UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 13 maggio 2015

Mercoledì 13 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 maggio 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 

L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
FORUM RUSSO
Domani, dalle 9-13 e dalle 15.30-18.30 il Forum internazionale della lingua russa e cultura slava, al Centro linguistico di ateneo dell'Università (via Porcell 2, aula 9). Ospite Tatiana Kortava, pro rettore dell'Università statale di Mosca “Lomonosov”.


 
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Agenda
KWIATKOWSKI: INCONTRO
UNIVERSITÀ Questa mattina alle 10.30 nella Facoltà di Studi Umanistici, in via Is Mirrionis 1 a Cagliari, Nicolás Kwiatkowski - professore di Historia Cultural della Universidad de San Martín (Buenos Aires) - terrà una conferenza-dibattito sul tema “Che sarà di noi senza Barbari? Rappresentazioni occidentali dei barbari nello spazio globale 1500-1800”.


 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
IGLESIAS. Progetto per Monteponi, inserito nel Piano Sulcis, all'insegna della ricerca e dello sviluppo
CINQUE MILIONI PER FAR DECOLLARE UN CENTRO DI ECCELLENZA
Cinque milioni di euro per una speranza di rilancio di Monteponi. E, con esso, dell'intero territorio. È questa la cifra che - come prima tranche - sarà messa a disposizione di Università di Cagliari e Consorzio Ausi per portare avanti il progetto Cesa. Ovvero: Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale. Un piano all'insegna della ricerca e dello sviluppo che è risultato vincitore del bando “99 ideas” inserito nel Piano Sulcis.
Di quel piano si è parlato nel corso della conferenza che si è svolta lunedì a Palazzo Bellavista, sede dell'Ausi (il Consorzio nato nel 1996, come associazione, a sostegno delle attività universitarie) in occasione dell'inaugurazione del nuovo laboratorio dotato di strumentazione all'avanguardia per portare avanti le attività di ricerca in campo ambientale.
Ma se il progetto Cesa andrà avanti si potrà fare molto più di quanto non si faccia ora. Si punta, in sintesi, a creare un centro specializzato nella gestione integrata delle attività di ricerca, sviluppo e applicazione. «Questo è un territorio che presenta forti criticità ambientali - ha osservato il docente Giovanni De Giudici, del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche - ma ciò può diventare anche il suo punto di forza nel momento in cui si portano avanti studi e ricerca».
Si tratta di un'idea che lo studio Ambrosetti di Milano ha definito la più importante in quanto caratterizza fortemente il territorio, come ha riferito Tore Cherchi, coordinatore per l'attuazione del Piano Sulcis. «Io la ritengo una delle occasioni per ripartire e rilanciare una zona dove, spesso, i fondi arrivati sono stati spesi male». Cherchi è stato molto chiaro nel puntualizzare un aspetto: «Il Centro dovrà insediarsi a Iglesias e questo è un punto fermo». Come lo è anche il fatto che non si potrà fare a meno dell'apporto dell'Igea: «La società rimane il soggetto principale incaricato delle bonifiche ed è fondamentale creare un parternariato con tutti i soggetti che saranno parte di questo progetto». Ora si tratta di recuperare il tempo perso: «c'è un ritardo di circa un anno e mezzo, che non è dipeso certamente dai promotori dell'iniziativa - ha aggiunto Cherchi - Al momento bisogna realizzare lo studio di fattibilità e decidere quale parte del piano finanziare per prima».
Cinzia Simbula

