UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 14 dicembre 2014

Domenica 14 dicembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 dicembre 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
SEMINARIO, EQUITÀ DI GENERE
 
“Gender equality - donne e uomini tra stereotipi, potere, economia, lavoro, politica, linguaggi, mito” : è il titolo del seminario organizzato dal Master di primo livello in Gender equality - strategie per l'equità di genere per domani, alle 10, nell'aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di Studi umanistici. Per discutere di uguaglianza di genere - non soltanto in chiave di violenza - la direttrice del Master, Cristina Cabras, ha invitato Luisa Rosti, professore ordinario di Politica economica all'Università di Pavia e autrice dei volumi di grande impatto "Se sei così brava, perché non sei ricca?", "Nei tornei le donne sono solo il premio?" e "Femina Economica".
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 49 - Edizione CA)
Ai neolaureati di Ovodda 2500 euro
La borsa di studio voluta dal Comune premia 24 ragazzi
 
Il Comune di Ovodda promuove la cultura e offre un incentivo economico a tutti gli studenti universitari del paese che hanno conseguito la laurea. «Siamo fieri e andiamo orgogliosi dei nostri ragazzi - dice con entusiasmo il sindaco Cristina Sedda -. Fin dal nostro primo anno di mandato, nel 2007, abbiamo istituito un premio per i neo laureati». Il prossimo due gennaio, nel corso di un incontro aperto alla popolazione, ben 24 giovani laureati riceveranno la borsa di studio istituita dall'amministrazione comunale ovoddese. Le tesi riguardano Ovodda, il suo territorio e la sua comunità.
La borsa di studio ha un valore di duemila e 500 euro e andrà anche a laureati non residenti che hanno deciso di discutere una tesi con temi inerenti il paese barbaricino. Per i laureati ovoddesi che hanno trattato un argomento di qualsiasi genere, slegato dal proprio paese, il premio ammonta a mille euro. «Il patto di stabilità che dal 2012 ha frenato la possibilità di spendere a tutti i comuni - spiega il sindaco Sedda - ha bloccato anche le borse di studio. Finalmente siamo in grado di erogare i contributi, tenendo fede a quanto deliberato a suo tempo. Portiamo avanti una politica a favore delle famiglie che devono sostenere le spese di studio dei loro figli. Ad esempio rimborsiamo il 100 per cento delle spese legate ai trasporti degli studenti».
Roberto Tangianu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Castello, protesta
“Manno” occupata
 
Prosegue da venerdì l'occupazione della scuola media “Manno” in via Lamarmora, in disuso da tre anni, da parte degli studenti medi e universitari di “Studentato occupato sa domu”. Il sindaco Massimo Zedda si è impegnato a incontrarli nei prossimi giorni assieme all'assessore regionale all'Istruzione e al presidente dell'Ersu.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 7
Samantha ama la Sardegna e la fotografa dallo spazio
Cristoforetti posta le immagini e commenta: «Fantastici ricordi delle mie visite»
Si è esercitata a lungo con i suoi colleghi nelle grotte del Supramonte
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Cagliari e la Sardegna viste dalle stelle. La cartolina speciale, con due immagini notturne di capoluogo e isola, arriva dalla Stazione spaziale internazionale ed è firmata da Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio, impegnata in una missione che la terrà lontano da casa, e dalla Terra, per sei mesi. Immagini postate da @AstroSamantha su Twitter e Facebook che, naturalmente, nell'isola stanno ricevendo una montagna di retweet (tra cui quello del governatore Pigliaru), mi piace e condivisioni. Una specie di fragoroso applauso in versione tecnologica. Come ogni cartolina che si rispetti c'è anche un pensierino. Un saluto per la Sardegna. E una dedica per il capoluogo: «E questa è Cagliari di notte – scrive la donna dello spazio commentando l'immagine – ho dei fantastici ricordi delle mie visite». Cristoforetti sta raccontando la sua avventura trasferendo immagini, emozioni e riflessioni attraverso i social: una specie di diario di bordo da condividere con chi sta a terra. Rapporti con la Sardegna molto forti per l'astronauta che nell'isola ha trascorso un lungo periodo di addestramento nelle grotte della valle di Lainaittu insieme ai colleghi dell'Esa, l'ente spaziale europeo. Nel gruppo che si esercitava in Sardegna c'era anche Luca Parmitano, tornato proprio un anno fa dallo spazio da una missione di sei mesi. «Conosco personalmente il capo di Cristoforetti – spiega Giacomo Cao, presidente del Distretto aerospaziale in Sardegna, docente universitario e ricercatore del Crs4 –, il belga Frank De Winne, protagonista nel 2002 della missione Odissea. Contiamo di portare al più presto nell’isola Parmitano». Sardegna all'avanguardia in questo settore: Cao e il suo staff sono impegnati nel progetto Cosmic – già ottenuto il brevetto – per l'alimentazione e la sopravvivenza dei componenti di una possibile missione su Marte.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 24
Campus universitario, ricorsi in vista
Secondo gli esclusi dalla gara dell’Ersu il terreno di Piandanna non avrebbe i requisiti per poter vincere il bando
di Luigi Soriga
 
