Sabato 11 aprile 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 aprile 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Premio Ichnusa
MARKETING, GLI STUDENTI MIGLIORI

Hanno elaborato un progetto di marketing per l’Ichnusa, ora avranno la possibilità di partecipare a uno stage formativo retribuito per uno dei marchi sardi più importanti. Ieri nella facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche sono stati proclamati i vincitori del Premio Ichnusa per il marketing.
Per la giuria (composta dai docenti dell’ateneo cagliaritano e dai responsabili del brand Ichnusa), che ha basato i propri voti sui criteri di «originalità, coerenza e fattibilità tecnica della proposta», la squadra vincente è quella di Silvia Grauso, Roberta Fadda, Alice Lecca e Aurora Puddu. Al secondo posto il team di Alessandro Cosseddu, Alice Garau, Gianmarco Sulanas, Clara Tronci e Valentina Usai, mentre al terzo posto sono arrivati Federico Margini e Gianluca Fenu. Il premio per l’originalità è andato invece ad Alfredo Contu, Lorenzo Desolis e Matteo Farci.
A premiare i vincitori è stato Mario Passetti, direttore commerciale e marketing del Cagliari Calcio, che ha raccontato ai ragazzi il suo percorso di studi e professionale: laureato all’Università di Cagliari, poi il master alla Bocconi e il ritorno in Sardegna dopo le esperienze con Vodafone e Tiscali.
Tra i primi classificati verrà poi eletto lo studente che potrà svolgere uno stage retribuito di 6 mesi all’interno del team marketing Ichnusa a Milano. (m.r.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
La biblioteca universitaria, in collaborazione con Innovando Tradere (associazione di ex alunni, docenti e dirigenti del Liceo classico Dettori), propone per martedì, alle 17, in via Università, la conferenza sulle “Lingue classiche”.
 
 
 
L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Mogoro
Un premio in denaro ai giovani laureati

A Mogoro chi è diventato dottore lo scorso anno può candidarsi a un premio in denaro del Comune. L’amministrazione del sindaco Sandro Broccia assegnerà, ancora una volta, un riconoscimento ai migliori laureati della cittadina, ma anche agli studenti universitari che hanno conseguito l’importante titolo di studio con una tesi sul territorio e la comunità locale. È stato già pubblicato il bando per l’assegnazione dei quattro premi in denaro. La prima sezione prevede un assegno di 2 mila euro, uno di 1500 ed un terzo di mille euro per primo, secondo e terzo classificato della graduatoria dei laureati in una università italiana o straniera nel 2014. Si terrà conto della votazione dell’esame e a pari punti precedenza al candidato più giovane col minor numero di anni impiegati per la laurea. Un quarto premio di 1500 euro per una tesi su materie che valorizzano storia, economia e cultura di Mogoro. ( an.pin. )
 
 
 
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4 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Dagli studi bolognesi al terreno di Siniscola
Lorenza, l’antropologa che ha scelto l’orto «Che bella vita a km 0»

