Venerdì 6 febbraio 2015

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 febbraio 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
«Destinazione Europa»
Luigi Raffo: o si cambia o saremo un ateneo-succursale
UNIVERSITÀ. L’ingegnere elettronico in campo per conquistare il rettorato
LUIGI RAFFO È UNO DEI TRE INGEGNERI IN CORSA PER IL RETTORATO. DOCENTE DEL POLO DI PIAZZA D’ARMI CHE, PER 18 ANNI, HA GOVERNATO L’ATENEO CON PASQUALE MISTRETTA, IL RETTORE DAL REGNO PIÙ LONGEVO
 
Basta un clic per conoscerlo: www.luigiraffo.it racconta tutto di lui, l’ingegnere elettronico aspirante rettore. Da lì, il professore di piazza D’Armi, si affaccia ogni mattina, in questi giorni di campagna elettorale e da lì sfodera le sue doti di comunicatore (e ascoltatore) per catturare l’attenzione (leggi voti) sulla sua candidatura. È così che Luigi Raffo, docente di Ingegneria industriale e dell’informazione, vuole farsi conoscere: ha scritto in prima persona la sua biografia («Nasco nel 1965 a Lavagna, cittadina della riviera ligure») e disegnato alcune vignette per illustrare ciò che farebbe se fosse alla guida dell’Università, da qui ai prossimi sei anni. Stesso traguardo degli altri due ingegneri (Giacomo Cao e Giorgio Massacci), in gara per le elezioni di marzo, assieme alla farmacologa Maria Del Zompo e all’ex preside di Scienze Politiche, Paola Piras.
Perché tre ingegneri?
«Perché rappresentiamo tre visioni diverse, diversi dipartimenti e diverse competenze. Io mi sono sempre occupato di computer, non potrei mai costruire una casa, crollerebbe».
Com’è arrivato a Cagliari?
«Quasi alla fine del dottorato a Genova, ho vinto uno dei posti da ricercatore banditi per far partire il corso di laurea in Ingegneria elettronica a Cagliari: ci sono arrivato il 28 febbraio ’94, per non lasciarla più».
Si dice che lei ha in mano le chiavi per aprire la cassaforte di Bruxelles...
«Dal 2012 ho la delega sui progetti europei e il mio compito è incoraggiare i colleghi capaci affinché portino finanziamenti, soldi importanti come i due milioni ottenuti dal mio gruppo di ricerca con 6 progetti. Mi batterò per essere più presente in Europa, in tutti i contesti, per capire da che parte tira il vento».
Cagliari è ancora molto debole su questo fronte?
«Possiamo fare di più e come rettore incentiverò questa strada, sebbene sia da mettere in evidenza che negli ultimi due anni c’è stata un’impennata di finanziamenti, saliti a 5 milioni nel 2013 a fronte di uno nel 2012. Adesso c’è una piccola interruzione sui bandi ma negli ultimi 5 mesi abbiamo già ottenuto più di un milione su 3 nuovi progetti».
Cos’è mancato finora?
«Aver coscienza del fatto che se continuiamo a sopravvivere, tra qualche anno l’università di Cagliari diventerà una succursale di altre università. Siamo a un bivio».
E lei dove svolterebbe?
«Dove si possa innescare un circolo virtuoso che porti il nostro ateneo a essere protagonista, credibile e attrattivo anche verso l’esterno. Se ci sono 1117 studenti sardi che si immatricolano in altre università devono esserci tanti altri disposti a venire qui (oggi sono solo 29): perciò dobbiamo identificare temi e iniziative che ci rendano interessanti e sfruttare situazioni di vantaggio per attrarre anche da fuori».
E far rientrare i cervelli?
«È anche il modo per ridare fiato all’impresa, creando nuove opportunità per chi vuole tornare nell’Isola».
Lei crede nei percorsi trasversali?
«Io voglio che ci sia un processo di progettazione che coinvolga tutti, le forze per cambiare ci sono».
Tutto questo a 50 anni, già rettore?
«L’età giusta, per un completo cambio di passo».
Carla Raggio
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Chi è
Da Genova a Cagliari sino a Bruxelles
 
Da quel giorno inizia l’avventura. Nella sua biografia, Luigi Raffo scrive: «Una mattina del gennaio 1988, mentre frequento il quarto anno di Ingegneria elettronica a Genova, all’edicola della stazione ferroviaria trovo un numero di Scientific American che racconta delle “Neural Networks”, nuovi algoritmi di elaborazione collettiva che scomodano paragoni arditi con l’organizzazione del nostro cervello…Decido che è questo che voglio studiare nei miei prossimi anni. È il primo passo di un percorso di studi a cavallo di più discipline». Ingegneria applicata alla medicina (protesi degli arti), ma anche ingegneria al servizio di progetti sociali, come quello per aumentare l’autonomia degli anziani e per l’invecchiamento attivo, di cui Raffo è coordinatore internazionale.
Laurea e dottorato a Genova, arriva a Cagliari nel ’94, dal 2006 è professore ordinario di Elettronica. Già presidente del Consiglio di corso di laurea in Ingegneria Biomedica, è vincitore di 6 progetti di ricerca europei. Sui programmi dell’Ue ha la delega dal 2012.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
I tagli all’istruzione e il futuro
Così incolti e così infelici
Senza investimenti in cultura la Sardegna è destinata a rimanere a lungo ai margini
Nicolò Migheli
 
