Venerdì 17 aprile 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 aprile 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 17 aprile 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
POLICLINICO
Ok definitivo per i nuovi 4 blocchi
Passo decisivo verso la realizzazione dei quattro nuovi blocchi al Policlinico “Duilio Casula” di Monserrato. L'opera, finanziata con 40 milioni di fondi europei, ha avuto il via libera dalla conferenza dei servizi convocata dal commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero universitaria, Giorgio Sorrentino. Ora si procederà con la gara d'appalto per la realizzazione del progetto definitivo e la successiva realizzazione dell'opera.
Sorrentino ha illustrato la portata dell'investimento e l'importanza di questo intervento nell'ambito della sanità. Il sindaco di Monserrato, Gianni Argiolas, ha espresso l'assoluto favore del Comune al progetto.
«Questo passaggio era fondamentale», ha aggiunto Sorrentino, per avere una struttura all'avanguardia: la nuova strada principale che collegherà la stazione della metropolitana agli ambulatori e ai reparti, in un ambiente accogliente
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 17 aprile 2015 / Commenti (Pagina 37 - Edizione CA)
La città metropolitana per ricucire la periferia
Molto sinteticamente vorrei proporre una riflessione sul tema del governo della mobilità nella costruzione della nuova città metropolitana di Cagliari. Certamente dovranno essere ricucite le periferie sia reciprocamente che con l'aggregato urbano prevalente - la città di Cagliari. Si tratta da tempo della necessità di decentramento di servizi e di attrattori di interessi a favore della periferia e nella logica del riequilibrio territoriaale, e tuttavia le pendolarità saranno riducibili ma non eliminabili, per il differente peso degli insediamenti dell'area vasta rispetto a quello della città maggiore. Quindi si porrà il problema di soddisfare accettabilmente i flussi pendolari che rimarranno sulle vie di accesso al capoluogo. Ritengo che ormai esista consenso sulla scelta di organizzare il trasporto collettivo, ed al suo interno la rete di linee di metropolitana, quale struttura portante della mobilità. Se sì, la rete del trasporto collettivo in sede propria deve essere organizzata in rapporto prioritario ai flussi pendolari che interessano, attualmente in condizioni inaccettabili, le vie di accesso. Risolta la costruzione della linea Piazza Repubblica - Piazza Matteotti, che non credo sia stata progettata per dare una risposta ai flussi pendolari che arrivano dall'area, si dovrà necessariamente porre mano a soluzioni che allevino le condizioni di pendolarità che provengono dai centri dello hinterland e che percorrono la stessa statale 554 e gli assi di scorrimento litoraneo e mediano. Mi sembrano chiare le mie perplessità sulla scelta prioritaria a favore della tratta Piazza Repubblica-Piazza Matteotti, anche in considerazione del fatto che il collegamento all'aeroporto avviene da Piazza Matteotti, ma potrebbe avvenire anche da Piazza Repubblica - via Monserrato, a vantaggio di altri quartieri di Cagliari e del settore nord-orientale dell'area urbana, sempre che la metropolitana sia intesa al servizio dell'area più che della città.
Francesco Annunziata, esperto di trasporti
La sintetica,riflessione del prof. Annunziata ripropone una serie di temi di grande attualità e che negli ultimi tempi hanno avuto ampio spazio nelle pagine della nostra cronaca di Cagliari. Ma non è un problema che riguarda solo il capoluogo quanto l'intera area metropolitana con oltre mezzo milione di abitanti. Il futuro della mobilità cittadina ed extraurbana passa proprio dal completamento del metrò e dal raccordo con le principali piazze cittadine. Esistono carenze nel progetto? Cosa e come si può migliorare? Compito del giornale è mettere in evidenza eventuali punti deboli e pungolare gli ammistratori a lavorare bene e con tempestività. Ben vengano gli interventi come questo del docente di trasporti dell'università di Cagliari.


