UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 4 settembre 2015

Venerdì 4 settembre 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 settembre 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 4 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
ERSU. Acqua non potabile, slitta l'apertura degli alloggi di via Trentino
STUDENTATI IN ROVINA
Chiude la Casa dei fuori sede di via Montesanto
In principio era via Roma. Poi è arrivata la chiusura per un anno in via Montesanto. Adesso porte sbarrate anche in via Trentino. Vecchie e malconce, e i soldi per metterle posto sono pochi, le case dello studente dell'Ersu cagliaritano mostrano tutti i segni dell'età. Acciacchi ogni volta più dolorosi. L'ultimo referto negativo arriva dal palazzone del complesso di Sa Duchessa, sottoforma di analisi dell'Asl sull'acqua che circola nelle tubazioni: non è potabile. L'avviso agli studenti è comparso sul sito dell'ente per il diritto allo studio il 26 agosto: la casa, c'è scritto, «chiuderà all'utenza a partire dal primo settembre per consentire l'effettuazione di lavori di manutenzione dell'impianto idrico». Salvo imprevisti, c'è anche una data per la fine del disagio: «La struttura riaprirà all'utenza a partire dalle ore 8 di lunedì 14 settembre».
L'INTOPPO Ragazzi e ragazze avrebbero dovuto prendere possesso delle stanze a partire dal 10: a disposizione ci sono 241 alloggi. «Quindi, per fortuna, sono solo quattro giorni di chiusura effettiva durante il periodo di servizio», spiega Francesco Pitirra, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Ersu. «Gli impianti, anche lì, sono vecchi e dalle analisi della Asl sull'acqua è emersa l'impossibilità di utilizzarla. Non si poteva rischiare che, facendo entrare i ragazzi, qualcuno la bevesse, magari dimenticandosi degli avvertimenti. Si è preferito chiudere». Nella sede dell'ente, nel Corso Vittorio Emanuele, c'è chi spera di non vedere ripetersi il copione andato in scena a giugno del 2012, in via Montesanto: da qui gli ospiti erano stati trasferiti in emergenza proprio a causa della scoperta di metalli nocivi che fuoriuscivano dai rubinetti.
Da allora nello stabile di Is Mirrionis la situazione non è migliorata molto: per quest'anno gli oltre dodicimila fuorisede dell'ateneo cagliaritano dovranno fare a meno dei 208 posti letto sotto quel tetto. Anche se nell'anno accademico appena trascorso il presidente dell'Ersu, Antonio Funedda, era soddisfatto di averne recuperato ottanta, prima non disponibili, con un intervento d'emergenza.
LA SORPRESA Invece, a luglio, nuovo avviso: «Al fine di rispettare le prescrizioni non eludibili delle autorità che vigilano sulla sicurezza degli stabili, la casa non potrà ospitare gli studenti a far data dal 1 agosto 2015 e, salvo imprevisti, sarà nuovamente disponibile dall'anno prossimo». In via Montesanto c'è solo una scala di sicurezza, dovrebbe essere due. I vigili del fuoco hanno segnalato la violazione più di una volta. E nessuno, all'Ersu, vuole passare guai in caso di incidenti: via alla costruzione. E, visto che il cantiere era da aprire, il Cda ha deciso di risistemare anche l'impianto idrico.
FONDI A RISCHIO Ma i posti letto disponibili in città sono qualche centinaio in meno rispetto ai già scarsi 907 disponibili negli ultimi anni. Per il campus di viale La Playa (505 spazi secondo il progetto) rischiano di sparire i fondi: troppi ritardi, il rischio è che non sarà mai costruito. All'Ersu non resta che fare i conti con le strutture che ha. E quei conti sono in rosso. Per avere via Montesanto in ordine servirebbero quasi 6 milioni, l'ente aveva a disposizione poco meno di un terzo della somma. Gli interventi di ammodernamento di via Trentino costano un milione e 660 mila euro, i soldi in cassa non bastano. Più o meno le stesse risorse, 1.662.000 euro, sarebbero necessarie in via Biasi (124 alloggi); dall'ultimo bilancio risultavano disponibili nemmeno 200 mila euro. Un pesante intervento servirebbe anche in via Businco. Preventivo: circa un milione e 700 mila euro. All'Ersu puntano a manovrare sugli avanzi di amministrazione. Ma resta il problema: Cagliari snobba gli studenti universitari e il problema non sta solo dentro gli uffici dell'Ersu.
