Venerdì 24 aprile 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 aprile 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione OR)
Come proteggere dall'uomo il santuario delle erbe rare
VILLAGRANDE. Genziana e aquilegia: un progetto di restauro ecologico
 
La genziana è diventata rara e rischia di scomparire, insieme ad un numero crescente di specie spontanee saccheggiate senza criterio dall'uomo o compromesse dal carico eccessivo di bestiame al pascolo. Così il Gennargentu, luogo emblematico della biodiversità, rischia di essere emarginato dagli scenari futuri di un'economia sempre più legata alla valorizzazione dei prodotti naturali, nella farmacologia come nell'alta cucina. Un progetto cerca di preservare questo santuario.
IL PROGETTO L'Ente foreste e l'Università di Cagliari hanno unito le loro forze in un progetto ambizioso, presentato ieri nel centro dell'Ente a “Su Biviu” di Villagrande, che ha come obiettivo il recupero e il restauro ecologico delle zone montane più interessanti dell'isola. «Abbiamo il dovere - ha esordito Giuseppe Pulina, commissario regionale dell'Ente foreste - di assicurare ai nostri figli lo sviluppo ecosostenibile, tramite la conservazione e valorizzazione delle essenze autoctone». In Ogliastra da anni l'Ente sta portando avanti il progetto Gentiana Lutea sul monte Genziana di Talana. L'assonanza del toponimo non è certamente casuale.
I DOCENTI I vivai conservazionistici dell'Ente foreste (quelli ogliastrini sono a Talana e Baunei) svolgeranno un ruolo centrale nel progetto europeo Ecoplantmed finalizzato al recupero ambientale attraverso l'uso della flora spontanea. Il progetto è stato illustrato nei dettagli da Gianluigi Bacchetta, docente di botanica ambientale nell'Università di Cagliari e da Antonio Casula, direttore dell'Ente foreste Sardegna.
Il manuale sulla propagazione delle specie mediterranee è stato presentato da Daniel Ballesteros Bargues, docente dell'Università di Cagliari. Al centro dell'attenzione sono state collocate le esperienze dei sei vivai conservazionistici dell'Ente, illustrate, per quanto riguarda l'Ogliastra, da Nicola Sanna. A rischio di estinzione è non solo la genziana, l'elisir antimalaria diventato pregiato liquore digestivo, ma anche l'aquilegia e l'elicriso (da cui viene estratto l'antinfiammatorio arzanolo) oltre a numerose specie spontanee essenziali per preservare i terreni scoscesi da frane e smottamenti. Il reimpianto di queste essenze consentirà al Gennargentu, al Supramonte e ai Tacchi d'Ogliastra di riacquistare l'antico splendore.
Nino Melis
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Vi raccontiamo la frana»
Individuata dai tecnici la causa del crollo della nuova 554
Dopo lo smottamento, incontro a Sinnai tra Giunta, Anas e i sindaci del territorio
 
A sette anni dal primo cedimento e a quattro dal primo importante smottamento della nuova statale 554 consegnata agli automobilisti nel 2004 e collaudata nel 2007, le cause del crollo sono state chiarite. Tutta colpa di una frana. Di una frana e dell'acqua. Una scoperta e un'indagine che hanno avuto necessità di un'accelerata dopo l'ultimo tracollo del 13 marzo. L'Anas è stata costretta a correggere il tiro. Non più interventi tampone per rimediare al guasto ma innalzamento di transenne all'ingresso della 554 bis e chiusura al traffico degli undici chilometri di statale tra Gannì e Terra Mala. Mentre sono stati spediti nel tratto malato grave i tecnici dell'azienda e dell'Università.
I TECNICI A loro il compito di indagare le profondità di quella “collina traballante” su cui poggia la statale. Quelli venuti giù.
