Giovedì 2 aprile 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 aprile 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 20 - Edizione OR)
Fondazione università, bufera nel Pd dopo le nomine
NUORO. Il sindaco Bianchi e il presidente Tidu contestati anche dagli studenti
 
Acque agitate all'indomani della nomina del comitato di indirizzo della fondazione universitaria nuorese. Il segretario provinciale del Pd Antonio Arghittu contesta il modus operandi e chiede l'immediata revoca dell'atto di costituzione. «Dissento su metodo, forma e tempi», tuona ieri Arghittu, «il partito è stato lasciato fuori. Io non ne sapevo niente, l'ho saputo da alcuni post di facebook». La nomina dell'organo amministrativo porta la firma del sindaco Alessandro Bianchi e del presidente della Provincia Costantino Tidu. Nei programmi dell'asse Bianchi-Tidu la squadra a nove chiamata a dare gambe all'Università nuorese post commissariamento, dovrebbe essere presieduta dall'ex primo cittadino di Nuoro Mario Demuru Zidda.
LASCIATI FUORI Ieri il richiamo all'ordine di Arghittu fa il paio con la reazione degli studenti universitari nuoresi alla novità. Esprimono tutta la loro delusione per non essere stati coinvolti nella decisione. «Non siamo stati interpellati nemmeno in termini consultivi», commenta Maria Francesca D'Antoni che insieme a Valentina Puddu rappresenta una delle due associazioni accademiche nuoresi. «Non c'è neanche un universitario». Sono 850 gli iscritti ai corsi di Nuoro, Scienze forestali e Ambientali.
REAZIONI POLITICHE A dire la sua è anche la lista “Ripensiamo Nuoro”: «Discutibile l'assenza di una rappresentanza studentesca, i primi interessati alla gestione strategica e culturale dell'Università nuorese», si legge. «Come pure la coincidenza della nomina con le imminenti elezioni amministrative che fa pensare all'esigenza di sistemare alcune caselle». Alla luce di queste circostanze “Ripensiamo Nuoro” annuncia che il consigliere Marcello Seddone (esponente della neoformazione), «in conferenza dei capigruppo, chiederà al sindaco di riferire in Consiglio sui criteri e sulle modalità. Detto questo facciamo i nostri auguri di buon lavoro al presidente Zidda».
«BRUTALITÀ» Dalle file del Pd dice la sua anche l'ex deputato Angelo Altea: «La brutalità con cui i vertici di Comune e Provincia hanno provveduto alla nomina del consiglio di amministrazione dell'Università la dice lunga sul grado di fiducia che i due enti locali nutrono sul futuro di un'istituzione che non ha mai avuto una vita facile», scrive. «In un momento in cui i tagli governativi mettono a rischio anche le Università storiche, per cercare di salvare il grande progetto, sarebbe stato necessario un Consiglio direttivo di alto profilo. Non nominato negli oscuri retrobottega dei partiti».
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 20 - Edizione OR)
Nuoro
Studenti in piazza:
«Non rubateci il futuro»
 
Intanto sempre ieri, mentre tra le mura del partito democratico si odono almeno un paio di porte che sbattono, le piazze si riempiono di giovani rimostranti in difesa del diritto allo studio. Manifestazione tinta di accademica nuoresità nella giornata regionale di agitazione delle scuole in segno di solidarietà verso il dipartimento di Architettura di Alghero cui la Regione ha tagliato i rubinetti. Ricevuti dall'assessore Paola Demuro, i ragazzi accendono subito i riflettori sul destino dell'Università che hanno più vicina, quella di Nuoro. «Vorremmo capire quali siano i vostri progetti nei dettagli», incalzano i rappresentanti Antonio Tatti, Margherita Canu, Fabrizio Ganga, Mattia Puddu. «Noi chiediamo solo di avere la possibilità di scegliere quando arriverà il nostro momento. Per questo ci stiamo impegnando in prima persona. Seminiamo per il futuro».
Fr. Gu.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 22 - Edizione OR)
DORGALI, SEMINARIO EDUCATIVO
 
“Disturbi specifici dell'apprendimento: scuola, famiglia e società”. Sono i temi del seminario organizzato dal Rotary club di Dorgali che si svolgerà l'11 aprile alle 18 nella sala consiliare del Municipio. Dopo i saluti del presidente del Rotary Franco Rosu e del sindaco Angelo Carta, alla conferenza interverranno docenti e specialisti dell'Università di Cagliari come Carmelo Masala, Donatella Rita Petretto e Carlo Zuddas. Modera Gianluigi Lilliu. (r. e.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
casa studente
Il sindaco Sanna e il rettore al tavolo Ersu
MANCA A PAGINA 19
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 19
Campus o caserma: l’Ersu ora ragiona con sindaco e rettore
Ieri il primo incontro del Cda con Sanna e Carpinelli
Nessuna preclusione sulla scelta, ma i tempi sono stretti
di Vannalisa Manca
 
