UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 7 ottobre 2015

Mercoledì 7 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 ottobre 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Maria Del Zompo
«Anziché tirare la coperta
pensiamo ad allargarla»
 
«All'università non ho mai vissuto problemi di campanile», confessa Maria Del Zompo, cagliaritana e rettore dell'ateneo della sua città: «Ottimi rapporti coi colleghi sassaresi, al massimo si scherza sul fatto che sono tutti juventini. Su un piano più generale credo sia importante fare sistema, mettere insieme le intelligenze di tutti i territori per far crescere le opportunità comuni». Un conto è la competitività, «altro l'antagonismo fine a se stesso: non ha senso tirare la coperta da una parte all'altra. Dobbiamo lavorare insieme per allargarla. Guardare solo al proprio giardinetto non conviene mai». (g. m.)
 
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Cagliari trascinerà tutta l'Isola»
La replica di politici e intellettuali alle rivendicazioni territoriali
Dopo l'allarme della Fondazione Segni arrivano le rassicurazioni sulla città metropolitana
 
Siamo venuti in pace. Non facciamo del male a nessuno. E sì, insomma, magari non con questi termini: ma a volte l'atteggiamento dei cagliaritani, rispetto alle questioni di campanile politico-economiche, rivela quasi la necessità di giustificarsi, di ristabilire la verità nei rapporti con il resto del mondo. No, anzi: con il resto dell'Isola. «La crescita del capoluogo deve favorire quella di tutta la regione», dice la classe dirigente locale: in sintonia, dopotutto, con i contenuti emersi due giorni fa dal convegno della Fondazione Antonio Segni che ha rilanciato l'allarme sul cagliaricentri- smo , vero o presunto
TAGLI Le lamentele nei confronti della capitale - di qualsiasi capitale - esistono da sempre, forse dai tempi di Babilonia, e la Sardegna conferma la regola. Ma la crisi degli ultimi anni ha peggiorato anche i rapporti di vicinato; reso tutti più sospettosi e pronti a guardare nel piatto altrui. Mentre lo Stato taglia anno dopo anno i trasferimenti agli enti locali, è normale la paura dei vari territori isolani di essere schiacciati dal peso - demografico, politico - di Cagliari. E così la creazione della città metropolitana nel capoluogo accende rivendicazioni localistiche.
«Alcuni timori possono essere giustificati», ammette Francesco Agus (Sel), cagliaritanissimo presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale: «Sono d'accordo con chi, all'iniziativa della Fondazione, ha detto che Cagliari non può essere capitale di un'isola deserta. Si tratta di garantire a ciascun territorio lo strumento di governo più adatto». Per il capoluogo è la città metropolitana «perché c'è un hinterland che già vive come un'unica area vasta. Altre zone non hanno gli stessi rapporti, ma questo non significa che la programmazione debba sfavorirli».
Secondo Alessandra Zedda , consigliere regionale di Forza Italia, «il punto sono i servizi che si garantiscono ai cittadini. Credo che la città metropolitana possa dare una spinta a tutta la Sardegna, ma a patto di garantire i presìdi territoriali nelle ex otto Province. A partire dal decentramento regionale: l'Ente foreste, per esempio, anziché a Cagliari può avere sede nelle zone che hanno il maggior patrimonio boschivo».
SPIRAGLI La possibilità di realizzare città metropolitane nelle regioni speciali è stata prevista nella legge Delrio solo grazie a un emendamento di Marco Meloni , deputato quartese-cagliaritano del Pd: «Sassari e altri territori, pur senza avere i parametri minimi per l'istituzione di una città metropolitana, potrebbero ottenere un duplice vantaggio dalla nascita di quella di Cagliari». Un vantaggio più generico, legato a una ricaduta diffusa dei benefici della crescita del polo sud dell'Isola. E uno più diretto: «Il nuovo ente godrebbe di finanziamenti statali specifici, e magari potrebbe rinunciare a una parte del fondo regionale per gli enti locali, incrementando le quote degli altri Comuni».
«Non mi appassiona molto il dibattito sulle città metropolitane», ha confessato il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu intervenendo, lunedì, al dibattito della Fondazione Segni: «Mi sono un po' documentato, il primo a parlarne fu Francesco Saverio Nitti nel 1902. Poi furono introdotte in una legge Gava del 1990, e mai realizzate. Ora sentiamo di grandi difficoltà là dove sono state istituite». I Riformatori hanno invece più volte proposto, in Consiglio regionale, una legge per Cagliari («e non per “Cagliari capitale”»), mai approvata: «C'è chi la vedeva come un regalo a qualcuno contro qualcun altro. Invece serviva solo a tener conto del fatto che il capoluogo, com'è logico, offre servizi a un'area vasta e a tutta l'Isola».
FUORI DAL CORO Va un po' controcorrente Pasquale Mistretta , per lungo tempo rettore dell'Università di Cagliari: «Guardi, su questi temi hanno ragione i sassaresi. La nostra città non è mai stata metropolitana, nel senso che ha sempre voltato le spalle all'hinterland. Non si è fatta carico di una programmazione comune del commercio, della sanità, dei trasporti. Guardi al caso del policlinico di Monserrato: l'avevamo pensato come testa di ponte di uno sviluppo complessivo, è diventato quasi una palla al piede». Detto questo, «il centralismo non è solo di Cagliari ma anche di Sassari e degli altri poli che risucchiano la popolazione delle zone interne. Se vogliamo rivitalizzare l'interno serve una programmazione seria e la generosità dei grandi centri, Cagliari più di tutti».
Giuseppe Meloni
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Giunta
Agenda digitale, stanziati 306 milioni
 
