Martedì 5 maggio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 maggio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Viale Sant'Ignazio
Le scelte degli studenti: incontro con il rettore
 
Quali sono i fattori che influenzano le decisioni in materia scolastica e universitaria dei giovani studenti sardi è il tema in discussione (da una ricerca condotta dall'Ateneo) oggi alle 11 nell'aula magna dell'ex facoltà di Economia in viale Sant'ignazio 74. Sarà presentato il nuovo Rapporto Cird (Centro interdipartimentale ricerca didattica): “Dieci punti sulle transizioni scolastiche in Sardegna”. Alla discussione dei dati parteciperanno il rettore Maria del Zompo e l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino. Il Report contiene i risultati della prima survey sulla scelta scolastica svolta a livello regionale sugli studenti delle scuole superiori. Base dell'indagine un campione di oltre 2700 studenti delle prime e delle quinte superiori, selezionati per tipologia di istituto e localizzazione geografica. In una Regione come la Sardegna in cui la dispersione scolastica costituisce una vera e propria emergenza, diventa sempre più importante comprendere i processi scolastici.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ACCORDO DELL'ATENEO
 
Un accordo di cooperazione con la Taipei medical university è stato firmato dall'Università cagliaritana. Il patto prevede progetti di ricerca congiunti e lo scambio di studenti con il prestigioso Ateneo di Taiwan.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
NUCLEARE PULITO
 
Domani alle 14.30, nell'aula magna della facoltà d'Ingegneria in via Marengo, quarto incontro con i ricercatori del Crs4 aperto al pubblico, agli studenti e alle imprese. Il tema è “Simulazione termofluidodinamica: metodi e applicazioni per il nucleare pulito del futuro”. Vincent Moreau (del Crs4) descriverà le leggi fondamentali della fluidodinamica. A seguire, le simulazioni del reattore nucleare dimostrativo di ricerca Myrrha. Maria Manuela Profir presenterà in dettaglio la simulazione del movimento di corpi rigidi che interagiscono con il fluido circolante.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Festival della Filosofia
Presentato il ricco cartellone. A Cagliari dal 15 al 17 maggio
Le infinite guerre fratricide che ci chiamano a riflettere 
 
