Lunedì 11 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 maggio 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 11 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
Successo di visitatori per la 19ª edizione di “Monumenti aperti”
UNA “FESTA” PER 71 MILA
La grande sorpresa sono i sotterranei del Civile
È IL RETTORATO IL SITO PIÙVISITATO MA SI SONO CREATE LUNGHE CODE ANCHE ALLA CITTADELLA DEI MUSEI, IN MUNICIPIO, NEL PALAZZO DELLA REGIONE E ALLA LEGIONE DEI CARABINIERI.
Davanti a tantissimi monumenti si sono create file lunghissime. Non solo nei luoghi più noti, come la torre di San Pancrazio ma anche davanti a siti meno reclamizzati, come la legione dei carabinieri di via Sonnino o la sede della Regione
C'è un volto deluso, forse l'unico tra quelli delle 71 mila persone che hanno visitato i “Monumenti aperti”. È quello di Tore Mura, pensionato di 78 anni: ha deciso di varcare il portone del Riva che, bambino, ha frequentato per due anni. Ma quell'ala della scuola di piazza Garibaldi non è visitabile. «Peccato», sospira, «a distanza di tantissimi anni l'avrei voluta rivedere». La delusione dura poco, giusto il tempo di vedere le altre aule. «In effetti, uguali a quella in cui andavo io». Lui ha portato il figlio, quasi quarantenne, al quale racconta di quando vedeva nel cortile il fratello maggiore impegnato nelle esercitazioni da balilla.
 I SITI In fondo, il pensionato ha capito perfettamente lo spirito della manifestazione, giunta alla 19ª edizione: aiuta i cagliaritani a riscoprire la propria città. Anche quei luoghi che, apparentemente, tutti dovrebbe conoscere. Il Municipio, per esempio, quella che dovrebbe essere la “casa” dei cittadini. Eppure la fila che arriva sino al largo Carlo Felice testimonia il fatto che in tanti non hanno mai varcato il portone di palazzo Bacaredda. «È la prima volta», conferma Alessandro Murgia, muratore che vive a Villanova, «che vedo l'aula consiliare e la sala dei matrimoni».
LE FILE Hanno di che essere soddisfatti gli organizzatori: sono tantissime le persone che ordinatamente attendono il proprio turno per visitare i siti. La fila per entrare alla legione dei carabinieri di via Sonnino arriva quasi sino al Parco delle rimembranze, quella davanti al palazzo della Regione resta sotto i portici ma si trasforma in un serpentone. E non sono certo i luoghi più visitati: secondo i dati forniti dall'organizzazione, il maggior numero di firme di presenza è stato raccolto dal Rettorato (5790), seguito dall'Orto botanico (5400), dalla Cittadella dei musei (5390) e dal San Giovanni di Dio (5510). Proprio l'ex ospedale civile ha rappresentato la maggior sorpresa di questa edizione: le visite ai sotterranei, sconosciuti a tantissimi cagliaritani, sono state curate dal gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” mentre a occuparsi del tour tra i tesori dell'ospedale è stata Mariposa, associazione dei dipendenti dell'Azienda; altrettanto certo il fatto che a visitare il sito sia stato anche Geppe, alias Nino Garau, il comandante partigiano cagliaritano noto in tutta Italia. A fine serata, sommando i visitatori di tutti i “Monumenti aperti”, si arriva a quota 71 mila.
LE VISITE Un successo dovuto anche al fatto che, quest'anno, la manifestazione ha avuto il merito di varcare i confini del centro storico, coinvolgendo anche le periferie, come Pirri e Sant'Elia. O come Molentargius («Siamo felicissimi per il migliaio di visitatori che abbiamo avuto», dice Vincenzo Tiana). E aprendo luoghi normalmente accessibili a pochi: la Fondazione del Banco di Sardegna, per esempio. «Addirittura», racconta Simone Sund («Cognome indiano, mia mamma, invece, è italiana»), studente del Martini che si occupa dell'accoglienza, «abbiamo avuto visitatori olandesi e di Barcellona». Ma, forse, ad apprezzare maggiormente il luogo sono stati proprio i cagliaritani che hanno potuto ammirare i lavori di Maria Lai o i dipinti (che ricalcano lo stile del mosaico nella chiesa del Carmine) di Aligi Sassu. E hanno apprezzo l'entusiasmo dei ragazzi che hanno fatto da guide nei monumenti. Come dimenticare Ginevra, la bimba di otto anni del Riva, che accoglie i visitatori indicando «il busto in bronzo di Alberto Riva Villasanta»?