Vi era un tempo in cui l’operaio e il pastore si sacrificavano per avere un figlio dottore. Era un investimento per il futuro. Un’epoca dove le istituzioni pubbliche investivano in istruzione e cultura. Si era consci che per la crescita sociale ed economica di una comunità istruzione e cultura erano strategici. In Sardegna avvenne nel dopoguerra, vincere l’analfabetismo di massa era uno degli obiettivi principali.
Non a caso ricordiamo quel periodo come uno dei più dinamici, pieno di tensioni democratiche e civili. Un’isola che abbandonava i posti di bassa classifica dell’istruzione per diventare un luogo che cercava il proprio riscatto. Quell’abbozzo di società industriale era caratterizzato dalla presenza delle agenzie di senso.
Partiti, sindacati, Chiesa, famiglia e scuola non si limitavano a indicare una palingenesi e un futuro possibile, l’accento che veniva dato era quello di sconfiggere l’ignoranza, considerata una delle prime cause della povertà. Poi qualcosa si è rotto. Sono scomparsi i corpi intermedi, la Chiesa fatica sempre di più in un contesto secolarizzato, la scuola non garantisce più la mobilità sociale.
Quella finestra di opportunità si è chiusa, di conseguenza anche il titolo di studio ha perso di importanza. Quasi che la società contemporanea non abbia più bisogno di persone colte. Competenze giusto sufficienti per accedere al web. Un processo aiutato se non favorito, dalle politiche pubbliche sull’istruzione. Negli ultimi 15 anni i tagli hanno ridotto gli investimenti, lasciando la scuola alla buona volontà e motivazione degli insegnanti, i veri eroi di questo tempo. Cresce l’abbandono scolastico, i dati Invalsi sulle performance dei nostri studenti sono impietosi.
Quanto questi risultati sono dovuti al fatto che i nostri ragazzi sentano la scuola lontana, dove la Sardegna è solo un inciso e non se ne studi né la storia né la lingua? E quanto quanto questo influisce nella formazione dell’autostima?
L’Università non va meglio. Le controriforme stanno finendo con il rafforzare le sedi del nord d’Italia a discapito del sud e delle isole. L’economicismo che domina queste operazioni sembra nascondere un progetto neo oligarchico. Chi avrà i mezzi potrà frequentare le università più prestigiose, possibilmente quelle internazionali, gli altri faranno quel che potranno, se vorranno. L’Oms ha richiamato l’Italia perché il numero delle vaccinazioni obbligatorie dei bambini sta scendendo sotto il livello di guardia. Uno dei primi effetti del taglio all’istruzione si potrebbe dire. Genitori vittime della disinformazione dominante nel web? O solo mancanti di cultura scientifica? Qualsiasi sia la risposta significa abbandonarsi all’irrazionale. Di morbillo si muore. Giulio Tremonti, un economista, disse con la cultura non si mangia, benché i dati internazionali dimostrino che ogni euro investito in cultura ne generi altri 5 nell’indotto. Produrre individui incolti ha il suo peso sociale. Significa progettare una società priva di senso civico, popolata da persone impossibilitate a capire un testo, dipendenti dagli altri. Individui insicuri, incapaci di capire il proprio tempo, generatori di una società infelice.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Cabras, a marzo la visita della presidente della Camera
Laura Boldrini vedrà i Giganti di Mont’e Prama poi farà tappa in Consiglio regionale
 
CABRAS È in arrivo un ospite d’eccezione per i Giganti di Mont’e Prama. Tra circa un mese e mezzo, varcherà la soglia del museo civico Giovanni Marongiu in via Tharros a Cabras, la presidente della Camera Laura Boldrini. Lo ha comunicato Caterina Pes, segretario di presidenza della Camera dei deputati. «Sono felice che la Presidente abbia risposto positivamente al mio invito a visitare uno dei nostri tesori più preziosi», spiega la deputata oristanese.
La Boldrini verrà in Sardegna in visita ufficiale a fine di marzo, un modo per ammirare quindi alcune delle ricchezze più significative dell’isola come il museo di Cabras dove sono in bella mostra sei enormi statue di pietra, quattro modellini di nuraghe più tutti gli altri reperti che raccontano la storia del Sinis. Per lei sarà l’occasione anche di vedere gli ultimi due Giganti scoperti a Mont’e Prama quest’estate dagli archeologi delle Università di Sassari e Cagliari, in esposizione dentro due grandi gabbie di legno in attesa di essere restaurati.
E chissà se il direttore del museo Carla Del Vais deciderà di aprire anche i magazzini sotterranei dove sono custoditi tutti gli altri frammenti trovati sempre a Mont’e Prama durante l’ultima campagna di scavo. C’è di tutto e di più: teste, busti, braccia, piedi, calzari, scudi e tanto altro ancora. «Il programma è ancora in via di definizione ma sono certa che per la Presidente sarà un’esperienza di profonda conoscenza dell’isola e un’occasione importante per i Giganti che devono sempre di più divenire il simbolo della rinascita della Sardegna», aggiunge Caterina Pes che oggi sarà a Cabras per la presentazione del progetto della nuova ala del museo lagunare assieme al sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu e l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino. La notizia della visita della Boldrini, ieri mattina è arrivata anche nell’ufficio del sindaco di Cabras Cristiano Carrus: «Per noi è ovviamente un onore ricevere una figura dello Stato così importante», commenta. «Un modo questo per promuovere ancora di più i nostri Giganti. Di certo non andrà via senza la bottarga».
La Boldrini farà tappa anche in Consiglio Regionale: «La sua visita è motivo di orgoglio e vanto per la nostra isola», commenta il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau. «Sarà l’occasione per riflettere sui tanti temi che riguardano le assemblee legislative, portando all’attenzione della terza carica dello Stato le emergenze che oggi affronta la nostra isola».
Sara Pinna
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
Stop ai doppioni: ospedali accorpati
SASSARI. Piano di riorganizzazione della sanità pubblica
 