Cosa sono bene e male? È uno degli interrogativi al centro della quarta edizione del Festival della filosofia in programma al Teatro Massimo di Cagliari dal 15 al 17 maggio. Per trovare una risposta alla questione non sarà sufficiente il confronto dialettico. Il teatro, che come la filosofia è specchio del mondo, favorirà la conoscenza attraverso il recupero della memoria e la forza dell'immaginazione di cui le storie sono levatrici. Anche la conferenza stampa con cui sono state presentate le iniziative che anticiperanno e faranno da corollario alla manifestazione, è stata realizzata con la volontà di favorire un percorso di conoscenza graduale e polifonico. Introdotta da Massimo Mancini, direttore del Teatro stabile della Sardegna, ha avuto carattere itinerante. Svolgendosi tra spazi dedicati agli spettacoli e allestimenti curati da Campidarte e Marcello Simeone, ha prima presentato attori e suggestioni e infine dipanato il filo rosso attorno a cui ruoterà non soltanto il Festival di filosofia, ma anche la programmazione di maggio.
«Il tema centrale sarà la guerra. In particolare quella civile che i greci chiamavano “stasis”», ha precisato Roberta De Monticelli. Docente di Filosofia della persona all'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, è curatrice dell'evento insieme a Pier Luigi Lecis, insegnante di Filosofia teoretica nell'Ateneo cagliaritano.
Battezzato col titolo “L'infinito fratricidio”, il Festival del pensiero intende in particolare riflettere sui conflitti che tormentano il Medio Oriente e i paesi a sud del Mediterraneo. In questo processo di analisi dell'emergenza che porta sui lidi del Vecchio Continente ondate di migranti, anche l'idea di Europa è argomento su cui confrontarsi. Lo sono quindi i concetti di radici, origini e viaggio. Nel dibattito si cimenteranno tante voci autorevoli: Moni Ovadia, Remo Bodei, Massimo Campanini, Benedetta Tobagi, Simona Forti, Franco Cardini, Luca Foschi, Wasim Dahmash, Gabriella Baptist, Paola Piras, Elisabetta Cattanei e Roberta De Monticelli.
All'anteprima del Festival (14 maggio alle18,30, sede della Fondazione del Banco di Sardegna) interverrà Emna Jeblaoui, membro del comitato consultivo dell'Istituto arabo per i diritti umani.
L'opera teatrale “Incendi”, di cui è autore il libanese Waijdi Mouawad, rappresenta la proiezione scenica del complesso indice di tematiche. Dal 14 al 17 maggio racconterà la storia di due gemelli alla ricerca delle proprie radici nel Libano dilaniato dalla guerra. «È un viaggio negli orrori, ma anche un percorso che porta alla scoperta di sé e alla maturazione», ha detto il regista Guido De Monticelli. È una catarsi moderna che, approfondendo la conoscenza del male, grazie al linguaggio fantastico e ironico, è persino capace di far assaporare tenerezza e incanto. Anche “Soglie”, spettacolo in scena da oggi al 24 maggio, propone storie ossimoriche di naufragi e speranze. Tratto da “La via del pepe” di Massimo Carlotto, è una produzione firmata Sardegna Teatro e Is Mascareddas. Attorno ai temi dell'identità e della morte ruoterà poi (22-24 maggio) il duo danzato “Morte Araba - la genesi” di Maurizio Saiu e con Elisabetta Di Terlizzi.
Non ci sarà finzione, invece, nell'appuntamento del 15 maggio. Per i palestinesi è il giorno della Nakba, anniversario del grande esodo del 1948. In collaborazione con l'Associazione Sardegna Palestina saranno proposti documentari e letture. Gli studenti del licei cagliaritani Siotto e Pacinotti (uno spazio del Festival sarà dedicato anche ai bambini), daranno voce ai Monologhi di Gaza scritti dai coetanei palestinesi dopo il conflitto del gennaio 2009. Di altre “stasis” si parlerà il 23 maggio (ore 17,30) quando l'Ambasciatore italiano in Argentina incontrerà lo scultore Pinuccio Sciola.
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 16 - Edizione OR)
Cabras
Mont'e Prama,
tutto pronto per gli scavi
 
A Mont'e Prama stanno per arrivare nuovamente gli archeologi con la speranza di scoprire un altro pezzo di storia antica. Ieri mattina c'è stato il primo sopralluogo da parte degli esperti assieme agli agenti della Forestale. Da oggi invece inizierà lo sfalcio del terreno che sarà sotto la lente d'ingrandimento per i prossimi mesi.
«Nel frattempo verranno installati anche i container - dice l'archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai - poi inizierà lo scavo vero e proprio». Dopo il lavoro svolto dalle Università di Cagliari e Sassari che nei mesi scorsi hanno portato alla luce tanti reperti, ora la palla passa alla “Archeosistemi” di Reggio Emilia, una società con all'attivo numerosi cantieri archeologici.
Il progetto questa volta verrà gestito direttamente dal Ministero in collaborazione con la Soprintendenza grazie ad un finanziamento di settecentomila euro del progetto Arcus: duecentocinquanta mila serviranno per Mont'e Prama, il resto invece verrà utilizzato per realizzare diversi interventi di restauro nel sito di Tharros. ( s.p. )
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Sfila la rabbia della scuola
Mobilitazione a Cagliari contro la riforma Renzi-Giannini 
Sindacati, docenti precari, studenti da tutta l'Isola. Molti istituti resteranno chiusi
 
