Giovedì 1 ottobre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 ottobre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
CREDITO. Ieri a Cagliari la presentazione del nuovo Consiglio del territorio di Intesa SanPaolo
«LA RIPRESA C’È, ORA VA CAVALCATA»
I vertici della banca: pronti a finanziare le proposte innovative
Una grande banca che non vuole perdere i contatti con il territorio ma li vuole, al contrario, rafforzare. Gli obiettivi di Intesa SanPaolo nell’Isola sono stati illustrati ieri mattina nella Sala settecentesca della Biblioteca universitaria di Cagliari in occasione della presentazione del Consiglio del territorio, il nuovo organismo presieduto da Giorgio Mazzella, che «avrà il compito di portare le istanze dell’Isola agli organismi tecnici», ha spiegato proprio l’ex presidente di Banca di Credito Sardo. Del Consiglio del territorio, infatti, faranno parte imprenditori, rappresentanti delle categorie produttive ed esponenti dell’Università, chiamati a sollecitare appunto l’istituto di credito a sostenere la ripresa nell’Isola. Una ripresa che, secondo i dati illustrati ieri da Pierluigi Monceri, direttore di Intesa SanPaolo per Sardegna, Toscana, Lazio e Umbria, inizia a registrare numeri solidi a livello nazionale, con una crescita del Pil dello 0,8% («siamo al di là delle previsioni», ha spiegato il presidente del Consiglio di gestione del gruppo Intesa Gian Maria Gros Pietro, anche lui ieri mattina a Cagliari per l’occasione).
LA SARDEGNA In tutto il Paese la domanda interna mostra segnali positivi, con i consumi delle famiglie cresciuti del 2% rispetto allo scorso anno e la disoccupazione che inizia a flettere sotto il 12%, ha spiegato Fabrizio Guelpa, responsabile del settore Studi e ricerche di Intesa SanPaolo. Anche in Sardegna si vedono numeri che fanno ben sperare. Nel primo semestre, ha aggiunto Monceri, le esportazioni sono cresciute dell’8% grazie ai prodotti petroliferi raffinati ma anche all’alimentare. Inoltre l’emorragia delle imprese sembra essersi fermata, con 143 mila aziende registrate nell’Isola, anche se la dimensione resta ancora medio-piccola con oltre 110 mila che hanno meno di dieci dipendenti. Le ore di Cassa integrazione, inoltre, sono scese del 38% per quanto riguarda quella ordinaria e del 21% per quella straordinaria. Infine, la stagione turistica fa ben sperare, visto che si è registrato un +13% per quanto riguarda gli stranieri e sono cresciute anche le presenze degli italiani. La fiducia cresce, dunque, e lo dimostra anche il fatto che i prestiti delle imprese nell’Isola sono aumentati del 2,2% a giugno contro il calo dell’1,7% a livello nazionale.
CREDITO E INNOVAZIONE Con questo quadro, dunque, si può essere ottimisti. Alla Sardegna serve meno burocrazia e più innovazione, hanno sottolineato sia Monceri che Gros Pietro durante i loro interventi, spiegando che anche nel solco della tradizione si possono migliorare i processi produttivi. Due esempi, peraltro, sono stati illustrati proprio ieri mattina dalle imprenditrici Daniela Ducato (Edilana, nel settore della bioedilizia) e Alessandra Argiolas (Argiolas formaggi, dove si produce il pecorino a basso impatto sul colesterolo). «Gli imprenditori devono avere le idee e noi siamo pronti a finanziarle perché vogliamo essere sempre banca del territorio», ha spiegato Gros Pietro, infondendo ottimismo nella platea. «In effetti nell’ultimo anno il nostro erogato è cresciuto di 350 milioni destinati agli investimenti nell’Isola con un aumento della nostra attività complessiva pari a 90 milioni», ha concluso Monceri. E con il nuovo Consiglio del territorio le cose non possono che migliorare.
Giuseppe Deiana
 
MAZZELLA
«Porteremo avanti  le istanze dell’Isola»
L’obiettivo è chiaro: «Ascoltare le esigenze del territorio, delle imprese e del tessuto produttivo e rappresentarle agli organismi tecnici». Giorgio Mazzella, per quindici anni presidente prima di Banca Cis e poi di Banca di Credito Sardo, ora guiderà il Consiglio di territorio appena istituito da Intesa SanPaolo. Un organismo che avrà un ruolo consultivo, rispetto alle strutture dell’istituto di credito, ma servirà per «interagire con il territorio», ha aggiunto Mazzella. «Intesa SanPaolo ha tanti marchi, ma anche molti clienti da oltre cinquant’anni e noi vogliamo far sentire loro che la nostra presenza è sempre forte nell’Isola e che si vuole mantenere vivo il collegamento con il territorio».
