Lunedì 12 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
Centinaia di visitatori alla Biblioteca universitaria e all’Archivio
DOMENICA DI LETTURE Decine di autori sardi nel social reading del Fai
L’emozione aleggia tra i volumi senza tempo della sala settecentesca della Biblioteca universitaria. Magia delle parole, frasi catturate dal libro di un romanziere, dall’opera di uno storico o saggista. Li accomuna una caratteristica, essere sardi: libro e autore destinati a formare la “Biblioteca della Sardegna” e ad arricchire la dotazione libraria del carcere di Uta. Nel breve spazio di due minuti concessi a ciascuno, decine di lettori hanno proposto ieri il libro del cuore nel Social reading della “Domenica di carta 2015”, manifestazione organizzata dal ministero dei Beni culturali, Mibact, e realizzata dai soci e volontari del Fai Sardegna (Fondo ambiente italiano) nella Biblioteca Universitaria (dalle 10 alle 18) e all’Archivio di Stato (17-20). Numerose le adesioni: alle 11,50 già 32 lettori.
LA BAMBINA Emma Macis, bimba delle elementari si è fatta avanti per prima: «Leggerò “Sotto le ali del vento” di Luigi Dal Cin». Due minuti, applausi. Davanti al microfono si alternano in tanti. Maria Crespellani, 90 anni, figlia di Luigi primo presidente della Regione autonoma della Sardegna, divide la scena con la figlia Giovanna Puddu: leggono da “Rude e pensosa era...”, lavoro di Mercede Mundula sull’opera di Grazia Deledda.
IL RETTORE Centoventi secondi anche per il rettore dell’Università Maria Del Zompo: legge Gramsci. L’ex rettore Pasquale Mistretta preferisce Emilio Lussu, lo storico Gianluca Scroccu un volume di Enrico Costa su Giovanni Tolu: “Storia di d’un bandito sardo narrata da lui medesimo”. C’è chi legge Grazia Deledda, Giorgio Todde, Michela Capone (testo presentato dalla docente Mariangela Zedda), Giuseppe Fiori, Sergio Atzeni. Si alternano i giornalisti Mauro Manunza e Paolo Matta (“E poi? Chiara lo sa”): Michele Pintus offre ricordi di Dante nell’Isola.
FAI L’archeologa Maria Antonietta Mongiu, presidente del Fai Sardegna, legge e ringrazia. «Abbiamo visto giusto, condividere i pensieri proposti dai testi di autori diversi, tutti sardi, cementa l’idea di comunità». Prodigio favorito dalla cultura.
SOCI E VOLONTARI Non tutti leggono e donano il libro alla postazione Fai, presidiato da Giulia Medas (coordinatrice dei giovani Fai in città) e da Sara Cossu. I partecipanti alla manifestazione (saranno quasi 500 alle 20, in concomitanza con l’apertura dell’Archivio di Stato) visitano l’Aula magna del Rettorato, i fondi bibliografici e archivistici e - con la guida dei volontari - 20 studenti e le insegnanti Carta e Mereu dell’Istituto Einaudi di Senorbì e otto studenti del liceo Pitagora di Selargius - la mostra “Cibi e libri” nella Cappella Tridentina. Gli studenti Gemma, Francesco, Enzo e Simone (quest’ultimo, di Mandas, campione di disegno tecnico) hanno l’aria soddisfatta: «Esperienza formativa, come lo è stato partecipare alla visita nel carcere di Buoncammino».
Pietro Picciau

 

 



L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 ottobre 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 27 - Edizione CA)
IN AGENDA “I fatti di Pratobello” al Lido di viale Poetto
Prosegue il cartellone di “Storytelling”, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra la compagnia Figli d’Arte Medas e il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari. Mercoledì alle 21 nella discoteca Il Lido andrà in scena lo spettacolo “I fatti di Pratobello”, narrazione della rivolta popolare antimilitarista e non violenta messa in atto dai cittadini di Orgosolo nel giugno del 1969 contro la decisione statale di installare un poligono militare di tiro nel territorio di Pratobello. Informazioni al numero di telefono 3341107807.

 

 

 


L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
CONFERENZA DI LECIS
Domani alle 18 il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), in via Fais - salone chiesa Santa Lucia - conferenza di Luca Lecis, dell’Università di Cagliari, sul tema: «Processo di secolarizzazione in Europa». La partecipazione è aperta a tutti.