Sabrina Fenu, per dire, arriverà da Sassari con la sua storia di insegnante precaria cominciata nel '97 e una saga di supplenze brevi, ricerca di posti vacanti, incarichi annuali e corsi di abilitazione comune a tanti, alla gran parte dei suoi colleghi che stamani - mentre in molti istituti le aule resteranno deserte - marcerà a Cagliari contro la riforma della scuola disegnata dal Governo Renzi.
Uno sciopero generale che mette insieme Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Gilda e Snals; tutte le sigle sindacali mobilitate contro il disegno di legge che annuncia un piano da 100 mila assunzioni (ma solo dalle graduatorie provinciali a esaurimento, ovvero quelle dei vecchi provveditorati) e intanto rottama i precari d'istituto pure se con tanto di abilitazione e anni di servizio. Tutti contro il progetto di una scuola che dà pieno potere ai presidi sulla scelta dei docenti e dei piani di studio, immagina collaborazioni (?) con le aziende, fonti di finanziamento all'americana, e stanzia risorse (poche) per la ristrutturazione dei caseggiati che, pure in Sardegna, vengono giù come pane bagnato. E ci dev'essere, nelle rivendicazioni che uniscono l'Isola al resto d'Italia, una specificità tutta nostra, quella di una regione con il record nazionale della dispersione scolastica e i numeri dello spopolamento che genera tagli e classi pollaio.
Apposta, stamani a Cagliari, accanto agli studenti e ai docenti precari (almeno 6 mila quelli impegnati nella scalata alle graduatorie) saranno in piazza anche molti dei 18.500 insegnanti di ruolo. «La situazione è disastrosa - sintetizza Maria Di Patre, segretaria Gilda (nonché vice coordinatrice nazionale) per le province di Nuoro e Oristano -. Se questo disegno di legge verrà approvato la scuola pubblica statale ne uscirà distrutta. Intanto, i precari che verranno assunti in tutta la nazione non saranno 100 mila, come detto, perché i soldi non ci sono. E mentre verranno chiamati quelli delle graduatorie a esaurimento, gli altri resteranno fuori. Insomma, la riforma licenzia chi per anni ha prestato servizio, nonostante la sentenza della Corte di Giustizia europea che a novembre ha condannato l'Italia per abuso di precariato».
E poi c'è la figura del preside supermanager. «Un preside dittatore. No - avvisa la sindacalista -, non è accettabile». È quel che dice pure Andrea Manca, 30 anni, sassarese, laurea in economia aziendale, docente di discipline turistiche e responsabile Cisl per i precari della scuola. È precario lui stesso, ha cominciato a 21 anni. «Il primo anno a Torino, solo 4 ore a scuola e un altro lavoro per mantenermi. Poi sono tornato in Sardegna, ho insegnato a Olbia, in provincia di Nuoro e in quella di Oristano». Il disastro, dice, «è cominciato con la riforma Gelmini che ha tagliato le ore», e adesso quest'altra cosa qui. «Se questa legge passa, i presidi potranno assumere per chiamata diretta senza rispettare più un criterio oggettivo». Inutile dire che lui è uno di quelli che rischia di rimanere fregato. «Sto studiando per l'abilitazione, così, per poter passare di ruolo. Invece...».
Piera Serusi
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
Architettura ad Alghero
 
