Venerdì 8 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 maggio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia – pagina 39
Expo, le immagini di un’Isola
Negli stand i filmati che raccontano le eccellenze sarde
Camera di commercio e università di Cagliari: il progetto realizzato dagli studenti
 
Quando appaiono, l’acquolina in bocca è garantita. Elevate a oggetto di studio, le prelibatezze enogastronomiche dell’Isola offrono più di un sapore effimero, per quanto corposo. Diventano patrimonio, ricordo, emblema di qualità. Eccellenze tali da poter rappresentare la Sardegna all’Expo, sotto forma di filmati e schede divulgative. A realizzarle, con approfondimenti trasversali e cinque mesi di lavoro, gli studenti dell’Università di Cagliari.
Quaranta filmati, che in questi giorni scorrono sui monitor degli stand di Milano, sono l’esito del progetto affidato al Celcam (il Centro di ricerche sugli audiovisivi del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio) dalle Camere di commercio della Sardegna. Tra esami e lezioni, gli studenti e colleghi del polo umanistico già laureati si sono trasformati in operatori di ripresa, scenografi, redattori.
Guidati dai docenti Antioco Floris, in qualità di coordinatore e regista, e Carlo Maxia, come antropologo, hanno girato la Sardegna filmando la preparazione di cibi della tradizione locale, osservandone gli ingredienti e ricostruendo alcuni momenti rilevanti della filiera alimentare isolana. Dal mercato del pesce cagliaritano sono passati alla pesca dell’aragosta ad Alghero, dai rituali della consumazione della vernaccia durante la Sartiglia alla preparazione del pane carasau e del pecorino nel nuorese.
«È stato un momento importante di ricerca applicata, multidisciplinare, che ha offerto ai ragazzi una grande occasione di crescita», afferma Floris, professore di Linguaggi del cinema, della televisione e dei nuovi media presso Scienze della comunicazione, «con esperienze come questa, si può uscire dal percorso di studi con una competenza tale da essere subito a proprio agio nel mondo del lavoro». Il risultato, che verrà presentato anche nel capoluogo, è una quarantina di filmati, dove le mani di cuochi professionisti o semplici massaie ricreano (senza alcun doppiaggio, per rispettare l’identità del contesto) la varietà e genuinità della cucina sarda. Le ricette ricostruiscono una geografia della bontà: ci sono le polpette di bue rosso di Santu Lussurgiu, il cascà carlofortino, ma anche le monzette sassaresi o su filindeu nuorese, l’anguidda incasada di Santa Giusta o i ravioli di cipolla del Sarrabus.
E ancora cordula e trattalia, maccarrones de ungia, panadas, pitzudas de gherda, burrida, agnello al finocchietto. Tutti da gustare con gli occhi, e da riprodurre in casa grazie alle istruzioni contenute nelle schede divulgative, al termine di quel percorso storico e antropologico che, con il loro gusto, li rende unici.
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione OR)
Pigliaru a Seui
Oggi con l'assessore Firino
 
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l'assessore Claudia Firino parteciperanno all'evento Orienta studenti, organizzato oggi a Seui in collaborazione con il Comune e le Università di Cagliari e Sassari. Alle 11,30 incontreranno i giovani liceali nel piazzale del Carcere spagnolo e alle 12,15 i dirigenti scolastici e docenti insieme ai Rettori delle Università di Sassari e Cagliari.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione OR)
Sabati del messaggio
Perdasdefogu, convegno
 
Con la discussione di una tesi di master, domani alle 19 riprendono a Perdasdefogu “I sabati del messaggio” nella biblioteca comunale Daniele Lai. La neolaureata Elisa Lai presenterà la tesi “Infiammazione cronica nell'obesità e nel diabete: il ruolo dell'alimentazione”. Chiuderà il rettore dell'università di Cagliari Maria Del Zompo.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Il liceo classico Dettori festeggia
150 anni dall'intitolazione
 