A far parte del nuovo organismo appena istituito dal Consiglio di gestione di Intesa SanPaolo, dunque, sono stati chiamati esponenti del mondo imprenditoriale e istituzionale dell’Isola. Sarà composto, oltre che dal presidente Giorgio Mazzella, da Gian Francesco Lecca, imprenditore e presidente di Confapi Sardegna, Maria Dal Zompo, rettore dell’Università di Cagliari, Agostino Cicalò, imprenditore e presidente regionale di Confcommercio, Francesco Casula, direttore generale della Cooperativa 3A di Arborea, Pierluigi Pinna, imprenditore e presidente di Confindustria Nord Sardegna, Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Sardegna. Il mandato sarà triennale. ( g. d. )
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Emergenza limitata ad allagamenti e smottamenti. Allerta fino a domani
SARDEGNA CHIUSA PER PIOGGIA
È arrivato il ciclone: stop a scuole, uffici e ospedali
La Sardegna si ferma per la pioggia. Il ciclone che si sta abbattendo sull’Isola da ieri pomeriggio ha generato una serrata generale: uffici pubblici, scuole, università, ospedali, ambulatori e centri culturali oggi rimarranno chiusi al pubblico. Disagi per il traffico nel Cagliaritano, tra Capoterra e Sarroch le strade si sono allagate, la Statale 195 è rimasta off-limits per sei chilometri. A Torpé sono state evacuate le case considerate a rischio. Mobilitazione generale nel Sulcis, massima allerta anche nell’Oristanese, a Olbia la polizia locale è di pattuglia in ogni angolo della città.
Nella sala operativa regionale integrata della Protezione civile i telefoni squillano senza sosta. Davanti ai computer, gli uomini della task force ricevono le segnalazioni d’intervento che arrivano da tutta la Sardegna. «Se dovesse piovere quanto previsto», dice Graziano Nudda, capo della Protezione civile, «la situazione potrebbe essere peggiore di quanto accaduto a Capoterra o Villagrande. Le alluvioni sono possibili e bisogna rispettare le misure di autoprotezione». Intanto una squadra di specialisti composta da forestali, vigili del fuoco e tecnici dell’agenzia del distretto idrografico stanno spulciando i bollettini dell’Arpas e mobilitando sul campo gli uomini impegnati ad affrontare gli allagamenti. DA PAGINA 2 A PAGINA 9
 
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Ecco il ciclone Isola blindata
La Sardegna chiude i battenti e si ferma per la pioggia. Il ciclone, arrivato sull’Isola ieri pomeriggio, ha provocato una serrata generale: uffici pubblici, scuole, università, ospedali, ambulatori, cimiteri mercati e centri culturali, oggi rimarranno chiusi al pubblico. Da nord a sud la Sardegna è blindata, l’allerta meteo da “codice rosso” spaventa una regione già ferita duramente da questi eventi.
DISAGI E PAURA Problemi un po’ in tutta l’Isola, a causa di allagamenti e rallentamenti della viabilità. La statale 195, che da Cagliari porta verso Pula, non regge l’urto della pioggia e dopo pochi minuti di precipitazione si allaga, costringendo gli operai dell’Anas a una chiusura per un tratto di sei chilometri. Ma in tutta la zona la viabilità diventa un tour in mezzo alla fanghiglia che si riversa sulle strade, come è successo a Capoterra, Sarroch e nella zona di Frutti d’Oro. A Nuoro il sindaco Andrea Soddu ha deciso di chiudere la galleria di Mughina per gli allagamenti, impedendo agli automobilisti di transitare.
Alcune donne sono rimaste bloccate nei sottopassaggi delle strade vicino al Casic e salvate dalla Forestale. A Torpè varie famiglie sono state costrette a lasciare le proprie case perché in zone a forte rischio allagamento. In Ogliastra sono costantemente sotto controllo i livelli di laghi e bacini artificiali perché si teme che le piogge possano creare problemi agli impianti dell’Enel.
LA SERRATA Come un effetto domino, la macchina della prevenzione si è messa in moto in tutta la Sardegna. La parola d’ordine è restare in casa, evitare di uscire se non per necessità in modo da preservare l’incolumità delle persone.
Quella di oggi è la giornata della serrata generale in quasi tutti i centri dell’Isola. A Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano le scuole rimarranno chiuse (in alcuni casi sino a domani), così come sono state sospese tutte le attività nelle università di Cagliari, Sassari e Oristano. L’obiettivo è lasciare il meno possibile i cittadini esposti al rischio. Stessa situazione in quasi tutti i paesi della Sardegna, dove gli alunni rimarranno a casa fino a quando non verrà comunicato il cessato allarme dalla Protezione civile.
L’assessore regionale del Personale, Gianmario Demuro, ha deciso di tenere chiusi gli uffici regionali al pubblico e così hanno fatto molte amministrazioni comunali. La paura ha contagiato ovviamente Olbia e la Gallura, dove rimarranno chiuse tutte le scuole.
SANITÀ Freno anche sulle visite ambulatoriali, se non strettamente necessarie. La Asl di Cagliari ha comunicato che verranno interrotte le attività di ambulatorio non urgenti sino al termine dell’allerta meteo. Sempre a Cagliari, per oggi sono stati sospesi esami e visite al San Giovanni di Dio e al Policlinico e verranno riprogrammati nei prossimi giorni.
