UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 27 settembre 2015

Domenica 27 settembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 settembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
«Serve la revisione dello Statuto»
DEMURO: PER L’ISOLA UNA NUOVA SPECIALITÀ

Mentre il presidente della Regione tratta con Palazzo Chigi per metano e trasporti, l’assessore alla Riforma lavora a un nuovo modello di Autonomia per rapportarsi più efficacemente col potere centrale.
«La Sardegna ha bisogno di una nuova forma di specialità per confrontarsi in modo più determinato con lo Stato», ha detto venerdì Gianmario Demuro intervenendo al convegno “Autonomia speciale della Sardegna, studi per una riforma”, organizzato a Cagliari dall’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Isprom) in collaborazione con l’Università, «È necessario dare un volto più moderno alle istituzioni regionali e migliorare l’intero apparato amministrativo. Questo processo può essere completato solo con una nuova legge statutaria e con la revisione dello Statuto autonomistico».
Il rilancio dell’Autonomia è al centro del dibattito fra Stato e Regioni a statuto speciale (riunite in un tavolo coordinato proprio da Demuro), non senza accenti polemici da parte di Regioni a statuto ordinario - come la Toscana - che invocano l’abrogazione delle specialità, lette come un privilegio ormai privo di senso.
E mentre si ipotizza un nuovo patto con lo Stato prosegue anche il lavoro di riforma “interna”: nei giorni scorsi l’assessorato ha messo a punto il disegno di legge sulla riorganizzazione della Regione Sardegna e il testo, ha detto Demuro, nelle prossime settimane verrà portato all’attenzione della Giunta e delle forze politiche.
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 /Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Come cambiano le imprese sarde: ricercatrici cagliaritane premiate negli Usa
AZIENDE FAMILIARI, MA INNOVATIVE

Chi l’ha detto che le imprese familiari non innovano? Uno studio condotto su 41 aziende vitivinicole sarde da due ricercatrici dell’università di Cagliari (Cinzia Dessì e Michela Floris) in collaborazione con due ricercatrici svizzere, sfata questo mito. «Non è vero che le imprese non cambiano nel loro percorso evolutivo», spiegano. «La figura del fondatore per queste aziende è fondamentale, ma con una differenza: per quelle che mettono in campo processi di innovazione», che possono andare dalla creazione di una propria etichetta alla progettazione di nuovissimi sistemi di controllo e marketing, «la figura del fondatore non è mitizzata».
Ciò accade dice lo studio, intitolato “The Impact of Storytelling on Innovation: a Multi Case Study” e che ha vinto negli Stati Uniti il premio “Carolyn Dexter Award 2015”, perché «le storie tramandate di generazione in generazione possono condizionare i percorsi evolutivi delle aziende, l’assetto organizzativo e il comportamento innovativo».
Due anni di lavoro, su e giù per la Sardegna, a intervistare le aziende familiari per capire cosa spinge un’impresa ad innovare e quanto la storia passata si ponga come freno per lo sviluppo della stessa impresa. «Chi non innova sceglie questa strada perché il fondatore aveva cominciato a lavorare in un determinato modo e ora non vede la necessità di cambiare», spiegano le ricercatrici. «In queste aziende abbiamo registrato un’alta conflittualità tra componenti della famiglia». Chi innova, invece, «opera una sorta di “rottura” rispetto alla figura del fondatore. Queste imprese sono connotate da decisioni condivise, bassa conflittualità ed elevata propensione all’innovazione».
Mauro Madeddu
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 /Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
L’intuizione di Carlo Rubbia sarà applicata in Sardegna nel campo delle energie rinnovabili
DAL SOLE DUE IMPIANTI SPERIMENTALI
Con 17 milioni i “progetti termodinamici” a Villacidro e Ottana

