Giovedì 7 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 maggio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Il Piano infrastrutture fa il primo passo
GIUNTA. Opere per 400 milioni. Anno scolastico al via il 14 settembre
 
Saranno i risultati a dire se è un New Deal alla sarda, con l'economia rilanciata da un'iniezione di investimenti in opere pubbliche sorretti da un ragionevole indebitamento.
Di fatto il Piano delle infrastrutture muove un passo importante, con la Giunta regionale che ieri lo ha esaminato dopo una lunga e dettagliata illustrazione da parte dell'assessore Paolo Maninchedda.
Nessuna rivoluzione rispetto al Piano regionale di sviluppo: i campi di intervento restano quelli programmati, con qualche modifica alle cifre. Il mutuo che la Regione contrarrà resta di 700 milioni ma la quota da investire per realizzare strade ed edilizia pubblica e ridurre il rischio idrogeologico si attesta a 417 milioni. In Giunta ieri si è deciso di accantonare 40 milioni per le opere degli enti locali - l'assessorato regionale si occuperà delle opere di respiro più ampio, senza inseguire la microprogrammazione comunale - e di destinarne altri 54 a scuole e università, mentre si era già scelto di usare 183 milioni per opere pubbliche già programmate, così da sbloccarne altrettanti per spese in altri settori.
Una volta adottato dell'esecutivo di Pigliaru il Piano verrà valutato dalla maggioranza, passerà alla commissione Infrastrutture e infine tornerà alla Giunta, che nel frattempo avrà pubblicato il bando per valutare quale banca propone le condizioni più vantaggiose per il mutuo.
E quanto a risorse, ieri è passata la proposta dell'assessore al Bilancio di utilizzare i primi 150 milioni di riserve erariali per abbattere il debito pubblico sardo.
Lo Stato, spiegano all'assessorato, per ridurre il peso del debito pubblico ha introdotto negli anni alcune “tasse di scopo”, come l'aumento delle tasse sui carburanti, e a ottobre il Governo aveva riconosciuto alla Sardegna il diritto a trattenere il ricavato di queste tasse: «Da oggi - è il commento dell'assessore Raffaele Paci - i sardi hanno l'assoluta certezza che il loro sacrificio, quello di pagare più tasse come imposto dal governo, è effettivamente destinato a estinguere solo ed esclusivamente i debiti maturati in Sardegna».
Una lettura contestata dalla consigliera regionale di Fi Alessandra Zedda: «Le riserve erariali non sono né una vittoria della Giunta Pigliaru né una benevola concessione del Governo Renzi: la sentenza della Corte Costituzionale n. 241 del 2012, su ricorso della Giunta Cappellacci, ha accertato l'illegittimità delle riserve stesse. Allora Pigliaru era all'Università e Renzi al Comune di Firenze».
Ma ieri non c'erano solo bilanci e tabelle finanziarie sul tavolo di viale Trento: fra le delibere approvate anche la nomina di Alberto Laddomada a direttore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, il trasferimento alle Province delle risorse per la lotta a parassiti e roditori e il via libera al calendario scolastico 2015 - 2016: tutti in aula dal 14 settembre, con 208 giorni di scuola, feste tradizionali con 2 giorni a disposizione di ogni scuola e chiusura il 10 giugno. ( cel. ta )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Il concerto al Policlinico universitario
 
“Il nostro concerto” organizzato da studenti alla Cittadella di Monserrato, è stato stigmatizzato da padre Fabrizio per la distratta attenzione delle autorità che hanno concesso le autorizzazioni, non ricordando le proteste dei pazienti del Policlinico lo scorso anno. Ora, se le ultime parole di questa conversazione fossero dette con un tono leggermente più alto, i neonati e prematuri del reparto a 80 metri dall'evento le sentirebbero come una motoretta smarmittata a due metri di distanza: figuriamoci il “nostro” concerto. Gli organizzatori si sono ben guardati dal chiedere il consenso al direttore della Neonatologia e a quello di Oncologia e Neurologia: avrebbero spiegato come, nel momento del loro colloquio, per qualche paziente sarebbe stata la sua ultima o penultima notte su questa terra. Mentre si pensa per 2016 a un bis in due giorni (!), penso che questi eventi gioiosi di per sé non meritino un cast organizzativo così coriaceo. È singolare che abbiano offeso in un sol colpo la vita che nasce e quella che se ne va. Leggo che la facoltà di Medicina ha contribuito all'organizzazione. Come docente, mi vergogno e porgo le mie scuse ai pazienti, parenti, infermieri e medici di guardia. Come direttore della Neurologia mi impegnerò affinché il concerto, sacrosanto diritto di persone che ignoravano tutti questi “dettagli”, non si faccia in nessuna parte della Cittadella universitaria. Peraltro, “Il nostro concerto” era una delicata composizione di Umberto Bindi.