Per tutti vale la stessa raccomandazione: evitare di andare nelle strutture se non per questioni strettamente urgenti.
Matteo Sau
 
Una serrata in vista dell’ondata di maltempo, ma fioccano le proteste
PIOGGIA DI POLEMICHE Il Consorzio di bonifica: canali e caditoie tappati
Le previsioni meteo annunciano burrasca e anche nell’Oristanese si corre ai ripari. Le scuole resteranno chiuse, università compresa, insieme a molti uffici della Regione. I sindaci non hanno voluto correre alcun rischio, memori di quanto accadde nella tragica alluvione di due anni fa, quando il nubifragio mise in ginocchio il Campidano provocando due vittime.
VERTICE La prima riunione si è svolta nel pomeriggio in Prefettura. All’appello del vice prefetto Paola Dessì hanno risposto i rappresentanti delle forze dell’ordine, Asl, Enel, Consorzio di bonifica, Ente foreste e Abbanoa. Un nucleo che dovrà coordinare, in caso di allerta, le operazioni di intervento e di soccorso. «Dobbiamo essere pronti ad ogni emergenza», ha spiegato il capo di gabinetto della Prefettura Giorgio Collu.
ORISTANO Scuole chiuse anche nel capoluogo, compresi gli uffici dell’università. «Tutte le lezioni, gli esami e le attività sono annullate per oggi - ha spiegato il direttore del Consorzio Uno, Francesco Asquer - riservandoci di reiterare la chiusura per domani». La Giunta di Oristano ha invece deciso di chiudere le scuole oggi e domani.
IN PROVINCIA Stessa decisione è stata presa anche in diversi comuni della provincia: Ales, Arborea, Cabras, Marrubiu, Milis, Mogoro, Santa Giusta, Terralba, Zeddiani e Uras, Norbello, San Vero e Busachi.
AMBULATORI Sospese anche le visite mediche, da oggi alle 12 di domani, nelle strutture di Oristano, Ghilarza e Bosa, della Asl 5, su disposizione dell’assessore alla sanità Luigi Arru. L’invito è quello di non presentarsi negli ospedali se non per le emergenze.
LA POLEMICA Niente pulizie nei canali e nelle caditoie. Non è una novità, ma la carenza di risorse non ha permesso al Consorzio di Bonifica di avviare gli interventi. «Anche quest’anno l’incertezza dei fondi non ci ha permesso di fare manutenzione per contrastare il rischio idrogeologico - ha osservato Alessandro Perdisci, della Flai Cisl - sono indispensabili le sinergie con l’Ente foreste e il Consorzio per mettere in sicurezza le campagne e le periferie dei centri abitati». Sino al 2013, come ha ricordato l’ex commissario regionale del Consorzio di bonifica, Francesco Pinna, venivano ripuliti tutti i canali della bonifica. In ritardo purtroppo, anche gli interventi di pulizia straordinari anche a Oristano. La maggior parte di pozzetti e caditoie sono sporchi, pieni di erbacce, rifiuti e anche catrame.
Elia Sanna
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Alla Cittadella dei musei la prima iniziativa del Fai Sardegna
TRE PUNTATE, CON TANTISSIMI EVENTI, CARATTERIZZANO LA NUOVA STAGIONE DEL FAI: LA PRIMA SABATO E DOMENICA PROSSIMI, LA SECONDA L’11 OTTOBRE E L’ULTIMA IL 18 CON LA MARATONA
FAI, L’AUTUNNO SI RISVEGLIA
Sabato e domenica prossimi il primo weekend di arte e cultura aperto ai visitatori
Mongiu: capolavori imperdibili nella mostra della Cittadella
Chiusa una stagione se ne riapre subito un’altra. Inizia sabato l’autunno del Fai Sardegna (Fondo ambiente italiano), con il primo weekend di ottobre che apre le porte a una full immersion nella cultura, nell’arte e nella bellezza cittadina. Un tour che prevede altre due tappe, nelle successive domeniche, sino alla Fai Marathon del 18. Sabato e domenica prossimi (dalle 14 alle 19) saranno dedicati ai cittadini, perché si riappropino degli spazi e dei luoghi della città, spesso ignorati per pigrizia e mancanza di iniziativa. E allora ecco la prima no-stop del Fai che risveglia i cagliaritani su un evento che ben diecimila visitatori hanno potuto già godersi ma che ora, su invito del Fai, finisce sotto il naso di gran parte dei cittadini, anche tramite la diretta streaming sul sito unionesarda.it.
PRIMA TAPPA È la mostra “La memoria ritrovata. L’Arma e lo scrigno dei tesori recuperati”, allestita alla Cittadella dei musei dal Comando dei carabinieri (Nucleo Tutela patrimonio culturale) e dal ministero. «C’è una tale quantità di bellezza, una mole di lavoro da parte dei carabinieri, che non potevamo non incentivare la gente a visitarla», sostiene Maria Antonietta Mongiu, presidente del Fai, spiegando com’è nata l’iniziativa. In vetrina c’è un tesoro, straordinarie opere d’arte, dipinti e bronzetti, oggetti di vario tipo e provenienza trafugati e poi ritrovati dagli esperti dell’Arma anche dopo 40 anni dal furto. «L’obiettivo del Fai - aggiunge la Mongiu - è far fruire alla comunità opere d’arte di assoluta bellezza e sensibilizzare la collettività al rispetto della legalità e dei beni culturali. Perciò invitiamo i cittadini ad approfittare del weekend organizzato con studenti, scuole, famiglie, in collaborazione con l’Università e con il gruppo dell’Unione Sarda. Aspiriamo a far triplicare il numero dei diecimila visitatori della mostra, tanti l’hanno vista dal 15 luglio a oggi».
