologia per la mobilità sostenibile e per l'economia marittima, istituita un anno fa dalla Regione. L'Istituto vuole accompagnare e formare i giovani secondo i risultati della ricerca tecnologica più avanzata proponendo percorsi formativi modulari articolati in Unità Formative Capitalizzabili i cui crediti formativi vengono riconosciuti sia dalle università che dal mondo del lavoro.
LE RETI INTELLIGENTI
Crs4 e Università di Cagliari insieme per parlare di reti intelligenti di distribuzione e produzione di energia elettrica. Si terrà domani alle 15,30, nella sala conferenze dell'ex Distilleria di Pirri, l'incontro con i ricercatori del Crs4, rivolto al grande pubblico, agli studenti e alle imprese, dal titolo: Smart grids, tecnologie Ict per le reti intelligenti di energia. Interverranno Luca Massidda del Crs4 e Alfonso Damiano dell'Università di Cagliari. Per informazioni: Greca Meloni - tel. 070/9250450 - cell. 347/2152650.
 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 13 ottobre 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Pastiglie come caramelle, lo psichiatra lancia l'allarme: c'è un abuso del fai da te
I MEDICI: TROPPI FARMACI INUTILI
Gastroprotettori e ansiolitici, consumo favorito dai costi bassi
Antiulcera mandati giù come caramelle, ansiolitici ingurgitati con spensieratezza, antibiotici a gogò. Gli addetti ai lavori sostengono che il consumo molto elevato di alcuni farmaci in Sardegna in gran parte è da considerarsi «abuso». La tendenza è comune a tutta l'Italia, e ai Paesi occidentali, ma l'Isola, su alcune voci, registra dati eclatanti.
Gli “inibitori di pompa acida”, ad esempio, ovvero i gastroprotettori, con un numero ufficiale di confezioni acquistate più che doppio rispetto alla media nazionale e un picco nel Nuorese, 335 all'anno ogni 100 abitanti, mentre la “normalità” si aggira sui 150. «Credo che ci sia un uso improprio, legato principalmente all'associazione con altri farmaci», sottolinea Paolo Usai, direttore della struttura dipartimentale di Gastroenterologia dell'Aou di Cagliari. «Il paziente che prende, ad esempio, antinfiammatori, si sente più tranquillo se “protegge” lo stomaco, ha il timore che si determini un danno gastrico, e non sa invece che l'antinfiammatorio può causare problemi lungo tutto l'intestino. Inoltre, al minimo bruciore, si tende ad assumerlo. Per intenderci, la gastrite, nell'immaginario collettivo, si cura con l'antiacido». E c'è pure un altro fattore: «A un certo punto, intorno agli anni Duemila, il Lansoprazolo, uno di questi farmaci, è stato dato gratis dalla Regione e da allora il suo utilizzo è cresciuto in maniera esponenziale».
Anche gli antidepressivi vanno forte, Sassarese in pole position, con 74,2 confezioni contro le 65 delle altre regioni. «In realtà l'aumento c'è un po' dappertutto, perché i prodotti in circolazione da una decina d'anni hanno indicazioni anche per l'ansia, e di conseguenza hanno avuto un'impennata», spiega Bernardo Carpiniello, direttore della clinica psichiatrica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari. «Parliamo di disturbi dell'umore comuni, ne soffre dal 5 al 10% della popolazione, in parte per fattori biologici, in parte per cause psicosociali, legate alla crisi economica e alla deprivazione. È vero, c'è un eccessivo ricorso agli antidepressivi in situazioni non indispensabili, vengono prescritti dal medico di famiglia e sono gratuiti. Insomma, sono “facili”. L'alternativa, per le patologie non gravi, sarebbe la psicoterapia, ma il servizio pubblico è sottodimensionato, e in privato costa troppo».
Anche per la vitamina D nell'Isola il consumo è altissimo, addirittura nel territorio della Asl di Lanusei otto volte più della media nazionale, «ma in questo caso non c'è abuso», aggiunge Usai, «i sardi hanno una carenza specifica, ne hanno bisogno».