 
3 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 17 aprile 2015 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
SANT'ANNA ARRESI. Protocollo con Teulada e Masainas per allargare l'area da tutelare
DUNE, PARADISO DA PROTEGGERE
Decolla il progetto finanziato dall'Europa con 600 mila euro
Si muove come i granelli di sabbia delle “montagne” che vuole proteggere. Si chiama “Soss Dunes”, il progetto pilota sulla salvaguardia, la gestione e la tutela delle dune di Porto Pino che ora conquista nuovi alleati e allarga l'orizzonte alla ricerca di nuove aree da tutelare.
 L'INIZIATIVA L'iniziativa di Sant'Anna Arresi, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università di Cagliari è stata premiata, unico Comune in Italia, dalla Commissione europea con un finanziamento di oltre 600 mila euro nell'ambito del programma comunitario “Life Nature”. Un prestigioso traguardo che ora si arricchisce di importanti partner e, soprattutto, volge lo sguardo verso le dune con le stellette di Is Arenas Biancas, a Teulada, e il sistema dunale di Is Solinas - Su Paris, affacciato sul golfo di Palmas nella vicina Masainas.
PRIMI PASSI Sbaragliata la concorrenza di centoventi pretendenti e ottenuti i fondi (metà è cofinanziato dal Comune e dall'Università), “Soss Dunes” (acronimo di “Safeguard and management of south western Sardinian dunes), ha già mosso i primi passi e, per regalarsi un futuro più solido, ha stretto un patto (pochi giorni fa la firma sul protocollo d'intesa) con nuovi alleati quali l'assessorato regionale all'Ambiente, l'Ente foreste, i Comuni di Teulada e Masainas, il Gal Sulcis Iglesiente, l'Unione dei Comuni del Sulcis, l'ex Provincia di Carbonia Iglesias e il Parco geominerario della Sardegna.
 IL PATTO «E' un progetto sperimentale su un habitat che l'Europa stessa, per le sue particolari “dinamiche”, riconosce come unico nel suo genere - spiega Paolo Dessì, sindaco di Sant'Anna Arresi - un habitat di indiscusso valore naturalistico per la Sardegna e l'intera area del Mediterraneo, ma soggetto a notevole pressione a causa del turismo di massa. Occorre dunque preservare l'esistente per lasciarlo in eredità alle nuove generazioni. Ma per farlo serve la partecipazione di tutti e rimuovere ogni sorta di campanilismo e steccato amministrativo». Propositi che Daniele Serra, sindaco di Teulada, sposa in pieno e che «devono diventare - dichiara - opportunità di promozione e sviluppo». Da qui, appunto, il patto tra gli enti per valorizzare un gioiello naturale che, incastonato nel Sic “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino”, dovrà diventare «una sorta di laboratorio per preservare e migliorare un ecosistema che però, come la stessa Europa ha indicato premiandolo, - aggiunge Ivo Melis, primo cittadino di Masainas - vuole proporre anche un nuovo tipo approccio al turismo, basato su ambiente e sostenibilità». Anche per quella parte che rientra nel poligono militare di Capo Teulada. «Il filo spinato non è sinonimo di preservazione. Le dune si possono e si devono fruire, ma - sottolinea Dessì - con rispetto». E se per proteggere dune, stagni, ginepri e pineta di Porto Pino, già si studiano le migliori pratiche, anche per l'area di Is Solinas - Su Paris, a Masainas, i partner di Soss Dunes sono già lavoro per trovare nuovi finanziamenti.
Maurizio Locci
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 17 aprile 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
Concorso a Sassari
Disabilità
Sensibilizzare gli studenti sui problemi legati alla disabilità. È l'obiettivo dell'Università di Sassari che ha indetto un concorso per l'assegnazione di quattro premi di studio, mille euro ciascuno, rivolto agli studenti del IV e V anno degli istituti superiori in provincia di Sassari, Olbia-Tempio, Nuoro e Oristano. Il premio è intitolato a Francesco Farace, ricercatore e studioso prematuramente scomparso. La scadenza è fissata al 30 Aprile. (a. br.)
 
