Martedì 3 febbraio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 febbraio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Accuse al direttore dell'università
Il pm ha chiesto l'archiviazione
 
Il pm Marco Cocco ha chiesto l'archiviazione delle accuse a carico del direttore generale dell'Università Aldo Urru, indagato per abuso d'ufficio in relazione alla denuncia di una ex dipendente precaria dell'Ateneo. Quest'ultima potrà però presentare opposizione, nel qual caso l'ultima parola spetterà al Gip. Al momento la posizione di Urru resta dunque in sospeso, anche se il fatto che lo stesso magistrato inquirente abbia ritenuto infondate le accuse sembra metterlo al riparo da brutte sorprese.
L'inchiesta era scatta nell'agosto del 2013 dopo che l'ex impiegata Maria Rimedia Vardeu - che per oltre 27 anni aveva lavorato nella facoltà di Medicina con contratti annuali - si era presentata dalla Guardia di Finanza denunciando di aver subito una vera e propria ritorsione. Questi i fatti. Nel 2012 - dopo un'assemblea sindacale in cui si affrontava proprio il problema dei precari storici - la Vardeu aveva fatto causa all'Ateneo per vedersi riconoscere il diritto alla stabilizzazione. Intanto però, nell'aprile dell'anno dopo, aveva partecipato a una nuova selezione bandita dalla facoltà di Medicina per due posti, sempre con contratto annuale, come operatore della qualità. In quell'occasione era arrivata seconda, ma non aveva mai potuto firmare il contratto perché il bando era stato successivamente annullato dal Consiglio di Facoltà che aveva deciso di assumere solo il candidato primo in graduatoria.
Sentita dai finanzieri, Maria Rimedia Vardeu si era detta convinta di essere stata esclusa proprio perché l'Università aveva scoperto l'esistenza della causa di lavoro. «Mi hanno sfruttata per 27 anni e poi mi hanno buttato via come uno straccio vecchio», aveva detto. Per il pm però non c'è stato alcun reato. (m. le.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Giovedì seminario
Le bonifiche delle miniere dismesse
 
Un seminario su “Bonifiche, ambiente e sviluppo del territorio, la ricerca al servizio delle imprese, risanamento miniere dismesse e innovazione ” è in programma giovedì alle 15 nell'aula magna del Dipartimento di Scienze chimiche, in via Trentino 51. L'appuntamento organizzato dall'Università cittadina è dedicato soprattutto alle imprese che partecipano ai cluster di Sardegna ricerche Smeri, Smartgeo e Inno. Il giorno seguente, venerdì, è in programma anche una visita al campo sperimentale di Naracauli, nella miniera di Ingurtosu (Arbus). L'incontro in programma giovedì nella sala di via Trentino sarà l'occasione per fare il punto sul tema delle bonifiche ambientali, sulle potenzialità e sulle opportunità esistenti nel mercato sardo e per conoscere le attività connesse ai progetti cluster di Sardegna ricerche.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Monserrato
Con la metro al Policlinico:
si parte tra 10 giorni
 
Tutto è pronto per l'inaugurazione. Dal quattordici febbraio sarà attiva la fermata della metropolitana leggera del Policlinico: da piazza Repubblica a Cagliari sarà possibile raggiungere l'ospedale e l'Università in circa quindici minuti.
Sono questi i giorni degli ultimi test. Salvo imprevisti, ha detto il direttore dell'Arst Carlo Poledrini, è arrivato il momento atteso da anni. A fine febbraio saranno invece ultimati i lavori per il tratto dal Policlinico a Settimo.
Ad essere poco convinto il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas, che ultimamente aveva lamentato la mancanza di servizi idonei, come la segnaletica e la biglietteria automatica, chiedendo un incontro con l'Arst. A ritardare i lavori in estate il collaudo degli ascensori, poi qualche furto di rame ha complicato il normale corso dei lavori due mesi fa. In questi giorni le prove per vedere che tutto sia regolare, poi il via libera al nuovo tratto che dovrebbe smaltire il traffico nelle vie principali di Monserrato. (vir.sa.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
L'idea
Perché vediamo sempre l'ombra di un complotto?
La strage al settimanale “Charlie Hebdo” ha riproposto il solito argomento
 