«All’inizio non mi prendevano sul serio, una ragazza nei campi, un lavoro faticoso. La mia famiglia avrebbe voluto che sfruttassi la mia laurea, ma poi si sono ricreduti».
Lorenza Mercante, classe 1983, la sua passione per la terra l’ha custodita per anni in fondo al cassetto dei sogni. Da Siniscola, in provincia di Nuoro, dov’è nata e cresciuta, si è trasferita a Bologna per gli studi universitari in Scienze antropologiche, poi la laurea e un anno speso nel capoluogo emiliano alla ricerca di un lavoro. «Non ne cavavo piede e nel 2011 ho deciso di tornare sull’isola», racconta, «ho fatto diversi tentativi per trovare un’occupazione che mi consentisse di mettere a frutto i miei studi». Ma nulla, soprattutto in un territorio disastrato dalla crisi occupazionale e colpito dalla chiusura delle fabbriche. Con l’idea della campagna che continuava a frullare in testa, Lorenza decide di buttarsi: «Mi sono iscritta a un corso di orticoltura organizzato da Laore, mi sono appassionata ancora di più all’agricoltura e alla fine ho deciso».
Lorenza ha chiesto di poter utilizzare i terreni di famiglia e ha cominciato la produzione di ortaggi e frutta: cavolfiori, bietole, melanzane, finocchi e d’estate pomodori, angurie, meloni e pesche. «Sono partita da zero, ma grazie all’aiuto di mio padre, che ha sempre lavorato la terra nel tempo libero, ho imparato sempre di più». Ora la sua azienda ha quattro ettari di terra, di cui uno è dedicato all’agrumeto. Lorenza è anche presidente di Terras Apertas, un’associazione fondata tre anni fa, che mette insieme sette giovani imprenditori agricoli, con lei ci sono altre due donne. «Vendiamo i nostri prodotti al mercato contadino comunale, una volta la settimana nella piazza di Siniscola», ma tra i clienti ci sono anche le mense scolastiche. «Serviamo tutte le scuole del Comune, dalla materna alle medie. È il vero chilometro zero: prodotti freschi, coltivati senza trattamenti invasivi e soprattutto di stagione».
L’associazione cerca di mettere in rete i giovani agricoltori e punta alla valorizzazione dei prodotti locali: «Cerchiamo di trasformare il vecchio stereotipo del contadino che conferisce i prodotti al mercato ortofrutticolo», spiega, «la vendita diretta dà più soddisfazioni, si può parlare con la gente, raccontare la storia dei prodotti, le tecniche di coltivazione, scambiarsi ricette e sensibilizzare sull’importanza di un consumo consapevole per la propria salute».
È soddisfatta della sua scelta: «È un lavoro gratificante, si sta all’aria aperta, si prende il sole, non si corre dietro all’orologio, perché a dettare i tempi è la natura». La 31enne non si ferma, ha appena conseguito la qualifica di imprenditore agricolo professionale, e sogna di espandere la sua azienda: «Guardo con molta attenzione alla nuova Pac perché potrebbero esserci nuove opportunità e finanziamenti».
Marzia Piga
 
 
 
L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Boom di nuove imprese agricole: creatività e attenzione al mercato
La scelta dei giovani: in campagna con fantasia