L'Agenda digitale della Sardegna compie un passo avanti dopo la delibera approvata, ieri mattina, dalla Giunta. Con un finanziamento complessivo di 306 milioni di euro l'esecutivo ha fissato il programma per incrementare i servizi digitali della Pubblica amministrazione: «Vogliamo semplificare la vita dei cittadini e rendere più competitiva la nostra regione», ha detto l'assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro. Sono stati stanziati 42 milioni di euro come contributo alle amministrazioni comunali per risolvere il problema dei costi per la gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano.
La Giunta, infine, ha stanziato poco più di un milione di euro a favore delle 154 organizzazioni di volontariato della Protezione civile. I soldi serviranno per l'acquisto di mezzi e attrezzature. (mat. s.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Bitcoin, c'è un motore di ricerca
INNOVAZIONE. È possibile prevedere il volume degli scambi in moneta virtuale
 
L'annuncio è partito dalla Sardegna e ha messo in agitazione gli economisti di tutto il mondo: è possibile prevedere il volume di scambio dei Bitcoin, la più diffusa moneta virtuale al mondo, grazie a un semplice motore di ricerca. Questa la sintesi dietro la quale si nascondono mesi di calcoli e studi complicati condotti da due ricercatrici della facoltà di Ingegneria di Cagliari, Martina Matta e Ilaria Lunesu, coordinate dal professore di Ingegneria elettronica Michele Marchesi.
È un'ipotesi suggestiva, subito salita alla ribalta nazionale meritando la pubblicazione su “coindesk.com”, uno dei più importanti siti internet specializzati. «Per un anno, dal giugno 2014 allo scorso luglio», spiega Matta, laureanda di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione «abbiamo confrontato il numero di ricerche effettuate su Google aventi come oggetto il Bitcoin e le conseguenti oscillazioni dei volumi di scambio della moneta virtuale. Abbiamo così scoperto che si può prevedere, con un'ottima percentuale di attendibilità e un anticipo di tre giorni, la quantità delle transazioni, in salita o discesa a seconda dell'impennata o flessione delle ricerche effettuate sul browser».
Il metodo messo a punto dalle studentesse, però, si ferma qui. «Non possiamo certo preannunciare la quotazione della moneta», precisa la ventisettenne di Carbonia. «Il nostro studio si limita a prevedere il numero di transazioni totali effettuate, sia vendite che acquisti, senza conoscerne in anticipo il prezzo». Tuttavia resta l'interesse della comunità internazionale e il team sardo da Cagliari porterà a novembre i primi risultati dello studio alla conferenza internazionale di settore a Lisbona.
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
In fila per parlare di arte e bellezza
 