L’ospedale Santissima Annunziata e le cliniche universitarie di Sassari saranno accorpati entro la fine di quest’anno per evitare sprechi, inutili doppioni e lavorare in una nuova ottica di risparmio, sinergia e crescita. Il piano per la riorganizzazione della sanità pubblica a Sassari è stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa dal rettore dell’Università, Massimo Carpinelli, e dal commissario straordinario del’Azienda ospedaliero universitaria, Giuseppe Pintor, assieme ai nuovi direttori sanitario e amministrativo Aou, Antonella Virdis e Salvatore Piras, e i delegati del rettore alla medicina, Maria Pina Dore, e all’area chirurgica, Alberto Porcu. Entro la fine dell’anno sarà in funzione una cittadella sanitaria più moderna ed efficiente con l’accorpamento delle attuali cinque strutture. Il Santissima Annunziata sarà unito all’Azienda ospedaliero universitaria: il progetto, per il quale sono già disponibili 95 milioni di euro, prevede almeno 700 posti letto e, soprattutto l’impulso alla ricerca e alla formazione.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Nell’Isola 13 nuovi magistrati
La decisione del Csm: giudici e pm arriveranno entro ottobre 
GIUSTIZIA. Saranno coperti tutti i posti vacanti tranne due a Cagliari e uno a Oristano
 
Entro il prossimo ottobre tutte le Procure e i Tribunali della Sardegna avranno l’organico al completo: è quanto disposto mercoledì scorso dal plenum del Csm, il Consiglio superiore della magistratura (l’organo di autogoverno di giudici e pubblici ministeri), stabilendo quali sedi giudiziarie assegnare ai neo magistrati. Decisione importante, vista la sofferenza negli uffici di tutta l’Isola che il 24 gennaio, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il primo presidente della Corte d’appello Grazia Corradini non aveva mancato di sottolineare. La massima carica della magistratura in Sardegna aveva snocciolato dati molto indicativi sulle difficoltà incontrate giornalmente dalla “macchina giustizia”: le scoperture di posti a Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Tempio e Lanusei oscillavano dal 3 al 12 per cento tra Procure, Tribunali e Corti d’appello. Troppi buchi d’organico per far fronte ai circa 40 mila nuovi fascicoli che ogni anno arrivano nelle mani dei vari sostituti.
I POSTI Il Csm con questa decisione ha recepito la richiesta della Terza commissione, che si occupa di individuare le sedi da assegnare ai “Mot”, cioè i magistrati ordinari in tirocinio abbreviato. Una commissione della quale fa parte Luca Forteleoni, 46 anni, pubblico ministero a Oristano, Cagliari e Nuoro prima di essere eletto nel luglio 2014 al Consiglio superiore come più votato. A Nuoro arriveranno un giudice e due pubblici ministeri; a Tempio tre giudici; a Sassari tre giudici; a Lanusei due giudici; a Oristano due giudici. Rimarranno liberi un posto in quest’ultima sede (per eventuali trasferimenti ordinari) e due a Cagliari (si copriranno entro maggio coi trasferimenti ordinari). Tutte le altre sedi avranno il pieno organico nelle Procure e nei Tribunali. I nuovi magistrati sceglieranno le sedi di destinazione entro il 10 marzo e prenderanno servizio entro ottobre.
PROCURA GENERALE Lo stesso plenum dovrebbe ratificare entro due settimane, come reso noto già ieri, la nomina di Roberto Saieva come procuratore generale di Cagliari in sostituzione di Ettore Angioni, andato in pensione a fine anno. Siciliano, procuratore capo a Sassari dal 2009, Saieva è nato ad Agrigento nel 1952 ed è entrato in magistratura nel 1978. Un passato da sostituto procuratore a Caltanissetta, prima di guidare la Procura di Sassari era stato a capo di quella di Nuoro dal 1998 al 2003. Ha trascorso diversi anni anche alla Procura di Patti in Sicilia. Il suo posto sarà preso dall’attuale procuratore di Nuoro, Andrea Garau. Presto si aprirà anche il fronte di Cagliari, dove è previsto che l’attuale procuratore capo Mauro Mura vada in pensione entro l’anno, mentre a Oristano il presidente di sezione penale Modestino Villani è in partenza il 19 febbraio: andrà a ricoprire lo stesso posto a Torino.
I DIPENDENTI Resta irrisolta al momento la altrettanto grave carenza di personale amministrativo, che ha toccato un tasso dell’8,97 per cento. Problema la cui soluzione però spetta al ministero della Giustizia, non al Csm, e che la stessa Corradini aveva sottolineato essere il vero punto dolente della lentezza e farraginosità delle cause penali e civili. Nei Tribunali si va avanti «solo grazie all’ottimo lavoro dei dipendenti», aveva spiegato il presidente della Corte d’appello di Cagliari. Da dove hanno origine le difficoltà? L’aveva spiegato nella stessa occasione Cristina Di Stefano, rappresentante dei lavoratori del “Dipartimento organizzazione giudiziaria” di Cagliari: la «decrescita costante» degli organici «negli ultimi 15 anni» è dovuta «ai pensionamenti non compensati dall’adozione di politiche di ricambio generazionale». Eppure «noi dipendenti abbiamo sostenuto riforme a costo zero contrastando le disfunzioni e le carenze di organico con professionalità e senso di abnegazione in totale assenza di riconoscimenti fondati sul merito». Nonostante questo, il 20 gennaio il ministero ha pubblicato «il bando di mobilità volontaria esterna per la copertura di 1.031 posti vacanti di personale amministrativo destinato agli uffici giudiziari». Una procedura «rivolta a personale dipendente a tempo pieno e indeterminato appartenente non solo al comparto Ministeri ma anche ad altre amministrazioni» che, non riguardando solo «specializzati», rischia di «saturare tutte le posizioni professionali alle quali legittimamente da 20 anni aspiriamo».
Andrea Manunza
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
I malati votano l’ospedale
Ecco la classifica dei sardi
Un sito specializzato raccoglie i giudizi “oggettivi” dei pazienti
 