Il 4 marzo del 1865 il primo liceo classico cagliaritano è stato intitolato a Giovanni Maria Dettori, docente di teologia morale all'Università di Cagliari e poi a Torino. E gli studenti con i loro docenti questo mese celebrano i 150anni dalla sua intitolazione. «Abbiamo voluto cogliere l'occasione per festeggiare anche il nostro rientro nella sede di via Cugia», ha detto il dirigente scolastico Marcello Garbati. «I ragazzi saranno i protagonisti dell'evento, con letture, teatro, musica, cultura e arte».
Mercoledì prossimo si terrà una cerimonia, in collaborazione con il Conservatorio di musica, nell'auditorium in piazza Porrino. Seguiranno testimonianze e ricordi di ex alunni ed ex docenti, con esibizioni di artisti e voci bianche del conservatorio. Tra gli ospiti ci saranno Cristiana Aime, Giacomo Loi e Giacomo Pani. «Per i 150 anni abbiamo voluto dare alla scuola una nuova opera d'arte, l'artista di Sanluri Antonio Porru ha realizzato un graffito sulla parete frontale dell'ingresso», ha spiegato il dirigente Garbati. E la presentazione del lavoro è prevista giovedì, alle 16. Sarà fatta da Giorgio Pellegrini. Fino alle 20, sempre nella sede in via Cugia, i visitatori potranno sentire letture, spettacoli di teatro, musica, conferenze e presentazioni multimediali. «Gli appuntamenti non sono finiti - afferma il preside - anche questo fine settimana, domani e domenica, la nostra scuola potrà essere visitata. È una delle tappe di monumenti aperti». I ragazzi faranno da cicerone ai curiosi che vorranno conoscere la scuola. Nei prossimi mesi inoltre verrà allestita una mostra fotografica e di documenti d'archivio storico del liceo e verrà pubblicato un annuario speciale.
Maura Pibiri
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
In mostra i tesori della città
In campo 5mila volontari dell'associazione Imago Mundi
MONUMENTI APERTI. Domani e domenica, dalle 9 alle 20, si potranno visitare 60 edifici
 
Sessanta monumenti, tredici itinerari tra i quartieri storici, quasi novanta spettacoli e cinquemila volontari: l'edizione 2015 di Monumenti Aperti è pronta a sfoggiare numeri da record per le due giornate di eventi previste domani e domenica dalle 9 alle 20.
SECOLO DI CULTURA «Abbiamo preparato un ricco programma di iniziative dedicate al Novecento», ha spiegato ieri mattina l'assessore alla Cultura, Enrica Puggioni. «Un secolo dinamico e di grandi cambiamenti per Cagliari, durante il quale il centro storico, fino ad allora arroccato entro le mura di Castello, si è aperto al resto della città». Il filo invisibile che vuole unire centro e periferie, lo stesso su cui il Comune ha incentrato la candidatura a Capitale Europea 2019 e la nomina a capitale Italiana della Cultura 2015, sarà così conduttore di un percorso che porterà i visitatori alla scoperta di gioielli storici nascosti o poco valorizzati. «Un fine settimana che i cagliaritani sono sicuro dedicheranno a se stessi e alla loro città, sperando vengano invogliati a visitare luoghi unici anche il resto dell'anno», ha detto il sindaco Massimo Zedda.
SCOPRIRE LE PERIFERIE «Le grandi novità dell'edizione 2015 saranno gli spazi individuati nei quartieri periferici a Sant'Elia, Is Mirrionis o Santa Teresa a Pirri, protagonisti ritrovati della storia della città e arricchiti da decine di appuntamenti collaterali come performance, reading e concerti», ha aggiunto Enrica Puggioni. Non mancheranno le visite ai monumenti più conosciuti come l'Orto botanico, il Palazzo civico e quello di Città, ai quali però si affiancheranno la sede del Consiglio regionale, i sotterranei dell'Ospedale civile e il Campus di Tiscali a Sa Illetta.
BATTERE I RECORD «Abbiamo creato i presupposti giusti per sviluppare quel turismo responsabile che ci piace tanto», ha affermato l'assessore alle Attività produttive, Barbara Argiolas. «Un progetto condiviso, e per questo vincente, che bisserà sicuramente i numeri degli anni scorsi». Una macchina organizzativa che tuttavia non partirebbe senza l'aiuto di 5000 volontari. «Quasi tutti studenti», ha precisato Fabrizio Frongia presidente dell'associazione organizzatrice Imago Mundi. «Una collaborazione con scuole e Università che testimonia la partecipazione di tutta la cittadinanza». Per Francesca Ghirra, presidente della Commissione comunale alla Cultura, si tratta di una grande «sfida che andrà oltre il concetto di monumento storico per riavvicinare i cagliaritani ai territori dimenticati della città».
Luca Mascia
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Cagliari24Ore – pagina 7
monumenti aperti
Per due giorni la città svela
i suoi tesori dimenticati
 