L’ultima frontiera delle energie rinnovabili si chiama solare termodinamico e ha trovato da tempo casa in Sardegna. Niente a che vedere con i pannelli fotovoltaici, né tanto meno con le pale eoliche. Il potere del sole in questo caso viene concentrato da grandi specchi allineati e convertito in calore ed energia elettrica.
È una tecnologia sviluppata negli anni Novanta dal Premio Nobel, Carlo Rubbia, proprio nel parco scientifico di Sardegna Ricerche, e oggi pronta a iniziare la sperimentazione sul campo. Per l’esattezza due campi: quelli di Villacidro e Ottana, sedi prescelte per i primi impianti e presentati venerdì al centro ricerche di Pula durante il convegno “Solare termodinamico di piccola taglia: impianti dimostrativi in Sardegna e calore di processo industriale”. Le due centrali sono state finanziate nel 2013 con circa 17 milioni di euro, provenienti da fondi europei, regionali e dal contributo del Consorzio industriale di Villacidro ed Enas, l’Ente Acque della Sardegna.
Si punta quindi su centrali di dimensioni ridotte, più semplici da realizzare e gestire. E con una potenza di tutto rispetto. «L’estensione degli impianti è di circa un ettaro con una produzione fino a 600 chilowatt», spiega Marco Camerada, ingegnere e responsabile insieme alla collega Valeria Demontis della Piattaforma Energie rinnovabili di Sardegna Ricerche. «La differenza la fa però la facile possibilità di accumulo energetico che il solare termodinamico garantisce a differenza del fotovoltaico. Una capacità di immagazzinare e fornire energia che non conosce soste e può proseguire anche quando il sole è tramontato». Gli enti e i consorzi coinvolti nel progetto si occuperanno anche della futura gestione degli impianti. La progettazione è stata curata da Sardegna Ricerche in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari e i tecnici dei consorzi ed enti coinvolti. «Nella realizzazione di grandi impianti eolici o fotovoltaici, spesso associati a business speculativi, esiste ormai un grosso ostacolo di accettazione sociale», spiega ancora Camerada «e le centrali solari termodinamiche si differenziano anche in questo: le dimensioni contenute, infatti, consentono di realizzarle in aree industriali che consumano molta energia nonché in terreni inutilizzati e compromessi. Senza considerare la facilità di manutenzione e la lunga operatività stimata in circa 25-30 anni».
Uno scenario promettente che per questo motivo ha attirato a Pula investitori e addetti ai lavori da tutto il mondo. La tecnologia anche se ancora in fase di sperimentazione, è infatti pronta alla commercializzazione. «La comunità scientifica gurada con interesse ai nostri progressi, l’Isola è all’avanguardia nello sviluppo del solare termodinamico e sarà in grado di sfruttarne a breve i positivi riflessi scientifici ed economici», conferma l’ingegnere di Sardegna Ricerche. «In pochi anni avremo la possibilità di creare una filiera produttiva e occupazione, provvedendo alla realizzazione in loco di quasi tutta la componentistica, dagli specchi agli accumulatori».
Luca Mascia
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cultura (Pagina 58 - Edizione CA)
CONVEGNO. Da domani sino a mercoledì a Cagliari
Paleografi e diplomatisti raccontano le civiltà mediteranee
Un’isola non isolata che ha saputo cogliere i segni delle civiltà esterne con cui ha avuto contatto, rielaborandoli. Da domani a mercoledì, Cagliari ospiterà per la prima volta un congresso internazionale curato dall’associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti dal titolo “Civiltà del Mediterraneo: interazioni grafiche e culturali attraverso libri, documenti, epigrafi”.
Il simposio vedrà riuniti «i più importanti specialisti di un settore così strategico per lo studio della cultura e del suo evolversi», spiega Luisa D’Arienzo (Università di Cagliari), organizzatrice dell’evento. Diversi i luoghi di incontro: domani, dalle 16 alle 19.30, i lavori si terranno nel Palazzo del Rettorato (via Università, 40) che, dopo i saluti del Rettore Maria Del Zompo, degli assessori Claudia Firino, Enrica Puggioni e del presidente dell’Aidp Santo Lucà, ospiterà gli interventi di Luisa D’Arienzo (un excursus sulla storia della scrittura in Sardegna tra influenze mediterranee e sincretismi culturali), Piero Bartoloni (Università di Sassari) su “La Sardegna e i traffici commerciali all’alba del primo millennio avanti Cristo” e Pietro Corrao (Università di Palermo) su “La centralità della dimensione mediterranea nella costruzione dell’Europa medievale”. Martedì dalle 9.15 ci si trasferirà nella sala convegni del Museo Diocesano (via del Fossario, 5) per gli interventi di Mario Capasso (Università del Salento), Michele Antonio Corona e Michele Orrù dell’Università di Cagliari, Giampaolo Mele, Università di Sassari. (gr.pi.)


 
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
PALEOGRAFI E DIPLOMATISTI
Si apre oggi alle 16 nel palazzo del Rettorato, via Università 40, il Congresso internazionale organizzato per la prima volta in Sardegna dall’Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti e dalla Deputazione di storia patria per la Sardegna. Il congresso, che si tiene ogni tre anni, ha per titolo “Civiltà del Mediterraneo: interazioni grafiche e culturali attraverso libri, documenti, epigrafi”, andrà avanti fino a mercoledì. I lavori saranno introdotti dal rettore Maria del Zompo, dagli assessori regionale e comunale alla Cultura, Claudia Firino ed Enrica Puggioni, e dal presidente dell’Aipd Santo Lucà (Università di Roma Tor Vergata).
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
LA CERIMONIA. Importante riconoscimento per il pediatra che lottò contro la talassemia
ECCO L’OSPEDALE ANTONIO CAO
Il microcitemico ieri è stato intitolato al grande scienziato
Molti dei suoi bambini sono ormai grandi. Adulti, magari anche quarantenni, ormai padri. Il professor Cao - così lo chiamavano, così lo conosceva l’intera Cagliari, scordando a volte il suo nome, Antonio - quei ragazzini non l’hanno mai dimenticato. E non uno ma tanti di loro hanno spesso affermato che «se siamo qui, vivi», in grado di tracciare un ricordo delle loro singole storie che sono poi storie comuni di persone affette da talassemia, «lo dobbiamo a lui», al professore, a quell’uomo, allo scienziato, al pediatra ricercatore che all’anemia mediterranea aveva dedicato una vita intera.
IL SOGNO Non l’hanno mai scordato, il loro medico. Annunciando il desiderio che il Microcitemico diventasse l’ospedale del professor Cao. Come lo era stato quand’era in vita.
Adesso quel sogno si è avverato. Da ieri, ufficialmente, il Microcitemico porta il nome di Antonio Cao. Durante una commovente, partecipata manifestazione che ha interrotto, facendolo ancora più grande e importante, il congresso dell’United (federazione associazioni talassemiche) promosso in Sardegna per volere del presidente di Thalassa Azione, Ivano Argiolas, uno dei “figli” del professor Cao, il primo sardo sottoposto al trapianto genico.
LA SCELTA Un obiettivo, questo dei mille talassemici e di quel tredici per cento della popolazione sarda portatore di microcitemia, raccolto da subito dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, che arrivò al punto di minacciare le sue dimissioni se l’idea non fosse andata in porto. Bruciate le tappe imposte dalla burocrazia sulle titolazioni, da Roma è arrivato il via libera. «Il professor Cao era un sardo che ha lavorato per i sardi con un rigore che l’hanno reso grande e che non va mai dimenticato».
IL RICORDO Un rigore ricordato ricordato dal commissario del Brotzu, Graziella Pintus, dal rettore Maria Del Zompo e dalla sua allieva, oggi direttore del Microcitemico, Lella Nardi. Ma anche da chi, come il sindaco Massimo Zedda, aveva conosciuto Antonio Cao quando gli venne proposto di candidarsi al Senato. Fu Zedda, insieme a tanti altri giovani di sinistra, a fare campagna elettorale per il professore.
IL DRAPPO Sono stati Ivano Argiolas e Benedetta Era a liberare dal drappo porpora il grande dipinto col volto del professor Cao, sistemato nell’aula Thun, davanti alla moglie, alle figlie e al giovane nipote legato ad Antonio Cao da un’impressionante somiglianza ma anche dalla passione per la medicina e la ricerca.
Andrea Piras


