Giovedì 2 luglio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 luglio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Europa più vicina con 200 milioni
Da Italia e Francia fondi sino al 2020 per rompere l'isolamento
COOPERAZIONE. La prima tranche di risorse ripartite con bandi pubblicati entro il 31 luglio
 
Duecento milioni di euro per rompere l'isolamento e avvicinare la Sardegna all'Europa. A tanto ammontano i fondi stanziati dal Programma comunitario di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2014-2020, cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e presentato ieri a Pisa alla presenza del vicepresidente della Regione Raffaele Paci, del presidente della Toscana Enrico Rossi e dei rappresentanti istituzionali delle regioni interessate. L'accordo, incentrato su progetti di blue e green economy, mobilità, accessibilità, innovazione, nautica, cantieristica, tutela del territorio e prevenzione dei rischi, coinvolgerà infatti per i prossimi sette anni, oltre all'Isola, anche Liguria, le cinque province della Toscana affacciate sul mare, Corsica e i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var in Provenza e Costa Azzurra. «È una grande occasione per portare avanti progetti di sviluppo imprenditoriale, dalla nautica all'agroalimentare», ha dichiarato Paci. «Istituzioni e privati devono essere pronti a sfruttare i finanziamenti a disposizione».
Tempestività e organizzazione saranno fondamentali. La prima tranche da 60 milioni sarà disponibile e ripartita con bandi appositi da pubblicare entro il 31 luglio. Le proposte progettuali avanzate da amministrazione regionale, enti locali, Università e imprese dovranno avere finalità transfrontaliere ed essere necessariamente sottoscritte da un proponente italiano e uno francese. Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è stato fissato al 31 ottobre (90 giorni dalla pubblicazione dei bandi), mentre la loro durata dovrà rientrare tra i 24 e i 36 mesi. «Vogliamo gettare i ponti con le regioni che ci stanno più vicine nella nostra lontananza», ha aggiunto Paci «essere un'isola, per di più periferica e scarsamente popolata, nel mondo di oggi genera un gap, un forte handicap. Ecco perché per la Sardegna è importante avere l'opportunità di creare contatti e dunque fare connessione, affinché la nostra insularità smetta di essere un limite e diventi finalmente una risorsa».
Il piano comunitario, articolato in quattro gli assi prioritari, avrà per il prossimo settennio una forte connotazione marittima da declinare attraverso la promozione della competitività delle imprese nelle filiere transfrontaliere (asse 1); protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi (asse 2); miglioramento della connessione dei territori e della sostenibilità delle attività portuali (asse 3) e aumento delle opportunità di lavoro sostenibile e di qualità e di inserimento attraverso l'attività economica (asse 4, complementare alla 1). «Sardegna e Corsica, soffrono e subiscono la discontinuità dei network», ha sottolineato Paci «non arriva il metano e aereo e nave sono le uniche opportunità di spostamento. Questo programma potrebbe trasformarle in un vero laboratorio politico del Mediterraneo da sottoporre alla Commissione europea».
L'obiettivo dell'Unione Europea è di dare continuità al precedente programma 2007-2013 che fino allo scorso anno aveva dato gambe a 87 progetti. Gli orientamenti futuri cambieranno di poco: puntando di più su una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, garantendo così alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
NUOVO LOOK. Ospiterà uno sportello creativo e un centro ricerche  
Arte e culture sperimentali
Ora l'Exma cambia pelle
 
