Venerdì 2 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Il monito di Roberto Ricciu: dall’Ue l’obbligo di salvaguardare l’ambiente
«ENERGIA DA PRODURRE IN CASA»
Il fisico ambientale: la Sardegna è molto ricca di rinnovabili
Al posto del cappello di paglia di riso, un cinese di Sestu ha sistemato sul tetto una mini pala eolica ad asse verticale. È il primo sardo ad aver capito il monito dell’Unione europea: «Dobbiamo chiudere tutte le centrali tradizionali e produrre in casa l’energia che si dovrà consumare. Si discute di energia rinnovabile o paesaggi incontaminati, ma in sostanza le scelte obbligate sono altre: entro il 2050 tutti dovranno prodursi l’energia da soli». Roberto Ricciu, 45 anni, docente di Fisica tecnica ambientale al dipartimento di Ingegneria civile ambientale dell’Università, è fra i massimi esperti sardi di energia.
Come si deve affrontare la questione?
«Occorre essere concreti: ci sono leggi precise che superano tutte le opinioni. Il primo step è nel 2020, e l’Europa ha previsto che entro il 2050 tutti siano autosufficienti con il fotovoltaico o le pale eoliche o in qualunque altro modo, non inquinante, possibilmente rinnovabile. Di solito servono tre chilowatt di potenza in un appartamento medio, e questo dovremmo produrre».
Il rispetto dell’ambiente, quanto conta?
«In effetti 600 ettari di pannelli sul terreno è un delitto. Magari sulle serre no. In Castello niente pale eoliche, ma nelle zone industriali ben vengano. Non distruggiamo l’ambiente, ma evitiamo di dire sempre no a tutto».
Le leggi attuative sono complicate e difficili da rispettare.
«Il problema è soprattutto la lentezza delle istituzioni. Lo Stato dovrebbe essere smart , adeguarsi ai nostri tempi e dare risposte concrete sulla base dei programmi europei, che sono indifferibili, ma anche per evitare d’essere sovrastati dall’inquinamento. È previsto che entro il 2020 il 10 per cento delle automobili sarà elettrico ed entro il 2050 non dovranno più esistere centrali tradizionali, che inquinano».
Non è facile.
«Non siamo su Marte: la Sardegna ha i problemi che hanno tutti. Come possiamo produrre noi l’energia in questi sistemi? Ormai siamo all’interno di un sistema mondiale, con anelli interconnessi».
L’energia spesso si spreca.
«È un argomento molto delicato. Si potrebbe ovviare agli sprechi attraverso sistemi di accumulazione che oggi sono vietati dalla legge, quasi certamente per ragioni legate alle speculazioni sulla borsa energetica. Ormai il costo di questi accumulatori si è fortemente ridotto e noi in Sardegna, per esempio, non dico che potremmo usare solo energia rinnovabile, ma certamente potremmo almeno chiudere qualche centrale altamente inquinante o ridurne la produzione. Ora questo non si può fare per legge, quindi tutta l’energia prodotta in più è svenduta nella borsa energetica o addirittura dissipata, cioè in pratica distrutta».
Ma questa non è colpa dell’energia rinnovabile.
«Al contrario. Il problema centrale è proprio un meccanismo farraginoso che non è in grado di rinnovarsi. Forse non tutti lo sanno ma la Sardegna, con le sue due centrali elettriche vecchie a combustibile fossile e la Saras, è una produttrice di inquinamento. Questo è il vero problema, non le pale eoliche o il fotovoltaico: la questione è l’inquinamento prodotto dai vecchi sistemi».
La ricetta non è semplice, ma affascina.
«Una microcentrale in ogni casa: pochi metri quadri di pannelli e una mini pala eolica. Non lo dico io, bensì l’Ue. Non è un sogno, ma un obbligo. Occorre che la Regione si attrezzi velocemente».
La Sardegna può puntare su tutte le sue risorse naturali.
«Vento, onde, sole, e nella costa occidentale ci sarebbe la possibilità di pensare alla geotermia, cioè l’energia del sottosuolo».
Virginia Saba
 
 


L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONVEGNO SULLO SPORT
Per valorizzare lo sport in città, domani alle 10 nella sala “Lai” del Padiglione “D” della Fiera, si tiene l’incontro-dibattito dal titolo “Cagliari sportiva: progetti, stili di vita, salute e benessere”, organizzato dall’assessorato comunale allo Sport in collaborazione con il Coni. Introduce Yuri Marcialis, assessore allo Sport; porterà i saluti il sindaco Massimo Zedda. Interverranno anche Claudia Firinu, assessore regionale allo Sport, Gianfranco Fara, presidente del Coni e Francesco Mola, prorettore dell’Università.
 