Poi, c'è l'altra faccia della spesa, quella che riguarda l'utilizzo necessario, ma di prodotti troppo cari. Ecco (anche) come cresce la spesa farmaceutica e come sfora il tetto imposto dal Governo. Per quanto riguarda le statine, i farmaci per il controllo del colesterolo, con un consumo intorno ai 120 pezzi ogni 100 abitanti (contro gli 80 di riferimento), secondo Maurizio Porcu, direttore della struttura complessa di cardiologia del Brotzu, considerata tra le migliori d'Europa, «non c'è iperprescrizione, anzi, le esigenze della popolazione sono molto più alte. C'è un sacco di gente che ha il colesterolo alto e non lo sa, dovremmo usarne di più, sia per la prevenzione primaria, sia per quella secondaria. Il problema vero è un altro: dovremmo usare meglio i farmaci, in termini di efficacia e di spesa. Ci serviamo tantissimo di quelli che costano molto e pochissimo di quelli equivalenti, altrettanto efficaci».
Sul fronte degli antinfiammatori, per Alessandro Mathieu, direttore di Reumatologia del Policlinico di Monserrato, «bisogna considerare l'automedicazione, cioè il paziente che prolunga l'uso oltre il tempo di prescrizione e la cultura generale. Ma che in Sardegna si soffra di più di malattie reumatiche rispetto alle altre regioni è una storiella che circolava un po' di tempo fa, non vera». Comunque, i dati devono aiutare a migliorare le politiche territoriali, l'Agenzia italiana del farmaco, dice il direttore generale Luca Pani, «ha sviluppato un set di indicatori che servono per misurare l'appropriatezza d'uso dei farmaci rispetto agli standard scientifici e all'aderenza al trattamento da parte dei pazienti».
Cristina Cossu
 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 13 ottobre 2015 / Cultura (Pagina 37 - Edizione CA)
CONVEGNO LÌBEROS
Il valore della felicità e i benefici psicofisici  della lettura e dell'arte da sabato a Sassari
C he valore ha la felicità? È l'interrogativo al centro del convegno che, per il quarto anno consecutivo, l'associazione Lìberos organizza per fare il punto sullo stato della cultura e della sua fruizione in Sardegna. Nelle edizioni passate si è discusso delle ricadute economiche che la circolazione delle idee può produrre. Il 17 e il 18 ottobre, all'Hotel Carlo Felice di Sassari, si parlerà invece di quali benefici psicofisici la lettura e il confronto con l'arte favoriscano. Gli organizzatori ritengono, facendo riferimento alla definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità, che «non è incongruo pensare che le politiche volte a promuovere l'accesso culturale possano essere inserite nel welfare». Psicologi, ricercatori, giornalisti, esperti di politiche sociali e operatori della cultura proveranno a dimostrare, col contributo dei lettori, la validità del principio. Al convegno parteciperà anche Claudia Firino, assessore regionale alla Cultura.
La mattina di sabato avrà carattere prettamente scientifico. Organizzata con Asl e Università di Sassari, si aprirà, dopo i saluti di Aldo Addis (presidente Lìberos) e Agostino Sussarellu (Commissario Asl di Sassari), con l'intervento di Enzo Grossi. Manager di ricerca e sviluppo, docente universitario, parlerà della partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare. Il modello biopsicosociale nella prevenzione di declino cognitivo e demenza è invece il titolo dell'intervento di Maria Rita Piras, responsabile dell'unità di valutazione Alzheimer della Clinica neurologica dell'Università di Sassari. Della malattia tratteranno poi, perché entrambi autori di volumi sul tema, Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e Giuseppe Massaiu, odontoiatra. Nel pomeriggio temi più letterari: lo scrittore Marcello Fois e Pierluigi Cattaneo, cofondatore di Twletteratura, illustreranno il progetto di riscrittura del “Giorno del giudizio” di Salvatore Satta. Tra gli ospiti anche Letizia Sechi, Mario Guglielminetti, Alessandro Bergonzoni, Enrica Borsari, Gabriella Marinaccio, Franco Dessì, Antonella Patete, Gianfranca Nieddu e Gianluca Semprini.