7 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONGRESSO UNITED
L’impegno delle associazioni
Viaggiano sulla stessa barca, con problemi diversi ma con obiettivi comuni. Lavorare per sconfiggere la malattia e comunque battagliare per migliorare, con la ricerca e le conoscenze, la vita di migliaia di microcitemici. Dei bambini, dei ragazzi, anche degli adulti che molti anni fa non ci avrebbero scommesso di poter arrivare ai trenta, quaranta e passa anni quando allora il professor Antonio Cao si buttava a capofitto su una malattia ancora troppo poco studiata e la vita media dei talassemici era piuttosto bassa.
Ieri loro, i “bambini” del professore diventati adulti, si sono ritrovati al congresso nazionale dell’United, l’unione delle associazioni talassemiche che adesso si sono poste un nuovo importante obiettivo: lavorare per una federazione sempre più forte e sempre più in collaborazione con ricercatori per avere più peso.
È stato il presidente di Thalassa Azione, Ivano Argiolas, a ricordare il grande lavoro di questi anni, la raccolta fondi e l’utilizzo di parte di quei soldi raccolti per migliorare i reparti del Microcitemico. «Perché mel mondo che vorrei ciò non dovrebbe accadere ma nel mondo reale avviene», ha detto Argiolas, primo sardo a sottopporsi al trapianto genico in America. E negli Stati uniti, grazie anche agli aiuti di Thalassa Azione, andrà Maura Mingoia, giovane ricercatrice impegnata nello studio sulle cure della beta-talassemia per evitare, in futuro, le trasfusioni. (a. pi.)
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Studio dell’Ateneo pubblicato sul “The British journal of cancer”
UN’ASPIRINA CONTRO IL CANCRO
Ancora un riconoscimento internazionale per la ricerca cagliaritana. Un lavoro del Centro studio della patologia colon-rettale dell’Università di Cagliari è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “The British Journal of Cancer”. I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso annuale delle società europea di oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Il titolo: “Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer”, con cui si è dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
«Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro colon-retto», spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche. «Per la prima volta il servizio di prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale».
Restivo ricorda che «lo studio si è rivolto al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto l’hanno già. Analizzando i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano l’ aspirinetta rispondevano meglio alla radioterapia, ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante». (a.pi.)
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 12 - Edizione CA)
FORTE VILLAGE. Esame impietoso al Congresso straordinario dell’Unione delle camere penali
MA NON È UN GIUSTO PROCESSO
Costituzione dimenticata, troppi vuoti, squilibri accusa-difesa
Roberto Cossu
PULA «Guardando un processo penale si capisce tutto di un Paese», dice il docente Giorgio Spangher. Se non altro perché si chiariscono «i rapporti col governo, dove stanno i poteri». Povera Italia, allora. «Mai arrivati a livelli così bassi». «Abbiamo perso tutte le grandi battaglie» del crocevia Costituzione-processo: sentenze colte ieri mattina al Forte Village, nel Congresso straordinario dell’Unione delle camere penali che si chiude oggi. Già il titolo somma tutto: “La Costituzione dimenticata - Il processo tradito”. Se si guarda alla storia recente, pochissimi i passi in avanti, «riviviamo i problemi del 1988», quando si discuteva della riforma del Codice di procedura penale. «Gli stessi vuoti di allora», abbrevia un altro docente, Delfino Siracusano. L’esplorazione a tappeto conferma: c’è sempre un problema di cultura della legalità. Prescrizione, contraddittorio, terzietà del giudice: tutto è da aggiustare (e rispettare). Mentre la riforma passata alla Camera - si attende la discussione in Senato - non sembra andare nella direzione giusta.
Ecco, il ddl sulla riforma. Gli avvocati riuniti a Santa Margherita di Pula vorrebbero sentire il parere del ministro della Giustizia, ma Andrea Orlando non arriva. Peccato, anche perché nelle ore precedenti il Guardasigilli ha aperto a possibili modifiche. Forse, in generale, ha ancora ragione Spangher: «Continuiamo a non capirci», dice nel dibattito - coordinato da Anna La Rosa - che occupa quasi tutta la mattina. Un punto, in particolare: qual è la durata ragionevole del processo? Finora il concetto è stato utilizzato «per ridurre le garanzie». E se c’è una cosa che «fa venire l’orticaria ai magistrati è il tema dei termini». Peggio, «oggi è più facile difendere un colpevole che non un innocente». È stato creato «un meccanismo premiale per il colpevole». Ma l’innocente quali diritti ha? Si pone, tra gli altri, un problema di riconoscimento delle spese di difesa. Risarcimenti. «Ed è questa la battaglia», dice il professore dell’università La Sapienza.
Buone domande per Rodolfo Maria Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Che punta il dito sulla spaventosa durata dei processi. Un’udienza dibattimentale ingoia tre anni, il 70 per cento delle prescrizioni scatta durante le indagini preliminari. «Vogliamo fare qualcosa?». Constatando che certe norme, come quelle sui termini per l’archiviazione, nascono con la consapevolezza che non potranno essere rispettate. Il fatto è, secondo Sabelli, che «la riforma non affronta in modo organico i problemi del processo penale». Un processo che oggi appare «barocco» mentre i termini della giustizia «sono spesso oggetto di scontro politico». Così come è evidente «la genericità di certe deleghe, e non solo sull’intercettazione». Il presidente dell’Anm tra l’altro ha «forti dubbi sull’approvazione del disegno di legge. Non credo che fra tre anni vedremo grandi cambiamenti».
E si torna all’impietoso esame degli avvocati. E al tema principale del Congresso: la Costituzione. Per Leonardo Filippi, certi «valori della Carta» sono dimenticati. Un esempio? Il giudice terzo. «Oggi il giudice italiano non è equidistante dalle parti». Sicuramente non lo è dal pubblico ministero. Rimane, insomma, il tema scottante della separazione delle carriere. Gli squilibri sono tanti («Il Gup, nella maggior parte dei casi, è un passacarte») e riaffiora la questione intercettazioni: «Il Parlamento lascia carta bianca al governo», sottolinea Filippi. Si rivede anche la formula del disegno Alfano, «che fu bocciata con l’accusa di bavaglio alla stampa». Nel migliore dei casi, dice l’avvocato e docente a Cagliari, il disegno di legge portato da Orlando «ha più note negative che positive». Nel peggiore dei casi è palpabile la «schizofrenia legislativa».
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
PROTESTA. Appello del comitato Lettera all’assessore:
«No all’ecocentro nel rione di Sant’Elia»
«Annullate quella delibera». In una lettera all’assessora all’Igiene del suolo Anna Paola Loi e al sindaco Massimo Zedda, il comitato costituito ad hoc ha espresso contrarietà all’ecocentro di Sant’Elia. E - per questo motivo - ha chiesto l’annullamento della delibera 47 di martedì 8 settembre.
Nella missiva, il comitato “No ecocentro” informa l’assessora di un incontro avvenuto mercoledì al Lazzaretto. «Dagli interventi dei relatori, sono emerse le incompatibilità dell’ecocentro per vocazione culturale, naturalistica, paesaggistica dei luoghi e per la salute ambientale e delle popolazioni», è scritto nella lettera. «Enrico Atzeni, docente dell’Università, ha trattato il tema sul ricco patrimonio archeologico del Colle Sant’Elia, risorsa culturale fulcro per una reale riqualificazione del quartiere. Fausto Pani, geologo, con il tema sulle “Logiche di una baia perduta”, ha esposto i processi di metamorfosi delle antiche saline su cui l’uomo ha edificato imprudentemente vasti quartieri. Franca Battelli, presidente di Zero Waste Sardegna, è intervenuta sulla necessità di politiche virtuose tese alla riduzione e gestione dei rifiuti, ribadendo la logica conseguenza della dismissione progressiva di inceneritori, di discariche e di ecocentri». Non basta: «L’avvocato Fabio Cuccuru, entrando in merito al progetto di Sant’Elia, ha evidenziato “incongruenze e omissioni” da parte del Comune. Claudia Zuncheddu, medico di Medicina generale a Sant’Elia e medico per l’Ambiente, è intervenuta sullo stato di salute della popolazione e sull’inquinamento ambientale nel quartiere». Nel dibattito è emersa «la contrarietà all’impianto dell’ecocentro nei 6 mila metri quadrati di verde pubblico tra Sant’Elia e San Bartolomeo, a ridosso di scuole, di orti urbani, di un istituto di anziani oltre che nella porta turistica di maggior pregio della città». Il comitato auspica, nel rispetto della volontà popolare, «che sindaco, Giunta e Consiglio rimettano al centro del dibattito la delibera 47».
 
