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Mercoledì 15 aprile 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 aprile 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Rotary Cagliari
BORSE DI STUDIO PER I GIOVANI  ARCHEOLOGI
Una cena per finanziare borse di studio a favore di archeologi e detenuti che potranno essere coinvolti nel cantiere di scavo a Mont'e Prama. È l'iniziativa del Rotary in programma venerdì 17 (ore 20) a Cagliari. Appuntamento al Convento di San Giuseppe, via Paracelso.
Non sarà solo un momento conviviale. Gaetano Ranieri, docente di geofisica all'Università di Cagliari e Momo Zucca, direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell'Università di Sassari, introdurranno la serata con una lezione sulla scoperta. Al momento il coinvolgimento di Università e carcere di Massama - alle precedenti campagne di scavo hanno partecipato alcuni detenuti - non è previsto. Iniziative simili potrebbero favorire un nuovo accordo tra Enti che presiedono al cantiere. Il progetto “Rotary for Giants” è preliminare all'apertura di una piattaforma per il crowdfunding e una prospettiva più ampia di finanziamento. Info: 070 503343. (m.a.)
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 42 - Edizione CA)
Agenda
VERSO IL FESTIVAL DI FILOSOFIA
Il Teatro di Sardegna anche quest'anno promuove, in stretta intesa e collaborazione con l'Università di Cagliari, un percorso di lavoro che conduce al prossimo Festival di filosofia. “La bottega delle arti e del pensiero” è il titolo del percorso intrapreso con gli studenti, un laboratorio di lettura organizzato in collaborazione con l'associazione culturale Athena. Primo appuntamento stasera alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari.
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Smottamento, interviene l'Università di Roma. Confronto tra Anas e Regione
Accelerata sulla strada-sconcio per aprire la 554 entro luglio
«Vogliamo riaprire per l'estate, sistemare seppur parzialmente la statale e restituire agli automobilisti la 554».
Valerio Mele, capo compartimento Anas, spera nel miracolo ma sa bene di dover fare i conti con l'inferno. Perché mentre si lavora per trovare il modo di ripristinare quanto prima la viabilità sulla statale franata e ridare a sardi e turisti entro luglio almeno due corsie di marcia sulla sola carreggiata in direzione Cagliari (quella meno coinvolta nello smottamento), la statale, vista così com'è oggi, non suggerisce molte possibilità.
La terapia d'urto? Altre colmate per suturare le ferite. La cura la racconta Mele, responsabile regionale dell'Anas, ovvero l'autorità massima nell'Isola arrivato due anni fa nell'Isola su volere del presidente del dimissionario Pietro Ciucci. «Fermo restando la necessità di un progetto definitivo per sostituire il tratto franato, adesso stiamo studiando un intervento provvisorio. Colmate con sostituzione di materiale e realizzazione di una prima opera di sostegno». Un piano che Anas sta predisponendo con le università di Ingegneria di Roma e Cagliari. «E questo perché c'è la necessità di coinvolgere professionisti di diverse discipline».
I tempi sono piuttosto brevi e l'estate è ormai alle porte. Per questo si cerca di accelerare studi e opere. Prima di procedere, però, l'Anas metterà sul tavolo dell'assessorato ai Lavori pubblici (un incontro si terrà lunedì 20, come annunciato da Paolo Maninchedda) il suo piano strategico così da confrontarlo con la Regione e dalla Regione ottener il nulla osta per aprire il cantiere sul troncone malato grave della nuova 554, in quella fetta di statale, all'altezza del chilometro 3,100, dal 12 marzo chiusa al traffico per poco più di sei chilometri. Dall'ingresso di Gannì fino al chilometro 6,500.
Certezze, per ora, non ce ne sono. Ed è per questo che non viene neppure esclusa la possibilità che lì sotto, in profondità, in quel rilevato così instabile e così esposto ai capricci dell'acqua tanto da aver cominciato a franare dall'aprile del 2009, nulla si fermi e anzi la terra continui a muoversi. In pratica, se celle piezometriche, inclinometri e altre sofisticate apparecchiature dovessero suggerire lo stop definitivo alle auto, allora l'Anas sarà costretta a cercare una viabilità alternativa allo sconcio. Insomma, si torna a su connottu . O quasi. Alle strade maledette (non che la statale 554 bis lo sia meno) di un passato neppure tanto lontano fatto di file, ingorghi e nervi saltati sulle strade arroventate del mare.