Manuela Arca
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 13 ottobre 2015 / Sardegna - Pagina 4
Il presidente Cao assicura: nessuna relazione con scenari di guerra
DRONI E RAZZI, PIANO DA 230 MILIONI
di Lamberto Cugudda
TORTOLÌ Progetti per oltre 230 milioni di euro e un futuro completamente diverso per l’aeroporto di Tortolì, chiuso già da quattro anni. Ma anche per quello di Fenosu, a Oristano. Il presidente Giacomo Cao ha illustrato i piani del Dass, Distretto aerospaziale della Sardegna, interessato anche a eseguire test su motori di razzi Vega nell’area di Porto Torres. Cao ha fatto riferimenti specifici al progetto per «lo sviluppo di piattaforme di test per aerei a pilotaggio remoto, che possano sfruttare gli aeroporti di Tortolì e Fenosu». Il piano complessivo da 230 milioni vede il Dass lavorare in sinergia con numerosi soci: fra questi figurano il Cnr, Cr4, Ina-Istituto nazionale di astrofisica, Sardegna Ricerche, Università di Cagliari e Sassari, Aermatica spa, Avio, Centro italiano ricerche aerospaziali, Centro di sviluppo materiali, Geodesia tecnologie srl, Innovative Materials, Intecs, Karalis, Nemea Sistemi, Nurjana Technologies, Opto Materials, Poema, Space e Vitrociset. Riferendosi all'attività generale del Dass, Giacomo Cao ha escluso qualsiasi tipo di collegamento con scenari militari e di guerra, neppure simulata: «I progetti sono cruciali per la crescita e lo sviluppo del settore aerospazio anche in Sardegna, con evidenti ricadute in chiave occupazionale. E non hanno alcuna relazione con scenari di guerra neppure simulata. Sono completamente rispettosi di tutti i limiti imposti dalle leggi in materia ambientale», assicura il presidente del distretto. «I progetti – prosegue Cao – riguardano protezione civile e ambientale con l'ausilio di informazioni satellitari; l'esplorazione umana e robotica dello spazio, con tecnologie da impiegare anche sulla Terra; materiali e tecnologie per l'astronomia e l'aerospazio, fra cui una piattaforma di test per motori a propellenti liquido e solido; e la sorveglianza, il tracciamento e la predizione delle rotte di satelliti e detriti orbitanti intorno alla Terra». Senza dimenticare «lo sviluppo di piattaforme di test per aerei a pilotaggio remoto, che possano sfruttare gli aeroporti di Tortolì e Fenosu». Poco meno di un mese fa, il 17 settembre, a tre mesi dalla prima richiesta (datata 19 giugno) partì la richiesta economica del Consorzio industriale provinciale Ogliastra – socio unico dell'AliArbatax spa in liquidazione e proprietaria dell'aeroporto di Tortolì – al Dass, che chiedeva di avere in affitto per cinque anni (per otto mesi l'anno) la struttura aeroportuale. Il Consorzio industriale aveva proposto come canone 300mila euro l'anno. Nei giorni scorsi è stato firmato il precontratto. Fra l'altro, si è saputo che nello stesso aeroporto, attraverso il Dass potrebbero tenersi sperimentazioni per l'Apr (aereo a pilotaggio remoto) Predator. L’aeroporto non sarà utilizzato dal l'1 giugno al 30 settembre, periodo che potrà essere utilizzato a fini turistici.
 
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 13 ottobre 2015 / Sardegna - Pagina 6
L’associazione presenta la Carta di Porto Conte e sollecita un tavolo di confronto per la formazione
DOTTORANDI: UN OSSERVATORIO SULLA RICERCA
di Luca Fiori
SASSARI L'apertura di un tavolo di confronto e di un osservatorio paritetico sull'Università e sulla Ricerca. E' l'appello lanciato agli atenei isolani e alla Regione dall'associazione "Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani" dell'isola nel corso della tavola rotonda sul tema “Dottorato in Sardegna: alta formazione, ricerca scientifica e capitale sociale" che si è tenuta sabato scorso al Parco regionale di Porto Conte. Le due sedi sarde dell'Adi hanno redatto e consegnato alle istituzioni la Carta di Porto Conte, sottoscritta da oltre 100 ricercatori presenti all'evento. La Carta chiede un impegno agli Atenei isolani e alla Regione affinché le riflessioni emerse nella Tavola Rotonda si concretizzino. Il documento invoca regole chiare di reclutamento e programmazione per le figure pre-ruolo nelle Università, valorizzazione del titolo anche al di fuori dell'Università, rafforzamento della rappresentanza