Bene hanno fatto nei giorni scorsi l'Ordine degli ingegneri e lunedì la Fondazione Segni a sollevare il velo di Maya che, sempre più denso, occulta l'evidenza. Non si tratta però dell'autocefalia di Cagliari quanto del tema del declino dell'urbano e dei suoi paesaggi. Un paradosso? Non proprio. Ci si ostina infatti a tematizzare lo spopolamento della Sardegna, declassata ad immensa area interna, per colpa della capitale. Si persiste nel contrasto città-campagna come se si vivesse un eterno dopoguerra e una perenne Commissione Medici, in attesa di messianici Piani di Rinascita e interventi a pioggia. Quelli che hanno devastato città e campagne che, alla prima pioggia, si sbriciolano con la dignità. Il “bradisismo”, come l'ha chiamato Arturo Parisi, riguarda la Sardegna tutta.
Uno sguardo a Olbia e a Cagliari dà la giusta prospettiva. Olbia è di lunga durata come Cagliari. Fu preistorica e fenicia. I greci di Focea prima di fondare Marsiglia la chiamarono “felice”. Oggi è devastata da decisori e progettisti che ne hanno ignorato storia e geografia. Cagliari, da sempre sintesi tra Sardegna e Mediterraneo e sfaccettato immaginario dei sardi, è, come Olbia, la foto di una crisi. Che è strutturale. Sa cosa vuol essere domani? Passatista e melanconica, simula come una nobile decaduta e nega il presente che è depauperamento antropico; degrado del centro storico che si è fatto finta fosse l'economia della birretta. Chiostri medievali e rinascimentali privatizzati, per diventare chissà cosa, sono la metafora. Lo è il cemento che si sfalda in Cittadella. La speranza? Ammettere il malessere e centinaia di persone in fila per discutere di arte e di bellezza. Incontrarsi e mescolarsi rifonda i luoghi e le comunità, in città come in campagna. I decisori ascoltino.
Maria Antonietta Mongiu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Azienda sanitaria
Wi-fi gratuito per pazienti
e operatori al Policlinico
 
Wi-Fi libero al Policlinico. Si parte, anzi si è già partiti con il “blocco Q” e nei prossimi mesi si proseguirà con i blocchi centrali del Duilio Casula di Monserrato. E questa è solo una delle innovazioni tecnologiche che vedranno protagonista l'Aou di Cagliari. Grande spazio alla comunicazione e al filo diretto con i cittadini, con il nuovo sito internet aziendale (www.aouca.it) e i social. Con il Wi-fi free sarà dato un servizio in più a tutti i pazienti. Saranno attivi tre canali: uno per il personale, uno per gli studenti e un altro per pazienti e visitatori che potranno accedere a internet con facilità. Per collegarsi basterà connettersi dal proprio smartphone alla rete wi-fi: al primo tentativo di connessione nello schermo comparirà un form dove inserire il proprio nome e un indirizzo mail: da quel momento il telefonino sarà abilitato alla navigazione sulla rete wi-fi. E se la connessione free è una grande comodità per pazienti e visitatori, è decisamente un'importante innovazione per il personale che potrà lavorare in mobilità e senza fili.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Slitta il voto sul Centro storico
Oggi previsto il voto del Consiglio sul Piano particolareggiato
COMUNE. Corsa contro il tempo: l'iter deve essere concluso entro marzo dell'anno prossimo
 
L'argomento è di quelli scottanti, di quelli che cambieranno radicalmente la città. Slitta a oggi la votazione in Consiglio comunale del Piano particolareggiato del centro storico. Il voto, previsto per la settimana scorsa e poi rimandato per l'alluvione, era previsto per ieri, ma interrogazioni, emendamenti e subemendamenti hanno richiesto più tempo del previsto, costringendo il presidente Ninni Depau ad aggiornare a oggi la votazione. Il tempo è il vero avversario da battere: l'iter burocratico deve essere concluso entro marzo dell'anno prossimo, prima della programmazione dei comizi elettorali.
IN AULA Pochi i dubbi - a sentire anche gli interventi dei consiglieri d'opposizione che si asterranno - sull'approvazione del piano. Di certo c'è che la Municipalità di Pirri (interessata dal progetto) si è già pronunciata: in una riunione del 29 settembre, 11 consiglieri si sono espressi positivamente, 7 si sono astenuti. Il primo a intervenire in aula il consigliere di Ncd Anselmo Piras. «Mi asterrò dalla votazione. Non ci sentiamo di bloccarlo: è meglio di niente. Non condividiamo il Piano perché è stato elaborato nelle stanze segrete dell'assessorato, senza un nostro reale coinvolgimento. C'è stata una caduta di stile nei confronti del professor Deplano, autore del precedente Piano». Pronta la replica di Davide Carta (Pd): «Il Piano segna un punto nella politica della programmazione. Abbiamo studiato edificio per edificio del centro storico e non, come nel precedente, isolato per isolato. Dobbiamo confrontarci con i Comuni dell'area vasta e aprire un tavolo con Regione e Università per capire come gestire grandi strutture: Buoncammino non deve essere la fotocopia della Casa dello studente dell'Ersu di via Roma, chiusa e abbandonata».
POCA DISCUSSIONE Polemico l'intervento di Maurizio Porcelli (Pdl): «È interessante vedere come il piano della capitale della cultura parli dell'Anfiteatro. Sono ben chiare le condizioni di degrado: discarica di lavatrici, copertoni e rifugio di sbandati. È il simbolo del niente che avete fatto in 4 anni». Il sindaco Massimo Zedda predica condivisione: «È indispensabile che il Piano del centro storico sia conosciuto e partecipato. Vogliamo chiudere il percorso entro l'anno, dopo che tutte le osservazioni sono state sviluppate, così come accaduto per il lungomare del Poetto. Il Piano non è una fotocopia che non può essere modificata, non è blindato. Il nostro problema - dice rispondendo alle contestazioni - è il patto di stabilità che blocca lavori per 30 milioni».
NUOVI POSTI DI LAVORO Su proposta dell'Assessore Anna Paola Loi, la commissione del Personale ha approvato la delibera che consentirà di assumere 31 per 11 mesi.
Andrea Artizzu
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Hiv, un sassarese scopre il modo di attaccarlo
Il biologo Federico Santoni ha pubblicato lo studio su Nature: trovata la proteina che combatte l’Aids
di Luca Fiori
 