L'altra pomeriggio, dopo il vertice della mattina, Regione (con l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda e degli Enti locali e urbanistica, Cristiano Erriu) e Anas (con il capo compartimento Sardegna, Valerio Mele) si sono presentati a Sinnai per raccontare l'accaduto e annunciare la cura. Con una premessa. Nessun processo, nessuna ricerca di colpevoli e responsabili dello scempio. Sarà giusto così, visto che su quel fronte è la Procura (indagine è stata affidata al pm Emanuele Secci) a stabilire se esistano o no responsabilità. Ma è anche vero - come hanno sussurrato molte persone presenti tra il pubblico - che quello smottamento va compreso fino in fondo e verificate, fino in fondo, le cause scatenanti. Insomma, nessun guaio mandato dal cielo ma un “neo maligno” nel sottosuolo che probabilmente doveva essere scoperto per tempo.
LE CRITICITÀ Per Anas, sotto il manto stradale, ad una profondità di circa 12 metri, e poco sotto il rilevato - lo ha chiarito l'ingegner Mele - è stata individuata una frana pre-esistente. Un punto critico che le piogge hanno risvegliato facendo muovere, franare l'intera collina all'altezza del chilometro 2,950 e per una lunghezza di circa cento metri. Un crollo che ha già da tempo attraversato il mare approdando sui tavoli del ministero. È di martedì 22 l'interrogazione del deputato grillino Andrea Vallascas al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Nel documento si ipotizza l'uso di materiali scadenti, di risulta e addirittura rifiuti nella costruzione del substrato su cui poggia il tracciato crollato. «È un'ipotesi inquietante sulla quale è opportuno avviare un'indagine ministeriale», scrive l'esponente del M5s.
L'INCONTRO A Sinnai, intanto, oltre alle cause, Maninchedda e Mele hanno anche ipotizzato le soluzioni per rimediare all'incidente di percorso. Di certo dovrà essere predisposto un progetto per sostituire il tratto crollato. Un piano che - secondo Valerio Mele - si articolerà in tre fasi: il drenaggio e la regimazione delle acque cancellando il punto critico nascosto nel sottosuolo. Vale a dire l'eliminazione del lavoro fatto dall'acqua sul terreno sottostante la 554 bis; l'alleggerimento del rilevato; la messa in posa di opere di sostegno al piede del rilevato sostegno del rilevato. E mentre ci si chiede con forza se i primi segnali premonitori del 2004 non avessero potuto segnalare la frana e indicare già undici anni fa la strada da seguire per evitare il peggio e perdere così tanto tempo nella terapia d'urto, si pensa all'estate ormai alle porte e alla chiusura obbligata della 554 bis.
IL CONFRONTO Così Anas, Regione e Genio civile si ritroveranno a ritmi serrati per valutare l'opportunità di un'opera provvisoria (la riapertura a monte di almeno una carreggiata) per abbattere i disagi. Oppure, se la sicurezza non potrà essere garantita, cercare la viabilità alternativa che potrebbe davvero rimandare al passato, a quando quegli undici chilometri di 554 bis proprio non esistevano.
A Sinnai è stata lanciata una proposta. La convocazione dei consigli comunali dei centri interessati per scegliere in qualche modo la soluzione. Se insomma, Anas e Regione dovranno concentrarsi anche su entranbi i progetti.
FEDERPARCHI Tore Sanna, ex sindaco di Villasimius e oggi vicepresidente di Federparchi, all'incontro c'è andato in quest'ultima veste, ma anche da libero cittadino. «Quest'ipotesi dei Consigli comunali la lascerei da parte, pensino loro a correggere gli errori. Mi pare che si stia davvero sottovalutando la gravità di quanto accaduto. Si parla di beffa per i turisti, io dico che la vera beffa è per chi queste strade deve affrontarle ogni giorno, e cioè per tutti noi». Per Rosanna Laconi, sindaco di Dolianova, «c'è la necessità di ripristinare un'arteria fondamentale per l'Isola». Una strada che oltre a collegare Cagliari al Sarrabus e alle zone turistiche, consente anche di muoversi celermente a chi, scegliendo Villasimius, Muravera, Castiadas ma anche le altre località costiere di villeggiatura vuole spostarsi all'interno. «E magari raggiungere il Parteolla per conoscere la nostra enogastronomia, le nostre ricchezze», aggiunge Laconi.