Enrico Fresu
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 4 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
UNIVERSITARI CUA
«Meno fondi: l'anno accademico parte male»
«L'onda che vi travolgerà, appunti per un autunno caldo»: ha un titolo forte ed è zeppo di numeri, nessuno positivo, il volantino che i ragazzi del Cua (Collettivo universitario autonomo) distribuiranno alle future matricole durante i test d'ingresso per le varie facoltà, nei prossimi giorni. «Il nuovo anno accademico - si legge - inizia col piede sbagliato». Primo passo falso sarebbe «la diminuzione del fondo di finanziamento ordinario, che passa dai 117 milioni del 2014-105 ai 109 di quest'anno, rispettando il trend di tagli imposto dal 2009». In sei anni i finanziamenti, stando al volantino di denuncia, si sarebbero ridotti di 27 milioni. Dal Cua segnalano anche tutti i problemi degli alloggi: richiamata la chiusura della casa dello studente di via Montesanto per dodici mesi («si spera», scrivono), lamentano la conseguente mancanza di ulteriori 200 posti letto. In cambio l'Ersu concede un contributo di 1800 euro l'anno: una cifra troppo bassa per affrontare le spese di un affitto in città, secondo il comitato degli studenti. «Sappiamo tutti - è scritto sul volantino - che con 180 euro al mese è impossibile pagare canone e bollette a Cagliari». Non poteva mancare il riferimento al pasticcio dell'ex hotel Moderno, la casa dello studente di via Roma, dove «dopo aver speso le prime centinaia di migliaia di euro, gli strateghi dell'Ente si sono resi conto che servono altri due milioni solo per la messa in sicurezza». Le serrande che danno su piazza Matteotti resteranno chiuse, forse per sempre. E non si alzeranno mai quelle disegnate nei progetti del campus di viale La Playa. (e. f.)
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 4 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CITTADELLA
Gli esami per aspiranti farmacisti
Aspiranti farmacisti, in fila sognando il camice. Ieri, alla Cittadella universitaria di Monserrato si sono presentati in 237 per 100 posti da studente. «Il quadro non è confortante», dice Filippo Pirisi, presidente della facoltà di Biologia e Farmacia. «Tra coloro che hanno partecipato è alta la percentuale di chi in graduatoria avrà un debito formativo e non ha dunque raggiunto il punteggio minimo». Gli studenti senza debito sono 103, ma alcuni, se dovessero sostenere e superare anche il test di Medicina, potrebbero scegliere quest'ultimo corso. C'è un dato oggettivo: «La preparazione data dalla scuola secondaria deve essere incrementata». Alla selezione per i corsi ad accesso programmato hanno partecipato anche 243 aspiranti studenti di Chimiche e tecnologie farmaceutiche per 100 posti e 127 ragazzi per i 75 posti in Tossicologia. Gli esiti si conosceranno il 7 settembre, verranno pubblicati sul sito della facoltà.
Martedì e mercoledì si sono svolti i test per accedere ai corsi di laurea in Ingegneria mentre oggi è la volta dei corsi delle professioni sanitarie, con la carica dei 2.240: il più gettonato quello in Infermieristica con 836 candidati per 126 posti. Selezioni anche per Fisioterapia, Tecniche di radiologia medica, Ostetricia, Educatore professionale, Tecniche di laboratorio biomedico e Assistenza sanitaria. L'Ateneo consiglia ai ragazzi di presentarsi una o due ore prima e di utilizzare i mezzi pubblici. (m. lam.)