 

 

 


L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 ottobre 2015 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Le speranze nell’economia
GLOBALIZZARE CONTRO LA POVERTÀ
Beniamino Moro
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati quasi in contemporanea i dati delle previsioni economiche autunnali del Fmi e quelli sulla povertà estrema della Banca Mondiale, che letti congiuntamente ci danno un’informazione aggiornata di come si stia evolvendo l’economia globale e il fenomeno della povertà.
Dai dati del World Economic Outlook del Fmi, emerge un allarme crescita a livello mondiale, col tasso di crescita complessivo che scende dal 3,4% dell’anno scorso al 3,1 di quest’anno. La frenata è concentrata in modo particolare nei Paesi emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Tutto parte dalla deflazione esistente a livello globale, che per questi Paesi si è trasformata in un vero e proprio crollo dei prezzi delle materie prime, con conseguente perdita di competitività. Il Pil dei Brics nel 2015 è in calo al 4% dal 4,6 nel 2014, con la previsione di una leggera risalita al 4,5% nel prossimo anno. Tuttavia, alcuni Paesi vivono un vero e proprio tracollo del processo di crescita. Il Brasile (-3% del Pil nel 2015 e -1% nel 2016) e la Russia (-3,8% e -0,6% nei due anni) sono quelli più colpiti dalla crisi, ma anche le grandi economie in espansione stanno rallentando il loro ritmo di crescita: la Cina dal 7,3% nel 2014 al 6,8 quest’anno e al 6,3 nel 2016, mentre l’India mantiene il 7,3% già registrato l’anno scorso. Inoltre, come lo stesso Fmi ha evidenziato nel Rapporto sulle stabilità finanziaria globale, c’è un pericolo di contagio dai mercati emergenti a quelli avanzati, di cui il recente caso cinese costituisce una prima avvisaglia.
A livello di grandi aree geografiche, tiene bene il Nord America grazie agli Usa (che crescono del 2,6% quest’anno e del 2,8 nel 2016), l’Europa (che passa dall’1,6% del 2014 all’1,9 nel 2015 e al 2% nel 2016), l’Asia dei Paesi sviluppati (1,5% nel 2015 e 2% nel 2016), il Medio Oriente e Nord Africa (2,5% nel 2015 e 3,9% nel 2016), ma crolla il Sud America (dallo 0,7% nel 2014 a -1,5 quest’anno e -0,3% nel 2016), l’Europa dell’Est, le repubbliche asiatiche del Medio Oriente (-5,5% nel 2015) e l’Africa sub-sahariana (dal 5% nel 2014 al 3,8 nel 2015) (...) SEGUE A PAGINA 8

Esteri (Pagina 8 - Edizione CA)
Gli effetti positivi della globalizzazione
Ricetta anti-povertà: un mercato ben regolato
Beniamino Moro
(...)
In una prospettiva di più lungo periodo, tuttavia, questi dati possono essere confrontati con quelli recentemente diffusi dalla Banca Mondiale sulla povertà estrema nel mondo, da cui risulta il declino secolare di quest’ultima. La soglia di povertà estrema è stata introdotta nel 1990 (allora pari a 1 dollaro al giorno) per denotare il livello minimo individuale di sussistenza, espresso in dollari ma pesato dal potere d’acquisto della moneta in ciascuna area. Attualmente tale soglia è stata fissata in 1,90 dollari al giorno. Ebbene, il numero dei poveri estremi esistenti al mondo risulta in continua diminuzione a partire da quando l’indice è stato introdotto. È passato da un miliardo e 958 milioni di individui del 1990 (il 37% della popolazione mondiale) a 702 milioni nel 2015 (9,6% della popolazione mondiale), con una diminuzione di 200 milioni di individui solo negli ultimi 3 anni.
Da questi dati emerge come, nonostante le crisi economiche che continuamente colpiscono le differenti regioni del mondo, la capacità del nostro pianeta di sconfiggere la miseria rientra tra le sue potenzialità concrete. Tuttavia è bene chiarire entro quali limiti e con quali meccanismi di sviluppo tutto ciò si sta verificando, perché l’aumento del benessere generale non significa di certo che sia venuto meno il problema delle risorse scarse, il cui utilizzo richiede, oggi più che mai, di essere ottimizzato. Solo pochi giorni fa, l’Onu ha varato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente la povertà estrema entro 15 anni.
A tal fine, occorre che la crescita economica sia inclusiva, sostenuta e sostenibile e consenta lo svolgimento di un lavoro dignitoso per tutti. Non sarà una sfida facile, come sostiene il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, «in un periodo di crescita globale rallentata, mercati finanziari instabili, guerre, alti tassi di disoccupazione giovanile e cambiamenti climatici». Nel 1990, oltre la metà dei poveri viveva in Asia orientale e circa il 15% nell’Africa sub-sahariana. Oggi la situazione è ribaltata: milioni di asiatici godono di un miglior tenore di vita, grazie alla globalizzazione che ha fatto della Cina e dell’India due nuovi giganti del mercato globale, mentre l’Africa è ancora prigioniera di guerre, corruzione e sottosviluppo. Per non parlare della situazione esplosiva del Medio Oriente e del boom demografico nord-africano, che creano ostacoli oggi insuperabili nella lotta alla povertà. Quest’ultima, come ha sostenuto il vice presidente e capo economista della stessa Banca Mondiale, Kaushik Basu, passa da una crescita economica non inferiore al 7% del Pil. Ma occorre essere consapevoli che l’unico meccanismo esistente in grado di raggiungere questo obiettivo ambizioso è il mercato e la sua globalizzazione, ovvero un ben regolato capitalismo di mercato.
 




QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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