SASSARI Sul campus universitario sta per riaprirsi una nuova battaglia. I legali sono già all’opera, tra accessi agli atti e raccolta di materiale, e a breve verranno depositati i primi ricorsi e probabili denunce in Procura. L’aggiudicazione da parte dell’Ersu e la scelta del progetto presentato dagli eredi Satta Branca (Bua, Camboni, Clemente Cugurra) e da Giuseppe Segni, a firma dell’architetto Macciocco, ha fatto storcere il naso agli altri concorrenti. Per gli esclusi esistono una serie di aspetti da chiarire e alcune presunte irregolarità nello svolgimento della selezione. Della serie: se i dettami del bando fossero stati rispettati alla lettera, il lotto di Piandanna non sarebbe dovuto nemmeno essere preso in considerazione. Infatti la gara ammette solo terreni che non sono divisi in più parti. Ma dalle cartografie sembrerebbe invece che i 6,7 ettari posti tra via Piandanna e la provinciale per Ittiri non costituiscano un terreno unico. Infatti tra i 3,5 ettari dei Satta Branca, e tra i 3,5 ettari dei Segni, esiste un altro appezzamento che appartiene alle suore. Questo di per sè non costituirebbe un problema, se non fosse che anche la stradina che costeggia l’area delle suore e attraversa tagliando in due di netto le diverse proprietà, appartiene alle religiose. Esiste una servitù, ma non è detto che questa disponibilità sia compatibile con quanto prescritto dal bando Ersu. Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, sotto il famigerato sentiero scorre anche una condotta del gas. Un’altra perplessità riguarda i costi del terreno sul quale dovrebbe sorgere il Campus. I 6,7 ettari offerti da Segni-Satta Branca, hanno un prezzo di 10 milioni e 720 mila euro, con un importo per ettaro di 1 milione e 600mila euro. La cosa strana è che il 23 aprile 2013 lo stesso terreno, con gli stessi metri quadrati, era stato offerto all’Ersu per 7 milioni 900mila euro. La proposta in quell’occasione non aveva avuto seguito. Nell’arco di un anno il valore presunto di quel terreno è lievitato di 3 milioni di euro, e questa volta, nonostante il rialzo dei prezzi, l’importo è stato giudicato congruo. In verità nell’ambito della gara il progetto dei Segni-Satta Branca ha sbaragliato la concorrenza su due versanti: innanzitutto è stata premiata l’estensione, ma soprattutto ha fatto la differenza la valutazione dello studio a firma di Maciocco, che ha convinto la commissione. Ultimo dubbio riguarda la distanza. Il bando infatti raccomandava una posizione strategica rispetto alla sede centrale dell’Università. Proprio su questo aspetto si era rovesciata una valanga di critiche sull’area degli ex Semolerie Azzena (di fronte al cimitero), vincitrice della precedente gara dell’Ersu. Il consiglio comunale si era detto contrario a un campus fuori dalla città, e infatti non avrebbe mai concesso la variante urbanistica per realizzare l’opera. Il terreno dei Segni ora si trova nella stessa situazione: la classificazione g1.2.1 va bene per strutture sanitarie, ma non per un campus. Sarebbe necessaria anche in questo caso una variante urbanistica rilasciata dal Consiglio. Il sindaco Nicola Sanna, che sogna una residenza studentesca localizzata nel centro storico, o un surrogato di campus nella caserma Lamarmora in piazza Castello, ha già dichiarato pubblicamente che mai sarebbe disposto a concedere autorizzazioni urbanistiche fuori dal perimetro urbano. E il terreno di Piandanna disterebbe 2 chilometri da piazza Università, contro i 900 metri delle ex Semolerie. «Quando io vinsi la gara precedente – si lamenta Marco Cavalieri – contro il mio progetto si schierò la politica e l’Università, perché l’area era troppo periferica. Ora invece silenzio assoluto. Dove sono finite le voci autorevoli dei vari Pulina e Mazzette?».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 37
La diversità culturale
chiave per vincere
le sfide del millennio
Il documento di intenti che ha chiuso la conferenza Mibact
Valorizzazione delle differenze e del dialogo interculturale
di Antonio Mannu
 
