Sabato 3 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 ottobre 2015

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Il Fai espugna la Cittadella: alla scoperta dell'arte ritrovata
OGGI E DOMANI. Mongiu: «Riappropriarsi della città». Attese migliaia di visitatori
 
Guardare negli occhi “Il Giardiniere” di Van Gogh, ammirare la “Natura morta con cagnolino di Gauguin”, la “Donna con due poltrone” di Pierre Bonnard, i rosa e i grigi di un delizioso bozzetto del Tiepolo, ma anche bronzetti nuragici, reperti preistorici, greci, romani e stupende pale d'altare toscane del Trecento. Un piacere per molti: migliaia, secondo le aspettative del Fai. Quello che si apre oggi pomeriggio, per Cagliari, dovrebbe essere un fine settimana dai grandi numeri: «Vogliamo che i cittadini vengano in massa alla Cittadella dei Musei così come, sei mesi fa, hanno “invaso” Buoncammino», dice la presidente regionale, Maria Antonietta Mongiu. L'obiettivo è riappropriarsi della città.
I tesori artistici da scoprire oggi e domani (dalle 14 alle 19) sono quelli esposti da due mesi e mezzo nello spazio espositivo San Pancrazio, nella mostra (a ingresso gratuito) “La memoria ritrovata”: quadri, sculture, oggetti rubati o ritrovati grazie a scavi archeologici clandestini in Italia e recuperati in mezzo mondo dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. Una mostra che finora ha già totalizzato diecimila visitatori ma, dati i nomi degli artisti rappresentati, ne merita molti di più.
Ma è proprio la Cittadella dei Musei, spiega Mongiu, che merita di essere riscoperta: «Uno dei luoghi più affascinanti del mediterraneo, una fortificazione che ha avuto varie vicissitudini sotto pisani, spagnoli e piemontesi e da cui si domina un paesaggio bellissimo». L'idea è di visitare, oltre che la mostra sui reperti sottratti ai trafficanti e ai collezionisti disonesti, anche il Museo archeologico e la pinacoteca, i cui ingressi oggi saranno a pagamento (5 euro il primo e 3 euro la seconda, con possibilità di biglietto cumulativo a 7 euro, riduzioni per chi ha meno di 25 anni, gratis under 18 e portatori di handicap con accompagnatore) ma domani (come ogni prima domenica di ogni mese) saranno gratuiti.
Nelle aule universitarie che si trovano nella Cittadella, volontari ad alta specializzazione illustreranno ai visitatori alcune particolarità dei reperti in mostra: hanno aderito, fra gli altri, i curatori della mostra, Antonella Manzo e Marcella Serreli della Soprintendenza ai beni archeologici, il sovrintendente Fausto Martino, il capitano Paolo Montorsi del Nucelo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, gli esperti Marinella Cocco Ortu, Gianni Ugas, Carlo Tronchetti, Emina Usai, Michele Pintus nonché Franco Masala e Maria Antonietta Mongiu. «Tengo a ringraziare gli enti senza il cui apporto questa iniziativa non sarebbe mai stata realizzata: i carabinieri, il Ministero per i beni e le attività culturali, le sovrintendenze ai Beni paesaggistici e ai Beni archeologici, l'Università di Cagliari, L'Unione Sarda che è nostro media partner ».
Marco Noce
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 36 - Edizione CA)
Cassintegrati? «No, dottori»
In attesa del lavoro si laureano
IGLESIAS. Scommessa vinta di due fratelli di 37 e 43 anni, ex dipendenti Alcoa
 
Ora chiamateli “Dott”: Omar e Stefano Tocco, 37 e 43 anni, sono due fratelli di Iglesias freschi di laurea. Da padri e operai, ex cassintegrati Alcoa con mobilità scaduta nel 2014, pochi soldi, famiglia a carico e un mutuo da pagare, hanno scalato il traguardo mercoledì mattina: «Il voto di Stefano è stato 103, a me hanno dato 104 perché sono il migliore», scherza Omar. Tesi sulla riduzione di emissioni del gas serra attraverso l'utilizzo di materiali alcalini, quella del fratello maggiore. Lui ha puntato sul “ripristino ambientale della zona industriale di Portovesme”: «Da qui, il Sulcis, può ripartire».
LA STORIA La storia di due (ex) operai di Iglesias diventati ingegneri ambientali nel bel mezzo di una vertenza durissima, potrebbe non essere semplicemente un miracolo, ma un segno di speranza per chi - alla speranza - rinuncia senza lottare: «In questi tempi di crisi, in cui il posto fisso è diventato utopia, non possiamo buttarci giù». Ecco perché nel 2012, quando il colosso americano dell'acciaio ha deciso che il Sulcis non era più un buon mercato, mandando all'aria - da un giorno all'altro - la vita di intere famiglie, non si sono persi d'animo: «Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ripreso a studiare». Dalla sala elettrolisi (dove era impiegato Stefano) alla fonderia e il laboratorio analisi (i reparti in cui ha lavorato Omar), all'università di Cagliari: «Di notte a Portovesme, di giorno sui libri o in viaggio sul treno per andare a lezione», raccontano: «Senza dimenticare la famiglia».
MILLE SACRIFICI Con la fermata degli impianti, mentre la lotta operaia sfiancava gli animi, hanno sfidato quella che per tutti “è la malasorte del Sulcis”: «Avevamo già preso una mini laurea nel 2011, quando abbiamo capito che andavamo incontro alla disoccupazione, sapevamo che non era il caso di svilirsi, ma che sarebbe stato meglio impegnarsi, anche affrontando mille sacrifici. Abbiamo pensato che proseguendo gli studi avremmo potuto sfruttare le nostre competenze anche per il bene del nostro territorio».
LA SPERANZA Se c'è chi rinuncia a lottare, la storia di questi fratelloni - figli di un ex operaio Alcoa - apre la strada alla speranza: «Chi l'ha detto che la vita non può ricominciare? Qui è dura, ma ognuno di noi deve e può fare la sua parte per se stesso e per gli altri». Omar Tocco, con un passato da dirigente Fiom Cgil alle spalle, ci crede: «Il futuro non può essere solo l'industria. Impegniamoci per garantire il ripristino ambientale di un territorio avvelenato, che deve e può rinascere se solo puntassimo su un'economia basata sull'interazione delle nostre risorse, dalla pesca all'agricoltura».
Ilenia Mura

 

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