«Soltanto promesse» Sulle promesse del governatore Pigliaru in merito ai finanziamenti per Architettura lancia la sfida il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde: «Vigileremo affinché mantenga gli impegni assunti, dandoci come termine per la verifica la fine di luglio». (c. fi.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
Sanità, più forte il partito dell’Asl unica
In attesa della riforma si fa sempre più pressante il problema del disavanzo. Un mutuo per pagare i debiti commerciali
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Una, due o al massimo tre. È questo il terno secco su cui ruota ancora la riforma delle Asl e di tutta la sanità. Annunciata per giugno, la mappa continua a essere al centro di molti incontri tecnici e politici. Anche se il vero problema è soprattutto un altro: l’entità del disavanzo caricato sulle spalle dell’intero sistema regionale. Il fardello è molto pesante. Fonti dall’assessorato alla Salute dicono che dovrebbe essere al di sotto dei 300 milioni, ma l’ultima stima ministeriale ha fatto sapere che quel tetto è stato superato, La voragine dovrebbe essere intorno ai 342 milioni e la Regione potrebbe essere obbligata ad accendere un mutuo per far fronte ai debiti commerciali, leggi fornitori, ancora inevasi dalle varie aziende. La grandezza esatta del “buco” si saprà a giorni quando le otto Asl, più il Brotzu di Cagliari e le due universitarie avranno depositato i bilanci 2014, la scadenza per la presentazione era il 30 aprile. Di certo le maggiori spese ci sono state fra la pesante eredità lasciata dalla precedente gestione, il centrodestra, e i conti dell’attuale, quella del centrosinistra, cominciata a fine 2014 con l’arrivo dei commissari, il cui mandato pochi giorni fa è stato rinnovato per altri quattro mesi. Come se non bastassero questi problemi, tra l’altro sollevati più volte dai sindacati, ci sono anche quelli della rete ospedaliera da riorganizzare. L’assessorato sostiene di aver pronta la bozza tecnica, manca ancora il passaggio in maggioranza e in Giunta. Poi c’è l’atteso avvio dell’Azienda per le emergenze-urgenze. A novembre forse con troppa fretta, la partenza dell’Areus (il 118) è stata vincolata dal Consiglio regionale alla grande riforma e quindi dovrebbe essere a giugno insieme al riordino delle Asl, mentre prima sarebbe stata necessaria una fase di prova per evitare di trovarsi con ancora troppi nodi da sciogliere quando ci sarà il taglio del nastro. Numero Asl. Il dibattito è sempre aperto nel centrosinistra.. Il partito dell’Asl unica (un solo direttore regionale e il territorio diviso in distretti) si è ingrossato nelle ultime settimane. Qualcosa pare sia cambiato in questi giorni: chi sperava almeno in quattro o cinque Asl si sarebbe ricreduto. Potrebbe essere stato convinto da una simulazione che circola nei corridoi della Regione, con l’ipotesi di una sola Asl (il presidente Francesco Pigliaru è fra i sostenitori) messa a confronto con altre possibili soluzioni. In una delle bozze le Aziende sarebbero due (nord e sud), nell’altra tre. La terza dovrebbe comprendere Oristano più una parte dell’Ogliastra e del Medio Campidano, oppure la possibile fusione fra le attuali Nuoro e Olbia. Comunque c’è una certezza: la mappa sarà decisa solo dopo che il Consiglio approverà la riorganizzazione delle amministrazioni locali che è in discussione. Non sembri strano, ma un contributo alla discussione potrebbe arrivare anche dalla prossima legge elettorale. Per la Sardegna l’Italicum prevede tre collegi (nord, centro e sud) e questa ripartizione potrebbe essere un’altra traccia da cui partire anche per la rete ospedaliera. Disavanzo. Le cifre ballano da settimane. Ammontano a 270 milioni, l’ha annunciato tempo fa una dirigente dell’assessorato in un convegno organizzato dai sindacati, oppure è di 342 milioni e spicci secondo la stima del ministero? Fino a quando tutte le Asl non depositeranno i bilanci del 2014 l’importo continuerà a correre da una parte all’altra. Anche se fonti dell’assessorato dicono che comunque dovrebbe esserci stato un risparmio nel confronto col 2013: una quarantina di milioni. Sono comunque pochi considerato che per la Sardegna il costo della sanità deciso dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, il Cipe, è di 2,897 miliardi, mentre se sarà confermata la stima del ministero è già ben oltre i 3 miliardi. È un problema serio visto che da quest’anno i conti della Regione sono regolati dal pareggio di bilancio e quindi sforare quanto previsto nella Finanziaria 2015 (2,8 miliardi appunto e su quella cifra è stata decisa l’ultima ripartizione fra le Asl) potrebbe trasformarsi in un boomerang. È proprio per questo che la Giunta vorrebbe rientrare al più presto nei parametri ed evitare pericolosi aggiustamenti in corso d’opera. Una delle soluzione per evitare che la sanità si mangi un’altra fetta del bilancio potrebbe essere accendere un mutuo per pagare i debiti commerciali delle Asl e rendere meno pesanti almeno le spese correnti. Ma anche l’ipotesi del mutuo dev’essere ancora discusso e pesato dalla maggioranza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
Venerdì
Alla Bocconi lectio magistralis di Arru
 