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 4 settembre 2015 / Cronaca di Sassari (Pagina 36 - Edizione CA)
SASSARI
Studenti maghrebini in città
Molti di loro sono già arrivati a Sassari, 14 dall'Algeria, 8 dalla Tunisia e 6 dal Marocco. In tutti saranno quaranta gli studenti maghrebini che frequenteranno i corsi triennali e magistrali dell'Università di Sassari nell'ambito del progetto “Sardegna Formed”, finalizzato a promuovere la cooperazione internazionale tra le istituzioni universitarie della sponda Sud del Mediterraneo e della Sardegna. Si tratta di un progetto pilota di mobilità internazionale che l'Unione delle università del Mediterraneo ha deciso di proporre per la prima volta proprio in Sardegna. Dopo la sperimentazione, il progetto sarà potenziato e contribuirà a far arrivare in Sardegna un numero sempre maggiore di studenti stranieri, che trascorreranno a Sassari un significativo periodo di formazione, dai due ai cinque anni a seconda del percorso di studio prescelto. ( c. fi. )


 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
Cagliari
ANCHE L’ATENEO AL WORKSHOP SUL SUPERTELESCOPIO
CAGLIARI Luciano Burderi dell’Università di Cagliari parlerà della «Esistenza degli dei» nel workshop internazionale di Astronomia che si terrà a Cefalù dal 7 all’11 settembre. All’evento verrà presentata la sofisticata strumentazione dei grandi telescopi del futuro, in grado anche di rintracciare pianeti simili alla Terra nei quali sia presente l’ossigeno elemento essenziale della vita. La tre giorni internazionale è organizzata dall’Osservatorio astronomico di Roma in collaborazione con le Università di Cagliari e di Palermo.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 9
UNIVERSITÀ
Oltre duemila domande per le professioni sanitarie
CAGLIARI E’ quello in Infermieristica il più gettonato tra i corsi di laurea dellecosiddette “professioni sanitarie” all'Università di Cagliari, con 836 candidati per 126 posti, ma sono in totale 2240 le domande pervenute per le selezioni che cominceranno oggi alle 11 nella Cittadella universitaria di Monserrato. Segue Fisioterapia con 637 studenti che domani concorreranno per 26 posti, a seguire il corso di laurea per Tecniche di Radiologia medica (235 domande per 13 posti) e Ostetricia (216 candidati, 18 i posti). Quindi il corso di laurea abilitante alla professione sanitaria di Educatore professionale (97 candidati, 28 i posti disponibili), Tecniche di Laboratorio biomedico (92 candidati, 22 i posti). Appena 46 i concorrenti per i 28 posti di Assistenza sanitaria.L’Ateneo consiglia di recarsi alla Cittadella Universitaria di Monserrato in congruo anticipo (1-2 ore prima dell’inizio delle prove) e di servirsi dei mezzi pubblici (metropolitana e autobus). Conclusi ieri i test di Farmacia e Tossicologia.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Economia Sardegna - Pagina 9
Uno studio di ricercatrici dell'Università di Cagliari dimostra che la tradizione frena il cambiamento
Le imprese familiari sono meno innovatrici
CAGLIARI Il contenuto delle storie tramandate di generazione in generazione, in una parola lo storytelling, condiziona - positivamente e negativamente - la propensione all'innovazione delle imprese. Si è meno disposti a cambiare quando nell'azienda è ancora pesante l'eredità del fondatore. Mentre si tende a stare al passo o ad anticipare i tempi quando l'attività è più orientata sulla famiglia. Sono i principali risultati di uno studio presentato da due ricercatrici di Economia e Gestione delle Imprese dell'Università di Cagliari, elaborato con due colleghe dell'Università di St. Gallen (Svizzera), che ha vinto il premio «Carolyn Dexter Award 2015», assegnato nei giorni scorsi a Vancouver durante l'Academy of Management Annual Meeting. L'importante risultato è stato raggiunto da Cinzia Dessì e Michela Floris dell'Ateneo cagliaritano in team con le colleghe svizzere Nadine Kammerlander e Miriam Bird. Cosa spinge un'impresa ad innovare? Quanto la storia passata si pone come freno o volano per lo sviluppo dell'impresa familiare? Analizzando attentamente le vicende di 41 aziende familiari sarde operanti nel settore vitivinicolo è emerso che il passato dell'impresa, tramandato di generazione in generazione, ha influenzato e influenza il presente. Raggruppando idealmente in categorie gli orientamenti di queste imprese sono emerse da un lato quelle focalizzate sulla figura del fondatore («founder-centered oriented») e dall'altro