 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
MICROCITEMICO. Il premio Shardana consegnato alla figlia del pediatra, l'impegno di Luigi Arru
«INTITOLIAMO L'OSPEDALE A CAO»
Ieri l'omaggio allo scienziato che dichiarò guerra alla talassemia
Un premio alla memoria di Antonio Cao, ma anche - per il pediatra-scienziato, padre della lotta alla talassemia - una promessa solenne: «Farò di tutto, subito, perché l'ospedale Microcitemico venga intitolato a lui», ha detto ieri l'assessore alla Sanità Luigi Arru raccogliendo la richiesta corale e accorata di ex collaboratori, ex pazienti e familiari del luminare cagliaritano scomparso tre anni fa. «Se non ci riesco mi dimetto».
Si è chiusa così, con un impegno ufficiale, la cerimonia di consegna del premio Shardana 2015, organizzato dal Rotary club Cagliari est. Il premio, al terzo anno di vita, è stato consegnato ieri mattina nell'aula Thun del Microcitemico a Barbara Cao, figlia del genetista, che ha ricordato con emozione la festa che l'ospedale dedicò al padre nel 2009, per l'ottantesimo compleanno, ringraziando (e facendole venire i lucciconi agli occhi) la collaboratrice che più si diede da fare per organizzarla: «Anche a casa lui era il professor Cao , un uomo senza dimensione privata e con una passione devastante per lo studio e la ricerca, cui ha dedicato ogni momento della vita, anche poco prima di morire. Era una persona meravigliosa». In platea, anche un altro figlio, Filippo («Bello sentire ancora una volta quanto nostro padre fosse amato»), mentre erano assenti il primogenito, Andrea, che vive all'estero, e per motivi di salute la moglie Giuseppina.
Una cerimonia commossa e affollata, aperta dal saluto delle autorità e gli interventi di Maria Gabriella Nardi, direttore sanitario dell'ospedale di via Jenner «fortemente voluto - lo ricorda una targa nell'atrio - e creato dal professor Antonio Cao», e di Michele Russo, presidente del club rotariano.
A tratteggiare il ritratto professionale e umano di Antonio Cao è stato Paolo Moi, suo allievo e oggi responsabile della Clinica pediatrica II: «Univa in sé le competenze del grande clinico (ha fatto sessant'anni di pediatria, incontrando sul campo le situazioni più disparate, incluse malattie oggi quasi scomparse) e le competenze scientifiche più moderne nei campi della genetica, dell'ematologia e della biologia molecolare. I progressi compiuti grazie a lui nella lotta alla talassemia sono forse il lascito più significativo, ma non bisogna dimenticare che con lui si è formata tutta la scuola sarda di pediatria. Era famoso per la sua rettitudine: non ci si poteva nemmeno immaginare di chiedergli una raccomandazione. Per capire chi eri, come del resto per individuare una patologia, gli bastava uno sguardo. Era un gran lavoratore: pretendeva tantissimo perché era il primo a lavorare tantissimo». Sullo schermo, alle sue spalle, un bel ritratto fotografico di Antonio Cao con una scritta significativa: “Un maestro di vita, un pediatra acuto, un uomo e un docente retto”. Moi ha poi raccontato di aver conosciuto lo scienziato quando quest'ultimo rientrò a Cagliari, poco più che quarantenne, già ordinario e stimato dalla comunità scientifica internazionale, dopo un periodo trascorso a Perugia insieme al suo maestro Willy Tangheroni.
Commosso il ricordo degli ex pazienti: «Ha cambiato le nostre vite», ha detto Ivano Argiolas, oggi presidente dell'associazione Thalassa Azione Onlus. «Prima di lui, per millenni, con la talassemia ci nascevi e ne morivi prematuramente. Ricordo, avrò avuto 16 o 17 anni, di essere entrato una volta nel suo studio per chiedergli di essere sottoposto a un trapianto di midollo: lui mi disse che, non avendo un donatore compatibile, avrei dovuto aspettare ma aggiunse che lui e i suoi collaboratori stavano lavorando a un progetto sperimentale. E infatti sono stato fra i primi pazienti a essere sottoposti alla sperimentazione dell'autotrapianto, che potrebbe significare l'addio al trapianto di midollo osseo. Il professor Cao ha permesso a noi, i “suoi” bambini, di diventare adulti. Da bambino lo vedevo sempre serio, quasi burbero. Poi ho capito perché: era preoccupato per noi, sentiva su di sé la responsabilità delle nostre vite».
Da tutti gli intervenuti è arrivata la richiesta di intitolare il Microcitemico al grande medico scienziato. Alla fine della cerimonia, l'impegno ufficiale, emozionato e irrituale dell'assessore alla Sanità: «Da ematologo - ha dichiarato Luigi Arru - ho ovviamente letto la sua letteratura. Ma per me lui rimane il “Sardus Pater” - titolo di cui Cao fu insignito dalla Regione nel dicembre 2012 -, era un babbai di tutto il popolo sardo, come disse Renato Soru - all'epoca presidente della Regione. In tempi di crisi abbiamo bisogno di esempi. Ecco perché prendo l'impegno di fargli intitolare questo ospedale. Avrei preferito farlo quando il Microcitemico sarà diventato come lo vorrei io, ma lo farò subito».
Marco Noce
 


