Martedì 26 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 maggio 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Domani dalle 17
Conferenza sull’Orto botanico
La sezione sarda della Società botanica italiana e l’Orto botanico dell’Università, in collaborazione con l’Associazione giardini italiani-Amici del giardino di Sardegna, organizzano per domani, al Dipartimento di Scienze della vita (viale Sant’Ignazio 13, ore 17) la conferenza “L’orto botanico come attrattore sociale: educazione ambientale, didattica, turismo, networking”. Sarà tenuta da Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto botanico di Bergamo. L’Agi donerà all’Orto botanico di Cagliari alcuni esemplari di rose. Sarà un dibattito con gli esperti Francesco Atzeni (Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio), Cecila Tasca (presidente del corso di laurea in Beni culturali e spettacolo), gli assessori regionali Claudia Firino e Francesco Morandi, Paolo Scarpellini, Alessandro Soddu (Università di Sassari).


2 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Provincia Medio Camp (Pagina 25 - Edizione CA)
Villamar, necropoli
Scavi archeologici
Sono aperte le iscrizioni rivolte agli studenti universitari per i nuovi scavi archeologici nella necropoli punica con la direzione scientifica di Piero Bartoloni ed il coordinamento di Elisa Pompianu. Il primo turno dal 31 agosto al 18 settembre, il secondo dal 21 settembre al 9 ottobre. Per maggiori informazioni rivolgersi a Michele Guirguis mail micheleguirguis@yahoo.it e ad Elisa Pompianu epompianu@uniss.it. (an.pin.)


3 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 37 - Edizione CA)
“STEREOFONIE MODERNE”. Sabato il concerto di presentazione a Cagliari
Apollo Beat, il quintetto sassarese si lancia: esordio discografico e una fiction per il web
Esordio sulla lunga distanza per gli Apollo Beat (quintetto sassarese attivo dal 2012) che sabato saliranno sul palco di “Ateneika 2015 - Giochi universitari” a Cagliari.
“Stereofonie moderne”: 7 brani, registrati e mixati allo Sleepwalkers studio di Guspini, nei quali - tra originali mimetizzati e cover dichiarate - emerge l’amore per la tradizione della migliore black music afro-americana, così come per lo stile inimitabile dei compositori italiani di colonne sonore e sonorizzazioni dei ’60 e i ’70. Sfilano in rassegna brani come “Restless”, composto nel 1974 da Silvano Chimenti e Romano Rizzati, nel quale sono la tromba di Emanuele Dau e il flauto traverso di Alessandro Carta a esporre il tema principale; “Pizza investigation”, guidato da una sapiente miscela di chitarre wah, organo Hammond e Clavinet; “Highway patrol”, composta dal tedesco Berry Lipman per la serie tv “Star Maidens”; la classica “Hung up your hung ups” di Herbie Hancock e la suadente “Mile high swinger”, composta da Alan Hawkshaw, entrambe del 1975. A chiudere altri due brani originali: l’indolente “Toccata e fuga” e la violenta “In ginocchio”, guidata da una possente sezione fiati, con il sax di Christian Natante e il trombone di Salvatore Moraccini in evidenza.
L’immaginario, l’avrete capito, è quello delle pellicole di serie B, tra inseguimenti, rese dei conti, criminali spietati e qualche momento di perversa intimità con le chitarre di Giuseppe Bulla, il basso di Diego Ganga, le percussioni di Diego Moretti, le tastiere di Andrea Sau e la batteria di Salvatore Dore, che ha registrato tutti i brani, ma è successivamente uscito dalla band (sostituito da Diego Desole).
A perfetto compendio della musica, i nostri hanno appena terminato di produrre “Apollo Beat - La serie” (prestissimo sul web) e che i loro concerti si caratterizzano come una perfetta ricostruzione scenica/estetica dello stile e del groove degli anni ’70.Per qualsiasi informazione e per acquistare il loro disco www.apollobeat.it.
Gianmarco Diana
 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Sassari
Un seminario sulla riforma costituzionale ed elettorale
Una giornata di studio per affrontare le questioni della crisi della democrazia rappresentativa, muovendo dalle riforme istituzionali in atto che modificano il sistema bicamerale e la forma di governo parlamentare. “La crisi della democrazia e le riforme istituzionali” è il titolo del seminario organizzato per giovedì 28, alle 16, nell’aula magna del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Sassari.
I relatori saranno Carlo Amirante, per circa 20 anni docente di Diritto costituzionale all’Università Federico II di Napoli; Matteo Cosulich, esperto di sistemi elettorali che insegna Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Trento; e Giuseppe Di Genio, costituzionalista dell’Università di Salerno.
Si parlerà anche della nuova legge elettorale- l’Italicum - approvata da pochi giorni alla Camera. L’iniziativa è organizzata e sarà coordinata dal professor Giovanni Bianco, che insegna Istituzioni di diritto pubblico e Dottrina dello Stato nel Dipartimento di Scienze politiche, scienze della comunicazione ed ingegneria dell’informazione. I saluti di apertura saranno del vicedirettore del Dipartimento, Francesco Soddu.