CAGLIARI Un viaggio nella storia più recente della città, alla scoperta dei segreti racchiusi da siti e monumenti che nel tran tran quotidiano sono dati spesso per scontati. Domani e domenica Cagliari si veste di Monumenti aperti: la grande manifestazione (giunta alla diciannovesima edizione) che ogni anno toglie catene e lucchetti a siti archeologici, naturalistici e storici, stavolta è dedicata alla “Città del Novecento”. Attraverso sessanta monumenti selezionati ad hoc e tredici itinerari, sarà proposta una lettura di Cagliari in chiave novecentesca attraverso palazzi, interi rioni, passeggiate, laboratori. Apriranno al pubblico per la prima volta: il Palazzo Cis di viale Bonaria (oggi sede di Banca Intesa San Paolo), quello della Fondazione Banco di Sardegna, il Padiglione Mandolesi della facoltà di Ingegneria, ma anche il liceo classico Dettori, la cui costruzione risale alla metà del secolo scorso, sino alla scuola elementare Riva e il Campus di Tiscali. Dopo due anni di assenza riapre anche il Palazzo del Consiglio Regionale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Attualità – pagina 11
Statali, ok alla mobilità tra gli uffici
Possibile in un raggio di 50 chilometri. Scettica la Cgil che chiede un incontro
 
ROMA C’è il via libera al decreto che sblocca la mobilità nel pubblico impiego, stabilendo tutte le connessioni tra stipendio e inquadramento nei trasferimenti più impegnativi, quelli che implicano il passaggio da un comparto amministrativo a un altro: da un ministero a un ospedale, da una scuola a un comune, da una provincia a un ente di ricerca. Trasferimenti che quindi determinano non un semplice cambiamento di piano magari all’interno dello stesso ufficio, ma in sostanza un nuovo lavoro anche in una sede fisicamente distante da quella originaria, fino a un massimo di 50 chilometri in caso di mobilità obbligatoria, ovvero comandata. «Tutti i passaggi sono stati completati», spiega il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, dopo il disco verde della Conferenza Unificata al decreto che contiene le cosiddette tabelle di equiparazione, strumento base per far scattare i trasferimenti. «Adesso dipende solo da noi». E aggiunge: «valuteremo le condizioni poste dal parere della Conferenza, così come le osservazioni dei sindacati, dopo di che adotteremo» il provvedimento. Per completare il quadro disegnato nel decreto Madia, diventato legge l’estate scorsa, mancano quindi solo i criteri per la mobilità, ma anche quest’ultimo tassello, sottolinea Madia, è ormai «in arrivo». Resta però lo scetticismo dei sindacati. La Cgil vuole vederci chiaro e chiede un incontro: «È ora che il governo ascolti i lavoratori», sottolineano gli statali di Corso d’Italia. Le problematiche rilevate dalla Cgil riguardano in particolare il rischio «di produrre un consistente danno economico» per chi subisce la mobilità. Inoltre il sindacato mette in evidenza il problema del «doppio binario»: per gli esuberi delle Province dovrebbe continuare a valere il meccanismo della legge Delrio. Intanto resta aperto il cantiere della delega Pa e da un incontro con il ministro Alfano, la Cisl Fp fa sapere come sia emersa la volontà di «escludere la carriera prefettizia dal ruolo unico». In altre parole per i prefetti non varrebbero le nuove regole sulla dirigenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 12
Dalla Regione 560 milioni per finanziare 259 progetti
La Giunta ha approvato gli interventi che partiranno con il mutuo da 700 milioni
Ok ai cantieri per strade, porti, sistema idrico e per la riqualificazione edilizia
 