All’università Bocconi di Milano il giorno della consegna dei diplomi del master sulla gestione sanitaria, parlerà anche l’assessore alla Salute Luigi Arru. Venerdì 8 maggio è stato invitato per una lectio magistralis sul tema «Promuovere il cambiamento in tempo di crisi». La lezione sarà incentrata sui costi della sanità. Soprattutto sulla ricerca del difficile equilibrio fra l’esigenza di garantire un servizio di qualità ai cittadini e le esigenze di bilancio. Tra l’altro è proprio questo il tema principe della riforma delle Asl in Sardegna.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 15
Soru: «Tiscali cambia pelle e assume»
Vinta la gara Consip per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, l’azienda fa rientrare i contratti di solidarietà
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Tiscali cambia pelle e si prepara a fornire la connettività ai centomila uffici della pubblica amministrazione italiana. La società cagliaritana, dopo una serie di verifiche organizzative e tecniche, si è aggiudicata la gara europea per 265 milioni di euro e potrà entrare in un nuovo business, spostandosi dai servizi ai privati – ogni giorno mezzo milione di persone accedono ai servizi di Tiscali in banda larga – a quelli della pubblica amministrazione, impegnata in una sfida suprema: digitalizzare gli uffici italiani. L’annuncio. Per Tiscali è una svolta importante e per questo Renato Soru, fondatore della società e ora amministratore delegato, ha voluto spiegare i contorni dell’operazione in una conferenza stampa a cui ha preso parte anche il direttore generale, Luca Scano. «Si tratta del maggiore appalto che un’impresa sarda abbia mai conquistato per ordine di grandezza», afferma Soru che precisa di non poter fornire molti numeri perché «è in corso il processo di aumento di capitale che è all’attenzione della Consob». Contratti. Ma le prime conseguenze sono decisamente positive sul lavoro: Tiscali aveva appena incominciato il quarto anno dei contratti di solidarietà che invece sono destinati a rientrare. «Dopo questa gara – dice Renato Soru – potranno rientrare gradualmente dai contratti di solidarietà». In questo caso un paradigma degli ammortizzatori sociali che avranno avuto un uso temporaneo e non definitivo, come purtroppo accade in Sardegna nella maggioranza dei casi. (In realtà, già nell’ultimo anno, Tiscali aveva diminuito del trenta per cento i contratti di solidarietà). Organico. La società cagliaritana ha nel suo organico tra 900 e mille persone e Soru tiene a precisare: «Al 99 per cento si tratta di lavoratori assunti a tempo indeterminato». Le novità, (dall’aumento di capitale alla gara per i servizi di pubblica utilità), porteranno all’assunzione di nuove professionalità: «Stiamo cercando ingegneri e programmatori. Aumenteranno le persone incaricate nella gestione della rete e quelle dedicate ai clienti che richiedono servizi di livelli importanti». Polemiche. L’aggiudicazione della gara da parte della Consip, la centrale acquisti pubblica, ha suscitato una marea di polemiche per il forte ribasso con cui è stata aggiudicata. Soru fa chiarezza: «Il nostro era un prezzo giusto, basato sui servizi di riferimento. Ora spetterà alle singole pubbliche amministrazioni decidere se avere Internet a 20 mega o a 100 mega». Costi. Rispetto alla prima gara sono passati quasi dieci anni e il ribasso d’asta si giustifica così: «Allora una porta Adsl costava 300 dollari, oggi ne costa 15». Cambiano quindi gli ammortamenti e i costi di manutenzione. Diversamente – dice Soru – sarebbe come se uno andasse oggi a comprare un computer coi prezzi di dieci anni fa. Lo Stato. La base d’asta, insomma era alta ma il ribasso è giustificato. Caso mai il dubbio è quello che si poneva il quotidiano Italia Oggi nel gennaio di quest’anno: «Perché lo Stato ha pagato per dieci anni nove volte di più»? Ma erano prezzi di un tempo passato. Tecnologie. La sfida di Tiscali è quella di aiutare la pubblica amministrazione a costruire reti civiche ma anche a puntare su nuovi servizi per contrastare lo strapotere di tutto quello che proviene da oltre oceano. Applicazioni. «Le cose che prima si facevano in analogico sono passate al digitale e noi siamo dentro quella trasformazione – spiega Soru – abbiamo elaborato tre applicazioni: Indoona, Istella e Streamago social che va nella direzione di Facebook». Il passato. C’è una continuità in questa Tiscali che cambia pelle, una sorta di filo rosso che lega la nuova attività al passato: «Non troppi anni fa – ricorda Soru –abbiamo gestito reti in tutto il mondo. Tinet si era piazzata tra il quinto e il settimo posto nel mondo per l’interscambio di dati». Con questa esperienza non può essere un problema dare un servizio alla pubblica amministrazione: se ogni giorno 500 mila persone accedono alla banda larga, non è più difficile servire centomila uffici. Servizi digitali. Il direttore generale Luca Scano ribadisce che la gara vinta è di assoluta importanza «per il fatturato prospettico della società ma anche per la pubblica amministrazione che ha avviato quel processo che deve portare all’Agenda digitale». Ma questo è un altro capitolo: avere uffici pubblici dal volto umano sarà la sfida di tutti i governi, nazionali e regionali.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Vite digitali, spazi connessi all’Università
WhatsApp, Twitter e Instagram: incontri da domani al 26 maggio a Scienza della comunicazione
 