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 17 aprile 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 14 - Edizione OR)
Oristano, Tribunale
Proroga per lo stage
Sono stati prorogati al 22 aprile i termini per inviare le domande di partecipazione agli stage di formazione nel Tribunale destinati ai laureati in giurisprudenza. Lo stage può essere svolto contestualmente ad altre attività compreso il dottorato di ricerca, il tirocinio per l'accesso alla professione di avvocato o notaio. Le domande di ammissione, indirizzate al presidente del Tribunale ordinario, potranno essere presentate anche alla segreteria amministrativa.
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
 

 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di  venerdì 17 aprile 2015 / Oristano - Pagina 20
I dati sono frutto dell’analisi effettuata dal Crenos attraverso dei questionari
LA SARTIGLIA È PROMOSSA, “CONQUISTATI” I TURISTI
Il 97% è soddisfatto della manifestazione. Aumentano i giorni di pernottamento
di Enrico Carta
ORISTANO Che bella la Sartiglia. E a dirlo non sono gli oristanesi, ma i turisti intervistati attraverso un’indagine effettuata dal Centro di Ricerche Economiche Nord-Sud delle Università di Cagliari e Sassari, che è stata presentata dal Consorzio Uno. La manifestazione è promossa in tantissimi dei suoi aspetti, tanto che i dati mettono in risalto anche che nell’organizzazione la strada imboccata è quella giusta. Lo studio è frutto delle indagini effettuate durante le ultime due edizioni della Sartiglia nell’ambito del progetto di ricerca che era stato intitolato “Monitoraggio e valutazione dell’impatto economico degli eventi culturali e sportivi sull’economia regionale e locale”, con la collaborazione della Fondazione Sa Sartiglia, da un gruppo di ricercatori delle Università di Cagliari e di Sassari. Tra questi il professor Giuseppe Melis, coordinatore del corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici che ha sede proprio in città, ha curato in particolare la parte relativa alla giostra. L’indagine riguardava infatti anche altri appuntamenti fondamentali delle tradizioni culturali isolane. Per quanto riguarda Oristano sono stati 443 i questionari che gli studenti dell’ateneo hanno compilato in base alle risposte dei turisti non sardi che hanno assistito alla Sartiglia che dimostra di avere la capacità di creare un legame duraturo con i visitatori: il 58,49% degli intervistati ha dichiarato di averla vista più di quattro volte e solo il 10,38% una sola volta. Tutto ciò è frutto del caso o è una scelta programmata? L’86% è giunto in città proprio per assistervi, mentre solo il 14% non lo aveva previsto, ma era a Oristano per altri motivi e ha sfruttato la fortunata coincidenza. A far conoscere la Sartiglia nel mondo è la comunicazione tradizionale: il 36,18% ne è venuta a conoscenza tramite opuscoli e manifesti, stessa percentuale per chi conosce la Sartiglia da sempre. Il dato sul passaparola è stato fondamentale nel 2014, quando raggiunse il 46% dei turisti intervistati, ma nel 2015 il dato si è ridimensionato scendendo al 6%. Nel giro di un anno è invece cresciuto dal 2 all’8% il dato delle persone che sono state informate dalle agenzie di viaggi, segnale incoraggiante per il progetto VisitSartiglia varato proprio per l’edizione 2015. Ma dove hanno alloggiato questi visitatori? Oltre l’80% dei turisti ha trovato un comodo letto proprio a Oristano, ma qualcuno ha scelto Cabras, Cagliari, Arborea, Santa Giusta e Terralba. L’albergo è la sistemazione preferita da quasi il 45%, il 25% è ospite di parenti e amici, mentre i bed & breakfast sfiorano il 20%. Cresce anche il numero dei giorni di pernottamento: sale dal 30% al 35% la percentuale di coloro che si fermano a Oristano per due giorni. Aumenta e arriva a sfiorare il 20% anche il soggiorno per tre giorni. Tra il 10% e 15% i turisti che si fermano rispettivamente per 1, 4 e 5 giorni. L’indagine mette in luce anche altri importanti elementi, tra cui quello che il 79,7% dei turisti che sono stati in città consiglierà Oristano a parenti e amici a prescindere dalla manifestazione e il 73% probabilmente tornerà in un periodo dell’anno diverso da quello di carnevale per trascorrere le vacanze e conoscere più approfonditamente le non poche bellezze che il territorio offre.
 