dei dottorandi e del mondo del post-doc e chiede l'apertura di un tavolo di confronto e di un osservatorio paritetico sull'Università e sulla Ricerca. Al dibattito hanno partecipato l'assessore regionale Claudia Firino, il direttore della Consulta dei Coordinatori di Dottorato dell’Università di Cagliari Enzo Tramontano, la vice-presidente della Fondazione Banco di Sardegna Simonetta Sanna e il presidente del Parco Antonio Farris, moderati da Marco Calaresu, rappresentante dell'Adi per Eurodoc. Il confronto ha delineato, da diverse angolazioni, il quadro che si presenta a trent’anni dall’istituzione del primo ciclo di alta formazione dottorale in Italia e lo scenario che si prospetta per le due Università sarde. Il dibattito ha evidenziato la necessità di rafforzare l'interlocuzione fra associazioni, accademia e soggetti politici e istituzionali, a livello regionale e nazionale. La tavola rotonda ha chiuso il convegno di divulgazione scientifica “Ricerca in Vetrina 2015”, giunto alla seconda edizione grazie all’impegno comune della sede Adi Sassari, promotrice del primo evento, e della sede di Cagliari. Per due giorni a Porto Conte 140 ricercatori sardi, provenienti da differenti settori scientifico disciplinari, 24 dipartimenti universitari italiani e stranieri, hanno trovato un “vetrina” per presentare le loro attività scientifiche che confluiranno in una pubblicazione. "Ricerca in Vetrina" è un’iniziativa che favorisce lo scambio di conoscenze ed expertise tra i diversi ambiti della ricerca e le molteplici figure pre ruolo. Al contempo, promuove le opportunità di applicazione e di valorizzazione sul territorio regionale della ricerca scientifica di dottorandi e dottori di ricerca presso la società civile, il mondo delle istituzioni e delle imprese.
 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 13 ottobre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
TRIBUNALE
Urologo accusato di mobbing: prossima udienza a novembre
CAGLIARI È stato aggiornato al 12 novembre il processo per maltrattamenti al primario di urologia del Santissima Trinità, Antonello De Lisa, dove la Asl e l'Università di Cagliari sono chiamati in causa come responsabili civili. L'inchiesta era nata dall'esposto presentato dall'urologo Paolo Usai, ricercatore in servizio al Santissima Trinità. Dal 2004 - secondo la versione fornita da Usai, tutelato dall'avvocato Andrea Pogliani - De Lisa lo avrebbe apostrofato in malo modo, arrivando a colpirlo con testate e pugni per poi emarginarlo dalla sala operatoria. L'urologo - difeso dagli avvocati Luigi e Pierluigi Concas - è stato accusato anche da altri medici, ma ha sempre respinto ogni addebito. Alla prossima udienza sarà sentito Usai e altri testimoni dell’accusa.
 
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 13 ottobre 2015 / Economia - Pagina 15
L’economista scozzese che insegna a Princeton premiato dalla Reale Accademia
Tra i suoi lavori la teoria sulla percezione della felicità in base ai livelli di reddito
NOBEL ECONOMIA A DEATON PER GLI STUDI SUI CONSUMI
ROMA Analisi delle dinamiche dei consumi, ma anche un metodo per misurare la povertà oppure teorie sulla percezione della felicità in base ai livelli di reddito, per arrivare all’ultima tesi - per alcuni provocatoria - secondo cui le diseguaglianze sono necessarie alla crescita e allo sviluppo. Ha ben poco di schematico il percorso di lavoro di Angus Deaton, insignito del prestigioso premio Nobel per l’Economia. La Reale Accademia svedese delle Scienze ha riconosciuto all’economista scozzese, nato ad Edimburgo nel 1945 e attualmente professore all’Università di Princeton, l’importanza delle sue «analisi sui consumi, sulla povertà e sul welfare» come contributo fondamentale alla teoria del consumo e del risparmio e per la misura del benessere economico. In estrema sintesi, la svolta di Deaton è il cambiamento di ottica per cui l’analisi dello sviluppo non si basa più sul parametro del reddito ma sulla dinamica dei consumi. «Ero un pò assonnato...sono contento» si è limitato a dire il settantenne professore scozzese ai giornalisti che lo hanno chiamato al telefono per un commento. Deaton ha un suo circolo di fan: «Angus Deaton e l’Obi-Wan Kenobi dell’economia» ha twittato Amitabh Chandra