5 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
EX “DETTORINI”
Oggi alle 17.30, alla Biblioteca in via Università 32, “Innovando tradere” (ex studenti, docenti e dirigenti scolastici del Dettori) organizza l’incontro “Studenti e studentesse al Dettori tra cronaca e storia”. Si parlerà di Ernesta Bittanti, prima studentessa (1882) e poi moglie di Cesare Battisti, e Antonio Gramsci (licenza liceale nel 1911). Ne parleranno Gianfranca Fois e Mauro Pala.



6 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Speciale (Pagina 35 - Edizione CA)
RICERCA. L’evolocumab è l’alternativa alle statine
Contro il colesterolo “cattivo” l’anticorpo monoclonale umano
S i avvicinano le terapie su misura per chi è destinato ad avere il colesterolo elevato e non solo perché questa situazione appare indelebilmente “scritta” nel Dna. Il Comitato dei medicinali per uso umano dell’Agenzia europea per i medicinali ha dato parere positivo per evolocumab , il primo anticorpo monoclonale completamente umano per il trattamento dell’ipercolesterolemia. Quando sarà disponibile, il farmaco andrà impiegato nei pazienti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista che non riescono a ridurre i valori di colesterolo “cattivo” con i farmaci attualmente impiegati (statine) o quando soffrono di ipercolesterolemia familiare omozigote. «Si tratta di un approccio terapeutico del tutto nuovo - commenta Alberico L. Catapano, presidente European Atherosclerosis Society e docente al dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano - i dati di efficacia dimostrano che il valore di Ldl (colesterolo “cattivo”) viene più che dimezzato da evolocumab in maniera indipendente rispetto alla somministrazione o meno di una precedente terapia. Il profilo di tollerabilità è molto buono e apre il campo a quei pazienti che hanno problemi ad assumere statine e/o ezetimibe o che siano lontani dagli obiettivi terapeutici, quindi gli intolleranti e i non-responders alla terapia. Inoltre, il farmaco ha dimostrato di essere molto efficace nel ridurre la colesterolemia Ldl nei pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote ad alto rischio e in alcuni sottogruppi di pazienti omozigoti che però devono presentare una residua espressione del recettore dell’Ldl».
In Italia sono stati coinvolti nella sperimentazione 39 Centri specializzati distribuiti in tutta la penisola. Il farmaco, che non è ancora disponibile nel nostro paese, ha mostrato importanti dati di efficacia anche su pazienti a rischio cardiovascolare moderato, con una riduzione del colesterolo Ldl e del tasso di eventi cardiovascolari: questi risultati potrebbero allargare il raggio d’azione del nuovo farmaco, aprendo la strada a un futuro utilizzo anche in prevenzione secondaria. «I risultati degli studi Osler 1 e 2, condotti su quasi 5.000 pazienti, a confronto con la terapia standard, hanno dimostrato un dimezzamento del rischio cardiovascolare nel gruppo trattato con evolocumab»,precisa Michele Massimo Gulizia, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. (fe.me.)