Marcello Cocco
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 11 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
CONVEGNO. Lotta partigiana
Le donne della Resistenza
Sarà la senatrice Valeria Fedeli la relatrice d'eccezione del convegno “Vivere in piedi - Donne della Resistenza, Madri della Costituzione”, che il comitato provinciale dell'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) organizza - nell'ambito delle celebrazioni per il settantesimo anno dalla sua fondazione - oggi alle 16,30 alla Biblioteca Universitaria. Il rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo, aprirà i lavori, dedicati alla figura moderna e battagliera di Teresa Noce, che con l'alias Estella partecipò alla lotta partigiana, prima di diventare membro dell'assemblea costituente e segretario nazionale della Fiot, sindacato delle operaie tessili. Interverranno alla conferenza anche Carlo Dore (coordinatore Libertà e Giustizia Cagliari), Laura Stochino (direttivo associazione A. Gramsci Cagliari) e Luisa Sassu dell'Anpi. (cl.m.)
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 11 maggio 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'esibizione della violenza più folle
e tutte le scommesse perdute per dare dignità alla “Sardegna di dentro”
Cosa può scatenare la lucida follia della violenza? Cosa si nasconde dietro quella violenza volutamente esibita? Quale affronto può giustificare un atto criminale così belluino? Quale odio può alimentare un rancore sordo, profondo, che per giorni, settimane, rimane ad incubare all'interno di una improbabile coscienza che fa del carnefice la prima vittima di se stesso?
Sono, purtroppo, le domande di sempre. Le stesse domande che per anni hanno accompagnato gli omicidi più efferati, le faide più cruente, l'odioso crimine dei sequestri di persona. Nella stucchevole riproposizione di queste domande sta il senso di un fallimento. Bisogna prendere amaramente atto che, a distanza di tempo, non sono stati sradicati quei nuclei profondi dove si annidano alcuni valori deteriori che teorizzano la violenza e la sopraffazione quali strumenti per affermare la propria personalità.
Un insieme di disvalori che vede nella forza il sistema modulatore. Un malinteso senso della balentìa che altro non è che violenza gratuita e fine a stessa. Non è quindi sottacendo o esorcizzando questi disvalori che si può pensare di sradicarli.
Non sono bastate le conclusioni di una Commissione parlamentare o quelle della Commissione regionale, i fiumi di inchiostro spesi in tutti questi anni, per far capire che il primo passo per sconfiggere tutto questo è un'energica azione educativa.
Decisivo diventa a questo proposito il ruolo della famiglia e della scuola. La famiglia è il primo mattone di una società che bandisce la violenza e la sopraffazione. La scuola, l'istruzione, la diffusione della cultura della legalità e del rispetto della persona umana, sono altrettanti strumenti indispensabili.
Per anni ci si è riempita la bocca con lo slogan “la cultura come risorsa”. Si era individuato nell'istituzione, a Nuoro, di una Università di qualità e di eccellenza, capace di richiamare studenti dalle altre parti dell'Isola e anche dal continente, il grimaldello per sradicare i vecchi disvalori.
Quella che si è realizzata è un'idea piccola di università, un progetto residuale, senza futuro,assai lontano dall'idea iniziale. Oggi le cosiddette “zone interne” rappresentano un'area marginale, un'enclave con poche risorse e basso potenziale di sviluppo, interessate da un drammatico processo di spopolamento.
Lo spettro è una progressiva desertificazione: un genocidio culturale, sociale, antropologico, produttivo. Quello che manca, ancora una volta, è un'idea precisa e credibile di Sardegna: un Progetto. A meno che qualcuno non pensi che per sradicare la violenza sia necessario cancellare la “Sardegna di dentro”.
Massimo Dadea
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 11 maggio 2015 / Sport Vari (Pagina 44 - Edizione CA)
Canoa: i campionati universitari disputati a Sabaudia
CUS CAGLIARI , UNA LAUREA A PIENI VOTI
Che sia in versione velocità o polo, è stata una nuova domenica in primo piano, per la canoa sarda in trasferta. A Sabaudia, nei campionati universitari, in grande evidenza la formazione allestita per l'occasione dal Cus Cagliari con atleti studenti di tutta la Sardegna. In primis con Andrea Chiaberge e Riccardo Porceddu, bronzo nel K2 200 maschile. Sempre loro, più Lorenzo Abis e Marco Figus, sono giunti terzi anche nel K4 500. Nel singolo, il miglior piazzamento è arrivato con Tatiana Caredda, settima nel K1 500.



QUOTIDIANI NAZIONALI
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