Quattro ospedali sopra la sufficienza, il resto annaspa tra la mediocrità e l’insufficienza grave: se fosse per il sito Thatmorning, il Tripadvisor della sanità, solo tre strutture cagliaritane (Policlinico, Brotzu e Marino) e una sassarese (Santissima Annunziata) verrebbero promosse tra le 27 sparse per il territorio della Sardegna. L’Isola ha una valutazione media di 3,4. Punteggio basso, ma non molto distante dalla media delle regioni italiane, anche questa abbastanza scarsa: 4,3.
Il portale, on line da poco, cerca di disegnare una mappa dei migliori ospedali della nazione, reparto per reparto, incrociando due dati differenti. Primo: le valutazioni «oggettive» provenienti dal campo scientifico. Secondo: le impressioni e i commenti raccolti tra i pazienti. Proprio come fa per hotel e ristoranti il più famoso Tripadvisor.
COME FUNZIONA Per partecipare a questa guida Michelin delle strutture sanitarie bisogna innanzitutto registrarsi, possibilmente con nome e cognome vero (come richiesto dal portale, per responsabilizzare gli iscritti e aumentare l’affidabilità) e inserire i propri dati. Poi si possono pubblicare le recensioni sui singoli reparti o raccontare le proprie esperienze in ospedale, in modo da condividere gioie e dolori del ricovero con gli altri. Ognuno deve anche dare due voti a sé stesso: il primo per il proprio grado di salute, il secondo per l’umore. Sotto questi aspetti, la Sardegna riesce a raggiungere le parti alte delle classifiche: terza sotto il profilo delle condizioni fisiche, nona per quanto riguarda l’animo. Ma sono le uniche buone notizie.
LA CLASSIFICA Nessun ospedale sardo è tra i primi dieci italiani - la lista è guidata dal Careggi di Firenze - mentre l’unico reparto a entrare nella top ten nazionale è l’unità spinale del Marino di Cagliari. Voto 6, che consente al dipartimento di arrivare quinto in Italia.
Stando alla fotografia fatta da Thatmorning, la sanità migliore è quella cagliaritana. Il Policlinico universitario ha un voto medio di 6,5, raggiunto grazie alle buone valutazioni dei reparti dedicati ai bambini (Neonatologia 7,9, Terapia intensiva neonatale 7,2). La maglia nera nella struttura invece è equamente divisa tra Allergologia e Medicina del lavoro, che hanno una valutazione di 3,3. Al Brotzu vanno bene la Neurologia (voto 7,6) e la Cardiologia (7,2, mentre la media italiana è 5) grazie anche all’alto numero di posti letto a disposizione: 40 per il primo reparto, 30 per il secondo. L’unica insufficienza grave è quella della Chirurgia plastica, che colleziona un 4.
SANTISSIMA ANNUNZIATA A Sassari è il Santissima Annunziata (6) a tirar su le quotazioni della sanità della provincia. Tra i voti dei singoli reparti spiccano i due 7 assegnati a Nefrologia e alla Terapia intensiva. Se ci si sposta a Olbia, il Giovanni Paolo II prende un 4,7 nella pagella del portale: la struttura paga i «reparti piccoli» e la «scarsa sinergia» tra i vari settori. Votazione da prefisso telefonico per il San Camillo di Sorgono (media di 0,8). In questo caso oltre agli spazi ristretti e ai problemi di comunicazione tra reparti, è stata valutata anche la «mancanza di specializzazione» della struttura. Motivi simili a quelli che hanno portato nelle parti basse della classifica il San Marcellino di Muravera (0,9), il Paolo Merlo della Maddalena (1), il San Giuseppe di Isili (1,1), il Delogu di Ghilarza (1,1) e il Mastino di Bosa (1,2).
I CRITERI I criteri oggettivi utilizzati dai gestori del portale sono sei: le dimensioni del reparto, quelle complessive della struttura, la specializzazione dell’ospedale, la sinergia tra i dipartimenti, i risultati economici dell’azienda sanitaria e infine il giudizio sulla qualità delle cure. La valutazione dei reparti e degli ospedali «si è basata sull’elaborazione degli ultimi dati pubblici messi a disposizione dal Ministero della Salute, riguardanti le attività di ricovero pubblico», viene specificato sul sito. Il resto è rappresentato dalla parte social del progetto: la condivisione delle esperienze, un facebook sanitario - con limiti e i pregi - che è riuscito a catalogare 1.200 ospedali e 8.500 reparti in Italia.
Michele Ruffi
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 2
tesori a rischio
Il regno dei Giganti resta incustodito
di Claudio Zoccheddu  
 