Prof. Francesco Marrosu Direttore della Clinica Neurologica
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Cagliari24Ore - pagina 7
Il rettore maria del zompo
«L’università deve farsi conoscere dai più piccoli»
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI Maria Del Zompo, rettore dell'università di Cagliari, ha deciso di lavorare sulla materia prima di ogni buon insegnante: gli studenti. L'ha spiegato due giorni fa, alla presentazione del rapporto Cird, il centro interdipartimentale per la ricerca: «Quando si parla di orientamento alle facoltà – ha chiarito il rettore – non si percepisce l'importanza della motivazione che sta alla base delle scelte. Il punto spesso è scoprirla o sollecitarla, partendo dai primi anni di scuola. Più si anticipa lo stimolo, più avrà successo la proposta di percorsi di alta formazione».
Ecco perciò la necessità di dialogare con le scuole, proposta che il rettore colora di spunti innovativi: «L'Università vuole proseguire e rafforzare i contatti col mondo della scuola, specie con quella dei più piccoli: dobbiamo e vogliamo trovare un linguaggio comune e, per quanto ci riguarda, un modo di esporci per farci conoscere fin dai primi anni di scuola. Chiediamo alle scuole di aiutarci in questo percorso di crescita».
Con un importante cambiamento, da parte universitaria: «Si tratterà di parlare linguaggi diversi rispetto a quelli utilizzati finora, magari col gioco, col disegno, aprendo aule e laboratori, spiegando in modo gioioso quello che facciamo». Ancora sugli studenti, ma da un altro punto di vista: l'accoglienza della città. Del Zompo: «Abbiamo bisogno di collaborare col Comune per migliorare alcuni aspetti: per esempio, in prospettiva vorremmo che in viale Sant’Ignazio ci fosse un campus universitario, con locali in più (mensa e spazi per socializzazione e aggregazione), collegato con il Palazzo delle Scienze e l'ex Clinica Macciotta (attraverso l'Orto botanico). C'è un'intesa di massima con sindaco ed Ersu. E poi il discorso legato al carcere».
