UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 24 giugno 2015

Mercoledì 24 giugno 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 giugno 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Il ministero tace, per la prima volta dal 1992 non ci sono i contratti aggiuntivi regionali
Borse per i medici, nulla da fare
Anche le ultime speranze sono cadute: i giovani medici sardi dovranno fare a meno delle borse di studio regionali per le scuole di specializzazione. Ieri alle 13 sono scaduti i termini per l'iscrizione alle prove d'esame. E dal ministero dell'Istruzione non è arrivata neanche una risposta ufficiale alla richiesta fatta dal presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru. È la prima volta dal 1992 che gli aspiranti specializzandi non potranno fare affidamento sui contratti aggiuntivi finanziati dalla Regione.
NESSUN CONTRATTO Le borse saranno meno rispetto agli anni scorsi e soprattutto non ci sarà la “quota” riservata ai sardi. Nonostante a maggio il Consiglio regionale abbia approvato in fretta e furia una legge per garantire i giovani medici: per accedere ai contributi sarebbe stato necessario «essere residenti nell'Isola da almeno cinque anni alla data della richiesta di assegnazione del contratto di formazione», oppure «un diploma di laurea in medicina e chirurgia in un uno degli atenei presenti in Sardegna, ovvero Sassari o Cagliari». Una norma completamente inutile, almeno per il 2015, visto che nella Finanziaria non sono stati inseriti i finanziamenti per le nuove borse. E la strada individuata in un primo momento (la copertura tramite fondi di provenienza europea) non è risultata percorribile.
 I POSTI Quindi in Sardegna ci saranno a disposizione circa duecento posti nelle scuole di specializzazione. Ma sui numeri precisi, Regione e Sigm (segretariato italiano giovani medici) non sono d'accordo. Per l'assessorato alla Sanità sono 236, secondo l'associazione sono solo 194. Di sicuro non ci saranno le 24 borse che la Regione ha chiesto di aggiungere il 15 giugno, a venti giorni dalla pubblicazione del bando ministeriale. Troppo tardi.
M.R.
 
 
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Sport (Pagina 46 - Edizione CA)
Basket: i soldi della Regione non arrivano, le universitarie rinunciano alla A1
AMARA RESA DEL CUS CAGLIARI
Arrica: «È un lutto per tutto lo sport sardo»
Lo sport sardo è allo stremo e il primo a cedere è uno dei suoi pilastri. Il Cus Cagliari annuncia che non disputerà la serie A1 di pallacanestro femminile, che la scorsa stagione l'ha visto protagonista di una storica qualificazione ai playoff. Tocca al neo presidente Stefano Arrica dare una notizia che non esita a definire «un lutto per lo sport sardo». Poi è il suo vice e responsabile del settore basket a spiegare: «Da due anni andiamo avanti grazie alle anticipazioni delle banche su contributi regionali promessi, stanziati, deliberati e non ancora ricevuti». Quelli della cosiddetta “leggina” numero 5, quelli del co-marketing stipulato con la famigerata agenzia Sardegna Promozione, il cui commissariamento e il conseguente congelamento dei contributi elargiti ha messo in ginocchio lo sport sardo di vertice: le squadre (a partire dal Cagliari calcio), ma anche gli eventi (come il triathlon cross di Orosei).
Un pasticcio ancora irrisolto (il Cus attende a giorni una sentenza del Tar Sardegna), che sia aggiunge alla cronica lentezza dell'apparato burocratico e che fa dire a Vasapollo: «L'iscrizione scade il 9 luglio. Lega e Federazione non fanno deroghe. Dobbiamo dare i soldi e ce ne vogliono tanti: 50 mila euro solo per partecipare, 300-350 mila per una stagione dignitosa».
Mancano ancora contributi della stagione 2013-14, oltre che di quella passata: «Ci dissero di andare avanti, il contributo annunciato era di 175mila euro. Abbiamo fatto affidamento su quei soldi, ma non li abbiamo visti». Eppure, sottolinea Arrica, quella universitaria «è una società sana, che però ha un problema di liquidità. Noi abbiamo mille tesserati nelle nostre discipline, un settore giovanile del basket che è raddoppiato. Rinunciare al campionato è molto, molto doloroso».
«La Fip ci ha chiesto di partecipare alle coppe europee, ma come si fa? Ogni anno senza certezze dobbiamo ricominciare da zero. Lo scorso anno a metà stagione abbiamo dovuto tagliare tre giocatrici e sostituirle con due meno costose: dovevamo salvarci, siamo arrivati ai playoff e perciò dico che Antonello Restivo è uno dei migliori tecnici italiani». Ma la passione non basta più e le alternative sono drastiche: «Se non ci iscriviamo alla A1 dovremo ricominciare da zero, cioè dalla serie B regionale. Uno smacco, ma non abbiamo sclelta». Eppure, c'è tempo sino al 9 luglio. Cosa servirebbe? «Un miracolo».
Carlo Alberto Melis