CAGLIARI Il Piano delle infrastrutture è pronto. I progetti saranno 259, con un fabbisogno finanziario stimato intorno ai 560 milioni. È l’80 per cento del maxi mutuo, i milioni sono 700, che la Regione accenderà a giugno per poi spenderlo in sei anni. Il via libera. Ieri la giunta ha approvato le tabelle presentate dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda, i partiti del centrosinistra sono pressoché d’accordo: vorrebbero solo piccole correzioni e le hanno annunciate nel vertice preparatorio prima che il piano passi in Consiglio regionale. Manca solo il parere della commissione Attività produttive, subito dopo cominceranno a essere aperti i cantieri. Con la speranza che alla fine del 2020, secondo il cronoprogramma, la Sardegna sia riuscita a colmare lo storico handicap delle infrastrutture. Le strade. La viabilità prima di tutto, con un investimento di 156 milioni, con 30 messi subito a girare. In testa alla classifica, i progetti sono 30, il primo lotto dell’Alghero-Olmedo (106 milioni) e l’eliminazione degli incroci sulla Cagliari-Decimomannu (30). Poi la statale 554 intorno all’area metropolitana di Cagliari: 20 milioni fra mutuo e fondi europei. Nella fascia 6-7 milioni, la riqualificazione della Tempio-Olbia, l’adeguamento della Tortolì-Villagrande, il completamento della circonvallazione di Oristano. Trasporto e porti. La nuova centrale dell’Arst sarà realizzata a Macomer: 2,5 milioni per costruirla. Fra i 14 progetti che riguardano i porti, al primo posto Torregrande (5 milioni). Gli altri sono Bosa, Teulada, Carloforte, Dorgali, l’Asinara, Palau, Orosei, Buggeru, Portoscuso e Tertenia. In tutto, 24,5 milioni. Sistema idrico. Quasi 26 milioni per le dighe e gli sbarramenti, con poco meno della metà del totale, destinato all completamento dell’invaso dell’Alto Cedrino in carico al Consorzio a della Sardegna Centrale. Oltre 83 milioni, 35 i progetti, saranno assegnati invece ad Abbanoa per riqualificare le reti, adeguare gli impianti di depurazione-potabilizzazione e le stazioni di pompaggio. Infine l’Enas avrà anche 15 milioni per le manutenzioni straordinarie. Rischio idrogeologico. L’intervento complessivo sarà di 110 milioni. Venti i progetti e quello con il costo più elevato (32 milioni) sarà affidato al comune di Olbia. Ai primi posti anche Bitti, Posada e Galtellì. Altri 76 milioni sono in carico al piano stralcio per l’assetto idrogeologico e la «mitigazione del rischio». Con in particolare 12 milioni per demolire e ricostruire il ponte di Oloè devastato dall’alluvione del 2013 e sul cui crollo indaga la procura della Repubblica di Nuoro. Altri cantieri. Quasi 10 milioni saranno investiti per realizzare a Nuoro la scuola del Corpo forestale. Sfiora i 15 milioni la costruzione e il recupero degli alloggi popolari. Più 11 milioni per la riqualificazione dell’edilizia pubblica a Cagliari (soprattutto Sant’Elia) e Sassari. Per il polo nautico del Nord-Ovest, 2,25 milioni. Tre milioni e 600mila per la costruzione e l’ampliamento dei cimiteri, 50 i progetti. Undici i milioni per le piste ciclabili e i percorsi ambientali. Infine una curiosità: dei 2 milioni destinati a riqualificare il patrimonio immobiliare della Regione, gran parte saranno investiti per a messa in sicurezza del primo piano del palazzo di viale Trento a Cagliari, che è quello della presidenza della Giunta. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
I futuri medici e l’ospedale dei pupazzi
Simpatica iniziativa degli studenti di Medicina che col Sism hanno “curato” i peluche dei bambini
 