 
11 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Senorbì
La necropoli di Monte Luna riapre alle visite

La necropoli di Monte Luna riapre ai turisti. Ieri, in occasione della serata inaugurale della rassegna “Il vento, il monte, la luna" promossa dal Comune e dal museo civico Sa domu nosta, il sindaco Adalberto Sanna ha presentato ai cittadini le varie iniziative programmate in accordo con la Soprintendenza archeologica, per il rilancio in chiave turistica del sito archeologico di Monte Luna.
C’è la volontà di riprendere gli scavi nella vasta area con i resti di una necropoli cartaginese (circa 120 tombe) costruita dagli abitanti dell’insediamento punico che sorgeva nell’altura di Santu Teru, sorto alla fine del VI secolo avanti Cristo.
La rassegna inaugurata ieri è promossa in collaborazione con Università e-Campus, Ateneo di Cagliari, istituto tecnico Luigi Einaudi, Cantina Trexenta, associazione Ippica e protezione civile Sant’Isidoro per rievocare la storia della necropoli e riscrivere il futuro dell’area puntando sull’incontro tra storia, archeologia, scienza, musica e poesia. (sev. sir.)
 
 
12 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Speciale (Pagina 36 - Edizione CA)
Affittare agli universitari per far lievitare i rendimenti della seconda abitazione
Singole, doppie, a pochi passi dall’università oppure dalle fermate dei mezzi pubblici, in centro o periferia: gli studenti universitari cercano casa, i proprietari degli immobili predispongono i contratti di locazione. È frenetico il mercato degli affitti, dalla costosa Milano alla più economica Catania, passando per Cagliari. E il mercato degli universitari catalizza sempre più l’interesse di chi investe nell’immobiliare. A Milano la rendita è la più alta a livello nazionale: per un trivano con due singole e una doppia, la media è di 1.300 euro mensili, quindi si ricavano 15.600 euro lordi all’anno. Lo stesso investimento, ma fatto a Cagliari, rende poco più della metà: l’entrata mensile è di 705 euro, all’anno 8.460. Si cerca, quando è possibile, di acquistare appartamenti con piccole stanze singole, confezionati a misura di universitari: ospitare quattro studenti, sempre a Cagliari, si traduce in un reddito da locazione di mille euro al mese.
IMMOBILIARE.IT L’ufficio studi di Immobiliare.it ha messo a confronto i prezzi richiesti per la stanza singola e la doppia, prendendo in esame 16 città italiane. Risultato? Si superano anche i 300 euro di differenza “geografica”: ma l’universo degli studenti fuori sede è condizionato da tanti fattori. L’effetto Expo rafforza la posizione in vetta di Milano, che registra una media di 490 euro per la singola e 335 per un posto letto in una stanza doppia. Nelle zone centrali si toccano anche i 600 euro al mese. Stacco netto rispetto alla parte bassa della classifica, occupata dalle città siciliane: con Catania, da 190 e 160 euro, e Palermo, 195 per la singola e 175 per la doppia. La media nazionale è di 380 euro per una singola e 270 per la doppia, in calo rispetto allo scorso anno del 3%.
CAGLIARI Nel mercato degli affitti agli studenti fuori sede Cagliari si piazza al decimo posto: in città si va da una media di 255 euro a 195 euro se si sceglie di condividere la camera. Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, rimarca la differenza di prezzo rispetto alle altre città: «L’analisi dell’offerta di annunci di stanze singole e doppie nella città di Cagliari ha fatto emergere una situazione migliore di molte altre città universitarie d’Italia: registriamo prezzi più bassi rispetto alla media nazionale, ma comunque elevati se pensiamo alle condizioni di vita degli studenti universitari, già alle prese con tasse, libri e vita da fuori sede».
L’INQUILINO È possibile tracciare anche il profilo-tipo dello studente a caccia di una casa, a Cagliari. «Esaminando gli annunci pubblicati sul sito si è notato come l’inquilino ideale sia una studentessa - richiesta esplicitamente dal 50% degli annunci censiti - non fumatrice, pronta a condividere l’appartamento con altre 2 o 3 persone. Scarso l’interesse dei proprietari nei confronti del giovane lavoratore: nella città di Cagliari, al momento il mercato degli affitti parziali è prevalentemente appannaggio degli universitari». A livello nazionale l’inquilino più richiesto ha 35 anni al massimo, gli animali sono poco graditi. Il 44% degli inserzionisti specifica: cerchiamo donne.
Roma, per il numero elevatissimo di richieste, è più conveniente rispetto a Milano, si colloca al secondo posto della classifica: 415 e 290 euro al mese. Il centro storico fa lievitare i prezzi fino a 500 euro. Al terzo posto per il caro-affitti - calcola ancora Immobiliare.it - c’è Firenze, meta Erasmus: 356 e 275. Per risparmiare bisogna scegliere di studiare in città più piccole, o nel Sud Italia. Napoli fa eccezione, sta a metà classifica: 295 e 235 euro.