Per i grillini è un mantra: il complotto è sempre in agguato. Il loro candidato alla recente corsa al Quirinale, Ferdinando Imposimato, magistrato di inchieste delicate, di complotti in Italia ne ha “visto” tanti. A volte dunque, si è portati a credere che dietro ad alcuni eventi ci sia dell'altro. Che la verità, sia diversa da come viene raccontata nelle ricostruzioni ufficiali. I casi eclatanti che hanno fatto storia, non mancano: l'assassinio di Kennedy, la conquista della Luna, il suicidio di Marilyn Monroe, la morte di Lady D, l'11 settembre. Il complotto tocca tutti i campi: la vita sociale, politica e perfino quella sportiva: la morte di Marco Pantani, è oggetto da qualche tempo di una teoria volta a dimostrare che il ciclista è stato ammazzato.
Quando qualcosa non ci convince, pensiamo che possa esserci un'altra verità, una narrazione alternativa che fa venire alla luce macchinazioni e trame. La teoria del complotto accompagna da sempre i grandi accadimenti del mondo. Recentemente, è riaffiorata a proposito del massacro avvenuto lo scorso mese a Parigi, nella redazione di Charlie Hebdo. L'assenza di sangue dal corpo del poliziotto freddato sul marciapiede con un colpo alla nuca, la macchina della polizia che non ha sbarrato la strada a quella dei terroristi, pur potendolo fare, sono alcuni degli indizi sventolati da chi sospetta intrighi e complicità interne agli apparati istituzionali.
Il complottismo è una malattia culturale, o qualcosa che ha a che fare con la personalità dell'individuo?
«Entrambe le cose e anche di più», osserva Angela Quaquero, psicologa: «Certe letture dei fatti, si legano alla tendenza un po' paranoide dell'individuo. Credere però ai complotti, significa anche aderire a una forma di difesa collettiva. La mancanza di controllo ci fa paura, ci rende impotenti, e spinge ad attribuire la colpa a ciò che noi conosciamo di più, o che crediamo di conoscere. Incolpare, ad esempio, i servizi segreti di questo o quel Paese, è più tollerabile rispetto al fatto di pensare che c'è una forza di cui non sappiamo niente e che può farci molto male».
Ma il complottista che genere di persona è? Uno che manca di fiducia sociale, che ha una bassa autostima? «Chi aderisce alle teorie complottiste, generalmente ha una terribile paura e non vuole vederla», prosegue la specialista: «Aderire a qualcosa che secondo noi è segreto, aiuta a diminuire il senso di disagio interiore. Se abbandoniamo le teorie complottiste e ci concentriamo su cosa probabilmente sta accadendo, allora dobbiamo interrogarci sui nostri valori, sul nostro modo di comportarci. In questo momento, ci troviamo in una situazione sociale e psicologica in cui ben pochi di noi possono dire di essere gestori del proprio progetto di vita. Abbracciare le teorie del complotto, è un modo per non chiedersi perché. Un concetto falso può essere considerato vero laddove c'è un vuoto di informazione».
Scavando in queste teorie, però, non sempre e non tutto è da buttar via, visto che i dubbi nascono da palesi incongruità delle indagini: «La non accettazione di una verità univoca, è la radice positiva di queste opinioni, sempreché non allontanino dalla realtà». Nel web, dove le notizie circolano velocemente e in numero maggiore, anche le ipotesi più improbabili trovano un fondamento. «Internet facilita una visione superficiale della realtà, le informazioni che fornisce sono tantissime e questo rende complicato l'esercizio del senso critico», aggiunge il sociologo Alessandro Mongili, docente all'Università di Padova: «La ragione principale del successo delle teorie complottiste, è che rimandano a un ragionamento mono causale che non considera la complessità dei fatti. Viaggiano parallelamente con il ragionamento comune, anche se poi risultano insufficienti nella spiegazione del fenomeno concreto. La gente cerca di spiegarsi il mondo in cui vive e quasi mai ha strumenti adeguati. La teoria del complotto riordina, mette a posto, secondo moduli di pensiero analoghi a quelli di tutti i giorni».
Carlo Argiolas
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
“Assolto” il test di Medicina del 2012
Documenti di identità bene in vista: non ci fu violazione del principio di segretezza della prova e dell’anonimato
di Daniela Scano
 
