Giovedì 16 luglio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 luglio 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 16 luglio 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Studenti all'estero, stanziati tre milioni
Tre milioni di euro. È la cifra che la Giunta regionale ha deciso di stanziare per contribuire alla mobilità internazionale degli studenti.
Questi fondi serviranno anche per migliorare i servizi delle università di Cagliari e Sassari. La delibera, proposta dall'assessore regionale dell'Istruzione, Claudia Firino, suddivide i tre milioni di euro tra servizi, a cui andrà il 15% e le borse di studio che avranno a disposizione l'85% del finanziamento. «Con questo provvedimento», commenta l'assessore, «cerchiamo di mettere a disposizione degli atenei risorse necessarie per compensare la diminuzione del contributo che arriva dall'Europa». L'obiettivo è riuscire a offrire agli studenti nuove opportunità per confrontarsi con altri sistemi di istruzione superiore e migliorare le proprie competenze linguistiche e digitali. Non solo, per i beneficiari delle risorse sarà possibile «sostenere esami e acquisire crediti formativi», sottolinea Claudia Firino. Per quanto riguarda, invece, il ruolo delle università saranno queste a «provvedere al miglioramento della mobilità internazionale aumentando nuovi servizi da affiancare a quelli linguistici e di accoglienza già attivati», spiega l'assessore. (m. s.)
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 16 luglio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONVEGNO
Oggi nella sede della Fondazione Banco di Sardegna, in via Salvatore da Horta 2, dalle 17,30, si terrà il convegno “Le politiche della specialità ai tempi della crisi economica”, previsto all'interno di un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione e coordinato dal Dipartimento di Giurisprudenza. Coordina il dibattito il giornalista dell'Unione Sarda Giuseppe Meloni.
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 16 luglio 2015 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
CREDITO
Mazzella nel Consiglio  del territorio di Intesa
Anche in Sardegna nasce il nuovo Consiglio di territorio di Intesa Sanpaolo. Il Consiglio di gestione dell'istituto di credito ha deciso la costituzione dei Consigli del territorio e ha deliberato la designazione dei componenti che andranno a formare il nuovo organismo dopo la fusione di Banca di Credito Sardo all'interno di Intesa Sanpaolo.
Tale organismo avrà un ruolo di raccordo con il territorio e compiti di natura consultiva nei confronti delle Direzioni regionali di Intesa Sanpaolo, spiega l'istituto. In particolare, il Consiglio del territorio potrà avanzare proposte volte a rafforzare i rapporti della Banca con le realtà locali e a consolidare il suo posizionamento di mercato, segnalando nel contempo tematiche di possibile interesse.
I componenti sono stati individuati fra esponenti del mondo economico e istituzionale. Il loro mandato è triennale. Il presidente sarà Giorgio Mazzella, ex numero uno di Banca di Credito sardo. Come consiglieri sono stati designati: Gian Francesco Lecca, imprenditore e presidente di Confapi Sardegna, Maria Del Zompo, rettore dell'Università di Cagliari, Agostino Cicalò, imprenditore e presidente regionale di Confcommercio, Francesco Casula, direttore generale della 3A di Arborea e rappresentante nazionale della Consulta del latte, Pierluigi Pinna, imprenditore e presidente di Confindustria Nord Sardegna, e Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Sardegna.