7 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 maggio 2015 / Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Sestu, trasporti
Attivo il pollicino
Ieri mattina c’è stato il viaggio inaugurale del bus pollicino dell’Arst che collegherà Sestu con la stazione della metropolitana leggera al Policlinico di Monserrato. Dal 1° giugno la nuova linea sarà attiva tutti i giorni, con partenze frequenti nelle ore di punta e sincronizzate con la metro. Alla cerimonia era presente l’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, i vertici dell’Arst e il sindaco Aldo Pili.




LA NUOVA SARDEGNA

8 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 maggio 2015 / Sardegna - Pagina 7
UNIVERSITÀ
Crescita economica, seminari
Comincia domani il ciclo di seminari a cura del professor Kevin Keasey, della Business School dell’Università di Leeds, organizzati nel Programma Visiting Professor 2014-15 finanziato dalla Regione, e organizzati dal Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari. Keasy ha firmato studi scientifici sul diverso atteggiamento delle banche europee e statunitensi di fronte alla crisi economica.



9 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 maggio 2015 / Lettere e commenti - Pagina 15
LA RIFORMA DELLA SCUOLA
di Luciano Marrocu
Non si sono ancora placate le polemiche sull’ennesimo disegno di legge: gli insegnanti sono scottati dalle troppe promesse di cambiamento epocale
Vince ma non convince la "buona scuola" di Renzi. Benché il relativo disegno di legge sia passato alla Camera con una buona maggioranza, la riforma continua a essere nell’occhio del ciclone. Anche un suo sostenitore, lo scrittore Marco Lodoli, deve confessare come nella scuola in cui insegna neppure uno straccio di collega abbia accolto le sue (per altro timide) argomentazioni in difesa della riforma. Lodoli ha lavorato nella commissione ministeriale che ha elaborato "La buona scuola" ed è stato proprio lui a suggerirne il nome (si sarebbe dovuta chiamare, "la scuola dell’unità e delle convergenze"). Insegna a Roma Lodoli e un suo collega, uno di quelli che non è riuscito a convincere, a un certo punto ha sbottato: "Era meglio se ’sta riforma la chiamavi La Buona Sòla." Il fatto è che gli insegnanti italiani sono scottati dalle troppe promesse di cambiamento epocale - nome in codice ’riforme’- che si sono poi tradotte in moduli da riempire, interminabili registri da compilare, oltre che in misure peggiorative non solo della condizione degli insegnanti ma anche dell’istituzione scolastica nel suo complesso. Gli insegnanti chiedevano che la politica li aiutasse a realizzare i compiti assegnati alla scuola dalla Costituzione - garantire a tutti i cittadini la stessa qualità di offerta educativa, offrire tramite l’istruzione una prospettiva di emancipazione - e si sono trovati di fronte a un progetto di progressiva liquidazione della scuola pubblica. La stessa sorte è toccata all’Università, che chiedeva alla politica di essere aiutata ad adeguarsi alle esigenze di una scolarizzazione di massa e si è trovata a fronteggiare la riforma Berlinguer. Una riforma che l’ha sfigurata, avviandola alla divisione tra atenei di serie A e serie B (già si intravede la serie C), tra università del nord e università del sud, tra lauree utili e lauree che servono solo a fomentare illusioni. Non meraviglia che tra gli insegnanti - quelli della scuola e quelli dell’università - sia diffusa l’idea che il ceto politico non li tenga in nessuna considerazione. Di questo ceto politico, per parte loro, gli insegnanti pensano molto male, trovandosi spesso a sottolinearne oltre alla povertà culturale, il fatto di essere un corpo di nominati. Che l’offensiva contro la "buona scuola" sia anche alimentata dall’opposizione interna al PD è fin troppo evidente e ci vorrà del tempo prima che questa opposizione possa venire riassorbita o marginalizzata. Nei suoi rimbrotti contro i i dissidenti, Renzi ricorda quella maschera milanese, Tecoppa, che impegnato in un duello dice al suo avversario: "Se non stai fermo, come faccio a infilzarti?". Al presidente del Consiglio sembra mancare al momento una esatta percezione delle difficoltà che il suo progetto di stabilizzazione del quadro politico ha di fronte. Il progetto comporta che la vasta opposizione sociale suscitata dalle riforme venga superata attraverso la capacità del Parlamento di "fare" le leggi. Il problema è che la maggioranza parlamentare necessaria per legiferare con il ritmo imposto da Renzi è incerta, per cui, nei momenti chiave, il presidente del Consiglio si trova a dover contare su parlamentari in transito da una formazione all’altra, o su quella parte dell’opposizione interna non del tutto sicura di voler affrontare i rigori e le difficoltà legate allo star fuori dalla maggioranza governativa. Questo al tempo di Agostino Depretis veniva chiamato trasformismo. Anche a non volerla caricare di significati etico-politici, è una pratica politica, il trasformismo che andreottianamente può servire a sopravvivere. Non si vede però come possa essere lo strumento della Grande Riforma che Renzi promette.