AFFITTO PARZIALE In misura maggiore nelle grandi città si rileva anche l’incremento di una nuova tipologia di affitto, ovvero quella che vede la presenza del padrone di casa tra gli inquilini: «Il fenomeno è consolidato - emerge ancora dallo studio - il 12% dell’offerta di alloggi presente su Immobiliare.it è un cosiddetto “affitto parziale”». Il proprietario sceglie la convivenza: anche a Cagliari inizia ad affacciarsi questa formula-risparmio.
GAYFRIENDLY Il criterio gayfriendly divide l’Italia, quanto e più dei prezzi: il 57% degli inserzionisti si dichiara “amichevole nei confronti dei gay”, la traduzione letterale. Ma la percentuale, in crescita rispetto al 2014, supera il 75% in città come Bologna, Urbino e Padova, e scende drasticamente in città del Sud come Palermo, dove si ferma al 23%.
Mariangela Lampis


 
13 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
Studenti a Cagliari, dove si trova casa
Strette di mano tra studenti e proprietari degli immobili, potenziali inquilini sotto esame, prima della vera sessione universitaria. Dietro l’affitto degli appartamenti agli studenti fuori sede ci sono scelte ponderate, da parte dei proprietari. «Chi ha la possibilità - spiega Angelo Bianchi, presidente provinciale della Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali - cerca di comprare casa per i propri figli, anziché prendere in affitto le camere. Per acquistare a Is Mirrionis, ad esempio, il periodo è propizio. Si può trovare un trivano anche a 140 mila euro». Anna Frau ha acquistato a Cagliari, in via Is Maglias, anche se i figli ancora non studiano all’università: «Abbiamo fatto un investimento quest’anno, con un po’ d’anticipo per ammortizzare le spese». In affitto, nel suo caso, tre singole a 215 euro: «Se si sceglie la forma del contratto a canone concordato, è possibile usufruire di sgravi fiscali. Con il regime di tassazione della cedolare secca si risparmia sull’Irpef». A Cagliari i prezzi oscillano tra «i 180 e 250 euro per la singola, la variazione - analizza Angelo Bianchi - è legata alle dotazioni: arredamento, tv, collegamento wi-fi». Per farsi un’idea delle differenze legate a quartieri e posizione degli appartamenti a Cagliari basta scorrere, invece, gli annunci della bacheca dell’Ersu, che ha attivato il servizio “Cerco trovo casa” .
IS MIRRIONIS È il quartiere per eccellenza degli universitari, la zona è «ben servita dalle linee del Ctm», scrivono gli inserzionisti: si trovano singole a 180 euro ma si arriva anche a 240 e 250 euro, in appartamento nuovo con riscaldamento.
SANT’AVENDRACE - SANTA GILLA C’è chi propone un appartamento per 5 studenti, prezzo 650 euro, 130 a testa e 40 euro per il condominio. Si trovano singole a 200 euro. Il quartiere è collegato al centro e alle facoltà con i mezzi pubblici. C’è anche la stazione Santa Gilla delle Ferrovie dello Stato.
VIA IS MAGLIAS Tra Is Mirrionis e Sant’Avendrace, a due passi dalla facoltà di Ingegneria, richiestissima: da 200 a 220 euro, sempre in base agli annunci pubblicati sulla bacheca Ersu.
LA VEGA Il quartiere include numerosi atenei e la casa dello studente di via Trentino. I prezzi seguono - a grandi linee - le variazioni di Is Mirrionis.
PIAZZA REPUBBLICA Servita dai mezzi pubblici, c’è la fermata della metropolitana leggera, che fa tappa anche al Policlinico universitario di Monserrato. Si va da 215 a 245 euro, con il vantaggio della vicinanza alle vie dello shopping.
PIAZZA GIOVANNI Zona centrale, i prezzi salgono, con minori variazioni: si arriva a 260 euro, difficile trovare la singola sotto i 200.
SAN BENEDETTO La vicinanza alle mense universitarie - in questo caso piazza Michelangelo - influenza la scelta. L’oscillazione dei prezzi diventa più ampia: si può trovare una singola a 180 euro, ma si arriva anche a 250, se si include la nettezza urbana.
BROTZU Gli studenti si spingono anche fino alla zona dell’ospedale Brotzu, seppur a distanza dalle facoltà, dove si arriva con i mezzi pubblici. Si possono trovare tra i prezzi più bassi: 150 euro per una singola.
BONARIA Ci sono anche i casi estremi: «Ho avuto notizia di una camera - racconta ancora Bianchi - affittata a 300 euro in un palazzo di via Milano».
VILLANOVA Nel cuore di Cagliari, il quartiere da cartolina e della movida soft richiama anche gli studenti: nella bacheca Ersu si trovano diverse singole a 250 euro.
CASE DELLO STUDENTE Dalla disponibilità delle case Ersu si deve scartare quella di via Montesanto: «È stata chiusa temporaneamente per i lavori di ristrutturazione», ricorda il presidente Antonio Funedda. Per non lasciare gli studenti a terra «abbiamo previsto 208 contributi alloggio di 1.800 euro ciascuno». Le case aperte, invece, sono quelle di «via Trentino, via Businco e via Biasi, insieme alla foresteria di via Sassari».
Giovanni Cuda, direttore per la Sardegna della Toscano Immobiliare, esamina il mercato: «In generale sono un po’ calate le richieste, c’è - piuttosto - chi ha acquistato, soprattutto a Sant’Avendrace, Is Mirrionis e Mulinu Becciu. In genere, soprattutto chi arriva dal centro Sardegna non è propenso a prendere in locazione le case, ovviamente chi ha la possibilità di farlo. I genitori individuano l’immobile, lo acquistano come appoggio per il figlio e, dopo anni, lo affittano».
M. Lam.
 