 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
FIERA
Oggi il Turisport

Tre giorni dedicati allo sport, al tempo libero e al benessere. Sarà inaugurata oggi alle 11, nel piazzale Marco Polo della Fiera, la 36a edizione del Turisport che alternerà dimostrazioni, convegni ed esposizioni, curate dalle federazioni isolane. ino a domenica, dalle 10 alle 20 (ingresso gratuito) il pubblico potrà cimentarsi nelle diverse discipline presentate e promosse da una cinquantina di federazioni. Corollario agli eventi sportivi, aree espositive dedicate alle attività del settore e il Percorso salute e benessere, incontri sull’importanza del rapporto tra cibo e individuo nella prevenzione di alcune malattie.
Clara Mulas
 
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Provincia Sulcis (Pagina 27 - Edizione CA)
Portovesme
Eurallumina, la Regione chiede altri documenti

Nuova richiesta di integrazioni dal Savi all’Eurallumina nell’esame delle pratiche ambientali per il riavvio della fabbrica. I tempi dovrebbero essere contenuti, Università e studi tecnici specializzati sono già al lavoro per elaborare le relazioni tecniche, ma ieri mattina neanche l’allerta meteo ha fermato il nuovo sit-in delle tute verdi a Cagliari, davanti all’assessorato all’Ambiente. Uno scenario ormai consueto, visto che con frequenza settimanale i lavoratori si recano nel capoluogo per monitorare l’iter autorizzativo: tute da lavoro, caschetti, fischi, bandiere e striscioni. Ma questa volta una nuova preoccupazione. L’esame dei documenti consegnati dall’azienda si è concluso anche prima dei termini previsti, ma dalla Regione è arrivata la richiesta di integrazione dei documenti. Sale la tensione tra la Rsu e gli operai. In tarda mattinata sono riusciti ad incontrare la responsabile del procedimento, che ha garantito la massima celerità e la consapevolezza dell’importanza di questa partita. Ora sarà necessario altro tempo (massimo 10 giorni) per integrare con le relazioni tecniche. «Sembra davvero assurdo - si legge in una nota della Rsu - che a 20 giorni dalla riunione preliminare, dove si è fatta la conta della documentazione, e a 6 giorni dall’avvio della verifica ufficiale, vengano richiesti ulteriori documenti, che invece di ridurre i tempi non fa che accumulare altri ritardi. Ma noi siamo rispettosi del lavoro altrui e siamo certi che le regole ci siano per essere applicate, nell’interesse del lavoro, della salute e dell’ambiente».
Antonella Pani
 
 

L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Cronaca di Olbia (Pagina 38 - Edizione CA)
OLBIA. Proseguono le indagini sui commercianti complici
Gang di hacker davanti al giudice
Indagini chiuse (e richiesta di giudizio immediato) per i presunti boss dell’organizzazione e nuovi accertamenti sui commercianti olbiesi (ma anche di Porto Cervo e Alghero) che avrebbero aiutato la banda: sono questi gli ultimi sviluppi dell’inchiesta condotta dai carabinieri di Olbia su una presunta gang sardo ungherese che, grazie a un contatto diretto con un hacker russo ricercato in tutto il mondo, avrebbe utilizzato i codici rubati di milioni di titolari di carte di credito, per spese "pazze". Gli accertamenti del pm della Procura di Cagliari, Diana Lecca, si sono conclusi per il sassarese Francesco "Ciccio" Baingio Douglas Fadda, noto Big Jim, considerato il personaggio principale della banda (estradato dall’Ungheria qualche mese fa) e per i presunti complici, Gianmario Chessa e Antonello Beccu, entrambi olbiesi. I carabinieri del Reparto territoriale di Olbia hanno condotto le indagini con docenti e ricercatori dell’Università di Cagliari e multinazionali del calibro di American Express, Western Union e Moneygram. Adesso, però, si attendono gli esiti dell’inchiesta per i commercianti di Olbia che hanno a disposizione i loro Pos, per l’utilizzo della carte di credito clonate. Per una delle persone segnalate alla Procura di Cagliari, si parla di "strisciate" delle carte magnetiche, caricate con i codici rubati, per oltre 300mila euro. ( a. b. )
 