10 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 maggio 2015 / Agenda - Pagina 19
I PRODOTTI LOCALI
Vini e formaggi all’università per guadagnare una laurea speciale
ORISTANO Vini e formaggi sono stati i protagonisti di “Tastende 2015” evento nato da un’idea dell’associazione studentesca AssoTVEA che riunisce gli studenti dei corsi Tecnologie alimentari, viticoltura ed enologia del Consorzio Uno. Una giornata dedicata alla degustazione sensoriale, di prodotti dei territori oristanese e regionale come momento di formazione e approfondimento per gli studenti e un’occasione di valorizzazione dei prodotti tipici sardi e delle eccellenze imprenditoriali del territorio locale e regionale. La manifestazione, ospitata al Chiostro del Carmine era promossa e patrocinata dall’Università di Sassari, dal Consorzio Uno, dalla Regione, dal Rotaract Club Oristano, dalle aziende Panetterie Cesaraccio di Sassari e Twelve Energy di Villasor. Protagonisti dell’evento la Cantina Sociale di Oliena, la Cantina Quartomoro di Sardegna, la Cantina Contini di Cabras, il Caseificio Monzitta e Fiori di Tula. Ogni degustazione è stata preceduta da una relazione tecnica proposta, per i vini, dalla professoressa Alessandra Del Caro e, per i formaggi, dal professor Marco Rissone. Numerosi sono stati gli ospiti. Tra questi l’enologo Enzo Biondo, i docenti dell’ateneo sassarese Giovanni Nieddu e Luca Mercenaro, Eleonora Caddeo, presidentessa del Rotaract, il responsabile del Consorzio Uno, Carlo Aimerich, il presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che, complimentandosi con gli organizzatori, fra cui Francesca Planetta, presidentessa dell’associazione studentesca Tvea, ha voluto sottolineare «Il valore del Consorzio Uno, perfettamente in linea con le esigenze del sistema produttivo della Sardegna».