SASSARI Università e tecnologia vanno di pari passo. WhatsApp, Twitter, Instagram, i big data, il cloud computing: la nostra vita è sempre più digitale e sempre più social, le imprese e la pubblica amministrazione non possono far altro che adeguarsi, ma come?
Anche quest'anno i Corsi di Laurea in Comunicazione del Dipartimento di Scienze politiche, scienze della comunicazione e ingegneria dell'informazione dell'Università di Sassari, in collaborazione con il laboratorio di comunicazione istituzionale ed E-learning, da domani e fino al 25 maggio nelle aule Rossa e Blu del Dipartimento, propongono «Spazi di connessione- tecnologie, politica e impresa», un ciclo di incontri pubblici sui temi dell'innovazione tecnologica, la politica e l'impresa. In questo evento le soluzioni pratiche e le esperienze delle imprese e della pubblica amministrazione nella “digital age” si affiancano alle riflessioni di ricercatori e teorici.
La terza edizione della manifestazione - aperta al pubblico - sarà ancora più ricca del solito, grazie alla partecipazione di esperti come Mirko Lalli, Digital Champion specializzato in turismo, Francesco Di Costanzo, presidente di Cittadiniditwitter.it, Francesca Comunello, autrice del libro «Social media e comunicazione d'emergenza», Alessandra Polo di Instagram Sardegna. Si comincia domani, alle 15, in aula Rossa proprio con il Digital Champion Mirko Lalli, fondatore e amministratore delegato di Travel Appeal Founder (www.travelappeal.com), una delle dieci start più note e innovative d'Italia nel 2014. Mirko Lalli, che ha creato la sua impresa nell' incubatore H-Farm di Treviso, considerata quasi la Silicon Valley italiana, affronterà il tema che meglio conosce, e cioè Big Data e turismo. Giovedì 7 maggio, due gli appuntamenti, in lingua inglese, sempre nell'aula Rossa: la mattina, dalle 10.30 alle 12.30, Silvia Branea (Faculty of Journalism and Communication Studies, University of Bucharest, Romania) presenterà «The role of new media in the expansion of the global society» (il ruolo dei nuovi media nell'espansione della società globale); nel pomeriggio, dalle 15 alle 17, tre Digital Champion della Regione, Fabrizio Palazzari, Antonella Fancello e Federica Serra, parleranno di «Come il digitale sta cambiando (e cambierà) le nostre vite, a partire da impresa, pubblica amministrazione e scuola».
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Nuoro – pagina 31
la vertenza
Università, la rabbia
della Uil per Ecotopia
 