Intanto vanno avanti gli studi-spia per fare estrema chiarezza su quanto sia avvenuto, dieci anni dopo il taglio del nastro del 29 luglio 2004, sulla strada a scorrimento veloce. Una statale che di veloce sembra aver conosciuto soltanto le frane e i tempi con cui è venuta giù spazzando via il sogno e la speranza di un territorio vastissimo, da Cagliari a Villasimius, Muravera, Castiadas e ancora più su verso l'Ogliastra; dal porto, dall'aeroporto alle spiagge dorate dell'Isola che con la nuova 554 e la nuova Orientale si erano enormemente avvicinate al capoluogo.
«Nel corso degli anni - spiegano all'Anas - ogni volta che si sono manifestate deformazioni del corpo stradale, l'Azienda ha effettuato interventi di ripristino mediante sostituzione del materiale del rilevato e stesa di conglomerato bituminoso. Interventi non eseguito di certo per nascondere i cedimenti ma per consentire il transito e la sicurezza in attesa di acquisire gli elementi necessari per individuare l'intervento risolutivo. Le ricariche d'asfalto sono servite a consentire il transito in sicurezza, avevamo strumentazioni-spia e quel tratto di strada era sorvegliato costantemente da tecnici con rilievi topografici e nostro personale per intervenire immediatamente in caso di vera emergenza».
Un'idea precisa di cosa sia accaduto? Valerio Mele qualche verità l'ha già sul suo tavolo: «Negli ultimi mesi le indagini hanno permesso di appurare un fenomeno franoso a una certa profondità. Circa dodici metri». Scoperta che arriva con molti anni di ritardo rispetto al progetto predisposto dall'ingegner Gianluigi Marredda nel lontano 1991. «Con la documentazione di allora - taglia corto il capo del Compartimento Anas - era difficile se non impossibile individuare il fenomeno, anche perché potrebbe trattarsi di una frana quiescente». Una fragilità della terra in sonno che invece a ripreso vita e vigore dopo anni di siccità e magari per le abbondanti precipitazioni degli ultimi anni. «Sia chiaro, dovranno confermarlo gli accertamenti. Per ora sono ipotesi, supposizioni, seppur documentate», avverte Mele.
Anas sfodera sicurezza e volontà sulla strada della chiarezza. «Bisogna capire dove si è sbagliato per poter ripristinare». Un fronte d'indagine che oltre ai tecnici di Anas e delle Università di Cagliari e Roma dovrà accertare anche la Procura con l'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Emanuele Secci e affidata agli 007 del nucleo investigativo provinciale del Corpo forestale.
Se sbagli sono stati commessi, insomma, e in ipotesi anche qualcosa di peggio, dovranno saltar fuori. Il capo del compartimento non si tira indietro. «L'indagine farà il suo corso, la magistratura il suo lavoro per accertare eventuali responsabilità. Noi di certo non ci autoassolviamo per principio. Ripeto, siamo i primi a voler scoprire la verità», avverte Meli, che sull'ipotesi del laghetto realizzato a monte della statale ventiquattro mesi dopo la costruzione della 554 bis preferisce non sbilanciarsi. «Non sono nelle condizioni di poter dire se l'invaso abbia o no una relazione con lo smottamento. Poco importa però se sia mai stato riempito d'acqua in questi anni».