SASSARI Campus universitario, caserma o residenza diffusa, purchè si decida presto perchè i tempi sono ormai strettissimi. Un incontro pubblico atteso da tempo e necessario per chiarire ogni aspetto sul destino del campus e sull’utilizzo dei fondi Cipe da 40 milioni. Ieri pomeriggio, il consiglio di amministrazione dell’Ersu ha incontrato il sindaco Nicola Sanna, con l’assessore all’Urbanistica Alessio Marras, e il rettore dell’Università Massimo Carpinelli. Una riunione per fare il punto sullo stato dell’arte, ma soprattutto per capire se potranno essere trovate soluzioni condivise su una delle possibili opzioni: proseguire con il progetto di campus a Piandanna o valutare l’ipotesi di una casa per studenti nella caserma La Marmora o, ancora, una residenza diffusa all’interno del centro urbano. Ieri, come prevedibile, non è stata presa alcuna decisione, ma ogni parte ha messo sul tavolo le proprie carte. E, si è detto, non ci sono preclusioni ad alcun progetto, purchè la pratica possa essere accelerata evitando di perdere quei preziosi 40 milioni che oggi la “scheda Cipe” destina unicamente alla costruzione di un campus. Se non utilizzati entro i termini del 31 dicembre di quest’anno, i soldi potrebbero sfumare, ma in presenza di un cronoprogramma, potranno rimanere quasi intatti (una piccola penale), con una deroga di sei mesi, sino al 30 giugno. In occasione dell’ultimo Cda Ersu si era deciso di far convergere tutte le forze su un unico progetto, alla luce di quei contatti (naturalmente mai manifestati pubblicamente) che i tre enti coinvolti hanno avuto in tempi recenti. In pratica, doveva cessare quella sorta di braccio di ferro tra la dirigenza dell’Ersu e gli altri attori: Comune e Università. Da non trascurare che l’Ersu ha in ballo un bando di gara ancora non chiuso (sono passati quattro mesi e c’è una diffida da parte dei primi classificati). Perciò, mentre la settimana scorsa il direttore generale dell’Ersu, Maria Assunta Serra, predisponeva una determina nella quale «si riserva di procedere all'aggiudicazione dopo aver ricevuto formale atto di indirizzo del consiglio d'amministrazione», ecco che sul tavolo del Cda arriva la lettera (molto attesa) del sindaco Nicola Sanna con la quale formalizzava anche a Ersu e Università la sua richiesta al presidente della Regione Francesco Pigliaru di poter utilizzare i fondi Cipe per la realizzazione della residenza universitaria nell'ex caserma La Marmora. Un invito, in pratica, all’Ersu a mettere da parte l’idea del campus e risolvere quindi la questione del bando di gara. Ieri questi argomenti sono stati esplicitati e tutti hanno ribadito la volontà di trovare una soluzione condivisa. Via tutti i “ paletti” purchè si mantenga l’obiettivo di dare un servizio alla città e al territorio. Abbandonare l’ipotesi del campus e scegliere la caserma La Marmora di piazza Castello non è comunque scelta tecnica semplice. La scheda Cipe finora destina i fondi europei a quel campus per il quale si chiesero i finanziamenti nel 2010. Bisogna cambiare la destinazione di quei fondi, quindi è necessario modificare la famosa “scheda Cipe”. Perciò il sindaco ha chiesto l’intervento di Pigliaru per una mediazione con il ministero, sfruttando anche l’occasione di valutare la questione nell’incontro che il governatore avrà con il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, per parlare di servitù militari. Solo con un’intesa Ministero-Regione si potrà evidentemente modificare il percorso del finanziamento da 40 milioni. Eliminato, quindi, l’impedimento “politico” - le contrapposizioni tra le parti - non resta che impegnarsi per salvare nel miglior modo possibile il finanziamento. Si vedrà se la pausa di riflessione pasquale porterà novità. Se ne discuterà mercoledì prossimo, nell’incontro tra le stesse parti che ieri, per la prima volta, si sono ritrovate a uno stesso tavolo, alla ricerca di una soluzione che dia risposte alla città.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 31
mamoiada sede d’esame
Studenti nuoresi in piazza per difendere Architettura
 
ALGHERO A Nuoro, come ad Alghero e a Sassari, ieri gli studenti delle scuole superiori hanno manifestato per rivendicare risposte alla situazione in cui versa la scuola pubblica. La giornata di mobilitazione studentesca regionale è iniziata ieri con un flash mob a Cagliari sotto il consiglio regionale per mantenere alta l’attenzione sulla situazione del Dipartimento di Architettura di Alghero che rischia la chiusura a causa del taglio dei finanziamenti. «I problemi della facoltà decentrata di Alghero riflettono chiaramente la politica regionale in tema di istruzione: l’unico obiettivo è tagliare i fondi all’istruzione – ha detto Simone Murru, studente nuorese iscritto alla facoltà di Architettura–. La Regione deve dare risposte agli studenti e alle scuole». Ieri mattina un centinaio di studenti dei licei e degli istituti superiori della città ha attraversato la città intonando cori e slogan, poi hanno incontrato l’assessore all’istruzione Paola Demuro, ex insegnante di matematica. Ma la facoltà di Architettura è stata anche protagonista della giornata di ieri: diciotto studenti hanno chiesto e ottenuto di poter sostenere un esame a Mamoiada, sessione che si è svolta nell’aula consiliare del comune barbaricino.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 35
I giganti di Mont’e Prama
Le ricerche riprendono il 19 aprile
 “RIPARTONO GLI SCAVI. LE UNIVERSITÀ FUORI DAI CANTIERI”
Tutto alla Soprintendenza. I lavori a una coop emiliana
E sta per uscire il volume sulla campagna del 2014
Raimondo Zucca spiega perché gli atenei sardi sono stati esclusi
di Enrico Carta
 
CABRAS La recinzione attorno agli scavi di Mont ’e Prama non terrà a distanza solo tombaroli, turisti e curiosi non ancora o non più graditi. La barriera non sarà solo fisica per preservare il sito archeologico, su cui dal 19 aprile ripartiranno gli scavi. Lontano dalla terra che appartenne ai Giganti rimarranno anche tutti quegli specialisti che sinora avevano affiancato la Soprintendenza nelle ricerche archeologiche. Il panorama di una delle avventure più affascinanti per chi vi ha avuto la possibilità di lavorarvi muta all’improvviso e taglierà fuori dal discorso le università. Nessuno si lamenta, ma il dispiacere è palpabile nei discorsi non ufficiali. Non ci sarà più il professor Raimondo Zucca, che era stato direttore del cantiere con i professori Paolo Bernardini e Pier Giorgio Spanu, tutti alle dipendenze dell’Università di Sassari. Non ci sarà l’Università di Cagliari con il professor Gaetano Ranieri, direttore dell’Istituto di Geofisica, che grazie ai suoi strumenti avveniristici aveva fatto la radiografia del sottosuolo di Mont ’e Prama agevolando tantissimo il lavoro degli archeologi. Non ci saranno poi l’équipe di archeologi del Consorzio Uno e di conseguenza anche gli studenti del corso di specializzazione “Nesiotikà” sempre dell’ateneo oristanese e ancora i quattro detenuti della casa circondariale di Massama che avevano partecipato a un meritorioprogetto di recupero sociale. Da questo momento le esperienze passate non contano più e tutto passa nelle mani della Soprintendenza e della cooperativa di Reggio Emilia Archeosistemi, la quale si è aggiudicata l’appalto per proseguire la campagna di scavo. È vero che si avvarrà di specialisti interamente isolani – far arrivare archeologi da fuori Sardegna avrebbe comportato un aggravio di costi notevole –, ma nell’elenco non figura un solo nome di coloro che hanno sin qui portato avanti le ricerche e tolto dall’oblio le statue che riscriveranno buona parte della storia del Mediterraneo di tremila anni fa. Il 19 aprile avverrà la consegna dell’appalto finanziato coi fondi Arcus sulla cui assegnazione a una ditta non sarda l’ex direttore del cantiere di scavo, il professor Raimondo Zucca, cancella la vecchia polemica generata dalle opinioni di chi voleva mantenere tutto in mani isolane: «Era assolutamente pretestuosa, visto che il ribasso era adeguato e non certo anomalo». Poi spiega le dinamiche per cui le università difficilmente avranno modo di rientrare in campo: «Sinora la Soprintendenza ha condiviso con l’università la direzione dello scavo. L’obiettivo ora è di avere nuovi fondi per gli atenei». Ma non è questo il vero problema o non il solo. La legge prevede che le università possano esclusivamente richiedere la concessione per le ricerche archeologiche la quale viene data dal Ministero. C’è, manco a dirlo, una serie di vincoli, tra cui quello che le Soprintendenze debbano verificare se la ricerca scientifica proposta dagli atenei sia coerente con il piano di ricerche scientifiche già in opera. Significa che l’ingresso di altri partner può essere accettato o meno, quindi si potrebbe arrivare al paradosso di avere le risorse, ma non il permesso per utilizzarle qualora la direzione nazionale decidesse per la mancanza di requisiti di coerenza. Eppure la collaborazione, al di là degli esiti della precedente campagna di scavo, aveva dato i suoi innegabili frutti. Giusto due giorni fa c’è stato un incontro tra università e Soprintendenza per esaminare una pubblicazione il cui titolo chiarisce già tutto “Mont ’e Prama. La campagna di ricerca archeologica del 2014”. Lo pubblicherà la casa editrice Delfino e c’è da scommettere che le sue 350 pagine attireranno l’interesse anche dei non addetti ai lavori. Dovrebbe essere il primo di una serie di volumi che annualmente accompagnerà l’attività degli archeologi nelle colline del Sinis. Il condizionale è legato solo alla prosecuzione della collaborazione, non solo sui libri.
 

Questionario e social

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