DA MONSERRATO E di «grandissime difficoltà» ha parlato, deciso, anche il sindaco di Monserrato, Gianni Argiolas, che ha messo l'accento, da membro dell'Ufficio presidenza dell'assemblea dei sindaci dei centri che fanno capo alla Asl 8, il problema della viabilità. «Ci è stata prospettata, oltre alla soluzione definitiva del rifacimento del tratto franato della 554, anche la possibilità alternativa di due corsie provvisorie a monte su una delle carreggiate. Si è però detto che i tempi di percorrenza sarebbero più lunghi. Ecco, mentre si lavora per riqualificare il San Marcellino si continua a mantenerlo lontano e lontane resteranno da Cagliari le popolazioni del Sarrabus? Si gioca col diritto alla salute. La storia dei consigli municipali e dell'Unione dei Comuni, poi, appare del tutto fuori luogo. Lavorino per rimettere in sesto la 554 bis e si assumano le responsabilità. Da parte nostra massima fiducia e vigilanza».
LA CONSULTA Intanto ieri mattina, la Consulta della sicurezza stradale di cui fanno parte Quartu, Maracalagonis e Villasimius, ha detto sì alla soluzione provvisoria che preveda, per il solo periodo estivo, la riapertura sulla nuova 554 di un'unica carreggiata a due corsie. «La chiusura della 554 ha causato gravi disagi al nostro territorio, che assieme a quello degli altri comuni della Consulta per la sicurezza stradale è il più colpito», spiega il sindaco di Quartu, Mauro Contini.
Andrea Piras
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Efisio piace all'Unesco
La festa del Santo nella lista dei beni immateriali 
Zedda presenta l'evento: la dedica è per le vittime del Mediterraneo
 
La festa di Sant'Efisio - venerdì primo maggio - si candida a conquistare un respiro internazionale. Il “Rito per lo scioglimento del voto perpetuo” è nella lista dei patrimoni italiani dell'Unesco, inserito con deliberazione unanime della commissione nazionale di Roma. Intanto, dei 1.760 posti disponibili nelle tribune dislocate in largo Carlo Felice e in via Roma, non resta che qualche decina di biglietti, primo effetto tangibile di un “miracolo” che si ripeterà quest'anno per la trecentocinquantanovesima volta.
LA DEDICA La novità della grande festa religiosa l'hanno segnalata, ieri nell'aula consiliare di Palazzo Bacaredda, il sindaco Massimo Zedda e l'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas, sottolineando con enfasi che, nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità, Sant'Efisio può avere un suo spazio proprio con il patrocinio dell'Unesco: «Il Martire glorioso può rappresentare la sintesi delle relazioni nel Mediterraneo, i cui popoli in pace possono essere il valore aggiunto per l'umanità», ha detto il primo cittadino. «Anche per questo, dedicheremo l'edizione di quest'anno alle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia. Attribuendogli una valenza locale, invece, Sant'Efisio ha senz'altro agevolato le relazioni tra le comunità del Golfo degli Angeli, tanto che lo definirei un precursore dei rapporti dell'Area vasta». L'assessore Argiolas ha invece ricordato che «la candidatura cagliaritana è stata giudicata positivamente dalla commissione Unesco ed è un tassello importante nel percorso di riconoscimento della festa fra i beni immateriali».
QUATTRO GIORNI La festa durerà quattro giorni e il clou sarà la processione in città e, dopo il passaggio in via Roma, il “viaggio” fino a Nora, passando per Pula, Capoterra e Sarroch. Il rientro del cocchio è previsto per lunedì 4 maggio. Per il Comune assume un ruolo di straordinaria importanza la valorizzazione del patrimonio linguistico tradizionale che si avrà durante la processione con i canti dei rosari, delle pregadorias , dei goccius e nella programmazione degli eventi collaterali della festa. Ad esempio, in via Giovanni Maria Angioy saranno effettuate - in collaborazione con l'Ateneo - registrazioni sul campo dei canti: l'anno prossimo saranno rese fruibili al pubblico con pubblicazioni e dvd dedicati.