Andrea Piras
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 14 - Edizione OR)
Liceo “Croce”
Abuso di alcol, l'inchiesta degli studenti
Venerdì, a partire dalle 10, al teatro “Garau” sarà presentata la video-inchiesta realizzata dalle studentesse della quinta del liceo “Benedetto Croce” sul tema “La diffusione dell'alcol tra i giovani”. L'iniziativa, realizzata con il sostegno del Comune e della biblioteca, si inserisce nel progetto didattico “Digitale consapevole a scuola: studenti-reporter”, curato da Massimiliano Rais e Angelo Deidda, e fa parte della terza edizione del festival “Letture e Visioni”. Interverranno il dirigente Salvatore Maresca, la referente del progetto Franca Mugittu e tutte le persone intervistate dalle studentesse-reporter: Roberta Agabio e Miriam Melis, ricercatrici del dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Cagliari. Le relazioni saranno anche del dirigente medico della Questura Massimo Carpineti, della ricercatrice del Cnr Liana Fattore, di studenti e rappresentanti del gruppo degli alcolisti anonimi di Sanluri e dell'associazione dei familiari degli alcolisti. Davanti a un pubblico costituito in larga parte da studenti delle superiori, sarà trattato e approfondito il problema della diffusione dell'alcol nel mondo giovanile. ( sa. pa. )
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Mostre a cagliari
Pinacoteca, domani la presentazione del catalogo dei “nidi”
di Wanda Nazzari
Il nido come simbolo di rifugio, crescita, una proiezione del futuro. “Metti un Nido in Cittadella” è il titolo del catalogo della omonima rassegna che verrà presentato domani alle 17.30 negli spazi della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, in piazza Arsenale 1, da Alessandra Menesini. La rassegna ideata dall'artista Wanda Nazzari e curata dal centro culturale Man Ray è stata ospitata fino a gennaio proprio nelle sale della Cittadella e ha messo insieme esposizioni e diverse attività culturali, dalla mostra
“Passages”, a cura di Rita Pamela Ladogana, con alcune installazioni inedite di Wanda Nazzari e opere realizzate tra il 1994 e il 2014, in un armonico dialogo con le raccolte nel museo. Alla presentazione del catalogo saranno presenti Giovanna Damiani (direttrice Polo Museale della Sardegna), Wanda Nazzari, Maria Luisa Frongia (Università di Cagliari), Rita Pamela Ladogana, storico dell'arte, Anna Maria Montaldo (direttore dei Musei Civici di Cagliari), Marcella Serreli, direttore della Pinacoteca di Cagliari, Donatella Mureddu, direttore del Museo Archeologico di Cagliari, Franco Carta (Fondazione Banco di Sardegna), Efisio Carbone, storico dell'Arte.
Fino al 26 aprile, invece, nella sala della musica del Lazzaretto di Cagliari è possibile visitare la mostra dell'artista Mauro Angiargiu “Le quattro more”. L'esposizione, curata da Maria Antonietta Naitza, comprende la produzione che dagli anni Ottanta arriva fino ai giorni nostri, dalla rivisitazione delle grandi opere classiche ai ritratti dedicati ai grandi miti, passando per la musica che ha fatto da colonna sonora alla sua attività artistica. (gr.pi.)
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Brusa: immagini di guerra
Oggi alle 16 la Biblioteca universitaria di Cagliari: “Immagini di guerra e conoscenza storica” a cura di Antonio Brusa.


 
7 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
SASSARI. In via Vienna quattro giorni dedicati alle giornate dell'Orientamento
LA NUOVA UNIVERSITÀ SI PRESENTA ALLE FAMIGLIE
Guardare all'Europa e al lavoro preparandosi al meglio nell'Università sotto casa, dove l'offerta didattica è alta (51 corsi di laurea) e le tasse sono basse. Canale aperto sui social network (Twitter, Facebook, e Instagram), qualche concerto musicale per favorire l'aggregazione e un incontro con le famiglie (sabato 10.30 alle 12.30 nell'Aula Magna di piazza Università) visto che quasi sempre sono i genitori a dover finanziare gli studi dei figli.
L'Università di Sassari nella versione 2.0 cerca di proporre un'immagine accattivante e pratica. Anche per questo è stato scelto l'ampio complesso didattico di via Vienna, immerso nel verde e con tante zone di incontro e ricreazione per presentare ieri mattina la XII edizione delle "Giornate dell'Orientamento dell'Università di Sassari - Il tuo prossimo traguardo". Tutti i giorni fino a venerdì dalle ore 9 alle 14, gli studenti delle scuole superiori sarde (classi V, IV e da quest'anno anche le III) potranno farsi un'idea e scegliere il miglior corso di laurea girando fra gli stand dei 13 Dipartimenti dell'Ateneo che metteranno in mostra i propri corsi, i servizi, le attività di ricerca, gli sbocchi professionali e le carriere. Presenti pure altri stand: Ufficio orientamento e Job Placement, Università di Cagliari, Ersu, Erasmus, Cus, Accademia di Belle Arti e Conservatorio di musica. La conferenza stampa di apertura che si è tenuta ieri mattina nell'Aula magna del complesso di via Vienna ha visto la presenza del rettore Massimo Carpinelli, del delegato all'Orientamento, Eugenio Garribba, e della delegata alla Didattica, Paola Pittaluga. Il Rettore ha posto l'accento anche sull'aumento degli studenti Erasmus in uscita sia per studio (da 356 a 400) sia a fini di tirocinio (da 266 a 310) e degli accordi di interscambio con le università straniere, passati da 422 a 490.
