Lunedì 26 gennaio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 gennaio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione CA)
Architettura, è agonia
ALGHERO. Caccia aperta ai responsabili
 
Se Architettura non riceverà un centesimo dalla Regione la responsabilità è anche del sindaco Mario Bruno. È questo il senso dell'attacco sferrato dall'opposizione di centrodestra al primo cittadino all'indomani dell'appello dei capigruppo di maggioranza al governatore Pigliaru, perché, in sede di bilancio, riveda il sistema di finanziamento alle Università sarde, comprendendo anche la Riviera che ora fa la parte di Cenerentola. «Se questi autorevoli esponenti della sinistra catalana si fossero informati - sottolineano i consiglieri di Forza Italia - avrebbero scoperto che Architettura è stata tagliata fuori perché Alghero è stata depennata da questo Fondo nel 2008 dall'allora presidente della Regione Soru. Fu una scelta inspiegabile che degradò Alghero ad area urbana di Sassari. E avrebbero anche scoperto che il sindaco Bruno ha condiviso irresponsabilmente questa scelta scellerata». (c. fi.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Gli alunni sardi di terza media ultimi nella classifica nazionale
SCUOLA. La valutazione nei test ministeriali è stata di 6,5 contro una media italiana di 6,8 Invalsi, nell'Isola i voti più bassi
 
Gli studenti sardi sono gli ultimi in Italia nei test Invalsi, le prove scritte di italiano e matematica somministrate durante l'esame della terza media. Nell'anno scolastico 2013-2014 hanno strappato un 6,5, contro 6,7 dei campani, mentre i più bravi sono siciliani e molisani con un sette pieno. Il voto medio nazionale invece è 6,8.
A certificarlo sono i dati dell'Ufficio statistica del ministero della Pubblica istruzione che hanno elaborato un focus sugli esiti degli Esami di Stato e degli scrutini della scuola secondaria di primo grado, includendo l'anno scolastico appena trascorso. I numeri attribuiscono all'Isola anche un altro primato: il tasso di ammissione agli esami di licenza media, assieme alla Sicilia, è il più basso rispetto alla media nazionale. In Sardegna vengono ammessi il 94,8 per cento degli studenti, i non ammessi risultano il 5,2. Una percentuale di gran lunga inferiore alla media nazionale del 2,8.
«I dati regionali ci dicono che siamo la regione dove si ammettono meno studenti all'esame», commenta Gisella Caddeo, dirigente dell'Istituto comprensivo Ugo Foscolo di Cagliari, tre sedi, 760 alunni e tredici terze. «Questo è un dato congruo con i risultati tra virgolette bassi per l'Invalsi. In fase di scrutinio ci rendiamo conto di chi non ha raggiunto le competenze per poter superare la prova finale, dunque non li ammettiamo. Per quanto riguarda l'Invalsi, invece, credo che sia una prova molto importante, oggettiva e condivido questa scelta del Miur a far cimentare tutti nelle stesse prove a livello nazionale».
CAMPIONE VASTO Nell'analisi del Miur sull'esame di Stato del primo ciclo di istruzione sono stati coinvolti circa 589 mila studenti. La norma prevede che il consiglio di classe consenta l'accesso alla prova finale ai ragazzi che hanno riportato agli scrutini di giugno una votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina e abbiamo frequentato anche i tre quarti del monte orario annuale.
Una volta che il candidato è ammesso si cimenterà in sei prove: italiano, matematica, tecnologia, inglese, seconda lingua comunitaria, prova nazionale Invalsi (uguale per tutte le regioni con un compito di italiano e uno di matematica) e prova orale. Il voto finale sarà dato dalla media delle sei prove.
LE SCUOLE Anche le scuole hanno analizzato i dati forniti dal Ministero. Li hanno confrontati con i loro risultati che non sempre sono in linea con quelli regionali, nello specifico sul voto finale dei licenziati. «Nell'anno scolastico appena trascorso si sono licenziati 277 ragazzi», aggiunge Caddeo. «Sommando i punteggi tra la prova di matematica e di italiano dell'Invalsi arriviamo ad un punteggio 63,65, che convertito in voto è sei, dunque rientriamo nei dati del Miur. Ma se guardiamo i voti finali dei licenziati», prosegue la dirigente scolastica, «superiamo le medie regionali. Il 26 per cento ha raggiunto la sufficienza, mentre l'Isola ha un 30,3. Il 5,2 ha raggiunto il dieci, mentre la media regionale è 4,3. Il 10 e lode lo ha meritato il 4,25 per cento dei nostri, mentre la percentuale regionale è del 3,7 e a livello nazionale è del 2,5. «I nostri studenti sono dunque andati meglio all'esame nei voti più alti», conclude Caddeo.
Anche a Sassari, nella scuola Media statale numero 3 Pasquale Tola di via Monte Grappa, sono stati confrontati i risultati. «Abbiamo dodici terze, nell'anno scolastico appena trascorso i ragazzi che hanno svolto le prove Invalsi hanno riportato il punteggio di 56,00 in matematica e di 66,9 in italiano. Dunque in linea con la regione», spiega la dirigente scolastica Maria Anna Galisai. «Nel voto di licenza, abbiamo risultati migliori rispetto a quelli regionali. In Sardegna il 30,3 ha preso sei, dei nostri studenti invece il 20,9 ha raggiunto quel voto. Il 10 e lode è andato al 3,7 per cento degli studenti sardi, tra i nostri invece il 10,8 per cento». Tra gli studenti della Tola, il 22,4 ha raggiunto il nove contro il 14, 9 per cento del resto della regione.
Maura Pibiri
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 25 - Edizione CA)
«Siamo tutti anestetizzati»
Il declino secondo Vattimo
Incontri Il filosofo e padre del “pensiero debole” ospite dell'Università di Cagliari
 