NUORO «Per due mesi, abbiamo scritto e sollecitato le istituzioni locali a intervenire per evitare che altri 33 lavoratori, nel Nuorese, restassero a casa, ma a Nuoro nessuno ci ha ascoltati. Per questo motivo siamo stati costretti a spostare la questione su un tavolo regionale. E ora siamo in attesa che ci convochi la commissione lavoro. Il nuovo appalto, infatti, a nostro avviso presenta troppe criticità e in ogni caso, di fatto, costringe chi aveva accumulato esperienza nel settore a restare a casa». Il segretario regionale della Uil, Andrea Lai, non lo nasconde e lo scandisce anzi senza peli sulla lingua: della disperazione dei 33 dipendenti della cooperativa Ecotopia che gestisce i servizi per l’università di Nuoro e che, a meno di un miracolo, dalla fine di giugno resteranno a casa senza lavoro, nel capoluogo barbaricino non è importato proprio niente a nessuno. Una delle prime lettere che il sindacalista regionale della Uil aveva scritto e indirizzato al sindaco Sandro Bianchi, al presidente della Provincia, Costantino Tidu, al prefetto Giovanni Meloni, e al commissario del Consorzio universitario, Caterina Loi, porta la data dello scorso 18 marzo. E nell’oggetto c’era scritto “Richiesta incontro appalto servizi di supporto alla gestione delle attività del Consorzio universitario nuorese”. In quelle righe Lai chiedeva «la convocazione di un tavolo urgente, al fine di analizzare congiuntamente la situazione relativa al suddetto appalto». Subito dopo spiegava anche per quale motivo chiedeva l’incontro e diceva, in sostanza, che i 33 lavoratori della cooperativa Ecotopia, che da 21 anni gestisce i servizi di assistenza, portierato e pulizie per l’ateneo nuorese, avevano ricevuto le lettere che li preavvisavano del licenziamento. Quale sia il problema, Andrea Lai, lo scrive piuttosto chiaro: «nel capitolato della nuova gara d’appalto per assegnare la gestione dei servizi bibliotecari, non è stata inserita nel capitolato d’appalto la clausola di salvaguardia dei posti di lavoro e sui livelli retributivi esistenti». Ma a quella lettera, da parte delle istituzioni, è seguito solo il silenzio. E così, di lettera in lettera, di silenzio in silenzio, siamo arrivati a questi giorni, alla vigilia di una nuova gara d’appalto che il sindacato contesta con durezza, così come aveva fatto, sin dall’inizio, il presidente della Legacoop nuorese, Totoni Sanna. «In genere – spiega Lai – le gare d’appalto non si fanno al ribasso, ma all’offerta economicamente più vantaggiosa. Questa, invece, applica un ribasso del 30 per cento, e ciò significa che rischia di non garantire la stessa qualità del servizio e che i lavoratori che verranno impiegati saranno pagati una miseria». (v.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Oristano – pagina 32
Mont’e Prama, si pulisce il cantiere
Ma sulla ripartenza dei lavori con la società Arcus ancora non ci sono certezze
 
CABRAS A cantiere ormai riaperto, restano ancora un mistero i nomi degli archeologi che cureranno la nuova campagna di scavi nel sito di Mont'e Prama, dove la scorsa estate sono stati rinvenuti due nuovi giganti di pietra ora esposti in attesa di restauro al museo civico di Cabras a pochi passi da sei tra guerrieri, pugilatori e arcieri già restaurati provenienti dai primi scavi di 40 anni fa. «Non ce li hanno ancora comunicati, in ogni caso dovranno avere una buona esperienza di archeologia nuragica», ha spiegato l'archeologo della Soprintendenza ai Beni culturali Alessandro Usai, che dopo quella del 2014 curerà la direzione scientifica anche della nuova campagna di scavi affidata dalla società Arcus del ministero per i Beni Culturali alla cooperativa Archeosistemi di Reggio Emilia. Per vedere al lavoro la nuova squadra di archeologi comunque bisognerà avere ancora pazienza. In questi giorni non si andrà oltre semplici lavori di pulizia dell'area e in particolare di sfalciatura dell'erba cresciuta rigogliosa in questo avvio di primavera. La squadra della Archeosistemi arriverà solo la prossima settimana, ma per il riavvio dello scavo sarà comunque ancora presto. Le prime operazioni, ha spiegato Alessandro Usai, riguarderanno infatti l'allestimento del cantiere. Anzi del doppio cantiere, perché l'appalto aggiudicato della società Arcus riguarda Mont'e Prama solo in parte. Il grosso del finanziamento riguarda infatti il sito archeologico della città punico romana di Tharros distante da Mont'e Prama solo pochi chilometri in linea d'aria.

Questionario e social

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