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
SASSARI. La protesta ieri mattina davanti all'ingresso dell'ospedale
Gli infermieri precari: «Sono vacanti 253 posti»
Hanno scelto la giornata dedicata agli infermieri, per raggiungere di prima mattina l'ingresso dell'ospedale civile di Sassari e appendere il loro striscione di protesta. «Un altro anno è passato e sei ancora precario e disoccupato. Buona giornata dell'infermiere», hanno scritto ieri mattina i componenti del Comitato infermieri precari e disoccupati della Provincia di Sassari. Tutto come da copione dello scorso anno: un concorso che manca dal 2009 e nessun rappresentante politico che ascolti. Unica differenza, rispetto alla protesta del 12 maggio 2014, il numero dei camici bianchi disoccupati, passato da 250 alle attuali 500 unità a spasso.
PARADOSSO L'Università continua a sfornare giovani laureati in infermieristica ma nessuno, nel Sassarese, riesce a trovare un posto di lavoro. Record negativo per il Nord ovest dell'Isola, considerato che Olbia e Cagliari hanno effettuato i concorsi nel 2014. A Sassari invece, tra le strutture dell'Asl e quelle dell'Azienda ospedaliera, si registra la mancanza di oltre 253 figure professionali e con decine di colleghi costretti a rinunciare a ferie e riposi per garantire i servizi. «Siamo al paradosso», hanno spiegato in una nota, «e questo ricade anche sul servizio agli utenti. Numerosi professionisti, per anni precari presso le aziende sanitarie cittadine, sono stati costretti a spostarsi verso altre Asl sarde o della penisola».
STORIA VECCHIA La questione è stata sollevata già da un paio d'anni. L'assistenza infermieristica nelle corsie degli ospedali turritani è sempre a rischio, soprattutto nei reparti di Medicina, nel 118, in Rianimazione e nei Pronto Soccorso di Sassari e Alghero. La paura è che non vengano garantiti i livelli essenziali di assistenza. Situazione denunciata più volte ma, ancora oggi, né l'Asl né l'Azienda mista hanno bandito concorsi o selezioni. L'ultimo è datato 2009 e, dal 2012, non c'è mai stata una graduatoria neppure per assunzioni a tempo. «Abbiamo portato avanti diversi tentativi di collaborazione», hanno detto, «e mai nessun rappresentante politico regionale, del Sassarese o dell'istituzione cittadina, si è interessato a questa emergenza». Tutti freschi di laurea in Scienze infermieristiche, non vogliono essere considerati «gente di passaggio». «Nei mesi scorsi abbiamo sottoposto il problema all'assessore regionale della Sanità Luigi Arru e, nei prossimi giorni, intraprenderemo altre forme di protesta».
Antonio Brundu