 IN VETRINA Come in un tour (“Cagliari: luoghi dei saperi e della cultura”) il Fai si propone di accompagnare i visitatori per mano ai singoli eventi, invitandoli «a fare propri gli spazi della Cittadella dei musei, luogo tra i più panoramici del Mediterraneo e a cogliere l’opportunità di visitare, oltre alla mostra, le collezioni museali che vi sono ospitate, tra cui la Pinacoteca nazionale e il Museo archeologico nazionale, il cui ingresso domenica, come ogni prima domenica del mese, è gratuito». Se i cagliaritani potranno godere di tutto ciò, il merito, ricordiamocelo, è dei carabinieri: grazie a loro la città ha ritrovato la memoria.
Carla Raggio

ORGANIZZAZIONE  Il 18 ottobre la maratona finale a tappe
Di sala in sala, mentre si va alla ricerca della memoria ritrovata, si incontreranno le truppe di organizzatori, in prima fila quelle del Fai con i loro operatori a cui ci si potrà rivolgere per l’iscrizione o per rinnovare la tessera: in questo modo si dà la propria disponibilità per diventare volontari Fai. In particolare la visita alla mostra della Cittadella propone momenti di informazione sui contenuti dell’esposizione curati da specialisti e studiosi dell’Università e da funzionari del Mibact, che affiancheranno la presidente del Fai Maria Antonietta Mongiu: tra questi Marinella Ferrari Cocco Ortu, archivista già direttrice dell’archivio di Stato, Franco Masala, storico dell’arte vice capo della delegazione di Cagliari, Paolo Montorsi del Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, Marcella Serreli, storica dell’arte Polo museale della Sardegna Mibact, Gianni Ugas, archeologo dell’Università di Cagliari, Emerenziana Usai, archeologa, Marina Vinci, archivista Istituto dei Castelli.
Il prossimo appuntamento Fai domenica 11 ottobre, con gli eventi alla biblioteca universitaria di Castello e all’Archivio di Stato: i cittadini saranno invitati a leggere un brano del libro del cuore e di un saggio della Sardegna e, contemporaneamente, a regalare il libro, da cui sono stati tratti i passi letti, per donarlo alla biblioteca del carcere di Uta, a cui favore opera il Fondo. Il 18 ottobre, gran finale con la Fai Marathon, organizzata in tutta Italia. (c. ra.)
 
Prima esposizione nell’Isola dei dipinti di Van Gogh e Raffaello
I tesori rubati e ritrovati
C’era anche “La Muta” di Raffaello alla Cittadella dei musei: i fortunati sono stati i primi diecimila visitatori della mostra. Ora il celebre ritratto non c’è più ma restano altri capolavori imperdibili per il pubblico e che rendono “La memoria ritrovata”, un’esposizione di altissimo livello, inaugurata il 15 luglio scorso dallo stesso ministro Dario Franceschini.
Tra le opere ritrovate ed esposte nello spazio San Pancrazio, all’interno del baluardo costruito dal vicerè spagnolo Juan Dusay, tra il 1491 e il 1507, c’è anche il Van Gogh e il suo celebre Giardiniere (rubato a Roma nel 1998), oltre ai capolavori di Gauguin e Bonnard, recuperati ad oltre 40 anni dal furto avvenuto a Londra nel 1970. Il merito va, appunto, ai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale, oggi di stanza a Cagliari. «Sono opere che per la prima volta vengono esposte in Sardegna - spiega la presidente Fai - capolavori che solitamente vediamo nei grandi musei della penisola o europei. A questi la mostra dedica tutta una sezione». Non è l’unica attrazione: in esposizione una ricca collezione di bronzetti sardi, recuperati dai carabinieri anche in Svizzera, a conferma dell’interesse del mercato internazionale per le testimonianze nuragiche. Altra curiosità i registri contabili manoscritti provenienti dall’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, o i tre falsi d’autore De Chirico, Fontana e Giacometti. Tutto ciò mentre 15 esperti, nelle sale dell’Università, racconteranno, alternandosi, pillole della mostra, a tu per tu col pubblico. (c. ra.)
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
L’INIZIATIVA. Secondo la responsabile della Lila scarseggiano le politiche di informazione
«L’Aids? Un morbo come altri ma serve prevenzione»
Quattromila nuovi casi all’anno, un’infezione ogni due ore e duecento chiamate all’anno. «In Sardegna non sono mai esistite politiche di informazione e prevenzione né è previsto un supporto psicologico. Bisogna iniziare a pensare che l’Hiv è una patologia come tutte le altre».