 
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 16 luglio 2015 / Sardegna - Pagina 2
Università
Studiare all’estero, 3 milioni dalla Giunta
CAGLIARI. Tre milioni di euro per contribuire alla mobilità internazionale, cioè studiare all’estero, degli studenti delle università di Cagliari e Sassari. È questo l’ultimo stanziamento deciso dalla Giunta per aumentare le risorse destinate ad abbattere le barriere della conoscenza e della formazione. «Il provvedimento – è scritto in un a nota della Regione – è stato concordato con le due Università e aumenterà di molto le possibilità dei nostri studenti di conoscere altri sistemi d’istruzione, migliorare le loro competenze linguistiche e digitali, sostenere esami e acquisire crediti formativi. L’85 per cento, poco di due miliardi e mezzo, dello stanziamento sarà destinato alle borse di studio, il 15 a migliorare la qualità dei servizi. Con l’ultimo stanziamento della Regione – ha sottolineato l’assessore alla Pubblica istruzione Claudia Firino – «abbiamo compensato anche i tagli che ci sono stati da parte della Unione europea sulla mobilità internazionale degli studenti». Spetterà alle università di Cagliari e Sassari preparare i progetti destinati ad aumentare la possibilità per i giovani di studiare all’estero e avere anche la certezza che negli atenei avranno la possibilità di trovare quei servizi essenziali e di sostegno all’esperienza in atenei internazionali.
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 16 luglio 2015 / Economia Sardegna - Pagina 15
INTESA SANPAOLO Nato il Consiglio del territorio
Designati i sette componenti
MILANO Il Consiglio di gestione d’Intesa Sanpaolo ha designato i componenti del Consiglio del territorio della Sardegna, un nuovo organismo che avrà un ruolo di raccordo con la realtà economico-sociale dell’isola e compiti di natura consultiva. Ecco i nomi dei membri. Presidente Giorgio Mazzella, che a suo tempo è stato ai vertici della Banca di Credito Sardo, sino a qualche anno fa rete nell’isola d’Intesa Sanpaolo dal momento della fusione con il vecchio Cis. Come consiglieri sono stati designati Gian Francesco Lecca, imprenditore e presidente di Confapi Sardegna; Maria Dal Zompo, rettore dell’università di Cagliari; Agostino Cicalò, imprenditore e presidente regionale della Confcommercio; Francesco Casula, direttore generale della Cooperativa 3A di Arborea e rappresentante nazionale della Consulta del latte; Pierluigi Pinna, imprenditore privato nel settore caseario e presidente di Confindustria nel Nord Sardegna; Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 16 luglio 2015 / Economia Sardegna - Pagina 15
FONDAZIONE CON IL SUD
Un bando da 3,5 milioni contro la fuga dei cervelli
SASSARI Nuovo bando promosso dalla Fondazione con il Sud rivolto a specialisti italiani e stranieri. Obiettivo: “fare ricerca” nel Mezzogiorno, dunque anche nelle università e nei centri di ricerca sardi Saranno finanziati progetti d’indagine scientifica applicata, a disposizione ci sono 3,5 milioni. Un modo, dicono i promotori, per tentare di arginare la fuga di cervelli verso altri Paesi, negli ultimi accentuata in particolare nell’isola e in altre regioni meridionali. I termini di partecipazione scadranno il 7 ottobre. Il bando è stato chiamato “Brains2South” ed è rivolto a ricercatori che svolgono la propria attività all’estero o in Italia (al di fuori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia). Lo scopo finale è appunto quello di convincere tanti professionisti a lavorare nei centri di ricerca e nei dipartimenti universitari del Sud, nell’ottica di rafforzare i legami con il resto del mondo come opportunità per sviluppare e potenziare carriere indipendenti. La Fondazione sosterrà progetti dalla forte valenza innovativa.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 

7 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 16 luglio 2015 / Fatto del giorno - Pagina 3
All’alba al lavoro in azienda, nel resto del giorno all’università
IMPRENDITORI RICERCATORI IN ATENEO