Il rettore entra nel vivo di un'interessante novità: a proposito dell'edificio ottocentesco «si sta definendo un'intesa per farne una parte dedicata alla memoria della pena e una parte riservata all'accoglienza degli studenti, con spazi logistici appositi per le Summer School, che necessitano di aule e alloggi nello stesso edificio (cosa che oggi a Cagliari non esiste). Anche questo in collaborazione con l'Ersu».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Cagliari24Ore - pagina 7
progetti
Cibi sardi all’Expo: filmati
dagli universitari di Cagliari
 
CAGLIARI È realizzata dall'Università di Cagliari buona parte dei filmati sul cibo che rappresentano la Sardegna all'Expo e che in questi giorni stanno riscuotendo grande apprezzamento da parte del pubblico dell'evento milanese. Ricette di cibi tradizionali, schede di contestualizzazione storico-antropologica, immagini di ingredienti che scorrono sui monitor degli stand di Milano sono stati realizzati nell'ambito di un progetto affidato al Celcam - il Centro di ricerche sugli audiovisivi del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio - dalle Camere di commercio della Sardegna. Il progetto - che vede coinvolti i docenti Antioco Floris, in qualità di coordinatore e regista, e Carlo Maxia, come antropologo - è stato portato avanti da una troupe composta da studenti ed ex studenti del polo umanistico che nell'arco di alcuni mesi hanno girato la Sardegna filmando la preparazione di cibi della tradizione locale. Si tratta di una quarantina di filmati con un apparato di informazioni storiche e antropologiche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
aperte due mostre al museo di corso magenta
In vetrina la civiltà nuragica, e i Giganti virtuali del Crs4
 
MILANO Un’isola antichissima si presenta agli operatori di tutto il mondo con le testimonianze della sua storia e della sua cultura. Da ieri sera al museo archeologico di corso Magenta sono aperte due mostre sulla civiltà nuragica: l’Isola delle torri e Le Torri dell’Isola, Le hanno organizzate in sinergia giunta e soprintendenza per i Beni archeologici. Nel percorso è inserita un’installazione su Mont’e Prama: curata in collaborazione col consorzio regionale Crs4, permette di esplorare virtualmente ogni singola scultura in tutte le sue parti. Le immagini delle opere stanno già circolando sui bus milanesi grazie alla campagna dell’assessore del Turismo. Che tiene a sottolineare: «Vogliamo così creare una serie di rimandi, anche in chiave di incoming turistico. Non a caso, per accompagnare l’Expo, sono stati scelti simboli come i nuraghi e i Giganti. «Il turismo culturale – conclude Francesco Morandi - è un punto di forza da potenziare e valorizzare al massimo: la nostra civiltà è la più forte motivazione di viaggio, come dimostrano recenti studi sui flussi, tra i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale. Perciò ci aspettiamo dalle due mostre un importante ritorno di immagine sul lungo periodo». «È la più importante mostra sulla civiltà nuragica degli ultimi trent'anni: mai prima d'ora così tanti reperti provenienti dalla Sardegna e dal resto del territorio italiano hanno raccontato con tanta ampiezza le caratteristiche della cultura e dell’arte di quei secoli – commenta il soprintendente Marco Minoja – È anche l'occasione per fare il punto sulle ricerche, che nell’isola hanno fatto fare alla nostra conoscenza un vero balzo in avanti, mostrandoci una civiltà all'avanguardia nella protostoria del Mediterraneo», prosegue Minoja. L’itinerario interno, oltre che dal soprintendente, è stato dalle archeologhe Gianfranca Salis e Luisanna Usai. E propone un vasto e articolato panorama di testimonianze e reperti: l’architettura, il mondo del sacro e quello funerario, le tecnologie costruttive, in particolare quelle idrauliche, la società, l’economia, il territorio, la metallotecnica e l’arte. Inseriti i contesti più significativi riportati alla luce dall’intensa attività di ricerca e tutela di soprintendenze e università sarde negli ultimi decenni. Le due esposizioni resteranno aperte per l’intera durata dell’Expo 2015, quindi sino al 29 novembre. I visitatori saranno ‘accompagnati’ in un affascinante viaggio nel tempo, alla scoperta della storia millenaria dell’isola. (pgp)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Ancora guerra tra il preside di Agraria e il rettore Carpinelli
Il Tar aveva confermato l’incompatibilità di più incarichi
Pulina in aspettativa: «Ma non mollo, proporrò ricorso»
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Ci tiene a sottolinearlo il direttore del Dipartimento di Agraria che quella di chiedere l’aspettativa come professore dell’università di Sassari non è stata una scelta. Giuseppe Pulina ha dovuto sottostare a una sentenza del tribunale amministrativo regionale al quale peraltro si era rivolto dopo che il rettore Massimo Carpinelli aveva di fatto “cancellato” l’autorizzazione data in precedenza da Attilio Mastino per un doppio incarico come docente universitario da un lato e commissario dell’ente regionale Foreste dall’altro. I giudici del Tar hanno infatti ritenuto che i due ruoli non fossero compatibili, così come aveva stabilito il rettore Carpinelli e messo il preside della ex facoltà di Agraria di fronte alla scelta: o continuare a svolgere il suo ruolo di docente e direttore del Dipartimento oppure proseguire nell’impegno in Regione per seguire le sorti di un ente, quello che sovrintende al verde dell’isola, in grave difficoltà.