SASSARI C’è l’intuizione e il lungo lavoro di ricerca di un ricercatore sassarese dietro una scoperta rivoluzionaria che potrebbe aprire nuove prospettive nella lotta all’Aids. Lo studio rivoluzionario, pubblicato i giorni scorsi sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”, porta la firma di Federico Santoni, 42 anni, una laurea in ingegneria elettronica presa al politecnico di Torino e un dottorato di ricerca conseguito a Ginevra, dove lo studioso di Sassari vive e lavora ormai da anni.
La scoperta dovrebbe rivoluzionare i nuovi studi sulla sindrome da immunodeficienza acquisita, riguardo alla quale lavorano intere generazioni di ricercatori in tutto il mondo dai primi anni Ottanta. Al termine di un lavoro iniziato nel 2010, Federico Santoni e Massimo Pizzato, virologo dell’università di Trento, hanno individuato una proteina, chiamata SerinC5, in grado di inibire il virus dell’Hiv. La scoperta dovrebbe consentire di ipotizzare finalmente la creazione di un farmaco curativo e risolutivo della malattia. L’idea per sconfiggere il virus è nata cinque anni fa quando Santoni e Pizzato lavoravano insieme per l’università svizzera. «Abbiamo pensato di impiegare dei metodi computazionali - spiega lo studioso sassarese - per rispondere ad alcune domande sul virus dell’Aids».
Applicando alla biologia tecniche proprie dell’informatica i due sono giunti infatti ad una conclusione che potrebbe aprire la strada per la cura di una patologia che fino al 2013 aveva contagiato 78 milioni di persone nel mondo, uccidendone 39. Diploma al liceo Scientifico Spano di Sassari, otto anni di impiego presso il Crs4 di Pula (il centro di ricerca multidisciplinare della Sardegna) lo studioso sassarese, che da ragazzino ha indossato la maglia della Torres e sognava un futuro da calciatore, potrà essere ricordato per una scoperta che svela finalmente come attaccare il virus.
«Serviranno altre ricerche, potrebbero volerci diversi anni - spiega Santoni - ma ora tutto il mondo scientifico impegnato sull’Hiv si concentrerà su questa novità». Nello studio pubblicato su “Nature” Santoni e Pizzato spiegano che sono due le proteine protagoniste della ricerca: la Nef, una sorta di arma che il virus utilizza per scardinare le difese cellulari, e appunto la SerinC5, che si trova sulla membrana cellulare ed è in grado di arrestare l’infezione. «Nef è nota da vent’anni, sappiamo che è una proteina multifunzionale - aggiunge Federico Santoni - ciò che ancora non avevamo compreso è il modo in cui sviluppa la sua attività primaria, ovvero quella di aumentare l’infettività dell’Hiv».
Due i percorsi possibili per arrivare ad una sperimentazione clinica. «Uno consiste nel trovare una sostanza che si frapponga tra le due proteine - spiega il biologo computazionale - in modo che non riescano ad interagire, l’altro è l’elaborazione di una terapia che modifichi geneticamente SerinC5 in modo che Nef non sia più in grado di attaccarla». Sarà un lavoro lungo, ma la strada aperta dallo studioso sassarese potrebbe essere quella giusta per sconfiggere il virus.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Attualità – pagina 13
Premiati i neutrini “camaleonte”
Il riconoscimento agli scienziati “eretici” Kajita e McDonald
 