quelle orientate più in generale sulla famiglia («family-centered oriented»). Nel primo caso, l'idealizzazione del fondatore crea un forte radicamento al passato con un rifiuto nei confronti del cambiamento e dell'innovazione, considerata sovente come minaccia alla stabilità. Queste imprese sono caratterizzate da un evidente accentramento del potere, da un'intensa conflittualità intergenerazionale e da una bassa (a volte inesistente) propensione all'innovazione. Nel secondo caso invece, le imprese appaiono connotate da decisioni condivise, bassa conflittualità intergenerazionale e elevata propensione all'innovazione. In questo modo le imprese si aprono al cambiamento, evolvono e modificano i percorsi evolutivi tracciati nel passato.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Sardegna - Pagina 6
I GIOVANI MEDICI: NO AL BLOCCO DEL TURN OVER
Sanità, pesanti critiche all’assessore Arru. La replica: «Fase di transizione in attesa della riforma»
CAGLIARI Dicono no allo stop delle assunzioni, si oppongono con forza al blocco parziale del turn-over nelle aziende sanitarie, deciso qualche giorno fa dalla Giunta regionale. Sono in allarme l’associazione italiana giovani medici (Sigm) di Cagliari, Unica 2.0 e i rappresentanti degli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia, che lanciano un appello all’assessore alla Sanità e all’esecutivo. Chiedono risposte sull’inserimento dei giovani medici nel mondo del lavoro e una rapida programmazione del fabbisogno di figure mediche specialistiche per i prossimi anni. «Una gran parte del servizio sanitario regionale – ricordano le associazioni – è tenuta in piedi grazie al precariato dei giovani medici specialisti, assunti con contratti a tempo determinato, della durata di soli 3-6 mesi o 1 anno, contratti atipici privi di alcuna tutela. I cittadini devono essere consapevoli che bloccare l’assunzione di giovani professionisti significa creare sovraccarichi di lavoro del personale medico delle strutture ospedaliere», con conseguenze facilmente immaginabili: problemi organizzativi, ritardi, servizio non efficiente. Ci chiediamo – continuano i giovani medici – se la Regione preferisce conservare privilegi e sprechi anzichè rinnovarsi e investire su un necessario ricambio generazionale». «Chiudere l’accesso alle scuole di specializzazione non finanziando contratti regionali aggiuntivi e contemporaneamente non favorendo l’accesso dei giovani specializzati nel mondo del lavoro – sottolinea Giuseppe Esposito (Unica 2.0), presidente del Consiglio degli studenti dell’università di Cagliari – porterà all’emigrazione degli aspiranti specializzandi e dei giovani medici. È ora che la politica si prenda carico dell’accesso alle professioni sanitarie da parte dei giovani studenti». L’assessore alla Sanità smorza i toni della polemica. E spiega che il blocco parziale del turn over è legato alla fase di transizione attraversata dalla sanità sarda: «Non si può certo pensare che i posti di lavoro per i giovani medici possano essere assicurati da una gestione commissariale che si conclude a fine anno. Siamo nel pieno di una generale riorganizzazione che, siamo certi, porterà novità anche per quel che riguarda l’utilizzo degli operatori della sanità, medici compresi». Riguardo al rischio depauperamento del sistema per il mancato ingresso – attraverso le stabilizzazioni – di giovani medici: «Siamo consapevoli dell’importanza, fondamentale per il sistema sanitario sardo, di un ingresso di nuove e giovani energie». Il discorso sembra essere riformato, alla fine dell’anno scadranno le gestioni commissariali delle aziende sanitarie. E a quel punto, secondo i piani della giunta, sarà pronta la riforma sanitaria.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Sassari - Pagina 27
Università,
quaranta giovani del Maghreb studieranno in città
di Vincenzo Garofalo