 
 

L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 42 - Edizione CA)
TEATRO. Quattro sere dal 7 ottobre al Lido di Cagliari Con i Figli d’Arte Medas
la cronaca sale sul palcoscenico VEDI LA FOTO Quattro appuntamenti per raccontare altrettanti fatti di cronaca della recente storia nazionale e regionale. È questo, in sintesi, il fulcro di Storytelling, la manifestazione che la compagnia teatrale Figli d’Arte Medas porterà in scena dal 7 ottobre al 4 novembre (ogni mercoledì alle 21)nei locali della discoteca Il Lido di viale Poetto 41, con la collaborazione degli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari. Si parte con Canale 16 , incentrato sul racconto del drammatico incidente tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo nel porto di Livorno nel 1991, costato la vita a 140 persone. Sul palco l’autore del testo, Gianluca Medas e gli attori Mattia Murgia, Filippo Salaris e Alessandro Pani. Secondo appuntamento con I fatti di Pratobello , narrazione della rivolta popolare antimilitarista messa in atto dai cittadini di Orgosolo nel 1969. Meglio sottoterra che in un’Italia di m… è invece il titolo dello spettacolo incentrato sul racconto dell’occupazione di una miniera nel Sulcis nei primi anni ’90, infine Pagina Bianca ovvero il racconto della storia dell’editore Giangiacomo Feltrinelli e del progetto di trasformare la Sardegna in una Cuba del Mediterraneo.
 
 
 

L’UNIONE SARDA

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 ottobre 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 42 - Edizione CA)
Cinema In sala “La nostra quarantena”
Ma in quella nave abita la speranza
 