L’appello parte da Brunella Mocci, presidente della Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) Cagliari e membro del coordinamento nazionale. L’occasione è il ventunesimo anniversario di attività. «La lotta all’Hiv e all’Aids inizia dalla prevenzione. Purtroppo le istituzioni sono ancora assenti, nonostante l’elevatissimo numero di nuove infezioni che si registra ogni anno», sottolinea. «La Sardegna rispecchia la media nazionale, ciò che ci preoccupa è il sommerso», spiega. «Esistono dei registri che ogni anno vengono consegnati alla Regione ma non tutti i centri che eseguono gli screening hanno attivato questa procedura. Per cui ci ritroviamo tra le mani un dati sempre incompleto», racconta.
La prevenzione parte anche dai banchi di scuola. «Negli ultimi tre anni, con il progetto EducAids, abbiamo realizzato 33 incontri in 15 istituti cittadini, riuscendo a coinvolgere 2.600 studenti tra Cagliari e provincia. L’obbiettivo per quest’anno è aumentare il numero degli appuntamenti concentrandoci soprattutto sui giovanissimi». In programma c’è anche la realizzazione di un nuovo punto informativo rivolto agli studenti universitari.
«Nella nostra Isola non c’è informazione e non si fa prevenzione, come Lila mettiamo a disposizione dei cittadini un linea telefonica (347-5565300), attiva dalle 18 alle 20, tutti i giorni feriali, e il lunedì sino alle 21. Riceviamo chiamate anche dalle altre regioni, registrando circa 200 contatti ogni dodici mesi. In più offriamo anche un supporto psicologico».
Chiude con un appello, rivolto a tutti: «Proteggetevi e informatevi».
Sa. Ma.
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Provincia Sulcis (Pagina 38 - Edizione CA)
Archeologi al lavoro e domani ci sarà “Scavi aperti”
I segreti del nuraghe Candelargiu
Un’intera giornata alla scoperta di uno dei tesori archeologici di San Giovanni Suergiu. Con “Scavi aperti” domani, dalle 9, gli archeologi spagnoli di “Projecto Nuraghe” in collaborazione con l’associazione culturale “Quadrifoglio 95”, da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del paese, apriranno al pubblico il sito del nuraghe Candelargiu, probabilmente uno dei antichi del Sulcis con resti di torri che si stima avessero un diametro di oltre otto metri. Gli scavi, condotti sotto l’egida della Soprintendenza ai beni archeologici e il patrocinio del Comune, sono stati resi possibili grazie ai fondi di numerosi sponsor privati e dei corsisti che, provenienti da Usa, Svezia e altre nazioni, hanno condotto direttamente sul campo per oltre un mese. A guidarli, oltre a Manuela Puddu, archeologa dell’Università di Cagliari (è di San Giovanni Suergiu), sono state la direttrice degli scavi Araceli Rodriguez, archeologa del Colegio Des Doctores di Siviglia arrivata dalla Spagna con la collega Oliva Rodriguez Gutiérrez dell’Università di Siviglia. Insieme agli studenti e ai soci della Quadrifoglio hanno setacciato l’area di oltre un ettaro che, nelle campagne di Palaingiai, a metà strada con Tratalias, custodisce il villaggio e il nuraghe Candelargiu e tutti, salvo maltempo, potranno ammirare.
Maurizio Locci
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 ottobre 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 50 - Edizione CA)
ANTEPRIMA. Questa sera a Cagliari
Marcias presenta il suo nuovo film
Il regista Peter Marcias, gli attori Francesca Neri e Moisè Curia, poi i produttori e gli sceneggiatori. Ci saranno tutti stasera alle 17 (poi anche alle 19.15 e alle 21.30) a Cagliari, al Cinema Odissea di viale Trieste, per l’anteprima di “La nostra quarantena”. Un’anteprima speciale che dopo Cagliari toccherà Carbonia (il 2 ottobre alle 21 al Cine Teatro Centrale), quindi Sassari (il 3 al cinema Auditorium) e Oristano (il 3 ottobre cinema Ariston alle 18 e alle 20,15) e che dal 15 ottobre sarà nei cinema di tutta Italia.