SASSARI Sassari e la sua Università inaugurano la rotta con il Maghreb e aprono le porte a quaranta studenti della regione nordafricana che frequenteranno i corsi triennali e magistrali dell’ateneo sassarese. Il progetto, denominato “Sardegna Formed”, unico nel suo genere, è finalizzato a promuovere la cooperazione internazionale tra le istituzioni universitarie della sponda sud del Mediterraneo e della Sardegna. Ventotto studenti sono già arrivati in città e ieri mattina hanno ricevuto il benvenuto dal rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, dalla vicepresidente della Fondazione Banco di Sardegna, Simonetta Sanna, la direttrice dell’Ersu di Sassari, Maria Assunta Serra e dal rappresentante dell’Unimed, Marco Di Donato. Nell’aula magna dell’Università centrale i 28 ragazzi hanno avuto il loro primo approccio con la realtà sassarese. Arrivano da Algeria, Marocco, Tunisia. Alcuni di loro non capiscono che poche sillabe della lingua italiana, altri parlano già un italiano fluente e confessano che la Sardegna è stata una scelta ben precisa. Molti hanno già una laurea in tasca, conseguita nel loro Paese, nelle Università che hanno aderito al progetto in accordo con Fondazione Banco di Sardegna, Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo) ed Ersu. A Sassari studieranno Scienze biologiche, Archeologia, Pianificazione, Gestione dell'ambiente e del territorio, Economia, Economia aziendale, Scienze e tecnologie agrarie, Scienze delle produzioni zootecniche, Scienze dell'uomo. Sono in Sardegna carichi di speranze ed entusiasmo. Come Nasrine Chemli, 27 anni, tunisina, che ha scelto Architettura, ad Alghero, affascinata dal corso magistrale in Pianificazione del territorio. «Penso che questa formazione potrà essermi utile per avere una visione ampia e moderna del mondo». O Mohammed, 28 anni, anche lui tunisino, un grande sorriso stampato sul volto e anche lui conquistato dalla facoltà di Architettura di Alghero: «Ho scelto subito il corso di pianificazione territoriale, è proprio il percorso di studi che cercavo», e poi, Mohammed ha una motivazione in più: «Adoro l’italiano e voglio impararlo al meglio», ammette. Benché arrivino da un Maghreb in gran parte in tumulto, loro nel loro Paese si sentono al sicuro: «In Tunisia abbiamo un governo forte in grado di garantire stabilità. I problemi di altri Stati come la Libia sono lontani».
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 settembre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
La vecchia Stintino,
un libro dedicato ad Enrica Delitala
di Antonio Mannu
STINTINO Domani, dalle 17 e 30, la sala consiliare del Comune ospita gli “Incontri Stintinesi”, iniziativa del Centro Studi sulla civiltà del mare dedicata quest'anno al ricordo di Enrica Delitala. Scomparsa nel settembre scorso la Delitala è stata docente all’Università di Cagliari, dove ha insegnato Storia delle tradizioni popolari. Legata a Stintino – per lei, come per altri, «il luogo della libertà», ma anche «il paese di nostro nonno Enrico», quell'Enrico Berlinguer avvocato e nonno dell'omonimo segretario del Pci – Enrica Delitala nel 1978 vi realizzò, con alcune colleghe e i suoi studenti, un’indagine etnografica. Per chi ha conosciuto la Stintino de “li bagnanti”, un passato che, pur con le trasformazioni determinate dalla modernità, è stato vivo sino ai primi anni 60, è emozionante e proficuo leggere il bel saggio “Stintino: il tempo degli stracci e dei piedi scalzi”. E' raccolto nel volume “Stintino nello sguardo etnografico di Enrica Delitala”, curato da Esmeralda Ughi e Salvatore Rubino, che sarà presentato domani da Maria Margherita Satta e Giacomo Mameli. Scrive la Delitala: «Qualunque spostamento di persone implica l’intrecciarsi di rapporti umani nuovi, lo scambio culturale; nel caso del turismo e della villeggiatura questi rapporti tra gruppi diversi riguardano sia i legami che si possono instaurare all’interno del gruppo degli “esterni”, sia i contatti tra “turisti” e popolazione locale. Che cosa sanno gli uni degli altri? Che cosa i “locali” pensano degli “esterni”? E questi ultimi con che occhi guardano a questa comunità? Al di là degli interessi economici, che cosa i due gruppi danno e ricevono?» E ancora «Si prendevano in affitto le case dei pescatori. I proprietari, provvisoriamente, si sistemavano presso parenti o in magazzini adattati.Per i “sassaresi” Stintino e il suo modo di vivere costituivano una specie di ritorno allo stato di natura; per gli stintinesi quel che il paese offriva o non offriva era la quotidianità della vita». In occasione degli “Incontri" Mario Dossoni e Giancarlo Zichi parleranno del libro di Antonio Diana “Il Tempo della Memoria 5. Storie, leggende, documenti di Stintino”; Pasquale Porcu presenterà la guida su Stintino della collana "Tutti i comuni della Sardegna" di Carlo Delfino. Infine sarà proiettato un video sul nuovo Museo della Tonnara. Parteciperanno il rettore dell'Università di Sassari Massimo Carpinelli e il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.



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