ROMA Invisibili, sfuggenti, inafferrabili: i neutrini sono le particelle misteriose e affascinanti protagoniste del Nobel per la Fisica 2015. Guarda al futuro il riconoscimento assegnato a Takaaki Kajita e Arthur B. McDonald, i due fisici che hanno scoperto che queste particelle sanno trasformarsi come camaleonti, assumendo un aspetto del tutto diverso. I neutrini hanno infatti tutte le carte in regola per scuotere l’attuale teoria di riferimento della fisica, chiamata Modello Standard, aprendo la via a qualcosa di nuovo e davvero difficile da immaginare. Secondo il Modello Standard i neutrini non hanno una massa. Sono infatti particelle che non interagiscono con la materia: basti pensare che ogni secondo decine di miliardi di essi attraversano la punta di un dito senza lasciare traccia del loro passaggio. Ed è sfrecciando attraverso la roccia che il fascio di neutrini “sparato” dal Cern di Ginevra raggiunge i rivelatori che si trovano in Italia, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare . Tuttavia gli esperimenti condotti dal giapponese Kajita e dal canadese McDonald hanno dimostrato che le cose stanno diversamente. Il Nobel a questi “eretici” della fisica moderna è stato accolto fra l’entusiasmo della comunità scientifica e con enorme stupore, compreso quello dei premiati. «Incredibile!», ha esclamato Kajita ricevuta la notizia via e-mail. La prima reazione di McDonald è stata abbracciare la moglie: «Mi sento in un turbine, la mia vita è trasformata», ha detto il fisico canadese. Kajita, 56 anni e capo dell’Istituto per le ricerche sui raggi cosmici dell’ateneo di Tokyo, ha presentato nel 1998 i primi dati destinati a rivoluzionare la conoscenza dei neutrini. Fino ad allora si sapeva che esistono tre famiglie di neutrini, chiamati tau, elettronici e mu, ben distinti tra loro e privi di massa. Tuttavia, studiando queste particelle nel rivelatore Super-Kamiokande, Kajita si accorse che i conti non tornavano: i neutrini muonici che provengono dall’atmosfera non erano intercettati nella stessa quantità. Si intuiva che nel tragitto era successo qualcosa. L’ipotesi più fondata, ma incredibile, era che i neutrini avessero cambiato identità. La conferma che i neutrini sono delle particelle-camaleonte è arrivata nel 2001 da McDonald. Il fisico, 76 anni e professore emerito alla Queen’s University, osservava i neutrini provenienti dal Sole. I suoi calcoli hanno dimostrato che il bilancio complessivo delle particelle quadrava, anche se variava la quantità dei neutrini presenti nelle singole famiglie: la prova definitiva che queste particelle possono cambiare identità e, soprattutto, che hanno una massa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 14
Trecento milioni per l’Agenda digitale
La Giunta regionale ha approvato la delibera che definisce il quadro del programma innovativo per la crescita tecnologica
 
