Sabato 24 gennaio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 gennaio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Pigliaru: «L'Ospedale civile sarà una Casa dello studente»
Le idee del governatore: una vetrina on line su Amazon per i produttori sardi
 
Promette più risorse per l'istruzione, annuncia che «a giorni presenteremo il progetto scuola», e soprattutto il desiderio di «trasformare il vecchio Ospedale civile di Cagliari in una casa dello studente». Zaino in spalla, Francesco Pigliaru si presenta al circolo del Pd, di via Tempio a Cagliari, con un intervento “informale”: «Saranno domande cattivissime? Bene, sono pronto». Il governatore torna davanti ai suoi sostenitori un anno dopo l'annuncio della sua candidatura alla guida dell'Isola: lo slogan della campagna elettorale era stato “Cominciamo il domani”, ieri il suo popolo, che ha dato vita all'associazione “L'isola Futura”, lo ha incontrato per sapere se «il domani è cominciato». «Sì», risponde Pigliaru. «Abbiamo molte difficoltà, commettiamo anche errori, come quello di non riuscire a comunicare bene i provvedimenti che adottiamo, ma stiamo lavorando col massimo impegno».
Lavoro, turismo, ambiente, scuola, agricoltura, artigianato, trasporti: il governatore si trattiene oltre due ore a rispondere alle domande del suo popolo sui provvedimenti adottati dalla Giunta. C'è Rosa, per esempio, che gli domanda cosa stia facendo la Regione per l'artigianato. Lui risponde sorprendendo la platea. «Stiamo discutendo con una grossa società di elettronica di cui non farò il nome, forse è Amazon come dice qualcuno, con la quale stiamo creando uno spazio Sardegna : il singolo artigiano avrà una finestra che gli consentirà di essere visibile in Germania, Cina, Francia e Giappone». Una rivoluzione «che permetterà alla Sardegna di essere la prima regione a valorizzare i prodotti di nicchia di fronte a milioni di consumatori con costi sopportabili per i produttori».
A Cagliari, in mezzo alla “sua” gente, Pigliaru non perde l'aplomb che lo contraddistingue ma riesce comunque a esaltare «l'entusiasmo di questa platea», dice Giulia Andreozzi, presidente dell'associazione che ha organizzato l'incontro. «Dobbiamo parlarci con la massima trasparenza, perché solo così riusciamo a migliorare l'azione di governo», dice Pigliaru. La trasparenza è il leitmotiv dell'incontro. Una parola che ripete ben 22 volte nei primi dieci minuti di intervento. Così quando Fabiana gli fa notare che i fondi regionali destinati all'agricoltura sono lo «zero virgola», Pigliaru «con trasparenza» risponde che «il problema dell'agricoltura in Sardegna non sono i soldi ma il sistema. L'obiettivo è quello di passare da un'agricoltura assistita a una produttiva». Chiude «difendendo» l'aumento della tassa regionale per il diritto allo studio. «Si tratta di una tassazione progressiva, decisa dal Governo nazionale, che colpisce per 6,5 euro al mese solo i redditi più alti. Qual è lo scandalo?».
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Un obiettivo degli Atenei
Fare di più per farsi conoscere
Giuseppe Marci *
 
Sono stato sgridato quando, mentre era in corso la scelta del candidato alla presidenza della Regione, proposi un test: che i candidati dicessero quanti sono i docenti di inglese nelle Università sarde. Un mio amico, autorevole esponente politico, obiettò che quella conoscenza deve appartenere a un direttore di dipartimento universitario, non al presidente della Giunta. E concluse: «Vorresti il direttore del tuo dipartimento a capo della Regione?». Capii che era inutile rispondere: «E perché no? È probo e competente; antepone l'interesse dell'istituzione ai suoi personali; coinvolge e dà motivazioni; ascolta i pareri; quando non sa, studia e così elabora proposte convincenti che approviamo».
Allo stesso modo vorrei si comportasse il Rettore che stiamo per eleggere: la legge gli dà un potere notevole e gli elettori dovranno essere prudenti nel fare la loro scelta, anche chiedendo che ciascuno dei concorrenti alla carica assuma impegni di governo, definendoli in un programma articolato e vincolante. Per parte mia - e sperando che il mio amico politico questa volta lo trovi appropriato - riproporrei il test: lo sanno i candidati al rettorato quanti sono i docenti di inglese, a Cagliari e in Sardegna? E dico dell'inglese con un personale rammarico: io per mestiere mi occupo di studi filologici e letterari relativi alla letteratura italiana e a quella sarda. Vorrei che il mio settore fosse potenziato, ma capisco l'urgenza dettata dai tempi che prescrivono la conoscenza dell'inglese: pena la difficoltà (o l'impossibilità) di trovare lavoro.
Non ho bisogno di dimostrarlo: la consapevolezza è diffusa e, come comunità, abbiamo fatto già in passato sforzi notevoli. Ma non sono bastati; c'è molto da lavorare, le risorse sono poche e il compito di proporzioni impressionanti. Si tratta di mettere tutti i laureati sardi nella condizione di competere alla pari con i loro parigrado europei. Di più: dobbiamo varare un piano didattico che coinvolga le popolazioni delle città e dei paesi interessati dal flusso turistico o che vogliono attrarlo.
Ha scritto di recente Severgnini, sostenendo un progetto di genetica dell'Università di Pavia: «Bravi, dunque: così devono agire le grandi università. Fare e farsi conoscere».
Ecco: a Cagliari - e in Sardegna - facciamo; ma possiamo operare più, e meglio. E ci dobbiamo fare conoscere, anche fuori dall'Isola, per un'iniziativa importante, meditata e vincente. Che esca dalle aule universitarie, raggiunga la popolazione e ne migliori la vita.
*Docente all'Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 36 - Edizione CA)
Assegni universitari
Carbonia, il bando
 