Dopo lo straordinario “Tutte le storie di Piera”, Peter Marcias torna al cinema con un lavoro che testimonia la sensibilità del regista, nato a Oristano, per il sociale, per i cambiamenti della società con i suoi problemi attuali. Al centro del film, distribuito da Cinecittà Luce e col sostegno di Sardegna Film Commission, ci sono una docente universitaria di Roma e uno studente che viene inviato a Cagliari per realizzare un reportage su un gruppo di quindici marinai marocchini bloccati in porto. ( mau. mad. )
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 ottobre 2015 / Economia Sardegna - Pagina 13
Avrà il compito di far da cerniera fra le aziende e l’istituto di credito
INTESA-SAN PAOLO, PRIMO COMITATO
CAGLIARI Un anno dopo aver incorporato» la Banca di credito sardo, che già controllava, il gruppo Banca Intesa-San Paolo ha scelto proprio l’isola per inaugurare una nuova stagione, quella dei Consigli del territorio. Sono gli organi consultivi destinati far da cerniera tra le imprese e i vertici (ormai centralizzati in macro regioni) dell’istituto di credito e che con proposte dovranno «trasferire alla banca istanze e esigenze reali delle aziende». In Sardegna, nel segno della continuità, la presidenza del Comitato è stata affidata all’imprenditore Giorgio Mazzella, il presidente dell’ultimo consiglio d’amministrazione della Bcs prima della fusione. Un’operazione – ha ribadito Pier Luigi Monceri, responsabile per il Centro Italia del gruppo, «che ha reso molto più snelle struttura e governace della banca, ma allo stesso tempo ha rafforzato il nostro rapporto con la realtà isolana». Lo confermano i numeri: Intesa San Paolo è il secondo operatore del credito in Sardegna: 280mila clienti, quasi 4mila aziende gestite, 4 miliardi e mezzo d’investimenti e 2,5 miliardi di raccolta diretta, 900 dipendenti e 98 filiali. «È la prova che abbiamo un ruolo importante e siamo decisi a crescere nelle quote di mercato», ha detto Gian Maria Pietro Gros, presidente del consiglio di gestione del gruppo bancario. Ed essere un punto di riferimento diventa ancora più importante nel momento in cui, nel primo semestre dell’anno, la Sardegna ha cominciato a dare timidi segnali di ripresa economica. «Noi ci siamo – ha concluso Gros – e siamo pronti a sostenere la risalita che però dovrà sulla ricerca e sull’innovazione anche settori tradizionali per diventare duratura». Del Consiglio del territorio, che resterà in carica tre anni, fanno parte Maria Del Zompo, rettore dell’università di Cagliari, Marcia Carmela Folchetti (Confarttigiantato), Agostino Cicalo (Confcommercio), Pierluigi Pinna (Confindustria e al vertice dell’azienda caesaria «Pinna Spa» di Thiesi), Francesco Casula (direttore della 3A di Arborea), Gianfrancesco Lecca (Confapi) e le imprenditrici Alessandra Argiolas (Argiolas formaggi) e Daniela Ducato (Edilana).
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 ottobre 2015 / Fatto del giorno - Pagina 2
Ansia a Posada, bomba d’acqua di 45 minuti a Santa Maria Navarrese
Famiglie evacuate a Torpé e Orosei
SASSARI Un’isola sospesa. Paralizzata in attesa dell’inevitabile impatto con il ciclone. Gli occhi a rubare qualche interpretazione alle nuvole grigio piombo che per tutto il giorno coprono il cielo. Le mani che scorrono gli schermi degli smartphone alla ricerca delle previsioni del tempo. Un’attesa infinita, mentre ci si prepara allo scontro. Un faccia a faccia che si vuole evitare, ma nessuno vuole sottovalutare l’emergenza come è accaduto in passato. Il ciclone mediterraneo blocca la Sardegna. Un’intera regione che vive sospesa per tutta la giornata. In attesa che arrivi l’impatto. E con la speranza che anche questa volta l’allarme rosso sia un’esagerazione di previsioni troppo pessimistiche. In molti vanno a dormire con l’ansia di risvegliarsi travolti da un nuovo nubifragio. L’impatto. Una giornata infinita, cominciata con i primi allarmi. Nel pomeriggio il nubifragio inizia ad abbattersi sulla Sardegna. Tutto come previsto. Sarroch, Capoterra, Cagliari, Villasimius. E iniziano i primi disagi. Chiusa la Sulcitana, che potrebbe essere riaperta solo oggi. La strada è stata interrotta da diverse frane. Pezzi di collina venuti giù dopo una pioggia intensa e violenta. Effetti a catena. Allagamenti a Sarroch, Pula e Capoterra. Molti gli automobilisti in difficoltà con le auto che quasi galleggiavano su strade trasformate in fiumi. Evacuati alcuni campeggiatori a Solanas e Castiadas, dove in un paio d’ore sono caduti 83 millimetri di pioggia, più o meno quello che cade in due mesi. Non va meglio in altre zone. Alle 21 i millimetri di acqua caduti a Capoterra sono 58, quelli a Santa Lucia di Tortolì sono 28. Alle 23 si abbatte su Putzu Idu, Oristano, un nubifragio. 