L'Exma cambia look e modello di gestione. Si presenta nella nuova veste di Centro sperimentale per le arti e le culture contemporanee, uno sportello creativo a disposizione dei professionisti e delle realtà attive nelle attività di progettazione culturale, e ancora centro studi e ricerche dotato di biblioteca, emeroteca, sitoteca, fototeca, archivio, nuovo logo e pagina web appena realizzata. Oltre a una sfilza di partner locali, regionali e persino internazionali.
Il futuro della struttura di via San Lucifero riparte dalla gara indetta dal Comune nel 2012 e vinta dal Consorzio Camù che per nove anni gestirà il centro culturale. Il nome resta Exma, non più come ex mattatoio, ma acronimo di Exhibiting and Moving Arts. «A partire da gennaio abbiamo portato avanti una periodo di rodaggio del nuovo sistema gestionale, coinvolgendo tantissimi operatori esterni, curatori e artisti. Oltre ai vari partner», spiega Fabrizio Frongia, presidente del Consorzio. «Adesso siamo pronti a lanciare questa nuova sfida, convinti che si possa arrivare ben oltre i confini nazionali».
I dettagli della programmazione spettano a Simona Campus, direttrice artistica del progetto: «Sarà la mostra “Pani e madri”, aperta al pubblico dal 18 luglio, a dare il via al nuovo corso con un programma che interessa i prossimi dodici mesi», anticipa. «Per il momento abbiamo altre sei mostre in programma: “Novecento”, progetto artistico di Antonello Fresu, e a cura di Giannella Demuro, e un progetto espositivo che racconterà l'esperienza del movimento internazionale Plexus».
Spazio anche alla fotografia con le opere di più o meno giovani artisti, e poi tre festival in programma per l'autunno: Tuttestorie, il Festival della Scienza, e quello organizzato da Spaziomusica. Oltre 180 giornate circa dedicate a più di trenta attività didattiche che spaziano dall'educazione all'immagine, dall'arte contemporanea alla musica, dal teatro alla danza sino alla formazione per insegnanti, bibliotecari e operatori culturali. Alla spalle una lunga lista di partner: l'associazione culturale Ars et Inventio, fondazione Bartoli Felter, il conservatorio di Cagliari, il liceo artistico Foiso Fois, sardex.net, l'Università, e tanti, tantissimi altri. Presenti alla presentazione di ieri mattina anche l'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni e Francesca Ghirra, presidente della commissione Cultura.
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 31 - Edizione CA)
L'area sacra ai piedi dei giganti
A Mont'e Prama la terra cela due capanne per le cerimonie
CABRAS. Archeologi al lavoro nel sito esplorato dai geofisici guidati dal professor Ranieri
 
Gli scavi di Mont'e Prama, il sito che ha restituito i giganti e l'enigma della loro creazione, sono di recente ripartiti dalla capanna nuragica che si trova 25 metri a ovest dall'area al centro delle precedenti indagini. Per i geofisici dell'Università di Cagliari, coinvolti in passato nell'équipe di ricerca, quella è una “zona rossa”. Qui - ma è un'ipotesi che solo lo scavo potrà confermare - si concentrerebbero ambienti che, alla luce di raffronti con altri contesti sardi, potrebbero essere stati destinati a uso cerimoniale.
LA SCOPERTA A Cabras l'applicazione di metodologie proprie dell'ingegneria e della geologia ha evidenziato elementi-spia. Nel luogo (il sospetto è stato manifestato lo scorso gennaio davanti all'Accademia dei Lincei) non esisterebbe una sola capanna. Accanto - l'immagine sopra è la restituzione grafica di quanto rilevato attraverso la disposizione di elettrodi attorno al manufatto - ce ne sarebbero almeno altre due. «Una, ancora interrata, appare di dimensioni simili a quella già evidente», sottolinea Gaetano Ranieri, il docente che ha diretto il team di specialisti. «La terza - aggiunge - avrebbe invece misure inferiori e sembrerebbe di forme più squadrate, come si trattasse di un pronao o di un antemurale». «L'aggregazione dei tre ambienti si presta al confronto con situazioni emerse nei villaggi nuragici di Barumini, Serra Orrios di Dorgali, Romanzesu di Bitti e S'Arcu 'e is forros di Villagrande Strisaili», precisa Raimondo Zucca con cui l'équipe dei geofisici ha collaborato, guidando a importanti ritrovamenti.
Al quadro di ipotesi suggerito dalle prospezioni geofisiche si aggiunge una fonte materiale. «Si tratta - dice Zucca - del ritrovamento nel 2008, proprio nell'area della capanna, di un modello di nuraghe realizzato in arenaria e non, come quelli noti, in calcare».
IL METODO Se gli scavi dovessero confermare quanto delineato nella restituzione grafica, il sito di Mont'e Prama acquisterebbe nella storia degli studi uno spazio centrale non soltanto per gli aspetti storici legati alla scoperta. Documenterebbe la valenza scientifica dell'applicazione di metodi geofisici alla ricerca archeologica. «Per la prima volta al mondo - sottolinea a proposito Ranieri - è stato sperimentato a Cabras un metodo elettrico, impropriamente definito “Ert 3D”, che si utilizza laddove ci siano delle difficoltà di carattere logistico, ad esempio per conoscere le condizioni dei palazzi storici dell'Aquila. Questa sorta di Tac l'ho usata per la prima volta a Barumini nel 2003, l'ho riutilizzata proprio a Mont'e Prama». Sono tanti i ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari, oggi precari, formati nell'uso di queste tecniche. A breve, insieme agli archeologi dell'Ateneo di Sassari, potrebbero tornare in campo grazie a un finanziamento di 450mila euro in 3 anni concesso dalla Fondazione del Banco di Sardegna. Si attende solo la sottoscrizione dell'accordo con la Soprintendenza. Lo scavo al momento è affidato all'Archeosistemi di Reggio Emilia.
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 33 - Edizione CA)
Macomer, tirocinio
Offerta di lavoro
 