 
 
 
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di  venerdì 17 aprile 2015 / Lettere e commenti Pagina 17
OLIVICOLTURA
Incubo xylella, l’isola alzi barriere

La lettera del signor Aldo Alivesi sulla necessità di "prevenire la xylella per salvare gli ulivi", ha suscitato in me insieme a una forte commozione, per il ricordo dell'attività svolta a favore dell'apicoltura sarda dal mio compianto maestro Romolo Prota, anche il desiderio di comunicare che gli entomologi e i patologi vegetali dell'Università di Sassari continuano a preoccuparsi dei problemi sanitari che affliggono le colture agricole. Avevo già segnalato 3 anni fa la necessità di riorganizzare e potenziare il Servizio Fitosanitario regionale per prevenire le emergenze e siccome l’ allarme è caduto nel vuoto assieme ai miei colleghi aa avevamo segnalato all'assessore regionale all’Agricoltura Falchi le problematiche del settore e l'urgenza di adottare una serie di misure quali: l'accorpamento di tutte le competenze, il potenziamento dell'organico, con l'assunzione di specialisti e l'aumento della dotazione finanziaria per l'operatività ordinaria di vigilanza e gli interventi di lotta obbligatoria. Abbiamo evidenziato inoltre che senza questa ristrutturazione sarebbe stato impossibile affrontare le future emergenze (come la diffusione del punteruolo rosso delle palme ha dimostrato) e rimediare alla procedura d'infrazione che l'Ue proprio per le carenze nel Servizio Fitosanitario ha aperto nei confronti dell'Italia.Ma anche queste problematiche sono rimaste senza risposta. Circa il problema della difesa della Sardegna dal batterio Xylella fastidiosa credo che sia bene impedire l'introduzione nell'Isola di tutti i materiali vegetali provenienti dalla zona pugliese dove il microrganismo si è insediato. Esso infatti risulta dannoso non solo sull'olivo ma ha differenziato sottospecie diverse che possono produrre danni su vite, pesco, susino e diverse piante forestali, ornamentali e della macchia mediterranea, come il mirto. Bisogna stare attenti perché in Sardegna sono presenti gli emitteri Cicadella viridis e Philaenus spumarius ritenuti i principali vettori del patogeno. E' quindi importante adottare, come stanno facendo altri Paesi europei, drastiche norme di salvaguardia per impedire anche il possibile accesso di vettori potenzialmente infetti, trasportati inavvertitamente, date le loro piccole dimensioni (4-6 mm di lunghezza), nelle confezioni di frutta e ortaggi. Proprio la nostra insularità potrebbe essere un vantaggio da sfruttare per salvaguardare anche la sanità delle colture agrarie; perché questa condizione geografica sia un'efficace barriera è necessario che siano modificate anche alcune normative europee relative al commercio di piante e prodotti agricoli, che impediscono che le singole regioni, anche di fronte a gravi rischi fitosanitari, possano imporre limitazioni locali all'importazione. Questo, a mio parere, sarebbe uno dei temi di politica agricola che dovrebbe entrare urgentemente nell'agenda dei nostri politici e sul quale varrebbe la pena che investissero un po' di tempo ed energie.
Pietro Luciano, Università di Sassari



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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