65 millimetri in un paio d’ore. Ma il peggio nell’isola secondo le previsioni deve arrivare. Gli esperti individuano tra l’Ogliastra e la Baronia l’epicentro del ciclone e le pioggie maggiori. Anche qua in poche ore si prevede l’arrivo dell’acqua che di solito cade in due mesi. E nella notte le precipitazioni si facevano pesanti su Baronia e Ogliastra, mentre in Gallura si restava in una attesa angosciosa. L’allarme. Già dalla mattina a Torpè e a Sos Alinos, vicino a Orosei, erano state fatte evacuare alcune famiglie. I primi scrosci avevano fatto scattare l’allarme. In Gallura, devastata due anni fa dal ciclone Cleopatra, il piano era scattato dalla mattina. Il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli è stato il primo a decidere di chiudere scuole, parchi e uffici. Seguito un po’ da tutti i primi cittadini dei centri maggiori. Scuole chiuse a Sassari, Cagliari e Nuoro. Solo per citare i capoluoghi, ma tutta l’isola si fermerà fino a domani. La paura è il filo rosso. Scuole chiuse ovunque. Sigillati gli uffici di tantissimi comuni, le Università di Cagliari e Sassari. L’allarme non si ferma. Anche perché 198 Comuni in Sardegna, su 377, non hanno un piano di controllo del rischio idrogeologico. Niente visite. Vengono sospese anche le visite mediche nelle strutture delle Asl di tutta la Sardegna. Proprio per evitare che ci si muova sotto il maltempo oggi e domani non sarà possibile effettuare i controlli sanitari programmati. È chiaro che per tutte le urgenze gli ospedali sono a disposizione dei cittadini. A invitare tutti a rispettare i divieti è lo stesso assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. I social. Il terrore corre per tutto il giorno sui social network. Rimbalza post dopo post la cartina dell’isola. Un vortice di immagini che hanno l’effetto di alimentare l’ansia collettiva, ma anche di tenere alta la tensione sull’emergenza maltempo. Le istituzioni. Già dalla mattina la cartina che diffonde la Protezione civile non lascia spazio a dubbi. Una macchia rossa. Allerta massima su tutta la Sardegna fino a venerdì a mezzogiorno. Per i sindaci quasi una scelta obbligata. Chiudere tutto. Dopo il ciclone del 18 novembre 2013 che ha spazzato via 19 vite i primi cittadini hanno il terrore di sottovalutare l’allarme. La macchina degli uomini della protezione civile si dispiega in tutta la Sardegna. Dalla Regione garantiscono che entro un’ora è possibile raggiungere qualsiasi luogo dell’isola.
 
Fatto del giorno - Pagina 5
Scuole e uffici chiusi a Cagliari, la statale 195 bloccata fino a oggi da una frana
A Solanas panico tra i camperisti
CAGLIARI Scuole chiuse fino a domani, uffici comunali come le scuole, così anche quelli regionali e gli ambulatori della Asl 8. Anche l’università ha rinviato dibattiti e la presentazione del giovani giunti a Cagliari con il programma Erasmus ma anche le lauree. Resteranno chiusi gli uffici regionali. L’allerta meteorologica è stata presa molto seriamente e ogni presidio della Protezione civile ha fatto la sua parte. Qualche problema c’è stato, ma ciò che ha pesato durante il temporale che si è abbattuto nell’area vasta è il ricordo di quel che accadde tra Capoterra e Sestu il 22 ottobre 2008, quando morirono cinque persone e ancora oggi pesano i danni provocati dalla furia dell’acqua e dall’insensatezza di chi ha costruito ovunque e comunque. Il bilancio della gran pioggia di ieri riporta alla cronaca scenari noti. La statale 195, la Sulcitana, è stata chiusa nel tratto tra il chilometro 12 e il chilometro 18 per il fango che rendeva molto pericolosa la circolazione. Disagi e allagamenti hanno colpito la zona tra Muravera, Solanas e Castiadas. Una decina di camperisti che si trovavano in un parcheggio alle porte di Solanas sono stati portati via dalla Protezione civile del gruppo Masise, attivato dal Comune, e trasferiti in un centro sociale. Il livello di attenzione è stato alto per almeno due ore sul Rio Solanas, che però in serata aveva cominciato a scaricare a mare. Altri camperisti in difficoltà a causa degli allagamenti sono stati allontanati da un parcheggio a Castiadas dai vigili del fuoco. Capoterra ha rivissuto l’incubo dell’alluvione del 22 ottobre del 2008. Qui ieri ha piovuto incessantemente per due ore. Nell’ultimo bollettino della Protezione civile nelle due stazioni di monitoraggio sono stati registrati 12,8 e 13,6 millimetri d’acqua. Oltre il tratto bloccato dal fango, altri allagamenti sono stati segnalati nelle vicinanze di alcune gallerie. Nel 2008 tre delle vittime di Capoterra furono trascinate via dalla forza del rio San Girolamo, ingrossato dalla pioggia eccezionale, la quarta invece annegò all’interno della sua abitazione. La quinta vittima fu un allevatore di Sestu. Oggi visite ed esami non saranno effettuati al policlinico universitario, «ma verranno programmati entro brevissimo tempo», ha assicurato l’azienda ospedaliero-universitaria, che ha invitato i pazienti a non presentarsi nei due ospedali (il San Giovanni di Dio e il policlinico di Monserrato) salvi i casi di reale necessità. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non ha avuto dubbi sulla necessità di emettere un’altra ordinanza con la quale disporre la chiusura delle scuole. Lo stesso è stato fatto a Quartu. Chiusi oggi oltre le scuole gli uffici comunali gli asili, i parchi, i cimiteri e il mercato di Is Bingias. Il Comune di Cagliari ha fatto sapere che l’ordinanza potrebbe essere prorogata se le condizioni meteorologiche delle prossime ore non miglioreranno.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 ottobre 2015 / Sassari - Pagina 32