Giampiero Marras
 


 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Sardegna - Pagina 6
La proposta della Giunta metterà fine anche alla presidenza Corona
SARDEGNA RICERCHE SARÀ UN’AGENZIA
CAGLIARI Sardegna Ricerche cambierà status giuridico (da Consorzio diventerà Agenzia) e presto dovrebbe essere commissariato. È scritto nel disegno di legge approvato dalla Giunta e sollecitato più volte dalla Corte dei conti da sempre critica sui bilanci dell’ente scientifico presieduto da Maria Paola “Ketty” Corona. A proporre la trasformazione è stato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci: «È un’operazione di riordino – ha detto – che non cambia solo la natura del consorzio, ma ridefinisce anche la missione. Continuerà ad assistere le piccole e medie imprese, a promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico ma con una forte razionalizzazione della spesa in linea con il contenimento dei costi che è un preciso obiettivo della Giunta». Nei fatti sarà azzerato l’attuale vertice e sostituito con un direttore generale e un revisore dei conti. Mentre rimarrà invariata la struttura ora divisa in tre segmenti: Crs4 (centro di ricerca superiori), Porto Conte ricerche e Fondazione centro marino internazionale. Secondo la delibera il personale manterrà lo stesso contratto ed entrerà a far parte dell’organico della Regione. A questo punto l’unico ruolo non confermato dovrebbe essere proprio quello del presidente, non più necessario con il passaggio da Consorzio – che ha una sua autonomia nei bilanci ed è proprio questo uno de passaggi contestati da anni dalla Corte dei conti – ad Agenzia controllata direttamente dalla Regione. Fra breve il disegno di legge dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio regionale. Però è probabile che prima di quel passaggio la Giunta decida il commissariamento di Sardegna Ricerche. Se così fosse, l’attuale presidente Ketty Corona dovrebbe essere la prima a essere congedata nonostante il suo contratto scada nel 2017. Su questo aspetto potrebbe aprirsi un contenzioso su cui però la Giunta è sicura di aver ragione proprio per la trasformazione giuridica di Sardegna Ricerca. Sta di fatto che con la delibera la Regione si toglierà fuori anche dai recenti imbarazzi per le vicissitudini personali della presidente Corona. Che nel 2013 è stata cancellata dall’anagrafe del comune di Cagliari per irreperibilità e da allora è inseguita dagli avvocati degli ex dipendenti delle società di famiglia fallite o in corso di fallimento. Nonostante lo strano caso, in questi anni è rimasta comunque alla guida del Consorzio ma ormai la sua poltrona è più che traballante.