«Mi domando se perfino io non sia una parte dell'addormentamento. In qualche senso mi compiaccio di questa storia dell'antisionismo, grazie alla quale ormai sono un escluso. Per fortuna.
L'aula anfiteatro del Dipartimento di Giurisprudenza si va svuotando. Traboccava solo mezz'ora prima. Tutti inscatolati per Gianni Vattimo, invitato a parlare del conflitto israelo-palestinese dal Dipartimento Storia e istituzioni dell'Africa e del Vicino Oriente dell'Università di Cagliari e dall'associazione Amicizia Sardegna Palestina.
L'esclusione di Vattimo dal circuito mediatico trionfa in luglio dopo le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione radiofonica “La zanzara”: «In Israele c'è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero, c'è un genocidio in atto». Gli F-16 del premier Netanyahu calpestavano la Striscia di Gaza. Cresciuto nel mito dell'Olocausto, Vattimo ha osservato il Novecento rovesciarsi in una nuova distopia. La ricetta è ortodossa, almeno per il rarefatto manipolo della sinistra radicale: l'imperialismo occidentale ha permesso a Israele la creazione di uno stato di apartheid. Bisogna stritolare il sionismo con le sanzioni, al fine di costringerlo a uno stato laico e democratico dove tutti, ebrei, cristiani e musulmani possano vivere nella giustizia. Una lectio non troppo aggiornata, dettata dal desiderio d'essere contemporaneo, politico. «Non sono soddisfatto del mio intervento», mormora quando l'aula è vuota. Ma è proprio quando ritorna al suo luogo naturale, l'Occidente, che il filosofo e padre del pensiero debole semplifica il presente.
A cosa si deve la passività occidentale?
«Il mondo tecnologico resiste a qualsiasi mutamento. La tecnologia è ripetizione allo stato puro. La vera emergenza è la mancanza d'emergenza. Il mondo globalizzato cambia solo se qualcuno inventa un bullone che lo fa andare più veloce. Ma quanto alla visione della vita, alla volontà, siamo tutti anestetizzati. È il meccanismo capitalista. Secondo Heidegger è la diffusione della metafisica: l'oggettività, la scienza calcolante».
Come sfuggire al meccanismo?
«Bisogna creare delle emergenze. Il Papa ha detto che bisogna fare casino. La legge finanziaria, per esempio, si chiama legge di stabilità. Chiunque rifiuti la stabilità viene demonizzato, come fosse un antisionista, appunto. Bisogna esser l' Io , produrre situazioni di difficoltà che facciano cambiar idea alla gente, che inneschino una crisi, un ripensamento».
Un obiettivo difficile se anche i processi mediatici tendono a uniformarsi…
«Si deve difendere il linguaggio dall'inautenticità diffusa. Stasera qualcuno mi ha chiesto di essere più preciso, più definitorio. Bisogna far violenza al linguaggio medio, e dedicarsi alla prassi. Mi interessano tutti i movimenti che gettano un sasso nel sistema. Il No Tav in Piemonte, le battaglie pacifiste contro gli F-35. Tutto questo mi sembra significante, quindi linguaggio. Purtroppo il sistema ha sviluppato delle difese immunitarie imponenti. Il sistema chi è? Parto, arrivo, faccio la conferenza, me ne vado. E mi sento in colpa. Questo è lo strumento difensivo del sistema: il senso di colpa».
Le frizioni si sono spostate nelle periferie occidentali. È questo lo scontro di civiltà?
«Per esempio io non bestemmierei mai contro Maometto. Per prudenza e rispetto degli altri. L'Occidente ha una componente autodistruttiva. In questo momento è il luogo della secolarizzazione, dove tutto viene desacralizzato, ma non completamente. Come il capitalismo che utilizza l'etica protestante, solo quando gli conviene. C'è un problema di destino. Non sono convinto che le nostre ragioni prevarranno. Come potrebbero, se esportiamo la democrazia con le bombe? Mi sento occidentale ma ho profondi sensi di colpa verso questo mio sentimento. Guardo i paesi altri aspettando qualcosa, forse i barbari come scrive Kavafis. Se dovessi difendere l'Italia dall'invasore lo farei, ma per amore dei miei amici, della lingua che parlo. Ma sempre con una certa riluttanza».
Luca Foschi
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 19 - Edizione CA)
Poveri ma tanto studiosi? C'è l'assegno del Comune
CARBONIA. Pubblicato un bando destinato a universitari e laureati
 
Vorrebbero per i figli un futuro migliore, un futuro dove la parola crisi fosse un brutto ricordo. Ma purtroppo quella crisi la vivono ogni giorno e quel futuro, senza un titolo di studio adeguato, rischia di diventare davvero difficile da raggiungere. Sono queste le famiglie alle quali il Comune vuole dare una mano d'aiuto.
IL BANDO Nei giorni scorsi, infatti, è stato pubblicato un bando per elargire degli assegni di studio a favore degli studenti universitari che hanno frequentato nell'anno accademico 2013-2014 o che hanno conseguito la laurea negli anni 2012-2013 o 2013-2014. Un piccolo fondo ad hoc per gli studenti che appartengono a famiglie disagiate ma che hanno voglia di studiare e lo dimostrano con i voti nel libretto. «Offrire una concreta opportunità per favorire il successo formativo e l'arricchimento culturale delle giovani generazioni - ha detto l'assessore ai Servizi sociali Maria Marongiu - costituisce il modo migliore per aumentare le possibilità per i nostri giovani di trovare un giusto spazio nella società e quindi costruire un progetto di vita consapevole». Essendo un periodo di forte crisi anche per le casse comunali, non si tratterà di un intervento a pioggia: per ottenere l'assegno di studio conterà il reddito ma anche il merito.
I CRITERI Gli studenti dovranno essere iscritti non oltre il primo anno fuori corso (o non oltre il secondo anno fuori corso, nel caso di studenti con disabilità certificata) e dovranno aver conseguito un numero di crediti formativi pari al 40 per cento (30 in caso di disabilità certificata) rispetto a quelli richiesti dal proprio piano di studi per l'anno di corso cui si risulta iscritti nell'anno accademico 2013-2014. Per quanto riguarda gli studenti laureati negli anni accademici 2012-2013 o 2013-2014, occorrerà invece aver ottenuto una votazione conclusiva non inferiore a 90 su 110 (85 in caso di studenti con disabilità certificata. Per partecipare l'attestazione Isee (redditi 2013) della famiglia non dovrà essere superiore ai novemila euro e uno dei genitori deve trovarsi in stato di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione guadagni (ordinaria o straordinaria) o cessazione di attività libero-professionale o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita consistente di avviamento. Altre informazioni si possono trovare sul sito del Comune o presso i Servizi sociali in via XVIII Dicembre (ex tribunale). (s. p.)

Questionario e social

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