Cagliari in festa per l’arrivo di Papa Francesco apre “La nostra quarantena”, sesto film del regista Peter Marcias. Oltre largo Carlo Felice, chiassoso e traboccante di gente, si staglia la nave Kenza, gigante muto e silenzioso che galleggia su un mare placido e scuro. A bordo ci sono 15 marinai marocchini che protestano, ormeggiati in porto, perché lasciati senza stipendio dal loro armatore. È cronaca vera, come la cornice in cui la storia s’inserisce e con cui stride: le prime immagini - quelle del tripudio - sono mosse, sgranate e nostalgiche perché riprese con la “super 8” di Salvatore (Moise Curia), studente universitario mandato da Roma nel capoluogo sardo dalla docente Maria Mercadante (Francesca Neri) per documentare la vicenda dell’insolito ammutinamento; quelle della Kenza sono sempre nitide e ferme. Il contrasto tra la gioia dell’accoglienza e il silenzio stagnante che sembra avvolgere chi è arrivato dal mare, enfatizza il senso di indifferenza che, pur dominando la storia, non ne rappresenta la morale. Nonostante il «pessimismo necessario» dei giovani marocchini e dei loro coetanei sardi e italiani, la fame di lavoro, l’impossibilità di realizzare sogni e di programmare il futuro, l’amalgamarsi di grandi solitudini, “La nostra quarantena” «parla soprattutto di fratellanza e, in un periodo di crisi di valori, non nega la speranza. Cagliari qui mostra una straordinaria capacità di solidarietà». La chiave di lettura è offerta proprio dal regista che ieri, insieme a Moise Curia e allo sceneggiatore Gianni Loy, ha inaugurato il tour sardo del film. Iniziato al cinema Odissea di Cagliari, si svolge in contemporanea a Sassari, Oristano, Nuoro e Carbonia.
Come nasce l’incontro con la storia raccontata nel film?
«Sono partito dalle pagine dell’Unione Sarda. Giravo uno spot nel quartiere cagliaritano della Marina, quando lessi della vicenda. Mi sono spostato subito al porto. Qui è nata la mia collaborazione con Stella Maris (alla prima di ieri c’era il presidente Piero Pia, ndr. ), l’associazione che si occupa di naufraghi del mare e che ha aiutato l’equipaggio della Kenza. Così ho conosciuto la storia dei 15 marocchini. L’idea serafica di sciopero che portavano avanti mi ha sorpreso, era diversa dalle proteste dei minatori e dei pastori a me più familiari. Per mesi ho ripreso manifestazioni e conferenze stampa. Poi ho sentito l’esigenza di integrare la narrazione, girando una parte di fiction».
L’incontro professionale con Francesca Neri è straordinario, così come lo è stato quello con Piera degli Esposti a cui ha dedicato un documentario.
«Come regista, nonostante mi piaccia molto raccontare anche l’universo maschile, ho avuto la fortuna di imbattermi in grandi donne. Ho raccontato anche Liliana Cavani. In questa storia Francesca Neri è molo importante. Mi serviva un personaggio bello e forte, un corpo immenso, capace di riempire la scena. Moise Curia ne fa da contraltare. Sembra gracile, ma il suo personaggio tira fuori una forza straordinaria».
Salvatore, lo studente universitario che Curia interpreta, è la parabola della speranza che ciascun giovane dovrebbe incarnare e dei sogni che - parola di Marcias, 38 anni a dicembre - non bisogna smettere di inseguire.
Manuela Arca
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 ottobre 2015 / Sardegna - Pagina 8
È l’unica Azienda a non aver inviato ancora neanche un documento al Consiglio
Commissione d’inchiesta, ultimatum all’Asl di Sassari
Concessa una proroga di due settimane, poi scatterà il sopralluogo degli ispettori
CAGLIARI La pagella è pressoché fatta: ci sono Aziende sanitarie buone, altre discrete e una sola pessima. È l’Asl di Sassari. A due mesi dal secondo sollecito, non ha inviato ancora neanche uno straccio di dati sugli ultimi dieci anni di contabilità, appalti e gestione del personale. Per la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulla spesa sanitaria è questo il primo e grande problema: come richiamare all’ordine chi finora si è infischiato di quello che era un ordine, «inviate i documenti», e non solo un suggerimento. Se fra quindici giorni da Sassari non arriveranno i plichi pretesi a ragione dagli ispettori, è possibile un sopralluogo della commissione negli uffici della Asl finita sotto accusa. Qualche segnale positivo pare comunque esserci, con un messaggero dell’Azienda, governata dal commissario straordinario Agostino Sussarellu, che avrebbe fatto sapere: «I documenti sono in fase di elaborazione. Abbiamo bisogno ancora di una settimana e li invieremo a Cagliari». Se questo non accadrà, il rischio dell’ispezione a sorpresa potrebbe scattare a metà mese. Sconcerto. Il silenzio dell’Azienda sanitaria di Sassari è stato criticato da sinistra e da destra. Attilio Dedoni dei Riformatori, presidente della commissione, è stato perentorio: «Siamo all’ultimo richiamo, tutto il resto è intollerabile». Roberto Desini, capogruppo di «Sovranità, democrazia e libertà» e anche sindaco di Sorso, che fa parte del distretto finito nel mirino, è