È stato pubblicato il bando per gli assegni agli universitari di famiglie con disagio economico che hanno frequentato nell'anno accademico 2013-2014 o che hanno conseguito la Laurea nel 2012-2013 o 2013-2014. Occorre un Isee 2013 inferiore a 9.000 euro: uno dei genitori deve trovarsi in stato di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione o cessazione di attività libero-professionale o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita consistente di avviamento. Il beneficio è così suddiviso: 1.500 euro per redditi fino a 4.500 euro; 1.300 per redditi tra 4.500 e 7.000 euro; 1.000 euro per redditi da 7.000 a 9.000 euro. (a. s.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
«È un Pd vivo: punto a unirlo» 
 
Renato Soru, come butta?
«Si lavora, a ritmi intensi. Bruxelles, poi fine settimana in Sardegna, a occuparmi del Pd, poi lunedì ancora Bruxelles».
Europarlamentare e segretario del primo partito sardo: lei è un accentratore.
«Respingo l'accusa: non accentro un bel nulla. Volevo dimostrare che si può fare politica anche al di fuori delle istituzioni, poi quando la Sardegna correva il rischio di non essere rappresentata al Parlamento europeo, beh, ho accettato di correre».
L'isola, quali vantaggi avrà?
«Il mio sforzo è quello di diffondere e rafforzare in Sardegna la consapevolezza della dimensione europea, attraverso i concetti di collaborazione, partecipazione, solidarietà: un modo efficace, questo, per evitare l'isolamento. Questo è l'obiettivo di fondo, intanto però cerco di impegnarmi sui temi di respiro europeo».
Tipo?
«Faccio parte della Commissione Affari economici e monetari, e lunedì vedremo il ministro Padoan e il governatore Visco, poi incontreremo il board della Bce. La moneta unica europea sembra una chimera, ma lo è meno di quanto si pensi».
Come se non bastasse, deve guidare il Pd sardo.
«L'ho fatto con l'intento di radicare maggiormente il partito in Sardegna e di farlo diventare ancora più al centro dell'azione politica. Sono diventato segretario dopo le primarie, fase alla quale hanno partecipato 50mila persone, che ha visto la partecipazione di tre candidati forti».
Il Pd è lacerato da divisioni.
«Intanto il Pd c'è: è un partito vero, 270 circoli, 8 segretari provinciali, e dirigenti molto più capaci di quanto potessi immaginare».
Sì ma non è unito...
«Unire il partito è la mia mission , tant'è che sto girando la Sardegna per toccare con mano i punti deboli. Ho visto i circoli di Cagliari, Medio Campidano e Ogliastra, oggi sarò a Sassari».
L'altro ieri sera era a Olbia, dove i Pd sono addirittura due.
«È vero, confido molto nel superamento delle divisioni in tempi brevi».
Molti, anche il suo ex amico e assessore Dadea, contestano il trasferimento della sede da via Emilia a via Roma.
«Anche i carabinieri, dopo 50 anni, hanno cambiato divisa e caserme. Eppoi, questi locali sono più utili e meno costosi».
Qual è stato il peso di Renato Soru nella formazione della giunta regionale?
«Nessun peso particolare, ho detto la mia come altri».
Soddisfatto dell'azione politica della Regione?
«Apprezzo quanto ha fatto la giunta sulla vertenza entrate. Ha riaperto il confronto con lo Stato, dopo i disastri fatti da Cappellacci che ha barcollato in funzione della presenza di Berlusconi al governo, causando un danno alla Sardegna di alcuni miliardi di euro».
Troppi prof, troppa lentezza nell'intervenire: anche frange del centrosinistra la pensano così.
«Non m'interessano le professioni degli assessori. Quanto alla velocità, si può fare meglio: c'è... una discussione in atto».
Grandi Elettori per il Quirinale: alleati del Pd si sono ribellati: aria di crisi?
«Per esperienza, so che ci sono momenti in cui nella stessa casa ci si divide, ma passa subito. Detto questo, lo strappo non è stato un bel gesto. Ora preferisco guardare avanti».
E cosa vede?
«Alcuni punti strategici, e vorrei che questa Regione si distinguesse per la sua azione in settori precisi».
Dica.
«Cultura, innovazione, qualità ambientale, sburocratizzazione, vita meno complicata per le imprese, eccellenza nella sanità».
Il sapere, già: concetto a lei caro durante la sua presidenza.
«Lo è ancora».
Gli studenti non sono contenti: la discriminazione negli assegni di merito è stata un autogol.
«Si è trattato di un errore. Càpita, quando si governa. L'importante è rimediare».
Rapporti con Pigliaru.
«Buoni».
Ma non siete amici per la pelle.
«Il mio Pd appoggia il Presidente, lo pungola, ci dialoga. Ma se devo andare a mangiare una pizza, non vado con Pigliaru».
Magari ci va con Demuro o con qualche altro assessore.
«Neanche. I miei amici sono altri, molto più semplici».
Lei è un renziano di ferro.
«Renzi mi piace, l'ho sostenuto, lo apprezzo».
Per molti del Pd, è troppo vicino a Berlusconi.
«Non è vero. Gli accordi sulle riforme strutturali si fanno anche con l'altra parte e di Berlusconi bisogna tenere conto».
Le vicende giudiziarie in cui è scivolato non le hanno giovato.
«La Corte dei Conti mi chiede 320mila euro per danno erariale perché ho salvato 29 lavoratori di un'azienda che operava per lenire il dramma della siccità: assurdo».
C'è dell'altro.
«Sì, Saatchi, altre 4-5 vicende: troppi anni mia vita sono stati segnati da queste cose, ma non sono un evasore fiscale e lo dimostrerò».
Però ha accettato di pagare.
«Ho sbagliato. Nel 2009 ho fatto un prestito a Tiscali, e Tiscali non solo non mi ha restituito il capitale, ma non mi ha neanche corrisposto gli interessi. E io ho paradossalmente accettato la contestazione. Ma ripeto: ho un solo conto corrente bancario, sono trasparente, non sono un evasore».
Tiscali come va?
«Bene. Dopo gli anni difficili, chiuderemo bene i conti 2014. A fine 2009 Tiscali aveva 748 dipendenti a tempo pieno, al 31 dicembre 2014 erano 944 e dopo la gara vinta per la rete della Pubblica amministrazione, e lo sviluppo di software propri come Indoona, le cose andranno ancora meglio».
Se oggi fosse Presidente della Regione cosa rifarebbe?
«Rifarei il Piano Paesaggistico Regionale, punterei con forza maggiore su istruzione, diritto allo studio, innovazione, ricerca. Ecco, mi sento impegnato a far sì che l'attuale giunta regionale realizzi in più in fretta possibile progressi tangibili in queste direzioni».
Cosa non rifarebbe?
«La partecipazione alle primarie del 2007 è stato un errore. Ero uno dei 45 fondatori del Pd a livello nazionale, e quella scelta ha generato incomprensioni nella giunta regionale».
Augusto Ditel
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Pigliaru rilancia i progetti: fondi a scuola e imprese
Il governatore incontra i suoi supporter a quasi un anno dall’elezione
L’annuncio: ci sarà una vetrina gratuita su Amazon per le imprese sarde
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Com’è bello ritrovarsi quasi un anno dopo soprattutto se hai vinto e se chi ha vinto in quell’ormai lontano 16 febbraio del 2014, Francesco Pigliaru, poi sente subito il dovere di ringraziare «tutti, presenti e assenti», è evidente che di lì a poco andrà in scena una rimpatriata. Fra chi? È ovvio: fra il presidente della Regione e i volontari di una campagna elettorale che undici mesi fa ha riportato il centrosinistra al governo. È un ritrovarsi serrato, voluto e chiesto da chi dopo aver restituito o conservato come una reliquia le pettorine rosse con la scritta bianca «Pigliaru presidente», ora pretende – lo farà con garbo – di sapere se l’entusiasmo e i sacrifici di allora sono davvero serviti a far «cominciare quel domani» sognato e sperato? Sì, «o nostro presidente», cos’è accaduto mesi e mesi dopo che «insieme abbiamo lanciato a pieni polmoni» lo slogan in cui la maggioranza dei sardi ha poi creduto? «Sì, un domani c’è e ci sarà, perché seppure con fatica e nonostante le tante, troppe, emergenze, abbiamo lavorato tanto per risollevare la Sardegna e quest’anno vorremo raccogliere i primi frutti». È stata questa la frase con cui il governatore ha esordito nella sede dell’associazione «L’isola futura», dove i volontari continuano a incontrarsi per discutere ancora di economia, politica e sociale. È un mondo verso il quale Pigliaru si sente ancora in debito ed è per questo che prima delle risposte a una decina di domande, dirà sempre: «Ora sto per darvi una notizia», proprio perché «voglio ringraziare con i fatti chi mi ha sostenuto». Eccole allora le notizie, alcune nuove per davvero, altre ripetute ma comunicate molto meglio rispetto a diverse settimane fa. La prima è che «fra breve sulla piattaforma di Amazon (sito leader delle vendite on line) avremo uno spazio dedicato ed esclusivo». Sarà una sorta di sportello in cui «i nostri produttori potranno presentare le loro eccellenze certificate». Senza costi aggiuntivi, per i venditori che «dalla Sardegna avranno la possibilità di proporsi in mercati sterminati come lo sono quelli europei, cinesi e americani». Con il vantaggio «che le spese d’invio saranno molte basse – è questa una delle caratteristiche vincenti di Amazon – e il tutto aumenterà la competitività internazionale delle nostre aziende». Perché, secondo Pigliaru, da adesso in poi dobbiamo «saper riempire il mondo delle nostre eccellenze». Sono tante, dobbiamo saperle sostenere e promuovere – ha continuato – e «soprattutto venderle, perché devono produrre ricchezza diffusa». Da economista qual è, Pigliaru ha insistito: «Dobbiamo guardare con attenzione al mondo e lì giocare la scommessa». Ha parlato subito dopo di istruzione e fatto sapere: «Il piano è pronto e con quello proveremo a cancellare uno dei nostri peggiori incubi, la dispersione scolastica». Saranno più decisi anche gli interventi sull’università: «In Finanziaria, aumenteremo le risorse per le borse di studio e vogliamo soddisfare almeno il 75 per cento e non come ora solo poco più del 60 degli aventi diritto», E ancora. «Con una parte del mutuo che accenderemo per le opere pubbliche, pensiamo anche a una nuova Casa dello studente e potremmo realizzarla nel vecchio ospedale civile di Cagliari». Una domanda dopo l’altra, Pigliaru ha parlato di agricoltura e artigianato: «Sono due realtà storiche della Sardegna e con i finanziamenti europei, che dobbiamo saper spendere bene e tutti, possiamo non solo rilanciarli ma dar loro una dimensione internazionale. Come? Sempre con internet che è il miglior sistema economico per saltare a pie’ pari il mare». Per essere ancora più internazionali, questo è l’obiettivo dichiarato, «dobbiamo davvero aprirci e solo se guarderemo oltre il nostro territorio, riusciremo a far crescere l’occupazione». Soprattutto «permetteremo ai giovani di costruirsi e trovare un posto di lavoro con continui progetti di sviluppo da giocarci in ogni territorio». La platea dei volontari ha ascoltato con attenzione e alla fine, notata la grandezza del programma di chi «abbiamo contribuito a eleggere», qualcuno s’è chiesto: «Basteranno cinque anni, a Pigliaru, per rivoltare la Sardegna?». Chissà, allora meglio tener d’acconto le pettorine rosse, nel 2019 potrebbero riservire.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
«Intorno ai giganti un percorso turistico»
 
C’è un’eccellenza che la Sardegna ha in casa e oggi deve farla fruttare più del petrolio: la cultura. A cominciare da quella «meravigliosa scoperta – ha detto Pigliaru – che è stato Mont’e Prama». Senza neanche soffermarsi sull’idea di chi vorrebbe sostituire i Giganti ai Quattro Mori nella bandiera, il governatore ha detto: «Abbiamo raddoppiato lo stanziamento, da 2 a 4 milioni, per il museo e finanzieremo gli scavi archeologici con altre risorse». Ma il grande impegno rischia di dare poco o nulla, se «intorno ai Giganti non riusciremo – ha continuato – a costruire un percorso culturale e turistico che diventi in fretta il nostro primo polo internazionale di attrazione, oltre a quello che abbiamo già di esclusivo». È grazie anche alla «nostra storia millenaria, su cui dobbiamo far leva, che possiamo imboccare la strada di uno nuovo e diffuso sviluppo economico».
 

Questionario e social

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