Quando cala la notte, oltre alla luce scompare anche quel senso di grandezza che si avverte quando si guarda la collina dei giganti di pietra, la casa delle statue che raccontano il passato glorioso della Sardegna. L’importanza dei tempi andati non si percepisce quando il buio avvolge le colline del Sinis e la casa dei guerrieri diventa una tavola nera su cui chiunque può imprimere il suo segno. I controlli ci sono, bisogna dirlo, ma sono sporadici e comunque molto lontani da quello che ci si aspetterebbe per un sito che custodisce, ormai lo dicono anche gli esperti, il ritrovamento archeologico più importante degli ultimi 50 anni. Nella notte tra ieri e avantieri, quando vento, pioggia e grandine erano le uniche presenza iscritte all’albo dei visitatori del sito, lo scavo era deserto. E buio. Le condizioni ideali per un blitz dei temutissimi tombaroli con il vizietto del nuragico. Presenze ormai sbiadite, quelli veri battevano il Sinis e seminavano danni quando i giganti erano appena ritornati alla luce, che comunque avevano giustificato alcune misure tampone adottate dopo che due tombe erano state violate durante la fase di scavo. Probabile che si trattasse di principianti alla ricerca di un improbabile colpaccio più che di un tombarolo esperto. Comunque, è stato lo spunto per una gara di solidarietà nata per proteggere il sonno dei giganti. Il primo a entrare in azione era stato Mauro Pili. Il deputato di Unidos aveva affittato due torri faro per illuminare il sito. La luce, però, era durata solo qualche giorno e poi era stata spenta. Subito dopo era partita la fuga in avanti di uno dei responsabili dello scavo, l’archeologo Raimondo Zucca, che aveva pagato di tasca due notti di lavoro di una guardia giurata. Un’idea rimasta in piedi anche nei giorni successivi, quando però la paga era arrivata dall’Università di Sassari. Qualche tempo dopo, quando era tempo di Natale e di vacanze fuori porta, era stata la volta dei camper e delle roulottes di Nurnet, la fondazione di Antonello Gregorini che aveva assicurato la copertura fino alla notte del 6 gennaio. Poi, terminate le vacanze di Natale era terminato anche l’accampamento di Nurnet. Da allora più nessuno ha presidiato Mont’e Prama, se non le parole di chi ha annunciato un allaccio elettrico (mai realizzato), un sistema di videosorveglianza (di cui si sono perse le tracce) e un impianto di telecamere termiche, promesso di recente ma ancora ipotetico. Avantieri notte si sono affacciati i carabinieri della stazione di Cabras, circa venti minuti dopo la mezzanotte, ma il sito è rimasto deserto per gran parte della notte. Anche la recinzione, che in ogni caso copre solo uno dei quattro lati che racchiudono lo scavo, ha stupito i pochi che hanno avuto l’idea di trascorrere una notte di tempesta a ridosso degli scavi. Una parte delle rete di plastica arancione, quella svolge il ruolo del cancello, è stata abbattuta dal vento e lo scavo dava l’impressione di essere aperto, oltre che abbandonato. Varcare la soglia, e avventurarsi verso l’area di scavo, era un gioco talmente facile che non valeva nemmeno la pena di essere giocato. Gli unici elementi di disturbo erano quelli forniti dalla natura. Efficaci, low-cost ma decisamente imprevedibili. Pioggia e vento hanno sferzato Mont’e Prama per tutta la notte mentre il freddo contribuiva a proteggere il sito consigliando una nottata davanti al caminetto piuttosto che nei pressi di un sito archeologico dall’aspetto trasandato e poco rassicurante. Un sito che è stato il teatro di tante parole ma di pochissimi fatti. I giganti sono ormai un simbolo della Sardegna e sembra quasi impossibili che quelle statue e quei modelli di nuraghe arrivino da un cantiere dove anche la luce di una lampadina elettrica sembra solo un sogno di una notte di mezzo inverno.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
Laura Boldrini visiterà Mont’e Prama
A marzo sarà per alcuni giorni nell’isola. Tra gli appuntamenti la cerimonia in ricordo di Maria Lai
 