SASSARI “Tutte le terre, nella loro diversità, sono una sola terra, e tutti gli uomini sono dei vicini e dei fratelli .” Parole di Al Zubaidi, tutore di al Hakam II, secondo califfo omayyade di Cordoba, monarca amante della cultura e dei libri, che diede vita ad una biblioteca ricca di 400.000 volumi. Durante il suo regno fu intrapresa la grande opera di traduzione dei classici greci e latini, per la quale egli formò una commissione composta da mussulmani e cristiani. Un concreto gesto di dialogo tra culture diverse, per una civiltà, quella dell'Al Andaluz araba e spagnola, che dell'incontro tra le diversità fece un punto di forza. Ana Carreño Leyva, della Foundación El legado andalusí, ha citato Al Zubaidi in apertura del suo bell'intervento sull'operato della fondazione da lei rappresentata, nella seconda giornata di lavoro di una conferenza internazionale sui temi della diversità culturale, del dialogo tra le culture, del patrimonio immateriale. Iniziativa promossa a Cagliari dal Ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo, nell’ambito del semestre di presidenza europea. Centralità mediterranea La conferenza è stata aperta venerdì mattina dal sottosegretario ai Beni culturali a al Turismo Francesca Barracciu, che ha ringraziato la Regione Sardegna, il Comune e la Provincia di Cagliari, per il contribuito alla realizzazione dell'iniziativa, segnalando la loro capacità di cogliere l'importanza del tema e dell’opportunità, per la Sardegna e la città di Cagliari in particolare, di acquisire un ruolo di centralità e collegamento tra le due sponde del Mediterraneo. La Barracciu ha poi sottolineato la rilevanza del patrimonio immateriale, denominatore comune delle culture del nostro mare. Il sottosegretario ha quindi parlato della “Dichiarazione di Cagliari”, un documento prodotto ieri in occasione della conferenza, che intende dare un nuovo orientamento alle politiche culturali europee, ribadendo la valenza del patrimonio immateriale, affinché in futuro possa ricoprire un ruolo rilevante nell'agenda europea, anche sul piano delle risorse economiche per la sua valorizzazione. Saperi locali Dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, dell'assessore alla Cultura regionale Claudia Firino, del commissario della Provincia di Cagliari Pietro Cadau e del prefetto Alessio Giuffrida, sono cominciati i lavori della conferenza. Tanti i temi toccati. Si è parlato di dieta mediterranea, riti del Carnevale e altre ritualità sacre e profane, di come questi ambiti diversi si possono proficuamente mescolare. In proposito, è stata di particolare interesse la relazione di Patrizia Nardi, responsabile scientifico della candidatura all'Unesco della rete delle grandi macchine a spalla italiane, di cui fanno parte anche i Candelieri di Sassari. La Nardi, da pochi giorni assessore alla Cultura di Reggio Calabria, da lei denominato assessorato all' Educazione, saperi e bellezza condivisa, ha parlato durante la sessione intitolata “Esperienze sarde ed elementi iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio culturale dell'umanità”. Ha aperto il suo intervento dicendo che la bellezza è un elemento a cui dovremmo tutti pensare quando ragioniamo di patrimonio culturale, materiale o immateriale, perché è proprio la bellezza, che nasce dai saperi e dalla loro condivisione, che ne è la prima espressione. Appartenenze Nardi ha poi detto del senso di appartenenza che caratterizza le quattro comunità che, attraverso la rete, sono entrate in contatto, dando vita ad un proficuo lavoro di sistema e collaborazione tra soggetti diversi, che ha generato nuovi termini di valore, in cui ad esempio i campanilismi sono stati ridimensionati. Un'esperienza, quella della rete, importante e coinvolgente, per la quale il riconoscimento Unesco è certo un valore aggiunto, ma non quello fondante. Ieri, giornata conclusiva della conferenza, prima della diffusione della “Dichiarazione di Cagliari”, si è parlato di “Storie di successo in programmi di cooperazione e dialogo interculturale come fattori di sviluppo e imprenditoria culturale”. Memorie visive Di rilievo l'intervento della palestinese Rula Shahwan, che ha parlato del progetto Med Mem, dedicato alla realizzazione di un archivio di materiali audiovisivi che ha coinvolto 16 paesi e raccolto oltre 4000 documenti. La Shahwan ha enfatizzato l'importanza della costruzione di archivi, che sono un valore in se perché i documenti visivi e testuali che raccontano un evento sono strumento fondamentale di consapevolezza e memoria storica, ed ha sottolineato come spesso scarseggi la percezione dell’importanza di un archivio di qualità, pensato da uno sguardo attento, che parla della nostra storia e della nostra cultura. Tra gli altri interventi anche quelli di Chiara Solinas, antropologa sassarese, e di Antonio Deias dell'Isre (Istituto superiore regionale etnografico), che ha raccontato la storia dell’istituto e dell'importanza che lo stesso ha dato alla pratica filmica e fotografica per la conoscenza e valorizzazione della cultura immateriale.

Questionario e social

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