CAGLIARI La Sardegna si prepara a creare gli strumenti per colmare il gap tecnologico e allinearsi agli standard degli altri paesi europei. La Giunta regionale ha approvato la delibera sulla strategia dell'Agenda digitale regionale, presentata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru di concerto con l'assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Gianmario Demuro e con l'assessore della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci. La delibera definisce il quadro del programma innovativo per promuovere, indirizzare e sostenere la crescita in Sardegna dell'Ict – ossia delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione – in linea con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea e italiana. I principali obiettivi delle linee guida sull’agenda digitale, sono: superare il divario digitale, incrementare i servizi digitali della Pubblica amministrazione, creare occupazione e inclusione sociale, accrescere l'attrattività tecnologica in Sardegna e, naturalmente, migliorare il sistema scolastico. «Vogliamo semplificare la vita ai cittadini e rendere più competitiva la nostra regione. La promozione dell'alfabetizzazione e lo sviluppo di nuove competenze digitali è un punto focale della nuova strategia per la Sardegna digitale. L'obiettivo da raggiungere è quello di un'isola istruita, equa e innovativa, nel solco del programma di governo della Giunta – ha affermato l'assessore Demuro al quale è stata affidata l'elaborazione del piano». «La Sardegna, nella media delle regioni italiane, è indietro nello sviluppo dell'Agenda digitale – ha dichiarato l'esponente della Giunta Pigliaru –. Ora occorre passare a un'altra velocità per garantire con le nuove tecnologie progetti di sviluppo di ampio respiro. Con questa strategia intendiamo dare concretezza all'idea di “cittadino digitale”, un cittadino che possa godere dei propri diritti e adempiere ai propri doveri avvalendosi appunto delle conoscenze informatiche». Non solo, quindi, un adeguamento ai livelli tecnologici europei ma anche una vera e propria rivoluzione nel rapporto cittadino e istituzioni che fornisce gli strumenti per far valere i diritti di ciascuno e agevolare l’adempimento dei propri doveri, superando gli ostacoli burocratici e tecnici che spesso pongono il cittadino nella condizione di disagio nei confronti delle istituzioni. Ingenti i finanziamenti messi in campo per far decollare l’Agenda digitale sarda. Gli interventi dell’Agenda digitale della Sardegna saranno finanziati con risorse, pari a 306 milioni di euro, che provengono da fondi Por Fesr e Feasr e dagli Accordi di Programma Quadro per la Società dell’Informazione. Alle infrastrutture e ai servizi digitali sono riservati in totale 198 milioni (33 milioni nel 2015). La Giunta ha affidato il coordinamento tecnico della strategia dell'Agenda digitale alla Direzione dell'assessorato degli Affari Generali e della Società dell'Informazione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Ozieri – pagina 29
In vetrina le rinnovabili con “Energie in circolo”
Venerdì 9 fa tappa in città l’iniziativa della Regione e di Sardegna ricerche
Una giornata dedicata a laboratori per le scuole, mostre, spettacoli e arte
di Barbara Mastino
 
OZIERI Sbarca a Ozieri venerdì 9 ottobre l’iniziativa di Regione e Sardegna ricerche “Energie in circolo”, giornata dedicata all’energia sostenibile con aree espositive e informative, laboratori, workshop, spettacoli, degustazioni e tanto altro. Sede dell’evento, unica tappa nel nord dell’isola, sarà il museo civico alle Clarisse, all’interno del quale cittadini, tecnici, studenti, operatori potranno trovare tanti spunti di riflessione in una manifestazione di festa ma anche di approfondimento. Dalle 9.30 sino alle 18 i locali del museo ospiteranno laboratori di educazione per le scuole, mostre tematiche, illustrazione di progetti di sostenibilità ambientale curati dalla Regione, da Sardegna ricerche e da istituzioni e imprese locali che saranno messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni, di università e centri di ricerca e di imprese locali impegnate nella sostenibilità energetica. Il tutto con il patrocinio del Comune di Ozieri, che promuove l’evento anche come importante vetrina per illustrare i progetti avviati con il Paes, piano di azione per le energie sostenibili, frutto di un patto stretto con i Comuni di Tula ed Erula. Si inizia alle 9 con una mattinata dedicata in particolare agli studenti, con circa 100 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado che parteciperanno ai laboratori di educazione alla sostenibilità, e a ricercatori, operatori e tecnici, con relazioni (dalle 10) presentate del centro di programmazione e degli assessorati regionali dell’Ambiente e dell’Industria e un laboratorio facilitato con la metodologia di progettazione partecipata Metaplan con uno spazio di confronto sui Paes. Nel pomeriggio, dalle 15, ci saranno iniziative aperte a tutti, come la mostra “L'angolo della scienza, che attraverso esperimenti e giochi permetterà di conoscere più da vicino le caratteristiche principali dell’energia e delle sue trasformazioni. Chiuderà l’evento, dalle 17, la performance Altre Fonti: spettacolo sull'energia sostenibile del progetto Circo Scienze. I visitatori saranno inoltre invitati alla realizzazione di un’opera artistica collettiva sulla sostenibilità, che sarà installata e presentata il 29 ottobre a Cagliari nella tappa conclusiva del percorso. Sono previsti inoltre un caffè di benvenuto, uno “smurzu” (spuntino) a chilometro zero e un aperitivo serale. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Energie in circolo: un viaggio nell’energia sostenibile in Sardegna” del quale è la quinta tappa: l’unica del nord Sardegna. L’ingresso è libero e gratuito.
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie