Mercoledì 25 marzo 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 marzo 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

LA NUOVA SARDEGNA
1 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
coinvolta l’università di cagliari
Ricerca: transistor senza silicio per captare cellule viventi
 
Un transistor che “comunica” con cellule viventi e ne registra i segnali: per la prima volta al mondo è stato realizzato con materiali plastici, cioè senza silicio. Il lavoro di ricerca è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports”. Tutto lo sviluppo tecnologico è stato condotto a Cagliari, nel laboratorio di Dispositivi elettronici avanzati del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università, diretto da Annalisa Bonfiglio, e nasce in tandem con l'ateneo di Genova. La collaborazione con i liguri ha visto il primo autore, Andrea Spanu, realizzare al dipartimento di Bioingegneria, robotica, informatica e sistemistica di Genova la caratterizzazione del sistema con cellule cardiache e neuroni. La tecnologia consentirà in un futuro non troppo lontano di realizzare colture cellulari su substrati plastici «intelligenti», ovvero in grado di registrare i segnali elettrici provenienti dalle cellule.
 
LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
geoparco
Scontro fra il commissario
e il coordinatore della consulta
di Tamara Peddis
 
IGLESIAS Si è arrivati alla lite ieri mattina tra il coordinatore della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario della Sardegna, Giampiero Pinna (nella foto) e il commissario straordinario del Consorzio del Parco, Gianluigi Pillola, nella sede dell'università di Monteponi, ad Iglesias. Una lite che a detta di Pillola finirà in tribunale. Motivo del contrasto la soppressione da parte del commissario, attraverso una delibera, della Consulta, istituita nel 2006 dal Consiglio direttivo del Consorzio del Parco. «Per motivi legati alla razionalizzazione della spesa pubblica – si legge nella delibera – perché così come configurata svolge un ruolo privilegiato rispetto alle altre associazioni, perché svolge dei servizi che non sono soggetti al confronto competitivo. Viene a mancare uno dei principi che vengono posti a garanzia della trasparenza nell'azione della pubblica amministrazione». Una decisione che ha indignato Giampiero Pinna che ieri mattina nella sede dell'università alla presentazione del “Premio Tesi di Laurea Parco Geominerario” dedicato a Renzo Pasci, ha detto: «Un colpo di mano per tentare di sopprimere l'organismo istituito dal consorzio del Parco per raccogliere idee e pareri di cittadini delle associazioni di volontariato che avevano proposto l'idea di Parco e il riconoscimento internazionale dell'Unesco». Il coordinatore della Consulta ha precisato: «Si vuole sopprimere l'unica voce che negli ultimi anni ha espresso pareri fortemente critici sull'operato e sulla capacità gestionali della dirigenza del Parco, la quale tentava di attribuirsi premi di risultato per risultati mai conseguiti». Sui costi di gestione: «Gli stanziamenti per il funzionamento della Consulta sono stati cancellati un anno fa». Davanti a queste esternazioni il commissario Pillola ha sbottato: «Non intendo essere insultato e ascoltare queste cose. ; non ritengo sia giusto. Visti i toni la questione finirà all'attenzione della Magistratura».
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
IMPRESE,
IL TAGLIO IRAP NON BASTA
Oggi le imprese sono gravate anche da norme sempre più complesse, contorte e contradditorie che gravano su costi e scelte strategiche
di LUIGI GUISO e FABIANO SCHIVARDI
 
Il taglio dell'Irap operato dall'assessore Raffaele Paci la scorsa settimana è la misura di politica economica più importante adottata dalla giunta regionale dall'inizio della legislatura. Da essa, oltre che dalla ripresa dell'economia nazionale, dipendono le speranze di crescita dell'economia sarda e di recupero del distacco rispetto alla pur malandata economia italiana.
Qualitativamente il taglio dell'Irap, totale per i primi cinque anni di vita di una impresa che nasce o si localizza ex novo in Sardegna e parziale (di un quarto) ma permanente dal quinto anno, può dare un forte incentivo alla nascita di nuove imprese. Ancor più importante, può costituire un fattore di attrazione di imprese da fuori l'isola. Ma che effetto quantitativo può avere? Quante imprese in più può attrarre e che impatto può avere sulla produzione e soprattutto sull'occupazione regionale? E' superfluo sottolineare l'importanza di una stima, anche solo approssimativa, del contributo di questa misura in una regione con un tasso di disoccupazione cinque punti sopra la media nazionale, 250.000 persone che non hanno lavoro e dove dall'inizio della crisi il numero di imprese attive è diminuito di 5.000 unità. Senza scordare l'aggettivo "approssimativo" che qualifica questa stima, prendiamo a riferimento le imprese create nei 5 anni prima della grande recessione per avere un' idea della tipologia di aziende che verosimilmente possono essere attratte da questa misura. Per le sole società di capitali (14 addetti in media e che più probabilmente reagiscono ai sussidi d'imposta per le scelte di localizzazione), stimiamo che in media il risparmio totale d'imposta localizzandosi in Sardegna abbia un valore attuale di circa 190.000 euro. Un serio lavoro fatto su dati inglesi per stimare l'effetto sulla decisione di localizzazione di una impresa in una data contea di un sussidio una tantum, mostra che un sussidio di 100 mila sterline accresce la probabilità che una nuova impresa si localizzi in quella regione dell'1%. Ovvero se normalmente una regione attrae il 2% delle imprese nuove che vengono create nel totale del paese - è il caso della Sardegna - un sussidio alla localizzazione di 100 mila sterline, nell'ipotesi che le altre regioni non facciano niente, accresce l'attrazione al 2.02%. Nell'ipotesi che questa stima approssimativamente valga anche per l'Italia (ovvero che 100 mila euro di sussidio in una regione accrescono la sua capacità di attrarre nuove imprese dell'1%), tenuto conto che in Italia nascono in tempi normali (quelli che ci aspettiamo di vedere durante la ripresa) circa 90 mila società di capitali e la Sardegna ne attrae il 2%, la cancellazione dell'Irap (equivalente a un sussidio medio di 190.000 euro) accrescerebbe il numero di imprese nuove di circa 35 all'anno. In media occuperebbero un totale di quasi 500 addetti aggiuntivi all'anno. Non è un numero enorme ma neanche esiguo. Fatto importante, come prova il lavoro inglese, l'effetto dipende dalla presenza nella regione di altri fattori di attrazione, come ad esempio agglomerati di altre imprese. Dove questi fattori sono presenti il sussidio ha un effetto moltiplicato sull'attrazione di nuove imprese. Che altro può fare quindi la regione per esaltare l'effetto dell'abolizione dell'Irap? Oggi le imprese sono gravate da due tipologie di tasse: quelle monetarie che riducono i ricavi e uccidono l'incentivo a creare imprese e ad espanderle una volta create. E quelle dovute ai requisiti imposti da norme sempre più complesse, contorte e contradditorie che gravano sull'impresa perché costituiscono fonte di costo, di distrazione dell'attenzione dal core business e di incertezza per le conseguenze legali che il mancato rispetto può comportare. L'azione della regione agisce sulla prima tipologia abolendo una importante tassa. Ma l'effetto di questa politica sulla nascita di nuove imprese sarebbe molto maggiore se, allo stesso tempo, si agisse per abbattere, per quando nei poteri della regione, l'altra tassa. Quella della burocrazia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 18
AULA DI VIA ZANFARINO
Beni culturali, domani incontro con Volpe
 
SASSARI Il Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della formazione dell'Università di Sassari si prepara ad ospitare il professor Giuliano Volpe, archeologo, Rettore emerito dell'Università di Foggia, presidente del Consiglio superiore "Beni culturali e paesaggistici" del ministero dei Beni culturali, presidente della Società degli Archeologi medievisti italiani. Domani, alle 17.30, nell'Aula I del Dipartimento, in via Zanfarino 62, Giuliano Volpe terrà una conferenza dal titolo «Tenere vivo il fuoco e non adorare le ceneri»: beni culturali, paesaggi e società, tra conservazione e innovazione. L'incontro propone alcune riflessioni a partire dai metodi dell'archeologia globale dei paesaggi e dell'archeologia pubblica, fondate su due parole chiave: globalità e paesaggio. L'azione di tutela dei paesaggi contemporanei stratificati dovrebbe essere posta al centro di una visione globale e diacronica. L'archeologia potrebbe svolgere un ruolo importante nella società contemporanea, per la costruzione della “memoria sociale”, per la crescita culturale, per la pianificazione territoriale, per la progettazione di nuove forme di sviluppo. Ma si registra un ritardo culturale e metodologico nelle politiche della tutela, della valorizzazione, della comunicazione, della concezione dei musei e dei parchi archeologici. Giuliano Volpe è Professore Ordinario di Archeologia dei paesaggi terrestri e subacquei e Archeologia e Storia economica e sociale della Tarda Antichità, presso l'Università di Foggia, dove ha recentemente terminato il suo mandato di Rettore. Il suo impegno nelle politiche dei Beni Culturali lo ha portato a ricoprire importanti cariche, tra cui quella attuale di presidente del Consiglio Superiore "Beni Culturali e Paesaggistici" del Ministero.
 

L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
STORIA. Venerdì alla Fondazione del Banco, Cagliari
I Presidenti della Repubblica scoperti attraverso le loro carte
 
Che impatto hanno avuto i Presidenti della Repubblica nelle vite dei cittadini? Come si può accedere alle carte personali e ufficiali dei vari capi dello Stato? Secondo quali dinamiche si sono svolte le visite presidenziali nelle varie regioni d'Italia?
A poche settimane dall'elezione di Sergio Mattarella come nuovo inquilino del Quirinale se ne parlerà venerdì a Cagliari all'incontro “L'informazione, i cittadini e la figura del Presidente della Repubblica tra passato e presente”. L'iniziativa, organizzata dalla “Solidarietà e diritti - Fondazione Luca Raggio” è alle 16,30 nella sala conferenze della Fondazione Banco di Sardegna in via San Salvatore da Horta 2. La discussione partirà dal volume edito da Viella “Presidenti. Storia e costumi della Repubblica nell'Italia democratica”, a cura di Maurizio Ridolfi (pp. 304, € 28).
A discuterne, oltre a Ridolfi, ordinario di storia contemporanea all'Università della Tuscia, ci saranno Paola Carucci, sovrintendente dell'Archivio storico del Quirinale, Manuela Cacioli, anche lei archivista presso il Colle, gli storici delle istituzioni delle Università di Cagliari e Sassari Mariarosa Cardia e Francesco Soddu, Salvatore Mura, biografo di Antonio Segni, il presidente della Fondazione Banco di Sardegna Antonello Cabras e il presidente della Fondazione Raggio Gianluca Scroccu. Una serata per cercare di capire quanto abbiano inciso le personalità dei presidenti in una regione che ha espresso ben due inquilini del Quirinale come Segni e Cossiga.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
Miniere,
il concorso per le tesi di laurea
 
Il Premio “Tesi di laurea Parco Geominerario” cambia nome: da quest'anno è dedicato al suo ideatore, Renzo Pasci, educatore e storico direttore dell'Enaoli. Scomparso nel 2013, il suo sogno era dare ai giovani l'occasione di mettere a frutto il proprio talento per il territorio. L'altra novità è che saranno valutate anche le tesi per il dottorato di ricerca. Lo hanno detto ieri a Palazzo Bellavista, la sede che da domani ospiterà anche le discussioni dei candidati, i rappresentanti del Parco (Gian Luigi Pillola, Alberto Monterverde) e della Consulta delle associazioni (Giampiero Pinna, Franco Saba, Valentina Fenu), che ha ricevuto il testimone dal sodalizio fondatore Pozzo Sella. È record di adesioni: ci sono 18 partecipanti più un elaborato per un master, fuori concorso. Si uniranno a oltre 140 tesi che, in 14 anni, hanno portato nelle università italiane temi vicini al Parco: dall'applicazione di sistemi per le energie rinnovabili alla gestione dei beni naturali e culturali. In palio ci sono quattro borse di studio da 2000 euro (due per la categoria della laurea triennale e due per la specialistica) mentre un'altra coprirà il totale importo del costo del dottorato di ricerca. All'Ausi prosegue anche la ricerca: partirà il Master di II livello in Management dei Beni Naturali, diretto da Pier Paolo Carrus e finanziato anche da Parco e ateneo di Cagliari. «È il primo di un progetto triennale - ha spiegato il commissario Gian Luigi Pillola - che vuole formare figure qualificate per la gestione delle risorse del Parco. I prossimi saranno beni archivistici e architettonici».
Miriam Cappa
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 26 - Edizione CA)
Villamar, Università
 
Tirocini, accordo La Giunta ha attivato un tirocinio formativo in collaborazione con l'Università di Cagliari. L'ingegner Luisanna Pilia di Jerzu sarà impiegata nell'ufficio tecnico per l'espletamento di diverse attività (an. pin.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 15 - Edizione OR)
Cuglieri
Tre giornate di studi
sulla città di Cornus
 
La Sardegna e l'antica città di Cornus saranno studiate con la lente scientifica di archeologi, storici sardi e della Penisola nel convegno internazionale di studi in programma da domani a sabato nell'aula magna dell'ex Seminario di Cuglieri. “Il processo di romanizzazione della Provincia Sardinia et Corsica” è il titolo del seminario che scandaglierà la vita dall'epoca dell'eroe sardo Ampsicora fino all'età della dominazione romana a Cornus e a Tharros. Tanti gli studiosi provenienti dall'Università di Padova, Pisa, Viterbo e Gottinga in Germania. Tra i sardi Attilio Mastino, Raimondo Zucca, Stefania Atzori, Nadia Canu, Elisabetta Garau e Antonio Ibba dell'ateneo di Sassari. Giovanna Pietra, Romina Carboni, Donatella Salvi, Chiara Pilo, Carla Del Vais dell'Università di Cagliari, poi Salvatore de Vincenzo direttore del museo archeologico cuglieritano. L'evento si inserisce nel piano generale di sviluppo culturale-turistico “Polo culturale Ampsicora” collegata al museo che sarà il fulcro del parco archeologico del Montiferru: necropoli di Columbaris, acropoli di Corchinas, le domus de janas di Fanne 'e massa e l'area archeologica di Serrugiu. ( j. p. )
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Agenda
S. Fulgenzio da Ruspe:
il saggio della Atzei oggi alla Biblioteca universitaria di Cagliari
 
San Fulgenzio da Ruspe. La formazione agostiniana e la città di Cagliari è il titolo del saggio di Monica Atzei, che sarà presentato oggi pomeriggio, alle 17, alla Biblioteca universitaria di Cagliari (via Università, 32). Insieme all'autrice ne parleranno Olivetta Schena e Claudio D'Alessandro.
CONFERENZA DI ITALIA NOSTRA “Il periodo romano” è il tema della conferenza di Simonetta Angiolillo (Università di Cagliari) che si terrà domani, alle 17,30, nella sala del Search, Largo Carlo Felice 2, Cagliari. L'incontro è organizzato da Italia Nostra sui tesori nascosti della città.
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Rischi e vincoli sul Temo: idee e progetti per Bosa
Architetti e urbanisti in città per cinque giornate di workshop
 
Scenari d'acqua, luoghi in cui nella storia l'uomo ha scelto di vivere: in riva ai fiumi, in vallate circondate da rilievi dove scorrono torrenti, davanti ad un mare occidentale impetuoso e grandioso come la natura. Non solo suggestioni, ma rischi concreti, legati al fiume, ai torrenti, alle frane.
Idrogeologico, una parola che non fa rima ma si sposa bene con un'altra: vincoli. Bosa non li conta più: edilizia bloccata, Puc in naftalina, fasce fluviali off limits. Praticamente, l'ottanta per cento di ciò che si potrebbe costruire a norma di Puc, è vietato a norma di Pai e di Psff (piano assetto idrogeologico e piano stralcio fasce fluviali).
IL LABORATORIO Che fare? Se ne discute in questi giorni nella città del Temo in un workshop voluto dall'università di Sassari, dipartimento di Architettura, Design ed Urbanistica. L'iniziativa coinvolge l'Amministrazione cittadina, la Regione, gli istituti superiori di Bosa ed Alghero, l'Universitè Laval. Uscire dalle parole e dare un senso concreto ad una diversa visione di sviluppo urbanistico che tenga conto di un fattore determinante: l'acqua. «Paesaggi dell'acqua, rischio idrogeologico e scenari di progetto per il territorio di Bosa»
I DOCENTI questo il tema del workshop che vede la partecipazione di docenti ed urbanisti di livello: Giovanni Maciocco, Aldo Lino, Gianfranco Sanna, Nicola Sechi, Saverio Liberatore, Silvia Serreli, Giovanni Maria Sechi. L'evento, che si concluderà giovedì, si svolge nell'aula magna del Liceo Classico di Bosa.
LE PROPOSTE «Il workshop ha l'obiettivo di prospettare interventi di trasformazione e politiche che sostengano il mantenimento delle dinamiche ecologiche ed idrogeologiche del Temo - spiega uno dei tutor, Giovanni Maria Biddau - L'individuazione di strategie di gestione dell'acqua ed in particolare del rischio idrogeologico è necessario ad orientare le trasformazioni urbane del territorio di Bosa e, al contempo, ad individuare scenari innovativi di sviluppo socio economico del territorio».
IL SINDACO «Da questo workshop ci attendiamo indicazioni importanti - dice il sindaco Luigi Mastino - Idee e soluzioni nuove che ci consentano di superare i vincoli che stanno bloccando l'economia della nostra città». Il primo cittadino già da tempo ha dato il via ad un rapporto di intensa collaborazione con la facoltà di architettura dell'Ateneo sassarese, convinto che dall'ambiente universitario e dalle nuove ed innovative visioni urbanistiche possano giungere proposte e soluzioni e progetti utili per il caso Bosa, troppo spesso ridotto dalla Regione in un'ottica di vincoli e di imposizioni che non tengono conto della realtà storica della città del Temo.
Antonio Naìtana
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
Parco geominerario nel caos
Acceso scontro verbale tra Pinna e il commissario Pillola
IGLESIAS. La Consulta delle associazioni accusa: «Gestione inadeguata e fallimentare»
 
«Tu stai zitto», ha detto Gian Luigi Pillola, commissario del Parco geominerario, a Franco Saba, segretario della Consulta delle associazioni per il Parco geominerario, quando quest'ultimo ha accennato a un'osservazione nella sala di palazzo Bellavista, a Monteponi. Apriti cielo: tra «deficiente», «cretino», «maleducato», e Pillola costretto ad abbandonare il campo senza replicare, l'incontro di ieri mattina ha avuto un finale imprevisto. Anche se, visto quanto accaduto nei giorni scorsi, un po' c'era da immaginarselo. Magari non nel giorno in cui si stava illustrando la decima edizione del progetto “Tesi di laurea e di dottorato Parco geominerario”.
LA POLEMICA L'uscita di scena del commissario è avvenuta quando Gian Piero Pinna, presidente della Consulta (che raccoglie 60 associazioni culturali e ambientaliste), interveniva per contestare la recente iniziativa di Pillola di sopprimere il ruolo della Consulta nell'ambito delle attività del Parco. «Sei fuori tema oggi», ha cercato di puntualizzare Pillola. Pinna ha risposto: «Questa è la sede più adatta». E ha proseguito a parlare mentre l'altro lasciava contrariato la sala. «Prima ci hanno negato i contributi annuali, e noi abbiamo continuato a fare quello che avevamo sempre fatto. Poi, ci hanno comunicato che la sede della Consulta a San Giovanni Miniera era pericolante, roba da denuncia visto che era stata ristrutturata pochi anni prima. Quindi, ci hanno letteralmente fatto fuori dal Consorzio Parco. La vera ragione - spiega Pinna - è che noi eravamo una voce critica all'interno di un sistema di gestione fallimentare».
OSSERVAZIONI CRITICHE E via al lungo elenco di annotazioni registrate nell'ultimo biennio. Una in particolare: «Abbiamo denunciato il possibile conflitto di interessi tra il direttore del Parco Francesco Usala e il suo precedente datore di lavoro, l'Ati-Ifras, che con la Regione e il Consorzio Parco gestisce l'accordo di programma quadro. Per questo i vertici del Parco hanno interrotto i rapporti con la Consulta, senza mai dare risposte ai nostri quesiti che puntavano ad avere chiarezza nelle informazioni in base alle norme sulla trasparenza degli atti nella pubblica amministrazione».
PIANTA ORGANICA Ancora: «Il discorso sulla costituzione della pianta organica si è limitato all'assunzione a tempo indeterminato di un tecnico con “competenza in cartografia e telerilevamento”, peraltro con una procedura discutibile che ha ignorato il parere negativo del collegio dei revisori dei conti. Da tempo - ha insistito Pinna - siamo contro questo commissariamento prolungato, vogliamo solo che il Parco funzioni e svolga il ruolo assegnatogli dallo statuto».
FALLIMENTO Si legge nel sito del Consorzio Parco (che raggruppa 81 Comuni sardi in un territorio di 3800 chilometri quadrati): “Le attività sono ispirate dai valori e dagli obiettivi fissati nella Carta di Cagliari al fine di promuovere il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione dei siti e dei territori rientranti all'interno dei confini del Parco”. Ecco il punto. Secondo la Consulta delle associazioni, la mission è stata clamorosamente fallita. Pinna nel suo intervento ha citato anche l'Igea, la società regionale che avrebbe dovuto occuparsi di bonifiche dei siti minerari dismessi, come esempio del flop nella valorizzazione dell'enorme patrimonio storico e culturale rappresentato dalle vecchie miniere.
CAMBIO DI ROTTA «In questo clima di contrapposizione - ha concluso Pinna - certo non utile nella drammatica situazione di crisi economica in cui versa il territorio del Parco, la Consulta ha soltanto chiesto un cambio di rotta. Un messaggio, evidentemente, non recepito».
Vito Fiori

Questionario e social

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