Uno studio tecnico di Macomer cerca un impiegato. È richiesta la laurea in architettura o ingegneria oppure il diploma di geometra o perito industriale. È necessario essere destinatari dell'avviso pubblico “Tirocini con voucher e Bonus occupazionale del programma Flexicurity 2015” pubblicato su sardegnatirocini.it. Il contratto sarà di 6 mesi. Rivolgersi al CSL di Macomer entro il 7 luglio. Info: 0785.70014 - macomer.csl@provincia.nuoro.it.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 2
università
Borse di studio
al 75% degli idonei
 
Approvate dalla Giunta regionale le direttive per l’attribuzione delle borse di studio agli studenti universitari. La previsione dei criteri generali a cui gli Ersu dovranno attenersi nel predisporre i bandi per i 6milioni 390mila euro permetterà di procedere con l’erogazione delle borse in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico. Invariata la soglia Isee: «Abbiamo ottenuto un importante risultato, aumentando da meno del 50% al 75% la percentuale degli studenti che usufruiranno della borsa – dice l’assessore Claudia Firino – Obiettivo per il prossimo anno è arrivare alla copertura completa degli idonei».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
Asl, anche la sanità aspetta la nuova mappa
Sembra tramontare l’ipotesi di una Azienda unica, prende quota la possibilità che siano tre o quattro
 