 
 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ORTO BOTANICO. In giugno e luglio
Laboratori dedicati ai bambini
Edizione numero 17 per “Suoni e ritmi per la pace”, il laboratorio che l'associazione culturale “Palazzo d'inverno” organizza all'Orto botanico. In programma diverse iniziative per i bambini che, guidati da professionisti del settore, potranno suonare, recitare, danzare, cantare e giocare. Il laboratorio, che accoglie i bimbi dai 6 agli 11 anni di età, proseguirà per tutto il mese di giugno e si concluderà il 31 luglio, con orario flessibile dalle 8 alle 14. Il martedì e il giovedì, l'orario è esteso fino alle 17.30. L'iniziativa si svolge in collaborazione con l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione, il dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente dell'Università, il Circolo ricreativo dell'Ateneo e il personale dell'Orto botanico. Per informazioni, telefonare al 392.8625.400 o inviare una mail a a.c.palazzodinverno@tiscali.it.
 
 
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 34 - Edizione CA)
SASSARI Per cinquecento neo dottori
la pergamena di laurea in Piazza d'Italia
Cinquecento “tocchi” universitari nel salotto di Sassari. Col caratteristico copricapo nero del laureando, venerdì 500 studenti dell'Ateneo turritano saranno proclamati dottori in Piazza d'Italia. La cerimonia si inizierà alle 18. Significativa la presenza, ieri, alla conferenza stampa del sindaco Nicola Sanna e del presidente della Confcommercio sassarese Carlo Colombino. La città risponde favorevolmente all'iniziativa e numerosi esercizi commerciali faranno sconti ai neo laureati.
La cerimonia si aprirà con un intervento del rettore Massimo Carpinelli e i saluti del sindaco. Seguiranno la premiazione e il discorso del migliore studente nella sessione straordinaria 2013/14. Dalle 18.30, la distribuzione delle pergamene. In rigoroso ordine alfabetico. Apre il Dipartimento di Agraria (30 laureati), poi Architettura, design e urbanistica (22), Chimica e farmacia (26), Giurisprudenza (63), Scienze biomediche (35), Medicina veterinaria (12), Scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche (66), Scienze della Natura e del territorio (10), Scienze economiche e aziendali (51), Scienze politiche, Scienze della comunicazione e ingegneria dell'informazione (50), Scienze umanistiche e sociali (49), Storia Scienze dell'uomo e della formazione. A conclusione, il reggae dei Train to Roots.
Giampiero Marras
 