 
 
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA di  mercoledì 15 aprile 2015 / L’INIZIATIVA
Raccolta fondi anche a Cagliari per il progetto Mont’e Prama
di Claudio Zoccheddu
CABRAS L’avevano annunciato qualche tempo fa e ora iniziano a muovere i primi passi. Le sezioni sarde dei Rotary Club hanno iniziato a percorrere il “Rotary Sardinian Giants”, un itinerario di promozione turistica e culturale che porterà i soci dei circoli a promuovere la Sardegna intesa come terra dei giganti. I protagonisti, quindi, sono sempre loro: i guerrieri di pietra del Sinis. Il primo appuntamento è stato fissato a Cagliari e verrà consumato su uno sfondo enogastronomico. Il club cagliaritano, infatti, ha organizzato una cena in cui verranno raccolti fondi per finanziare una piattaforma di crowdfunding (finanziamento collettivo a favore di privati o organizzazioni) legata proprio ai giganti di Mont’e Prama. I soci del Rotary prenderanno posto attorno a una tavola imbandita con i migliori prodotti dell’enogastronomia isolana presentati, nel caso dei vini, dai sommelier dell’organizzazione nazionale degli assaggiatori di vini (Onav). L’appuntamento è stato fissato sanza tenere conto della scaramanzia: i giganti di pietra si materializzeranno, perlomeno idealmente, al Convento di San Giuseppe in via Paracelso tra due giorni, venerdì 17 alle 20. La cena, le cui quote pagate dai commensali costituiranno i finanziamenti che saranno versati per supportare la promozione delle statue, sarà preceduta da una breve introduzione curata da Gaetano Ranieri dell’Università di Cagliari e da Raimondo Zucca dell’università di Sassari. I due studiosi sono stati al centro dell’ultimo progetto di scavo allestito nel Sinis che ha portato alla scoperta di due nuovi giganti di pietra e di numerosi frammenti che saranno restaurati all’interno del museo di Cabras.
 
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Cultura e spettacoli – Pagina 35
La Ue assegna al team che ha lavorato al Centro di Li Punti
uno dei 28 riconoscimenti degli “Europa Nostra Awards”
MONT ’E PRAMA, RESTAURO DA PREMIO
di Francesco Bellu
SASSARI Il passato si presenta sempre in frantumi. Pezzi rotti di Storia che spuntano fuori dalla terra come fili spezzati di un’epoca lontana. Per capirli bisogna riannodare quei frammenti di pietra o ceramica e fargli riprendere a “parlare” un discorso interrotto da secoli in maniera tale da dialogare con noi, con il presente. I Giganti di Mont ’e Prama, le grandi statue nuragiche del Sinis, sono rimaste mute per quasi tremila anni prima di poter riprendere a sillabare. Più di cinquemila frammenti sono stati riassemblati ridando così forma a un esercito di pietra composto da cinque arcieri, quattro guerrieri, sedici pugili e tredici modellini di nuraghe. Un lavoro minuzioso svolto nel Centro di restauro di Li Punti a Sassari dall’equipe del centro di Conservazione Archeologica di Roma, coordinata da Roberto Nardi, e diretto dalla Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro, che ora è stato premiato con uno dei ventotto riconoscimenti degli Europa Nostra Awards, i premi della Commissione Europea considerati il riconoscimento più prestigioso nell’ambito del patrimonio culturale dell’Ue. I Giganti hanno superato una selezione serratissima che ha visto ben 263 progetti candidati da 29 Paesi all’interno di quattro categorie: «conservazione»; «ricerca e digitalizzazione»; «contributi esemplari»; «istruzione e formazione». Le statue di Cabras hanno sono uno dei quattordici vincitori della prima sezione e sono in ottima compagnia, visto che si trovano insieme con i mosaici paleocristiani della basilica di Aquileia (altro lavoro italiano selezionato), il circolo megalitico di Stonehenge, la chiesa armena di Dyarbakir e il mercato di Reims, giusto per citare i più noti. L’altro progetto italiano scelto è il tour virtuale dell’area intorno a San Marco a Venezia nella categoria «ricerca e digitalizzazione». «La giuria è stata affascinata dalla complessità di questo progetto di restauro, e colpito dalla sua importanza nello sviluppo per la comprensione di questa cultura sottovalutata». Cosìi ha dichiarato Tibor Navracsics, commissario europeo per l'Istruzione e la Cultura, spiegando il perché della scelta dei Giganti di Monte Prama, aggiungendo parole di apprezzamento