«Ho deciso di chiedere l’aspettativa all’ateneo - dice Giuseppe Pulina - anche per riservarmi la possibilità di ricorrere contro la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato. Considero infatti che i giudici si siano pronunciati facendo riferimento a una norma, l’articolo 13 del dpr 382, che non veniva citata dal rettore il quale invece si basa sull’articolo 6 della legge 240, la legge Gelmini insomma, che tratta degli incarichi dei professori universitari nella pubblica amministrazione. Insomma i giudici hanno risposto a un quesito che non avevo fatto».
Al di là degli articoli di legge, quando l’autorizzazione rilasciata a suo tempo da Attilio Mastino è arrivata negli uffici amministrativi dell’università è stata bloccata perché, spiega adesso il rettore Carpinelli «è risultata irregolare, non era stata seguita la procedura che prevede la legge».
Gli uffici del rettorato hanno quindi affermato che gli incarichi non erano compatibili perché troppo gravosi entrambi. «Io ho dimostrato che il mio incarico universitario, sia didattico che di ricerca - prosegue Pulina - non ha subito alcuna modifica in ragione dell’impegno in Regione, quindi ritengo ingiusto ciò che è accaduto». Giuseppe Pulina era stato chiamato a fare il commissario dell’Ente Foreste nel 2014, incarico prorogato a partire dai primi di maggio. Il preside aveva accolto la proposta e chiesto subito l’autorizzazione all’allora rettore Attilio Mastino, che l’aveva concessa.
Poi con l’arrivo del nuovo rettore, contro cui fra l’altro lui e altri candidati avevano perso la corsa elettorale, era cominciata una diatriba procedurale che si è conclusa con il diniego dell’autorizzazione e il ricorso al Tar. «Non ritengo di dover commentare una sentenza - aggiunge il rettore Carpinelli -. Le sentenze non si commentano ma si applicano. Per quanto riguarda gli incarichi di professori universitari al di fuori dell’ateneo la mia linea è quella di attenermi alla legge nella massima trasparenza. I “doppi” incarichi sono normati e non c’è discrezionalità del rettore nel concedere o meno l’autorizzazione. Si tratta solo di osservare la legge». Resta l’amaro commento di Pulina: «Ho chiesto l’aspettativa dopo aver messo in sicurezza i miei studenti. Ma ho dovuto rinunciare di conseguenza al ruolo di coordinatore nazionale dei presidi di Agraria. Una brutta figura per il nostro ateneo».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
consiglio comunale
Campus universitario, l’opposizione incalza il sindaco
di Vincenzo Garofalo
 
SASSARI I partiti di opposizione a Palazzo Ducale riaccendono i fari sul progetto del campus universitario da 40 milioni, mettendo in dubbio le soluzioni proposte dal sindaco in alternativa alla costruzione della struttura a Piandanna e paventando la perdita dei finanziamenti messi a disposizione dell’Ersu dal Cipe e dalla Regione. Lo fanno con la richiesta (che sarà protocollata oggi) di una convocazione urgente del consiglio comunale per discutere l’interpellanza con cui il capogruppo di Forza Italia, Manuel Alivesi, chiede che il sindaco spieghi all’assemblea e alla città perché ha rinunciato al progetto del campus. Nel documento vengono sollevati una serie di dubbi sulla possibilità che la struttura con 500 posti letto e una serie di servizi per gli studenti non debba essere realizzata a Piandanna, come previsto dai programmi dell’Ersu e in seguito alla chiusura di un bando con cui, sei mesi fa, è stata individuata l’area idonea a ospitare il campus. Si tratta di terreni offerti da privati a Piandanna, tra la sede dell’Agenzia delle entrate