CABRAS Ospiti illustri si attendono nella Casa dei Giganti. Con un annuncio che sta già suscitando qualche polemica, il deputato oristanese Caterina Pes ha aperto la porta di quella casa che in questi ultimi tempi sembra poco sorvegliata alla terza carica dello Stato. Il presidente della Camera Laura Boldrini sarà in Sardegna per una visita ufficiale prevista tra la fine di marzo e i primi di aprile. La parlamentare del Partito democratico Caterina Pes è segretaria della Camera dei deputati e anche in questa veste ha rivolto un invito alla presidente. Invito che Laura Boldrini ha accolto di buon grado, forse anche incuriosita dalle notizie che anche la stampa nazionale ha riservato alle scoperte recenti nell’area archeologica di Mont’e Prama e alle novità che la ricostruzione di alcuni passaggi potrebbero introdurre nella scrittura di una parte della storia della Sardegna e del mediterraneo. Probabilmente in occasione della visita a Cabras ci sarà anche il sottosegretario alla Cultura, Francesca Barracciu, che sulle vicende degli scavi a Mont’e Prama è già intervenuta in diverse occasioni. Sarà l’occasione per verificare l’attenzione che le istituzioni nazionali intendono riservare al “giacimento” archeologico di Mont’e Prama. Perché, stando alle previsioni degli studiosi, di vero e proprio giacimento si tratta, perché ciò che stato sinora scoperto potrebbe essere soltanto una minima parte di quanto è ancora sepolto nelle colline del Sinis. «Il programma della visita è ancora in fase di definizione – ha detto Caterina Pes –. Di certo la presidente Laura Boldrini farà una tappa a Cabras per visitare la mostra sui Giganti di Mont’e Prama ospitata nel museo archeologico cittadino». Proprio nel museo civico “Giovanni Marongiu” questo pomeriggio verrà presentato al pubblico il progetto per la realizzazione della nuova “casa” dei Giganti di Mont’e Prama. Oggi, quindi, alle 18,30, nel corso di una manifestazione pubblica organizzata dalla Regione, dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, oltre che dallo stesso museo “Giovanni Marongiu”, verranno svelati i dettagli del progetto di ampliamento dell’attuale struttura. Commemorazione. La Boldrini dovrebbe partecipare anche alle cerimonie di commemorazione organizzate per il secondo anniversario della scomparsa di Maria Lai, l’artista di Ulassai le cui opere sono esposte nei più importanti musei del mondo. Lo anticipa il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, precisando che il programma della visita è ancora da definire. «Incontrerò con grande piacere e insieme al Consiglio regionale la presidente Boldrini. La sua visita - spiega - è motivo di orgoglio e vanto per la nostra isola. Sarà l’occasione per riflettere sui tanti temi che riguardano le assemblee legislative, portando all’attenzione della terza carica dello Stato le emergenze che oggi affronta la nostra isola».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Le voci di rimpasto agitano la maggioranza
Tutti smentiscono che ci sia un riassetto in giunta, ma difendono i loro assessori
Capelli (Cd): ottimo Morandi. Pizzuto (Sel): Claudia Firino non è in discussione
 
CAGLIARI La frase magica ma complicata e se si vuole anche indigesta, «c’è un’ipotesi di rimpasto in Giunta», ha fatto saltare tutti sulla seggiola nel centrosinistra. Il clima tranquillo di queste settimane, tra l’altro sbandierato più volte dalla maggioranza, è cambiato all’improvviso. Meno chiacchiere e più dichiarazioni ufficiali dai partiti, per far capire subito da che parte si sta: fra quelli favorevoli all’aggiustamento in corsa o fra i contrari. In molti sono usciti allo scoperto e l’ hanno fatto soprattutto per dare un «evidente sostegno» agli assessori che le indiscrezioni danno in bilico: Maria Grazia Piras, Francesco Morandi, Claudia Firino e Virginia Mura. Oppure a reagire sono stati gli stessi assessori sulla graticola, perché tutti vorrebbero superare indenni l’ormai prossimo esame di riparazione. Sta di fatto che la maggioranza ha letto e capito il messaggio: è inutile mettere ancora la sordina alle polemiche e ai malumori. Ci sono e vanno affrontati di petto: non subito ma entro marzo, dopo il via libera alla Finanziaria, o al più tardi all’inizio dell’estate. Certo, sulla scena c’è stata anche l’irruzione dei soliti pompieri: «Il rimpasto non è nell’agenda del centrosinistra e sbaglia chi lo ipotizza a breve», hanno detto per spegnere il falò, ma potrebbero non esserci riusciti. Centro Democratico. Il segretario regionale e deputato Roberto Capelli ha preso subito posizione. Doveva farlo, uno degli assessori ora sotto tiro l’ha indicato lui: è Francesco Morandi al Turismo. Dopo essersi scagliato ma senza far nomi contro chi «porta avanti la lotta politica con qualunque mezzo e a qualsiasi prezzo, magari con la menzogna e la calunnia», è sceso nel particolare. «Il mio partito – le sue parole – condivide senza riserve l’opera intelligente, moderna, incisa ed efficace portata avanti dall’assessore Morandi, con il costante sostegno dei consiglieri regionali Anna Maria Busia e Roberto Desini». Per poi ricordare quello che l’assessorato ha prodotto in questi dieci mesi: la bozza finale del disegno di legge quadro sul turismo, la proposta di passare dalla tassa di soggiorno a un “contributo per l’ambiente”. E ancora: il «nuovo posizionamento» della Sardegna sui mercati internazionali, l’avanzata organizzazione della terza conferenza dell’artigianato, sarà a marzo, fino alla soppressione definitiva della molto critica agenzia Sardegna Promozione e anche «il lavoro preparatorio per l’Expo di Milano». Non ci sarebbe altro da aggiungere per spazzare via le voci, è la tesi di Capelli, ma «se qualcuno volesse approfondire l’analisi, rivedere o correggere. il tavolo del centrosinistra saprà certamente onorare col giusto impegno il mandato di governo ricevuto dai sardi nel 2014». Dunque, il Cd è andato ben oltre la semplice difesa d’ufficio dell’assessore. Di fatto sembra essere passato al contrattacco. Sel. Se qualcuno vuole mettere invece in discussione l’assessore Claudia Firino (Cultura) dovrà ripensarci dopo questa dichiarazione del coordinatore e consigliere regionale Luca Pizzuto: «In questo momento siamo impegnati a difendere il diritto alla felicità dei sardi e non ci risulta all’ordine del giorno alcun rimpasto in Giunta». Claudia Firino è in quota Sel, o meglio ancora a suo tempo è stata indicata dalla componente che fra i vendoliani ha la maggioranza in Sardegna ed, è quella capeggiata dal senatore Luciano Uras e appunto da Pizzuto. Che fa sapere «di non essere appassionato alle telenovele di Palazzo», perché «Sel insieme alla maggioranza e alla Giunta è impegnata solo a dare risposte concrete ai problemi reali dei cittadini con la prossima Finanziaria regionale». Per poi sbarrare la porta alle altre voci così: «Migliorare la manovra economica questo sì ci appassiona e ci tormenta, il resto no». Gli altri. La minoranza del Pd, quella che si riconosce nel senatore Ignazio Angioni sconfitto da Soru alle primarie per la segretaria, ha fatto quadrato intorno all’assessore Virginia Mura (Lavoro). Nessuna dichiarazione ufficiale, ma un messaggio l’ha lanciato: «È tempo sprecato inseguire le voci» e quindi che «nessuno le alimenti». Anche il gruppo di Sardegna Vera (La Base, Upc, Idv e Psi) che in Giunta è rappresentata dall’assessore Maria Grazia Piras (Industria) non è uscita allo scoperto. Ma i suoi avvertimenti sono stati chiari: prima ha attaccato l’assessore alla Salute (Luigi Arru, area Pd) e poi criticato buona parte dell’operato della Giunta. La traduzione potrebbe essere questa: attenzione, se mettiamo in discussione un assessore, nel frullatore del rimpasto finiscono tutti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
arru
«Nessun timore è pronto il camice»
 