per come è stato svolto l’assemblaggio dei pezzi. «L’Ue ci ha premiato grazie alla particolarità del restauro che è stato fatto – spiega Roberto Nardi, direttore centro di Conservazione Archeologica di Roma e direttore della squadra che ha restaurato i Giganti a Li Punti – I frammenti sono stati, infatti, montati senza penetrare in profondità la pietra, evitando l'uso di trapani o l’inserimento di materiali diversi. In questo modo sarà possibile fare aggiunte alle statue nel caso venissero ritrovati altri pezzi pertinenti. Il ritrovamento in questi ultimi mesi di frammenti attinenti ai Giganti già restaurati permetterà di svolgere subito un lavoro conservativo in questo senso». Nardi tiene poi a rimarcare come l’opera di ricomposizione si sia svolta pubblicamente: «Il laboratorio di Li Punti – spiega – era aperto , tutti che potevano vedere con i propri occhi tutte le fasi del restauro in corso». Una scelta che si è rivelata vincente e che è stata anche rimarcata dall’Ue perché «ha permesso alla popolazione locale di valorizzare la propria identità attraverso il recupero di una testimonianza importante della storia della regione». Scoperti per caso 35 anni fa, grazie al colpo di una benna tra i campi riarsi della collina di Mont’e Prama, i Giganti hanno monopolizzato sin da subito un dibattito che dalle aule accademiche si è spostato poi in quelle politiche e più smaccatamente identitarie. Due campagne di scavo hanno segnato la loro storia: la prima nel 1974 svolta da Carlo Tronchetti e Alessandro Bedini, la seconda da maggio del 2014 «in tandem» tra l’Università di Sassari e la Soprintendenza di Cagliari e Oristano. In mezzo le difficoltà per valorizzare questo gruppo scultoreo unico nel Mediterraneo che risalirebbe ad un periodo tra il IX e il VIII secolo a. C., quando la Sardegna era un luogo di frontiera meta di navigatori arrivati dal lontano Oriente. In quelle statue e nelle tombe lì accanto i nuragici celebravano i loro antenati eroizzati. Esseri semidivini immortalati nella pietra in cui caratteri stilistici locali si mescolavano a raffinatezze vicino orientali. Segni tangibile di di traffici e di cultura in una terra ai confini del mondo che ogni sera guardava in faccia il sole che muore.
 
 
 
11 – LA NUOVA SARDEGNA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Sassari - Pagina 20
Il rettore Carpinelli: «Non siamo secondi a nessuno»
UNIVERSITÀ IN MOSTRA PER LE GIORNATE DELL’ORIENTAMENTO
Gli studenti e i genitori potranno conoscere i dipartimenti
L'UfficioInformagiovani Agenzia locale Eurodesk del Comune di Sassari partecipa alla manifestazione organizzata dall'Università "Il tuo prossimo traguardo - giornate dell'orientamento 2015". Uno sportello sarà operativo tutte le mattine in via Vienna, al Polo didattico, e martedì pomeriggio in piazza Santa Caterina. Dalle 12.30 alle 13.30, sino al 17 aprile, nello stand dell'Informagiovani in via Vienna, ci sarà anche uno "Speciale sul Servizio Civile". Il Comune ricorda a questo proposito che sono stati prorogati fino al 23 aprile i termini per presentare la domanda di partecipazione al Servizio civile nazionale. L'Amministrazione comunale si è aggiudicata 3 progetti, per dodici giovani.di Antonio Meloni wSASSARI Internazionale e aperta al territorio, ma sempre con un occhio di riguardo alla qualità della didattica e alla condizione dello studente. Nel salotto buono del dipartimento di Scienze, l’Università di Sassari si presenta ai ragazzi delle superiori e taglia il nastro dell’edizione 2015 delle Giornate dell’Orientamento. Evento importante, nato con l’intento di presentare l’offerta formativa ai tanti giovani che con il diploma sotto braccio si preparano a varcare le soglie dell’accademia. Un passo cruciale, che non sempre si compie con la giusta dose di consapevolezza, per poi capire, magari tardi e con rammarico, che quella imboccata non era proprio la strada giusta. Sarà anche per questo che tra le novità introdotte è stata promossa una giornata d’incontro con le famiglie che il rettore Massimo Carpinelli ha programmato per sabato 18 aprile nell’aula magna del Rettorato. Il programma. Il programma della dodicesima edizione delle Giornate è stato illustrato ieri, nell’aula magna della sede di via Vienna, dal rettore Carpinelli, affiancato dai delegati rettorali Eugenio Garribba (orientamento) e Paola Pittaluga (didattica). Alcune novità importanti rispetto al passato, a cominciare dalla sede dove in questi giorni (la chiusura è per il 17 aprile) arriveranno da tutta l’isola più di cinquemila studenti dell’ultimo triennio delle superiori. Fino all’anno scorso la manifestazione era ospitata nel polo di Piandanna. «Quest’anno – ha spiegato Garribba – abbiamo scelto via Vienna anche per sfruttare l’ampio spazio all’aperto e dare l’idea di un campus che Sassari ancora attende». L’ateneo sassarese è nei numeri snocciolati da Paola Pittaluga durante l’incontro con la stampa: 13 dipartimenti, 51 corsi, 26 lauree triennali, 20 magistrali e 5 a ciclo unico. Su questo versante sono almeno due le novità da segnalare: la riorganizzazione del dipartimento di scienze giuridiche e un protocollo d’intesa appena siglato con Spagna e Portogallo, una sorta di gemellaggio relativo all’ambita laurea magistrale in Architettura. «Internazionalizzazione e qualità della didattica _ ha rimarcato infatti Paola Pittaluga _ sono gli obiettivi di fondo della nostra Università». I numeri. Sempre sul terreno dei numeri c’è da segnalare un sensibile incremento di nuovi iscritti che passa dai 2.932 dell’anno accademico 2013-2014 ai 3.036 di quest’anno mentre una leggera flessione si registra nel dato complessivo che scende dai 12.588 iscritti dello scorso anno ai 12.409 di quest’anno. Variazione minima, praticamente fisiologica, che non impensierisce affatto i vertici dell’ateneo turritano. Il rettore. Anche perché, per dirla con il rettore Massimo Carpinelli: «I numeri sono importanti, ma ciò che conta è la qualità della didattica e le condizioni generali degli studenti». Ma perché un giovane dovrebbe iscriversi a Sassari? «Il nostro è un ateneo di tradizione con dotazioni e infrastrutture seconde a nessuno _ spiega Garribba _ più antico di università blasonate come Princeton e Harvard, qui hanno studiato e si sono laureati due presidenti della Repubblica e un premio Nobel, Sassari è città a misura d’uomo». Coloro che avranno il piacere di curiosare fra gli stand allestiti all’interno e all’esterno del dipartimento di Scienze avranno la possibilità di vedere, in uno spazio relativamente ridotto, l’eccellenza dell’offerta formativa universitaria sassarese.
 
 
12 – LA NUOVA SARDEGNA di  mercoledì 15 aprile 2015 / Sassari - Pagina 20
L’ateneo illustra l’offerta formativa a quanti si vorranno iscrivere
Accoglienza nel polo di via Vienna
SASSARI La presentazione della dodicesima edizione delle Giornate dell’Orientamento si è aperta nel segno della musica. Una breve ma gradita performance, offerta dagli allievi del Conservatorio “Canepa”, ha preceduto l’incontro con i cronisti durante il quale il rettore Massimo Carpinelli ha illustrato il programma della manifestazione. La musica farà da leit motiv anche oggi e domani, dalle 10 alle 12.30, nei giardini del dipartimento che faranno da salotto ai più di cinquemila studenti attesi da tutta la Sardegna. Tra le novità di quest’anno, l’apertura anche ai ragazzi delle terze (fino all’anno scorso c’erano solo quelli di quarta e quinta): «Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere anche loro _ ha spiegato il rettore Carpinelli _ per stimolare la riflessione su una scelta importante». Oggi e domani, con orario continuato, prosegue l’attività degli stand dei tredici dipartimenti dell’ateneo, unitamente a quelli del Conservatorio, dell’Accademia di belle arti “Sironi” e dell’Ersu (Ente regionale per lo studio universitario). Oggi e domani, dalle 10 alle 12.30, sempre nel complesso didattico di via Vienna, è prevista una Jam session, lezione aperta incentrata sulla musica d’insieme e sulle tecniche di improvvisazione nel contesto jazzistico curata dai docenti Giovanni Agostino Frassetto e Mariano Tedde. Naturalmente negli stand, i referenti dei dipartimenti forniranno informazioni e proporranno lezioni dimostrative rivolte agli studenti e alle loro famiglie. Per le famiglie la giornata clou è sabato 18, a partire dalle 10.30, nell’aula magna del Rettorato di piazza Università, quando il rettore incontrerà le famiglie e illustrerà loro la variegata offerta formativa dell’ateneo sassarese. (a.me)
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
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