 
14 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
SA DUCHESSA
ERASMUS. La festa Il benvenuto agli studenti stranieri
Domani, a partire dalle 18, nell’aula magna della Facoltà di Studi umanistici (Sa Duchessa), si celebra l’Erasmus welcome day, giornata di accoglienza per gli studenti stranieri Erasmus e internazionali in arrivo nel nostro Ateneo per l’anno accademico 2015-2016. A fare gli onori di casa, il rettore Maria Del Zompo, il sindaco Massimo Zedda, il prefetto Giuliana Perrotta, il presidente dell’Ersu Antonio Funedda e il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria, Giorgio Sorrentino. L’iniziativa è organizzata da Unica in collaborazione con l’associazione studentesca Esn. Gli studenti stranieri ospiti sono attualmente 258 (ma il numero è in costante aumento), e provengono da 33 Paesi. Al termine della presentazione dei servizi offerti dall’Università, aprirà un villaggio Welcome day, con concerti, atelier artistici, information desk.
 
 
15 - L’UNIONE SARDA di domenica 27 settembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
FESTA DELL’UNITÀ. Dibattito sul Sud Italia con Enzo Bianco, Marcello Pittella e Stefania Covello
TRASPORTI, LA BOCCIATURA DI PIGLIARU
Impietoso il governatore: noi campioni del mondo del problema

Il presidente Pigliaru boccia il sistema dei trasporti sardi con una frase che non lascia molto spazio alle interpretazioni: «Siamo i campioni mondiali e i maggiori azionisti di questo problema». Davanti alla platea riunita per il dibattito sul Sud, di ieri pomeriggio, alla Festa dell’Unità, il presidente della Regione ha indicato la mobilità come una delle cause scatenanti dei problemi della Sardegna e del meridione. Assieme al presidente Pigliaru, sul palco (prima all’aperto e poi dentro la stazione marittima per la pioggia) sono saliti il presidente della Basilicata, Marcello Pittella, il sindaco di Catania, Enzo Bianco e la deputata responsabile dei fondi europei per il sud, Stefania Covello. A fare da moderatore il giornalista Giuseppe Caporale.
MACRO PROBLEMI Durante il racconto degli ospiti, protagonisti della vita politica e istituzionale del sud Italia, nel calderone del malessere sono finiti anche i costi dell’energia, un livello di istruzione ancora molto inferiore rispetto al resto d’Italia e una scarsa dotazione infrastrutturale. Sotto torchio anche la pubblica amministrazione perché «la sua efficienza è uno dei fattori fondamentali» dice Bianco. Certo, rispetto agli anni ’60 il dibattito sul Mezzogiorno è cambiato se non addirittura «sparito dal linguaggio politico degli ultimi 10 o 15 anni», spiega Stefania Covello.
LE PROSPETTIVE È la stessa deputata a elencare le occasioni che il sud può cogliere. «Si tratta innanzitutto dell’utilizzo dei fondi europei, perché è impensabile che alcune regioni rischino di restituire oltre un miliardo di euro». C’è poi la prospettiva del Master plan per il sud, presentato con grande enfasi renziana dalla deputata, che prevede interventi mirati per ogni regione. Tutti d’accordo sul fermare l’assistenzialismo che «in Sardegna ha lasciato strascichi pesanti», dice Pigliaru. Per Marco Pittella serve un intervento capace di «diminuire i costi dell’energia e migliorare le infrastrutture, anche quelle sui trasporti interni».
LE RICHIESTE Sollecitati da Caporale gli ospiti hanno elencato alcune richieste, per loro fondamentali, sul Master plan. Per Pigliaru sono tre le questioni fulcro dei suoi interventi: «Istruzione, legalità e trasporti». Un problema di cultura anche per Pittella perché «in una regione in cui il 71% dei Comuni è sotto i 5.000 abitanti, io voglio dare ai ragazzi le stesse possibilità di tutti gli studenti del nord». Il sindaco di Catania parte dell’assunto che «non voglio regali, ma soltanto pari opportunità per migliorare i collegamenti e diminuire il costo dell’energia». La vicinanza al premier di Stefania Covello la porta ad assumersi la responsabilità affinché «questi diritti vengano rispettati».
IL LAVORO Il secondo incontro della serata si è soffermato sul tema del lavoro. Coordinati dal segretario Pd, Renato Soru, hanno discusso il senatore Ignazio Angioni, il segretario della Cgil, Michele Carrus, il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e i rappresentanti di Ottana Polimeri. Anche in questo caso l’analisi è spietata: il lavoro è sempre una ferita aperta nell’Isola e quindi «il primo diritto del lavoro è averlo», sottolinea Angioni. Carrus, invece, si sofferma sulla necessità di «puntare sul lavoro legato ai mestieri, alle professioni e al sapere». Il rettore, tablet alla mano, elenca il disastro dell’istruzione universitaria italiana con dati «preoccupanti e tagli alla spesa». Un intervento al quale ha ribattuto, con qualche frecciata, il segretario: «Abbiamo sentito tutto quello che non va. Ma l’Università ha mai fatto autocritica? Si è chiesta se ha speso bene i soldi o chiamato buoni docenti?».
ULTIMA GIORNATA Gli appuntamenti clou della giornata di chiusura sono a mezzogiorno con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e il discorso di chiusura del segretario, alle 19. Si parlerà anche di Enti locali, di cultura e di migrazioni. Chiude il concerto dei Non soul funky.
Matteo Sau
 