e il Polo bionaturalistico dell’Università (costo 10,72 milioni di euro), ma che il sindaco ha più volte bocciato. In particolare Alivesi esprime perplessità sull’alternativa accennata dal sindaco al Consiglio nei giorni scorsi: costruire tre residenze universitarie su tre siti diversi (San Lorenzo, ex brefotrofio a San Pietro e caserma La Marmora in piazza Castello). «Modificare la scheda Fas con il progetto in base alla quale il Cipe ha deliberato i finanziamenti per il campus universitario di Sassari richiederebbe tempi infiniti e non darebbe nessuna certezza, anzi si rischierebbe di perdere i finanziamenti già stanziati», mette in guardia Alivesi. «I fondi devono essere impegnati con una cosiddetta obbligazione giuridicamente vincolante, in altre parole con l’appalto del progetto esecutivo, entro il 31 dicembre 2015, con una possibilità discrezionale di proroga al 30 giugno 2016». Non solo, l’opposizione chiede come possano essere considerate buone delle soluzioni che pochi mesi fa l’Ersu ha escluso per mancanza dei requisiti tecnici: «Il brefotrofio è stato offerto dall’Università all’Ersu per 6 milioni di euro, sia in occasione del primo avviso emanato dall´Ente, sia in seguito alla richiesta a offrire aree eventualmente disponibili», spiega Alivesi. «È stato rifiutato in entrambi i casi: prima dall’Ersu in quanto inidoneo urbanisticamente e non rispondente ai parametri europei richiesti dall’avviso pubblico; la seconda volta da una Commissione appositamente istituita sempre dall´Ersu». Dubbi anche sul riutilizzo della caserma La Marmora: «Dovrebbe essere oggetto di permuta con il ministero della Difesa, che otterrebbe in cambio un nuovo edificio edificato a spese del Comune. La caserma Lamarmora sarebbe quindi ristrutturata. Non si conoscono i costi e la posizione del demanio e della Difesa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 28
università
Borse di studio della Cattolica:
selezioni in città il 30 maggio
 
ALGHERO L’Istituto Toniolo, ente finanziatore dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha inserito Alghero tra le sedi delle selezioni per l’assegnazione di 70 borse di studio: 50 per diplomandi o diplomati più 20 per laureandi o laureati di primo livello. Attribuzioni riservate a coloro che volessero immatricolarsi ad uno dei corsi di laurea attivi presso le sedi dell’università Cattolica del Sacro Cuore. La domanda dovrà essere presentata entro il 19 maggio. Le prove concorsuali si svolgeranno sabato 30 maggio in contemporanea nelle i sedi di Alghero, (nel liceo scientifico Fermi in via Vittorio Emanuele in orari che saranno resi pubblici a breve), Bari, Bologna, Lamezia Terme, Milano, Palermo, Roma e Verona. «Il candidato – spiegano all’Istituto Toniolo – potrà prendere visione del bando cliccando nel sito www.istitutotoniolo.it (oppure cliccando direttamentewww.borsedistudiotoniolo.it)». L’iscrizione alle prove dovrà essere fatta improrogabilmente entro il 19 maggio come da istruzioni previste dal bando. (g.o.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 28
carcere
Cicli di conferenze di docenti
e studenti di Architettura
 