SASSARI Non può essere solo un caso se due allevatori che hanno le imprese di famiglia uno nella Nurra e l’altro tra Perfugas e Bortigiadas sono entrambi dottori di ricerca ad Agraria. Trend con lavoro in ovile all’alba e il resto del giorno all’università. Sono Antonello Ledda, 30 anni, che studia l’alimentazione degli ovini, e Benedetto Linaldeddu, di 41, che si occupa di tutela delle piante. «È comunque mio padre che soprattutto si occupa dei nostri mille capi – dice il primo –, aiutato da mungitrici e sistemi per l’acqua automatizzata». «E mio fratello segue le nuove tecnologie – gli fa eco il secondo ricercatore – anche se i costi di produzione continuano a restare elevati in proporzione ai margini di guadagno». (pgp)
L’ESPERTO: PECORE SUPERSELEZIONATE
Il professor Giuseppe Pulina spiega le forti trasformazioni in atto nell’isola
SASSARI «Non c’è dubbio, la pastorizia è cambiata in modo profondo: non ha più nulla a che fare con quella che ho conosciuto da ragazzo quando ho cominciato a studiare in Agraria e ora le pecore sono superselezionate». Per Giuseppe Pulina, docente del dipartimento sassarese e commissario straordinario dell’Ente foreste, la prima fase di questo fenomeno è cominciata negli anni Settanta. «Con la fuga dai pascoli e dalle campagne per andare a lavorare negli stabilimenti industriali di Porto Torres e Ottana», dice. Ma quand’è cominciata la selezione delle pecore sarde? «Sin dal 1928. Ma naturalmente è stata ripresa più di recente. Fatto che ha contribuito all’aumento del numero dei capi per gregge, oltre alla diminuzione di aziende e addetti». Quali sono stati gli altri passaggi significativi nel processo di cambiamento? «Con la legge De Marzi-Cipolla c’è stato prima un massiccio trasferimento di appezzamenti dall’affitto alla proprietà. In seguito, con un allevamento divenuto così più stanziale, sono intervenuti i progressi tecnologici e scientifici: mungitrici, mangimi migliorati e così via». A quale periodo esattamente risalgono le ultime trasformazioni? «Vanno dai primi anni Duemila a oggi. Con la depressione del prezzo del latte e la sovrapproduzione di “romano” nel 2006-2007 molte aziende hanno chiuso e ha chi ha resistito è stata costretta a diventare più efficiente: all’epoca si pagava un litro 50 centesimo mentre ora si arriva a punte di 1,20-1,40 euro». Altri fattori che hanno provocato mutamenti? «I premi per il benessere animale e la cura del patrimonio ovino hanno dato una mano ai pastori più scrupolosi. Il sistema attuale, grazie anche alle nuove generazioni, è così frutto di un apparato più adeguato, rinnovato in profondità». (pgp)
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 

8 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 16 luglio 2015 / Attualità - Pagina 12
QUATTRO MILIONI IN “ASSOLUTA POVERTÀ”
Il 6,8% della popolazione in condizioni di indigenza. L’Istat certifica che dopo due anni di crescita l’indice rimane stabile
di Nicola Corda
ROMA Più di sette milioni gli italiani poveri. Di questi, quattro milioni (il 6,8 per cento dell’intera popolazione) vivono in condizioni di povertà assoluta, cioè non possono permettersi di comprare il minimo indispensabile per vivere. L’Istat traccia le cifre della povertà in Italia e il rapporto del 2014 segnala che il numero delle persone che vivono in condizioni d’indigenza si mantiene stabile dopo due anni di aumento, che ha coinciso con il picco massimo della crisi. Restano numeri preoccupanti di un indicatore che è diverso tra nord e sud e tra il numero dei componenti familiari. L’indice di povertà misurato dall’istituto di statistica varia da meno di 500 euro al mese per un anziano in un piccolo comune del mezzogiorno, fino ai 1.900 euro per una famiglia con tre minori in un’area metropolitana del Nord. Dati drammatici al Sud. Nei piccoli comuni del Mezzogiorno le famiglie in povertà assoluta sono il doppio (9,2 per cento) rispetto a quelle rilevata al Nord (5,8 per cento). La fotografia del disagio riguarda in prevalenza quella rurale del meridione e quella metropolitana delle regioni settentrionali. Un altro segnale d’allarme è rappresentato dal numero dei minori coinvolti che superano la quota di un milione. Bisogna «agire immediatamente - denuncia “Save the