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
16 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 27 settembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 6
Università, studio del dipartimento di Scienze chirurgiche
SANITÀ, LA SCOPERTA: L’ASPIRINA COMBATTE IL CANCRO AL COLON
I pazienti rispondono meglio alla radioterapia
CAGLIARI L’aspirina è fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per la cura del cancro al colon-retto. La scoperta del centro studio della patologia colo-rettale dell’università di Cagliari pubblicata dalla rivista scientifica «The British Journal of Cancer». I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio - dal titolo: «Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer» - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche. «Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times. «Il nostro studio - spiega Restivo - si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già. Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano "l’aspirinetta" rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco». «Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica - è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale. Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati». Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: «È per questo - conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu»
 
 
17 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 27 settembre 2015 / Alghero - Pagina 31
Non è iscritto all’albo dei periti agrari: agrotecnico perde il posto
LA LAUREA VALE MENO DI UN DIPLOMA
SASSARI Il vincitore del concorso è un agrotecnico laureato, ma non è iscritto all’albo professionale dei periti agrari diplomati. Nonostante il suo titolo di studio sia superiore, un dipendente della Provincia di Sassari dovrà cedere il posto a un diplomato iscritto all’albo dei periti agrari. Lo ha deciso il Tar a cinque anni da un concorso bandito dalla Provincia. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso di uno dei candidati che nel 2010 si erano collocati in buona posizione nella graduatoria, ma non abbastanza per aggiudicarsi il sospirato posto di lavoro in una procedura selettiva pubblica per esami per il conferimento di un “istruttore tecnico perito agrario”. Il titolo di studio richiesto era quello di perito agrario con la precisazione, considerata determinante dai giudici, che il candidato fosse abilitato all’esercizio della professione con iscrizione all’Albo. Con riferimento al titolo di studio, in effetti il bando precisava che l’eventuale possesso del titolo di studio superiore «non assorbe il titolo inferiore espressamente richiesto». Le prove erano state fatte a tempo di record e prima della fine dell’anno era stata pubblicata la graduatoria dove l’autore del ricorso risultava al quarto posto. Idoneo, ma non vincitore. Il perito agrario a quel punto aveva chiesto alla Provincia di verificare i requisiti del vincitore di concorso, ricevendo una risposta piuttosto perentoria circa la regolarità della procedura concorsuale. A questo punto era partito il ricorso al Tar con un unico motivo: il vincitore non era iscritto al Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati della Provincia di Sassari. Il vincitore, chiamato in giudizio con la Provincia, ha replicato di essere iscritto all’albo professionale degli agrotecnici ma i giudici non hanno considerato questo un requisito valido. Secondo la seconda sezione del Tar Sardegna, presieduta da Francesco Scano, l’iscrizione all’albo «costituiva requisito complessivo unico, il cui mancato possesso impediva la stessa partecipazione alla procedura concorsuale». Da qui la decisione di annullare la determinazione del dirigente della Provincia nella parte in cui aveva inserito nella graduatoria di merito il candidato. Oltre a far rientrare in graduatoria il perito agrario vincitore del ricorso, difeso dagli avvocati Anna Soro e Paolo Sanna, la Provincia è stata anche condannata a pagare le spese giudiziali.