IL PERCORSO In Municipio i dirigenti del settore Mobilità hanno già messo a punto le ordinanze: i divieti di sosta e di transito ricalcano quelli degli anni scorsi. In particolare, dalle 6 alle 15 del primo maggio, l'istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata su ambo i lati e del divieto di transito varrà nelle strade del percorso del Santo. E cioè le vie Sant'Efisio, Tigellio, Palabanda, Carbonazzi, Sant'Ignazio da Laconi, Portoscalas, San Giovanni Bosco, Azuni, piazza Yenne, corso Vittorio Emanuele, Sassari, Piazza del Carmine, Crispi, Angioy, Mameli, Largo Carlo Felice, Roma lato portici, piazza Matteotti, Sassari, La Playa, ponte della Scafa, viale Pula, ad esclusione dei mezzi autorizzati. In piazza del Carmine, sui lati Poste Italiane e Palazzo Caide, sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata dalle 5 alle 24 di venerdì primo maggio.
LA PRESENTAZIONE Alla presentazione hanno partecipato, sottolineando i preparativi in atto nei rispettivi Comuni, amministratori di Capoterra (l'assessore Beniamino Piga), Villa San Pietro (l'assessore Marina Madeddu), Sarroch (il vicesindaco Angelo Dessì. Ma è dal sindaco di Pula Carla Medau che arriva un appello alla politica: «Condivido la dedica della festa alle vittime del Mediterraneo, ma anche nella trecentocinquantanovesima edizione è d'obbligo affidare le sorti della Sardegna in crisi a Sant'Efisio, facendo in modo che questo voto sia di stimolo alla politica per decidere e agire per individuare soluzioni contro la disoccupazione, vera piaga di questa terra».
Lorenzo Piras
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
24Ore in Sardegna
presentazione a seul
Realtà virtuale, un progetto dell’Università di Cagliari
 
Un team dell'Università di Cagliari al Congresso mondiale di informatica di Seul per presentare “World in a Box”, un progetto di realtà virtuale che consente all'utente di essere “trasportato” in un luogo diverso da quello in cui si trova, grazie all'illusione dei sensi. L'Ateneo del capoluogo ha utilizzato, per la dimostrazione, filmati a 360 gradi di Cagliari e dintorni con lo scopo di mostrare, oltre ai risultati scientifici e tecnologici ottenuti, anche i luoghi della Sardegna. Un tentativo di coniugare ricerca scientifica e promozione del territorio di fronte a quasi tremila ricercatori, accademici e industriali. A decine hanno affollato lo stand dell'università per provare il sistema.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
il caso walter piludu
Il diritto di poter scegliere un “fine vita” dignitoso
Le giuste richieste di un "laico non credente"purtroppo non sono state recepite da una classe politica troppo appiattita sull'altra sponda del Tevere
di Giovanni Antonio Runchina*
 
Capita nella vita che di certi incontri e di certe persone resti, spesso e a lungo sotto traccia, apparentemente sepolto nella nostra memoria, un filo sottile, sedimentato sotto il groviglio dei nostri pensieri e dei nostri ricordi, e che all'improvviso questo filo invisibile riemerga prepotente e ci faccia capire che una persona ha fatto (e continua a far) parte della nostra vita e dei nostri più bei ricordi. Questo accade sovente a chi, come me, ha esercitato per parecchi decenni l'attività didattica, ed è accaduto quando, all'improvviso, io, docente, son venuto a sapere che un mio allievo, in anni lontani, del Liceo "Dettori" di Cagliari, Walter Piludu, si trovava inchiodato da un male terribile, la SLA, e mi sono reso conto che, mentre io posso comunicare con il mondo esterno con la parola e con tutti gli strumenti che l'odierna tecnologia mi offre, egli può farlo soltanto attraverso un computer con i comandi oculari. Quando poi ho letto, nella rubrica di Corrado Augias, la lettera di Walter pubblicata sul quotidiano "La Repubblica" e quella inviata al Papa con la conseguente risposta per il tramite di un cardinale sardo, e soprattutto la bellissima e umanissima intervista