fra i primi a puntare il dito anche se fa parte della maggioranza di centrosinistra al governo della Regione. «Sono indignato – dice – davanti alla manifesta irresponsabilità del management sanitario sassarese. Questo tipo di comportamenti provocano purtroppo una sola certezza. Questa: in Sardegna c’è chi lavora affinché il sistema sanitario non possa cambiare, mai». E le domande finali del capogruppo potrebbe aprire un caso politico: «Perché non sono stati ancora inviati i dati richiesti a luglio. Cosa si vuole nascondere? Chi si vuole proteggere?». Anche il vicepresidente della commissione, Roberto Deriu del Pd, è molto preoccupato: «Le Asl sono gli enti più grandi e potenti della Regione ed è sconcertante che non siano in grado di fornire un resoconto sulla loro attività». Sollecito. Per il capogruppo di Forza Italia la strada per uscire dall’impasse è un sola: «La Giunta deve richiamare i commissari delle Asl a un maggior rispetto della commissione d’inchiesta. Più volte il presidente Pigliaru si è soffermato sulla necessità di una sanità libera da condizionamenti politici, ora ha la possibilità di dimostrare la coerenza con quel principio ed esortare i commissari che ha nominato ad agevolare l’inchiesta del Consiglio regionale». Trasparenza. Secondo Daniele Cocco, capogruppo di Sel «è arrivato il momento della trasparenza nella spesa sanitaria e nessuna Azienda può sottrarsi a un dovere fondamentale: la chiarezza». Per Fabrizio Anedda (Sinistra sarda): «Su appalti e consulenze il quadro deve essere completo e solo allora potremmo capire bene perché la spesa continua a crescere». La conclusione è di Emilio Usula (Rossomori): «Nei prossimi giorni, ciascun commissario analizzerà i documenti arrivati, ma è chiaro che fra due settimane il quadro dovrà essere completo» Cioè: allora dovranno esserci anche i documenti dell’Asl di Sassari. Le altre Asl. Chi finora si è comportato molto bene sono state le Aziende miste di universitarie di Sassari e Cagliari, Anche Nuoro e Olbia hanno fatto la loro parte, anche se pare che i due dossier siano molto diversi fra loro e questo è un altro problema. Per i commissari del Consiglio non sarà facile mettere a confronto i diversi allegati e capire in quale Asl si spende meglio o dove ci sono i sprechi. Nel suo plico Lanusei ha inserito anche l’elenco delle consulenze dal 2005 al 2015, ma non tutte lo hanno fatto. Promossi anche i file inviati da Oristano e Sanluri, mentre Carbonia si è dimenticata il piano di riorganizzazione dei servizi sanitari. L’Asl 8 di Cagliari ha chiesto alcuni chiarimenti prima di completare l’invio della lunga lista di beni e servizi acquistati. Infine, il Brotzu: nel plico non c’è traccia di come il commissario straordinario abbia intenzione di ridurre i costi del maxi ospedale. (ua)
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 ottobre 2015 / Economia Sardegna - Pagina 16
Il Servizio per le valutazioni d’impatto ambientale chiede integrazioni al piano
I delegati Rsu: «Ci pare assurdo che vengano richiesti ulteriori documenti»
Eurallumina, nuovo sit-in gli operai sfidano il meteo
CAGLIARI Il Savi, il Servizio per le valutazioni d’impatto ambientale della Regione Sardegna, ha chiesto integrazioni al progetto presentato il 18 settembre dall’Eurallumina per la ripresa produttiva dell’impianto di allumina di Portovesme (Sulcis). Il primo esame della documentazione, come assicurato dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, si è svolto entro i 10 giorni previsti, ma il Savi, che dovrà pronunciarsi sulle autorizzazioni, ha sollecitato altre relazioni tecniche, che l’azienda ha già affidato all’università di Cagliari e a studi professionali specializzati, impegnati a produrle a breve. Ìeri una delegazione della Rsu Eurallumina e di lavoratori ha sfidato il maltempo e si è ripresentata a Cagliari per il sesto sit-in (e non sarà l’ultimo), dalla fine di luglio. Nonostante l’incessante pioggia e l’allerta meteo di criticità elevata il gruppo di lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme hanno mantenuto presidio davanti alla sede dell’assessorato regionale dell’Ambiente. La nuova mobilitazione è stata decisa per rimarcare il monitoraggio del rispetto dei tempi nel’iter autorizzativo del progetto di riavvio dello stabilimento in capo dal servizio valutazione di impatto ambientale della Sardegna. Il nuovo sit in arriva a otto giorni dall’inizio della procedura di verifica della documentazione, avviata ufficialmente lunedì 21 settembre, a cui seguirà la pubblicazione degli atti per 60 giorni per eventuali osservazioni. Il progetto riguarda non solo la realizzazione di una centrale elettrica termica ma anche l’ampliamento del bacino dei residui delle lavorazioni, i cosiddetti «fanghi rossi «Ai dirigenti abbiamo ribadito che, a seguito da quanto loro richiesto, anche se in regola con le norme vigenti, non può che aumentare la forte preoccupazione dei lavoratori», ha dichiarato Antonello Pirotto della Rsu Eurallumina, dopo un colloquio