Domani all’Università si discuterà di violenza assistita intrafamiliare
Congresso sulla tutela del minore
SASSARI “Violare il silenzio: la tutela del minore nella conflittualità genitoriale”. È il tema dell’importante congresso nazionale organizzato dalla Camera minorile “Raimonda Fois” di Sassari in programma domani a partire dalle 8.30 nell’aula magna dell’Università. I temi affrontati sono rilevanti e a discuterne saranno nomi illustri. Avvocati, magistrati, sociologi, psicologi illustreranno nelle tavole rotonde in programma durante la giornata i temi della violenza, le problematiche familiari che inevitabilmente insorgono e l’incapacità genitoriale. Argomenti delicati che rientrano tutti in quella che viene definita “violenza assistita intrafamiliare”. Si tratta di una forma di violenza domestica che consiste nell’obbligare un minore ad assistere (da qui il termine “assistita”) a scene di aggressività o violenza verbale, fisica, sessuale tra persone che costituiscono per lui un punto di riferimento oppure su persone a lui legate affettivamente, che siano adulte o minori. La violenza assistita, in quanto maltrattamento psicologico, comporta comprensibilmente effetti a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale. «Anche se non risulta dimostrabile una correlazione lineare tra la violenza assistita e l’insorgenza di esiti clinici – dicono gli organizzatori – conseguenze dannose provocate da abusi, maltrattamenti e violenze si verificano con grande frequenza, anche nei casi in cui il bambino non manifesti un sintomo immediato. Pur in assenza di un sistema nazionale di rilevazione dei minori vittime di maltrattamento, un primo tentativo di raccogliere dei dati è stato svolto dall’Istat che nel 2006 ha effettuato un’indagine telefonica su un campione di 25mila donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni per conto del Dipartimento delle pari opportunità». L’indagine era finalizzata alla raccolta del numero di donne che avessero subito nella loro vita violenza sessuale, fisica, psicologica o che fossero state vittime di stalking. Veniva anche chiesto se durante la violenza subita fossero presenti i figli minori. «Ne è emerso che tra le donne che hanno subito ripetutamente delle violenze da parte del partner erano 690mila quelle che avevano figli al momento della violenza». Un dato allarmante che merita una riflessione seria e il congresso rappresenta proprio un’occasione di conoscenza approfondita di questa grave problematica.


LA NUOVA SARDEGNA
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 ottobre 2015 / Oristano - Pagina 18
I docenti delle superiori all’università per scoprire il mondo degli Ogm
Giorno da alunni per i professori
di Caterina Cossu
ORISTANO La partecipazione quanto mai massiccia basta per spiegare il successo del corso “OGM: dalla teoria al laboratorio”, iniziativa rivolta per una volta agli insegnanti e organizzata dal Consorzio Uno nell’ambito del progetto UNOrienta. Da oltre dieci anni, infatti, l’università di Oristano si rivolge alle ultime classi delle scuole superiori per favorire negli studenti la scelta universitaria e quest’anno il programma di orientamento ha deciso di inaugurare le sue attività con un’iniziativa rivolta agli insegnanti di Scienze. È così che si è voluto potenziare il dialogo tra scuola e università, già consolidato negli anni precedenti e in continuo stimolo reciproco. Così, dalla richiesta ministeriale che rende obbligatorio prevedere nei programmi didattici delle quinte classi delle scuole superiori alcuni argomenti di pertinenza biotecnologica, nonché grazie allo stimolo e interesse di tanti insegnanti durante le attività di UNOrienta del 2015, è nata l’idea di un corso di aggiornamento che prevedesse sia formazione teorica che pratico-applicativa in laboratorio. La giornata ha coinvolto ventidue insegnanti di quasi tutti gli istituti superiori di Oristano, Ales, San Gavino e Teulada. Sono state tracciate le prime linee organizzative delle attività di UNOrienta 2016, che riguarderanno più direttamente i ragazzi che si avvicinano alle scelte post-diploma. L’evento è particolarmente riuscito, visto il grande interesse riscosso tra i numerosi insegnanti della scuole superiori aderenti; sono loro, infatti, ad aver riempito il numero chiuso del corso, obbligato alle esigenze di sicurezza in laboratorio. Si è parlato degli aspetti teorici ed etici legati agli organismi geneticamente modificati con il ricercatore del Consorzio Uno, Paolo Zucca. La docente di Biotecnologie Industriali, Annalisa Marchi, ha spiegato cosa si inteda per Ogm e la relativa normativa, mentre il professore di Genetica Agraria del Dipartimento di Agraria dell’università di Sassari, Andrea Porceddu, ha appofondito il procedimento di creazione e rilevazione di un Ogm. Il docente di Biotecnologie Industriali dell’Università di Oristano, Salvatore Pisu, ha invece proposto una riflessione etica sugli organismi geneticamente modificati. Nei laboratori di viale Diaz i partecipanti hanno poi sperimentato l’identificazione di Ogm tramite analisi pratiche.



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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