SASSARI Qualcuno ha affrontato i test una seconda volta, li ha superati ed è entrato all’Università dalla porta principale. Qualcun altro, dopo la sospensiva della immatricolazione, ha cambiato corso di studi e ha rinunciato per sempre al sogno di indossare il camice bianco. Tutti gli altri, decine di studenti che avevano sperato di avere vinto la guerra contro il numero chiuso, il 26 gennaio hanno capito di avere perso la guerra dopo avere vinto una battaglia. Con due distinte sentenze che coinvolgono una sessantina di studenti, la sesta sezione del Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha accolto l’appello dell’Università degli studi di Sassari e del ministero dell’Istruzione e ha respinto il ricorso dei candidati che il 4 settembre del 2012 parteciparono senza superarlo alla prova preselettiva per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria per l’anno accademico 2012/2013. Gli studenti lamentavano la violazione del principio di segretezza della prova e della regola di anonimato nei pubblici concorsi . E questo perché prima della prova erano stati invitati dalla commissione a mettere bene in vista sul banco il proprio documento di identità. Con la sentenza 233/2013, la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale aveva dato loro ragione. Secondo i giudici di Cagliari, i commissari si erano messi nelle condizioni di ricostruire l’abbinamento tra il nominativo del candidato (ricavabile dal documento di identità) e il suo codice segreto (leggibile sui fogli della prova di concorso su cui i candidati dovevano lavorare). Grazie a un complicato sudoku, in altre parole, era ipotizzabile che qualcuno potesse risalire ai candidati raccomandati e favorirne l’accesso alla facoltà aggirando il numero chiuso. Nel 2013 la sentenza del Tar fece scalpore ma Università e ministero, dopo avere incassato da parte del Consiglio di Stato la sospensiva della esecutività della sentenza, non si sono dati per vinti e hanno proposto appello. Ottenendo una piena vittoria. Il Consiglio di Stato aveva esaminato due ricorsi il 2 dicembre, ma le motivazioni delle sentenze sono state depositate il 26 gennaio a disposizione delle parti. In entrambi i casi, i giudici hanno “assolto” la disposizione data dalla commissione agli aspiranti medici di lasciare in evidenza sul banco il documento di identità («in modo – scrivono i giudici – da poter essere consultato dai membri della commissione in ogni momento, all’evidente fine di impedire possibili sostituzioni di persona tra candidati o scambi di elaborati». Il Consiglio di Stato ritiene che la condotta della commissione «non poteva ritenersi lesiva dei principi di segretezza e anonimato». Neppure volendo, spiegano i giudici, i commissari avrebbero potuto abbinare il nome sul documento al codice alfanumerico abbinato al candidato. «Le complesse caratteristiche grafiche del codice segreto assegnato a ciascun candidato – si legge nelle due sentenze – rendevano del tutto remota la possibilità di una relativa memorizzazione in funzione del successivo abbinamento con il nominativo del candidato, anche tenuto conto dell’elevato numero di candidati e della circostanza che la sorveglianza in aula non era eseguita solo dai commissari, ma anche dai componenti del comitato di vigilanza». Ancora, scrivono i giudici, «non c’era possibilità alcuna per i commissari né di influire sulla predisposizione dei quesiti oggetto di prova, predisposti direttamente dal ministero, né di influire sulla correzione degli elaborati, affidata esclusivamente al consorzio interuniversitario Cineca con modalità elettroniche». «La disposizione della commissione – è la conclusione – era non solo in concreto, ma anche in astratto, oggettivamente inidonea a influire sulle valutazioni e sull’esito delle prove preselettive e a intaccare le regole dell’anonimato e della segretezza delle operazioni concorsuali nella fase delle correzioni». Oltre a respingere il ricorso originario degli studenti, il Consiglio di Stato li ha condannati in solido a rifondere all’Università di Sassari e al ministero le spese del doppio grado di giudizio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
dipartimento scienze naturali
Gli studenti alle prese con le olimpiadi di matematica
 
SASSARI Sono cominciati ieri, e andranno avanti sino a domani, gli incontri gli Incontri Olimpionici di Matematica promossi dall’Unione Matematica Italiana, rivolti a studenti e insegnanti coinvolti nelle gare individuali e a squadre delle Olimpiadi della Matematica. A ospitarli è il Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’Università di Sassari . L’iniziativa si pone come obiettivo la formazione di competenze su argomenti extracurricolari, che i docenti partecipanti potranno a loro volta spendere a livello locale organizzando stage su argomenti di Matematica “olimpica” per studenti delle scuole secondarie regionali, con l'intento di migliorare e innovare la didattica e l’apprendimento della Matematica. Interverranno come relatori Marco Golla (Dip.to di Matematica – Università di Pisa) e Giorgio Busoni (Scuola Internazionale Studi Superiori Avanzati – Trieste), i quali affronteranno problemi di Geometria, Algebra, Aritmetica e Calcolo combinatorio.Parteciperanno le seguenti scuole: Liceo Scientifico Spano, Sassari; Liceo Classico Canopoleno, Sassari; Liceo Scientifico Marconi, Sassari; Liceo Scientifico Fermi, Alghero; Liceo Scientifico Mariano IV, Oristano; Liceo Scientifico Galilei, Macomer; Liceo Scientifico Capoterra, Cagliari; Liceo Scientifico Fermi, Nuoro; Liceo Scientifico Europa Unità, Porto Torres.Gli incontri si terranno a Sassari, nel Polo Bionaturalistico di Piandanna (Aula 1, secondo piano) oggi e domani dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30.

Questionario e social

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