con il direttore generale e col capo di gabinetto dell’assessorato. «Ci pare assurdo che dopo 20 giorni dalla riunione preliminare e dopo 6 giorni dall’avvio della verifica ufficiale, vengano richiesti ulteriori documenti. Invece di ridurre i tempi si accumulano altri ritardi – ha sottolineato il rappresentante sindacale».In questi giorni è iniziata la profilazione di 320 lavoratori dell’indotto Eurallumina e di altre aziende del Sulcis che dovrebbero essere riqualificati con corsi di formazione promossi dalla Regione.La notizia della richiesta di ulteriore documentazione è stata data dagli uffici del Savi ai lavoratori in presidio a Cagliari evidenziando che queste nuove richieste non sarebbero ostative al proseguo dell’iter della pratica.La precisazione , tuttavia, non ha per nulla rassicurato i lavoratori, anzi, tra le maestranze è cresciuta la preoccupazione. «Si tratta di alcune relazioni tecniche, già affidate all’Università di Cagliari e a studi professionali specializzati in materia - spiegano i lavoratori -. Alla luce di questi elementi non può che aumentare la preoccupazione degli operai».
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 ottobre 2015 / Sassari - Pagina 29
Organizza la camera minorile
Violenze in famiglia, oggi convegno all’Università
SASSARI “Violare il silenzio: la tutela del minore nella conflittualità genitoriale”. È il tema dell’importante congresso nazionale organizzato dalla Camera minorile "Raimonda Fois" di Sassari che comincerà oggi a partire dalle 8.30 nell’aula magna dell’Università. I temi affrontati sono rilevanti e a discuterne saranno nomi illustri. Avvocati, magistrati, sociologi, psicologi illustreranno nelle tavole rotonde in programma durante la giornata i temi della violenza, le problematiche familiari che inevitabilmente insorgono e l’incapacità genitoriale. Argomenti delicati che rientrano tutti in quella che viene definita “violenza assistita intrafamiliare”. Si tratta di una forma di violenza domestica che consiste nell’obbligare un minore ad assistere (da qui il termine "assistita") a scene di aggressività o violenza verbale, fisica, sessuale tra persone che costituiscono per lui un punto di riferimento oppure su persone a lui legate affettivamente, che siano adulte o minori. Il congresso si protarrà per tutta la giornata.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 ottobre 2015 / Sport - Pagina 42
CORSA SU STRADA
Sono già oltre mille gli iscritti all’Urban Trail 2015 di Cagliari
CAGLIARI Mille partenti, che sia pioggia o lume di stelle. L’edizione 2015 dell’Urban Trail promette scintille. La kermesse della Glesport, in programma domani dalle ore 21 per le vie del capoluogo isolano, è giunta alla terza edizione e vedrà ai nastri di partenza il fior fiore dei corridori isolani, ma anche temerari camminatori decisi a concludere la gara. Immutata la ricetta del successo. Si tratterà di 9 (la corsa) e 6 (la camminata) chilometri lungo un percorso ad anello che attraverserà i quartieri storici di Cagliari: Villanova, Marina, Stampace e Castello. Saranno interessati i luoghi più incantevoli della città: i Bastioni di Santa Croce , la Torre dell’Elefante, il Portico Vivaldi, Buoncammino, i Giardini Pubblici, Piazza Yenne, la Cattedrale, Piazza Carlo Alberto e Scalette di S.Chiara. Gli organizzatori hanno studiato, in collaborazione con l’Università di Cagliari, un variegato percorso che prevede per la prima volta l’ingresso all’Orto Botanico. Il tutto sotto la romantica illuminazione dei lampioni comunali. Come nelle precedenti edizioni l’organizzazione fornirà ai partecipanti una maglia, quest’anno di colore arancio fluorescente, e una piccola torcia a batterie. Quest’ultima, da regolamento dovrà essere obbligatoriamente utilizzata per superare in sicurezza gli angoli più bui della città ma anche per dare maggiore colore ai punti più suggestivi e nascosti del centro storico. La partenza e l’arrivo sono fissati nella piazza San Giacomo e nella via Sulis, due raffinati angoli nello storico quartiere di Villanova. Tra i partecipanti, lo scettro di favorito è nelle mani di Michele Merenda. Il portacolori della Cagliari Marathon, già vincitore della Cagliari Respira, è deciso a vender cara la pelle anche domani, ma si attende una grande prestazione anche da parte del giovane Michele Carta dell’Atletica Civitas Olbia. Tra i nomi illustri, forse meno inclini ai risultati agonistici, anche l’atleta-scrittore Luca Speziani, che per l’Urban Trail 2015 ha coniato il motto "Corro perchè scrivo. Scrivo perché corro”. Tra le donne la triathleta cagliaritana Valentina Carta della Cagliari Atletica Leggera è l’indiziata numero uno per tagliare da numero uno il traguardo. Per le iscrizioni c’è ancora pochissimo tempo. Il tutto si chiude infatti online oggi alle 24, anche se i ritardatari potranno perfezionare la partecipazione in cartaceo sabato mattina al Centro Commerciali I Mulini.
Mauro Farris
 



QUOTIDIANI NAZIONALI
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