“Le campagne si spopolano” è il triste ritornello dell’era industriale. Tutto da rivedere: si torna nelle campagne. E soprattutto ci tornano i giovani. Qualcuno per disperazione, molti «per consapevolezza», tutti sicuramente con fantasia. Aiutando a colorare di fiducia, cosa rara, una casella fondamentale dell’economia nazionale. L’agricoltura sta tirando, in poche parole. Anzi. L’ultimo sondaggio della Coldiretti/Ixè dice che più di due giovani italiani su tre “sogna” di lavorare in campagna d’estate. Ma non è un problema di pic-nic allungato: «Il ritorno alla terra è reale», assicura il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu: «È cambiato l’approccio».
L’identikit dell’aspirante? «Una cultura superiore o universitaria, idee sempre legate ad attività innovative e che abbiano una risposta immediata sul mercato», riassume il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba: «Un profilo totalmente nuovo, che approfondisce le conoscenze e non si fa arrivare le cose addosso. Guarda al mercato e agisce». Ottenendo anche «soddisfazioni dal punto di vista sociale. Prima il mestiere dell’imprenditore agricolo era marginale. Si tornava al paese giusto per il fine settimana. Ora l’attività si svolge tra la campagna e la città». Per la vendita diretta o per gestire il piccolo birrificio. Con più gratificazione.
«I ragazzi fanno un’agricoltura alternativa», spiega Salvatore Puddu, delegato regionale Giovani Impresa. Di nicchia, e proprio per questo più appetibile. Dalla produzione del caviale di lumaca («buonissimo») alla riscoperta di lavorazioni antiche, come il pane, dalle spugne vegetali a nuovi tipi di birra. I giovani si ingegnano e hanno capito il senso vero di una formula fin troppo abusata: «Non c’è futuro se non innovi guardando al passato». Lo stesso Puddu è un produttore vitivinicolo, produce contenitori da tre litri con un rubinetto e un sacchetto interno sotto vuoto. Consumando, il contenitore si restringe, non entra l’aria e il contenuto conserva la freschezza al cento per cento. Non è una novità in penisola, lo è nell’Isola.
Ecco come si spiegano i dati in positivo. In Italia sono previste quest’anno 60 mila nuove aziende agricole condotte da under 35. E il trend, dice Cualbu, «vale anche per la Sardegna», dove negli ultimi tre anni le nuove imprese di giovani sotto i 30 anni sono quasi raddoppiate. Dalle 252 del 2012 alle 470 dello scorso anno. Con prospettive praticamente illimitate. «Voglio ricordare che abbiamo una produzione lorda vendibile di un miliardo e 480 milioni di euro, mentre quella del Veneto è di sei miliardi», ricorda Saba. «Se anche raddoppiassimo arriveremmo appena alla metà di una regione del nord. Lo spazio c’è». E in un settore già sano: «La terra non è andata in crisi. Per gli occupati in agricoltura possiamo parlare di boom», aggiunge Puddu. E aprendo nuove imprese «aumentano gli occupati».
Luce diffusa, dunque? I problemi non mancano. E il più importante, conferma Saba, «è l’accesso al credito». Per fare impresa il giovane ha bisogno della garanzia del padre, «noi abbiamo chiesto da tempo strumenti specifici, oltre il premio di insediamento giovanile, i 35 mila euro della Comunità europea. Parliamo di credito agevolato con la garanzia della Regione». E questo al di là della nuova Pac (Politica agricola comunitaria, integrazione al reddito), in via di definizione, che dovrebbe prevedere ulteriori agevolazioni. Con una certa cautela: «Il primo insediamento deve essere concretamente uno strumento che contribuisce ad avviare le startup». E non un premio ai furbi. Situazione tipo: arrivano i soldi, in teoria al giovane, di fatto al concessionario, per esempio la famiglia che ha già un’azienda. E il giovane? Continua a fare altro, «non certo agricoltura».
E poi l’assistenza. «Voglio fare un vino, ma qualcuno mi deve dire, ad esempio, come si fa l’etichetta. Serve un ufficio di accompagnamento, un incubatore d’impresa». La Coldiretti ha tre enti di assistenza, «ma bisogna fare di più. Ci stiamo provando». Servirebbe anche altro, aggiunge Puddu, per esempio «riuscire a controllare l’ingresso dei prodotti esteri spacciati per locali. Così si tagliano le gambe. Anche ai giovani».
Roberto Cossu
 
 
 
L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 11 aprile 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
GIUNTA. Da Area ad Ares: più funzioni e costi ridotti
Alloggi popolari, scatta la riforma
Una struttura più snella ed efficiente, con più funzioni e costi ridotti di un terzo: è a questo che punta la riforma di Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa, l’ex Istituto case popolari), secondo il disegno di legge approvato ieri dalla Giunta su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Niente più Cda ma un amministratore unico, pagato come un direttore generale e affiancato dal Comitato regionale per l’edilizia sociale, costituito da nove amministratori locali: tre scelti dalla Giunta, sei dal Consiglio. Cambia anche il nome, da Area ad Ares (la S sta per sociale). L’ente, che avrà una sola direzione generale, potrà occuparsi delle infrastrutture che la Regione includerà nel proprio patrimonio.
LA POLEMICA Intanto, in tema di alloggi popolari, il presidente del Consiglio delle autonomie locali Giuseppe Casti critica una norma della Finanziaria: «Una sanatoria per chi ha occupato gli alloggi Area sino al 31 dicembre 2014. Con un provvedimento nascosto, la Regione aiuta chi occupa le case pubbliche», creando problemi a chi è in graduatoria per un alloggio popolare.
FONDI UE Tra le altre delibere di Giunta, quella proposta dall’assessore al Bilancio Raffaele Paci in base alla quale la Regione pagherà il 50% del cofinanziamento dei progetti europei di rilievo internazionale a carico di Comuni, Università, parti sociali ed economiche.



QUOTIDIANI NAZIONALI
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