dell’Università di Harvard, paragonando Angus al maestro Jedi della saga di Guerre Stellari. Uno dei suoi contributi recenti, ma anche controversi, è la formulazione del «Paradosso di Deaton», nello studio intitolato «La grande fuga: salute, benessere e le origini dell’ineguaglianza». Parafrasando il celebre film di John Sturges, Deaton compie una originale incursione nelle scienze sociali per indagare su quanto crescita e sviluppo siano in relazione al grado di disuguaglianza, mentre politiche redistributive possono frenare «la fuga» dalla povertà in base al fatto che «in linea di principio» il divario economico rappresenta il motore alla crescita. Per capire meglio il personaggio, vale la pena ricordare che sotto la lente di Deaton è finito anche l’adagio “i soldi non fanno la felicità”. In uno studio firmato ad un altro premio Nobel all’economia, Daniel Kahneman, ha analizzato i risultati del sondaggio «Well being index» realizzato su 450.000 americani nel periodo 2008-2009 e ne ha dedotto che se la felicità cresce di pari passo al reddito, c’è però una soglia di «benessere medio» a quota 75.000 dollari oltre la quale la qualità di vita non viene percepita migliore. La conclusione è che «dare alla gente più soldi oltre i 75.000 dollari non migliora di molto il loro umore quotidiano, ma dà comunque la sensazione di avere successo nella vita».
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 13 ottobre 2015 /Provincia di Oristano Pagina 23
L’area di Cobulas continua a regalare importanti reperti di diverse epoche
Milis, nuovi scavi al sito nuragico
MILIS Il sito nuragico di Cobulas-Cuccuru de Is Zanas, continua a rivelare aspetti importanti sugli abitanti che lo hanno popolato nel corso del tempo, a partire dal Bronzo Medio (1800-1300 a.C. circa), passando per il periodo Romano Repubblicano e Imperiale fino ad arrivare all’Alto Medioevo. In una conferenza affollatissima, tenutasi nella Sala Ovest del Palazzo Boyl, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Università di Sassari, gli archeologi Piergiorgio Spanu e Giuseppe Maisola, entrambi dell’ateneo sassarese, hanno illustrato i risultati della campagna di scavi 2015, che hanno interessato l’area in cui si è sviluppato il villaggio adiacente al complesso nuragico, e in particolare una zona circolare (indagata per circa la metà) dove, probabilmente, insisteva una capanna e due strutture a pianta rettangolare. Durante gli scavi sono riemersi un gran numero di oggetti metallici (tra cui una pinzetta, quasi integra, forse servita come strumento da toeletta o chirurgico), una grande quantità di frammenti ceramici da cucina e di uso comune e una lampada votiva ben conservata. Interessantissimi anche gli amuleti in pasta vitrea raffiguranti una testa negroide e una statuina di Arpocrate, databile tra il II e il I secolo a.C. Quest’ultima, in ottimo stato di conservazione, rappresenta una divinità egizia (Horo fanciullo) che identifica il figlio di Iside e Osiride, il cui culto si diffuse in tutto il mediterraneo in età Ellenistica. Altre statuine simili a quella rinvenuta nel sito di Cobulas, si trovano nel Museo del Louvre a Parigi e al British Museum di Londra. «Nell’area in cui sorgevano le costruzioni a pianta rettangolare – ha precisato Maisola – abbiamo rinvenuto tracce di un incendio, databile all’Alto Medioevo. Non sappiamo, però, se questo avvenne prima o dopo che il villaggio era stato abbandonato. Dai crolli individuati si evince che le case andarono in rovina e il sito non venne più frequentato fino al 1300/1400, quando si riscontra nuovamente la presenza saltuaria dell’uomo: pastori e agricoltori». Ma il sito ha riportato alla luce anche residui di cibo, grazie ai quali è possibile ricostruire le abitudini alimentari dei suoi abitanti. Tutti i reperti sono attualmente in fase di classificazione e saranno oggetto di successiva pubblicazione. «Nel lavoro che si sta facendo a Cobulas – hanno detto Maisola e Spanu – è fondamentale l’apporto di tutti: a cominciare dall’Università di Sassari e dell’amministrazione Comunale, che ha finanziato interamente gli scavi, le associazioni e i volontari».(pi.ma)



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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