 
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
CONVEGNO Tre giorni di lavori a Sassari
Ambiente e cadmio: tutti i rischi
I l cadmio sarà al centro di una tavola rotonda internazionale che prenderà il via domani a Sassari. Il secondo “Cadmium Symposium” durerà tre giorni e ruoterà tutto intorno al metallo pesante, tossico per l'uomo e molto dannoso anche in concentrazioni ridotte. Il livello dell'iniziativa organizzata dal gruppo di Istologia del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università degli Studi di Sassari è testimoniato dal patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare.Saranno presenti anche i rappresentanti di diverse società scientifiche.
Per il capoluogo turritano si tratta del secondo appuntamento sul tema; già nel 2012 l'ateneo aveva scelto di organizzare un meeting scientifico sul minerale usato per la realizzazione di batterie e pigmenti. La sala conferenze dell'Ersu di via Coppino ospiterà esperti provenienti da diciotto Paesi. Si avvicenderanno in relazioni e confronti medici epidemiologi, oncologi, igienisti, cardiologi, biologi, biotecnologi, ma anche agronomi, veterinari e botanici, a testimonianza della trasversalità che questo secondo simposio avrà rispetto al primo e dell'approccio multidisciplinare che sarà conferito al congresso grazie alla partecipazione della Coldiretti.
I lavori si apriranno domani alle 15 e gli interventi dei relatori nella prima giornata si concentreranno sul tema “Cadmio e ambiente”. L'inaugurazione sarà celebrata solo venerdì alle 11.30 con i saluti delle autorità. Successivamente è in programma una tavola rotonda moderata dalla giornalista Simona De Francisci: un momento divulgativo voluto dagli organizzatori nella consapevolezza del grande interesse suscitato dall'argomento e nell'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema così rilevante per la salute. Il cadmio è infatti in grado di influenzare e compromettere la catena alimentare e gli ecosistemi. L'esposizione cronica può dare luogo a severe conseguenze per i reni. Le polveri e i fumi di cadmio sono inoltre chiamati in causa come induttori di enfisema polmonare e carcinoma polmonare. Il minerale può anche essere alla base di malattie del fegato, riduzione dell'assorbimento del ferro e danni allo smalto dei denti. Durante il simposio saranno illustrati anche i risultati delle più recenti ricerche relative alla correlazione tra l'esposizione al cadmio e lo sviluppo di diabete, sclerosi laterale amiotrofica, osteoporosi e malattie cardiovascolari.
Roberto Madeddu, presidente del comitato organizzativo e docente di Istologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari, spiega qual è il contesto in cui si può entrare in contato con il metallo: «Il cadmio lo si può trovare come elemento naturale, o dovuto a contaminazione nel terreno, nelle acque reflue e salmastre. Si trova inoltre nelle vernici, nelle industrie, nelle miniere, nei tegami di bassa qualità, nei prodotti agricoli che assorbono il cadmio dal terreno, come riso, legumi, cacao, prodotti vinicoli, prodotti ittici, mitili delle coste e frattaglie di animali. Queste ultime sono di largo consumo alimentare proprio nella tradizione sarda».
Durante il secondo Cadmium Symposium sarà presentata ufficialmente la Isrct, International Society Research Cadmium and Toxicology, con sede presso l'Università degli Studi di Sassari. Il Consiglio direttivo è composto dalla professoressa Agneta Akesson (Svezia), dal professor David Bernhard (Austria), dal collega Jean-Marc Moulis (Francia) e dal professor Michael Waalkes (USA). Roberto Madeddu è stato nominato presidente dell'ISRCT per il prossimo triennio. Un importante riconoscimento per la ricerca scientifica sarda.
Matteo Mascia
 
 
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Abbandono record, le strategie dell'esecutivo
Psicologi contro l'addio agli studi
Gli studenti sardi potranno contare sul sostegno di psicologi qualificati e attenti alla esigenze dell'età evolutiva. Un'attività utile per combattere con maggiore efficacia l'abbandono scolastico: l'Isola è infatti ai primi posti per numero di giovani che non completano il ciclo di studi. Si parla di un 27 per cento di iscritti contro una media nazionale del 15. Il “Piano Iscol@”, predisposto dall'assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino, prevede quindi di portare gli psicologi tra i banchi di scuola. Attività prevista dietro precisa raccomandazione del loro Ordine regionale. Angela Quaquero, presidente degli analisti sardi, commenta con soddisfazione il risultato raggiunto: «Nel progetto è stata prevista la presenza dello psicologo per interventi di consulenza e di supporto nelle azioni di contrasto alla dispersione scolastica: si tratta del riconoscimento ufficiale della funzione dello psicologo a scuola, ed è un fatto di grande rilevanza poiché è la prima volta che questo accade in Sardegna in maniera programmatica».
La presidente dell'Ordine spiega come sarà strutturato l'intervento dei suoi colleghi: «È prevista l'attuazione di tre schede-progetto da svilupparsi nell'arco di un triennio, nell'ambito di situazioni che presentano particolari complessità ed esigenze. Abbiamo già dato indicazioni agli psicologi iscritti all'Ordine di avviare la predisposizione di progetti da presentare a bando».
Matteo Mascia
 