children” - altrimenti le conseguenze per i bambini e i ragazzi che vivono in queste condizioni saranno difficilmente recuperabili». La crisi si è arrestata ma i dati stabili non possono entusiasmare il governo con il premier Renzi che commenta: «Ho sempre contestato chi stappava le bottiglie per uno 0,1 di miglioramento. Questa è una buona notizia, come gli altri dati positivi, ma non sarò mai soddisfatto dei dati economici finché non torneremo ad avere veramente dei grandi dati di crescita». La minoranza del Pd con Speranza, insiste nel sollecitare il governo ad affrontare come priorità l’emergenza, con misure specifiche come il reddito minimo. «Quattro milioni di poveri fermi al livello massimo e Renzi esulta. Contento lui…», commenta Brunetta di Forza Italia, che con le altre forze d’opposizione attacca l’esecutivo. «Siamo di fronte ad un disastro sociale pesantissimo, a una strage della dignità delle persone private di tutto» denuncia Luciano Uras di Sel che chiede interventi urgenti di sostegno al reddito. Anche i sindacati sollecitano azioni specifiche per alleviare il disagio, ricordando però che «la povertà si combatte solo con la crescita». La Cgil chiede con la segretaria confederale Vera Lamonica un immediato piano di contrasto: «Sulla povertà la notizia è che in Italia rimane una fascia molto estesa di persone in grande sofferenza, maggiormente concentrate nel Mezzogiorno e di cui oltre un milione sono minori. L’indice si stabilizza ma, comunque, i numeri dicono che i poveri sono il doppio di quanti erano all’inizio della crisi: il governo non gioisca ma intervenga». Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha spiegato che l’esecutivo ha già messo in atto «un piano di assistenza alimentare fino al 2020, al quale abbiamo destinato oltre 400 milioni di euro». Finora ha consentito «insieme all’indispensabile contributo degli enti caritativi, di portare aiuto a oltre sei milioni di cittadini in difficoltà». Governo dunque impegnato nel contrasto agli sprechi con l’obiettivo di «portare fino a un milione di tonnellate il cibo destinato agli indigenti e recuperato dalla grande distribuzione».
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 

9 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 16 luglio 2015 / 9 – Lettere e commenti - Pagina 17
La parola ai lettori – Risponde Manlio Brigaglia
ATENEI DI SERIE A E B: LE INGIUSTIZIE ITALIANE

SASSARI.Con la divisione degli atenei tra serie A e serie B - che emerge dal ddl di riforma della Pubblica amministrazione - si avrebbe di fatto l'abolizione del valore legale della laurea come criterio per l'accesso ai concorsi pubblici. Si stanno accentuando le discriminazioni tra Nord e Sud, peraltro in un periodo di forte crisi economica e sociale, facendo perdere le speranze a chi nella laurea vedeva un'opportunità in più per trovare un lavoro e vivere dignitosamente. Inoltre, come si fa a dire che uno studente dei cosiddetti atenei di serie A sia più preparato di uno dei restanti? Come si fa ad utilizzare il peso dell'ateneo quando all'interno degli atenei stessi vi sono corsi di laurea che vanno bene mentre altri vanno male? Moltissimi studenti meritevoli sono rimasti negli atenei di "serie B" perché oltre ad esserci dei buonissimi corsi nella maggior parte di essi, negli altri casi non hanno i soldi per poter studiare lontano da casa. Per fortuna, sembra che l'emendamento in questione possa essere ritirato, ma è bene non abbassare la guardia. Il governo si dovrebbe concentrare su cose serie, come la redazione di una decente legge in materia di diritto allo studio. Per concludere, mi imbarazza che si parli di atenei di serie A e serie B quando alcuni esponenti del nostro governo e delle istituzioni sono i primi a commettere gaffe imbarazzanti in giro per l'Italia e l'Europa, che si tratti di parlare in inglese o di ricordare le gesta di indimenticati scrittori o personaggi storici.
Battista Matteo Mameli
Rappresentante degli studenti in Senato Accademico dell'Università degli studi di Sassari





QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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