11 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 maggio 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
Antonio Calò: una meraviglia di 62 aromi
ORISTANO «Già Strabone,– scrive nella prefazione del libro “Vernaccia”Antonio Calò, presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino– nella sua opera principale Geografia, con un impianto storico-antropologico, in cui descrive in 17 libri le Regioni del mondo abitato, aveva definito la Sardegna fortunata in tutto, ma in particolare per l’abbondante produzione di grano e di cereali e Andrea Bacci, Archiatra di Papa Sisto V, nella sua "De naturali vinum historia de vinis Italiae…" nel 1595, riprenderà questa definizione per sottolineare la sua fertilità dovuta alla particolare natura del terreno e per l’abbondanza di vini "per lo più bianchi e secchi". » «Non deve destare, allora, eccessiva meraviglia– scrive il professor Calò– la recente scoperta dell’Università di Cagliari di vinaccioli riconducibili a Vernaccia e Malvasia, datati con il carbonio 14 a circa 3000 anni fa, tra il 1300 -1100 a. C. Prima dei Fenici quindi in Sardegna prosperava già questa pianta ed anche quella varietà che oggi chiamiamo Vernaccia». «È da riscrivere, allora, la storia dell’espansione e della coltivazione viticola nel bacino del Mediterraneo?– si chiede Calò– Questo non lo so; quello che desidero invece sottolineare è che il nostro Biondo ha perfettamente ragione quando definisce la Vernaccia "l’oro della valle del Tirso, un vino senza regole e senza tempo, straordinario ed emozionante, parla la lingua degli avi, attraverso millenni di storie e di uomini…"!» «Nella parte più " tecnica" del volume, - prosegue Calò–viene descritto il lavoro espresso da speciali lieviti Saccharomyces del genere "flor" sul Vernaccia di Oristano, utilizzando uno speciale "laboratorio biologico naturale", in parte ancora oggi sconosciuto ai ricercatori di tutti i continenti. Il risultato finale di questo straordinario processo è costituito dalla notevole quantità di aromi elaborati (ben 62) ed individuati solo grazie ai sofisticati strumenti analitici che la moderna scienza enologica ci mette oggi a disposizione».


12 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 maggio 2015 / Sport - Pagina 41
Capo Amato vince per la nona volta di fila la regata storica di Porto Torres
FOIS SI CONFERMA RE DEL «PESCATORE»
PORTO TORRES Lorenzo Nuvoli, socio dell’AssoVeLa e anima della Regata del Pescatore, lo ha detto durante la premiazione, ospitata nei locali dell’Istituto Superiore Paglietti, il Nautico: “Alla Regata del Pescatore si corre per il secondo posto. Il vincitore sappiamo già chi è”. Si perché anche ieri, e per la nona volta consecutiva, ad aggiudicarsi la vittoria in questa suggestiva rievocazione storica, è stato il gozzo Capo Amato di Pietro Fois. Ma non importa, perché questa manifestazione, che unisce passione per la vela e competenza marinaresca, è un’occasione di festa nella festa, quella Grande di tutti i turritani. La Regata si sarebbe dovuta disputare sabato mattina, ma l’allegro vento di maestrale ha suggerito agli organizzatori di rinviare la prova in mare al giorno successivo. Sette le barche partecipanti. Tra queste anche la lancia Auriga-Uniss, rappresentante dell’università sassarese con un equipaggio composto quasi completamente da studenti universitari. Unica eccezione l’armatore Lorenzo Nuvoli. Sette partecipanti, non uno di più, perché è la formula della manifestazione che obbliga a mettere un limite al numero delle barche in gara. Che è una prova mista, basata sulla capacità di orientarsi in mare, con partenza dalla spiaggia e un percorso coperto in parte a remi e in parte a vela. A chi partecipa viene consegnata una simbolica attrezzatura di pesca numerata; le barche, raggiunta a remi la “zona di pesca”, calano in mare l’attrezzatura. Quindi spiegano le vele per una regata su percorso a triangolo, che si conclude nella zona dove ogni equipaggio deve recuperare il suo attrezzo. Chi sbaglia è fuori. Vince il primo che tocca terra. Domenica, ancora per una volta, a toccare per primo terra è stato Capo Amato. Dietro di lui l’ottimo Maschjarana, rappresentante del Comune di Stintino. Quindi, nell’ordine, Auriga-Uniss, Gruviera di Andrea Fiori, Sara di Francesco “una marcia in più” Sannino, Stella di Gavino Simile e Camilla dei ragazzi del Paglietti. Le magnifiche sette della Regata del Pescatore. Antonio Mannu 

 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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