ALGHERO Una iniziativa di particolare rilievo sociale e culturale è stata assunta dalla direzione del carcere di via Vittorio Emanuele e da alcuni docenti e studenti della facoltà di Architettura dell’Università di Sassari. Settimanalmente all’interno della casa di reclusione si tengono conferenze che spaziano su argomenti diversi, da quelli storici, di archeologia, sulle grandi città europee, come Barcellona, sull’acqua, solo per citarne alcuni, ai quali i detenuti partecipano numerosi ed estremamente interessati. L’iniziativa ha riscosso successo e va dato atto alla professionalità della direzione del carcere e alla disponibilità di docenti, tra i quali il professor Francesco Indovina che ha organizzato il ciclo di conferenze, e degli studenti, se è possibile proseguire dietro le mura di un luogo di detenzione percorso culturali e sociali che lasciano spazi a momenti di confronto che vanno ben oltre le sbarre o i cancelli di una cella. Va segnalata inoltre l’attiva collaborazione del personale della polizia penitenziaria in occasione delle conferenze.(g.o.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Cultura e spettacoli – pagina 35
Filosofia come specchio del mondo
Torna il festival con Bodei e Ovadia
di Sabrina Zedda
 
CAGLIARI Come implodono le società, trasformando l’umano in orrore? Come sganciarsi dalle pericolose spirali dell’odio e della vendetta, quando anch’esse traggono origine dalla vita e dall’amore? E’ attorno a questi temi che dal 14 al 17 maggio si dipaneranno i fili della quarta edizione del Festival di filosofia, insieme a illustri ospiti come Moni Ovadia, il cagliaritano Remo Bodei, Massimo Campanini, Benedetta Tobagi o Simona Forti. Curato da Roberta De Monticelli, ordinario di Filosofia della persona a Milano, e da Pierluigi Lecis, docente di Filosofia teoretica a Cagliari, l’appuntamento quest’anno ha per titolo “L’infinito fratricidio”. Un’espressione presa in prestito dall’opera dello scrittore libanese Wajdi Mouawad “Incendi”, per indagare e riflettere sulle tante guerre che ancora dilaniano il Mediterraneo (altro tema che scandisce la programmazione di maggio del Teatro di Sardegna, dove il festival sarà ospitato). «La filosofia, come arte sorella, diventa specchio del mondo- ha spiegato durante la presentazione Roberta De Monticelli- e questa volta ci aiuterà a indagare il conflitto». Un conflitto che parte da lontano e «continua nella sorda indifferenza», aggiunge , con il pensiero rivolto all’ultima tragica moria di migranti. Un’anteprima del festival sarà offerta il 14 maggio (ore 18.30) nella sede della Fondazione Banco di Sardegna, con un focus sulla Tunisia, nell’incontro che vedrà ospite Emma Jeblaoui, membro del Comitato consultivo arabo per i diritti umani. Alle 21 è al Teatro Massimo per la prima di “Incendi”, tra le nuove produzioni di Sardegna teatro, tratta dal libro di Wajdi Mouawad, per la regia di Guido De Monticelli. L’opera (che farà da specchio della rassegna e la accompagnerà sino alla fine) è la storia di due gemelli in un Libano devastato dal conflitto. Il 15 maggio (ore 17.30, Teatro Massimo) apertura del festival con il primo incontro: protagonisti saranno Massimo Campanini, tra i più apprezzati storici del Medio Oriente, e Wasim Dahamsh, ricercatore di traduzione letteraria e dialettologia araba. Il 16 maggio riflessioni aperte su “La cognizione del male”: con Moni Ovadia, Simona Forti, Gabriella Baptist, Benedetta Tobagi e Paola Piras. Il 17 maggio si parla di “Storia e storie” con Remo Bodei, Elisabetta Cattanei, Franco Cardini e Roberta De Monticelli. Fitto anche il calendario delle iniziative collaterali: dall’altra nuova produzione di Sardegna Teatro “Soglie”, “La via del pepe” di Massimo Carlotto (dal 7 sino al 24 maggio), alla celebrazione della Nakba (il 15 maggio), la giornata in cui i palestinesi ricordano il grande esodo del 1948, sino allo spettacolo di danza di Maurizio Saiu “Morte araba” e ai laboratori di filosofia per bambini.

Questionario e social

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