 
18 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 27 settembre 2015 / Sassari - Pagina 20
Da lunedì apre il primo cantiere del progetto di studentato diffuso e riprende anche il servizio di ristorazione
ERSU, RIAPRE LA MENSA. Via ai lavori all’ex Brigata Sassari
SASSARI Riprende a pieno ritmo il servizio ristorazione erogato dall’Ersu di Sassari. Dopo la riapertura della mensa di via Dei Mille da domani riprenderà l’attività anche la struttura di via Padre Manzella ll servizio verrà erogato dalle 12.30 alle ore 14, 30 dal lunedì al venerdì solo a pranzo. La Mensa di Via dei Mille ha inaugurato lo scorso 11 settembre la sua attività con un grande pranzo a base di piatti locali preparati dai cuochi Ersu per festeggiare la riapertura dei servizi agli studenti. Al pranzo hanno partecipato anche alcuni ragazzi del Maghreb appena arrivati a Sassari per iniziare il corso di studi universitari. Al pranzo era presente il gruppo folk Florinas che ha eseguito canti e balli della tradizione sarda. I punti di forza del servizio ristorazione dell’Ersu di Sassari sono rappresentati dall’alta qualità dei cibi proposti e dalla varietà dei menù che prevedono ricette tradizionali, piatti senza glutine e menù vegetariani e vegani. La mensa di via Padre Manzella dispone di 150 posti, mentre la più grande di via dei Mille può ospitare 440 persone. L’Ente fornisce, solo a Sassari, circa 190.000 pasti all’anno, per la maggior parte nella Ì fascia al costo di 2,10 euro. Grandi novità anche per i Servizi abitativi: Al via i lavori dell’Ex Fondazione Brigata Sassari Giunge ad una fase fondamentale il piano di potenziamento dei servizi abitativi attivato dall’Ersu. Sempre domani si firmerà il verbale di inizio lavori per il recupero funzionale e architettonico degli immobili della Ex fondazione Brigata Sassari inaugurando così il primo step del piano di studentato diffuso definito dalla recente delibera regionale. Lo scorso 23 luglio la commissione di gara presieduta dal direttore generale dell’Ersu Maria Assunta Serra ha concluso i lavori per la valutazione delle offerte pervenute alla gara d’appalto e L’Ente ha provveduto all’aggiudicazione dei lavori alla RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) Mario Ticca srl di Sassari e Buccellato di Cagliari che hanno vinto la gara con un ribasso del 25% sul prezzo a base di gara di circa 5 milioni e mezzo. Con la realizzazione dell’intervento dell’Ex fondazione Brigata Sassari si risponderà all’esigenza della popolazione studentesca con 75 nuovi alloggi nella zona centrale della città. Secondo l’attuale studio di fattibilità i lavori dovranno essere ultimati entro due anni.
 
 
19 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 27 settembre 2015 / Sassari - Pagina 22
Tutor d’area e altre novità importanti nell’istituto dove si insegnano Teologia e Storia della Chiesa
SCIENZE RELIGIOSE, AL VIA L’ANNO ACCADEMICO
di Antonio Meloni
SASSARI Sarà un anno accademico all’insegna delle novità per l’Istituto superiore di Scienze religiose. Dopo la pausa estiva, da qualche giorno, sono riaperte le iscrizioni in previsione della ripresa programmata per ottobre. Dopo il trasloco, l’anno scorso, dalla vecchia sede di largo Seminario nello storico edificio di via Mercato 3, il lavoro di organizzazione logistica è andato avanti per tutta l’estate. Novità importanti, dunque, per migliorare l’attività dell’istituto che prepara specialisti in teologia, insegnanti di religione, educatori e catechisti. Da quest’anno saranno attive quattro segreterie per rendere ancora più snelli i rapporti fra studenti, docenti e direzione. Saranno inoltre istituiti i tutor d’area per garantire un rapporto ottimale nella gestione dell’attività didattica. Oltre che di un attivo centro studi, l’Issr è dotato di una fornita biblioteca con circa sedicimila volumi. «Il nostro obiettivo - spiega il direttore Claudio Uras - non è solo quello di garantire la frequenza alle lezioni, ma partecipare attivamente agli eventi più significativi del territorio». Da più di venticinque anni, l’Istituto occupa un posto importante nel panorama delle istituzioni accademiche cittadine. Nato nell’ormai lontano 1987 l’Issr, ha formato e laureato oltre 1112 studenti. Braccio operativo del settore “Cultura ed evangelizzazione” dell’arcidiocesi turritana, l’Istituto è afferente alla Pontificia facoltà teologica della Sardegna che ha sede a Cagliari. Venticinque anni fa venne realizzato al piano terra dell’edificio di largo Seminario, accanto alla Cattedrale, ma, nel tempo, si è ritenuto opportuno il trasferimento nella nuova sede di via Mercato a due passi dalla chiesa del Carmelo, cuore del centro storico. Cinque anni fa è entrato in vigore il nuovo indirizzo europeo in linea con le direttive del processo di Bologna. I piani di studio ricalcano la classica ripartizione dell’università statale con la quale l’Istituto, l’anno scorso, ha siglato un importante protocollo d’intesa che prevede, tra l’altro, l’elaborazione di progetti di ricerca, lo scambio di docenti e studenti, la formazione di gruppi di studio, il mutuo riconoscimento di crediti formativi nonché l’organizzazione di convegni e seminari e l’accesso alle biblioteche. Nell’ottobre del 2014, l’Issr ha partecipato alle giornate di studio promosse dalla Consulta universitaria di letteratura cristiana antica e dal dipartimento di storia dell’Ateneo. Un corpo docente qualificato opera a pieno ritmo da ottobre a giugno a fronte di una popolazione studentesca composta da diplomati e laureati che spesso vantano esperienze di insegnamento. Chi frequenta, spesso collabora con le comunità religiose, ma c’è anche chi decide di iscriversi per insegnare religione nella scuola pubblica o diventare catechista e non manca chi lo fa anche solo per arricchimento personale. Teologia, Filosofia, Storia della Chiesa e lingue sono alcune delle materie d’insegnamento del triennio, poi c’è la specialistica della durata di due anni. Programmi tarati sull’adozione di testi di carattere nazionale, esami e titoli spendibili in qualsiasi istituto superiore. L’istituto ha un sito internet all’indirizzo www.issrsassari.it ma per saperne di più si possono contattare gli uffici ai nuovi numeri 079.2005460 fax 079.2005459, mail issrss@tiscali.it.



 

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