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 giugno 2015 / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Traffici e naufragi, l'altra Nora riemerge dall'acqua
Oltre la leggenda e il mito che fanno riaffiorare, di tanto in tanto, un'immaginaria Nora sommersa, prigioniera dei sedimenti e nascosta dai flutti, davanti alla città antica che fu dei fenicio-punici e poi dei romani, l'acqua custodisce ben altri segreti. La propaggine di una realtà di terra affacciata sul mare e che col mare, necessariamente, aveva un suo rapporto stretto. Ed è lì, sott'acqua, che gli archeosub della Soprintendenza cagliaritana hanno ripreso le loro indagini, sulla scia di quanto, tra il 1978 e il 1984, fece Michel Cassien, il docente universitario che alla guida di un nutrito gruppo di volontari del Touring Club de France mise in campo sei preziose campagne di scavo nel mare di Pula. Ricerche dettagliate, ricche di informazioni sul materiale recuperato, sulle trecento e passa anfore fenice e puniche ripescate sotto il Coltellazzo, tra cui una ventina che ancora conservavano, nel loro ventre , resti di carni bovine e ovine sottosale e altro materiale organico.
Un lavoro conosciuto solo dagli addetti ai lavori e dunque mai divulgato che adesso l'Università degli Studi di Padova e gli archeologi diretti da Jacopo Bonetto (che tra l'altro, da molti anni, scavano a Nora), in stretta collaborazione con la Soprintendenza guidata da Marco Minoja, stanno rivalutando e riesaminando. In qualche modo completando grazie alle nuove indagini subacquee che l'équipe cagliaritana capeggiata da Ignazio Sanna sta conducendo nel mare di Nora.
«La notevole quantità di emergenze diffuse, i numerosi contesti individuati, riferiti a periodi storici differenti, ci confermano la grande importanza di Nora e il collegamento che la città aveva col resto del Mediterraneo», spiega Ignazio Sanna. «Stiamo scoprendo parecchio materiale sparso davanti al promontorio e sia nella parte occidentale che orientale. Anfore e materiali di produzione locale ma anche fabbricati in altri Paesi». Dalla penisola iberica alle terre d'Oriente. Sanna e gli archeosub stanno indagando nelle acque più profonde, davanti alla baia di Agumu e ben più al largo. «A circa trecento metri dalla costa occidentale - spiega Ignazio Sanna - abbiamo trovato una struttura sommersa, un accumulo di blocchi d'arenaria. Probabilmente si tratta di un impianto frangiflutti, una protezione per le imbarcazioni. I ritrovamenti più antichi li abbiamo fatti a una trentina di metri di profondità: materiali datati tra l'VIII e il VII secolo avanti Cristo». Agglomerati sommersi che raccontano spesso di tanti naufragi.
«Numeri che ci aiutano a comprendere il reale movimento delle navi che faceva riferimento a Nora», spiega l'archeologo. “Pezzi” importanti, come la caratteristica anfora proveniente da Chio, conosciuta per la produzione di vini pregiati. Vini così tanto apprezzati dagli intenditori del tempo da aver convinto i fabbricanti di anfore a riprodurre contenitori simili per convincere il mercato ad acquistare il vino greco. Peccato che all'interno non ci fosse proprio il nettare di Chio o di Rodi.
Ecco, nei fondali di Nora gli archeosub hanno e stanno scoprendo molti manufatti, preziosi non tanto per il loro intrinseco valore quanto per la loro “capacità” di scrivere la storia. «Molte anfore provengono da colonie fenicie del sud della Spagna, finite a Nora sulle imbarcazioni a vela che sfruttavano le correnti e i venti del Mediterraneo che da Gibilterra soffiano verso est, le cosiddette diramazioni opportunistiche ben note anche ai velisti moderni», racconta Sanna.
Ad esaminare il materiale fenicio pubblico che sta emergendo dalle acque di Nora è l'archeologa e docente universitaria Carla Delvais, mentre l'archeologa della Soprintendenza Maurizia Canepa sta coordinando il lavoro di indagine. Un impegno iniziato nel 1999 a cui collaborano i sommozzatori della Guardia di Finanza grazie a un accordo sottoscritto tra il soprintendente Marco Minoja e il colonnello Emilio Vitrone.
Andrea Piras




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