SASSARI Oltre un centinaio di bambini, accompagnati dai genitori e dagli insegnanti di numerose scuole dell'infanzia e primarie, si sono ritrovati ieri mattina in piazza d'Italia dove hanno dato vita a "L'ospedale dei pupazzi", un progetto di pedagogia medica giunto alla sua 7ª edizione che il Sism (Segretariato italiano studenti di Medicina) organizza annualmente per avvicinare il bambino all'ambiente ospedaliero, alla figura del medico e all'ospedalizzazione in generale. I giovanissimi partecipanti, grazie agli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e dei corsi di laurea paramedici, hanno avuto l'opportunità di improvvisarsi assistenti nel corso di visite mediche, indagini diagnostiche e terapie specifiche condotte su pupazzi, bambole e peluche ricoverati all'interno di un vero e proprio ospedale da campo i cui materiali, tre grandi tende modulari, venti brandine da campo ed altrettanti tavoli e sedie, sono stati forniti dalla Brigata "Sassari" che ha aderito all'iniziativa con entusiastica partecipazione. Numerosi passanti, complice la splendida giornata di sole, hanno avuto modo di sostare davanti alle tende mimetiche per constatare di persona l'abilità dei futuri medici, ma soprattutto l'interesse e la curiosità dei giovani assistenti nello svolgimento delle procedure che caratterizzano le visite mediche di base e specialistiche al fine di far acquisire loro una maggiore dimestichezza e familiarità con il contesto ospedaliero, con la strumentazione medica e il camice bianco. «Non essendo i bambini i protagonisti delle visite mediche - hanno spiegato alcuni esponenti del Sism - possono vivere l'esperienza dall'esterno con quel distacco e con quella serenità che sono necessari per comprendere al meglio il significato e gli scopi dell'attività».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
TimeOut – pagina 36
In mostra la storia dell’intervento dell’artista per il palazzo della Regione
L’esposizione ripropone l’idea eliminata in fase di esecuzione, che prevedeva in posizione centrale una grande Madre distesa su un letto di germogli di grano
 
CAGLIARI In occasione della diciannovesima edizione di “Monumenti Aperti” la Presidenza del Consiglio Regionale delle Sardegna e la Fondazione Costantino Nivola presentano la mostra “Biografia di un progetto Artistico”, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, che verrà inaugurata domani partire dalle 15,30 presso la sede del Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna, in via Roma a Cagliari. La mostra ripercorre la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Nivola riceve dal Presidente del Consiglio Regionale Emanuele Sanna l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione. Nivola, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate dialogano fra loro, con l’architettura e con la città circostante. Madri mediterranee dalle linee morbide e accoglienti si contrappongono ai Costruttori dalle forme squadrate e massicce, ricomponendo nell’unità dell’architettura i principi femminile e maschile. Il progetto dell’artista, oggi ricostruito in base ai documenti, prevedeva in posizione centrale una grande Madre distesa su un letto di germogli di grano, simbolo di rinascita e unione con la natura. La mostra ripropone ora questa idea, eliminata in fase di esecuzione. Centrale è anche il muro graffito che avvolge la base del palazzo, concepito da Nivola come omaggio all’amico fraterno Salvatore Fancello, artista morto giovanissimo in guerra. Gli animali fantastici raffigurati – simbolo del paesaggio intatto della Sardegna – sono infatti tratti da un’opera di Fancello donata a Costantino per le sue nozze nel 1938. Nivola, infine, progetta il muraglione dei parcheggi su via Cavour, prevedendo sei statue di “amministrati protestatari”. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista nel 1988, si presentano per la prima volta i modelli autografi.
 
 

Questionario e social

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