CAGLIARI La mappa degli Enti locali post Province è considerata da tutti la mappa di tutte le riforme. Solo i collegi elettorali previsti dall’Italicum, saranno tre, dovrebbero essere esenti da questo vincolo istituzionale. Il resto sarà invece plasmato proprio sulla nuova bozza concordata fra la Giunta i partiti della maggioranza di centrosinistra. A cominciare dalle Aziende sanitarie locali. È un’altra delle riforme annunciate dalla coalizione per la fine del mese, ma a questo punto potrebbe slittare a dopo l’estate. Perché se non ci sono prima gli Enti locali, sarà davvero difficile fare tutto il resto. Per rendere ancora più chiaro il concetto, basta una domanda scolastica: perché in Sardegna le Asl sono otto? Perché otto erano le Province fra storiche e regionali. Fatta la premessa, è evidente che anche il riordino della sanità su cui da tempo lavora l’assessore Luigi Arru, rischia di essere stravolta dall’accordo raggiunto in corsa dalla coalizione al governo, Una sola Asl. Fino a qualche tempo fa sembrava essere questa la formula vincente. E anche quella voluta da più parti, opposizione compresa, per ridurre in fretta il disavanzo della sanità: oltre 300 milioni, con oltre la metà del bilancio regionale, oltre tre miliardi, ingoiato dal sistema. Però l’ipotesi dell’Asl unica ha perso consenso nelle ultime settimane, nonostante sia stata rafforzata da una rete di otto distretti provinciali (molto ipotetica) che avrebbero come riferimento altrettanti poli ospedalieri. A spaventare la politica sarebbe il rischio di dare in gestione a un solo supermanager, avrebbe nei fatti più poteri dell’assessore alla Sanità, l’intero sistema delle Asl. Se qualcuno dovesse riuscire a esorcizzare questo pericolo, potrebbe farlo con una organizzazione interna molto rigida, allora l’ipotesi di un’unica Azienda potrebbe riprendere quota, ma solo in quel caso. Due Asl. La Sardegna sanitaria sarebbe divisa con un taglio netto: un’azienda per il Nord (Sassari, Olbia, compreso il «Mater» del Qatar e Nuoro) e l’altra al Sud: con Cagliari capofila, poi Ogliastra, Oristano, Campidano e Sulcis. Su questa ipotesi potrebbe concentrarsi il nuovo progetto dell’assessorato alla Sanità. Il risparmio nella spesa – dicono i sostenitori – sarebbe comunque garantito con l’azzeramento di ben sei direzioni generali su le attuali otto. Risparmio che poi potrebbe essere di sicuro più consistente con l’avvio della centrale unica per gli appalti prevista dalla leggina approvata a novembre dal Consiglio regionale. A detta dei bookmakers locali è questo lo schema che in questo momento potrebbe essere preferito della Giunta. Tre o quattro Asl. È il modello che alcuni considerano già quello di riserva, mentre secondo altri sarebbe fra i più graditi dalla coalizione che comunque finora dell’argomento Asl ha solo accennato nei vari vertici di fine giugno. Con tre Asl, la Sardegna sarebbe divisa in Nord, Centro e Sud. Al centro sarebbe Oristano ad amministrare il Medio Campidano e anche una parte del Sulcis. Cagliari avrebbe invece la gestione dell’Oglistra, che pare sempre più desiderosa di allontanarsi da Nuoro. Con quattro Aziende sanitarie, il discorso è presto fatto: sarebbero sovrapponibili alle ex Province storiche. Proprio questo discorso facile facile e visto come dovrebbe essere l’annunciata riforma degli Enti locali, alla fine la Giunta potrebbe scegliere questa strada. Si vedrà. Le autonome. Resterebbero comunque indipendenti l’Azienda ospedaliera Brotzu, che ora amministra anche il Microcitemico e l’Oncologico, le due miste di Cagliari e Sassari, e l’Azienda regionale per le emergenze-urgenze, l’ex 118.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 13
chimica verde
L’isola nel tavolo permanente
per diventare leader in Italia
 
SASSARI La Sardegna prova a dare concretezza ai progetti varati per sostituire le produzioni nell’ex Petrolchimico di Porto Torres e si candida a diventare regione leader in Italia nel campo della chimica verde e del settore della bioeconomia. É entrata a far parte, infatti, del Tavolo permanente che riunisce gli enti firmatari dell’Accordo di programma ministeriale e il Cluster Spring. L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras ha partecipato a Terni all’incontro tra le otto regioni interessate e rappresenterà la Sardegna al tavolo tecnico, per il quale si attende l’ufficializzazione da parte del ministero dello Sviluppo economico. «Il ruolo della Sardegna è già importante, grazie alle esperienze maturate a Porto Torres con Matrìca – ha detto l’assessore Piras – ma questo non basta: vogliamo avviare processi di crescita. Il nostro obiettivo è creare un modello integrato di economia basato su filiere innovative e multisettoriali. La bioeconomia consente di rigenerare i territori e programmare strategie di sviluppo sostenibili». La bioeconomia rappresenta una voce rilevante in Europa: il mercato è stimato in 2.000 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 22 milioni di persone. Spring è la piattaforma nazionale dell’intera filiera italiana della chimica da fonti rinnovabili, la Sardegna è rappresentata dall’Agris, da Matrìca e dalle Università di Cagliari e Sassari. Ad oggi due i progetti sardi: Il primo riguarda Albe, capofila Versalis (gruppo Eni), per la produzione di elastomeri attraverso l’utilizzo di materie prime alternative e rinnovabili (20 i giovani ricercatori sardi coinvolti). Il secondo, targato Matrìca, è la Bioraffineria realizzata da Novamont: sono impegnati anche 10 ricercatori sardi.

Questionario e social

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