a Walter fatta da Piero Mannironi su "La Nuova Sardegna" del 4 gennaio scorso, o l'intervento dello stesso Walter pubblicato su "L'Unione Sarda", ebbene allora io, che sono stato suo professore di latino e greco al Liceo, in uno struggente flash back, sono ritornato a quegli anni lontani, e ancora oggi ricordo e rivedo Walter, sui banchi del"Dettori", a sinistra della mia cattedra; di lui ricordo la compostezza, la riservatezza, e soprattutto la grande dignità conservata anche nella sua militanza politica, nonostante alcune ingiustizie subite (che non esito a definire ciniche) che lo hanno emarginato. Caro Walter, ho cercato di evitare (senza peraltro riuscirci) il ricorso alla prima persona, perché non è il tuo vecchio professore di latino e greco del Liceo "Dettori" di Cagliari il protagonista delle domande che tu poni, ma sei tu, Walter, che pur imprigionato nel tuo corpo sofferente, dimostri di essere un gigante nella tua dimensione umana, tu che hai tutto il diritto di sollecitare le istituzioni, sia civili che religiose, a non far finta di niente, a non nascondere la loro inettitudine nella melassa delle promesse e del vacuo e ipocrita buonismo, a non deviare la tua battaglia di libertà verso quelli che tu, signorilmente ed eufemisticamente, chiami "approdi compassionevoli". Noi due, durante questo tuo calvario, non ci siamo visti, abbiamo scambiato solo qualche mail, io ho postato qualcosa su Facebook; ma quello che conta non è tanto il vedersi, quanto il semplice, invisibile pensiero, perché il filo dei nostri ricordi non si è mai spezzato. Ma che cosa infine chiedi, Walter? Fondamentalmente due cose: "il grande principio di libertà dell'autodeterminazione dell'individuo" e la speranza "che la Chiesa sappia superare le posizioni assunte nella vicenda Englaro o in quella di due mesi fa, di Brittany Maynard"; ma soprattutto, come corollario, tu (e, come te, le altre persone sofferenti e i loro familiari) chiedi la promulgazione di una legge che regolamenti il problema del "fine vita", con la tua onesta dichiarazione che "la liceità del rifiuto dell'accanimento terapeutico sia una fattispecie distinta, ma non distante dall'eutanasia". Sono le giuste richieste di un "laico non credente", che purtroppo non sono state recepite da una classe politica troppo appiattita sull'altra sponda del Tevere, e che dovrebbe coniugare due valori imprescindibili: la dignità e la libertà. A te, Walter, che in una tua mail mi definisci "maestro di poesia e di bellezza", ho risposto che mi considero semplicemente un onesto artigiano, un docente che spera di aver officiato "l'ora di lezione" come una hegeliana "messa laica". * (ex docente Università di Cagliari)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
ateneo
Lunedì lutto in tutte le facoltà
per i giovani uccisi in Kenya
 
SASSARI Anche l’Università di Sassari si fermerà lunedì prossimo alle 12 per osservare un minuto di silenzio in ricordo dei 147 studenti uccisi e i 79 feriti durante l'attacco terroristico del 2 aprile nella sede di Garissa della University College, in Kenya. L'European university associazione e la Conferenza dei rettori delle università italiane ribadiscono la loro convinzione che qualsiasi atto di violenza o di attacco all'istruzione è in contrasto con i valori di tolleranza, libertà di pensiero e di espressione. Non solo: esso mina l'ambizione e il diritto di ogni giovane a ottenere un'istruzione adeguata e a dare un contributo alla propria Nazione, alla società e al mondo. Gli attacchi contro le università e contro ogni opera dell'ingegno sono un affronto ai valori fondamentali della persona e mettono in pericolo la civile convivenza del monto intero. La ricerca della conoscenza non ha confini e le università trascendono le frontiere geografiche e politiche. L'Università degli studi di Sassari ha risposto all'appello.

Questionario e social

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