 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
TERRAMAINI. Orientamento
Convitto, scelte e indirizzi per gli studenti
È tempo di orientamento agli studi, anche al Convitto nazionale. «Qualcuno è rimasto meravigliato dall'ambiente: tengo a precisare che siamo una scuola statale. Noi siamo la dimostrazione che, quando vuole, lo Stato può lavorare anche con qualità», osserva il dirigente scolastico Piero Porru, alla folla di studenti riuniti all'Auditorium di Terramaini. Il microfono passa a monsignor Roberto De Odorico, segretario generale della Pontificia università lateranense di Roma. «Siete più belli del mare del Poetto. Ogni volta che mi trovo davanti ai giovani ho come l'impressione di tuffarmi nel mare», scherza. «Non so perché avete deciso di venire qui: voi siete in corsa, ma è arrivato il momento di fermarvi e domandarvi qual è la vostra meta», suggerisce. «Vi offro quatto criteri di scelta: scegliete di fare ciò che vi piace di più, ciò che vi costa di più, quello che serve di più agli altri e confrontatevi». Il direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani, parte dal passato: «Avrei voluto fare l'Isef e Lingue, invece ho fatto Economia. Non seguite il mio esempio, al momento della scelta dell'Università seguite il vostro cuore». Chiude Vincenzo Buonomo, docente di Diritto internazionale e rappresentante della Santa Sede della Fao: «Purtroppo le università sono scambiate sempre più spesso esclusivamente come luoghi dove andare a sostenere gli esami. È un grande errore», sentenzia. «Sapete come si fa a laurearsi in Giurisprudenza in cinque anni?», chiede alla giovane platea. «Appassionandosi allo studio. In bocca al lupo per la maturità e per il futuro». (sa. ma.)
 
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
AMICI DEL LIBRO
Domani, alle 17.30, il professor Giulio Paulis - per gli Amici del Libro - parlerà dei dolci sardi nella storia e nella lingua della cultura sarda: Ostello della Gioventù, scalette Santo Sepolcro 3.
 
 


 
LA NUOVA SARDEGNA
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 maggio 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 8
CAGLIARI
Diabete, scoperta dei ricercatori
Lotta al diabete: ricercatori cagliaritani individuano marcatori immunologici in grado di predire il rischio di contrarre la patologia. Possono essere utili quando compaiono i primi sintomi. È questo, in sintesi, il risultato di uno studio, pubblicato su Acta Diabetologica, effettuato da un gruppo di specialisti dell'Università di Cagliari e dell'ospedale Brotzu. Fernanda Velluzzi, Stefano Mariotti, Marco Songini e Andrea Loviselli , in collaborazione con il Bambin Gesu di Roma e dell'Italian Hospital di Londra procedono spediti. La Sardegna ha il primato di incidenza di diabete giovanile, seconda solo alla Finlandia.
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 maggio 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 8
Il riconoscimento al genetista pioniere nella cura della talassemia
PREMIO SHARDANA AD ANTONIO CAO
CAGLIARI E' andato alla memoria del professor Antonio Cao il Premio Shardana 2015, giunto alla terza edizione, "per aver contribuito in maniera determinante con i suoi studi alla prevenzione e cura della talassemia dando lustro alla Sardegna nel mondo". L'importante riconoscimento è stato consegnato questa mattina, nell'aula Thun del presidio ospedaliero Microcitemico della Asl di Cagliari dal Presidente del Rotary Club Cagliari Est, alla presenza dell'Assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, della direzione aziendale e di presidio. Scopo del premio è quello di evidenziare figure di sardi che abbiano dato lustro all'isola, attraverso la loro attività, nei campi della vita sociale, della creatività, dello sport, dell'arte, della cultura, con particolare riferimento a quella popolare. Quella in corso è la terza edizione: la prima fu assegnata ai Tenores di Orgosolo, mentre la seconda al velista e sportivo Andrea Mura. Quest'anno si è voluto ricordare la memoria di un grande genetista, il professore Antonio Cao: grazie al quale la lotta alla talassemia ha compiuto passi da gigante. Il premio è stato consegnato alla figlia Barbara.


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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