È criticato ma non ancora sulla graticola, l’assessore alla Salute Luigi Arru. Il possibile rimpasto non dovrebbe riguardarlo, ma se dovesse accadere? Ecco quale è stata la risposta del medico di Nuoro prestato alla politica: «Sono sereno ma posso già dire che ho cominciato a ristirare il mio camice bianco».
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Due delegati del rettore per la Medicina
organizzeranno laboratori e sale operatorie
 
Razionalizzazione dei laboratori e nuove strategie per il funzionamento dei blocchi operatori. Sono questi gli obiettivi che accompagnano la nomina, recentissima, di due delegati del rettore Massimo Carpinelli per la sanità. Si tratta della gastroenterologa Maria Pina Dore e del chirurgo Alberto Porcu. La prima, delegata dal rettore per tutto ciò che riguarda la medicina interna, è docente associato di Gastroenterologia nell’università di Sassari. Il rettore le ha chiesto di occuparsi attivamente del sistema dei laboratori per razionalizzare le erogazioni di servizi in vista dell’incorporazione del Santissima Annunziata. Anche Giuseppe Pintor ha messo in evidenza l’esigenza urgente di eliminare sprechi e doppioni soprattutto in questo delicato settore. Alberto Porcu invece dovrà programmare tutto ciò che riguarda l’aspetto chirurgico dell’assistenza ospedaliera. Ieri, nel corso dell’incontro con la stampa, ha detto che fra le priorità per rendere più efficiente l’offerta di servizi nel nuovo ospedale ci sarà quella di raggruppare i blocchi operatori per fare in modo che il percorso “circolare” del paziente (così l’ha immaginato l’assessore Arru nella legge regionale sulla riforma sanitaria) non venga interrotto con inutili e costosi spostamenti. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Sanità. Servizi per il futuro
Nasce un ospedale da 900 posti letto
In fase di avvio il progetto preliminare ma i 95 milioni di finanziamento dovranno essere utilizzati entro quest’anno
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Nasce un gigante da 900 posti letto come non ce ne sono altri in tutta Italia per dare una svolta alla sanità del territorio. Un ospedale tutto nuovo e realizzato secondo gli standard europei così come prescritto dalla giunta regionale Pigliaru e in particolare dall’assessorato alla Sanità guidato da Luigi Arru. Ieri il progetto di massima per il “polo di eccellenza” finanziato in extremis a novembre del 2014 con 95 milioni di euro, è stato presentato dai due staff che per la realizzazione di questo grande cambiamento dovranno camminare fianco a fianco: quello dell’azienda ospedaliero universitaria e quello dell’università. «Credo molto in questo progetto - ha detto il rettore dell’ateneo turritano Massimo Carpinelli -. Si tratta di una struttura unica che punterà tutto sulla qualità e sulla formazione degli studenti, i professionisti che un domani continueranno a far crescere la sanità nel territorio». Il desiderio è naturalmente che sempre più giovani scelgano di iscriversi nelle facoltà di Medicina e nelle scuole legate alle professioni sanitarie contribuendo in questo modo a dare slancio al sistema sanitario e alla stessa città. Più nel particolare è sceso il commissario dell’Aou Giuseppe Pintor: «Abbiamo trovato un contesto economico negativo e disavanzi pesanti nelle aziende sanitarie regionali. È il momento, adesso, di voltare pagina tenendo presente che studi nazionali hanno stabilito come a una spesa elevata da parte delle aziende sanitaria non corrisponde un elevato standard di qualità. Razionalizzare l’erogazione dei servizi tuttavia non significherà tagliare costi tanto per risparmiare ma vorrà dire utilizzare al meglio le strutture, le risorse umane e i macchinari a disposizione». La cittadella sanitaria sorgerà dunque nella zona di viale San Pietro e via De Nicola tra l’ospedale civile Santissima Annunziata che con la nuova gestione di Asl e Aou passerà a far parte di quest’ultima, e i nuovi reparti la cui realizzazione è prevista a valle di viale San Pietro. Tra le priorità - è in fase di avvio il progetto preliminare - certamente i padiglioni nuovi di zecca per il settore Materno infantile, quello più in crisi a causa delle condizioni pietose in cui versano le vecchie cliniche universitarie. Il progetto, hanno però specificato i dirigenti, conterrà delle ipotesi che poi dovranno essere valutate. Di sicuro c’è che l’ottenimento del finanziamento da parte del Cipe è sottoposto a una precisa condizione: l’appalto dovrà essere affidato all’azienda che si aggiudicherà i lavori entro e non oltre dicembre di quest’anno, pena la revoca del finanziamento. Visto che i fondi sono stati acciuffati poco prima che venissero ritirati per i ritardi nella programmazione i nuovi dirigenti hanno assicurato che ce la metteranno tutta per rispettare i tempi. Sia il rettore Carpinelli che il commissario Pintor hanno affermato che si tratterà comunque di una grande opportunità per la città e che sarebbe assurdo lasciarsi s fuggire l’occasione di erogare servizi di prima qualità per la cittadinanza di tutto il territorio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
materno infantile
E le strutture decrepite dovranno scomparire
 
SASSARI Con la realizzazione della cittadella sanitaria dovrebbe anche essere messa la parola fine all’imbarazzante declino delle strutture universitarie di viale San Pietro. Gli ultimi dieci anni sono stati infatti la cronistoria di un disastro, quello di edifici ormai cadenti dove vengono tutt’ora ospitati gli ammalati. In particolare sofferenza i reparti del settore Materno infantile. Sono collocati a monte di viale San Pietro la Ginecologia, l’Ostetricia, la Pediatria e la Neonatologia con allegata la terapia intensiva per i piccoli con problemi gravi: reparti ad alto tasso di ricovero dai centri di tutta la provincia che a causa delle condizioni strutturali non riescono a offrire agli utenti servizi proporzionati alla preparazione e competenza del personale medico e infermieristico. A poco servono gli interventi tampone dei tecnici per rimediare a continue perdite d’acqua, blocchi degli ascensori, cattivo funzionamento degli impianti di condizionamento dell’aria. Disagi continui per i piccoli pazienti e le future o neomamme che non sembra si possano evitare in strutture così decrepite. Il progetto per un nuovo ospedale Materno infantile è di vecchia data ma i finanziamenti sono entrati nelle casse dell’Aou solo da un mese. Il direttore sanitario dell’azienda Antonella Virdis, esperta in accreditamento e autorizzazione delle strutture, ha sottolineato che il governo clinico della nuova azienda servirà proprio a rendere efficienti al massimo tutte le componenti delle strutture sanitarie. Ieri alla sua prima uscita pubblica anche il nuovo direttore amministrativo Salvatore Piras: è un esperto di management di cui si è occupato per 15 anni in Confindustria. Specializzato in start up e avvio di nuove imprese, nonchè di risorse umane, è considerato dal commissario Pintor la persona giusta per contribuire alla nascita della nuova azienda ospedaliera. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 37
Spocci sovrintendente del Lirico
Dopo una lunga guerra tra Zedda e Meli ieri è arrivata la nomina del ministro Dario Franceschini
 
CAGLIARI Angela Spocci è ufficialmente il nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ieri ha firmato il decreto di nomina dicendo sì alla proposta arrivata venerdì scorso dal Consiglio di indirizzo del Lirico. La conferma arriva dallo stesso ministero. Spocci è una vecchia conoscenza del teatro cagliaritano. Nel gennaio del 1994 era stata nominata commissario straordinario dall’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Maccanico, ed era rimasta in carica fino al giugno del 1995. Laureata in Giurisprudenza, ha lavorato anche per il Regio di Parma e per l’Arena di Verona ed è stata direttore artistico del Teatro Festival della Magna Grecia. Intanto i lavoratori del Lirico sono ancora senza stipendio, e scossi dalle ultime vicende della struttura di via Sant’Alenixedda. I sindacati – si legge in una nota firmata dalle sigle Slc-Cgil, Ulcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind-Confsal, Css – esprimono «tutta la loro preoccupazione» nell’apprendere notizie di una ulteriore inchiesta giudiziaria legata alla gestione del teatro. I sindacati «auspicano che questa novità non infici la necessaria serenità di giudizio nelle decisioni che il Teatro Lirico andrà a prendere». Le organizzazioni spiegano che «a oggi ancora nessun accredito è stato effettuato nonostante le rassicurazioni di massimo impegno date in più occasioni dal presidente. Visto il perdurare dell’assenza di una programmazione, essenziale per l’ottenimento del finanziamento Fus, e per la quale, colpevolmente, non si è provveduto all’approvazione nei tempi dovuti, il timore – concludono – è che tale incresciosa situazione finanziaria possa reiterarsi nel tempo». Per la nuova sovrintendente una bella gatta da pelare. La nomina della Spocci chiude una fase di contrasti all’interno prima del Consiglio di amministrazione del Lirico e poi del nuovo organo previsto dalle norme stabilite da Franceschini, il Consiglio di indirizzo (Cdi). Una guerra aperta tra il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e il sovrintendente uscente, Mauro Meli, che si è tradotta in una paralisi dell’attività del Lirico, come denunciano i sindacati, e che ha anche originato due inchieste della Procura della Repubblica di Cagliari per presunti illeciti che sarebbe stati compiuti da Zedda in qualità di presidente della Fondazione del Lirico. La nomina della Spocci ha visto una clamorosa spaccatura del Consiglio di indirizzo: per il «sì» Zedda, il rappresentante del Comune di Cagliari e quello della Regione; contro, Tore Cherchi, nominato dal ministro Franceschini, e il rappresentante della Fondazione Banco di Sardegna presieduta da Antonello Cabras, che è tra il principali finanziatori del Lirico.
 

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